Tag: milan

  • Il Milan espugna Verona con un gol di Montolivo: terzo posto al sicuro?

    Il Milan espugna Verona con un gol di Montolivo: terzo posto al sicuro?

    Il Milan riesce a portare a casa una vittoria pesantissima su un campo difficile come il Bentegodi grazie alla rete messa a segno da Montolivo al 24′. (altro…)

  • L’Italia piange Enzo Jannacci, il Milan: “Addio poeta”

    L’Italia piange Enzo Jannacci, il Milan: “Addio poeta”

    Il mondo della musica è in lutto per la perdida del grande maestro Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista, attore e cardiologo italiano (aveva lavorato con Barnard ai primi trapianti di cuore), tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana. Si è spento all’età di 78 anni a Milano, nella sua città che tanto amava e cantava in molti versi delle sue canzoni spesso in dialetto lombardo. Nella sua vita aveva collaborato con i più grandi artisti della musica e della cultura italiania: Giorgio Gaber, Dario Fo, Adriano Celentano, Claudio Baglioni, Paolo Conte, Mia Martini, Gino Paoli, Cochi e Renato, Paolo Rossi Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, Beppe Viola, Loredana Berté, solo per citarne alcuni.

    Grande tifoso della squadra rossonera di Milano tanto da comporre anche un inno nel 1984-85 “Mi- mi-la lann“, ricorrente le citazioni nei suoi testi alla squadra rossonera: “Zero a zero anche ieri ‘sto Milan qui/ ‘sto Rivera che ormai non mi segna più” e la più recente “Se me lo dicevi prima” “E allora sarà ancora bello/Quando ti innamori/Quando vince il Milan/Quando guardi fuori“.

     Enzo Jannacci
    Enzo Jannacci

    Il Milan ha voluto rendere omaggio al cantautore pubblicando sul sito ufficiale un ultimo saluto:

    C’era una volta il Derby, la culla del cabaret. Era il mondo di Enzo Jannacci, una personalità vera, spontanea, originale, estrosa duttile. Amicizie di grande livello artistico e intellettuale le sue: Giorgio Gaber e Dario Fo. Ma la sua avventura si è spesso intrecciata a grandi Milanisti come lui: Beppe Viola, Renato Pozzetto, Teo Teocoli. E allora sarà bello quando vince il Milan! Quante volte i Milanisti hanno fatto il coro al grande Enzo sul ritornello di questa celeberrima canzone. Cantautore e cabarettista, attore e cardiologo, Enzo, figlio del Liceo classico Manzoni di Milano, lascia a tutti noi e all’unico figlio Paolo una grande, grandissima, eredità. Ciao Enzo!

  • Il nuovo Balotelli: “Mi sento maturato”

    Il nuovo Balotelli: “Mi sento maturato”

    Un uomo nuovo, probabilmente, o se non altro una persona che sembra esser tornata con i piedi per terra dopo aver vissuto a mille all’ora e aver mostrato la faccia peggiore di sè nel periodo inglese al Manchester City. L’approdo di Mario Balotelli al Milan ed il ritorno a casa, in Italia, sembra avergli giovato davvero anche in termini di acquisita maturità. Ecco perchè è lui stesso a voler precisare dal ritiro della Nazionale lo stato d’animo del momento, affermando di “non essere montato” e di voler dimostrare a tutti il non fondamento delle critiche che riguardavano i suoi eccessi. Non vuole paragoni con nessuno, e neppure esser considerato tra i primi cinque al mondo, perchè “io sono io, ma non so se sono tra i più forti”. Spirito umile, dunque, e voglia di migliorarsi ancora senza cedere al fascino delle lusinghe e degli elogi, in particolare dopo lo splendida rete segnata al Brasile: Mario Balotelli, però, si dà solo sei in pagella per la gara contro i verdeoro alla luce dei troppi gol sbagliati, così come gli ha fatto notare anche suo padre che, però, gli ha ricordato “di aver fatto un bel gol”.

