Milan-Napoli è senza dubbio una sfida che evoca grandi ricordi. Non ci sono più campioni come Maradona e Van Basten da allora è passato tantissimo tempo e non si lotta più per lo scudetto: (altro…)
Il Campionato Primavera sta per emettere i suoi primi verdetti. Mancano infatti soltanto due partite alla fine della Fase a Gironi e nelle posizioni di vertice è tempo di far conti per tentare di qualificarsi alla Final Eight nella migliore posizione possibile o per tentare una disperata rimonta. La formula ormai consolidata prevede la qualificazione diretta delle prime due di ogni girone (le prime più la migliore seconda saranno teste di serie nel sorteggio della Final Eight) mentre costringerà ad un doppio turno Play-Off alla terze, quarte e alle due migliori quinte classificate. Analizziamo adesso la situazione nei tre gironi che quest’anno hanno decisamente sconvolto le attese della vigilia costringendo le favorite a rincorrere per raggiungere l’agognato traguardo.
La Juventus già alle Fase Finali
Grazie alla roboante vittoria sul campo dell’Empoli nel recupero di ieri pomeriggio la Juventus ha strappato un posto per la Final Eight portandosi a più 4 dalla Fiorentina, seconda, e a +7 dal Torino che sabato prossimo tenterà nello scontro diretto con i viola l’ultimo disperato tentativo per la qualificazione diretta. Per il quarto posto il Genoa ha adesso ufficialmente due punti di vantaggio sull’Empoli che però potrà contare nello scontro diretto tra le mura amiche nell’ultima giornata per operare il sorpasso in classifica.
Nel girone meridionale del Campionato Primavera ci sono due notizie fondamentali. La prima è la posizione della Roma costretta a un misero quinto posto dopo anni di dominio assoluto, l’altra è la straordinaria stagione del Catania che si attesta in prima posizione al pari della Lazio. In terza posizione il Palermo spera in un passo falso delle due battistrada per conquistare l’accesso diretto mentre il Napoli seppur ancora matematicamente in corsa è oramai proiettata verso il turno aggiuntivo di play-off.
Classifica girone C: Catania 53, Lazio 53, Palermo 51, Napoli 48, Roma 43, Ascoli 33, Reggina 31,
Juve Stabia 30, Vicenza 29, Pescara 26, Bari 25, Crotone 23, Ternana 9, Lanciano 8
Se cercate “Isco” all’anagrafe spagnola, non troverete niente o almeno non il gioiellino del Malaga corteggiato e voluto da molti club europei. Il nome completo del ragazzo è infatti Francisco Roman Alarcon Suarez, abbreviato semplicemente in Isco. Il giovane, classe 1992, è nato a Benalmadena, comune andaluso in provincia di Malaga. La sua formazione calcistica è passata attraverso le giovanili del Valencia: con la squadra B collezionerà infatti la bellezza di 63 presenze condite da 24 reti nel periodo tra il 2009 e il 2011. In questo lasso di tempo, avrà modo anche di affacciarsi alla realtà della prima squadra. L’esordio con il Valencia avvenne l’11 novembre 2010 in una partita di Coppa del Re contro il Logrones. Pochi giorni dopo, arrivò anche il debutto in Champions League: era il 24 novembre dello stesso anno quando il giovane Isco mise piede nella competizione più importante d’Europa nel match disputato dal Valencia contro il Bursaspor. Nel 2011, dopo aver disputato soltanto 4 presenze con la prima squadra del Valencia ecco la prima svolta nella carriera del giovane spagnolo. Il Malaga lo acquista a titolo definitivo per la cifra di sei milioni di euro: un bell’investimento per un ragazzo dalle belle promesse ma con ancora pochissima esperienza. Scelta azzeccata per il Malaga che in breve tempo si renderà conto di aver fra le mani un grande campione.
