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  • Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Ma davvero il mondo del calcio è in crisi economica? Si e no. Le grandi continuano a sfornare profitti record con guadagni addirittura il 10% superiori rispetto all’ultimo anno, mentre le piccole società hanno grosse difficoltà a pagare gli ingaggi ai propri tesserati. D’altronde nel calcio è sempre stato così e solo qualche pura coincidenza o qualche bella favola ha permesso ad alcuni club minori di poter competere con le grosse squadre. E’ giunto il momento di analizzare l’andamento delle grandi società che secondo l’autorevole classifica Football Money League, pubblicata da Deloitta, (tra le migliori aziende al mondo in consulenza e revisioni di bilancio) hanno raggiunto la cifra record di 4.8 miliardi di euro di ricavi. Naturalmente parliamo della Top 20 al mondo (tranquilli, presto vi sveleremo la classifica).

    Nella Top 20 troviamo 7 squadre inglesi, 5 italiane, 4 tedesche e 2 francesi e spagnole.

    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images
    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

    Europa – In testa alla classifica troviamo le uniche due squadre spagnole. Il Real Madrid precede tutti con i suoi 510 milioni di euro di ricavi nell’ultimo anno, seguito dai 480 milioni del Barcellona. Le altre spagnole? Sprofondate! A conferma che la Liga Spagnola vive grazie ai successi di questi due club. In terza posizione troviamo il solito Manchester United, che in Inghilterra si conferma sempre la società più ricca e nell’ultimo anno ha incassato ben 400 milioni di euro. Medaglia di legno per il Bayern Monaco con i suoi 370 milioni di ricavi. Poco più sotto troviamo una trio inglese composto da Chelsea, Arsenal e City con questi ultimi per la prima volta dentro i primi 10! All’ottavo posto troviamo la prima italiana, il Milan con un ricavo annuo di 250 milioni (meno della metà rispetto al Real Madrid!). Alla nona posizione il Liverpool e alla decima torna di gran carriera la Juventus (poco meno di 200 milioni ricavati nell’ultimo anno).

    Undicesimo posto per la seconda squadra tedesca, il Borussia Dortmund che ha ricavato nell’ultimo anno la metà rispetto al Bayern! Poi troviamo Inter (fuori dalla top ten), Tottenham, Schalke 04 e Napoli. Al 16esima e al 17esimo posto sono presenti le due squadre francesi, Marsiglia e Lione. Chiudono la classifica Amburgo, Roma e Newcastle.

    Italia – In un momento di crisi nera per il calcio italiano sul fronte risultati e sulla perdita di tanti top player, l’Italia riesce a mantenere 5 squadre nella top 20! Un buon risultato se confrontato ai club spagnoli (presenti solo con le due big) e i tedeschi (hanno una squadra in meno). Irraggiungibili gli inglesi. La prima società in classifica è il Milan, che riesce a mantenere una certa distanza rispetto alle rivali connazionali anche se la Juventus, in decima posizione inizia a far paura visto il grande balzo effettuato grazie alla costruzione del nuovo stadio di proprietà che ha permesso al club bianconero di aumentare notevolmente i ricavi. Crolla l’Inter, uscita dalla top ten, con un ricavo di 185 milioni di euro. Ottimo rialzo per il Napoli che continua a scalare le posizioni, guadagnandone ben 5 rispetto all’ultimo anno (150 milioni). E il suo trend è destinato a salire. La Roma stazione sul fondo classifica con soli 115 milioni di ricavi nell’ultima stagione. La svolta, per tutto il calcio italiano, potrebbe arrivare con la costruzione di nuovi impianti di proprietà, che permetterebbe di stare a pari passo con le big d’Europa e su questo la squadra giallorossa sembra già davanti a tutti (escludendo la Juve).

    Le escluse – Destinate ad entrare a breve termine nella Top 20 ci sono tre squadre su tutte. Il Galatasaray, fresco di colpo Sneijder, che continua a far salire il proprio fatturato di anno in anno. Attenzione anche al Corinthians che grazie alla vittoria del Mondiale per Club e ai parecchi sponsor pronti a firmare per il club brasiliano, potrebbe scalare posizioni nella classifica. Ed infine, come dimenticare il Paris Saint Germain, destinato a compiere il grande salto già effettuato dal Manchester City. L’anno prossimo è quasi sicura la sua presenza nella Top 20.

