Tag: michel platini

  • Le Roi rimane in sella. Platini confermato alla Uefa

    Le Roi rimane in sella. Platini confermato alla Uefa

    Michel Platini
    Lo faceva in campo e riesce a farlo anche da dietro una scrivania, Michel Platini ha convinto tutti. A differenza del 2007 quando i voti contrari furono 23, a fronte dei 27 che gli permisero di iniziare l’avventura a capo della Uefa. Le Roi, è stato rieletto oggi presidente dell’Uefa per acclamazione dal congresso dell’organizzazione del calcio europeo in corso a Parigi. A dirla tutta, il francese era l’unico candidato alla successione della propria presidenza. Il voto però è stato per acclamazione. Il plebiscito per l’ex giocatore della Juventus sta a testimoniare quanto di buono il presidente della Uefa ha saputo mettere in campo, in questi anni di gestione. Molte le proposte del francese a cercare di migliorare e, soprattutto regolare, un calcio malato che ha necessariamente bisogno di riforme. Il suo “cavallo di battaglia”, rappresentato dal Fair Play finanziario ne è la prova provata. “L’unità della famiglia del calcio è stata ripristinata con un dialogo tra la Uefa, le federazioni, le leghe, i club e i giocatori nei migliori interessi del calcio, mentre i rapporti con la Fifa sono stati eccellenti. Il ruolo sociale del calcio è stato rafforzato con il lancio della campagna Respect e lo sviluppo delle attività di responsabilità sociale della Uefa. Abbiamo condotto riforme per combattere il razzismo negli stadi, ma anche intensificato la lotta al doping – ha ricordato Platini -. Abbiamo deciso di attaccare il complesso problema della corruzione legata al calcioscommesse e in questo senso abbiamo adottato una politica di tolleranza zero verso giocatori, arbitri e dirigenti”. “Abbiamo intensificato e migliorato i nostri rapporti con le istituzioni europee – ha continuato -. Infine, insieme, abbiamo avviato il grande progetto del fair play finanziario, voluto per tutelare il calcio per club. Il progetto, –ha sottolineato il presidente della Uefa-, deve salvaguardarci contro la scomparsa dei grandi club per una gestione finanziaria azzardata”. Chissà se i presidenti di Barcellona, Manchester, Inter e Chelsea, la pensano come Platini, in fondo il tanto decantato fair play condizionerà molto il loro futuro, anche e soprattutto negli investimenti di mercato. Con Le Roi al comando le cose si complicano e parecchio, inoltre, questa riconferma potrebbe essere un ulteriore tassello che lo avvicina alla successione a Blatter alla presidenza della Fifa. “Il rinnovamento del valore del calcio giocato dalle nazionali, l’introduzione delle misure per il fair play finanziario, la lotta contro la violenza e le scommesse illegali e la fine della discriminazione a livello istituzionale saranno le azioni principali nei quattro anni a venire, -ha assicurato. Infine un invito a tutti a dare un importante contributo al benessere del calcio-. “Tutto è possibile – ha detto –. La cosa importante è restare fiduciosi, e mantenere intatta la passione per questo gioco, perché è un gioco – agendo sempre secondo i concetti di trasparenza, responsabilià, apertura, eccellenza e unità. E’ in questo modo che avremo un calcio più morale, più giusto e più umano. Abbiamo l’importante compito di pensare alla prossima generazione – il calcio che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti – ha concluso Platini –. Lasciateci continuare ad avere il coraggio di prendere le decisioni necessarie per proteggere il calcio così come lo amiamo. Siamo i garanti di questo calcio e i guardiani di un ideale – dobbiamo esserne orgogliosi – di sicuro io sono orgoglioso”. Giancarlo Abete, presidente della Figc, è stato nominato nuovo vicepresidente a Parigi dal Congresso delle 53 Federazioni Europee. Su designazione di Platini, Abete entra ora nel gruppo dei 5 vicepresidenti insieme al turco Enes Erzik, allo spagnolo Angel Maria Villar Llona, all’inglese Geoffrey Thompson e al cipriota Marios Lefkaritis. Dopo 11 anni di assenza, dall’avvicendamento di Antonio Matarrese nel 2000, l’Italia torna al vertice della Confederazione continentale. « L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras. » disse di lui l’avv. Agnelli, di certo ne ha fatta di strada quel timido ragazzo di Joeuf, che incantava le folle e deliziava i palati sopraffini amanti del bel gioco, e pare non aver perso il vizio solo che adesso al posto dei suoi piedi spettacolari preferisce dilettarsi con le parole.    