    Da punto fermo dell’attacco azzurro, poi, Balotelli esprime parole di apertura e di entusiasmo all’idea che Cesare Prandelli possa convocare in Nazionale un totem del calcio italiano come Francesco Totti, a sette anni di distanza dalla sua ultima presenza in maglia azzurra ai Mondiali di Germania 2006: “Magari tornasse Totti, è un fenomeno. Campioni come lui sono sempre ben accetti in squadra”, un’ affermazione che sembra scacciare via ogni tipo di astio e di tensione tra Supermario e il capitano giallorosso dopo l’episodio del violento fallo dello stesso Totti su Balotelli durante un Roma-Inter ai tempi della militanza di Mario in maglia nerazzurra. Un brutto episodio della parentesi interista ormai archiviata, così come quello che vide protagonista lo stesso Balotelli quando gettò a terra la maglia dell’Inter dopo un gol, un gesto che suscitò l’ira più funesta del tifo nerazzurro ma che, ora, “non rifarei”. 

    Mario Balotelli © Shaun Botterill/Getty Images
    Mario Balotelli © Shaun Botterill/Getty Images

    Un passato tra luci e ombre che, nel presente, Mario Balotelli vuol filtrare per conservare solo gli aspetti positivi cercando di migliorare ancora “un po’ in tutto anche se non so quanto” godendosi il momento di grande forma sia al Milan che in Nazionale, che gli permette di essere ormai il grande protagonista dell’attacco azzurro insieme all’amico e compagno di squadra del Milan Stephan El Shaarawy con il quale si è creato un solido sodalizio che va aldilà del terreno di gioco, perchè “condividiamo tutto, musica a parte, e stiamo sempre insieme”.

    La maturazione di Mario Balotelli, dunque, sembra essersi avviata finalmente sulla strada definitiva, nella speranza che non registri più alcuna battuta d’arresto e che il tunnel del Badboy inglese sia ormai soltanto un ricordo del passato dal quale trarre profitto per non ripetere gli stessi errori, anche perchè “non rinnego le cose buone e cattive del passato ma ora sono maturato, vado per i 23 anni” e, finalmente, dopo gli scorsi Europei sembra stia scoprendo il piacere di essere applaudito e benvoluto non solo dai propri tifosi.

    La nuova vita di Mario Balotelli sembra essere iniziata con un bel sorriso, finalmente.

  • Discorso Boateng Onu: Razzismo come la malaria

    Discorso Boateng Onu: Razzismo come la malaria

    Discorso Boateng Onu – Raramente uno sportivo ha potuto esprimere le proprie opinioni e le proprie idee soprattutto in un argomento molto delicato e caldo come quello del razzismo. Kevin Prince Boateng, giocatore ghanese del Milan ha parlato presso la sede dell’Onu, in occasione della giornata contro le discriminazioni razziali, sugli assurdi insulti razzisti ricevuti durante l’amichevole Pro Patria – Milan dello scorso 3 gennaio in cui lo stesso Boateng ha prima scagliato il pallone addosso agli pseudo tifosi per poi togliersi la maglia ed abbandonare giustamente il campo. Sicuramente un occasione sfruttata al meglio dal giocatore che ha parlato pochissimo, circa quattro minuti ricevendo quasi due minuti di applausi alla fine del suo breve ma intenso discorso.

    Boateng con Vieira e Navi Pillay, commisario Onu per i diritti umani ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images
    Boateng con Vieira e Navi Pillay, Commisario Onu per i diritti umani ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    Queste le parole di Boateng: “Pensare di poter sconfiggere il razzismo ignorandolo è il più grosso errore che possiamo commettere: è come una malaria e non ha antibiotici. Bisogna andare nella palude e combatterlo’, lo sport ha una responsabilità sociale e può fare tanto’.

    Le parole del centrocampista ghanese arrivano il giorno dopo rispetto alla testimonianza tenuta presso il Tribunale di Busto Arsizio in merito al procedimento penale aperto dalla Procura. Questa la testimonianza di Boateng resa davanti ai giudici: «Dopo 20-25 minuti ho sentito ancora il “rumore” provenire dalla curva e ho deciso che non volevo più giocare». «Anche l’arbitro ha la sua parte di colpa perché sentiva queste cose ma non ha fatto niente – ha proseguito -. Penso che mi abbiano insultato perché la mia pelle non è bianca, succedeva anche in Germania e per me si tratta di atti di razzismo».

    Sentimenti condivisi anche dal francese M’Baye Niang, che ha spiegato di «essere stato offeso per il colore della pelle». Oltre a Boateng, Niang e Allegri sono stati ascoltati come testimoni dal pm Mirko Monti, dal giudice Toni Adet Novik e dai legali dei sei tifosi e delle parti civili – la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio – il capitano Massimo Ambrosini e Daniele Bonera. In Aula anche l’arbitro, Gianluca Benassi, i due guardalinee, tre giocatori della Pro Patria e gli agenti di polizia che sono intervenuti dopo i cori e hanno condotto le indagini per individuare i responsabili.

  • Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in  tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan  dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.

    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    RE MESSI – Si sono spesi fiumi d’inchiostro per elogiare questo splendido giocatore e forse è davvero lui il migliore della storia. Lo dimostrano i due gol segnati al Milan che hanno permesso al Barcellona di qualificarsi ai quarti di Champions League. Il primo, dopo pochi mminuti dal fischio d’inizio, una gemma: pallone che transita dal destro al sinistro con una velocità mostruosa e tiro scagliato dove Abbiati non può far altro che guardare. Non c’è cosa migliore per fare una rimonta di andare in gol prestissimo. Nonostante questo la difesa del Barcellona regala una palla gol clamorosa al Milan che potrebbe pareggiare segnando un gol pesantissimo. Mascherano cicca il colpo di testa e Niang si ritrova a tu per tu con Valdes. Il tiro del francese è indirizzato sul palo opposto a quello del portiere blaugrana ma la conclusione termina sul palo. Occasione grandissima che avrebbe potuto scrivere un altro finale alla gara anche perchè il Milan non creerà più azioni degne di nota. Gol sbagliato, gol subito: prima legge non scritta del calcio. Come da copione, dopo il palo di Niang, ecco Messi che trafigge ancora una volta il povero Abbiati che in precedenza si era dimostrato superlativo nel salvare su Iniesta (anche con l’aiuto della traversa) e Xavi. Il bello è che la Pulce ha segnato entrambi i gol con una facilità pazzesca, con tutta la difesa del Milan schierata e con almeno quattro giocatori a ingabbiarlo. Demeriti del Milan? Solo in piccola parte. Dovessimo fare una percentuale, il 90% è merito del Barcellona e di Messi, il restante sono le colpe del Milan.

    RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.

  • Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Milan-Barcellona terminò 2-0 a favore dei padroni di casa. Un risultato impensabile, fuori da ogni pronostico prima del fischio d’inizio. A San Siro, nella sfida d’andata, segnarono Boateng e Muntari, con il primo che partirà ancora una volta titolare nell’undici iniziale scelto da Max Allegri. Questo non vedrà sostanziali stravolgimenti rispetto alla scorsa gara contro i catalani eccezion fatta per Giampaolo Pazzini sostituito da uno fra Niang o Bojan. In porta il solito Abbiati, difesa con Zapata e Mexes centrali -il francese ha recuperato in tempo- e Abate e Constant sulle corsie. A centrocampo Montolivo con Ambrosini e Flamini. Davanti El Shaarawy e Boateng a dar man forte alla punta centrale. Allegri vuol scordarsi del 2-0 ed esige, giustamente, la massima concentrazione da parte di tutti. Non si può andare al Camp Nou e giocare una partita in difesa ma neppure rischiare di non usare la testa. Bisognerà quindi sfruttare il contropiede o infilarsi nei varchi che lasceranno aperti i blaugrana senza troppo sbilanciarsi perchè dall’altra parte c’è un certo Leo Messi. E non l’unico alieno. Comunque sia possiamo dire che al Milan andrebbero bene due risultati su tre: la vittoria e il pareggio. Potrebbe addirittura andar bene anche la sconfitta ma solo e soltanto se questa avverrà per 1-0 in favore del Barça o con due gol di scarto ma segnando una rete. Infatti, con il 2-0 per i catalani si andrà ai supplementari.  L’arbitro della gara sarà l’ungherese Kassai, vecchia conoscenza rossonera. Il direttore di gara in questione, recentemente, ha arbitrato Milan-Arsenal, gara degli ottavi di finale d’andata di Champions dell’anno scorso vinta per 4-0 dal Diavolo, e Italia-Spagna degli ultimi europei terminata 1-1.

    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    IL FUOCO SCOTTA – Il Barcellona è una squadra ostica. Vince quasi sempre e le poche volte in cui è sotto pressione tira fuori ogni stratagemma mediatico per riuscire a incutere timore sugli avversari. C’è un precedente: l’anno del triplete Mourinhano quando l’Inter eliminò proprio i catalani. In quell’occasione, come succede da giorni, i giocatori del Barcellona dichiararono frasi alquanto pesanti. Iniesta ha ha dichiarato di mettere la mano sul fuoco da quanto è sicuro di passare il turno, Piquè si è trasformato in veggente e ha addirittura tirato un pronostico: 3-0 per il Barcellona e tutti a casa. Dani Alves si è dimostrato impavido: a differenza del compagno Iniesta lui mette tutto il corpo sul fuoco. La Remuntada è la parola d’ordine, concetto che in casa Barcellona viene utilizzato soltanto nei momenti di sfiducia estrema.

