Il Milan ottiene una pesantissima vittoria contro un buon Catania capace di passare in vantaggio per due volte. Nonostante il netto dominio rossonero, i siciliani hanno trovato due gol che avrebbero potuto demoralizzare il Diavolo ma così non è stato. (altro…)
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Milan-Catania gara decisiva per la Champions League
Il Milan, se vorrà qualificarsi alla prossima Champions League, non dovrà più commettere passi falsi. Mantenere la terza posizione adesso diventa l’imperativo per la squadra di Massimiliano Allegri, allenatore che paradossalmente rischia di cambiare panchina al termine di questa stagione. Una cosa è certa: il manacato approdo nell’Europa che conta causerebbe non pochi problemi ai conti della società tornati quasi ad essere in pari. Nelle ultime uscite il Milan è parso piuttosto appannato e le ultime partite del Diavolo hanno dato l’impressione di una squadra stanca e ormai sulle gambe. I motivi? Probabilmente il contraccolpo di una rincorsa che dura da dicembre o forse più semplicemente l’assenza di Mario Balotelli. Contro la Fiorentina l’ex giocatore del Manchester City era in campo ma nel finale di quella stessa partita ha rimediato una squalifica che, in aggiunta a quella per somma di ammonizioni, lo ha tenuto lontano dai terreni di gioco per tre giornate. Proprio in quelle sfide il Milan ha raccolto la miseria di tre punti. 2-2 a Firenze, 1-1 contro il Napoli a San Siro e ultima la sconfitta per 1-0 allo Juventus Stadium. Qualcosa si è inceppato nei rossoneri e Allegri dovrà essere bravo a rimettere la squadra sui binari giusti già a partire dalla sfida di stasera contro il Catania. Sulla carta l’impegno è abbordabile ma gli uomini di Maran giocano un calcio offensivo che ha già messo in difficoltà parecchie big della Serie A.
TORNA IL BALO – Buona notizia in casa Milan. Mario Balotelli ha scontato la squalifica e contro il Catania torna regolarmente a disposizione di Allegri. Il Bad Boy formerà il reparto offensivo del Diavolo assieme a El Shaarawy e Boateng: Niang partirà ancora dalla panchina. A centrocampo si rivede Nocerino che completerà il reparto assieme all’inamovibile Montolivo e Flamini. In difesa non c’è Zapata squalificato: al suo posto ecco Bonera. In porta Amelia sostituisce Abbiati.
Catania-Milan | © MARCELLO | Getty Images QUI CATANIA – Tra i siciliani ci saranno alcune assenze pesanti. Intanto non figura tra i convocati il portiere Andujar, squalificato per tre giornate così come Bellusci. Non c’è neppure Spolli. Formazione da rimaneggiare per Maran. Tra i pali Frison, in difesa, da destra vestro sinistra, Isco, Legrottaglie, Rollin e Marchese. Lodi e Almiron davanti al reparto difensivo con Barrientos, Castro e Gomez alle spalle dell’unica punta Bergessio.
PROBABILI FORMAZIONI MILAN-CATANIA (Ore 20.45)
MILAN (4-3-3): Amelia; Abate, Bonera, Mexes, De Sciglio; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng, Balotelli, El Shaarawy. A disp. Gabriel, Antonini, Yepes, Salamon, Constant, Zaccardo, Traorè, Muntari, Pazzini, Bojan, Niang, Robinho. All. Allegri.
CATANIA (4-2-3-1): Frison; Isco, Legrottaglie, Rollin, Marchese; Lodi, Almiron; Barrientos, Castro, Gomez; Bergessio. A disp. Terracciano, Messina, Potenza, Ricchiuti, Augustyn, Capuano, Biagianti, Salifu, Keko, Cani, Doukara, Cabalceta. All. Maran.
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Mercato Milan: voci su El Shaarawy, Lavezzi, Boateng e Taider
Il Milan si trova al centro di alcune manovre di mercato molto interessanti sia per quanto riguarda le entrate, sia le uscite. (altro…)
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Juventus Stadium a rischio squalifica. Festa scudetto a porte chiuse?