  • E questo sarebbe il Fair Play finanziario?

    E questo sarebbe il Fair Play finanziario?

    Riuscirà davvero Il progetto messo in piedi  dal presidente dell’Uefa Michel Platini a ridare una stabilità economica all’intero sistema calcio ? Volendo spiegare a chi fosse a digiuno di conoscenze economiche-calcistiche cosa fosse il “fair play finanziario”, si dovrebbe partire innanzitutto dal significato letterale del progetto: Fair Play. Ovvero il giusto comportamento da seguire da parte dei presidenti delle società calcistiche in ambito finanziario. Basta spese folli, con l’obiettivo necessario di ridurre i costi che stanno erodendo ogni anno di più il giocattolo “calcio”!

    Tutto ciò è stato realizzato attraverso un regolamento che punta al pareggio di bilancio, dove i club non potranno spendere più di quanto guadagnano. L’applicazione dell’intero sistema sarà valido per il bilancio di fine 2012, con un periodo di adattamento graduale che prevede dei limiti di rosso in bilancio a decrescere.  In questo periodo ci saranno degli avvertimenti da parte dell’Uefa, e in seguito scatteranno le vere e proprie sanzioni, che potrebbero portare addirittura all’esclusione dalle competizioni europee.  Chiusa la brevissima parentesi esplicativa è lecito rispondere alla domanda iniziale dopo gli ultimi colpi di mercato, italiani e non. Con quali basi si può realizzare un progetto così impegnativo se dall’Inghilterra arrivano notizie di mercato che sono un vero e proprio schiaffo alla crisi economica?

    È infatti noto da poche ore l’ultimo colpo di mercato di Roman Abramovich (magnate russo proprietario del Chelsea), che con l’acquisto di Fernando Torres dal Liverpool ha concretizzato la cessione più onerosa della storia della Premier League: 50 Milioni di Euro il prezzo del cartellino del giocatore! Se non bastasse,per i Blues, è arrivata anche l’ufficialità dell’acquisto del difensore brasiliano David Luiz dal Benifca per 25 milioni di euro. Totale complessivo 75 milioni di uscite! Il Liverpool perso l’attaccante neo campione del mondo ha subito reinvestito i soldi acquistando la punta del Newcastle Carrol per 35 milioni di euro e il giovane talento dell’Ajax Suarez costato 23. L’Italia in questo contesto fortunatamente ha tenuto un profilo molto più basso, con il solo acquisto dell’Inter di Giampaolo Pazzini per 20 milioni.  Proprio Massimo Moratti in un’intervista di pochi giorni fa aveva dichiarato essenziale l’applicazione di norme severe che frenassero le eccessive spese calcistiche, stanco di dover perdere ogni anno troppi soldi sulla sua amata Inter. Ad appoggiare questa causa è stato anche l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani che ha dichiarato in giornata : ‘tutti parlano di fair play finanziario, ma poi spendono come pazzi, noi compresi”.

    Sul mercato del Chelsea guidato dal suo ex tecnico Carlo Ancelotti ha aggiunto: “si e’ rafforzato in modo straordinario  Hanno speso 80 milioni di euro, non so dove finirà il fair play finanziario di tutti. Il problema sono gli infortuni. Non vorrei che si debba arrivare ad avere tre giocatori per ogni ruolo”.

    L’Uefa davanti a questi numeri dovrebbe essere preoccupata, e cercare di frenare in anticipo queste operazioni ponendo dei seri limiti ai trasferimenti.  In Italia prima di risolvere il problema del monte ingaggi è necessaria una seria riflessione sulle reali entrate dei club, troppo spesso legate esclusivamente ai diritti televisivi e alle qualificazioni nelle coppe europee. Restando anni luce indietro alla Premier  inglese e alla Liga spagnola sugli introiti derivanti dagli stadi di proprietà e dal merchandising.  L’idea di Platini è sicuramente un ottimo mezzo per far uscire il calcio da una crisi economica quasi irreversibile, ma il contesto attuale e soprattutto i presidenti dei grandi club sembrano ancora non aver recepito il messaggio. Nella speranza che l’esecutivo Uefa dia un segnale chiaro e forte,  l’unica certezza ad oggi è che, chi sbaglia non paga!

