Tag: Michele Canini

  • Stendardo salva la Dea. Il Cagliari si porta a +3 dalla B

    Stendardo salva la Dea. Il Cagliari si porta a +3 dalla B

    Un punto per parte e tutti felici. Atalanta-Cagliari, gara valida per la 21esima giornata di Serie A, è terminata 1-1 con l’autogol dell’ex Canini e il pareggio di Stendardo. Match iniziato con trenta minuti di ritardo rispetto alle altre partite in programma il pomeriggio a causa delle condizioni critiche degli spalti che per qualche ora hanno rischiato di far rinviare la gara. Infatti, il clima gelido di questo fine settimane ha ghiacciato le tribune compromettendo la sicurezza del pubblico. Alla fine la gara si è giocata regolarmente e ha offerto un discreto spettacolo nonostante un terreno da gioco in pessime condizioni che non permetteva un gioco fluido e palla bassa. Il pareggio va bene ad entrambe le formazioni, che smuovono la classifica e si allontanano dal zona retrocessione grazie alla sconfitta del Genoa.

    LA PARTITA – Come detto poco sopra, gara ampiamente condizionata dalle condizioni del campo da gioco. Match subito in salita per i padroni di casa che dopo appena due minuti si ritrovano sotto per l’effetto di un autogol dell’ex Michele Canini, che su passaggio in area di Sau (dopo una prodigiosa fuga) intercetta il pallone e con un rimpallo al limite del comico mette la sfera nella propria porta. La reazione dell’Atalanta è aggressiva ma davanti a se trova una difesa sarda ben organizzata ed un Agazzi preciso e attento quando chiamato in causa. La Dea fa la partita, il Cagliari cerca di ripartire in contropiede grazie ai velocisti Sau e Ibarbo con quest’ultimo sempre raddoppiato. Il pareggio dei nerazzurri arriva al decimo della ripresa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Stendardo approfitta della marcatura a zona della formazione ospite e supera Agazzi con una bella girata di testa che finisce la corsa sul secondo palo. Le due squadre cercano il gol vittoria e l’espulsione all’80’ di Giorgi (doppia ammonizione) sembra favorire i sardi che non approfittando dell’uomo in più e si accontentano del punto che gli permette di portarsi a +3 dal Genoa.

    L'azione da gol di Stendardo © Maurizio Lagana/Getty Images
    L’azione da gol di Stendardo © Maurizio Lagana/Getty Images

    GLI EX – Tanti ex nelle file dell’Atalanta. Ferri, Canini e Biondini in campo, più Matheu in panchina.

    MINI CRISI & CONFERMA – Due punti nelle ultime sei gare per l’Atalanta. Quattro punti nelle ultime due gare per il Cagliari. La Dea ha aperto a fine 2012 una piccola crisi che l’ha vista crollare in classifica, mentre per i sardi un 2013 importante che gli ha permesso di sollevarsi e ritrovarsi fuori dalla zona retrocessione.

    PAGELLE ATALANTA-CAGLIARI

    Biondini 7.5 – Cuore e polmoni. Si rivede il giocatore che si è fatto conoscere proprio a Cagliari. Prodigioso il recupero in velocità su Sau lanciato a rete. Ritrovato.
    Nainggolan 7.5 – Solito giocatore tuttofare. Viene schierato da trequartista ma non disdegna interventi di interdizione. Tanta corsa e ottime giocate.
    Pinilla 5 – Cercasi Pinigol! Entra nel secondo tempo, tiene troppo palla. Si, fa delle buone giocate ma non è più l’attaccante cileno che ha trascinato il Cagliari alla salvezza nella metà della scorsa stagione.
    Cigarini 6.5 – Regista a tutto campo. Piedi buoni e tanta fantasia. Tiene in ordine il centrocampo atalantino, dando equilibrio alle giocate dei padroni di casa.

