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  • Europa League: vittorie sofferte per Lazio e Milan

    Europa League: vittorie sofferte per Lazio e Milan

    Si apre con un doppio successo l’Europa League 2018/19 di Lazio e Milan.

    Le vittorie di biancocelesti e rossoneri non sono state però così brillanti, le due squadre italiane infatti hanno ottenuto i tre punti sconfiggendo di misura le due squadre che, sulla carta, dovrebbero essere le più deboli dei due gironi.

    La Lazio si è imposta per 2-1 sull’Apollon Limassol trovando presto il vantaggio con Luis Alberto ma rischiando in un paio di occasioni di subire il gol del 1-1. Trovato il 2-0 con Immobile, con la gara che sembrava chiusa, è arrivata la rete di Zelaya che ha tenuto aperta la sfida sino all’ultimo minuto di recupero.

    Il Milan invece ha impiegato quasi un’ora per sbloccare il risultato, con il solito Higuain, sul campo dei lussemburghesi del Dudelange. C’è da dire che i rossoneri hanno trovato contro il portiere Frising in gran serata, detto questo però hanno avuto anche la colpa di tenere la gara aperta e al 90° hanno rischiato la beffa con Couturier che, dentro l’area, ha calciato male da posizione però molto invitante.

     

    Veniamo al racconto dell’esordio della Lazio in questa Europa League.

    La partenza è su ritmi piuttosto blandi con gli ospiti che provano anche a farsi vedere. Al 14° però la Lazio passa in vantaggio, bello scambio tra Caicedo e Luis Alberto con l’ecuadoriano che di tacco serve l’assist allo spagnolo che con facilità segna. Sbloccata la gara i biancocelesti hanno due volte l’occasione, sempre con Caicedo,  per trovare il raddoppio ma la difesa cipriota si salva. La squadra di Inzaghi tiene in pugno la gara, l’unico rischio arriva al 31° dopo un errore di Caceres ma Papoulis non ne approfitta fino in fondo. Al 34° ci prova ancora Luis Alberto ma Vale riesce ad evitare lo 0-2. Il primo tempo si chiude con la Lazio avanti 1-0.

    Si riparte con un doppio cambio nell’Apollon (dentro Markovic e Carayol) mentre la Lazio conferma gli stessi 11. La partenza della ripresa vede un Apollon più intraprendente, la Lazio attende poi prova ad accelerare, bene nell’intenzione Milinkovic male nella concretizzazione in quanto nessuno intuisce il suo assist in area. Al 66° gli ospiti vanno vicini al pari con un gran colpo di testa di Papoulis, su punizione di Joao Pedro, palla fuori di niente con Proto battuto. I biancocelesti, nei quali sono entrati anche Immobile e Lucas Leiva, paiono addormentati ed al 71° un colpo di testa di Schembri sfila vicino al palo. I ciprioti insistono ed al 81° una gran punizione di Markovic colpisce il palo esterno. Un minuto dopo però un ingenuità di Joao Pedro, che stende Caicedo in area, concede un rigore alla Lazio, Immobile dal dischetto non sbaglia. L’Apollon però non molla e su azione da corner, Zelaya si trova il pallone sul sinistro, la sua conclusione s’infila alle spalle di Proto. Al 90° clamoroso errore di Lulic che, servito da Immobile, salta il portiere, perde però tempo e quando calcia trova il difensore sulla linea pronto a salvare. I minuti di recupero scorrono con qualche brivido per la Lazio ma alla fine il 2-2 non arriva, vincono i biancocelesti con qualche sofferenza.

     

    LAZIO – APOLLON 2-1 (14° Luis Alberto (L), 82° rig. Immobile (L), 87° Zelaya (A))

    LAZIO (3-5-2): Proto; Caceres, Acerbi, Bastos; Durmisi, Milinkovic-Savic (73° Lulic) , Badelj (61° Lucas Leiva), Murgia, Basta; Luis Alberto (61° Immobile), Caicedo.

    Allenatore: S.Inzaghi.

    APOLLON (4-2-3-1): Vale; Joao Pedro, Yuste, Roberge, Vasiliou; Sacchetti, Kyriakou (46° Markovic); Schembri, Pereira (70° Zelaya), Papoulis; Maglica (46° Carayol).

    Allenatore: Avgousti.

    Arbitro: Aghayev.

    Ammoniti: Yuste (A), Badelj (L), Milinovic-Savic (L), Lucas Leiva (L)

     

     

    Passiamo ora all’altra gara di questa prima giornata di Europa League con un’italiana in campo, ovvero il Milan.

    Partono con molto entusiasmo i padroni di casa, il Milan con tranquillità attende, senza correre rischi. La prima occasione per la partita arriva al 12° con una gran conclusione di Higuain che sfiora il palo della porta del Dudelange. Subito dopo ci prova Castillejo in tuffo di testa ma sulla sua traiettoria c’è El Hriti che respinge. I rossoneri provano qualche giocata interessante ma la difesa lussemburghese riesce sempre a chiudere ogni varco. Al 35° si vede anche il Dudelange con Stolz che parte sul filo del fuorigioco, entra in area e lascia partire un tiro che però non trova lo specchio. Il Milan torna a rendersi pericoloso al 38° con il colpo di testa di Caldara, fuori non di molto. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo. Al 49° Higuain gira a botta sicura verso la porta avversaria ma Frising sfodera un intervento strepitoso e salva. Al 59° la gara si sblocca, Higuain riceve da Castillejo e va al tiro, sulla sua conclusione c’è una leggera deviazione di Prempeh che mette fuori causa il portiere Frising. Il Dudelange alza il baricentro alla ricerca del pari, con il grosso rischio di lasciare spazio invitante alle ripartenze rossonere. Al minuto 67° Castillejo pennella per l’inserimento di Borini, il numero 11 calcia al volo ma colpisce il palo. Al 83° si ripete la sfida Higuain-Frising e anche in questa occasione ha la meglio il portiere. Gli uomini di Toppmoller non si arrendono ed in mischia al 90° fanno scorrere qualche brivido sulla schiena dei difensori rossoneri. Finisce così il Milan vince ma con fin troppa sofferenza contro un Dudelange davvero mai domo.