L’ESPLOSIONE – La prima stagione fra le fila del Malaga è passata tutto sommato inosservata: 32 presenze arricchite da 5 reti. E’ però a partire dall’annata successiva, ovvero la seguente, che Isco avrà modo di esplodere definitivamente e di consacrare il suo talento di fronte al calcio che conta. Nonostante alcuni problemi societari causati dalle follie dello sceicco Al Thani, che prima decise di investire molti soldi per acquistare fenomeni di ogni tipo e poi si vide costretto a vendere tutto, all’inizio di quest’anno, il Malaga disputa per la prima volta nella sua storia la Champions League. Il trascinatore degli spagnoli, nemmeno a farlo apposta, è proprio Isco che nella partita d’esordio contro il quotatissimo Zenit, segna una doppietta di fronte al suo pubblico che permise al Malaga di sconfiggere i russi per 3-0. I “Boquerones”, da cenerentole del girone C, divennero squadra protagonista passando addirittura come prima forza dello schieramento davanti a Milan, Zenit e Anderlecht. Storico passaggio agli ottavi contro il Porto e altro miracolo sportivo: rimonta nella partita di ritorno dopo la sconfitta dell’andata e approdo ai quarti di finale di Champions League. I riflettori su Isco si sono triplicati e adesso tutti ammirano la classe dello spagnolo, entrato anche nel giro della nazionale maggiore della Spagna con cui esordirà nel febbraio 2013. Il cammino di Isco sarà ancora molto lungo ma intanto ecco alcuni premi individuali della sua bacheca: giocatore rivelazione della liga spagnola (2011-2012) e European Golden Boy (2012).
SOGNO PROIBITO – Isco è diventato il sogno proibito di moltissime squadre europee, fra queste da segnalare anche la presenza di alcuni club italiani. In particolare la Juventus è apparsa molto interessata allo spagnolo così come il Milan, che, coerentemente alla linea di puntare sui giovani, vorrebbe strappare il giocatore al Malaga in estate, approfittando anche della crisi economica della società iberica. Sogno però che dovrà restare tale a meno di clamorosi colpi di scena perchè su Isco sono piombate le corazzate d’Europa: Real Madrid e Barcellona. Appare tutt’ora improbabile la permanenza di Isco in una realtà come quella del Malaga; certo, attualmente il ragazzo è il vero idolo del pubblico della Rosaleda ma in futuro quasi sicuramente, si trasferirà altrove. Forse al Barcellona, assieme agli idoli di sempre Xavi e Iniesta o forse al Real, con un ingaggio faraonico.
E’ arrivata la mano pesante del giudice sportivo su Mario Balotelli per le frasi ingiuriose rivolte dal bomber rossonero all’indirizzo del giudice di porta al termine della vivace gara tra Fiorentina e Milan. I rossoneri temevano il peggio così, dopo aver ingenuamente rimediato il cartellino giallo nel corso del match per aver ritardato una punizione e che gli farà saltare il Napoli, superMario si vede infliggere altri due turni di squalifica “per aver – si legge – “al termine della gara, nel recinto di giuoco, rivolto ad un Arbitro addizionale un’espressione ingiuriosa“.
I fatti contestati a Balotelli, che domenica non ha disputato la sua migliore partita, si sarebbero svolti al termine dell’incontro contro i viola quando Mario prima di prendere la strada del tunnel degli spogliatoi avrebbe avuto da ridire con Viviano sotto l’occhio vigile di Doveri (arbitro addizionale, ndr) che da pochi passi gustava tutta la scena. Evidentemente irritato per questo l’attaccante avrebbe rivolto al malcapitato frasi ingiuriose intimandogli di farsi gli affari propri a suo modo.
Sicuramente il Milan non tarderà a presentare ricorso per eventuali sconti che, se accettato, eviterebbe all’attaccante di saltare oltre al Napoli (per diffida) anche la Juventus e il Catania. Sembra comunque difficile che il bomber possa essere in campo contro i bianconeri.
Insomma una domenica da dimenticare per Balotelli che già durante il viaggio in treno verso Firenze si era beccato una multa da Adriano Galliani per essere stato beccato dal controllore a fumare in bagno.