    Ecco la Top 20 della Football Money League
    1 — Real Madrid — 512 milioni
    2 — Barcellona — 483 milioni
    3 — Manchester Uniter — 395 milioni
    4 — Bayern Monaco — 368 milioni
    5 — Chelsea — 322 milioni
    6 — Arsenal — 290 milioni
    7 — Manchester City — 285 milioni
    8 — Milan — 256 milioni
    9 — Liverpool — 233 milioni
    10 – Juventus — 195 milioni
    11 – Borussia Dortmund — 189 milioni
    12 – Inter — 185 milioni
    13 – Tottenham — 178 milioni
    14 – Schalke 04 — 174 milioni
    15 – Napoli — 148 milioni
    16 – Marsiglia — 135 milioni
    17 – Lione — 131 milioni
    18 – Amburgo — 121 milioni
    19 – Roma — 116 milioni
    20 – Newcastle — 115 milioni

  • Zaccardo al Milan libera Abate e…Balotelli

    Zaccardo al Milan libera Abate e…Balotelli

    Dopo le smentite dei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità del trasferimento di Zaccardo al Milan. Il terzino del Parma ha sottoscritto un contratto di tre anni e mezzo con il club rossonero, il quale inizialmente aveva proposto all’ex campione del Mondo un biennale fino al 2015. L’incontro decisivo è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, quando il direttore sportivo gialloblu Pietro Leonardi è arrivato nella sede di Via Turati insieme a suoi stretti collaboratori chiudendo di fatto l’operazione, che prevede lo scambio Zaccardo-Mesbah, con l’algerino impegnato al momento nella Coppa d’Africa. Verosimilmente l’ex terzino del Lecce contenderà la maglia da titolare a Gobbi, ormai a suo agio nel ricoprire il nuovo ruolo sulla corsia di sinistra.

    Zaccardo libera Abate

    Cristian Zaccardo è un nuovo giocatore del Milan | © Alberto Pizzoli/Getty Images
    Cristian Zaccardo è un nuovo giocatore del Milan | © Alberto Pizzoli/Getty Images

    L’arrivo di Zaccardo al Milan libera con relativa immediatezza la casella occupata da Ignazio Abate. L’agente del terzino destro rossonero è volato da poche ore in Russia per discutere gli ultimi dettagli con lo Zenit di San Pietroburgo. La squadra allenata da Luciano Spalletti è disposta ad offrire 12 milioni di euro per il cartellino di Abate, una proposta economica che non potrà lasciare indifferenti i dirigenti rossoneri. Così dopo la cessione di Pato al Corinthians per 15 milioni, il Milan riceverà una cifra sostanzialmente simile da un’altra operazione che ha per “vittima” uno dei titolari inamovibili delle ultime stagione, diventato però di colpo un peso contemporaneamente all’esplosione di De Sciglio.

    Abate (e Robinho) liberano Balotelli

    Tutto quindi sembra portare ad un’unica soluzione finale, quella che vuole Balotelli in rossonero. E’ notizia di ieri, prontamente smentita fra l’altro, la partenza per quel di Manchester dell’agente Mino Raiola, procuratore di Supermario, forse già a conoscenza della doppia trattativa Zaccardo-Abate, la quale consente al Milan di avere la liquidità necessaria per arrivare al talentuoso attaccante del City, il cui costo del cartellino è stato stimato intorno ai 25 milioni di euro. Già con la sola cessione di Pato e Abate i rossoneri avrebbero già in cassa il denaro sufficiente per strappare l’asso italiano ai Citizen, e se non bastasse un’ulteriore spinta decisiva arriverebbe da Robinho, quest’ultimo ancora in orbita Santos. Sembra semplice, fin troppo.

  • Milan, ritorno di fiamma per Drogba

    Milan, ritorno di fiamma per Drogba

    Didier Drogba era uno dei primi obbiettivi seguiti dal Milan, poi abbandonato per seguire altre piste. L’ostacolo che impediva il matrimonio fra il Diavolo e l’ivoriano era duplice: da un lato l’enorme ingaggio voluto da Drogba, al di fuori del budget del Milan, dall’altro il corteggiamento di altri club, in primis la Juventus di Conte in perenne cerca di un fantomatico Top-player. Ecco che di fronte a queste difficoltà il Milan ha preferito virare su altri nomi,  seguire un’altra strategia. Il club di via Turati nei giorni scorsi aveva aumentato il pressing per Ricardo Kakà e per Mario Balotelli e sembrava che tutto dovesse risolversi per il meglio. Il brasiliano era disposto a sacrificare parte del suo faraonico ingaggio per tornare a casa mentre il Real Madrid era disposto a dare Kakà in prestito al Milan ma poi qualcosa è andato storto. Trattativa bloccata: o vendita o nulla. Il Real ha fatto marcia indietro così come lo ha fatto Mino Raiola, procuratore di Mario Balotelli. Per Supermario si lavorava nell’ombra e la trattativa non era ben avviata come quella per il brasiliano ma poco ci mancava. Nonostante questo, anche la pista del Bad Boy italiano sembra saltata a meno di clamorosi imprevisti. D’altra parte il 31 gennaio è ancora lontano. Ecco dunque spiegato il perché della retromarcia del Milan su Didier Drogba.

