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  • Il Milan riparte da Pippo Inzaghi. Berlusconi silura Seedorf

    Il Milan riparte da Pippo Inzaghi. Berlusconi silura Seedorf

    Sembra tutto fatto, manca soltanto l’ufficialità che dovrebbe arrivare nelle prossime ore ma ormai tutto è deciso, Silvio Berlusconi ha scelto Filippo Inzaghi come prossimo allenatore del Milan.

    La decisione è stata presa ieri sera nel vertice di Arcore tra Berlusconi, Galliani e lo stesso Inzaghi, dopo che il presidente avrebbe scartato la pista Unai Emery, che a questo punto non dovrebbe avere problemi a rinnovare e prolungare con il Siviglia, per mantenere la linea del Milan ai milanisti.

    Veniamo quindi al racconto di una giornata intensa per la dirigenza ed il popolo milanista.

    Nel primo pomeriggio, come ci racconta Sportmediaset, c’ è stato un incontro tra i dirigenti del Milan e le persone che curano gli interessi di Pippo Inzaghi, l’incontro è sembrato subito positivo, a togliere di mezzo un rivale dell’ex attaccante rossonero alla corsa per la panchina ci ha pensato un protagonista, lo stesso Emery avrebbe pronunciato ai dirigenti del Siviglia queste parole che non lasciano dubbi:

    Mercoledì firmo il rinnovo del contratto col Siviglia, io mantengo la parola data.

    Filippo Inzaghi
    Filippo Inzaghi

     

    Dunque un rivale in meno per Superpippo, che con il passare delle ore si avvicinava sempre di più a divenire il nuovo tecnico del Milan, tant’è che alle 20.50 in macchina con Adriano Galliani, come svelato da Sky Sport, ci sarebbe stato proprio Filippo Inzaghi.

    Il vertice di Arcore si è concluso intorno alla mezzanotte, dopo tre ore abbondanti, protagonisti Adriano Galliani, Fedele Confalonieri, Pippo Inzaghi e Silvio Berlusconi. La macchina dell’amministratore , con dentro SuperPippo, se n’è andata pochi minuti prima della mezzanotte, dietro all’auto di Fedele Confalonieri. Non c’è stata la tanto attesa fumata bianca, pare però che per l’annuncio sia soltanto questione di ore, non abbiamo l’ufficialità ma ormai è quasi certo che dopo aver guidato la primavera, conquistando la ViareggioCup 2014, Pippo Inzaghi si siederà sulla panchina della prima squadra dei rossoneri.

    Quindi il futuro sarà Inzaghi ma Seedorf? L’allenatore olandese, prima fortemente voluto da Berlusconi che ora però non lo vuole più, ha pagato un approccio non certo semplice con lo spogliatoio e con parte della dirigenza. Una crepa nel rapporto con la società rossonera che si è allargata molto in fretta, ma anche parte del gruppo dei calciatori ha pesato sulla non conferma di Seedorf, il gruppo non avrebbe approvato i metodi di allenamento e alcune scelte di formazione. Al tecnico non è bastata nemmeno l’ultima serie vincente in campionato, compreso il successo nel Derby, ed anche i tifosi si sono dimostrati sempre più fedeli alla figura dell’olandese con i cori dell’ultima partita contro il Sassuolo che hanno testimoniato il tutto, ma non è bastato.

    L’addio è fatto, ma di buonuscita non se ne parla nemmeno, Seedorf costerà alla società rossonera 10 milioni di euro in due anni, anche se Galliani spera che gli ultimi buoni risultati ottenuti dal tecnico gli permettono di trovare un club in cui potersi accasare prima del 2016.