    DERBY D’EUROPA – Il Camp Nou sarà gremito in ogni ordine di posto. Gran parte degli sportivi di tutto il globo guarderanno le gesta dei vari fenomeni impegnati nella maxi sfida. Nel Barcellona non ci dovrebbero essere assenze pesanti con Xavi che pare pronto dopo i problemi della scorsa settimana. In attacco, accanto all’insostituibile Messi, spazio a Pedro e a un revitalizzato Villa. Il resto è cosa nota: Xavi, Busquets, Iniesta, Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba e Valdes. In panchina ci sarà ancora Roura ma non sarà solo perchè da New York la sapienza di Villanova lo assisterà. Intanto il Barcellona benedice la tecnologia: non solo allenamenti seguiti dal mister di ruolo attraverso il computer ma anche un confronto con ogni singolo giocatore via Skype. Peccato che il mondo dell’ high tech non sia in grado di vincere le partite a tavolino. Il Milan vuol fare bene per la storia, il Barcellona anche. In ogni caso la cosa importante per tutti i tifosi rossoneri e per il calcio italiano è che il Diavolo spedisca i blaugrana all’inferno. Va bene anche passare con una sconfitta. D’altronde meglio tirare avanti che tirare le cuoia.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA-MILAN (Ore 20.45)

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Villa. A disp. Pinto, Mascherano, Adriano, Alcantara, Fabregas, Sanchez, Tello. All. Roura.

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Constant, Mexes, Zapata, Abate; Ambrosini, Montolivo, Flamini; El Shaarawy, Bojan, Boateng. A disp. Amelia, Yepes, Nocerino, Traorè, Robinho, Niang. All. Allegri.

    Arbitro: Kassai

  • Infortunio Pazzini “Da Portanova dovevo aspettarmelo”

    Infortunio Pazzini “Da Portanova dovevo aspettarmelo”

    Il giocatore del Milan più in forma di questo momento non sarà della partita contro il Barça. E tutto questo grazie al difensore del Genoa Daniele Portanova! Il “Pazzo” ha riportato, si legge nel comunicato ufficiale sul sito del Milan, una “Importante contusione e micro infrazione alla testa del perone”.

    A prima vista l’infortunio dell’attaccante del Milan sembra un classico incidente di gioco, ma  andando a rivedere le prime fasi della partita del Marassi, si può notare come Portanova abbia ripetutamente puntato le gambe dell’attaccante del Milan.

    A gettare carne sul fuoco è lo stesso Pazzini, “Mi sa che Portanova ce l’ha con me”, “In passato è già successo qualcosa”. In effetti, già in questa stagione il centravanti del Milan aveva fatto letteralmente impazzire Portanova quando, nella partita giocata contro il Bologna, siglò una doppietta.

    A dire il vero l’atteggiamento “aggressivo” non è da attribuire al solo Portanova, ma a tutto il Genoa, che oltre al cuore ha messo anche qualcos’altro, come il dito di Bovo nell’occhio di Constant!

    In ogni caso, i rimpianti per il buon Pazzini e per il Milan sono davvero molti. Per Gianpaolo sarebbe stata la prima partita al Camp Nou e per il  Milan la possibilità di giocarsi la partita che può valere una stagione con un giocatore al massimo della forma ed in grado di dare respiro alla squadra.

    Un consiglio a Pazzini: in vista del prossimo appuntamento importante, stai lontano da Portanova!

  • Il Barcellona, il Milan e le italiane

    Il Barcellona, il Milan e le italiane

    E’ proprio il caso di dire che il Barcellona nelle competizioni europee ha incrociato il destino delle italiane un’infinità di volte. Infatti, considerando i confronti nella storia di Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Supercoppa Europea e Coppa Latina, i blaugrana hanno affrontato le formazioni italiane in ben 27 occasioni, tra doppio confronti ad eliminazione diretta, nello stesso girone di qualificazione oppure addirittura in finale. Oltretutto i catalani vantano in tal proposito anche una maggiore quantità di successi nei confronti delle squadre italiane. In Coppa dei Campioni, infatti, i blaugrana l’hanno spuntata in ben 13 occasioni, prima di attendere ovviamente il verdetto di questa sera del Camp Nou al cospetto del Milan. L’ultima squadra a riuscire nell’impresa di eliminare il Barca è stata l’Inter nelle semifinale della Champions League nell’edizione del 2009/2010.