La vittoria ottenuta dalla Juventus contro il Milan nel posticipo domenicale ha proiettato gli uomini di Antonio Conte a quattro punti dall’aritmetica certezza della conquista del tricolore, rendendo possibile il “bis-scudetto” con una vittoria e un pareggio, oppure già dalla prossima giornata quando i bianconeri saranno impegnati nel derby con il Torino, in trasferta. Quest’ultima – e più remota – ipotesi coincide con l’eventualità che il Napoli non faccia risultato pieno con il Pescara nella gara di sabato e pertanto, stando alle scaramanzie e alle ragionevoli previsioni dell’ambiente bianconero, sembra che a meno di clamorose sorprese la conquista del titolo possa venire festeggiata in casa, tra le mura amiche dello Juventus Stadium nella gara successiva contro il Palermo. Il condizionale, però, è d’obbligo non soltanto per le questioni scaramantiche molto care al mister bianconero ma, soprattutto, perchè sull’impianto della Signora grava la scure dell’incognita-squalifica. Il rischio squalifica Juventus Stadium è connesso ai buu razzisti indirizzati nella serata di ieri al milanista Kevin Prince Boateng durante i minuti di riscaldamento pre-gara. L’episodio, durato per alcuni minuti, ha molto infastidito il ghanese che ha reagito zittendo platealmente i buu razzisti provenienti da uno spicchio dello stadio e, per tal ragione, esiste la possibilità che la prossima gara casalinga della Juventus, quella del 5 Maggio con il Palermo, possa venire giocata a porte chiuse, se lo stadio venisse squalificato. Sullo Juventus Stadium, infatti, incombe già la diffida a seguito di precedenti episodi di insulti e cori razzisti e, per tal ragione, gli stessi speaker dell’impianto hanno immediatamente provveduto a ricordare al pubblico il concreto pericolo di squalifica, invitandoli ad evitare i buu razzisti e ad adottare un atteggiamento consono al rispetto.
Juventus Stadium a rischio squalifica | © Giuseppe Bellini/Getty Images Le decisioni in merito alla questione Juventus Stadium sono attese nei prossimi giorni ed, ovviamente, potrebbero avere delle inevitabili ripercussioni sui festeggiamenti scudetto della Juventus, considerando che proprio nella prossima gara casalinga del 5 Maggio, parrebbe verosimile che i bianconeri possano definitivamente e matematicamente “chiudere la pratica” campionato.
Sarebbe una circostanza ovviamente molto negativa l’ipotesi di una festa scudetto a porte chiuse, senza la naturale cornice di pubblico festante che saluta il successo dei suoi calciatori, e ciò confermerebbe ancora una volta il “potere” delle frange estreme e becere del tifo organizzato che, con il loro operato deplorevole, continuano a condizionare le sorti di un’intera squadra e, di riflesso, della società impedendo, al contempo, ai numerosissimi altri tifosi (presenti in tutta Italia e sparsi per il Mondo) di godere in pieno di una giornata di festa per il raggiungimento di un simile traguardo che, in particolare nella presente stagione, non è mai parso in discussione.
Oltre ai buu razzisti all’indirizzo di Kevin Prince Boateng, quello spicchio di stadio non ha dimenticato neppure Mario Balotelli, grande assente della sfida in campo, avversario mai amato dal popolo bianconero. In questo caso, però, la frangia ultrà ha adottato una condotta più accorta, evitando di incorrere nell’errore di intonare l’ormai noto motivo di “Se saltelli muore Balotelli” e sostituendolo con uno striscione dal tono ironico “no al razzismo, si al salto” e mostrando diversi cartoncini che raffiguravano il volto di SuperMario per sottolineare in maniera più esplicita l’inequivocabile riferimento.