    TABELLINO ATALANTA-CAGLIARI 1-1
    Atalanta (4-3-2-1): Consigli 6; Ferri 6, Canini 5.5, Stendardo 7, Brivio 6.5; Biondini 7.5 (72′ Cazzola 6), Cigarini 6.5, Giorgi 5.5; Moralez 6 (52′ Parra 6.5), Bonaventura 7; Denis 5.5 (92′ Radovanovic sv). Allenatore: Colantuono 5.5
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 6.5; Pisano 6.5, Rossettini 6, Astori 7, Avelar 6.5; Dessena 6.5, Conti 6.5, Ekdal 7; Nainggolan 7.5 (82′ Thiago Ribeiro 5); Ibarbo 7, Sau 7 (68′ Pinilla 5). Allenatore: Pulga-Lopez 6
    Marcatori: 2′ Canini (aut) (C), 56′ Stendardo (A)

    I gol di Atalanta-Cagliari
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  • Comproprietà, affare Borini il più importante

    Comproprietà, affare Borini il più importante

    Il termine ultimo scade venerdì alle 19, ma sono tante ancora le comproprietà da sistemare per ciò che riguarda le formazioni di Serie A. Alcune tuttavia sono stante già risolte: parliamo di quella riguardante Acquafresca, passato interamente a Bologna (dopo accordo con il Cagliari), Giaccherini (ex Cesena) e Giovinco (ex Parma) alla Juventus, Destro (ex Siena) e Merkel (ex Milan) al Genoa, El Shaarawy (ex Genoa) al Milan. Concluso anche l’affare Acerbi: il giocatore, a metà tra Genoa e Chievo Verona, è stato acquistato per intero dalla squadra di Preziosi il quale ne ha girato subito la metà al Milan che lo inserirà subito nella propria rosa.

    Altre invece sono state rinnovate. In tal senso spiccano quelle del giovane talento Comi, a metà tra Milan e Torino e rimasto in rossonero, Immobile al 50% tra Juventus e Genoa e che vestirà la casacca rossoblù, Rodriguez che continuerà ad essere a metà tra Bologna e Genoa rimanendo in Emilia, Sorensen anch’esso nuovamente a Bologna nonostante sia stata rinnovata la comproprietà con la Juventus. Questi gli affari fatti, o almeno i principali. Su tante altre comproprietà invece si continua a discutere mentre il tempo stringe. Partiamo da Borini: l’attaccante della Nazionale infatti è a metà tra Parma e Roma.

    fabio borini | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Nelle ultime ore però si sarebbero aperti gli spiragli per un eventuale rinnovo della compartecipazione. Tutto sembra dipendere dal giocatore. Inter e Palermo invece discutono del portiere Viviano: l’affare quasi fatto tra le due squadre per Silvestre potrebbe sbloccare anche questa trattativa. Neroazzurri che con il Parma devono invece discutere di Crisetig mentre con il Genoa puntano a risolvere gli affari Kucka e Longo, bomber della squadra Primavera neroazzurra richiesto da numerosi club. Manuel Canini è a metà proprio tra la formazione di Moratti e il Cesena mentre Genoa e Brescia stanno discutendo di Caracciolo.

    Le Rondinelle tra l’altro posseggono la metà di Diamanti, nell’ultimo anno al Bologna che vanta l’altro 50%. Sul giocatore Azzurro si è già mossa l’Udinese. Kharja è ancora a metà tra Fiorentina e Genoa mentre per Khrin ne discuteranno Bologna e Inter. Novara e Catania devono decidere il da farsi su Morimoto con i piemontesi che in Sicilia dovranno chiudere un altro discorso, quello per il portiere Ujkani con il Palermo che a sua volta sembra interessato a trattenere il giocatore.