     

    DUDELANGE – MILAN 0-1 (59° Higuain)

    DUDELANGE (4-4-2): Frising; Malget (84° Jordanov), Schnell, Prempeh, El Hriti (80° Melisse); Stolz, Couturier, Stelvio (75° Stumpf), Kruska; Turpel, Sinani.

    Allenatore: Toppmoller.

    MILAN (4-3-3): Reina; Abate, Caldara, Romagnoli, Laxalt; Bakayoko, Mauri (81° Calhanoglu), Bertolacci (70° Kessie); Castillejo, Higuain, Borini (87° Halilovic).

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Jovanovic.

    Ammoniti: Abate (M), Romagnoli (M), Prempeh (D), Malget (D).

     

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata spicca la sconfitta casalinga dell’Olympique Marsiglia contro l’Eintracht (squadre nello stesso girone della Lazio). Vittoria in trasferta per il Chelsea di Sarri, 1-0 in casa del Paok, mentre lo Zenit di Marchisio ha pareggiato 1-1 a Copenhagen. Nel girone del Milan, finisce 0-0 Olympiacos-Betis Siviglia.

  • Sorteggi Europa League: il Milan sorride, la Lazio un po’ meno

    Sorteggi Europa League: il Milan sorride, la Lazio un po’ meno

    Ieri sono avvenuti i Sorteggi Champions, non proprio positivi per le italiane, oggi è stato il giorno dei Sorteggi Europa League e anche in questa giornata l’urna di Montecarlo non è stata del tutto benevola.

    Erano due le italiane impegnate nei sorteggi, Milan e Lazio, se i rossoneri possono relativamente sorridere, i biancocelesti, pur partendo dalla prima fascia, si sono ritrovati in un girone davvero impegnativo.

    La squadra di Inzaghi dovrà vedersela con i vicecampioni in carica dell’Olympique Marsiglia, i tedeschi dell’Eintracht Francoforte ed i ciprioti dell’Apollon Limassol. 

    Contro i francesi dell’Olympique Marsiglia si assaporerà il gusto di derby romano in quanto sulla panchina dell’OM siede Rudi Garcia ed in campo c’è il fresco acquisto Kevin Strootman. Il talento di Payet, la freschezza di Lopez, l’esperienza di Mitroglou, senza dimenticare Rami, Sarr, Thauvin, Ocampos, insomma non proprio la migliore avversaria da pescare.

    Avversaria complicata anche in terza fascia, dall’urna sono usciti infatti i tedeschi dell’Eintracht Francoforte. I vincitori della scorsa Coppa di Germania, sono una squadra interessante anche se bisogna valutare come sarà assorbito il cambio di allenatore. Il portiere Trapp, l’attaccante croato Rebic, l’ex Napoli De Guzman, sono alcuni dei calciatori

    L’Apollon Limassol, squadra affrontata nei gironi lo scorso anno dall’Atalanta, sembra destinata ad esser la squadra tagliata fuori dalla lotta qualificazione ma attenzione a sottovalutare i ciprioti che nell’ultimo turno preliminare hanno eliminato il Basilea.

    Come detto nel titolo questi Sorteggi Europa League hanno permesso al Milan di poter vedere il futuro europeo con un po’ di sorriso.

    Dalla prima fascia i rossoneri hanno pescato l’Olympiacos, probabilmente una delle squadre più alla portata. I greci infatti, che schierano nella propria rosa ex del campionato italiano come Torosidis, Christodoulopoulos, Marin e Tachtsidis, non sembrano la squadra impegnativa di qualche anno fa.

    Molto più complicata sembra la sfida con il Betis Siviglia. La squadra spagnola ha tra le proprie file giocatori interessanti e di qualità come William Carvalho, il giapponese Inui, il neo arrivato Lo Celso, il parguaiano Sanabria.

    Il Dudelange certamente non pare un ostacolo irresistibile, per i lussemburghesi aver ottenuto la fase a gironi pare già un immenso traguardo.

     

    RIEPILOGO SORTEGGI EUROPA LEAGUE

    GRUPPO A: Bayer Leverkusen, Ludogorets, Zurigo, Aek Larnaca.

    GRUPPO B: Salisburgo, Celtic, Lipsia, Rosenborg.

    GRUPPO C: Zenit, Copenhagen, Bordeaux, Slavia Praga.

    GRUPPO D: Anderlecht, Fenerbahce, Dinamo Zagabria, Spartak Trnava.

    GRUPPO E: Arsenal, Sporting Lisbona, Qarabag, Vorskla.

    GRUPPO F: Olympiacos, MILAN, Betis Siviglia, Dudelange.

    GRUPPO G: Villarreal, Rapid Vienna, Spartak Mosca, Rangers

    GRUPPO H: LAZIO, Olympique Marsiglia, Eintracht Francoforte, Apollon Limassol.

    GRUPPO I: Besiktas, Genk, Malmoe, Sarpsborg.

    GRUPPO J: Siviglia, Krasnodar, Standard Liegi, Akhisarspor.

    GRUPPO K: Dinamo Kiev, Astana, Rennes, Jablonec.

    GRUPPO L: Chelsea, Paok, Bate Borisov, Vidi.

  • Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Una notizia che ha il sapore di un aperitivo molto dolce, prima del pranzo odierno, ha fatto felici i tifosi rossoneri: il Tas ha annullato la parte della Sentenza Uefa che escludeva il club dalle coppe europee.

    Il Tas ha infatti accolto parzialmente il ricorso, depositato dal Milan il 4 luglio, in risposta alla Sentenza Uefa che, in data 27 giugno, aveva comunicato l’esclusione della compagine rossonera dalle coppe europee per per la violazione delle regole del Fair Play finanziario.

    Il Collegio giudicante del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha ritenuto la sanzione imposta, dal massimo organismo calcistico europeo, sproporzionata ed ha cancellato l’esclusione del Milan dall’Europa League 2018/19, conquistata sul campo con il sesto posto nella Serie A 2017/18, rimandando all’Adjudicatory Chamber dell’UEFA CFCB la possibilità di applicare una situazione disciplinare adeguata all’attuale situazione finanziaria del Club.

