Tag: milan

  • Milan-Siena a San Siro per dire no al razzismo

    Milan-Siena a San Siro per dire no al razzismo

    Torna in campo la Serie A con la 19 giornata. Grande curiosità intorno al Milan di Massimiliano Allegri, che a San Siro ospita alle 15 il Siena ultimo in classifica. E’ ancora recente l’addio di Alexandre Pato ai colori rossoneri, il cui saluto commosso ha colpito più di uno a Milanello. Tra i convocati non figura nemmeno l’altro brasiliano Robinho, giudicato non ancora pronto dal tecnico livornese sul piano fisico, preferendogli il baby Niang. Dei 21 ragazzi a disposizione del mister, compare anche il nome della giovane promessa Cristante, che insieme a Strasser si gioca un posto in panchina, nonostante la presenza di nomi altisonanti quali Muntari, Emanuelson e Flamini, tutti e tre fuori dall’undici titolare. I guai del Milan però sono da ricercarsi nel concreto in difesa, dove mancheranno Mexes (squalificato) e gli infortunati Bonera, Zapata e Yepes. Con ogni probabilità Allegri opterà per un trasferimento di De Sciglio al centro insieme ad Acerbi, riconsegnando la maglia da titolare ad Abate (di ieri la notizia di un’offerta da 10 milioni di euro giunta dai russi dello Zenit di San Pietroburgo) sulla corsia di destra, mentre dall’altra parte compare sempre l’ex Chievo Constant, preferito ad Antonini.

    Kevin Prince Boateng durante l'amichevole | ©ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
    Kevin Prince Boateng durante l’amichevole | ©ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    MILAN – A centrocampo fiducia ai tre giocatori che più offrono garanzie in questo momento, ovvero capitan Ambrosini, Montolivo e Nocerino. In attacco parte titolare Kevin Prince Boateng, dopo il controverso episodio nell’amichevole contro la Pro Patria, interrotta a metà primo tempo per i cori razzisti rivolti al numero 10 rossonero (senza dimenticare anche Muntari e Niang). Il tridente d’attacco si completa con Giampaolo Pazzini e il bomber Stephan El Shaarawy, che brama di iniziare da subito il nuovo anno così come aveva concluso il 2012. In panchina, pronti a dare una mano qualora ce ne fosse bisogno durante la ripresa, lo spagnolo Bojan e l’ex Caen Niang.

    CLASSIFICA – In classifica il Milan occupa la settima posizione, a cinque punti di distanza sulla sesta, la Roma. Sono invece otto le lunghezze che separano i rossoneri dal terzo posto, ultima piazza utile per raggiungere la qualificazione ai preliminari di Champions League. Il ruolino di marcia casalingo del Milan è di cinque vittorie e quattro sconfitte, con 14 gol segnati e 8 subiti. Nelle ultime sette partite di Serie A, il Diavolo ha conquistato quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte, l’ultima contro la Roma a fine anno.

    SIENA – Dall’altra parte c’è il Siena, reduce da cinque sconfitte consecutive e attualmente ultimo nella generale a quota 11 punti, a cinque lunghezze dalla zona salvezza momentaneamente rappresentata dal Cagliari a 16 punti, sconfitto ieri sera tra le polemiche all’Olimpico contro la Lazio. I toscani giocheranno col 3-5-2. In porta Pegolo, difesa a tre composta da Neto, Paci e Felipe. A centrocampo D’agostino insieme a Bolzoni e Vergassola, esterni Angelo e Del Grosso. In attacco invece Rosina e Bogdani.

    PRECEDENTI – Gli ultimi precedenti sono tutti a favore del Milan, che nelle ultime 10 partite contro il Siena, ha battuto i toscani 8 volte, pareggiando soltanto in due occasioni. Dal 2008 ad oggi i rossoneri hanno sempre sconfitto il Siena, segnando 20 gol e subendone soltanto quattro in sei partite.

    Probabili formazioni Milan-Siena (06-01-2013)
    Milan (4-3-3): Amelia, Abate, De Sciglio, Acerbi, Constant, Ambrosini, Montolivo, Nocerino, Boateng, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Siena (3-5-2): Pegolo, Neto, Paci, Felipe, D’agostino, Vergassola, Bolzoni, Angelo, Del Grosso, Rosina, Bogdani. Allenatore: Iachini

  • Pronostici Serie A e Calcio Estero 5-6 gennaio

    Pronostici Serie A e Calcio Estero 5-6 gennaio

    Dopo aver mangiato per le feste natalizie e aver festeggiato l’arrivo dell’anno nuovo, torna l’appuntamento con i “Pronostici Serie A e Calcio Estero”. I nostri consigli comprenderanno una schedina sulla Serie A, una sui campionati più importanti esteri e una sui campionati meno conosciuti. Infine ci sarà il listone. Questa settimana eviteremo di puntare su squadre inglesi e francesi, entrambi i tornei sono fermi per dar spazio alle coppe Nazionali che risultano essere un terno al lotto. Sempre difficili da pronosticare visto l’ampio turn over utilizzato dagli allenatori (sempre meno rispetto a quello utilizzato da noi). Le quote saranno prese dal sito Bwin e mi preme ricordare sempre che si tratta di un gioco d’azzardo e come tale va vissuto. Scommettete solo se ne avete la possibilità economica.