    Insomma ce ne sono per tutti i gusti e nelle prossime ore di sicuro si andranno a definire la maggior parte di questi affari. Probabile che invece si arrivi alle buste per giocatori considerati di secondo piano, in particolare per quelli contesi tra club di Serie A e formazioni di Lega Pro. Certo è che il mercato sta entrando nel vivo dato che molte società stanno attendendo di chiudere queste situazioni a metà per poi potersi tuffare in maniera convinta e determinata sull’acquisizione di nuovi giocatori. Strategia questa che sembra accomunare sia Juventus che Inter, alle prese con diverse compartecipazioni da risolvere ma che ora sono pronte a sferrare gli attacchi per portare a casa alcuni top player.

  • Il sogno è realtà Juventus Campione d’Italia

    Il sogno è realtà Juventus Campione d’Italia

    Il sogno è diventato realtà: la Juventus è Campione d’Italia regalando ai suoi milioni di tifosi le gioie negate sei anni fa, perchè a tanto risale l’ultimo tricolore conquistato dai bianconeri e cancellato poi dallo scandalo calciopoli. Conte ha portato a termine la sua missione siglando l’ennesimo risultato positivo battendo il Cagliari per 2-0 nella serata che registra il crollo milanista control’Inter.

    In una Trieste piovosa che ha accolto gli oltre 20 mila tifosi che hanno sfidato la distanza e i prezzi proibitivi dei biglietti imposti dalla società sarda, è subito la Juventus a sbloccare il risultato con Vucinic che sul filo del fuorigioco sfrutta un lungo lancio di Bonucci e trafigge con un diagonale preciso Agazzi in uscita. Il Cagliari subisce il colpo e la Juve cerca di aprofittarne sfiorando il gol prima con Pepe e poi con Marchisio. Al 15′ arriva il gran boato al Nereo Rocco, l’Inter passa in vantaggio sul Milan e la Juve è momentaneamente Campione d’Italia, sugli spalti è gran festa che però viene interrotta dal grande spavento per Lichtsteiner costretto ad uscire in barella per un brutto colpo in testa durante uno scrontro con Pinilla e poi per un tiro dello stesso giocatore sardo che sfiora il palo e addirittura fa gridare al gol il telecronista Sky. Si chiude con il vantaggio dei bianconeri e il risultato di parità tra Milan e Inter la prima parte di gara.

    Cagliari Juventus 0-2 – Juve Campione D'Italia | © Giuseppe Bellini / Getty Images

    Nella ripresa piomba la notizia del vantaggio dei rossoneri sull’Inter grazie al gol di Ibrahimovic e ciò basta per mettere pressione ai giocatori di Conte che sembrano più nervosi e faticano più del solito a creare gioco. Il Cagliari prova a fare la partita e i cambi di Ficcadenti dimostrano l’intento dell’allenatore di provare a fare il colpaccio. Tuttavia non ci sono pericoli da segnalare dalle parti di Buffon. A spianare la strada della Juve ci pensano anche le buone notizie che arrivano da Milano, Milito pareggia su rigore e ipoteticamente si comincia a rivedere nuovamente il tricolore dalle parti di Torino. Al 78′, aiutata da un pizzico di fortuna, la Juventus mette in cassaforte il risultato portandosi sul 2-0 grazie ad un autorete di Canini che beffa Agazzi nel tentativo di anticipare il neo entrato Borriello. Sugli Spalti è esplosione dovuta anche alla notizia della tripletta rifilata da Milito ai cugini lombardi. All’85’ Maicon travolge il Milan con il definitivo 4-2 consegnando ufficialmente lo scudetto nella mani di Conte: il Mister può finalmente urlarlo ai suoi giocatori “E’ scudetto“. Si attende solo il fischio finale, la Juventus si laurea ancora Campione d’Italia, con una giornata di anticipo e, questa volta, senza subire neanche una sconfitta in campionato.