  • Zambrotta svela i retroscena della gestione Allegri

    Zambrotta svela i retroscena della gestione Allegri

    Zambrotta svela retroscena gestione Allegri | foto da web
    Zambrotta svela retroscena gestione Allegri | foto da web

    Rivelazioni pesanti e importanti quelle di Gianluca Zambrotta che, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Una vita da terzino” decide di “scoperchiare” la pentola in ebollizione dello spogliatoio del Milan che proprio in questi giorni sta vivendo ulteriori momenti di tensione con la lite tra Bonera ed Amelia. Gianluca Zambrotta non ha perso l’occasione per svelare alcuni retroscena e, in particolare, per riferirsi al ruolo dell’ex tecnico Massimiliano Allegri. Secondo Gianluca Zambrotta, infatti, l’ex tecnico rossonero avrebbe avuto pesanti responsabilità nella gestione dello spogliatoio, arrivando a spaccarlo e dividerlo. Zambrotta si riferisce, in particolare, al secondo anno della gestione Allegri nella stagione 2011-2012, quella successivo alla conquista dello scudetto, in cui il terzino ex campione del Mondo con la Nazionale Italiana ebbe seri problemi con Massimiliano Allegri. L’episodio rivelatore raccontato da Zambrotta fa riferimento ad un match in cui Allegri avvertì di “non avere più il polso dello spogliatoio” ed in cui, per tutta risposta, riferendosi ai calciatori disse che gli sarebbe bastato avere l’appoggio solo di 14 di loro.

     

    Un’affermazione quantomeno stridente con i principi basilari della gestione di un gruppo: un campanello d’allarme notevole, che stupì fortemente un giocatore d’esperienza come Zambrotta, ma anche gli altri veterani dello spogliatoio milanista di allora come Zlatan Ibrahimovic. Senza l’unione di intenti è difficile fare strada e, dunque, proprio in quell’anno il Milan si fece rimontare dalla Juventus di Antonio Conte, che conquistò il suo primo scudetto della gestione bianconera.

    Gianluca Zambrotta continua, poi, il suo racconto riferendosi ad un altro episodio che coinvolse mister Allegri e Zlatan Ibrahimovic in occasione del match perso per 3-0 contro l’Arsenal: in quella circostanza, Allegri fece i complimenti alla squadra nonostante la sconfitta e ciò infastidì notevolmente l’attaccante svedese, che reagì in maniera quasi violenta nei confronti dell’allora tecnico rossonero ed i due rischiarono di venire alle mani all’interno dello spogliatoio.

    Infine, per chiudere il cerchio, Zambrotta si riferisce anche al cattivo rapporto di Allegri con Antonini, che fu costretto a chiedere di essere ceduto al Genoa dopo che Allegri lo aveva di fatto isolato all’interno dello spogliatoio già durante gli allenamenti estivi e senza un’apparente motivazione.

  • Milan, mercato rossonero riparte dai riscatti di Rami e Taarabt

    Milan, mercato rossonero riparte dai riscatti di Rami e Taarabt

    Il Milan cerca di ripartire dopo una stagione deludente culminata con  la mancata qualificazione alla Europa League. Un altro anno cosi nessuno lo vuole ripetere. Dopo 16 anni di competizioni europee può arrivare uno scivolone clamoroso, ma deve essere solo un episodio isolato.

    Dopo l’inaugurazione della sede in casa rossonera si dovrà costruire ora una rosa competitiva per cercare di tornare presto in Europa: non sarà semplice e soprattutto non avverrà in tempi brevi. Questo è l’anno dove il Milan deve cercare di rilanciarsi. Va fatta chiarezza ai piani alti sulla giuda tecnica e andrà cambiata mezza squadra; tanti giocatori dovranno essere ceduti, in primis perchè non all’altezza di un progetto di rinascita, ma anche per questioni economiche. Il bilancio viene prima di tutto, dicono, ma senza vittorie e trofei il Milan non riuscirà ad incrementare il proprio fatturato.

    La dirigenza entro la fine del mese dovrà incontrarsi per rilanciare la squadra. Berlusconi e Galliani stabiliranno le linee giuda del prossimo mercato, un incontro in cui si deciderà anche se tenere o meno Seedorf; le quotazioni dell’olandese oscillano quotidianamente, l’incertezza regna sovrana, il Milan non dovrebbe buttare dalla finestra un bel po’ di milioni in una fase della stagione in cui il budget è limitatissimo.

    La settimana resta importante per i riscatti di Rami e Taarabt: venerdi Adriano Galliani incontrerà i dirigenti del  Valencia per capire se ci sono i margini di una trattativa. Dopo la scadenza del termine ultimo per il riscatto a 7.5 milioni ora la dirigenza punta a chiudere la trattativa a cifre più basse.