    Dopo questa “piccola” premessa, buttiamoci nell’analisi delle partite da scommettere.

    Pronostici Serie A e Calcio Estero

    Schedina 1 

    I Pronostici Serie A e Calcio Estero © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    I Pronostici Serie A e Calcio Estero © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Parma – Palermo: I gialloblu stanno costruendo la propria stagione con i punti conquistati al Tardini. Con l’inizio del nuovo anno si cercherà di confermare quanto di buono fatto nella prima metà di stagione. In caso di vittoria, i ducali terminerebbero il girone d’andata minimo all’ottavo posto! Per i siciliani invece è un periodo delicato e in fase di mercato si sta cercando di rafforzare la rosa a disposizione di Gasperini, ma sarà ancora troppo presto per essere competitivi. Pronostico: 1 (1.80)

    Milan – Siena: Dopo lo stop a Roma contro i giallorossi, i rossoneri torneranno dalla sosta carichi per riprendere la corsa verso un posto in Champions. Facile prevedere una gara ricca di gol, visto anche l’organizzazione non eccellente della difesa senese che proverà a difendersi con le unghie e con i denti per poi ripartire in contropiede. Anche la fase difensiva milanista desta qualche preoccupazione. Pronostico: Over 2.5 (1.55)

    Juventus – Sampdoria: Dove ci siamo fermati con i bianconeri? Ah si, alla quarta vittoria consecutiva, di cui tre concretizzate con due o più gol di scarto. La Sampdoria non sembra in grado di destare serie preoccupazioni al solido impianto organizzativo bianconero. Sconsiglio di puntare sulla vittoria secca dei Campioni d’Italia a causa della quota troppo bassa, ma meglio puntare su qualcosa di più complesso. Pronostico: 1 con handicap (1.53)

    Schedina 2

    Levante – Athetic Bilbao: Guardiamo le statistiche e vediamo che il Levante in casa ha ottenuto 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte mentre i baschi in trasferta hanno conquistato 2 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte! I gol subiti da Llorente e compagni ha toccato addirittura quota 23 gol! Insomma, la gara pare segnata, purtroppo la sosta potrebbe aver cambiato qualcosa nella mente dei giocatori. Pronostico: 1 (2.20)

    Siviglia – Osasuna: Sfida da bassa classifica. I padroni di casa stanno vivendo una stagione ma si trovano davanti una squadra che in trasferta ha raccolto pochissimo (5 punti in 8 partite) ritrovandosi in piena zona retrocessione. I valori in campo non si discutono, con il Siviglia nettamente più forte. Pronostico: 1 (1.55)

    Deportivo la Coruna – Malaga: Sette partite consecutive senza vincere (5 sconfitte e due pareggi) contro tre vittorie di fila. Voi su chi puntereste? Il Depor in piena crisi di risultati si ritrova ultimo in classifica, mentre il Malaga dopo aver conquistato l’accesso alla fase a gironi di Champions League è in lotta per il quarto posto (posizione che occupa attualmente). Gli ospiti però hanno subito recentemente la squalifica dalla Uefa per la partecipazione alla prossima competizione europea e questo potrebbe compromette il cammino in campionato delle formazioni di Pellegrini. Pronostico: x2 (1.28)

    Schedina 3

    Perth Glory – Sydney FC: la squadra di Alex Del Piero è tornata ad essere ultima dopo la debacle ad Adelaide, dove il 3-0 finale è fin troppo “generoso” nei confronti degli Sky Blues. Il Perth al momento occupa una tranquilla quinta piazza a quota 18 punti, cinque in più del Sydney. All’andata Emerton e compagni vinsero all’Allianz Stadium con il risultato di 2-1, confermando così il trend assolutamente positivo che il Sydney vanta contro il Perth (9 risultati utili consecutivi negli ultimi 3 anni). Il nostro pronostico è un coraggioso quanto probabile x2 per la squadra di Frank Farina, che oltre la tradizione può regalarci soddisfazioni per gli ultimi progressi (esclusa la trasferta di Adelaide) mostrati nelle scorse settimane. Pronostico: x2 (2.10)

