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  • Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Fernando Alonso partirà in pole position domani nel Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota spagnolo della Ferrari ha beffato tutti ad Hockenheim risultando il più veloce sotto la pioggia che è arrivata puntuale condizionando seconda e terza sessione di qualifiche ottenendo così la sua seconda pole stagionale e consecutiva e la 22esima in carriera. Morale altissimo all’interno del team di Maranello che alla luce delle ultime prestazioni e reduce dalla splendida e irripetibile vittoria di Valencia e del secondo posto a Silverstone dopo aver dominato il Gran Premio per 3/4 di gara ed essere scattato dalla pole position, può finalmente ritenersi la vettura da battere.

    Per Alonso miglior giro in 1:40.621, un “tempone” se si considera che c’è un abisso tra sè e gli altri piloti: Sebastian Vettel che domani scatterà al suo fianco dalla prima fila è staccato di 4 decimi, il campione del mondo in carica non è sembrato molto brillante in qualifica ma è riuscito ugualmente a portare a casa un buon risultato grazie alle sue doti di guida, Mark Webber di quasi un secondo. L’australiano, vincitore dell’ultimo Gran Premio, però non potrà partire dalla posizione conquistata perchè dovrà retrocedere di 5 posizioni in griglia per essere stato costretto a sostituire il cambio sulla sua Red Bull. I meccanici hanno provato a riparare il guasto senza riuscirvi. In seconda fila quindi partiranno Michael Schumacher e Nico Hulkenberg: il pilota della Mercedes vola quando si tratta di guidare sul bagnato, per quello della Force India non si tratta della migliore performance della carriera poichè ottenne la pole position nel Gran Premio del Brasile 2010 al volante di una Williams (anche in quella occasione le condizioni della pista non erano asciutte ma umide).

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Ad aprire la terza fila Pastor Maldonado che oramai ha portato stabilmente la Williams nella top ten seguito dalle due McLaren che qui ad Hockenheim ha portato diverse novità aerodinamiche, visibili e non visibili, per migliorare le prestazioni della vettura in difficoltà nell’ultimo periodo in particolar modo con Jenson Button il quale partirà davanti a Lewis Hamilton che sicuramente avrà imprecato per l’arrivo della pioggia dal momento che l’anglo-caraibico, che domani festeggerà i suoi 100 Gran Premi in Formula 1, sull’asciutto aveva dato dimostrazione di essere uno dei piloti più veloci e di poter lottare per la pole position. A completare la top ten la seconda Force India di Paul di Resta e la Lotus di Kimi Raikkonen mentre sono indietro Felipe Massa, 14esimo, e Romain Grosjean a seguire il brasiliano della Ferrari. Entrambi guadagnano una posizione per la penalità inflitta a Sergio Perez reo, secondo i commissari di gara, di essere stato d’intralcio a Raikkonen e Alonso nella Q2 e che quindi è stato retrocesso in 17esima posizione subito dietro a Nico Rosberg autore di una pessima qualifica al contrario del compagno di team Schumacher.

    Domani il via del Gran Premio di Germania alle 14:00 che, stando alle ultime previsioni meteo, dovrebbe corrersi sull’asciutto. In caso di successo Alonso darebbe una svolta decisa nel Mondiale.

  • F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    Non è riuscita a Fernando Alonso l’impresa di bissare la pole position delle qualifiche del sabato con una vittoria che sarebbe stata la seconda consecutiva e terza totale nel campionato che avrebbe distanziato di molto i suoi rivali nella lotta al Mondiale. Lo spagnolo cede a soli 4 giri dal termine ad un arrembante Mark Webber, bravo a capitalizzare al massimo la strategia di gara che gli ha permesso di arrivare nel momento decisivo della gara con la migliore mescola di giornata, la dura, rispetto al pilota della Ferrari che si è trovato con la mescola più morbida e in crisi di gomme. Ma in un GP in cui tutti hanno potuto provare poco sull’asciutto la scelta del box di Maranello non è stata affatto azzardata, anzi all’inizio sembrava poter essere la migliore possibile, poi tutti sappiamo come è andata, e per tutti è facile parlare a giochi già fatti.