    Rami-AC-Milan

    Per questo la pista Alex resta in stand-by. Il difensore del Psg resta in attesa del destino di Rami: qualora il difensore franco-marocchino non sarà riscattato allora la società rossonera virerà su Alex.

    Anche per Taarabt le parti sono molto vicine: il marocchino non vuole tornare al Qpr e gli incontri continui con Kia Joorabchian, il suo procuratore, testimoniano che il riscatto è vicino.

    La novità fresca, di giornata, è il rinnovo fino al 30 giugno 2015 per Christian Abbiati il quale rimarrà dunque anche per la prossima stagione. Michael Agazzi sarà il nuovo portiere rossonero, a 29 anni, arriva a Milanello a parametro zero. Con lui a formare il nuovo reparto 2014/2015 ci saranno appunto Abbiati e Gabriel. Ai saluti come noto Marco Amelia che chiude dunque la sua avventura in rossonero.

  • Europa League al fotofinish, Cerci spreca Parma esulta

    Europa League al fotofinish, Cerci spreca Parma esulta

    Sesto posto rimasto in bilico fino al 94° minuto di quest’ultima giornata di Serie A che si è completamente conclusa. Tralasciando il Verona che aveva quasi nessuna chanche e in più affrontava il Napoli al San Paolo (5-1 il risultato finale), le squadre che erano ancora in lotta per il sesto posto erano Torino, Parma Milan, con le prime due in pole position. Tralasciamo allora anche i rossoneri, che avrebbero dovuto sperare che entrambe le concorrenti per l’Europa League non vincessero e vincere con almeno 3 gol di scarto per assicurarsi la differenza reti sui granata. La 38° giornata favoriva forse il Parma, che affrontava il Livorno in casa, mentre il Toro doveva sudare al Franchi nonostante la Fiorentina non avesse più motivazioni. I pronostici si sono avverati, ma solo per un caso, ovvero un rigore sbagliato nei minuti finali, il che peggiora ancora di più le cose.

    Alessio Cerci
    Alessio Cerci

    Al Tardini la partita non è mai stata in dubbio, nonostante il risultato si sia sbloccato solo al 62° con Amauri, che poi si sarebbe ripetuto firmando la doppietta. Mai stata in equilibrio invece al Franchi, con 4 gol nel secondo tempo. La viola la sblocca con un rigore di Pepito Rossi e il Toro pareggia con Larrondo, per poi tornare in svantaggio con il primo pallone toccato di Ante Rebic. Ancora pari del Torino con Kurtic, fino a un assedio finale che porta la partita al recupero. 4 minuti che i granata vogliono e devono sfruttare per trovare il gol dell’Europa. L’occasione viene servita sul piatto d’argento: tuffo plateale di Barreto in area di rigore, Rizzoli concede ugualmente la massima punizione e sul dischetto si presenta Cerci.

    Nel frattempo a Parma l’arbitro sta per fischiare. Fischia anche Rizzoli a Firenze, ma Cerci quel rigore se lo fa parare da Rosati. Al Tardini è finita e i granata cerca no l’ultimo attacco, ma il tempo scade e il Toro, che poteva beffare il Parma, alla fine si beffa da solo. In Europa ci va il Parma.

  • Lancio di banane a Constant durante Atalanta-Milan

    Lancio di banane a Constant durante Atalanta-Milan

    Negli occhi di tutti i tifosi c’è ancora presente l’immagine di Dani Alves che prima di battere un calcio d’angolo in Villarreal-Barcellona prende una banana che gli è piovuta dagli spalti, la sbuccia e se la mangia. Dopo quel gesto si è subito mossa la solidarietà di colleghi calciatori, altri personaggi dello sport, dello spettacolo e della politica, ma anche gente comune, che hanno realizzato i cosiddetti “Banana Selfie”: autoscatti con la banana che hanno intasato il mondo di Twitter per diversi giorni a seguire.

    A quanto pare però questo gesto non è servito da lezione morale a tutti, ieri infatti un fatto simile a quello di Dani Alves si è verificato a Bergamo, durante Atalanta-Milan nei confronti del terzino di colore dei rossoneri Kevin Constant.