    Fondamentale per il successo del ricorso è stato, come si legge nel documento ufficiale del Tas, il significativo miglioramento della situazione finanziaria del club dovuta al cambio di proprietà, da Yonghong Li al fondo Elliott.

    Il comunicato del Tas non riporta le motivazioni di questa decisioni ma, al termine del documento, afferma che tali motivazioni saranno comunicate in seguito.

    Adesso il Milan, fatta salva la propria presenza nelle coppe europee, dovrà attendere una nuova Sentenza Uefa con diversi scenari: da una possibile multa sino al blocco di una sessione di mercato, passando alla limitazione delle liste per le competizioni Uefa.

    La buona notizia ovviamente non ha reso felici solo i tifosi, il capitano rossonero Leonardo Bonucci ha così twittato la propria gioia.

    La reazione di Bonucci alla notizia arrivata dal Tas | © Profilo Twitter Ufficiale Leonardo Bonucci

    Il club allenato da Rino Gattuso quindi disputerà l’Europa League 2018/19 partendo direttamente dalla fase a gironi, insieme alla Lazio, torna a dover disputare i preliminari l’Atalanta (26 luglio/2 agosto contro il Sarajevo), niente da fare per la Fiorentina che per diversi giorni aveva accarezzato la possibilità di accedere ai preliminari della seconda competizione europea per club.

  • Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    La notizia che si temeva è arrivata oggi pomeriggio: la UEFA ha deciso di escludere il Milan dalle coppe europee per una stagione.

    I rossoneri si erano qualificati ai gironi di Europa League, nella stagione appena conclusasi ma che quindi non potranno giocare a causa della violazione delle regole sul Fair Play Finanziario.

    Una decisione che si attendeva per lunedì scorso e che molto probabilmente ha avuto tempi più lunghi proprio per permettere alla commissione giudicante di scrivere la sentenza in maniera dettagliata e per non correre rischi di ribaltoni da parte del Tas, tribunale al quale il Milan avrà possibilità di appellarsi entro 10 giorni.

    In realtà non è chiarissima la spiegazione data nel comunicato, molti addetti ai lavori si sono interrogati sulla durata della squalifica, si parla infatti di due stagioni ma in sostanza, essendo che la stagione 2017/18 non è ancora conclusa, il Milan dovrà scontare entro due stagioni (2018/19, 2019/20) un anno di squalifica nelle coppe europee e quindi salterà la prossima.

    Questo il testo integrale apparso sul sito dell’UEFA per comunicare la sentenza:

    “La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).  

    Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).  

    Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.  

    Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito.”

    Una sentenza piuttosto pesante, una vera e propria stangata UEFA al Milan che, a memoria, non si ricorda inflitta ad alcun grande club europeo.

    Il club rossonero ha, come anticipato, possibilità di ricorrere al TAS e presentare il ricorso.

    Ad attendere il ricorso c’è come spettatore interessata anche la Fiorentina che sostituirebbe il Milan in Europa League, partendo dai preliminari, con l’Atalanta promossa direttamente alla fase a gironi.

    La squadra viola, proprio in attesa della sentenza UEFA nei confronti del Milan, ha già comunicato l’anticipo al 2 luglio del ritiro estivo, con la squadra che si riunirà al centro sportivo “Davide Astori”, che era in programma dal 7 al 22 luglio a Moena.

  • Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    La Juve cala il Poker, i bianconeri, agevolati anche da un paio di papere di Donnarumma, s’impone per 4-0 contro il Milan e porta a casa così la quarta Coppa Italia consecutiva.

    Una partita che è girata in soli otto minuti nella ripresa, dopo un primo tempo infatti piuttosto scialbo con un paio di conclusioni non certo sensazionali per parte, nel secondo tempo il Milan ha provato a cambiar registro e a fare la partita ma al 56° su azione di corner Benatia è stato bravo a trovare il colpo di testa giusto per il vantaggio. Solo 4 minuti dopo inizia il Donnarumma Horror Show con il giovane portiere rossonero che si fa sfuggire un tiro non certo impossibile di Douglas Costa per il 2-0 Juve e al 64° si fa sfuggire di mano un colpo di testa su azione da corner consegnando su un piatto d’argento a Benatia la palla per doppietta e 3-0.

    La gara in pratica finisce qui, quando inizia a piovere però poi il tutto si trasforma in diluvio con la deviazione di Kalinic, su corner di Pjanic, che s’infila nella propria porta.

    Allegri così con la sua Juventus conquista la quarta Coppa Italia consecutiva e si prepara a cercare la matematica del 7°, quarto per lui, Scudetto consecutivo.

    Dalla sua parte Gattuso ha messo in campo un buon Milan che ha retto bene per almeno 55 minuti e poi è caduta anche per colpa di qualche errore di troppo del suo portiere.

    Veniamo al racconto della finale di Coppa Italia.

    Si parte con una buona occasione per Khedira che però colpisce troppo debolmente, blocca Donnarumma. Al 7° arriva la risposta del Milan con lo scambio Çalhanoğlu-Cutrone che mette l’attaccante in condizione di calciare, respinge Buffon. La partita si mantiene su ritmi non certo esaltanti, si segnala solo una conclusione di Dybala al 15° fuori con  Donnarumma in controllo. Alla mezz’ora si rivede anche il Milan, Suso prova il tiro a giro ma Buffon devia in corner. Al 37° Cuadrado pennella per Mandzukic ma il croato di testa colpisce debolmente. Poco dopo ci prova anche Bonaventura da fuori, palla alta. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con un Milan più propositivo. Al 52° Dybala riceve e calcia subito, bravo Donnarumma a farsi trovare pronto. Al 55° Donnarumma sfodera un mezzo miracolo sul siluro di Dybala, palla in angolo. Dal successivo corner però arriva il colpo di testa vincente di Benatia. Al 59° Ancora Dybala, slalom e gran botta ma Donnarumma salva. Passa solo un minuto e Donnarumma commette un errore sul tiro di Douglas Costa che non sembra irresistibile, la palla s’infila beffarda. La Juve preme ed il portiere rossonero è costretto a deviare in corner la conclusione di Douglas Costa. Sul corner successivo altro errore di Donnarumma che si fa sfuggire il pallone, arriva Benatia che da due passi fa doppietta per il tris bianconero. Al 72° Matuidi nel tentativo di anticipare gli attaccanti avversari tocca il pallone indietro ma per sua fortuna il pallone sbatte sul palo. Al 75° ancora un corner fatale al Milan, sul bel cross di Pjanic arriva la sfortunata deviazione di Kalinic che infila la propria porta. Al 77° Buffon è bravissimo sul tiro di Çalhanoğlu ed ancora più reattivo sul tap-in da due passi di Borini. Sostanzialmente non accade altro se non un tentativo da lontanissimo di Dybala, finisce così, la Juve cala il Poker in finale per conquista il Poker consecutivo di vittorie in Coppa Italia. 