    Il Milan torna su Didier Drogba | ©  Gallo Images/Stringer / Getty Images
    Il Milan torna su Didier Drogba | © Gallo Images/Stringer / Getty Images

    OBBIETTIVO DROGBA – Il Milan adesso è quasi costretto a concentrare tutte le sue forze sull’operazione Drogba. Attenzione però perchè per l’ex campione d’Europa del Chelsea è fortissima la concorrenza della Juventus. Si prevede dunque un avvincente testa a testa fra le due squadre italiane. Anzi, per essere più precisi, utilizziamo l’immagine del triangolo perchè su Drogba non ci sono solo Milan e Juve ma anche, notizia dell’ultim’ora, la Lazio. Questo perchè il giocatore potrebbe liberarsi a costo zero dai cinesi dello Shanghai Shenhua

    BEN VENGA – A rincarare la dose ci pensa l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri che, come riportato dal sito di Repubblica, sarebbe molto contento dell’arrivo di Drogba. Di lui così come di tutti gli altri campioni che sono stati accostati al Milan: ben vengano a Milanello per il mister rossonero questi talenti. L’unica cosa è che si parla di operazioni difficili, complicate per l’a.d Adriano Galliani. Comunque sia l’eventuale operazione Drogba andrebbe a cozzare contro la nuova linea verde messa in atto dal Milan? Difficile dirlo però dobbiamo ammettere che i rossoneri si sono ringiovaniti moltissimo: Niang, El Shaarawy e De Sciglio sono gli esempi più lampanti. Se fra questi aggiungiamo un campione, magari non più giovanissimo, ma in grado di aiutare nella crescita i baby talentini, tanto di cappello. Drogba potrebbe essere proprio questo personaggio: la chioccia con i pulcini, tanto per usare una metafora campagnola. L’ingaggio richiesto è però di quelli che fanno rabbrividire: stupisce che il Milan, vista la meticolosità della getione del bilancio, non si sia tirato indietro. Il giocatore vuole 10 milioni netti da ora fino al giugno 2014, i bianconeri hanno offerto 8 ma non sono bastati. Il Milan se vorrà Drogba dovrà essere più flessibile anche se i rossoneri per ora sono riusciti solo a pareggiare l’offerta juventina: 8 milioni sono anche quelli offerti dal Diavolo. La decisione ora è di Drogba: restare in Cina coperto d’oro ma senza ambizioni o venire in Italia con qualche soldo in meno ma al centro della scena?

  • Emiliano Viviano, quando il portiere è anche tifoso…

    Emiliano Viviano, quando il portiere è anche tifoso…

    In casa Fiorentina è scoppiato il caso Viviano. Il portiere della Nazionale, dopo aver lottato per poter giocare nella squadra che tifa fin da bambino, ha perso il posto da titolare a discapito del brasiliano Neto. Fatale fu una sfortunata partita contro la Roma ad inizio dicembre. Da quel momento, l’ex portiere del Palermo ha avuto modo di conoscere la panchina viola. Inizialmente si pensava a qualche turno di riposo per permettere al giocatore di riprendersi dal punto di vista mentale, visto che, sentendo tantissimo il peso della maglia, ogni errore da lui compiuto veniva amplificato. Ma con una serie di prestazioni importanti, l’ex secondo portiere Neto ha rubato letteralmente la maglia di titolare al più quotato Emiliano Viviano. Come l’avrà presa l’estremo difensore tifoso viola?

    Non bene, questo è sicuro. Viviano ci tiene molto alle sorti della Fiorentina e aver perso il ruolo di protagonista avrà turbato il suo umore, soprattutto nelle ultime ore, con le voci di un suo possibile trasferimento al Bologna.

    Nasce un caso Viviano. Addio a fine stagione? © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Nasce un caso Viviano. Addio a fine stagione? © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La Fiesole – Intanto, il pubblico fiorentino ha voluto dire la sua sulla situazione di Viviano con due striscioni che avranno emozionato non poco il portiere viola. Il primo recitava così “Un’estate ad aspettare…oh Viviano non te ne andare”, mentre il secondo, esposto qualche minuto più tardi “Difendendo la porta, difendi la tua città: Emiliano uno di noi!”. Avete ancora qualche dubbio sull’opinione del tifo toscano?!

    Intanto Montella per il momento continua a preferire Neto che ha dimostrato grande personalità subentrando all’idolo di casa con ottime prestazione (ma anche qualche indecisione).

    Mercato – Si susseguono continue voci di trasferimento per Viviano. Il Bologna si sarebbe fatto sotto per il suo acquisto e per l’estremo difensore viola si tratterebbe di un ritorno in Emilia. Attenzione anche alle voci di un possibile passaggio al Milan a giugno. Il club rossonero starebbe sondando varie piste alla ricerca di un sostituto di Abbiati, portiere che non garantisce più delle prestazioni da grande società. A questo punto, la domanda che ci si pone è ‘ma la Fiorentina riscatterà il giocatore in estate?’ E’ giusto ricordare che Viviano è in Toscana in prestito dall’Inter, con un diritto di riscatto fissato in 7.5 milioni di euro. I Della Valle affronteranno un investimento per un giocatore preso poco in considerazione dal tecnico Montella? I dubbi rimarranno fino al termine della stagione.