    Dopo i cori ed i Buu razzisti, quindi anche in Serie A è sbarcato il lancio di banane.

    Kevin Constant mostra all'arbitro la banana raccolta
    Kevin Constant mostra all’arbitro la banana raccolta

    Il fatto è avvenuto intorno alla metà del secondo tempo quando dagli spalti dell’ “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo sono piovute in campo due banane, la prima l’ha raccolta De Jong, che a fine gara ha voluto dire la sua con un tweet dove apostrofa come ignoranti i colpevoli di atti e gesti razzisti, che poi l’ha gettata via. Il secondo frutto invece l’ha raccolto Constant che l’ha mostrato all’arbitro. In campo è piovuta anche un’innocua cannula di quelle che vengono sparate dagli spalti e che all’inizio, da alcuni siti d’informazione, era stata scambiata per un ben più pericoloso coltello.

    In attesa dei provvedimenti del Giudice Sportivo, si parla di una probabile squalifica per il settore colpevole del lancio, hanno voluto esprimere il proprio parere i due tecnici come si legge dalle parole riportate dell’Ansa.

     Non credo che ci sia molto da dire. Un episodio negativo, complimenti ai ragazzi che hanno continuato a giocare con professionalità. Speriamo che sia individuato il responsabile e si allontanato dal calcio per sempre.

    Questo il commento piuttosto sconsolato dell’allenatore del Milan Clarence Seedorf, a cui ha fatto eco quello più diretto e duro del tecnico nerazzurro Stefano Colantuono, sempre riportato dall’Ansa:

    L’unica cosa che posso dire, visto che siamo in tema di frutta, è che a chi ha tirato la banana andrebbe tirata una noce di cocco, ma qui, in testa.

    Un episodio che, a prescindere dalle decisioni che prenderà il Giudice Sportivo Tosel, fa comunque riflettere, dov’è finita tutta quella solidarietà post Caso Dani Alves e susseguente Banana Selfie se poi ci ritroviamo nuovamente a raccontare e commentare questi eventi?

     

  • Serie A, corsa finale per un posto in Europa League

    Serie A, corsa finale per un posto in Europa League

    Non è aritmetico ma si può ormai dire che l’Inter si trova al quinto posto e lì rimarrà, come la Fiorentina concluderà la sua stagione in quarta posizione. Per fortuna di Torino, Parma, Verona, Milan e Lazio, la Coppa Italia l’ha vinta il Napoli che è già qualificato per la Champions, mettendo a disposizione il sesto posto per una qualificazione in Europa League.

    Il Verona se la vedrà al Bentegodi con l’Udinese e con una vittoria andrebbe provvisoriamente al sesto posto, in attesa del match clou della giornata (escludendo Roma-Juve): Torino-Parma. I granata con una vittoria andrebbero con un piede e mezzo in Europa, ma il Parma che per tanto tempo ha occupato il sesto posto può tentare il colpaccio; la cosa peggiore per entrambe sarebbe il pareggio.

    Ultima chance per la Lazio che davanti ha l’Inter di Mazzarri: se i biancocelesti non vincessero, le possiblità di andare in Europa sarebbero davvero basse. A trarre maggior beneficio di un eventuale pari tra Toro e Parma sarebbe il Milan di Clarence Seedorf, impegnato contro un’Atalanta che per qualche giornata ha anche sognato l’Europa.

    Ciro Immobile
    Ciro Immobile

    L’ultima giornata potrebbe essere davvero decisiva: il Verona andrà a Napoli e il Torino a Firenze per due trasferte complicatissime. A quel punto il Parma potrebbe effettuare un sorpasso con una vittoria casalinga con un Livorno che con probabilità sarà già retrocesso. Lazio col Bologna, Milan col Sassuolo, due squadre in lotta per salvarsi.

    Il Torino non va in Europa dalla stagione 2002-2003, quando fu eliminato al terzo turno di Coppa Intertoto, il Verona manca dal 1988, quando uscì ai quarti dell’allora Coppa UEFA. Manca invece dal 2004-2005 il Parma, che fu eliminato alle semifinali di Coppa UEFA. I crociati nel loro palmares vantano ben due di esse; l’ultima vinta nel 1998-1999 con Buffon in porta e Malesani in panchina.