    Swindon – Carlisle: la squadra allenata da Di Canio è davvero il Barcellona della League One inglese. L’ultimo 5-0 rifilato al Portsmouth (tutti i cinque gol nella ripresa), replica il 5-0 del turno precedente contro il Tranmere, capolista del campionato. Sono ormai tre le vittorie consecutive dello Swindon, ormai lanciatosi definitivamente in piena corsa play-off (quinto posto), e la qualificazione diretta in Championship distante cinque punti (ma con due partite da recuperare). Situazione di classifica completamente opposta per il Carlisle, che occupa un anonimo 17 posto (più otto sulla zona retrocessione). Arriverà la quarta vittoria consecutiva per James Collins (poker contro il Portsmouth) e compagni? Pronostico: 1 (1.50)

    Alcorcon – Real Madrid: il Castilla forse non è una squadra abbonata all’over come lo è il Barça, ma la trasferta sul campo dell’Alcorcon può trasformarsi in un festival di gol, sopratutto se consideriamo il periodo di inattività della Liga Adelante e le difese di certo non impeccabili di entrambe le formazioni. E non scordiamoci che il potenziale offensivo del Castilla rimane ancora oggi un fattore importante, come sottolinea la presenza di un certo Jesè Rodriguez. Pronostico: over 2.5 (1.67)

    Riassunto Pronostici Serie A e Calcio Estero

    Parma – Palermo — 1
    Milan – Siena — Over 2.5
    Juve – Samp — 1 con handicap

    Puntando 10 euro se ne vincono circa 45.

    Levante – Bilbao — 1
    Siviglia – Osasuna — 1
    Deportivo – Malaga — x2

    Puntando 10 euro se ne vincono circa 45.

    Perth Glory – Sydney — x2
    Swindon – Carlisle — 1
    Alcorcon – Real Madrid Castilla — Over 2.5

    Puntando 10 euro se ne vincono circa 50.

    LISTONE

    Levante – Athletic Bilbao — 1x
    Catania – Torino — 1
    Granada – Valencia — 2
    Lazio – Cagliari — 1
    Udinese – Inter — GG
    Chievo Verona – Atalanta — Under 2.5
    Fiorentina – Pescara — 1
    Genoa – Bologna — Over 1.5
    Real Madrid – Real Sociedad — Over 2.5
    Barcellona – Espanyol — Over 2.5
    Mallorca – Atletico Madrid — x2

    Puntando 2 euro se ne vincono circa 16o.

  • Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio

    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio

    Durante la gara amichevole Pro Patria-Milan che stava disputandosi allo stadio Speroni di Busto Arsizio una frangia dei tifosi della Pro Patria si è contraddistinta in maniera negativa per i continui cori razzisti rivolti all’indirizzo dei giocatori milanisti di colore, da Kevin Prince Boateng a Muntari a Niang, che hanno finito per esasperare lo stesso Boateng che, al minuto 26 del primo tempo, ha avuto una reazione molto forte e decisa, calciando con forza il pallone verso la curva dove si trovavano i tifosi della Pro Patria, per poi togliersi la maglia di gioco ed allontanarsi dal campo: un gesto molto forte e, di certo, anche insolito che ha suscitato immediatamente molte reazioni sia da parte dell’ambiente della Pro Patria che del Milan. I giocatori della formazione di Busto Arsizio in un primo momento avevano provato a convincere Boateng a tornare in campo per riprendere la gara, ma il calciatore rossonero è stato irremovibile nella sua decisione e, così, nonostante in un primo momento sembrava che la gara potesse riprendere – con l’avvertimento di sospenderla nuovamente “al primo buu razzista” – ma, invece, il match non è stato più disputato, anche per evitare ulteriori tensioni preferendo rimandare la gara a data da destinarsi nonostante la protesta dei numerosi tifosi che volevano richiedere il rimborso del biglietto.

    L’ambiente rossonero ha mostrato grande compattezza e si è stretto attorno ai propri calciatori, con Barbara Berlusconi che ha affermato la necessità di “tolleranza zero per episodi come questo, anche in campionato“, ed il capitano del Milan Massimo Ambrosini che sottolinea la necessità di compiere un gesto forte, per sottolineare la più assoluta condanna verso tale becero episodio.

    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio| © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio| © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

     

    Ma le colpe delle frange ultrà della Pro Patria sono state aggravate dal comportamento del direttore di gara, il signor Gian Luca Benassi di Bologna, al quale prima del minuto 26 la panchina del Milan aveva chiesto di sospendere la gara per consentire allo speaker di “ammonire” i tifosi che avevano già iniziato a rivolgere i cori razzisti: così, però, non è stato e, dunque, Kevin Prince Boateng ha deciso impulsivamente di “far giustizia” da solo. Una reazione probabilmente comprensibile, per la quale il calciatore ha ricevuto ampia solidarietà che ha deciso di ringraziare con un messaggio su Twitter, ma che, invece, non è stata affatto gradita dal sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, di orientamento di centro-destra.