    CAGLIARI JUVENTUS 0-2
    Cagliari (4-3-3): Agazzi 6,5; Ariaudo 6, Canini 5, Astori 6, Pisano 6; Ekdal 5,5, Conti 6, Nainggolan 6,5; Thiago Ribeiro 5 (4′ st Cossu 6), Pinilla 56, Ibarbo 5 (17′ st Larrivey 5,5). A disp.: Avramov, Bovi, Perico, Dessena, Nené. All.: Ficcadenti 5,5
    Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7,5; Lichtsteiner 7 (25′ Caceres 7), Vidal 7 (8′ st Giaccherini 7), Pirlo 7, Marchisio 7, Pepe 7; Matri 7 (26′ st Borriello 7), Vucinic 7. A disp.: Storari, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7

    Video highligths Cagliari Juventus

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  • Lazio – Cagliari, le formazioni. Rocchi unica punta biancoceleste

    Lazio – Cagliari, le formazioni. Rocchi unica punta biancoceleste

    Obiettivo tre punti per la Lazio che domani alle 15 ospita il Cagliari. C’è da difendere il terzo posto in classifica dagli assalti di Napoli e Udinese, me per farlo non si può sbagliare contro una formazione, quella sarda, che sta attraversando un momento di ripresa dopo ben tre sconfitte di fila. Un appuntamento delicato per i biancocelesti che devono assolutamente centrare l’intera posta in palio se vogliono continuare a sognare.

    Lazio tuttavia scossa dall’infortunio di colui il quale ha trascinato sin qui i capitolini al terzo posto. Parliamo di Miroslav Klose, il quale dovrà rimanere fuori per quasi un mese. Tuttavia c’è da registrare il rientro di Rocchi. Ma i problemi di Edy Reja non finiscono qui visto che saranno assenti anche Dias e Matuzalem squalificati oltre agli infortunati Lulic e Stankevicius. Al rientro invece Konko. Nel 4-2-3-1 di Reja in campo, davanti a Marchetti, una difesa formata da Konko e Radu esterni, Diakite e Biava centrali. Davanti alla difesa Brocchi e Ledesma con il trio formato da Gonzalez, Hernanes e Mauri alle spalle dell’unica punta Rocchi.

    Tommaso Rocchi © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Non è messo benissimo nemmeno il Cagliari. Fuori nel reparto arretrato Canini e in mezzo al campo Dessena. In campo i due scuola Juventus Ariaudo ed Ekdal. Nel suo 4-3-1-2 Ficcadenti, davanti ad Agazzi, darà spazio a Pisano, Ariaudo, Astori e Agostini sulla linea di difesa. Poi il trio Ekdal, Conti e Nainggolan davanti al pacchetto arretrato con Cossu alle spalle di Pinilla e uno tra Ibarbo e Thiago Ribeiro. Favorito comunque il primo.

    Le probabili formazioni di Lazio Cagliari:
    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Diakite, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Rocchi. In panchina: Bizzarri, Zauri, Scaloni, Candreva, Alfaro, Cana, Kozak. Allenatore: Reja
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Ibarbo, Pinilla. In panchina: Avramov, Ceppellini, Perico, Gozzi, Nenè, Larrivey, Thiago Ribeiro. Allenatore: Ficcadenti

  • Cagliari – Lecce 1-2, pagelle. Muriel da urlo

    Cagliari – Lecce 1-2, pagelle. Muriel da urlo

    Cosmi gongola. Vincere a Cagliari non è semplice per nessuno e il successo di ieri è da considerarsi un’autentica impresa. La salvezza non è più un miraggio, e i suoi contorni iniziano a diventare realtà difronte agli occhi dei tifosi del Lecce. Muriel e Cuadrado hanno dimostrato di avere quel qualcosa in più che rende alcuni calciatori speciali rispetto ad altri. Tra le fila dei sardi si salvano in pochi. Thiago Ribeiro e Canini riescono a giocare peggio di Larrivey, e questo la dice lunga sulla prestazione complessiva dei rossoblu contro la squadra salentina.

    Cagliari Lecce 1-2, le pagelle

     

    CAGLIARI

    Agazzi 5,5: incolpevole sui gol, ma per tutto l’arco dei 90′ minuti mostra la solita insicurezza sulle uscite. Sembra quasi che una calamita lo attragga a restare fermo sulla linea di porta ogni qual volta che giunge un cross. E se non compie alcuna prodezza il voto in pagella non può essere sufficiente.