  • Calciomercato, le trattative di Milan, Roma e Fiorentina

    Calciomercato, le trattative di Milan, Roma e Fiorentina

    Non solo Juventus, Napoli e Inter si stanno muovendo in ottica futura di rafforzamenti per il prossimo anno. Anche il Milan sta avviando le prime trattative per il calciomercato, o quanto meno, sta gettando le basi per una rifondazione, per farlo bisogna dare priorità alle vendite: in pole position Abate Montolivo (domenica era stato contestato addirittura il fatto che fosse titolare), ma anche Rami Taarabt, che dovranno essere riscattati. Seedorf vuole dare la priorità al riscatto di Rami, ma entrambi sono fissati a 7 milioni e i rossoneri hanno bisogno di uno sconto.Farà sicuramente rientro a Milanello a fine campionato Matri che non avrebbe convinto i dirigenti Viola. Il ritorno in rossonero dell’attaccante sarebbe solo momentaneo visto che il Milan avrebbe intenzione di cederlo in via definitiva. Sembra invece tramontata definitivamente la possibilità di vedere a Milano il prossimo anno Alex, il difensore infatti è vicino a rinnovare con il PSG. Occhi degli osservatori rossoneri puntati invece sul giovane portoghese  Guedes che in Italia abbiamo avuto modo di ammirare in occasione del Torneo di Viareggio.

    La diretta avversaria della Juve per la corsa allo scudetto, seppur lodevole per l’annata fantastica che sta disputando cerca nuovi rinforzi  Roma trovandosi a duellare con molte squadre. Innanzitutto i giallorossi cercano Calhanoglu, turco classe ’95 dell’Amburgo sul quale il Chelsea sembra essere in netto vantaggio. Per un altro classe ’95, Rabiot del PSG, si è parlato di Roma e di Juve, ma i francesi difficilmente si faranno sfuggire un talento del genere. Per Iturbe invece i giallorossi sono vicini ma la notizia di un accordo col Verona è del tutto infondata, anche perché c’è la concorrenza del Real Madrid. Blancos che fanno concorrenza anche per il 19enne del San Paolo Lucas Evangelista.

    Hakan Calhanoglu
    Hakan Calhanoglu

    La Fiorentina non dovrebbe riuscire a riscattare il cartellino di Romulo: il Verona pagherà per il diritto di riscatto (circa 2,5 milioni), si assicurerà il 100% del cartellino  e lo cederà probabilmente a una big. Triangolo per Cuadrado: il cartellino è a metà tra Fiorentina e Udinese e i viola lo vogliono riscattare interamente, ma in mezzo ci si è messa la Juve. Doppio duello col Napoli per due obiettivi difensivi: Fazio e Heurtaux

    Per il Parma molto dipende da una qualificazione europea o no: in caso positivo si cercherà di tenere almeno uno tra Biabiany e Paletta. Il primo obiettivo per l’attacco è Barrientos, che con la retrocessione del  Catania partirà probabilmente, ma un’altra chanche è Quagliarella, che potrebbe arrivare per mezzo di uno scambio con PalettaSchelotto e Saponara, a metà con Inter e Milan, diventeranno 100% Parma.

     

  • La Juve mantiene le distanze dalla Roma, Catania quasi condannato

    La Juve mantiene le distanze dalla Roma, Catania quasi condannato

    Verdetti non ufficiali ma ormai molto probabili in questa 32° giornata di Serie A: la Juve vince con il Livorno nel monday night e torna a +8 dalla Roma; adesso ai bianconeri bastano 4 vittorie (contro Udinese, Bologna, Sassuolo e Atalanta) per conquistare aritmeticamente il terzo scudetto consecutivo. Dall’altra parte della classifica, in fondo, la sconfitta col Torino, oltre a condannare all’esonero Maran (secondo stagionale per lui), porta il Catania a una retrocessione ormai quasi certa: sette punti dalla zona salvezza occupata dal Bologna che nell’anticipo ha conquistato un punto importante a San Siro contro l’Inter. In generale, in alto alla classifica, sembrano già fatte le posizioni finali: tricolore alla Juventus, Roma seconda, Napoli terzo.