    Il primo cittadino della cittadina lombarda, infatti, ha voluto sottolineare che il gesto di Boateng è stato “improprio” e “non da professionista”, definendola una “reazione spropositata anche se umanamente comprensibile, in cui ha lanciato un pallone a 200 km/h contro la curva dove c’erano anche bambini” volendo, poi, evidenziare anche che “questa non è gente di Busto Arsizio e non deve andarci di mezzo tutta la città, non siamo a Verona” volendo precisare, in tal modo, che la città che amministra non dev’essere associata a sentimenti di diffuso razzismo che, invece, sono da imputare soltanto ad un gruppetto di ultras che, in queste ore, la Polizia Scientifica sta provvedendo ad identificare grazie alle immagini registrate dalle telecamere dello stadio, per attribuire loro le responsabilità per l’accaduto.

  • Addio Pato, Berlusconi detta le regole: no Osvaldo, sì Destro

    Addio Pato, Berlusconi detta le regole: no Osvaldo, sì Destro

    E’ davvero finita. Alexandre Pato saluta il Milan e l’Italia per approdare in Brasile, dove ad aspettarlo c’è il Corinthians, fresco campione del Mondo in seguito al successo contro gli inglesi del Chelsea. Il Timao e la dirigenza rossonera hanno trovato l’accordo sulla base di 15 milioni di euro. Inoltre il Papero si è assicurato il 40% su una eventuale prossima cessione, lasciando il 60% al Corinthians. Il calciatore più fragile dell’era Berlusconi dice addio alla maglia rossonera. Una sconfitta sia per Alexandre che per il Milan, incapace di gestire lo straordinario potenziale messo in mostra appena sbarcato in Italia. Ai suoi tempi Ancelotti si era sbilanciato parecchio, affermando come Pato sarebbe succeduto a Kakà nella corsa al Pallone d’Oro. Si sbagliava però.

    Il mercato del Milan secondo Berlusconi

    In qualche modo l’ufficialità del trasferimeto di Pato al Corinthians era arrivata nel primo pomeriggio da Silvio Berlusconi, che parlava di Pato già al passato. La conferma è arrivata intorno alle dieci di sera italiane, con il sito del Timao orgoglioso di annunciare l’acquisto di Alexandre.

    Tra Robinho e Pato quindi il primo ad andarsene è stato proprio il Papero. Berlusconi anche ieri ha ripetuto di sperare ancora in un ripensamento da parte di Binho, in modo che almeno uno dei due resti a Milanello almeno fino al termine di questa difficile stagione.

    Molte cose però lasciano credere il contrario, con Mino Raiola già in Brasile per sbloccare definitivamente l’operazione, che vede il Santos come unica candidata all’acquisizione dell’intero cartellino. Nel frattempo il Peixe ha annunciato nella notte l’acquisto di Montillo, sicuramente non un’incoraggiante notizia per il Diavolo.

    Berlusconi oltre a sperare nella permanenza di Robinho, ha escluso gli arrivi di Osvaldo e Drogba, facendone prima di tutto una questione anagrafica, considerata la volontà del Milan di allestire una squadra di Under 23, per poi farli diventare con il passare degli anni autentici top player della Serie A e del calcio europeo.

    Il nuovo obiettivo del Milan è Mattia Destro | ©Paolo Bruno/Getty Images
    Il nuovo obiettivo del Milan è Mattia Destro | ©Paolo Bruno/Getty Images

    Niente Osvaldo quindi, quest’ultimo accostato nelle ore precedenti proprio al Milan, dopo l’incidente “diplomatico” tra l’italo-argentino e la Roma causato dalla sua assenza durante il ritiro ad Orlando, giustificata con un banale raffreddore.Lo stesso calciatore nella giornata di ieri ha poi avuto un lungo colloquio con la dirigenza giallorossa, durante il quale sarebbe emersa la volontà da entrambe le parti di proseguire l’avventura almeno fino a giugno.

    Oltre a Osvaldo e Drogba, Berlusconi ha bocciato anche Balotelli. Di certo non una novità, con il patron dei rossoneri che più volte ha fatto esplicitamente capire i propri dubbi sull’uomo Balotelli. Consiglio che la dirigenza rossonera prenderà verosimilmente alla lettera, anche dopo esser rimasta scottata dall’esperienza Cassano.

    Ma Berlusconi si è poi lasciato andare ad un’importante apertura nei confronti di Mattia Destro, altro calciatore della Roma associato alla squadra rossonera nella giornata di ieri, affermando come prenderebbe di corsa l’ex enfant prodige della Primavera interista. D’altronde l’identikit corrisponde al 100% con le nuove regole di casa Milan: giovane, talentuoso, non eccessivamente caro, ed uno stipendio normale. Che sia lui il rinforzo a sorpresa del nuovo Milan 2.0?