    Nel Mondiale comunque Fernando resta saldamente in testa alla classifica davanti a Webber appunto che comunque si avvicina, e a Sebastian Vettel, terzo anche sul traguardo a Silverstone. Bene anche Felipe Massa, per la prima volta convincente in questa stagione, debacle invece per McLaren proprio nella gara di casa. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Webber 9: non merita il massimo voto perchè la gara la conduce Alonso dall’inizio alla fine. Lui è bravo a sfruttare inconsapevolmete la migliore strategia di gara e nel finale rende ad Alonso la beffa che nelle qualifiche gli aveva tolto la pole position. La vittoria, la seconda del campionato, lo conferma a livelli altissimi nel Mondiale.

    Alonso 9: poteva essere il week-end perfetto per lo spagnolo, pole, vittoria e allungo nel campionato che avrebbe dato una mezza mazzata al Mondiale e al morale degli avversari, ma la strategia lo penalizza e le gomme lo abbandonano nel momento decisivo. Sono comunque 9 su 9 le gare in cui Fernando va a punti, unico pilota ad esserci riuscito, e continuando cosi, con una Ferrari in netta crescita, sarà difficile per gli avversari strappargli il primo posto.

    Mark Webber © BEN STANSALL/AFP/GettyImages

    Vettel 7: un mezzo passo indietro rispetto a Valencia dove in soli 20 giri aveva praticamente dominato accumulando un vantaggio incolmabile per gli avversari. Qui invece si fa scavalcare già in partenza da Massa e solo la prima sosta anticipata di qualche giro gli rende la posizione nei confronti del brasiliano, poi più nessun acuto.

    Massa 7.5: finalmente arrivano delle prestazioni abbastanza convincenti del brasiliano sia in qualifica che in gara, segno che la Ferrari sta tornando ai livelli che le competono. In questo modo Felipe non solo si riguadagnerà la riconferma nel team il prossimo anno ma potrà puntare a qualcosa di più anche a livello personale.

    Ferrari 9: complimenti al team di Maranello che ha saputo mettere a disposizione dei suoi piloti una macchina altamente competitiva in poco tempo, quasi al livello della Red Bull che ora è lontana solo un soffio. Finalmente Alonso e Massa potranno lottare ad armi pari per i due titoli Mondiali.

    Red Bull 9.5: è tornata nuovamente la macchina da battere grazie alle invenzioni di quel genio di Adrian Newey che ne inventa una più del diavolo. Consolidano la leadership della classifica costruttori ma in quella piloti devono fare i conti con Alonso e ben presto nel team saranno costretti a fare una scelta in favore di Webber o Vettel per non ripetere la situazione spiacevole del 2010.

    Raikkonen 7.5: come al suo solito esce alla distanza dopo una prima parte di gara passata più nell’ombra. Nel finale si avvicina pericolosamente a Massa ma arriva lungo ad una curva e dice addio alle sue possibilità di sorpasso. Migliora comunque la sua posizione di partenza il chè è già di per sè un buon risultato.

    Lotus 8: oltre ad essere velocissima la nuova E20 si dimostra anche molto efficace aerodinamicamente. Manca veramente poco per arrivare al livello dei primi anche se dà l’impressione di essere condizionata ancora troppo dalle temperature. Risolto questo “problema” se la giocherà alla pari con tutti.

    Schumacher 6.5: salva la faccia alla Mercedes conquistando almeno un posto nella zona punti, anche se dopo essere partito terzo tutti si aspettavano qualcosa di più. Sperava nella pioggia, lui che è un mago in quelle condizione, che alla fine non è arrivata, ma a pari condizioni straccia il suo compagno di team Nico Rosberg, 15esimo (voto 4), come spesso in quest’ultimo periodo gli sta capitando, dopo un inizio di stagione sfortunato costellato soltanto da ritiri.