    Fernando Llorente
    Fernando Llorente

    Sono troppi ormai i 12 punti che i partenopei hanno in meno dei giallorossi. Come sono tanti i 14 punti tra Napoli e Fiorentina che ormai manderanno per il secondo anno consecutivo la viola in Europa League. Si fa invece molto più interessante e combattuta la lotta per quinto e sesto posto: in ballo Inter (5°), Parma (6°), Lazio (7°), Atalanta (8°), Verona (9°), Torino (10°) e, se si è davvero svegliato del tutto, anche il Milan (11°): tutti e 7 sono nell’arco di 5 punti. Si fa interessante anche la lotta per la salvezza: leviamo il Catania che ormai sembra occupare perennemente il 20° posto e rimangono nell’arco di tre punti 4 squadre: Chievo (16°), Bologna (17°), Livorno (18°) e Sassuolo (19°). Situazione stabile nel mezzo della classifica per Genoa, Udinese e Cagliari, ormai sicuri della salvezza.

    I risultati della 32° giornata di Serie A:

    Chievo-Verona 0-1 (Toni)

    Inter-Bologna 2-2 (Icardi [I], Pazienza [B], Icardi [I], Kone [B])

    Lazio-Sampdoria 2-0 (Candreva, Lulic)

    Atalanta-Sassuolo 0-2 (Sansone, Sansone)

    Catania-Torino 1-2 (Bergessio [C], Farnerud [T], Immobile [T])

    Fiorentina-Udinese 2-1 (Cuadrado [F], G. Rodriguez [F rig.], B. Fernandes [U])

    Cagliari-Roma 1-3 (Destro [R], Destro [R], Destro [R], Pinilla [C rig.])

    Parma-Napoli 1-0 (Parolo)

    Juventus-Livorno 2-0 (Llorente, Llorente)

    Genoa-Milan 1-2 (Taarabt [M], Honda [M], aut. Abbiati [G])

    La classifica di Serie A:

    Juventus 84, Roma 76, Napoli 64, Fiorentina 55, Inter 50, Parma 50, Lazio 48, Atalanta 46, Verona 46, Torino 45, Milan 45, Sampdoria 41, Genoa 39, Udinese 38, Cagliari 32, Chievo 27, Bologna 27, Livorno 25, Sassuolo 24, Catania 20.

  • Serie A: Rinascita Milan, giù Verona e Lazio, ok Chievo

    Serie A: Rinascita Milan, giù Verona e Lazio, ok Chievo

    La 30esima giornata di Serie A si presentava già con alcune sfide affascinanti, Roma-Torino, Juventus-Parma, Fiorentina-Milan e con tanti contenuti relativi al lotto di squadre in battaglia per la conquista dei fatidici posti per l’Europa League per non parlare della zona retrocessione dove Cagliari e Chievo erano chiamati a non fallire il match.

    Premesso che la Roma ha fatto all’ultimo respiro suo il match con il Torino (partita giocata in anticipo ieri) la Juventus ha risposto alla grande a chi, con scetticismo, guardava lo stato di forma dei bianconeri. Batte 2-1 il Parma giocando un primo tempo alla grande e portandosi sul doppio vantaggio con Tevez, calando nella ripresa e facendo riaprire la partita da Molinaro ma poi controllando la gara fino alla fine.

    Il Napoli strapazza il Catania, dominandolo prima e lasciandolo giocare poi. Quattro reti di vantaggio già nel primo tempo contro una squadra che è stata la lontana parente di quella vista contro la Juventus domenica sera, per i partenopei si è trattata di una passeggiata già arrivata alla fine nella prima frazione. Mostruoso Callejon autore di due assist e di una rete e sbloccato Zapata autore di una doppietta. Nel secondo tempo il Napoli ha provato a controllare, ma la filosofia del calcio di Benitez in questo pare essere un po’ come quella di Zeman. Il Catania accorcia le distanze due volte ma sarà tutto inutile.