  • Cori razzisti, sospesa Pro Patria-Milan. Video

    Cori razzisti, sospesa Pro Patria-Milan. Video

    Nuovo anno, vecchie storie. Albert Einstein disse “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguarda l’universo ho ancora dei dubbi”. Questa frase racchiude quanto di ignorante e stupido sia capitato nell’amichevole tra il Milan e la Pro Patria. Dopo appena 25 minuti dall’inizio della gara, una parte del tifo della squadra al momento militante della Seconda Divisione ha intonato dei cori razzisti all’indirizzo di Boateng che ha risposto scagliando il pallone contro la recinzione dove era appostato questo gruppetto di tifosi. Il numero 10 rossonero inoltre stufo dei cori offensivi nei suoi confronti, durante la partita si è tolto la maglia, percorrendo la strada verso gli spogliatoi, seguito a ruota dai propri compagni di squadra, delusi per la situazione creatasi in un clima amichevole.

    Non solo Boa – I cori razzisti del tifo della Pro Patria non sono stati indirizzati solo al fantasista rossonero ma anche a Muntari e Niang.

    Boateng, bersagliato dai cori razzisti nell'amichevole Pro Patria-Milan © Claudio Villa/Getty Images
    Boateng, bersagliato dai cori razzisti nell’amichevole Pro Patria-Milan © Claudio Villa/Getty Images

    Segnale forte – Compatto e deciso il gruppo milanista che unanime ha deciso di non ripresentarsi nel campo da gioco lanciando un segnale forte a tutto il mondo del calcio. Nonostante le varie minacce, in Italia raramente si è vista interrotta una partita per cori razzisti. Finalmente, verrebbe da dire. Non si può continuare l’opera di tolleranza contro questa gente incivile. Il capitano milanista, Massimo Ambrosini e l’allenatore Massimiliano Allegri, dichiarano unanime la propria delusione per il brutto episodio di Busto Arsizio, amareggiati per il restante pubblico che avrebbe voluto assistere ad una bella amichevole di inizio anno.

    Le scuse – Arrivano le scuse ufficiali da parte del presidente della Pro Patria, Pietro Vavassori, amareggiato per il comportamento incivile di qualche personaggio, subito isolato dalla parte sana del tifo del club. Comprende la decisione del Milan di abbandonare la gara confermando un clima piuttosto teso negli spogliatoi, con i giocatori piuttosto turbati per lo spiacevole episodio.

    La Pro Patria, in questa stagione, ha già subito una multa da 15 mila euro per cori razzisti durante una gara di Seconda Divisione.

    Video dell’abbandono di Boateng
    [jwplayer mediaid=”165765″]

  • Furiosa litre fra Balotelli e Mancini

    Furiosa litre fra Balotelli e Mancini

    Mario Balotelli é sempre piú ai margini dei progetti del Manchester City. Dopo l’ultimo episodio di poche ore fa, il Bad boy italiano ha addirittura superato i limiti della civiltá: secondo alcune ricostruzioni l’ex attaccante dell’Inter avrebbe avuto una violenta lite con l’allenatore Roberto Mancini, sfociata in una vera e propria rissa. Dopo questo episodio é possibile che la dirigenza del City voglia cedere Balotelli? É molto facile e in quel caso, il Milan sarebbe pronto ad accogliere l’attaccante azzurro a braccia aperte.

    Lite Balotelli Mancini – Cerchiamo di ricostruire l’episodio che vede coinvolti Balotelli e Mancini. Secondo quanto riportato dal sito Quotidiano.net, i due sfortunati protagonisti sarebbero addirittura passati alle mani. Non solo una discussione molto accesa dunque. Durante l’allenamento in vista della sfida di F.A Cup contro il Watford, Balotelli avrebbe effettuato un tackle abbastanza duro ai danni del proprio compagno di squadra Sinclair.

    lite balotelli mancini
    Balotelli e Mancini arrivano alle mani | foto dal web
    Questo non é piaciuto a Mancini che é letteralmente esploso per l’accaduto. Con tanto di foto pubblicate da vari siti, i due sarebbero venuti alle mani, divisi soltanto dall’intervento dei compagni. Per minimizzare l’accaduto Balotelli ha postato su Twitter le foto del fatto con le seguenti parole: “Io e Mancini ci alleniamo per Strictly Come Dancing…” e cioé un programma inglese. Un tentativo di minimizzare quello di Balotelli ma é evidente che la permanenza di Supermario in Inghilterra stia per concludersi nel peggiore dei modi.

    MILAN ALLA FINESTRA – Il Milan a questo punto potrebbe tornare alla carica del talento italiano. Ormai ai ferri corti con la dirigenza inglese, Mario potrebbe pure decidere di ridursi l’ingaggio e venire incontro alle esigenze rossonere a costo di cambiare aria. C’é da vedere se il Milan sará disposto a mettere sul piatto una cifra comunque di rilievo per poter convincere lo sceicco a vendere un suo pezzo pregiato. Tutto dipenderá dalla cessione o meno di Pato e Robinho: se il Milan vendesse entrambi, é molto facile che con il ricavato i rossoneri possano fare un tentativo per portare a Milanello Balotelli. Il mercato rossonero potrebbe dunque spiccare il volo proprio grazie a questo sgradevole episodio.