     

    JUVENTUS – MILAN 4-0 (56°, 64° Benatia, 60° Douglas Costa, 75° aut. Kalinic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (87° Marchisio), Matuidi; Douglas Costa (72° Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (83° Higuain).

    Allenatore: Allegri.

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Bonucci, Rodriguez; Kessie, Locatelli (80° Montolivo), Bonaventura; Suso (67° Borini), Cutrone (60° Kalinic), Çalhanoğlu

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Douglas Costa (J), Calabria (M)

  • Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Sensazione e sentimenti differenti per le due italiane impiegate questa sera nel ritorno degli ottavi di Europa League: rabbia per il Milan, gioia per la Lazio.

    I rossoneri giocano un gran primo tempo in casa dell’Arsenal, trovano il vantaggio che riapre una speranza qualificazione, tutto cancellato al 39° da un rigore, visto solo dall’addizionale, procuratosi con grande astuzia da Welbeck. Il pareggio così subito e il 2-1 causato da un errore di Donnarumma, tagliano definitivamente le gambe ai rossoneri che lasciano così, agli ottavi di finale, l’Europa League. 

    Gioia incredibile invece per la Lazio che, sul difficilissimo campo di Kiev, tiene praticamente sempre il controllo della gara e sfrutta due calci d’angolo per aprire, nel primo tempo, e chiudere il match, portando a casa un 2-0 che vale il pass per gli ottavi di Europa League.

    Veniamo al racconto della gara delle 19 con in campo i biancocelesti.

    La Lazio ha il compito di vincere e parte subito forte, al 8° Immobile salta anche il portiere Boyko ma il suo tiro viene respinto da Kádár. Al 16° ancora Immobile, la sua conclusione finisce sul fondo. Al 23° i biancocelesti passano in vantaggio, la rete è di Lucas Leiva che colpisce di testa su un corner preciso di Luis Alberto. Il primo squillo della Dinamo Kiev è firmato dal solito Tsygankov che sfrutta un errore difensivo di Lulic e lascia partire il tiro che esce di poco. Al 34° altro gran bel corner battuto da Luis Alberto ma stavolta, con qualche difficoltà, salva Boyko. Il resto del primo tempo è una sfida tra Immobile e Boyko, vince sempre il portiere anche se al 43° la sua parata sul pallonetto dell’attaccante sembra arrivare fuori area. Si va al riposo con uno 0-1 che sta molto stretto alla Lazio.

    Si riparte con la Dinamo che prova a far qualcosa in più ma al 52° è Patric a fallire, da dentro l’area e a porta spalancata, il gol del raddoppio. La Lazio sfrutta gli spazi e sfiora il 2-0 con la punizione di Luis Alberto fuori di nulla. Intorno alla mezz’ora doppio brivido per Strakosha, prima la conclusione di Tsygankov che esce di un niente e poi il tiro di Gonzalez che prende il giro esterno e si spegne sul fondo. Al 83° la Lazio spegne ogni pensiero negativo grazie a de Vrij che sfrutta la sponda di Luis Felipe, su azione di corner, e deposita in rete la palla del 2-0 che chiude definitivamente match e qualificazione. La Lazio passa ai quarti di Europa League.

     

    DINAMO KIEV – LAZIO 0-2 (23° Leiva, 83° de Vrij)

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kędziora, Burda, Kádár (45° Shabanov), Pivarić; Shepeliev, Buialsky; Morozyuk (57° González), Moraes, Tsygankov; Besedin (70° Mbokani).

    Allenatore: Khatskevich.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Patric (72° Marusic), Parolo, Leiva, Luis Alberto, Lulic (69° Lukaku); Felipe Anderson, Immobile (82° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Luiz Felipe (L), Moraes (D), Shabanov (D), Buialsky (D).

     

    Veniamo al racconto della sfida dell’Emirates.

    Il Milan è costretto ad una vera e propria impresa, ribaltare lo 0-2 di San Siro, in casa dell’Arsenal. Passano solo 40 secondi ed Andrè Silva spreca calciando sull’esterno della rete. I padroni di casa perdono Koscielny per infortunio al minuto 11. Al 25° bel cross di Calhanoglu sul quale si lancia Cutrone ma Xhaka salva, sulla ripartenza Welbeck si presenta in area, calcia da posizione defilata e Donnarumma respinge. Al 35° il Milan passa con una grande conclusione da fuori area di Calhanoglu che non lascia scampo ad Ospina. Neanche il tempo di esultare che l’Arsenal trova il pareggio con un calcio di rigore concesso, su suggerimento dell’addizionale, per un contatto leggerissimo, praticamente inesistente, tra Rodriguez e Welbeck, che si lascia ampiamente cadere. Dagli undici metri è proprio Welbeck a spiazzare Donnarumma. Si va al riposo con il pareggio ed un Milan piuttosto arrabbiato.