    La storia tra Viviano e la Fiorentina, ovvero, tra il portiere tifoso e la sua squadra del cuore rischia di chiudersi dopo un solo anno. Si sono amati, inseguiti e abbracciati. Hanno saputo aspettarsi, hanno affrontato una lunga trattativa e hanno vissuto sei mesi stupendi, con risultati ottimi, fino ai primi di dicembre, quando una serie di errori hanno convinto il tecnico viola a preferirgli il secondo Neto.

    Score – Viviano in questa stagione, con la maglia viola, ha collezionato 16 presenze, subendo 18 gol e rimanendo imbattuto in 5 occasioni.

    Mi preme sottolineare l’ottima professionalità del portiere della Fiorentina, che nonostante abbia una voglia immensa di aiutare i propri compagni ad uscire da un periodo di piccola crisi, si ritrova in panchina e non ha mai mostrato segni di nervosismo. Un professionista esemplare, pronto a tutto per il bene della sua squadra del cuore!

  • Kakà-Milan, è davvero finita?

    Kakà-Milan, è davvero finita?

    Ricardo Kakà era pronto a tornare a casa, nella sua Milano, nel Milan, nella squadra che lo ha consacrato facendolo arrivare ad essere uno dei piú grandi giocatori del mondo. In rossonero oltre a uno Scudetto, una Champions, una Supercoppa Italiana e una Europea, anche un Pallone d’Oro vinto alla grande. Insomma, per farla breve, Kakà deve essere considerato uno dei piú grandi talenti che abbia mai avuto il Milan. Poi peró, a scombussolare il matrimonio fra il Diavolo e il brasiliano, ci ha pensato il Real Madrid con un’offerta faraonica alla quale i rossoneri non hanno potuto resistere. In Spagna le cose non sono però andate altrettanto bene come in Italia. In una squadra di fenomeni come il Real, Kakà era un giocatore come un altro, non era più l’intoccabile e unico top player. Inoltre Mourinho non lo ha mai preso fra le sue simpatie e per Kakà é arrivata tanta panchina. Per questo già da tempo si vociferava di un mal di pancia del brasiliano e il Milan ci ha provato fino alla fine ma senza raggiungere l’obiettivo sperato. In questo mercato invernale c’era stato un nuovo contatto fra Via Turati e il club madrileno, sembrava tutto fatto, ma poi è saltato tutto. Facciamo dunque il punto della situazione riguardo la telenovela Kakà.

    Il Real Madrid blocca la trattativa per il ritorno di Kaká | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Il Real Madrid blocca la trattativa per il ritorno di Kaká | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    MADRID DICE NO – Inizialmente da via Turati facevano i vaghi. Kakà non può arrivare per via del suo stipendio altissimo, non possiamo permettercelo e via dicendo con frasi di questo stampo. All’improvviso però lo stesso brasiliano è in visita a Milano. La versione ufficiale recita che il giocatore madrileno si trovasse in Italia per incontrare alcuni amici ma i più maligni hanno subito pensato a una possibile trattativa con il Milan. In effetti così è sembrato essere. I rossoneri hanno lavorato sottobanco, lontani da occhi indiscreti, nel tentativo di riportare il figliol prodigo a casa e tutto sembrava essersi messo per il verso giusto. Perez aveva accettato la formula proposta da Galliani, il giocatore si sarebbe ridotto l’ingaggio e il Milan avrebbe riabbracciato il suo pupillo. Storia a lieto fine? Nemmeno per idea in quanto nella giornata di ieri il Real ha bloccato la trattativa per causa economica. Evidentemente lasciar andare via un giocatore così dopo averlo preso a suon di quattrini non è il massimo.

    SPERANZA – Comunque sia la trattativa non sembra essersi arenata del tutto. Il Milan continuerà fino all’ultimo secondo di mercato a riportare il brasiliano a casa anche se sarà difficile. Certo, i tifosi rossoneri si sentiranno delusi dal momento che prima si parlava del doppio arrivo Balotelli-Kakà poi di un nulla di fatto. Dalla Gazzetta dello Sport fanno comunque sapere che oggi ci sarà un altro contatto fra le parti. Si possono dunque risolvere i problemi di fiscalità che fin qui hanno impedito il tanto atteso ritorno di Kakà? E’ presto per dirlo ma il Real Madrid è stato chiaro: no al prestito, tanto meno quello gratuito, sì alla cessione ma non per meno di 12 milioni di euro. Troppi per le casse del Milan che continuerá comunque a provarci fino al 31 gennaio. Dalla Spagna, i giornali sono però sicuri che, almeno alle condizioni attuali, lo scambio non si farà. E il tormentone continua.