  • Platini fa sul serio, il Maiorca escluso dall’Europa League

    Platini fa sul serio, il Maiorca escluso dall’Europa League

    Il calcio europeo va verso una nuova era e chi pensa di poter aggirare le rigide norme sul Fairplay finanziario imposte da Michel Platini resterà deluso. La prima vittima delle nuove norme che mirano al pareggio del bilancio e a contenere l’indebittamento è il Maiorca.

    Il club delle Baleari, in forte disagio economico è stato ufficialmente escluso dalla prossima Europa League. Il deficit di oltre 60 milioni di euro e il recente avvio di sospensione dei pagamenti va contro le nuove norme introdotte dall’Uefa. Al posto del Maiorca parteciperà alla prossima Europa League il Villareal.

    Il Maiorca è la prima vittima illustre ma nel 2012, quando entrerà in vigore, il pareggio del bilancio a rischiare sono tantissime big. Con Manchester United, Barcellona e Real Madrid in testa, in Italia a rischiare invece sono Inter e Roma.

  • Sudafrica 2010: Platini colto da malore a Johannesburg

    Il presidente dell’Uefa Michel Platini è stato ricoverato d’urgenza a Johannesburg dopo esser svenuto in un ristorante. Scongiurato il pericolo infarto da quanto trapela dalle agenzia di stampa lo svenimento sarebbe stato causato dal freddo e da un lieve influenza.

    Platini è stato comunque intrattenuto in ospedale per ulteriori accertamenti. A tranquillizzare i parenti e i suoi tanti fan è il funzionario dell’Uefa William Gaillard che alla Reuters “È in ospedale, ora lo stanno sottoponendo a degli esami, ma è cosciente e sta bene. Non è vero che ha avuto un attacco di cuore”

  • Maradona show. Il ct della Selecion in tackle su Pelè, Platini e Jabulani

    Maradona show. Il ct della Selecion in tackle su Pelè, Platini e Jabulani

    In un mondiale in cui le stelle stentano a diventar protagonisti in campo è Diego Armando Maradona a predersi come suo solito lo scettro oltre che le prime pagine. Le sue conferenze stampa sono gremitissime e lui non disdegna le stoccate ad effeto che fanno la gioia dei giornalisti.

    Il Pibe de Oro se la prende con “il nemico” storico Pelè, con il “francese” Platini e con Jabulani, il pallone del mondiale, odiato da portieri e giocatori. Maradona replica alla stella brasiliana che nei giorni scorsi lo aveva accusato di aver accettato la guida tecnica dell’Argentina solo per soldi “Pelè torni al museo – dice Maradona -. E Platini non mi sorprende perchè io e lui siamo sempre stati molto distanti”.

    Platini aveva criticato l’argentino come tecnico definendolo “Un grande giocatore del passato”. E rincara “Sappiamo come sono i francesi. Platini è francese e pensa di essere meglio del resto del mondo. Io non gli ho mai dato peso. Io chiedo a Pelè e Platini di andare a rivedere il pallone con cui giocavano loro e poi dare un giudizio sullo Jabulani. Magari la smettono di dire cose stupide su di me…”.

    E poi la difesa di Messi “Ho notato Podolski, Elano, Maicon, ma nessuno mi ha impressionato in modo particolare. Nessuno è riuscito a fare neppure il 40% di ciò che ha fatto Messi contro la Nigeria. Leo deve solo stare tranquillo e giocare il suo calcio. Sono molto fiducioso riguardo alla partita di domani contro la Corea del Sud: vinceremo noi”

  • Euro 2016: vince la Francia. Delusione azzurra

    Il patto tra Michel Platini e Nicola Sarkozi ha avuto la meglio e il Comitato Esecutivo della federazione internazionale ha assegnato l’organizzazione degli Europei 2016 alla Francia. Vincono i transalpini grazie ad un progetto più sostenibile ma sopratutto per l’appoggio diretto del governo francese rispetto al nostro esecutivo.

    L’Italia è stata scartata al primo al primo round. La Francia ha totalizzato 43 voti, mentre la Turchia 41 e l’Italia solamente 23 ed è stata eliminata al primo turno. Nella seconda fase la Francia si è aggiudicata l’organizzazione dell’evento per un solo voto, 7 contro 6 assegnati alla Turchia.