    Si riparte con gli uomini di Gattuso che provano a lanciarsi all’attacco ed eccezion fatta per una chance avuta da Mkhitaryan al 50°, sono i rossoneri a sfiorare più volte il secondo gol con Suso, Cutrone e Kalinic. Al 71° però arriva il colpo del k.o., Xhaka lascia partire un tiro da fuori non certo imparabile, Donnarumma si fa sorprendere, la tocca malamente e la palla si insacca. Il 2-1 dei Gunners taglia le gambe e spegne ogni entusiasmo per i rossoneri. Al 86° arriva anche la doppietta di Welbeck che di testa mette in gol la respinta di Donnarumma su Ramsey. Finisce 3-1, il Milan saluta l’Europa League, ai quarti va l’Arsenal. 

    ARSENAL – MILAN 3-1 (35° Calhanoglu (M), 39° rig., 86° Welbeck (A), 71° Xhaka (A))

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Bellerin, Mustafi, Koscielny (11° Chambers), Monreal; Ramsey, Xhaka; Ozil (79° Kolasinac), Wilshere, Mkhitaryan (69° Elneny); Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Milan (4-4-2): Donnarumma; Borini, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Suso, Kessie (79° Locatelli), Montolivo, Calhanoglu (70° Bonaventura); Cutrone (67° Kalinic), André Silva.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Donnarumma (M), Romagnoli (M), Calhanoglu (M), Borini (M), Monreal (A), Suso (M)

     

  • Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Serata non certo positiva per le italiane impegnate nelle gare di andata degli ottavi di Europa League.

    Il Milan di Gennaro Gattuso ha fermato la propria striscia positiva perdendo per 2-0 in casa contro un Arsenal, che non sarà quello di qualche anno fa, ma che ha messo in campo tutta la qualità dei singoli tanto da chiudere sul 2-0 il primo tempo e gestire poi il tentativo di reazione rossonera nella ripresa.

    Diversa la partita della Lazio di Simone Inzaghi che ha tenuto il pallino del gioco nel primo tempo, creando poco, ha sbagliato l’approccio nella ripresa, finendo sotto ma poi ha reagito accelerando e ribaltando la gara. Una invenzione di Junior Moraes ed il palo all’ultimo secondo di Ciro Immobile ha fissato il risultato su un 2-2 che lascia l’amaro in bocca.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza del Milan è promettente e nei primi 3 minuti i rossoneri creano qualche grattacapo alla difesa ospite. L’Arsenal, superata la sfuriata rossonera, inizia a fare la propria gara e si rende pericoloso al 8° con Mkhitaryan che però colpisce l’esterno della rete. L’armeno si riscatta al 15° quando, servito da Ozil, lascia partire il tiro che, anche grazie alla deviazione di Bonucci, s’infila alle spalle di Donnarumma. Il gol da fiducia ai Gunners che rischiano di trovare il raddoppio, bravo il portiere rossonero a fermare Chambers e Welbeck. Al 44° su azione da corner Bonucci colpisce di testa ma per poco non trova lo specchio della porta. Nel recupero Mkhitaryan prova a ripetere il tiro del gol ma stavolta scheggia la traversa. Al 4° minuto di recupero Ozil s’inventa il passaggio geniale per Ramsey che mette a sedere Donnarumma e deposita, a porta vuota, la palla del due a zero.

    Nella ripresa il Milan rischia di capitolare per la terza volta, Kessie svirgola una palla che finisce tra Welbeck e Donnarumma, il portiere non è rapidissimo nell’uscita ma riesce a far carambolare la palla addosso all’attaccante, facendola finire sul fondo. Gli uomini di Gattuso ci mettono volontà, provano a fare la partita ma, fatta eccezione per qualche tiro da fuori di Bonaventura, non riesce a creare grossi problemi ad Ospina. Nemmeno l’inserimento di Kalinic, Andrè Silva e Borini, riesce a dare risultati, finisce 0-2. All’Emirates tra 7 giorni al Milan servirà una vera e propria impresa sportiva per non dover salutare l’Europa League agli ottavi di finale.

     

    MILAN – ARSENAL 0-2 (15° Mkhitaryan, 45°+3 Ramsey)

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli, Bonucci, Calabria (79° Borini); Bonaventura, Biglia, Kessie; Calhanoglu (62° Kalinic), Cutrone (68° Andrè Silva), Suso.

    Allenatore: Gattuso.

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Chambers (85° Elneny), Koscielny, Mustafi, Kolasinac (62° Maitland-Niles); Ramsey, Xhaka, Wilshere; Ozil (80° Holding), Mkhitaryan; Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Kolasinac (A), Ramsey (A).

     

    Veniamo al racconto della sfida dei biancocelesti.

    Come da previsione è la Lazio a fare la partita all’inizio. La squadra di Inzaghi tiene il pallino del gioco e si rende pericolosa al 14° con una conclusione di Felipe Anderson, al termine di uno scambio con Basta, che sfiora l’incrocio. Al 24° è Basta ad andare al tiro ma sulla sua traiettoria trova il compagno di squadra Murgia che respinge il pallone. La Dinamo Kiev si mantiene sempre piuttosto coperta e col passare dei minuti riesce a non correre più pericoli, anzi nel finale, grazie all’ottimo Tsygankov, prova pure a rendersi insidiosa dalle parti di Strakosha. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte ma si vede un’altra Dinamo, molto più propositiva, più vogliosa e al 52° gli ospiti passano, cross lungo dalla sinistra di Pivaric, sponda di Besedin, Tsygankov sbaglia il tocco da due passi ma nessuno lo contrasta e quindi ha tempo col colpo di tacco di battere Strakosha. La reazione della Lazio è praticamente immediata, Felipe Anderson trova in area Immobile che con un preciso diagonale rasoterra trova il pareggio. Trovata la parità la Lazio si spinge ancora in avanti e al 61° si porta avanti: Milinkovic-Savic ruba palla e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che dentro l’area batte Boyko. Al 66°, dopo un’altra chance per Felipe Anderson deviata in corner, serve una bella parata di Strakosha per impedire a Pivaric di trovare il pareggio. I ritmi sembrano abbassarsi ma al 79° Junior Moraes, poco fuori area, controlla si gira rapidamente e lascia partire una conclusione che supera Strakosha. I biancocelesti ci provano e al 95° solo la sfortuna impedisce ad Immobile di trovare il gol del 3-2: l’attaccante della Lazio si lancia in profondità sulla sponda di Milinkovic-Savic, effettua un dolce pallonetto che beffardo si stampa sul palo. Tra 7 giorni la Lazio dovrà vincere a Kiev, o pareggiare segnando più di due gol, per raggiungere i quarti di Europa League.