  • Pazzini bum bum, il Milan vede l’Europa

    Pazzini bum bum, il Milan vede l’Europa

    Se Giampaolo Pazzini incontrasse ogni domenica il Bologna a quest’ora con ogni probabilità sarebbe in cima alla classifica marcatori in compagnia del suo compagno di squadra Stephan El Shaarawy. Il campionato però non può risolversi in un duello Milan-Bologna ed anche per questo il Pazzo conta “solo” dieci reti in stagione e la squadra di Allegri non è ancora certa di giocare in una competizione europea l’anno prossimo. In ogni caso la vittoria sui felsinei per 2-1 consente ai rossoneri di avvicinare la Fiorentina ed il quinto posto a due lunghezze, obiettivo diventato dunque alla portata di Montolivo e compagni, nonostante un avvio di stagione da brividi. Il Bologna ha poco da recriminare per questa sconfitta. Da subito infatti i rossoblu sono apparsi sulle gambe, provati dai 120 minuti disputati martedì scorso contro l’Inter in Coppa Italia, partita che ha visto gli uomini di Pioli sfiorare il colpaccio.

    Milan-Bologna 2-1, la partita

    E’ stato un match vissuto sopratutto unicamente sui piedi di Giampaolo Pazzini, protagonisti nel bene e nel male per tutti i novanta minuti di gioco. Partito titolare nel tridente completato da El Shaarawy e Niang, l’ex attaccante di Fiorentina e Atalanta ha l’opportunità di sbloccare l’incontro già nel corso del primo tempo, quando sul cross dalla sinistra di Constant il colpo di testa viene respinto dall’estremo difensore ospite Agliardi, bravo anche in precedenza nel negare il gol ad El Shaarawy, ribattendo con i piedi la conclusione di destro della giovane punta. Il Bologna non riesce a reagire e continua ad affidarsi al suo portiere, ancora prodigioso nel dire no al Faraone poco prima che l’arbitro Davero mandi le squadre a riposo.

    Giampaolo Pazzini segna una doppietta al Bologna | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Giampaolo Pazzini segna una doppietta al Bologna | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nel secondo tempo è sempre il Milan a comandare le operazioni del gioco ed è sempre Pazzini l’uomo più pericoloso del fronte d’attacco rossonero. A dire il vero i tifosi di San Siro iniziano a mugugnare quando proprio il Pazzo sbaglia una clamorosa chance in avvio di ripresa, con il risultato che rimane inchiodato sullo 0-0 e gli spettri del Marassi pronti ad impossessarsi del prato verde milanese. La svolta però arriva subito dopo l’ora di gioco, quando lo stesso Pazzini riesce a vincere fortunosamente il duello con Antonsson e siglare il gol del vantaggio.

    Continua a spingere la squadra di Allegri, intenzionata a chiudere da subito l’incontro con la seconda rete della gara, che trova quando mancano poco meno di dieci minuti al termine dell’incontro grazie ad una perla del Pazzo, bravo a superare con un sombrero Portanova e a calciare di prima intenzione col destro alle spalle del portiere Agliardi per il momentaneo 2-0. Partita finita? Neanche per sogno. A riaprirla infatti ci pensa Mexes, colpevole nel farsi trovare poco attento in occasione dell’autogol che consente al Bologna di sperare nella stessa rimonta di cinque giorni fa contro l’Inter. Stavolta però il risultato non cambia più ed il Milan si aggiudica tre punti pesantissimi in chiave Europa League, portandosi a meno due dalla Fiorentina.

    Milan-Bologna 2-1, le pagelle

    Pazzini 7,5: avrebbe meritato un otto pieno se solo fosse riuscito a mettere dentro tutte le occasioni capitategli quest’oggi. In ogni caso la doppietta basta e avanza per essere il migliore quest’oggi.

    Niang 7: ha corsa, ha qualità, ha forza e soli 18 anni. Il futuro è dalla sua parte, e anche quello del Milan, che a sinistra può contare anche su un altro classe ’92 niente male.

    El Shaarawy 6: non trova il gol solo perché di fronte a lui c’è un super Agliardi (7). Quattro partite senza trovare la via della rete possono però creare qualche tranello mentale nel quale il Faraone dovrà essere bravo a non cadere.

    Gilardino 4,5: era il grande ex dell’incontro ma la sua partita non è durata neanche 60 minuti. Zero conclusioni in porta, zero rimpianti per i tifosi del Diavolo.