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Il Milan non sa più vincere. La Juventus a -4
Il Milan si ferma ancora. Adesso la Fiorentina è praticamente dietro l’angolo e i rossoneri possono sentire il fiato della squadra di Vincenzo Montella sul loro collo. (altro…)
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Juventus-Milan, le formazioni del big match
Juventus-Milan può essere considerato il classico del nostro campionato. In Spagna c’è Barcellona-Real Madrid, in Inghilterra Manchester United-Manchester City e da noi, la sfida tra le due squadre più blasonate a livello di vittorie, storia e fama internazionale è proprio quella fra rossoneri e bianconeri. (altro…)
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Campionato Primavera 2012-13, i verdetti della Fase a Gironi
Si è giocata ieri pomeriggio l’ultima partita della Fase a Gironi del Campionato Primavera 2012-13 valida per definire le ultime posizioni utili in classifica per raggiungere la Fase Finale o per strappare una ulteriore chance partecipando alla roulette Play-Off. (altro…)
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Penso quindi gioco: in uscita l’autobiografia di Pirlo
Da “Cogito ergo sum” di Cartesio a “Penso quindi gioco” di Andrea Pirlo: il parallelismo è, ovviamente, ardito ma la prima autobiografia del “geometra” bianconero è, di certo, un interessante spunto, soprattutto considerando l’accento posto sul “pensiero”, da colui che è il cervello del centrocampo della Juventus e della Nazionale. Il libro è stato scritto a quattro mani con il giornalista di Sky Sport Alessandro Alciato, sarà in uscita il prossimo 30 Aprile ed edito da Mondadori e, stando ad alcune anticipazioni pubblicate in anteprima dalla Gazzetta dello Sport, si preannuncia come un vero e proprio “viaggio” attraverso i lunghi e gloriosi anni della carriera di Andrea Pirlo, passando in rassegna le tappe più importanti e significative tra cui, ovviamente, l’addio al Milan con tanto di “rottamazione”. Uno strappo che il numero 21 della Juventus non ha mai digerito, e che nel suo “Penso quindi gioco” racconta con ironia, focalizzando l’attenzione su un personaggio-chiave dell’episodio, ossia Adriano Galliani che Pirlo soprannomina “mister Bic”, perchè – in concomitanza con il suo addio al Milan – gli regalò una penna. Ovviamente non una Bic, ma una pregiata Cartier “luccicante, pesante, con inchiostro banalmente blu e con lo stemma del Milan, ma pur sempre una penna”, raccomandandosi pure di non adoperarla nel firmare il contratto con la Juventus.
Pirlo pubblica la sua autobiografia | © AFP/Getty Images Come regalo d’addio mi sarei aspettato di più – scrive Pirlo – ma da quello “strappo” dopo dieci anni di militanza in rossonero ha saputo cogliere il lato positivo, ossia scongiurare il rischio di annoiarsi nella routine rossonera e perciò “a quell’ultimo incontro ero dispiaciuto, ma il giusto. Come me Galliani”. Un divorzio consumato in fretta, poco più di mezz’ora di tempo per gli ultimi saluti e le motivazioni di circostanza tanto stridenti quanto inaccettabili con le convinzioni profonde di Andrea Pirlo e che, poi, il campo ha smentito clamorosamente. Allegri riteneva che, ormai, non potesse dare più il massimo giocando davanti alla difesa ed avrebbe voluto spostarlo a sinistra: Pirlo, però, era di ben altro avviso. Il Milan, inoltre, aveva cambiato la sua politica societaria ed agli over-30 proponeva solo rinnovi contrattuali annuali, una situazione totalmente differente rispetto al precedente contratto firmato in rossonero, un quinquennale in bianco per strapparlo alle grinfie del Real Madrid di Fabio Capello.
Due condizioni che, unite a qualche frecciatina inappropriata “anche con te in tribuna abbiamo vinto lo scudetto” hanno fatto scattare l’orgoglio del campione che,dopo aver pensato e ripensato al da farsi, si è tuffato a tutto tondo nel progetto Juventus, lasciandosi alle spalle quelle premesse del Milan che volevano farlo sentire “bollito” e scartando le alternative Inter e Roma, anche perchè la Juventus gli offrì un triennale, mettendolo al centro del progetto nascente.
Per innamorarsi del progetto Juventus di Antonio Conte è bastato un discorso, nel primo giorno di ritiro a Bardonecchia: si è presentato alla squadra con parole semplici e dirette che lasciavano trapelare “il veleno addosso”, e soffermandosi a descriverne non solo la proverbiale grinta, la determinazione ed il carisma, ma anche la maniacalità nel lavoro tattico e nel preparare ogni minimo dettaglio, ogni movimento in campo, “fino alla nausea”.
Un aspetto che, dal di dentro dello spogliatoio bianconero, nell’intervallo tra i due tempi può rivelarsi davvero pericoloso per l’incolumità dei calciatori. In tal senso, con divertente ironia, Andrea Pirlo sottolinea quello che è stato l’unico errore della sua esperienza juventina, ossia il fatto di aver scelto il posto di fianco a Buffon nello spogliatoio, “esattamente davanti alla porta d’ingresso, laddove durante l’intervallo (anche se la Juventus sta vincendo) Conte lancia contro il muro tutto quello che trova, quasi sempre delle bottiglie di plastica piene d’acqua, frizzante”.