  • Uefa: inizia la rivoluzione. Arbitri di porta e fair play finanziario

    L’esperimento in Europa League ha soddisfatto i vertici dell’Uefa e dal prossimo anche in Champions League ci saranno gli arbitri di porta. Lo ha deciso oggi il comitato esecutivo della Uefa riunito a Nyon e entro fine luglio sarà ratificata la richiesta alla Fifa, i cinque arbitri entreranno in azione dall’ultimo turno preliminare e resteranno fino alla finale. L’esperimento continuerà comunque anche in Europa League. I cinque arbitri saranno attivi anche ad Euro 2012

    Festeggerà anche il presidente Michel Platini, il suo fair play finanziario è stato approvato all’unanimità e gradualmente le società partecipanti alle competizioni europee dovranno sottostare a vincoli sempre più stringenti.

  • Europei 2016: l’Uefa boccia l’Italia, anche la Francia ci supererà nel ranking

    In attesa del parere definitivo l’Uefa ha praticamente estromesso l’Italia dalla “lotta” per accaparrarsi gli Europei del 2016. Il “rapporto di valutazione” apparso oggi sul sito ufficiale dell’Uefa boccia la proposta azzurra pur ritenendola di qualità.

    Per l’Uefa la relazione azzurra presenta dei deficit sia dal punto di vista degli stadi: dei 12 necessari solo l’Olimpico è pronto, otto avrebbero bisogno di massicci interventi e i restanti tre dovrebbero esser fatti interamente. I tempi di realizzazione per la commissione europea non sono veritieri in quanto solo lo stadio della Juventus è in fase di costruzione mentre sugli altri impianti è tutto fermo. Durante gli 8 interventi, i club continuerebbero a giocare le gare casalinghe negli stadi. Questo potrebbe complicare e allungare i lavori, creando difficoltà di programmazione con possibili conseguenze sulla data di consegna. Non convincono nemmeno i collegamenti tra alcuni impianti e gli aereoporti e i prezzi dei biglietti considerati troppo alti.

    Le candidature di Francia e Turchia sembrano esser in vantaggio anche per ragioni politiche, le due nazioni infatti sono rappresentate rispettivamente dal Presidente e dal suo vice. Per l’Italia la bocciatura potrebbe aver gravi ripercussioni anche dal punto di visti degli introiti dettati dal Ranking Uefa: se dovesse vincere la Francia anche il quarto posto sarebbe a rischio con gravi ripercussioni per tutto il movimento calcistico italiano. E’ ora di invertire la rotta!

  • Juventus: E se tornasse Ibrahimovic…?

    Zlatan Ibrahimovic sta passando uno dei momenti più brutti (se non il più brutto in assoluto) della sua carriera calcistica: il passaggio la scorsa Estate al Barcellona campione d’Europa aveva dato stimoli al campione svedese per cercare di vincere la Champions League, uno dei pochissimi trofei che mancano nella bacheca del nativo di Malmoe.
    Ma le cose non sono andate per il verso giusto. Secondo quanto riportato oggi da Tuttosport, in questo momento le voci provenienti da Barcellona raccontano di uno Zlatan stordito dagli eventi, infastidito molto dal comportamento dei tifosi spagnoli che lo contestano e vedo no in lui il principale colpevole di una stagione che rischia di diventare fallimentare, in caso di mancato trionfo nella Liga. E neppure con i compagni il rapporto è idilliaco, figuriamoci con i dirigenti che vedevano in lui il campione in grado di far mantenere alla squadra la forza e la compattezza della scorsa stagione. Disposti a cedere uno dei punti saldi come il camerunense Samuel Eto’o pur di accaparrarsi Zlatan.
    In più Leo Messi è il leader incontrastato in campo e nello spogliatoio, cosa che ha fatto storcere più volte il naso al numero 9 blaugrana