    Milan-Bologna 2-1, il tabellino

    Milan (4-3-3): Abbiati 6, Abate 6,5, Mexes 4,5, Zapata 6, Constant 6,5, Flamini 6 (81′ Traorè s.v.), Montolivo 6,5, Boateng 5,5, Niang 7 (77′ Nocerino s.v.), Pazzini 7,5, El Shaarawy 6. Allenatore: Allegri
    Bologna (4-2-3-1): Agliardi 6,5, Garics 5, Portanova 5,5, Antonsson 5,5, Cherubin 5, Perez 5, Pazienza 5 (75′ Pasquato 6), Diamanti 5,5, Riverola 5 (51′ Taider 5,5), Kone 5, Gilardino 4,5 (62′ Gabbiadini 6). Allenatore: Pioli

    Video Milan-Bologna 2-1

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  • Milan con Niang all’esame Pioli aspettando Kakà

    Milan con Niang all’esame Pioli aspettando Kakà

    Reduce dal pareggio contro la Samp a Genova, il Milan torna a giocare a San Siro, dove nelle ultime tre partite di campionato ha collezionato altrettante vittorie (Juve, Pescara, Siena). L’avversario di oggi è il temibile Bologna di Pioli, che in settimana ha sfiorato la clamorosa qualificazione in semifinale di Coppa Italia venendo eliminata dall’Inter soltanto al termine del secondo tempo supplementare, dopo che i novanta minuti canonici si erano conclusi sul 2-2. I felsinei hanno ormai acquisito di diritto la fama di rompiscatole della Serie A, se non altro dopo le prove contro Napoli (sia in campionato che in coppa) e Roma, entrambe battute davanti al loro pubblico con identico risultato (2-3 ndr). Paradossalmente però proprio il ruolino di marcia lontano dal Dall’Ara è tra i peggiori della Serie A, dal momento che in dieci trasferte i felsinei hanno sempre perso, se si escludono appunto le partite contro Roma e Napoli. Con sei punti su 30 disponibili la squadra di Pioli si lascia alle spalle soltanto Siena (5) e Palermo (3).

    Niang titolare anche questo pomeriggio contro il Bologna | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Niang titolare anche questo pomeriggio contro il Bologna | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    MILAN – In attesa di nuove notizie dal fronte Kakà, il cui acquisto è dato come ormai cosa fatta sia in Spagna che qui in Italia, la squadra di Allegri è chiamata a riprendere il cammino dopo la non esaltante prestazione contro la Sampdoria, di fatto un occasione mancata dai rossoneri per avvicinare ulteriormente la zona europea, con il terzo posto che ad oggi continua ad essere lontano 11 punti. Come a Marassi, Allegri dovrebbe dare fiducia ancora una volta al talentuoso Niang, impiegandolo sulla corsia di destra dell’attacco composto da Pazzini (sicura la sua presenza dal primo minuto) ed El Shaarawy. Proprio sul Faraone la pressione dei media inizia a farsi pesante, con il piccolo gioiello di casa rossonera che non riesce a trovare la via della rete in campionato da 270 minuti (l’ultimo gol contro il Pescara lo scorso 16 dicembre). A centrocampo Allegri ha confermato l’utilizzo di Montolivo davanti la difesa, con Boateng mezzala e Nocerino a protezione dell’ex viola, tenendo conto dell’assenza per infortunio del capitano Massimo Ambrosini, bloccato da un problema all’adduttore che rischia di tenerlo fuori per più di un mese. In difesa l’unico ballottaggio è tra De Sciglio e Abate per una maglia da terzino destro. Al centro giocherà la coppia Mexes-Zapata, mentre sulla fascia sinistra ci sarà Constant. In porta Abbiati.

    BOLOGNA – Silvio Pioli rinuncia alla difesa a tre presentando a San Siro il 4-2-3-1, affidandosi così fino in fondo a tutto il potenziale offensivo che il Bologna attuale è in grado di offrire. L’unica punta sarà l’ex Gilardino, mentre sulla trequarti agiranno Diamanti, Taider e Gabbiadini, con quest’ultimo più defilato sulla corsia mancina. A centrocampo la diga dovrebbe essere composta da Perez e Krhin, mentre in difesa la coppia centrale Portanova-Antonsson proteggerà la corsa dei due terzini, Garics e Cherubin, con Agliardi regolarmente tra i pali. Conquistare tre punti a Milano significherebbe per la squadra di Pioli balzare in undicesima posizione a quota 24 punti, raggiungendo provvisoriamente il Chievo.

    PRECEDENTI – All’andata il Milan si impose per 3-1 in quella che era la seconda giornata di campionato. Protagonista assoluto dell’incontro Giampaolo Pazzini, autore di una tripletta che aveva illuso i tanti tifosi del Milan, fiduciosi di aver trovato un nuovo bomber dopo l’addio di Ibrahimovic, salvo però essere smentiti dalle successive partite. Se facciamo partire la nostra analisi dal 2005 in poi, il Milan a San Siro ha battuto i felsinei soltanto due volte, subendo altrettanto sconfitte  e pareggiando in un’occasione (proprio l’anno scorso nel maledetto aprile rossonero).