  • Milan, Robinho a Milanello. Gli ultimi dettagli

    Milan, Robinho a Milanello. Gli ultimi dettagli

    L’attaccante rossonero Robinho é rientrato al quartier generale del Milan nella giornata di ieri. Il brasiliano, molto probabilmente, lascerá Milano in questa finestra di calciomercato per approdare al Santos. Certo, mancano ancora degli accordi ufficiali, ma la sensazione é che difficilmente Robinho resterá al Milan. Il club rossonero e quello brasiliano non si trovano peró d’accordo sulla cifra del trasferimento: il Santos non si smuove dai sette milioni e mezzo di euro, mentre il Milan vorrebbe alzare la posta a dieci. Se i due club si verranno incontro reciprocamente, allora la situazione potrebbe sbloccarsi giá nelle prossime ore. Ripetiamo peró che la probabilitá che Robinho parta é molto alta.

    robinho
    Robinho è tornato a Milanello | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    A CASA – Ieri pomeriggio, Robinho era a Milanello a disposizione del mister rossonero Massimiliano Allegri. Il brasiliano si é regolarmente allenato con i compagni in vista della preparazione della sfida di domenica contro il Siena a San Siro. Nel periodo di pausa della Serie A, Robinho era in Brasile dove Adriano Galliani sta cercando l’accordo giusto per piazzare il giocatore nella terra dei carioca. Nell’attesa che questo avvenga, il giocatore rientra regolarmente fra i possibili uomini su cui Allegri potrebbe puntare per la prossima sfida di campionato. D’altra parte c’é tempo fino alla fine del mese per svendere.

    CALCIOMERCATO – Come detto, Galliani non solo cerca l’accordo piú adatto per portare in Brasile Robinho, ma sta lavorando anche sull’addio di Pato. Il Papero ha una situazione molto piú agevolata rispetto a quella del suo amico brasiliano: il Corinthias é pronto a mettere sul piatto 15 milioni di euro. Al Milan va benissimo cosí anche perché una cifra simile per un giocatore che non ha mai giocato negli ultimi tempi, é tanta roba davvero. Galliani, secondo quanto riportato da Calciomercato.it, vorrebbe guadagnare dalla cessione di entrambi 25 milioni di euro: se 15 arriveranno a breve dall’addio di Pato, per arrivare al risultato atteso, il Santos dovrá versare ai rossoneri dieci milioni di euro. Anche se le parti sembrano vicine, é non bisogna escludere l’ipotesi della poermanenza di Robinho al Milan. Galliani e il Milan sono stati chiari: o dieci milioni o nulla. Santos avvisato.

  • Roma, Osvaldo è diventato un caso. Possibile una sua cessione?

    Roma, Osvaldo è diventato un caso. Possibile una sua cessione?

    La Roma ha fatto un bellissimo ritiro invernale ad Orlando dove, a contatto con i tanti giornalisti americani e non, ha esposto al mondo i suoi progetti futuri. Dalle preparazioni per il nuovo stadio di proprietà al caso Totti, sono tanti i temi affrontati durante la tournèe a stelle e strisce dei giallorossi. Tutto sembrava filare per il verso giusto fino a quando sono trapelate delle voci non troppo rassicuranti sul probabile futuro di Daniel Osvaldo. L’italo-argentino non ha infatti preso parte al ritiro per un presunto virus gastrointestinale: per questo Osvaldo sarebbe rimasto in Argentina assieme alla sua famiglia.

    MISTERO – Qualcosa però non convince la dirigenza giallorossa. Come riporta Eurosport, Osvaldo ha saltato l’intera preparazione invernale e tornerà con i compagni soltanto venerdì, cioè poco prima della trasferta che vedrà la Roma impegnata in quel di Napoli. Senza allenamento da prima della sfida col Milan, è difficile ipotizzare l’uso di Osvaldo nel match contro i partenopei. Osvaldo | © Claudio Villa / Getty ImagesCome se non bastasse, indiscrezioni provenienti da Il Messaggero, parlano di un Osvaldo non tanto convincente che, durante una chiamata telofonica a Baldini, comunica al dg giallorosso la sua indisponibilità. Ragion per cui lo stesso Baldini avrebbe preteso un certificato medico per verificare la veridicità del caso.

    PARTENZA? – Dalla capitale smentiscono qualsiasi forma di rottura fra Osvaldo e la Roma ma si sa, in certi casi, le voci da sentire sono tante e non tutte veritiere. Secondo alcune indiscrezioni, alcuni club italiani sono già sulle tracce dell’attaccante. Fra questi spicca la Fiorentina che farebbe di tutto per riportare l’italo-argentino in maglia viola. Tuttosport parla invece di un possibile scambio Quagliarella più soldi per portrare Osvaldo in maglia bianconera: il giocatore sarebbe proprio il tipo di top-player al quale è interessata la Juventus. Infine, l’ultima pista calda, è quella che vede il Milan corteggiare con interesse il complicato attaccante giallorosso. Con le partenze di Robinho e Pato ormai alle porte, i rossoneri dovranno trovare un degno sostituto da affiancare ad El Shaarawy.