Penso quindi gioco e, finora, la scelta di Andrea Pirlo, per la sua “seconda vita”, si è rivelata vincente.
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Il Milan vicino a Jherson Vergara. Scopriamo meglio il difensore
Si chiama Jherson Vergara Amù il giocatore sul quale il Milan ha messo gli occhi e che, secondo le ultime notizie, sarebbe veramente a un passo al trasferimento in rossonero. Il club di via Turati, coerentemente con il progetto iniziato quest’anno, continua a puntare sui giovani e infatti il suo nuovo obbiettivo compirà i 19 anni il prossimo 26 maggio. Classe 1994, Vergara è un difensore centrale, di origine colombiana, che attualmente milita nel semisconosciuto Universitario de Popayàn, squadra appartenente alla serie b del paese di provenienza. Il ragazzo ha iniziato a far parlare di sè indossando la maglia della nazionale della Colombia con la quale ha vinto il Campionato sudamericano under 20 nel 2013. L’attuale club nel quale milita il difensore sta attraversando un difficile periodo economico e necessita di far cassa: inevitabile quindi la svendita di alcuni tra i giocatori più importanti. Fra questi c’è proprio il centrale difensivo alto quasi 1,90 e prossimo al trasferimento in Italia alla corte di Massimiliano Allegri.
Jherson Vergara, l’ultimo esultante a destra, è vicinissimo al Milan | © / Getty Images GIOVANI LEONI – L’operazione per portare Vergara a Milano non dovrebbe essere molto onerosa per il Milan: si parla di una cifra approssimativamente intorno ai 2 milioni di euro che i rossoneri dovranno versare nelle casse del club colombiano. Un azzardo che tutto sommato ci può anche stare. Nella storia recente e non abbiamo assistito a follie ben più grandi rispetto a un paio di milioni investiti per accaparrarsi un possibile giovane talento. In ogni modo alcune voci danno Vergara vicinissimo al Milan, altre parlano addirittura di un affare già concluso. Sicuramente sarà necessaria una prima fase di ambientamento per il neo arrivato ma questa non dovrebbe presentare troppi problemi vista la presenza di altri due colombiani a milanello: Mario Yepes e Cristian Zapata con il primo pronto a lasciare in eredità al nuovo arrivato il suo posto in rosa. Che dire, l’idea di puntare sui giovani è ottima. Proviamo a tracciare il probabile identikit del Milan di domani, puntando solo ed esclusivamente sui Golden Boys di domani.
I GOLDEN BOYS DI DOMANI – In porta potrebbe esserci uno spiraglio per Gabriel, portiere rossonero di vent’anni che attualmente sta trovando spazio nella Primavera rossonera dando anche buone garanzie per il futuro imminente. In difesa trova un posto assicurato Mattia De Sciglio con al centro la coppia formata da Bartosz Salamon, arrivato lo scorso gennaio e appunto Vergara. Sull’altra fascia potrebbe tornare di moda il nome di Didac Vilà, terzino spagnolo di 23 anni che per problemi fisici non ha praticamente mai giocato. A centrocampo quasi sicura la promozione di Bryan Cristante a dirigere l’orchestra con Riccardo Saponara fresco arrivo dall’Empoli. Sempre dalla Primavera un altro nome che potrebbe stupire presto è quello di Gianmarco De Feo, autore fra l’altro di un gol nell’amichevole vinta dal Milan sul Sion. In attacco non c’è bisogno di pensarci più di tanto: Mario Balotelli, M’Baye Niang e Stephan El Shaarawy. Se tutte le rose fioriranno, il rossoneri diventerebbero nel giro di qualche anno una grandissima squadra.
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Milan-Napoli termina in parità: a Flamini risponde Pandev
Milan e Napoli si dividono la posta in palio. Un 1-1 che accontenta sia il Napoli, che mantiene il secondo posto con quattro punti di vantaggio sui rossoneri, sia il Milan, che nel finale, con un uomo in meno, poteva rischiare davvero tanto. (altro…)