    McLaren 3: doveva e poteva essere la gara del riscatto proprio nel GP di casa e invece Silverstone si è dimostrato l’ennesimo disastro per la scuderia di Woking. Non riuscire ad essere veloci e incisivi tra le mura amiche deve essere frustrante, e nel team bisogna correre subito ai ripari perchè lo strapotere di inizio stagione è finito e Red Bull e Ferrari ora sono lontane. Il primo passo è l’aver risolto i problemi con i meccanici ai box, che ieri dopo tanto tempo si sono dimostrati i più veloci.

    Hamilton 6: parte ottavo e finisce ottavo, nulla di straordinario per uno come lui, abituato a lottare per la vittoria in ogni GP. Ma con una McLaren così in ombra non si poteva fare certo di più e le sue parole a fine gara sullo sviluppo della vettura non lasciano presagire a nulla di buono per il prossimo futuro.

    Button 5: a dir poco disastroso nelle qualifiche, la rimonta che in gara lo porta dalla 16esima posizione alla decima finale non può essere una consolazione. E’ solo un lontano parente del pilota freddo e veloce che lo scorso anno si guadagnava la riconferma nel team come prima guida.

  • F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    Sotto la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito di Silverstone Fernando Alonso conquista la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna, valevole per la nona gara del Mondiale di Formula 1. Il pilota della Ferrari con un ultima qualifica capolavoro porta a casa la sua prima pole position della stagione grazie al tempo di 1:51.746 fatto segnare proprio al suo ultimo tentativo dopo la bandiera a scacchi, ottenendo una prima posizione che a Maranello mancava dal GP di Singapore nell’ormai lontano 2010, da quasi due anni.

    Eppure il sabato dello spagnolo non è stato uno dei più semplici. Dopo una Q1 relativamente agevole la Ferrari sbaglia strategia all’inizio della Q2 montando su entrambe le vetture le  coperture intermedie invece che quelle da bagnato pesante, e il ferrarista rischia di uscire per ben due volte, la prima per un testacoda a causa dell’intensificarsi della pioggia che a circa sette minuti dal termine provoca la prima e unica bandiera rossa della sessione, e la seconda, dopo circa due ore di attesa che permette alla pista di asciugarsi un pò di più rispetto in precedenza, sul finire della Q2, nella quale Alonso si salva per pochi centesimi dall’11esima posizione, per poi piazzare la zampata del campione nella qualifica decisiva. Resta comunque da capire la regolarità del tempo fatto segnare sul finire della Q2 da Alonso con bandiere gialle per un uscita di pista di Romain Grosjean.

    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Lo spagnolo beffa nel finale l’australiano della Red Bull Mark Webber, l’unico in grado di tenere il passo della Ferrari ma che deve rinunciare ad una pole che ormai sembrava nelle sue mani per soli 49 millesimi di ritardo. In terza posizione Micheal Schumacher, esaltato dalle condizioni difficili del tracciato che mettono in mostra il vero potenziale dei piloti. Il sette volte campione del mondo agguanta con un gran giro la terza casella della griglia stracciando il suo compagno di team Nico Rosberg, soltanto 13esimo e fuori già in Q2, e domani partirà con la sua Mercedes dalla seconda fila appena dietro gli scarichi della Ferrari di Alonso.

    Quarto tempo per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, staccato di 179 millesimi dal kaiser tedesco e di 453 millesimi da Alonso, ma bravo a sopravanzare nel finale un ritrovato Felipe Massa che lotta per tutta la Q3 con i primi per la conquista della pole position. Tuttavia per il brasiliano è arrivata soltanto una quinta posizione, comunque di incoraggiamento in vista della gara di domani che si preannuncia combattutissima. Al suo fianco in terza fila partirà il suo ex compagno di squadra Kimi Raikkonen, in sesta posizione con la prima delle Lotus.