    Probabili formazioni Milan-Bologna (21 giornata Serie A)
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Zapata, Constant, Montolivo, Boateng, Nocerino, Niang, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Bologna (4-2-3-1): Agliardi, Garics, Portanova, Antonsson, Cherubin, Perez, Krhin, Taider, Diamanti, Gabbiadini, Gilardino. Allenatore: Pioli

  • Balotelli verso il Milan, in affitto casa di Manchester

    Balotelli verso il Milan, in affitto casa di Manchester

    Nel calciomercato, finchè le operazioni non vengono confermate dagli annunci ufficiali, tutto è possibile ma, in alcuni casi, esistono alcuni “indizi” che possono portare ad una prova. Nel caso di Mario Balotelli, è ormai noto che la sua permanenza al Manchester City non abbia futuro, dopo i numerosi problemi con la società e con il tecnico Roberto Mancini, ma non è ancora ben chiaro quale possa essere la tempistica del suo addio ai citizen e, soprattutto, quale potrà essere la sua prossima destinazione. In Inghilterra, però, sembra proprio che non vedano l’ora di annunciare la sua partenza e, dunque, i tabloid non perdono occasione per svelare retroscena che possano condurre alla sua partenza. Ecco che, quindi, il sempre ben informato “The Sun” racconta che Mario Balotelli abbia provveduto a mettere in affitto la sua casa nel Chesire, e che abbia già provveduto a spedire alcuni oggetti personali a Milano. E, se tre indizi fanno una prova, alle due “indiscrezioni” si aggiunge la notizia della visita del procuratore di Balotelli, Mino Raiola, nella sede rossonera che fanno ipotizzare ad un interessamento più concreto del Milan, soprattutto dopo il dietro-front del presidente Silvio Berlusconi, che ha rettificato la sua iniziale definizione di “mela marcia” attribuita a Balotelli.

    Balotelli, in affitto la sua casa di Manchester | © Richard Heathcote/Getty Images
    Balotelli, in affitto la sua casa di Manchester | © Richard Heathcote/Getty Images

    Resta, però, da capire se il Milan possa essere disposto a corrispondere al Manchester City quella somma di 24 milioni di sterline (circa 28 milioni di euro, ndr) richiesta dallo sceicco del City per il cartellino di Mario Balotelli che, di certo, vedrebbe di buon grado un trasferimento in Italia ed, in particolare, al Milan soprattutto considerando che nel Manchester City è ormai considerato da mister Mancini come la quarta scelta in attacco, subordinato nelle gerarchie di squadra ad Aguero, Tevez e Dzeko.

    Sulla base delle cifre tanto elevate finora ipotizzate, però, l’affare non potrà mai concludersi, anche stando alle dichiarazioni di Adriano Galliani che ha rivelato che, di fronte alla richiesta del City, “siamo scappati”.

    Tuttavia, se è vero che Mario Balotelli abbia già “fatto le valigie”, potrebbe esservi qualche spiraglio di “luce” connessa alle cessioni che il Milan potrebbe operare nelle ultime fasi di questo mercato di riparazione e che potrebbero riguardare Abate e Robinho, da sommarsi alla somma di quindici milioni di euro già incassata con il trasferimento di Pato al Corinthians.

    Si attendono prossimi sviluppi.

     

  • Sneijder, dopo il Galatasaray tocca al Liverpool

    Sneijder, dopo il Galatasaray tocca al Liverpool

    Wesley Sneijder è ormai diventato l’uomo del momento in casa Inter ma non per i gol e le belle giocate in campo bensì per temi riguardanti il calciomercato. I nerazzurri finchè non troveranno una sistemazione per il giocatore, ormai ai ferri corti con la società, non potrà operare sul mercato in entrata. Su Sneijder si sono fatte avanti diverse squadre ma, notizia delle ultime ore, è arrivata anche una proposta dalla Premier League, in particolare dal Liverpool. Attenzione però perchè i reds hanno dettato delle condizioni ben precise alle quali non è detto che l’olandese vadano bene. Analizzando meglio la situazione di Wesley Sneijder, l’Inter farebbe bene a cedere uno dei giocatori più talentuosi della rosa? Ormai pare non ci sia più un rimedio per convincere Moratti a trattenere l’olandese, però guardando gli elementi nerazzurri su cui può contare Stramaccioni si vede che in casa Inter ci sono poche soluzioni per ricoprire il ruolo vacante di Sneijder.