    Il Milan fino al gol che lo ha messo in vantaggio sulla Fiorentina al “Franchi” sembrava in balia dell’avversario, dopo il gol è diventata un’altra squadra capace di piegare i viola con il risultato di 0-2 e tornando a far sorridere Clarence Seedorf che, mai come in questa settimana, ha capito cosa vuol dire essere allenatore di una nobile decaduta. A Montella non rimane che prenderla in fiilosofia, la Fiorentina oggi, grazie a lui, è una squadra di livello europeo in pianta stabile e in tranquillità deve lavorare per l’ultimo obbiettivo stagionale, la Coppa Italia recuperando il suo credito con la fortuna.

    Esultanza Milan al gol di Mexes | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Esultanza Milan al gol di Mexes | Foto Twitter / Il Pallonaro

    La Lazio appena si è avvicinata alla zona Europa trova una bella batosta a Genova, sponda rossoblù. Magistrale la lettura della partita da parte di Gasperini, che parte coperto con solo Gilardino davanti e poi quando capisce che i biancocelesti pungono come uno spillo inserisce fantasia e sostanza in appoggio alla punta vincendo la partita. Reti di Gilardino e di Fetfatzidis.

    Entra a pieno titolo nella lotta per l’Europa l’Atalanta di Colantuono che piega il flebile Livorno per 2-0. De Luca e Denis realizzano le reti necessarie ai nerazzurri per risolvere la pratica, adesso la dea è a soli quattro punti da Parma ed Inter e sognare lo scavalcare di una delle due non è così assurdo.

    La battaglia per l’Europa League diventa avvincente con la sconfitta della Fiorentina di oggi, perché mancano ancora otto giornate e può veramente succedere di tutto. L’Inter se domani vincesse il suo confronto al “G. Meazza” contro l’Udinese si porterebbe ad un solo punto dai viola ed il Parma, sconfitto oggi è comunque a 47 punti (4 dalla Fiorentina) quindi tutto è veramente aperto ad ogni epilogo.

    In coda sono importanti i successi del Chievo e del Cagliari, rispettivamente contro Bologna e Verona. I “mussi volanti” agli ordini di Corini sapevano e aspettavano questa partita e non hanno fallito l’appuntamento. Importante era vincere perché: a) gli scontri diretti alla fine possono sempre avere il loro peso determinante, soprattutto con una classifica ancora così incerta in basso e b) perché questa vittoria da un’iniezione di fiducia fondamentale per una squadra che negli scontri diretti con maturità sa far sua la partita e con un risultato netto come quello di oggi (3-0). Per il Cagliari era importantissimo strappare tre punti perché in ogni caso permettono alla squadra di respirare rimanendo a +8 punti dalla zona retrocessione e potendo così finire la stagione in tranquillità.

    La Sampdoria è ufficialmente un’altra squadra rispetto a quella prima dell’arrivo di Mihajlovic, oggi è una compagine che sa cosa deve fare e quali sono i suoi limiti. A Reggio Emilia va a prendersi altri tre punti pesanti che la mettono in scia alla coda delle squadre in lotta per l’Europa League, per il Sassuolo di Di Francesco non cambia molto rispetto alla situazione di domenica scorsa, tuttavia sembra proprio che qualcuno in squadra abbia iniziato a non credere più alla salvezza, tanto che pare un gruppo involuto rispetto a qualche settimana fa.

    RISULTATI 30ESIMA GIORNATA DI SERIE A:

    Giocata martedì 25 marzo 2014

    Roma-Torino  2-1 – 41° Destro (R), 52° Immobile (T), 91° Florenzi (R)

    Mercoledì 26 marzo 2014

    Atalanta-Livorno  2-0 – 22° De Luca, 59° Denis.

    Cagliari-H.Verona  1-0 – 32° Nené.

    Catania-Napoli  2-4 – 16° Zapata (N), 25° Callejon (N), 40° Henrique (N), 43° Zapata (N), 52° Monzón (C), 75° Gyömber (C).

    Chievo-Bologna  3-0 – 7° Paloschi rig., 78° Paloschi, 89° Rigoni.

    Fiorentina-Milan  0-2 – 23° Mexes, 64° Balotelli.

    Genoa-Lazio  2-0 – 65° Gilardino, 83° Fetfatzidis.