  • Calciomercato Milan, caos attaccanti ma chi risolve i problemi di Allegri?

    Calciomercato Milan, caos attaccanti ma chi risolve i problemi di Allegri?

    L’inizio del 2013 non ha portato niente di nuovo in casa Milan. O quasi. Prosegue senza sosta il soggiorno di Adriano Galliani in Brasile, raggiunto nelle ultime ore anche da Mino Raiola, che cercherà di sbloccare definitivamente la trattativa per Robinho, con il Santos non intenzionato a concedersi ulteriori capricci sopra la quota di 7 milioni di euro, ultima offerta presenta dal Peixe alla società rossonera. Di ieri poi la notizia dell’accordo ormai raggiunto tra Corinthians e Milan per il trasferimento di Alexandre Pato al Milan. A rivelarlo durante un’intervista a Radio Globo l’agente del Papero, Gilmar Veloz, il quale ha confermato come la cessione del suo assistito al Timao debba considerarsi come realtà, con l’affare che si concluderà positivamente al 100%.

    Sfuma così la presunta volontà di Silvio Berlusconi di tenere uno tra Pato e Robinho, presunta perché la vendita dei due brasiliani rientra comunque nella politica di rinnovamento della squadra e del budget stipendi, con un risparmio da entrambi i calciatori di 8 milioni netti a stagione, circa 16 milioni lordi ogni 12 mesi.

    Ciò che si chiede il tifoso del Milan però è dove siano finiti i buoni propositi per gli altri due reparti della squadra. Al momento infatti, difesa e centrocampo appaiono essere più in difficoltà rispetto all’attacco, dove c’è un certo Stephan El Shaarawy, capocannoniere del torneo di Serie A fin qui.

    Ariedo Braida | ©Enrico Locci/Getty Images
    Ariedo Braida | ©Enrico Locci/Getty Images

    La stampa nazionale ed estera non sembra parlare d’altro di Balotelli o Drogba. I problemi del Milan però più che davanti sono dietro. A centrocampo per esempio, dove manca un vero leader che abbia la personalità di porsi davanti la difesa e gestire il pallone. Nonostante lo stesso Montolivo abbia più volte ribadito la disponibilità di giocare in quel ruolo, la soluzione sembra essere un’altra, diversa da quella proposta dall’ex calciatore della Fiorentina. Montolivo non ha né la fase difensiva né i piedi del compianto Andrea Pirlo, e neppure la forza fisica e la personalità di un Mark Van Bommel. Posto l’infortunio di De Jong a dicembre con tanti saluti alla stagione 2013-2014, è evidente come il Milan debba intervenire con decisione nel pacchetto di centrocampo. A riguardo Kevin Strootman può rappresentare l’elemento più idoneo per raccogliere l’eredità del suo maestro Van Bommel. Il costo di 10 milioni di euro è un ostacolo sì, ma fino ad un certo punto per una società che ha chiarito più volte di voler aprire un nuovo ciclo costruendo una squadra coi migliori giovani under 23 di tutta Europa e del mondo.

    Per non parlare poi del reparto difensivo. L’ultima partita contro la Roma e le continue amnesie nei calci piazzati hanno fatto scattare l’allarme nel quartier generale di Milanello. Yepes e sopratutto Mexes, oltre a Bonera e Zapata, sono elementi rispettabili per una squadra di medio-classifica, ma non per un club che vuole lottare per il secondo posto a fine stagione, così come dichiarato dallo stesso Galliani al termine della partita contro la Roma. Le voci su un centrale difensivo da affiancare a uno tra Yepes e Mexes sono letteralmente crollate dopo l’ultima intervista di Yanga M’Biwa, che dopo un’estate di tira e molla con il Milan ha detto a chiare lettere di volere soltanto il Manchester United. C’è poi anche il problema terzino sinistro, sebbene le ultime prestazioni di Kevin Constant sulla sua fascia di competenza lascino sperare ad un 2013 più tranquillo.

    Galliani e Braida, quali sono i propositi del nuovo anno?

  • Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Nei giorni dell’annuncio della “ridiscesa in campo” di Silvio Berlusconi, il suo nome era stato accostato alla nuova Forza Italia 2.0, insieme a quello di altre glorie del Milan che fu: Paolo Maldini, però, non sembra affatto interessato alla politica e lo precisa in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, in cui spazia anche su altre tematiche che includono, ovviamente, il Milan del presente.