     

    LAZIO – DINAMO KIEV 2-2 (52° Tsygankov (D), 54° Immobile (L), 61° Felipe Anderson (L), 79° Junior Moraes (D))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace (84° Nani), de Vrij, Radu; Basta (74° Patric), Murgia (74° Parolo), Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku; Felipe Anderson, Immobile

    Allenatore: Inzaghi.

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kedziora, Burda, Kadar, Pivaric; Shaparenko (67° Junior Moraes), Buyalskiy; Tsygankov, Garmash, Morozyuk; Besedin.

    Allenatore: Khatskevich.

    Arbitro: Kruzliak.

    Ammoniti: Pivaric (D), Kadar (D), Milinkovic-Savic (L), Lukaku (L), Boyko (D).

    Espulso: Garmash (D).

  • Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Gennaro Gattuso conquista la sua prima finale da allenatore. Il suo Milan sconfigge ai rigori la Lazio di Simone Inzaghi ed ottiene il pass per l’ultimo atto della Coppa Italia.

    Ad attendete i rossoneri ci sarà la Juventus che, grazie ad un gol dal dischetto di Miralem Pjanic, ha bissato l’uno a zero dell’andata ed ha eliminato l’Atalanta. 

    In sostanza le gare di ritorno hanno visto lo stesso risultato visto nelle gare di andata, come già detto ai bianconeri è bastato il rigore trasformato da Pjanic, nel finale di gara, per replicare l’uno a zero siglato da Higuain a Bergamo, ed estromettere dalla Coppa Italia una combattiva Atalanta che ha avuto le sue occasioni per rimettere tutto in discussione.

    0-0 era stato a San Siro, 0-0 è stato all’Olimpico. A decidere una sfida equilibrata, sono serviti i calci di rigore ad oltranza. All’errore di Luis Felipe ha risposto la trasformazione decisiva del difensore del Milan Alessio Romagnoli.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.

    Come accaduto domenica scorsa, anche questa volta Juventus ed Atalanta si trovano a dover giocare sotto la neve ma stavolta è decisamente più leggera e la sfida non è mai a rischio.

    La partenza è favorevole all’Atalanta che si dimostra più aggressiva e propositiva, anche se Buffon non corre mai alcun rischio concreto. Dopo un paio di tentativi di Cristante e Gomez, la prima vera palla gol capita a Mandzukic al 35°. Il croato usa bene il fisico e riesce a calciare dinanzi a Berisha, il portiere nerazzurro non si fa sorprendere e respinge la conclusione. Nel finale di tempo un violento tiro cross di Douglas Costa costringe l’estremo difensore ospite a respingere, in modo non certo elegantissimo, il pallone fuori dallo specchio. Si va al riposo sullo 0-0.

    Nella ripresa ci prova subito Marchisio ma la sua conclusione non preoccupa Berisha che respinge. Al 64° un errore in uscita di Benatia permette a De Roon di servire Gomez, il Papu vede Buffon sulla trequarti e cerca il pallonetto che beffardo va a centrare il palo. Passano poco più di due minuti che Douglas Costa si mette in proprio e dal limite lascia partire un tiro a giro che centra in pieno la traversa. Al 74° il match si sblocca, cross in mezzo di Lichtsteiner, Mancini trattiene Matuidi che cade, Fabbri fischia il rigore che Pjanic trasforma. Il gol sommato allo 0-1 dell’andata spegne le speranze dell’Atalanta che non riesce in alcun modo ad avere una reazione tale da poter riaprire la qualificazione. Finisce 1-0 ed Allegri con la sua Juve, conquista la quarta finale di Coppa Italia consecutiva.

    JUVENTUS-ATALANTA 1-0 (74° rig. Pjanic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (68° Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (82° Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (84° Barzagli).

    Allenatore: Allegri.

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Mancini (75° Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler (86° Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (63° Cornelius), Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Fabbri

    Ammoniti: Chiellini (J), Gomez (A), Pjanic (J), Matuidi (J), Masiello (A), Alex Sandro (J), Mandzukic (J).

     

    Veniamo al racconto dell’altra semifinale.

    La partenza è praticamente tutta dei padroni di casa con Immobile e Milinkovic-Savic che impegnano e spaventano Donnarumma nei primi minuti. La risposta rossonera arriva con Suso al 19°, bravo Strakosha a respingere. Il primo tempo viaggia su ritmi alti, con possibili occasioni da ambo i lati ma al 45° si va al riposo sullo 0-0.

    Nel secondo tempo è il Milan a partire meglio prima ci prova Calhanoglu poi è Calabria ad avere una chance enorme ma Strakosha c’è e respinge. La lazio perde un po’ di precisione nei passaggi e gli uomini di Gattuso provano a rendersi insidiosi in contropiede. Il risultato però non si sblocca, dopo 4 minuti di recupero Rocchi fischia la fine, si va ai supplementari.

    Nei tempi supplementari non accade niente di sostanzioso sino al 118° quando dopo un corner della Lazio, il Milan riparte in contropiede con Bonucci che mette sui piedi di Kalinic un pallone ghiottissimo da spingere in rete, il croato però spara alto, si va ai calci di rigore.

    Dal dischetto partono alla grande i due portieri che neutralizzano due conclusioni a testa nei primi sei rigori calciati. Gli altri 4 rigori però vengono realizzati e si va quindi ad oltranza, Lulic segna, Calhanoglu pure, Luis Felipe calcia altissimo. La qualificazione è nei piedi del giovane difensore rossonero, ma tifoso laziale, Romagnoli che si dimostra freddissimo, spiazza Strakosha e permette a Gattuso di esultare, in finale va il Milan. 

    LAZIO – MILAN 0-0 (4-5 d.c.r.)