    Juventus-Parma  2-1 – 25° Tevez (J), 32° Tevez (J), 62° Molinaro (P).

    Sassuolo-Sampdoria  1-2 – 1° Sansone G. (Samp), 16° Longhi (Sas), 66° Okaka (Samp).

    Giovedì 27 marzo 2014

    Inter-Udinese  ore 20:45

    CLASSIFICA SERIE A:

    81 punti: Juventus; 67 punti: Roma; 61 punti: Napoli; 51 punti: Fiorentina; 47 punti: Inter* e Parma*; 43 punti: Atalanta; 42 punti: Lazio; 40 punti: H. Verona e Sampdoria; 39 punti: Torino, Milan e Genoa; 34 punti: Udinese; 32 punti: Cagliari; 27 punti: Chievo; 26 punti: Bologna; 24 punti: Livorno; 21 punti: Sassuolo; 20 punti: Catania.

     

  • Fiorentina-Milan sarà partita complicata per Seedorf

    Fiorentina-Milan sarà partita complicata per Seedorf

    Fiorentina-Milan significa sfida tra cadute d’Europa. Infatti, dopo l’amaro epilogo degli ottavi di finale,  con conseguente uscita dalle rispettive coppe europee, i due club si affronteranno con stati d’animo completamente opposti. I “viola infatti, cercheranno di ottenere il massimo risultato per tenere ancora aperta la lotta al terzo posto, occupato al momento dal Napoli di Benitez, che però se la vedrà con il Catania, al Massimino, in un sfida sulla carta, a basso coefficiente di difficoltà. L’ambiente in casa viola, grazie all’eccezionale vittoria del San Paolo, è nuovamente positivo, e i giocatori, sulla scia delle recenti ottimistiche dichiarazioni di  Montella sull’eventuale aggancio al Napoli, sono determinati a recuperare il distacco sui partenopei ridotto ormai a 7 punti.

    Clarence Seedorf | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Di fronte, però,  la Fiorentina troverà un Milan che, nonostante palesi evidenti  difficoltà di gioco e di risultati,  proverà a strappare un risultato positivo, per evitare un’altra settimana difficile, che potrebbe inguaiare ulteriormente la panchina di Clarence Seedorf. Infatti, gli ultimi rumours non sono proprio positivi per il tecnico olandese, in quanto si vocifera un cambio della guida tecnica in caso di ulteriori risultati negativi . I rossoneri, d’altronde, non riescono a vincere da più di un mese: l’ultima vittoria infatti risale alla trasferta di Genova dove i rossoneri si imposero per 2 reti a 0 sui padroni di casa della Sampdoria con gol di Taarabt e Rami. Per strappare un risultato utile, il Milan dovrà dimostrare una maggiore solidità difensiva rispetto alla partita col Parma e dovrà pungere con i suoi giocatori più rappresentativi: Kakà, Honda, ma sopratutto Balotelli dovranno dimostrare di essere all’altezza e di digerire le critiche e i fischi di San Siro. Seedorf  dovrà quindi dimostrare,di essere in grado, di dare la giusta motivazione a tutto lo spogliatoio, cercando di capovolgere la situazione negativa dell’ambiente sviluppatasi dopo i recenti risultati.

    Statistiche alla mano, le partite al Franchi sono in sostanziale equilibrio:  29 le vittorie dei “viola“, 23 quelle dei rossoneri e 21 pareggi totali.  La Fiorentina non vince in casa contro il Milan dalla stagione 2005/06 ,quando s’impose sui rossoneri per 3-1 con doppietta di Toni. Invece, segno del destino, l’ultima vittoria del Milan fu nella stagione 2010/11: il match terminò 2-1 e ad aprire le marcature fu proprio l’attuale tecnico Clarence Seedorf.

    Le probabili formazioni

    Fiorentina (4-3-3): Neto, Tomovic, G.Rodriguez,  Savic, Pasqual, Ambrosini, Aquilani, Borja Valero, Cuadrado, Matri, Joaquin. Allenatore V.Montella

    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Bonera, Rami, Mexes, Constant, De Jong, Muntari, Honda, Kakà, Taarabt, Balotelli.                     Allenatore  C.Seedorf