    Qualifica da dimenticare invece per la McLaren padrona di casa. Il team di Woking conferma le difficoltà di questo ultimo periodo nonostante i nuovi aggiornamenti apportati sulla vettura in questo week-end, non riuscendo a fare meglio dell’ottava posizione ottenuta dal solito Lewis Hamilton che limita i danni, ma staccato dalla vetta di oltre due secondi e mezzo e preceduto anche dalla Williams del “nemico” Pastor Maldonado. Jenson Button si conferma in crisi nera e chiude la sua sessione già nella Q1 con il 18esimo tempo, ma grazie agli arretramenti di Jean-Eric Vergne (da 16esimo a ultimo per la sostituzione del cambio) e Kamui Kobayashi (da 12esimo a 17esimo per la penalizzazione dopo l’incidente con Massa al GP d’Europa a Valencia) partirà 16esimo.

    Nella top-ten in decima posizone partirà Romain Grosjean, che non ha effettuato giri cronometrati in Q3 per essere rimasto nel finale di Q2 fuori a bordo pista. Penalizzazione anche per Nico Hulkenberg, che sempre per la sostituzione del cambio perderà 5 posizioni, mentre Charles Pic si dovrà appellare alla Federazione per poter partecipare domani alla gara per non aver superato il 107% del tempo migliore in Q1.

  • F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    Quello andato in scena ieri è stato un Gran Premio d’Europa che ha regalato mille emozioni grazie ad un Fernando Alonso super che sul tracciato di Valencia ha raccolto la sua seconda vittoria stagionale, l’unico al momento ad esserci riuscito, che gli ha consentito di balzare in vetta alla classifica Mondiale approfittando anche dei ritiri di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che sono tornati a casa a mani vuote. Il podio è completato da Kimi Raikkonen, ottimo il suo rientro dopo i due anni di inattività, e dal Kaiser Michael Schumacher al quale mancava da 6 anni dal Gran Premio della Cina del 2006 (in mezzo però anche 3 anni di inattività). Le pagelle ai protagonisti del GP Europa 2012.

    Alonso 10 e lode: le lacrime e la commozione sul podio raccontano come meglio non possono lo stato d’animo dello spagnolo della Ferrari dopo la splendida cavalcata che lo ha visto protagonista della rimonta dall’11esima posizione ottenuta in qualifica fino a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. «La più bella vittoria della mia carriera» dirà a fine gara, dal sapore particolare perrchè oltretutto ottenuta in patria. Sfodera dei sorpassi spettacolari ai suoi diretti avversari, uno più bello dell’altro, infiammando il pubblico spagnolo. La fortuna lo aiuta a conquistare la testa della corsa (neanche minimamente immaginabile solo il giorno prima) prima approfittando del pasticcio al box McLaren per sopravanzare Hamilton, poi beneficiando della safety car per portare l’attacco deciso su Grosjean e della rottura di Vettel che gli hanno spianato la strada verso un incredibile successo che ha fatto entusiasmare milioni di tifosi. Un trionfo.

    Raikkonen 9: quatto quatto, zitto zitto, Iceman porta a casa il secondo posto e 18 punti importanti per la classifica mondiale, quanto bastano per dire “Signori, ci sono anch’io”. La sua costanza in gara è da far paura, tiene il ritmo dei vari Hamilton, Alonso e del compagno di squadra Grosjean, gli mancano solo quei 2-3 giri al massimo che fanno la differenza per ritrovare lo smalto di un tempo.

    Schumacher 8: il Leone torna a ruggire. Con una strategia attenta nel preservare le gomme, Schumi ritrova la gioia del podio a distanza di 6 anni e per la prima volta dal suo ritorno in Formula 1, obiettivo questo sfuggitogli almeno un paio di volte. Quale spot migliore di questo, oltre alla pole position conquistata a Montecarlo circa un mese fa, per convincere la Mercedes ad accelerare i tempi del rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione?