    Canini 4,5: giornata no per il difensore centrale. In occasione del primo gol degli avversari fornisce il tele-pass a Muriel per imboccare l’autostrada cagliaritana con un intervento goffo. Nella ripresa non trova niente di meglio che farsi espellere per doppia ammonizione lasciando i suoi compagni in 10, sotto di un gol e con tutti i cambi già effettuati.

    Nainggolan 6,5: il belga è il migliore dei sardi. Ci crede fino alla fine, a centrocampo è l’unico che riesce a competere in forza con i diretti avversari, corre anche per il capitano Conti (5). Difficile immaginare una linea mediana del Cagliari senza di lui, onora al meglio la chiamata in Nazionale.

    Thiago Ribeiro 4,5: il brasiliano ha l’attenuante di giocare in un ruolo non suo, per via dell’assenza del fantasista Cossu. Attenuante che però scompare quando lo si vede tentare gesti tecnici impossibili e del tutto fini a se stessi. La Sardegna non è il Brasile, ma sopratutto Thiago Ribeiro molte volte è lontano parente dei suoi concittadini.

    Ibarbo 6: rispetto alle ultime uscite il colombiano è apparso sottotono. Gioca un buon primo tempo, con accelerazioni impetuose e dribbling “fortunosi” ai danni dei giocatori del Lecce. Da solo però non può fare molto, anche perché dentro l’area c’è Larrivey e non Pinilla. Nella ripresa si spegne. Anche lui come Ballardini aspetta il tempo delle “vacche grasse”.

    Larrivey 5: la tentazione di scrivere un numero di gran lunga inferiore è tanta, anche perché è emblematico come il pubblico del Sant’Elia faccia gli scongiuri appena lo vedono sistemare il pallone per calciare il rigore o quando incitano l’arbitro ad ammonirlo per una simulazione (non si è mai visto che i tifosi chiedano l’ammonizione per un proprio giocatore). In ogni caso Larrivey riscatta la prestazione del primo tempo assumendosi la responsabilità della trasformazione del calcio di rigore e sfiora addirittura la rete del sorpasso ma Benassi è miracoloso. Quando viene sostituito per l’ingresso di Ceppelini lo stadio si divide tra fischi e applausi. L’argentino rimane un caso ancora da studiare dopo 4 anni dal suo arrivo nell’isola.

    andrea bertolacci | © Enrico Locci/Getty Images

    LECCE

    Benassi 6,5: la parata sul colpo di testa di Larrivey potrebbe rappresentare uno dei passaggi fondamentali della cavalcata salentina verso la salvezza. Prima del miracolo devia sul palo una insidiosa punizione calciata da Thiago Ribeiro. Per il resto non viene impegnato quasi mai dai padroni di casa.

    Carrozzieri 6,5: l’ex giocatore del Palermo guida bene la retroguardia leccese, che spesso può contare su 5 uomini con Cuadrado e Brivio bravi a ripiegare quando il Cagliari attacca. Stravince il duello fisico con Larrivey.

    Bertolacci 6,5: segna la rete della vittoria piazzando un tiro chirurgico alla sinistra del portiere rossoblu, regalando tre punti fondamentali per i propri compagni di squadra. Si disimpegna alla grande sia nella fase di difesa che nei movimenti offensivi, sganciandosi regolarmente dalla linea di centrocampo durante i contropiedi.

    Cuadrado 7: una velocità fuori dal comune per il colombiano, che non sfigura difronte all’idolo di casa Ibarbo. In casa Udinese gongolano, l’ennesimo campione scovato dalla rete di scout friulana che saprà fare le “fortune” della squadra bianconera il prossimo anno.