    Politica – Paolo Maldini non ha dubbi e rimanda al mittente l’eventuale candidatura alle prossime elezioni di Febbraio definendo tale notizia “assolutamente falsa” sottolineando che nel presente non vi sono rapporti con Silvio Berlusconi, che ha visto per l’ultima volta alla festa per il 25 anni della sua presidenza rossonera e, da allora, “non ho più sentito” precisando chela politica non è tra le mie aspirazioni”. Non si tratta di una preclusione assoluta da estendere all’intera categoria dei calciatori, però, semplicemente un suo punto di vista dettato dal proprio sentire personale anche perchè Maldini non vorrebbe essere considerato un “simbolo” del proprio Paese così come lo sono i suoi ex compagni di squadra rossoneri Shevchenko e Weah in Ucraina e Liberia, e la ragione è molto semplice: “In quei casi i rispettivi Paesi vivono situazioni particolari, mentre l’Italia dovrebbe essere una democrazia più solida”. 

    Simboli – A proposito di giocatori-simbolo, se non in riferimento alla politica Nazionale, Paolo Maldini avrebbe potuto essere per il Milan un dirigente di alto livello in virtù della sua straordinaria carriera tutta a tinte rossonere, che lo ha reso una delle ultime bandiere del calcio moderno. Così, però, non è stato nè nel Milan nè altrove, e sono ormai trascorsi più di tre anni dal suo ritiro dal calcio giocato: c’è il rischio, dunque, che il suo futuro possa essere lontano da questo mondo anche se Paolo Maldini non sembra affatto preoccupato di ciò, considerando che ha vissuto tale mondo per 31 anni e che, per ora, sembra contento di dedicarsi alla sua attività di imprenditore immobiliare.

    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Desideri – Dovendo immaginare un possibile ritorno nel panorama calcistico, però, Maldini non gradirebbe ricoprire un incarico dirigenziale in senso stretto, bensì qualcosa che gli permetta di sfruttare la sua esperienza di campo, alla sua conoscenza a tutto tondo di questo mondo, di cui ha vissuto l’evoluzione. L’esperienza da capitano rossonero dal 1997 in poi “mi sono serviti tanto” perchè si impara a gestire la quotidianità e si acquisisce anche la capacità di valutare gli altri: in tal senso, dunque, un incarico dirigenziale che abbia un rapporto stretto con i calciatori potrebbe essere preso volentieri in considerazione da Paolo Maldini che, invece, non gradirebbe un incarico di mera rappresentanza, “un ruolo tanto per averlo in Figc, Uefa o Fifa”. 

    Milan – Ed ecco che si giunge al discorso Milan, partendo dal glorioso passato di cui Maldini è stato protagonista ed artefice, al presente che sembra non essere all’altezza di ciò che fu: “il Milan si è trasformato da squadra magica a squadra normale” e, secondo l’ex capitano, la motivazione è molto semplice. Per spiegarla, Maldini ricorre al parallelo con altri grandi club quali Bayern e Barcellona sottolineando che nell’attuale club rossonero non c’è nessuno di coloro che fecero la storia che possa “trasmettere quel messaggio”. Inoltre, alla luce delle cessioni di lusso dello scorso mercato estivo, secondo Maldini nell’attuale gestione sembra esservi poca programmazione , anche perchè l’attuale dirigenza sembra essere carente nella valutazione dei giocatori e tende ad affidarsi a un procuratore di peso, come Mino Raiola.  Secondo Maldini, invece, il Milan avrebbe bisogno di un direttore sportivo “puro”, che abbia le capacità necessarie ad analizzare le necessità della squadra ed a valutare i calciatori “perchè Braida ha sempre meno quel ruolo”. 

    Allegri – In tal senso, Maldini rivela che l’attuale mister rossonero avrebbe voluto coinvolgerlo nella gestione del gruppo: tutto ciò, però, sfumò improvvisamente nell’ottobre 2011 e, secondo Maldini, la motivazione di tale scelta potrebbe essere imputabile a Galliani, che sembra non gradirlo come collaboratore e, pertanto, Paolo Maldini vuol precisare di non sentirsi più uno di famiglia a Milanello. Un sentimento di “amarezza” che accomuna anche altre vecchie glorie rossonere che, però, si sposa bene con la fierezza nel sentirsi indipendente, così com’era anche da calciatore al punto da essere contestato da alcune frange ultras nella sua gara d’addio al calcio.

    I migliori di oggi – Maldini non può, poi, sottrarsi dal fornire un parere ed una valutazione sul calcio di oggi a tutto tondo e, con la consueta schiettezza, snocciola i nomi “top” nei diversi reparti. Buffon in porta, Barzagli in difesa, De Rossi a centrocampo ed El Shaarawy in attacco augurandosi che rimanga umile, perchè “la testa non è un dettaglio nello sport”, e soprattutto i valori ed il senso della lealtà sono l’aspetto fondamentale, che permette di arrivare ad essere stimato indipendentemente dai colori che si vestono, un po’ come è accaduto a lui, anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.