    Vettel 10: se non ci fosse stata la safety car e l’inconveniente sulla sua Red Bull che lo ha appiedato proprio alla ripartenza vanificando un weekend fin lì straordinario staremmo qui a parlare di un’altra gara. Pole postion il sabato e ritmo indiavolato la domenica che lo stava lanciando verso una vittoria facile facile. Ma il fato gli ha giocato un brutto scherzo, vedendosi prima annullare praticamente tutto il vantaggio accumulato nei 35 giri percorsi per l’ingresso in pista della safety car, poi assistendo, inerme, allo spegnimento del motore della sua “Lattina Volante”. Sfortunato, avrebbe vinto a mani basse.

    Fernando Alonso © Mark Thompson/Getty Images
    Grosjean 9: per chi non se ne fosse accorto, è stato il secondo pilota più veloce in pista dopo Vettel. Questa volta all’ottima qualifica stava replicando una fantastica gara, vero tallone d’Achille di questa prima parte di stagione del pilota franco-svizzero campione iridato in GP2. Il suo sogno di vincere il primo Gran Premio in carriera poteva concretizzarsi con l’aiuto della safety car che ha azzerato gli oltre 15 secondi di svantaggio che aveva Vettel nei suoi confronti ma il guasto tecnico della sua Lotus subito dopo la “stoccata” di Alonso non glielo ha permesso.

    Hamilton 8: se un pilota, oltre che con gli avversari, deve lottare anche contro i propri meccanici c’è qualcosa che non va. Ogni volta che rientra ai box il pilota inglese si fa il segno della croce sperando che tutto fili liscio. La McLaren ha notevoli problemi di gomme e Lewis si trova costretto a correre tutto il GP in difesa. Nonostante il fattaccio al pit, riesce a risalire e ritornare, anche grazie a circostanze favorevoli, fino alla seconda posizione ma gli pneumatici lo mollano sul più bello a due giri dal termine. Oppone una strenua resistenza prima su Raikkonen e poi su Maldonado che lo manda a sbattere contro le protezioni. Perseguitato.

    Webber 9: come Alonso, anche l’australiano fa una grande gara tutta in rimonta giungendo quarto al traguardo dopo essere partito dalla 19esima posizione e sfiorando addirittura il podio dopo aver tallonato nei giri finali quel leone di Schumacher. Non è sullo stesso livello del suo compagno di squadra ma mette comunque in cascina punti importanti per il Mondiale che lo proiettano in seconda posizione davanti a Vettel e Hamilton e dietro solo al ferrarista.

    Hulkenberg 8: il quinto posto finale è il risultato di un weekend praticamente perfetto, il tedesco della Force India si prende anche la soddisfazione di vincere il duello interno con Paul Di Resta. Le potenzialità per emergere le ha tutte.

    Button 4: Chi l’ha visto? Jenson attraversa una profonda crisi tecnica, i risultati parlano chiaro: un 18esimo, un nono, due 16esimi e un ottavo posto negli ultimi 5 Gran Premi. Che il feeling con la sua McLaren sia ridotto ai minimi termini è sotto gli occhi di tutti, resta da capire il motivo di tale involuzione per il vice campione del mondo in carica

    Maldonado 4.5: 55 giri di grande intensità, rovina tutto quanto di buono fatto commettendo un errore grave nell’ultimo giro che compromette la sua gara e quella di Hamilton cercando di superare l’anglo-caraibico, in crisi con le gomme, in un punto dove era impossibile superare. Una manovra azzardata che gli costa una penalizzazione in gara (retrocesso da decimo a 12esimo nell’ordine d’arrivo) e nel prossimo GP (partirà 10 posizioni più indietro sulla griglia di partenza).