    Il Barcellona affrontò per la prima volta una squadra italiana nella Coppa Latina del 1952, riportando un netto successo nei confronti della Juventus per 4-2.

    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    Mentre nella massima competizione europea hanno incontrato per la prima volta una formazione italiana nell’edizione del 1959/60 e nell’occasione fu proprio il Milan ad affrontare i blaugrana, che si imposero agevolmente vincendo per 2-0 e 5-1.

    Ad ogni modo, proprio il confronto tra Barcellona e Milan rappresenta a sua volta un confronto infinito. Quello di stasera al Camp Nou, infatti, sarà il nono confronto in assoluto nelle competizioni europee tra le due squadre. Se è vero che spesso il Barcellona è risultato un ostacolo insormontabile per le formazioni italiane, è altrettanto vero che proprio i rossoneri in almeno due occasioni hanno inflitto delle severe sconfitte alla squadra catalana. Nella stagione del 1989/90, infatti, il Milan strappò ai catalani la Supercoppa Europea. Dopo l’1-1 del Camp Nou, infatti il Milan si impose di misura a San Siro. Anche se la vittoria più eclatante ed indelebile rimane quella nella finale della Coppa dei Campioni del 1994 ad Atena. Il Barcellona, dato per favorito alla vigilia, subì una cocente sconfitta per 4-0 per mano del fantastico Milan di Fabio Capello e del genio Dejan Savicevic.

    L’ultima italiana, invece, ad aver espugnato il Camp Nou è stata la Juventus nella stagione di Champions League del 2002/2003. I bianconeri passarono per 2-1 nei supplementari con rete del panteròn Zalayeta.

  • Infermeria Milan, Pazzini non convocato per il Barcellona

    Infermeria Milan, Pazzini non convocato per il Barcellona

    I timori di Adriano Galliani della scorsa settimana adesso trovano conferma. Le precarie condizioni di Mario Balotelli hanno costretto Massimiliano Allegri a rischiare Giampaolo Pazzini nella trasferta del Marassi contro il Genoa. Il Pazzo a conferma del grande momento di forma ha messo a segno il decimo gol nelle ultime dodici partite nonostante le precarie condizioni fisiche dovute ad un fallaccio di Portanova pochi minuti dopo il fischio d’avvio della partita. Chi sperava in un recupero lampo è però stato smentito dalla lista dei convocati che esclude l’ex attaccante di Sampdoria e Inter dall’elenco dei disponibili. Giampaolo Pazzini non figura tra i convocati di Massimiliano Allegri per il match di martedì al Camp Nou contro il Barcellona valevole per la gara di ritorno degli Ottavi di Champions League. L’attaccante rossonero costretto ad uscire venerdì sera dopo un brutto scontro con il genoano Portanova era in un gran momento di forma psicofisica e sembrava finalmente perfettamente integrato nei meccanismi tattici del baby Milan disegnato da Allegri.

    Senza Pazzini e senza la possibilità di contare su Balotelli, Massimiliano Allegri, dovrà sfruttare questi due giorni per inventarsi qualche alchimia tattica che permetta al Milan di alleggerire la pressione del Barcellona durante la partita e tener palla nella metà campo catalana.

    Infortunio per Pazzini
    Niente Camp Nou per il Pazzo | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Le alternative: Niang, Bojan o Robinho? Senza Pazzini, il Milan deve obbligatoriamente modifica il suo approccio alla partita non avendo in rosa un altro attaccante con caratteristiche di prima punta e d’aria di rigore. Il prescelto sulla carta dovrebbe esser il giovane Niang preferito da Allegri su Bojan e Robinho nel corso della stagione e che grazie al suo atletismo può dare una mano anche in altre zone del campo alternandosi come prima punta con Boateng. Non è da escludere però che la scelta di Allegri cada su un giocatore di maggiore esperienza come Robinho messo al momento in naftalina dopo la mancata cessione nel mercato invernale.

    Mexes disponibile. Per Allegri l’unico dubbio di formazione dovrebbe esser quello di vice Pazzini, in difesa infatti Mexes dovrebbe occupare il posto al fianco di Zapata con Abate e Constant ai lati. A centrocampo Ambrosini giocherà in mezzo con Montolivo e Muntari ai lati, in avanti scontate le presenze di El Shaarawy e Boateng.