    Muriel 7,5: è l’uomo partita. Cambia le sorti dell’incontro allo scadere del primo tempo con la rete del momentaneo 1-0. Le sue discese mettono in continuo allarme la difesa cagliaritana. Offre a Di Michele un pallone da depositare solamente in rete ma il suo compagno di reparto fallisce clamorosamente. Anche Muriel fa parte dell’officina Udinese, ed il Barcellona avrebbe già sondato il terreno con la famiglia Pozzo per averlo la prossima stagione.

    Di Michele 4,5: l’attaccante giallorosso smentisce se stesso sbagliando due facili occasioni da gol nell’arco dei 90′ minuti di gara, che avrebbero potuto rendere il passivo dell’incontro ancora più importante per i giocatori del Cagliari. I tifosi del Lecce auspicano una pronta inversione di marcia fin dal prossimo incontro.

    Tabellino Cagliari Lecce 1-2

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 5,5, Pisano 6 (80′ Ekdal s.v.), Astori 5,5, Canini 4,5, Agostini 6 (46′ Ariaudo 5,5), Nainggolan 6,5, Conti 5, Dessena 5,5, Thiago Ribeiro 4,5, Ibarbo 6, Larrivey 5 (68′ Ceppelini 5)
    Panchina:  Avramov, Gozzi, Perico, Nenè. Allenatore: Ballardini 5

    Lecce (3-5-2): Benassi 6,5, Carrozzieri 6,5, Tomovic 6, Miglionico 5,5, Cuadrado 7, Giacomazzi 6,5, Bertolacci 6,5 (77′ Giandonato 6), Brivio 6, Di Michele 4,5, Muriel 7,5 (90′ Esposito s.v.).
    Panchina: Julio Sergio, Di Matteo, Piatti, Corvia, Bojinov. Allenatore: Cosmi 7

     

     

  • Liscio & Sbalascio: Diego-Grosso fuori dal tunnel. Napoli, cosa ti succede?

    Liscio & Sbalascio: Diego-Grosso fuori dal tunnel. Napoli, cosa ti succede?

    Conclusa la 27esima giornata di Serie a vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori di questo turno.
    Tra i migliori il duo juventino Diego-Grosso, che finora aveva ricevuto solo grandi critiche. Ma a Firenze, in una partita fondamentale per il prosieguo di stagione dei bianconeri, i 2 oggetti misteriosi sono decisivi e permettono alla Vecchia Signora di continuare l’inseguimento al quarto posto del Palermo che vorrebbe dire preliminari di Champions League del prossimo anno. Nota di merito anche per Antonio Candreva che messo a giocare nel ruolo più congeniale sforna una partita di altissima qualità e sostanza, risultando il migliore della Juventus. Forse il suo acquisto è stato azzeccato se sarà in grado di essere messo in condizione ideale per esprimere il suo talento.
    Poco più giù c’è il Bologna di Franco Colomba che nel girone di ritorno è la squadra che ha fatto più punti di tutti (meglio anche della capolista Inter). Grande merito ad un allenatore che forse era stato silurato dal giro del grande calcio con troppa fretta e approssimazione.
    Non possiamo esimerci dall’inserire tra i migliori il Palermo. L’impegno con il Livorno non rappresentava certo un ostacolo insormontabile ma erano proprio queste partite che fino a poco tempo fa portavano punti persi ai rosanero che si dimostravano “grandi” con le grandi del campionato e “piccoli” contro le squadre che navigavano nelle zone basse della classifica. Delio Rossi continua nel suo ottimo lavoro di sviluppo di una rosa che qualitativamente non ha molto da invidiare a nessuna’altra squadra.
    Citazione per Rubinho che ha parato di tutto nell’incontro e che è capitolato solo al cospetto di un grandissimo gol di Miccoli sul quale poco poteva fare. Forse memore delle sole 6 partite giocate con i siciliani e del benservito ottenuto da Zamparini che lo ha spedito a Livorno sfodera una grande prestazione, peccato che la sua vendetta si sia consumata solo a metà non riuscendo poi alla fine a bloccare completamente i rosanero.
    Meritano di essere inseriti tra i migliori (per via dei 2 bellissimi gol ) anche Andrea Lazzari e Stefano Guberti: 2 realizzazioni molto simili e che hanno illuminato una giornata che prevedeva fuochi d’artificio (per via dei numerosi scontri diretti in programma) e che invece è stata avara di emozioni e di gesti tecnici da ricordare.