    Meccanici McLaren 0: “errare è umano ma perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Per l’ennesima volta i meccanici inglesi combinano un’altra pagliacciata ai box e per l’ennesima volta a farne le spese è il povero Hamilton, roba da far spazientire anche  un santo. A Woking avevano già preso decisioni drastiche (licenziamento, ndr) nei confronti di alcuni colpevoli, non ci meravigliremmo se ne seguissero altre.

  • F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    Fernando Alonso vince un emozionante Gran Premio d’Europa, teatro dell’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Lo spagnolo, autore di una grande gara che resterà nella storia del circus come lui stesso ha dichiarato: “la mia più bella vittoria di sempre”, conquista il suo secondo successo stagionale, unico ad esserci riuscito dall’inizio del campionato, proprio davanti al pubblico di casa, fondamentale nell’appoggio al connazionale che, aggiudicandosi 25 punti importantissimi dopo il mezzo disastro della gara di Montreal nel GP del Canada, lo riportano nuovamente solitario in vetta alla classifica del Mondiale.

    Sul circuito di Valencia, a differenza delle altre edizioni piuttosto monotone, lo spettacolo questa volta non è mancato. Il pilota della Ferrari infatti, partito 11esimo dopo le deludenti qualifiche del sabato, si è esibito in una rimonta strepitosa recuperando già diverse posizioni alla partenza avvicinandosi alle posizioni di testa a suon di sorpassi. Lo show del ferrarista è partito dopo il primo pit-stop, periodo di gara in cui tutti i piloti che gli stavano davanti non sono riusciti a frenare l’inerzia dell’idolo di casa che per vincere, oltre alla sua bravura, si è dovuto appellare tantissimo anche alla fortuna che ha messo fuori gioco i suoi diretti concorrenti per la lotta al titolo mondiale.

    E’ il caso di Sebastian Vettel, fuori al 34esimo giro mentre si trovava meritatamente in prima posizione dall’inizio della gara, per essere stato appiedato di colpo dalla sua Red Bull dopo l’entrata in pista della safety-car per il contatto che ha coinvolto il pilota della Toro Rosso Jean-Eric Vergne e quello della Catheram di Heikki Kovalainen. Eppure la gara del campione tedesco aveva preso le forme di una passeggiata dopo soli pochi giri dall’inizio del GP, aiutato inaspettatamente dal diretto rivale Hamilton, secondo ma in crisi con le gomme morbide, che faticava a tenere il suo passo, veramente indiavolato. Ma la domenica del pilota della Red Bull è stata a dir poco sfortunata e la rottura della sua RB8 lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

    E la stessa sorte è toccata a Lewis Hamilton che prima, ancora una volta, ha dovuto accusarsi i problemi dei suoi meccanici al pit-stop che hanno faticato a fissare la ruota anteriore sinistra facendogli perdere come al solito molti secondi ma soprattutto la terza posizione a vantaggio di Alonso. Poi, un pò come capitato allo spagnolo nel GP del Canada, i problemi di gomme lo hanno costretto a cedere, dopo una strenua lotta, la posizione in favore di Kimi Raikkonen, e successivamente il contatto con Pastor Maldonando lo ha messo definitivamente fuori gioco, anche se la manovra del venezuelano è apparsa un pò azzardata visto che comunque il sorpasso sull’inglese sarebbe avvenuto sicuramente poche curve più tardi. Due zeri in classifica che pesano tantissimo nell’economia del Mondiale.

    Fernando Alonso © Mark Thompson

    Ma la sfortuna colpisce anche Romain Grosjean, in una gara in cui due ritiri per motivi tecnici da parte delle vetture di testa non si vedevano da tantissimo tempo. Il francese dopo essere stato superato magistralmente da Alonso dopo la ripartenza è riuscito comunque a restargli negli scarichi assaporando la possibilità di un sorpasso che poteva regalargi la prima vittoria in carriera. E invece la sua Lotus E20 cede di colpo per un problema all’alternatore vanificando la sua bella gara che molto probabilmente sarebbe culminata con il suo terzo podio stagionale e un altro risultato positivo.