Per quanto riguarda invece le contestazioni in tribuna vip al Franchi che hanno coinvolto Adriano Galliani, nessun provvedimento è stato preso verso la società di Della Valle, ma i quattro tifosi viola identificati per i fatti accaduti hanno ricevuto il Daspo, il divieto di accedere a manifestazioni sportive: 3 anni per 2 dei destinatari e un anno per gli altri due. La società viola invece è stata punita con un ammenda per i cori contro Montolivo e altri giocatori.
Queste le squalifiche decise dal giudice sportivo:
SQUALIFICA PER TRE GIORNATE: Mario Balotelli (Milan), Emilio Carmona e Cristian Raimondi (Atalanta) SQUALIFICA PER UNA GIORNATA: Giuseppe Biava (Lazio), Giuseppe Rizzo (Pescara), Nenad Tomovic (Fiorentina), Migjen Basha (Torino), Birkir Bjarnason (Pescara), Luca Cigarini (Atalanta), Antonio Di Natale (Udinese), Medhi Benatia (Udinese), Bojan Jokic (Chievo), Senad Lulic (Lazio), Radja Nainggolan (Cagliari), Marco Paolo (Parma), Stefan Radu (Lazio), Matias Schelotto (Inter).
Remuntada è uno dei termini più usati in questi anni. La sua origine, o meglio, il momento in cui questa parola ha fatto il giro del mondo finendo in primo piano in ogni paese è stato nei giorni precedenti il ritorno delle semifinali di Champions League (altro…)
Fiorentina-Milan hanno deciso di dividersi la posta in palio. Un 2-2 che lascia tutti quanti scontenti, con gli animi caldissimi grazie, o, meglio ancora, per colpa, del pessimo arbitraggio del signor Tagliavento. (altro…)
I problemi finanziari del nostro calcio si presentano come sempre puntuali al termine di ogni inchiesta o sondaggio. La Figc ha stilato proprio in questi giorni, assieme al Centro Studi Arel, un rapporto riguardante vari aspetti del pallone: dai conti dei nostri club, alla quantità di spettatori che assistono mediamente agli eventi, dall’utilizzo dei giovani, all’età media delle squadre in serie A. Analizzando questi dati (presenti e ordinati molto bene nelle pagine odierne de La Nazione), e mettendoli a confronto con le altre realtà europee, si può notare un netto divario fra l’Italia del pallone e le altre nazioni. Partiamo, per esempio, dall’aspetto anagrafico.
GIOVANI NON SFRUTTATI – Nel nostro campionato l’età media dei giocatori è di circa 27,54 anni, elevata se paragonata a quelle di Spagna (26,51) o Germania (25,66). Per capire meglio questo paragone, basta pensare ai talenti che abbiamo da noi e a quelli che ci sono all’estero: mentre in Italia ci vantiamo di gente come Totti, Buffon, Pirlo, tutti sopra i 30 anni, in Germania hanno già pronta e collaudata una Nazionale ricca di giovani talenti. Nulla da obiettare sulla classe e la professionalità degli atleti nostrani appena citati ma sicuramente c’è da dire che questi non potranno giocare in eterno e quindi un cambio generazionale andava fatto prima. I prodromi di una nuova generazione ci sono già, vedi El Shaarawy, De Sciglio, Balotelli e via dicendo però partiamo svantaggiati, per esempio, nei confronti della Germania, brava a capire prima di noi l’importanza di puntare sui giovani. Sono comunque pochi i club di serie A decisi a puntare sui campioni di domani. Eccezion fatta per il Milan che ha affermato di voler creare una Cantera stile Barcellona, gli altri preferiscono comprare dall’estero piuttosto che puntare sulle proprie scuole calcio. Il risultato è che solo il 7,4% dei giocatori tesserati nella massima provengono dai settori giovanili.