    Passiamo ai peggiori, dove trova sicuramente posto il Napoli di Walter Mazzarri, che non riesce più a vincere e che al momento (dopo aver occupato qualche giornata fa il quarto posto Champions) è fuori anche dalla zona Europoa League. Serve ricompattare l’ambiente al più presto per non buttare alle ortiche una stagione che sembrava poter essere trionfale.
    Un gradino più sotto troviamo l’Inter. Il motivo è molto semplice: non aver approfittato del pareggio tra Roma e Milan nello scontro diretto di sabato scendendo in campo a San Siro contro il Genoa nel modo più sbagliato possibile. I nerazzurri si sono svegliati tardi ed hanno provato a vincere la partita solo negli ultimi minuti ma ormai il Genoa aveva preso le misure. Un attacco che si era dimostrato atomico ieri sera era davvero irriconoscibile. 2 punti persi e la prospettiva e la sensazione che Milan e Roma possano ancora cullare importanti sogni di gloria.
    Infine citiamo il nervosismo di Cristiano Doni, che non dà certo un bell’esempio ai più piccoli coi suoi atteggiamenti e i suoi gesti. Da un capitano ci si aspetterebbe un comportamento un pò più irreprensibile e consono, ma evidentemente la bandiera atalantina ieri non era in giornata.
    Nota negativa per l’arbitro Pierpaoli: potrebbe spiegare all’Italia intera l’espulsione di Canini? Ancora non se ne capisce il motivo e non si riesce a dare una spiegazione al suo provvedimento.

  • Lazio scatenata: dopo Floccari in arrivo Canini. Tare intanto blocca il giovanissimo Vilkaitis

    Lazio scatenata: dopo Floccari in arrivo Canini. Tare intanto blocca il giovanissimo Vilkaitis

    Giornate frenetiche per il presidente Lotito alle prese con le sedute in camera di consiglio per gli arbitrati dei dissidenti Pandev e Ledesma e dall’altro alla ricerca dei colpi necessari per far risollevare le sorti della sua Lazio.
    sergio-floccari
    Il primo colpo è stato effettuato e sembra che questa volta il presidente Lotito abbia visto bene perchè il Sergio Floccari che conosciamo non è sicuramente quello visto all’ombra della Lanterna e con un allenatore che realmente crede in lui come Ballardini può sicuramente tornare ad esser il terribile cecchino conosciuto nelle passate stagioni bergamasche.

    Per la difesa sembra in dirittura d’arrivo dal Cagliari Michele Canini, il giovane difensore prodotto del vivaio atalantino è chiuso in Sardegna dall’esplosione di Astori e dall’ormai imminente arrivo di Ariaudo e dovrebbe accettare di buon grado il trasferimento alla Lazio. Ci sono da limare alcuni dettagli con Cellino che vorrebbe la comproprietà mentre Lotito è per il prestito oneroso piu diritto di riscatto in estate.

    Per il centrocampo pare che il prestito di Cigarini alla fine si farà e non dipenderà dal passaggio di Christian Ledesma al Napoli, per l’attacco ci potranno esser ulteriori colpi solo e soltanto se Lotito riuscirà a piazzare Cruz, sul Giardinero c’è l’interesse dell’Espanyol e Tommaso Rocchi richiesto da Delio Rossi in Sicilia.

    Si continua a monitorare Maxi Lopez mentre Tare è riuscito a bloccare un giovane di belle speranze, il difensore lituano Aurimas Vilkaitis, classe 1993, che già nelle scorse settimane era stato avvistato nel quartier generale di Formello.