    E così, dopo appena una stagione, il matrimonio sembra finito e il sogno spezzato. Il presidente Joan Laporta insegue altri obiettivi per riportare gli azulgrana in cima all’Europa: al primo posto c’è David Villa del Valencia che secondo voci vicine ai due club sarebbe già stato acquistato per circa 40 milioni di euro. E a questo punto lo svedese verrebbe messo sul mercato perchè in esubero nel parco attaccanti e non sarà facile rientrare dei soldi spesi perché in questo momento in giro per l’Europa non ci sono molti club disposti a svenarsi. Mancano gli euro, abbondano i debiti! Solo il Real Madrid ha la possibilità di portare avanti un’operazione del genere ma Florentino Perez si è invaghito di Rooney (come più volte è stato messo in evidenza dalla stampa internazionale, forte dell’amicizia e dell’intesa con Cristiano Ronaldo che lo sponsorizza a più riprese nella capitale spagnola) che è stato valutato sui 100 milioni di euro. Poi il nulla. Il Manchester United è in crisi e comunque non reinvestirebbe i soldi dell’eventuale cessione di Rooney ma ripianerebbe il disastrato bilancio (memore delle parole del Presidente Uefa sul fair play finanziario), così come le altre inglesi. Il Manchester City potrebbe ma la piazza non è delle più allettanti. Il Chelsea di Carletto Ancelotti, invece, pare puntare su Gonzalo Higuain e su Pato casomai il Milan volesse intavolare una trattativa.

    A questo punto potrebbe entrare in scena la Juventus per riprendersi Zlatan (e poco importa in società il tradimento con il passaggio agli odiati avversari dell’Inter nell’Estate 2006 post calciopoli, il passato non basta, nella nuova Juventus conterà solo vincere senza guardare più a niente vista l’ultima disastrosa stagione fatta di umiliazioni per tutti, e uno come lo svedese faciliterebbe il compito) e ripartire verso traguardi ambiziosi. Joan Laporta, però, dovrà scendere a compromessi e il campione spalmare negli anni il suo cospicuo ingaggio (circa 12 milioni di euro). Così la società bianconera potrebbe diventare uno dei pochi club in grado di gestire la situazione tecnica e finanziaria. Sotto l’aspetto economico Andrea Agnelli sarà in grado di girare al Barcellona 35-40 milioni magari con un’aggiunta il prossimo anno se la squadra dovesse ottenere risultati di un certo prestigio: un’operazione che ricorderebbe quella di Antonio Cassano alla Sampdoria. Una trattativa con dei paletti, per intenderci. Difficile, ma tutto sommato fattibile anche se in tutta questa situazione ci sarebbe sempre la “spada di Damocle” dell’Europa League alla quale la Juve è stata condanna ta la scorsa giornata di campionato dopo il pareggio a Catania, visto che è risaputo che lo svedese ambisce giocare solo nella competizione principale per cercare di vincere il prestigioso trofeo. Tuttavia la dirigenza bianconera nutre vivamente la speranza di portare a casa la clamorosa operazione allettando Zlatan Ibrahimovic con un progetto fondato su solide basi di serietà e competitività.

  • Nuovo Milan? Galli e Sacchi guideranno la rivoluzione

    Nuovo Milan? Galli e Sacchi guideranno la rivoluzione

    La scelta del presidente Berlusconi e del suo entourage di rendere ufficiale l’ormai scontato esonero di Leonardo, a pochi giorni da una partita importantissima, che vale il terzo posto e di conseguenza le strategie future è discutibile, ma adesso è l’ora della rivoluzione.

    Il nuovo Milan ripartirà da due vecchie conoscenze del popolo rossonero, Filippo Galli, attuale direttore tecnico del settore giovanile prenderà il posto di Leonardo e con Tassotti assumerà la guida tecnica. La novità più importante è quella legata ad Arrigo Sacchi, il tecnico di Fusignano che contribuì a far grande il primo Milan dell’era Berlusconi sarebbe l’uomo a cui il presidente ha chiesto la svolta.

    Dopo esser balenata per un periodo l’idea Lippi, la società ha dirottato l’interesse su Sacchi che assumerebbe il ruolo di direttore di tutta l’area tecnica e in piena sinergia con Mauro Pederzoli si occuperebbe di traghettare il Milan verso nuove vittorie.

    La nuova politica societaria impostata all’autofinanziamento impone scelte ponderate ma coraggiose e uomini in grado di anticipare il mercato in modo tale di esser avvantaggiati sulla concorrenza e limare i costi. Facendo proprio lo spirito di rinnovamento di Platini il Milan pare voglia dare per primo la sterzata e chi sa se i tifosi adesso scontenti dovranno ricredersi in un futuro non troppo prossimo.