    Per cui dietro ad Alonso chiude in seconda posizione l’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che comunque ha meritato pienamente il risultato ottenuto, mentre in terza posizione, a completare un podio composto da tre campioni del mondo, ritroviamo il sorriso di Michael Schumacher, che ritorna a festeggiare nella cerimonia post-gara per la prima volta dal suo rientro in Formula 1. Dopo tanti ritiri e altrettanta sfortuna per il kaiser oggi le cose hanno finalmente girato per il meglio consentendogli di ottenere la seconda gioia personale dopo la pole position conquistata sempre sul circuito cittadino, quello più prestigioso di Montecarlo, dimostrando in questa stagione di gareggiare ai livelli che gli competono.

    Ai piedi del podio invece Mark Webber, anche lui autore di una grande rimonta dopo essersi qualificato 19esimo nelle qualifiche. L’australiano non ha brillato, nè tantomeno ha avuto spunti degni della sua fama ma lavorando nell’ombra è riuscito comunque a risalire sfruttando anche le disgrazie degli altri piloti e  conquistare punti importantissimi per la classifica del mondiale che ora lo vede secondo e diretto inseguitore di Fernando Alonso a 20 punti di distacco.

    Ottimo risultato anche per le due Force India di Noco Hulkenberg e Paul di Resta, che chiudono rispettivamente in quinta e settima posizione divisi soltanto dall’altra Mercedes di Nico Rosberg. Ennesima gara incolore per l’altra McLaren di Jenson Button che sta trovando più difficoltà del previsto a trovare il feeling con una MP4-27 che sembra essere più “cucita” addosso al suo compagno di squadra Hamilton, davanti alla Sauber di Sergio Perez  e alla Williams di Pastor Maldonando che nonostante l’incidente con l’anglo-caraibico è riuscito a chiudere in decima posizione nella top-ten. Il venezuelano sarà ascoltato dai commissari a fine gara che prenderanno decisioni in merito all’incidente in questione, quindi la classifica potrebbe subire ancora dei mutamenti.

    Infine Felipe Massa che dopo essere partito a razzo ha chiuso in 16esima posizione a causa dell’incidente al 33esimo giro con Kamui Kobayashi che lo ha costretto a completare tutto un giro con una gomma forata per rientrare ai box e cambiarla. Il giapponese è invece stato punito dalla Commissione di gara ma ha chiuso lo stesso la sua gara anzitempo per un ritiro.

  • F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    Lo aveva predetto alla vigilia e alla fine così è stato. Lewis Hamilton si aggiudica un mirabolante Gran Premio del Canada, il settimo appuntamento Mondiale dell stagione 2012 di Formula 1 ,conquistando la sua prima vittoria stagionale e divenendo il settimo vincitore diverso del campionato su sette gare disputate. Il campione anglo-caraibico dà spettacolo in pista dimostrandosi aggressivo come sempre, ma anche freddo e calcolatore quanto basta per sfruttare il potenziale della sua McLaren capitalizzando al massimo la strategia di gara di due soste che gli ha permesso di arrivare nel finale di gara nelle migliori condizioni per vincere la gara.

    Impossibile ripetere a Montreal la strategia di una sola sosta vista a Montecarlo, e il team di Woking questa volta è bravissimo a capirlo. L’inglese infatti dopo il sorpasso su Alonso al primo pit-stop, si ferma nuovamente a 19 giri dalla fine per cambiare i suoi pneumatici ormai a fine vita, al contrario dello spagnolo e di Vettel, che invece decidono di rimanere in pista fino alla fine avendo effettuato un solo pit-stop. Scelta sbagliata perchè Hamilton con un passo da qualifica e di un secondo inferiore ogni giro li rimonta nel giro di poche tornate e li sorpassa con estrema facilità sfruttando il DRS sul rettilineo del Casinò e la maggior freschezza delle sue gomme soft. Dopodichè è un gioco da ragazzi per il campione del mondo 2008 controllare la gara e arrivare agevolmente a tagliare il traguardo indisturbato, conquistando la 19esima vittoria della carriera che gli vale il ritorno al primo posto solitario in vetta alla classifica di un Mondiale equilibrato come non si era mai visto prima.