POCHI SPETTATORI – Altro dato allarmante su cui riflettere è quello relativo al numero di spettatori sugli spalti. Il numero medio di coloro che in Italia decidono di andare allo stadio è di 22005: in Germania ci doppiano con una cifra pari a 45191 presenze. Anche l’Inghilterra e la Spagna ci superano rispettivamente con 34600 e 28005 unità. Questo significa che la maggioranza dei nostri impianti risulta essere deprimentemente vuota. In effetti è così. I sold out sono ormai casi rari di poche partite all’anno e i guadagni sono sempre minori dei costi che i club devono pagare. Dovendo fare un conto della stagione 2011/2012 fra i ricavi e i costi di ogni squadra, si nota che in serie A soltanto 8 club su 20 sono riusciti ad avere un risultato netto positivo. Stiamo parlando di Cagliari (+2,5), Catania (+4,3), Cesena (+2,1), Lazio (+4,2), Napoli (+ 14,7), Siena (+1,8) e Udinese (+8,8). Le big calano a picco. Regina delle perdite l’Inter con -89,8 seguita dal Milan (-67,3), Roma (-58,5) e Juventus (-48,7). Risultati davvero bassi. Una delle cause potrebbe comprendere anche la sicurezza degli stessi impianti sportivi. Stadi insicuri? I dati parlano di una diminuzione di partite con incidenti tanto che dalle 90 del 2007/2008 siamo scesi alle 60 dell’anno scorso. Un numero comunque sempre troppo alto rispetto le altre nazioni. La Tessera del Tifoso ha prodotto l’effetto di ridurre, o almeno di contenere la violenza, ma dall’altra parte ha contribuito a dare un taglio netto al numero di persone presenti allo stadio. Tutte cose che si sapevano, direte voi, ma che nessuno è ancora riuscito a risolvere.
Perché le squadre italiane corrono di meno? Questa è la domanda che ci facciamo ogni qual volta una squadra italiana viene dominata fisicamente dalla squadra tedesca, spagnola o inglese di turno. Questa volta è toccato alla Vecchia Signora, poco tempo fa ad Inter e Milan. (altro…)
Entrare nella classifica del Time dei 100 Vip più influenti al mondo non è cosa semplice ancor di più se sei un italiano che sempre a fatica riesce a conquistare il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno dall’autorevole newsmagazine degli Stati Uniti. Eppure Mario Balotelli è riuscito nell’impresa così, nella giornata odierna, tutti i maggiori organi di stampa nazionali e non riportano la notizia che l’attaccante rossonero rientra tra le 100 icone del 2012. Prima di lui solo nomi italiani del calibro di Gianni Agnelli, Silvio Berlusconi, Luciano Pavarotti e Primo Carnera erano riusciti nell’impresa ma Super Mario ha ben poco in comune con i nomi citati se non la provenienza dal mondo sportivo come Primo Carnera. Tuttavia il 2012 non è stato, sportivamente parlando, un anno indimenticabile per l’attaccante della Nazionale Italiana, troppo alle prese con il gossip e i malumori con Roberto Mancini, tecnico del Manchester City, che spesso gli sono costati la panchina.
Balotelli sulla copertina del Time – Novembre 2012
Già lo scorso novembre il Time aveva dedicato la copertina dell’edizione internazionale al nostro giovane talento definendolo, al termine di una lunga intervista incentrata sul razzismo e non solo negli Stadi, “adulto intelligente, attento, impegnato su cui è ancora visibile l’impatto di un’infanzia turbolenta“.
La notizia è arrivata via fax sia nella sede monegasca di Raiola, sia in quella del Milan. La prima reazione di Balotelli è stata di incredulità e gioia che ha subito voluto condividere telefonicamente con la madre, reazione questa che il tecnico della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli, ha così commentato: “Ha subito chiamato la Mamma? Questo è, secondo me, un segnale molto positivo. Questo premio dovrà responsabilizzarlo ancor di più. Merito mio? Assolutamente no“.
L’elenco ufficiale sarà diffuso da Time il 18 aprile, mentre la serata di gala è in programma a New York il 23 aprile dove a ritirare il premio ci sarà il bomber accompagnato dal suo agente Mino Raiola e dall’Ad rossonero Adriano Galliani.
I tedeschi del Bayern Monaco rappresentano un avversario classico per le squadre italiane nelle competizioni europee con numerosi e storici doppi confronti, anche se il primo confronto dei bavaresi con una italiana in Coppa dei Campioni si è registrato per la prima volta soltanto nel 1990. (altro…)