    Su Wesley Snejider c'è ache il Liverpoo | © Maurizio Lagana / Getty Images
    Su Wesley Snejider c’è ache il Liverpool | © Maurizio Lagana / Getty Images

    LIVERPOOL – Come dicevamo, la Premier League si è fatta avanti per Wesley Sneijder. In particolare il Liverpool sarebbe seriamente interessato al giocatore nerazzurro ma ci sono già delle condizioni applicate dai Reds ai fini della trattativa. Come riporta Tuttomercatoweb.com, il giornale inglese Mirror ha scritto che se Wesley vorrà davvero giocare in Inghilterra dovrà tagliarsi lo stipendio. Troppi i 6 milioni di sterline richieste dal giocatore; il Liverpool al massimo arriverebbe intorno ai 90 mila. I Reds si erano già fatti avanti a fine dicembre ma tutto si congelò in quanto il Liverpool non poteva accettare di avere in rosa un giocatore che guadagnasse più di Gerrard. Ecco però che i Reds si sono rifatti vivi nonostante dalla turchia confermino che l’affare sia concluso. C’è però da considerare che Sneijder ha solo 28 anni e che conterebbe di partecipare ai prossimi Mondiali da capitano dell’Olanda: giocare nel Galatasaray non sarebbe il massimo della visibilità per un giocator del suo livello.

    GALATASARAY – La pista turca sembra comunque essere quella più calda per Sneijder. Il Galatasaray è pronto a offrire 7,5 milioni di euro per assicurarsi l’olandese. Le due società, Inter e Galatasaray, sarebbero d’accordo. Chi invece sembra vacillare è lo stesso Sneijder non convinto del tutto dal trasferimento in Turchia. Come se non bastasse anche alla sua compagna non piace molto l’idea di trasferirsi a Istanbul. A proposito: Snejider vorrebbe dall’Inter una buonuscita di 2 milioni di euro per trovare casa in terra turca. Non proprio il massimo per i nerazzurri che fra ricavo e spese varie, vedrebbero entrare nelle loro casse un bottino del tutto insufficiente per tentare l’assalto a Paulinho. Con 7,5 milioni di euro al massimo si potrebbe far un tentativo per l’atlantino Schelotto. Attenzione però alle pretendenti dell’ultimo minuto. Il Milan per esempio, maestro dei colpi di questo tipo, potrebbe tentare l’ultimo assalto dell’olandese e bruciare la concorrenza che corteggia da tanto Sneijder. Lo smacco di fare un dispetto ai cugini è tanto e per di più ada Allegri uno come Wesley servirebbe eccome. Comunque sia, l’inter si vede costretta a dire addio a uno dei protagonisti del Triplete Mourinhiano. Resta però la sensazione che la situazione Sneijder poteva e doveva essere gestita meglio da un ambiente come quello dell’Inter.

  • Kakà al Milan, le ultime. Gli agenti incontrano Galliani in sede

    Kakà al Milan, le ultime. Gli agenti incontrano Galliani in sede

    Kakà al Milan. Le voci di un possibile ritorno del brasiliano in rossonero si fanno sempre più insistenti. Tutto è iniziato con l’avvistamento di Ricky in quel di Milano, per la precisione in un ristorante giapponese assieme ad alcuni giocatori del Milan. Fra questi, oltre a Robinho suo grande amico, figuravano anche  le rispettive compagne dei due brasiliani. Una cena fra amici. Siamo proprio sicuri che non c’entri niente il calciomercato? Galliani ha fatto sapere che l’ingaggio del giocatore è troppo alto per il calcio italiano e che l’affare non potrà essere fatto. Nonostante questo la società rossonera riaccoglierebbe Kakà a braccia aperte. Analizziamo meglio la situazione.

    Kakà disposto a tutto pur di tornare a Milano | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Kakà disposto a tutto pur di tornare a Milano | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    DICHIARAZIONI AL BACIO – Intanto Kakà ha dichiarato a più riprese la sua voglia e volontà di ritornare al Milan e per farlo, il brasiliano sarebbe pronto anche a ridursi l’ingaggio. Come riportato da tutti i quotidiani Ricky avrebbe affermato di aver sempre amato il Milan e che Milano è una città al quale è molto legato. A questo punto, poche ore fa, è arrivata l’ufficialità da Sky Sport 24: Berlusconi e Perez hanno iniziato un colloquio per trovare un accordo per far tornare Kakà al Milan. E’ inutile ormai nascondersi: il Milan è uscito allo scoperto, Kakà sarebbe disposto fare i salti mortali pur di ritornare a Milano e  il Real Madrid si toglierebbe dallo spogliatoio un peso.

    MIGLIORE STRATEGIA – Gli unici problemi sembrano essere quelli economici. Punto primo: l’ingaggio del giocatore. Kakà adesso percepisce uno stipendio troppo alto per le casse del Milan ma la soluzione sembra essere dietro l’angolo in quanto lo stesso Kakà ha dichiarato, come detto, di essere disposto a ridursi l’ingaggio. Punto secondo: la modalità dell’operazione. Il Real Madrid, come riportato dal sito Gianlucadimarzio.com, non sarebbe disposto a lasciar partire Kakà in prestito. Sarebbe troppa la perdita del club spagnolo che spinge invece per la cessione a titolo definitivo ma il Milan non sarebbe intenzionato a spendere quanto richiesto dal Real. Più probabile la strategia del prestito gratuito con diritto di riscatto obbligato, chissà, magari in stile Ibrahimovic, con la spesa “spalmata” in più anni.