    Sequenza Rigori: Immobile (L) GOL, Rodriguez (M) PARATO, Milinkovic-Savic (L) PARATO, Montolivo (M) PARATO, Lucas Leiva (L) PARATO, Bonaventura (M) GOL, Parolo (L) GOL, Borini (M) GOL, Felipe Anderson (L) GOL, Bonucci (M) GOL, Lulic (L) GOL, Calhanoglu (M) GOL, Luis Felipe (L) ALTO, Romagnoli (M) GOL

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Caceres (69° Luiz Felipe), De Vrij, Radu; Marusic (93° Lukaku), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (67° Felipe Anderson); Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessié (96° Montolivo), Biglia, Bonaventura; Suso (107° Borini), Cutrone (70° Kalinic), Calhanoglu.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Marusic (L), Calabria (M), Kessié (M), Romagnoli (M), Milinkovic-Savic (L), Radu (L).

  • Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    L’urna di Nyon ha regalato un sorteggio dal sapore agrodolce per le due ultime squadre italiane rimaste in corsa in Europa League.

    La Lazio nella sua sfida di ottavi di finale dovrà vedersela con la Dinamo Kiev, sfida sulla carta non impossibile, mentre per il Milan ci sarà un affascinante, e non certo semplicissimo, match contro l’Arsenal.

    Veniamo alla sfida che aspetta i biancocelesti.

    La Dinamo Kiev in questa Europa League ha vinto il proprio girone, composto da Partizan, Young Boys e Skenderbeu, ottenendo 4 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta, segnando 15 gol, secondo miglior attacco della fase a gironi, ma subendone 9. Nei sedicesimi di finale gli ucraini hanno eliminato l’Aek Atene con un doppio pareggio, 1-1 in Grecia e 0-0 a Kiev.

    Una squadra quindi di cui avere il dovuto rispetto ma che non può divenire un ostacolo insormontabile per la Lazio. Da tenere d’occhio il bomber Junior Moraes ma anche Derlis Gonzalez.

    L’andata sarà giocata a Roma l’otto marzo mentre il ritorno si giocherà il 15 marzo a Kiev. Sarà importante per gli uomini di Inzaghi provare a mettere un bel mattoncino verso la qualificazione già nella gara di andata visto che, un po’ per la bravura casalinga della Dinamo, un po’ per i possibili fattori climatici complicati, non sarebbe ideale doversi giocare il passaggio del turno nello stadio Olimpico della capitale ucraina.

    Veniamo ora all’avversario degli ottavi di Europa League del Milan, ovvero l’Arsenal.

    I Gunners non sono certo una squadra sconosciuta da dover scoprire. Gli uomini di Wenger hanno vinto il proprio girone di Europa League, che comprendeva Stella Rossa, Colonia e Bate Borisov, ottenendo quattro vittorie, un pareggio ed una sconfitta.

    Nei sedicesimi l’Arsenal ha vinto in scioltezza in casa dell’Ostersunds per 3-0, poi però in casa, probabilmente con la convinzione di avercela già fatta, si è trovato sotto 0-2. Il gol di Kolasinac ha rimesso le cose a posto per l’uno a due finale che ha evitato la rimonta svedese.

    L’Arsenal si presenterà a questa sfida con il solo Welbeck in attacco in quanto Lacazette è infortunato ed Aubameyang non può essere utilizzato. Detto questo non vuol dire che l’attacco sia meno insidioso, non si possono trascurare la classe e l’imprevedibilità dei vari Ramsey, Ozil, Mhkitaryan, Xhaka.

    L’andata si giocherà a San Siro l’otto marzo mentre il ritorno sarà il 15 marzo all’Emirates, campo sempre molto complicato da espugnare.

    Venendo agli altri accoppiamenti, sfide a Mosca attendono l’Atletico Madrid, che se la vedrà con la Lokomotiv, e il Lione, che giocherà con il Cska. Il Borussia Dortmund, che ha eliminato l’Atalanta, affronterà il Red Bull Salisburgo mentre l’Olympique Marsiglia di Rudi Garcia affronterà l’Athletic Bilbao. Il Lipsia, squadra che ha estromesso il Napoli, se la vedrà con lo Zenit di Roberto Mancini. Il quadro degli ottavi sarà completato da Sporting Lisbona-Viktoria Plzen.

     

     

  • Europa League: bene Milan e Lazio, fuori Napoli ed Atalanta

    Europa League: bene Milan e Lazio, fuori Napoli ed Atalanta

    Le gare di ritorno dei sedicesimi di Europa League hanno emesso i verdetti e l’Italia si trova con il proprio contingente dimezzato verso gli ottavi.

    La Lazio, trascinata da Super Ciro Immobile, ribalta agevolmente lo 0-1 dell”andata e con un netto 5-1 si sbarazza della Steaua Bucarest. 

    Il Napoli di Sarri riesce a battere 2-0 il Lipsia in Germania ma, a causa del tonfo casalingo per 3-1 di 7 giorni fa, è costretto a salutare l’Europa League.

    Il Milan viaggia sul velluto, agevolato del 3-0 dell’andata, e ottiene il passaggio agli ottavi di finale conquistando il successo anche a San Siro, l’uno a zero finale è deciso dal gol di Borini nel primo tempo.

    Beffa tremenda per l’Atalanta che con Toloi passa subito in vantaggio contro il Borussia Dortmund ed in virtù del 2-3 dell’andata assapora il passaggio del turno. Al 82° però arriva la doccia gelata firmata da Schmelzer che fissa il risultato sul 1-1 e qualifica i tedeschi agli ottavi.

    Veniamo al racconto delle gare.

    Tutto facile per la Lazio che sistema la pratica Steaua Bucarest già nel primo tempo. Pronti via e la Lazio prima costruisce ma non concretizza poi al 7° passa con Immobile che controlla l’assist di Lulic e gira in porta. I biancocelesti potrebbero raddoppiare subito ma Immobile e Felipe Anderson non trovano il tocco vincente. Al 26° Caceres esce per infortunio, entra Bastos. E’ proprio il neoentrato a siglare il 2-0 al 35° di testa su azione da corner. Al 43° Felipe Anderson crea ed Immobile ringrazia per la doppietta che vale il 3-0.