    I convocati per Barcellona-Milan
    Abbiati, Amelia, Gabriel, Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mexes, Yepes, Zapata, Ambrosini, Boateng, Constant, Flamini, Montolivo, Muntari, Nocerino, Traoré, Bojan, El Shaarawy, Niang, Robinho.

  • Pazzini e Balotelli abbattono il Genoa: Milan vicino al Napoli

    Pazzini e Balotelli abbattono il Genoa: Milan vicino al Napoli

    Genoa-Milan non si preannunciava una partita tranquilla. Il pronostico si è avverato e uno dei fautori del suo avvenire è stato il direttore di gara Damato, letteralmente disastroso sia da una parte che dall’altra. Fra rigori non dati ed espulsioni mancate, l’arbitro di Barletta ha inciso e non poco sul match di Marassi. Si comincia subito al 22′ del primo tempo quando Portanova interviene da dietro duramente sulle gambe di Pazzini. Il bomber rossonero, uomo più in forma del Diavolo, zoppica vistosamente ed è pronto ad uscire per lasciare spazio a Balotelli. Il destino è però amico del Milan perchè pochi istanti prima di abbandonare il campo, De Sciglio mette in mezzo un buon cross male allontanato dalla difesa. Il pallone schizza proprio sul destro di Pazzini che con una potenza singolare riesce a battere Frey portando il Milan in vantaggio.
    Al 25′ entra dunque Balotelli e il Pazzo si accomoda in panchina con il ghiaccio sulla gamba colpita: ancora non si sa se l’ex giocatore dell’Inter possa essere disponibile per il delicato match di martedì contro il Barcellona. Il Genoa, trovatosi improvvisamente sotto, non ci sta e diventa più aggressivo. In più di un’occasione i rossoblu hanno invocato il calcio di rigore. La moviola ha poi dimostrato che i genoani avevano ragione solo in due episodi: mano di Niang non sanzionata e spinta dello stesso francese su Granqvist. Arbitraggio a favore del Milan? Non proprio perchè anche i rossoneri hanno di che recriminare.

    Mario Balotelli ha segnato il secondo gol nella vittoria del Milan sul Genoa | © GIUSEPPE CACACE/Stringer / Getty Images
    Mario Balotelli ha segnato il secondo gol nella vittoria del Milan sul Genoa | © GIUSEPPE CACACE/Stringer / Getty Images

    BOLLETTINO DI GUERRA – Per il Milan si tratta di un vero bollettino di guerra. Gli interventi duri e decisi dei genoani, spesso anche cattivi, hanno causato un infortunio pesante in casa rossonera. Pazzini ko, Mexes anche: il francese è rimasto acciaccato e non ha proseguito la ripresa. Da segnalare le mancate espulsioni a Bertolacci (intervento killer su Muntari in netto ritardo) e Bovo (falcione da dietro a Constant) senza scordarsi della possibile espulsione iniziale di un Portanova decisamente troppo agitato. A rimetterci le penne è stato Constant che, dopo l’intervento di Bovo, ha perso completamente la testa scatenando una mini rissa: l’intervento del Genoano è stato duro e brutto, la reazione anche ma il rossonero non doveva reagire così. Non è una corrida ma Genoa-Milan.

    BOVO PALO, BALO GOL – Il Genoa scende in campo nella ripresa con un piglio diverso, decisamente più aggressivo volto a cercare il pareggio. Il Grifone ci va veramente vicino quando Bovo colpisce il palo direttamente da calcio di punizione. Potrebbe essere l’inizio di un’altra partita ma il Milan, zitto zitto, viene fuori e su un’azione nata da corner trova il secondo gol. Sul pallone respinto dalla difesa Zapata è bravo a rimettere il pallone dentro per Balotelli che batte Frey con un tocco sontuoso. Tutto finito? Nemmeno per idea perchè come detto il Milan si ritrova con l’uomo in meno e gli ultimi 25′ minuti circa di gioco sono un assedio genoano al fortino di Abbiati. Lo stesso portierone rossonero è bravissimo a salvare su Jorquera e Granqvist. Il Milan esce quindi da Marassi con tre punti pesantissimi per il campionato: adesso Allegri dovrà schierare una squadra simile anche al Camp Nou ma con un avversario ben diverso che, 11 contro 10, difficilmente lascia scampo: il Barcellona di Leo Messi.