    Nella ripresa bastano 6 minuti a Felipe Anderson per calare il Poker biancoceleste. La reazione degli ospiti si limita al palo colpito da Coman al 55°. Al 71° arriva anche la tripletta per Immobile che sigla il 5-0 ancora una volta su assist di Felipe Anderson. Il gol di Gnohere ad otto minuti dal termine, con un pizzico di fortuna perché la parata in uscita di Strakosha colpisce l’attaccante ospite e s’infila, rende solo un pizzico meno amaro il K.o. della Steaua. La Lazio stravince e vola agli ottavi di Europa League.

    LAZIO – STEAUA BUCAREST 5-1 (7°, 43°, 71° Immobile (L), 35° Bastos (L), 51° Felipe Anderson (L), 82° Gnohere (S))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, de Vrij, Caceres (26° Bastos); Basta, Parolo, Leiva, Luis Alberto (67° Murgia), Lulic; Felipe Anderson (84° Caicedo); Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Steaua Bucarest (4-2-3-1): Vlad; Benzar, Gaman (60° Balasa), Planic, Morais; Nedelcu (46° Filip), Teixeira; Man, Budescu, F. Tanase (46° Coman); Gnohere.

    Allenatore: Dica.

    Arbitro: Vinčić.

    Ammoniti: Basta (L), Immobile (L).

     

    Il Napoli si presenta a Lipsia con un’impresa da compiere, vincere con tre gol di scarto. La partenza è favorevole ai tedeschi con Tonelli che rischia l’autogol deviando sulla traversa la conclusione di Sabitzer. Poco dopo la mezz’ora però i partenopei passano con Zielinski bravo a siglare il tap-in vincente dopo la respinta di Gulacsi su tiro di Insigne. Si va al riposo con gli azzurri in vantaggio.

    Nella ripresa il Lipsia prova a rendersi pericoloso con Werner e Poulsen, ben neutralizzati da difesa e Reina. Il Napoli prova a spingere, la difesa di casa tiene, sino al 86° quando Insigne si fionda su un perfetto cross di Callejon e gira in rete il raddoppio. E’ troppo tardi nei restanti 8 minuti, 4 sono stati quelli di recupero, gli azzurri non riescono a creare i presupposti per il gol qualificazione. Finisce 2-0 per la squadra di Sarri che saluta l’Europa League e può solo mangiarsi le mani per l’atteggiamento troppo rinunciatario dell’andata al San Paolo.

    LIPSIA – NAPOLI 0-2 (33° Zielinski, 86° Insigne)

    Lipsia (4-4-2): Gulacsi; Laimer, Konatè, Upamecano, Bernardo; Sabitzer, Kampl, Demme, Bruma (74° Forsberg); Poulsen (91° Ilsanker), Werner (85° Augustin)

    Allenatore: Hasenhuttl.

    Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Tonelli, Albiol, Mario Rui (67° Hysaj); Allan, Diawara (82° Jorginho), Hamsik (65° Callejon); Zielinski, Mertens, Insigne.

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Taylor.

    Ammoniti: Tonelli (N), Poulsen (L), Zielinski (N), Kampl (L), Sabitzer (L), Augustin (L).

     

    L’Atalanta parte subito forte alla ricerca del gol qualificazione e lo trova al 11° con Toloi bravo a farsi trovare pronto su azione di corner. La reazione del Borussia Dortmund non si vede ed i gialloneri provano a rendersi pericolosi nel finale di un primo tempo che si chiude sul 1-0.

    Nella ripresa sono ancora i nerazzurri a provarci ma Ilicic non ha la “cattiveria” vista all’andata e non riesce a trovare il raddoppio. Gli uomini di Gasperini rischiano poco o nulla e al 80° avrebbero anche la palla del K.o. ma Gomez si fa respingere la conclusione da Burki. Berisha si salva su Schurrle ma poi al 83° commette un errore gravissimo non trattenendo una conclusione non irresistibile di Reus, sul pallone si avventa Schmelzer che da due passi firma il pari, gela tutti i tifosi della Dea e spegne il sogno dell’Atalanta di raggiungere gli ottavi di Europa League. 

    ATALANTA – BORUSSIA DORTMUND 1-1 (11° Toloi (A), 83° Schmelzer (B))

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi (88° Cornelius), Caldara, Masiello; Hateboer, de Roon (87° Petagna), Freuler, Spinazzola; Cristante; Iličić, Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Burki; Piszczek, Sokratis, Toprak, Toljan (46° Schmelzer); Sahin, Dahoud (82° Isak); Pulisic (59° Reus), Gotze, Schurrle; Batshuayi.

    Allenatore: Stoger.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Sokratis (B), Hateboer (A), Spinazzola (A), Piszczek (B), Burki (B)

     

    Gattuso, forte della vittoria per 3-0 in trasferta all’andata, effettua un po’ di turnover. Ad inizio gara gli ospiti provano ad essere insidiosi ma alla prima vera giocata il Milan passa: minuto 21, Cutrone si veste da assist man e serve a Borini la palla che con un perfetto inserimento si fa trovare pronto e segna. I rossoneri controllano bene il match, a parte un paio di errori di Locatelli che potrebbero agevolare gli ospiti che però non sfruttano, al riposo si va sul 1-0.

    Nel secondo tempo, con la qualificazione ormai completamente in ghiaccio, le emozioni latitano, la squadra di Gattuso gestisce bene e porta a casa la vittoria.

    MILAN – LUDOGORETS 1-0 (21° Borini)

    Milan (4-3-3): A. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli (74° Bonucci), Zapata, Abate; Montolivo, Locatelli, Kessie (56° Mauri); Cutrone (56° Kalinic), André Silva, Borini.

    Allenatore: Gattuso.

    Ludogorets (4-2-3-1): Broun; Natanel, Moti, Terziev, Cicinho; Anicet (82° Dyakov), Goralski; Wanderson, Marcelinho (63° Campanharo), Misidjan (71° Lukoki); Swierczok.

    Allenatore: Dimitrov.

    Arbitro: Mallenco.

    Ammoniti: Goralski (L), Bonucci (M)