    Alle spalle di Hamilton troviamola Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez che completano un podio insolito stravolgendo ciò che si è visto in gara fino a 10  giri dal termine. Infatti sia  il francese che il massicano sfruttano la strategia sbagliata della Ferrari e grazie alle gomme supersoft montate nel finale superano lo spagnolo conquistando rispettivamente la seconda e la terza posizione. La strategia di una sola sosta dei due giovani piloti è la stessa di quella della Ferrari ma le tempistiche nei pit-stop li avvanatggiano notevolmente permettendogli di cogliere un grandissimo risultato, che per entrambi significa il secondo podio stagionale.

    Lewis Hamilton © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Quarto posto per Sebastian Vettel che riesce a a rimediare all’errore della strategia rientrando nei giri finali per un’altra sosta ai box e montare gomme nuove. Scelta che gli ha permesso almeno di raggiungere Alonso e di chiudere in quarta posizione. A poco vale la consolazione di aver fatto segnare il tempo più veloce della gara proprio all’ultimo giro in 1:15.752, che anzi aumenta ancora di più il rammarico di aver perso un podio nettamente alla portata. In casa Ferrari non ha pagato l’azzardo di aver optato in corsa per un solo pit-stop e Fernando Alonso non ha potuto evitare l’inevitabile crollo delle gomme. Cosi si è ritrovato dall’essere primo fino al 64esimo giro al quinto posto finale, che non soddisfa certamente gli uomini di Maranello, che comunque hanno rischiato il tutto per tutto.

    Alle spalle del ferrarista l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che per poco non riesce a beffare anche lui nel finale Alonso, arrivatogli davanti per soli quattro decimi. Il tedesco porta ancora punti preziosi al team in una giornata non pèroprio positiva mentre nell’altra parte del box Michael Schumacher deve fare ancora i conti con la sfortuna. Dopo i tanti problemi e i ritiri di inizio stagione il tedesco ne aggiunge ancora un altro qui a Montral questa volta per un problema al DRS che rimane aperto facendogli perdere carico erodinamico e costringendolo al ritiro.

    Settimo Mark Webber che dopo un inizio di gara abbastanza incoraggiante al passo dei primi tre, perde di consistenza con il passare dei giri e conclude una gara passata nell’anonimato nonostante una Red Bull abbastanza efficace. Dietro di lui la Lotus di Kimi Raikkonen, che questa volta perde il confronto diretto in famiglia con Grosjean, e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi. Sia per il eam francese che per quello elvetico comunque punti preziosissimi per il cammino nel Mondiale.

    In decima posizione chiude la top-ten la Ferrari di Felipe Massa. Il brasiliano dopo un avvio aggressivo ed arrembante commette l’errore cruciale per la sua gara nelle fasi iniziali andando in testacoda alla prima curva rovinando irrimediabilmente il suo set di gomme supersoft e rendendo da li in poila sua gara tutta in salita. Il paulista precede le due Force India di Paul  Di Resta e Nico Hulkenberg, che non sono riuscite a rispettare le premesse del week-end. Gara da dimenticare per Jenson Button, 16esimo al traguardo e mai protagonista per tutto il week.end.

  • F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito di Montreal, intitolato a Gilles Villeneuve il pilota inglese della McLaren ha firmato il miglior tempo sia nella prima che nella seconda sessione fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:15.259, migliorando di oltre tre decimi il tempo fatto segnare nella mattinata. L’anglo-caraibico dimostra dunque di avere un ottimo feeling su questo circuito dove ha già vinto due volte e ottenuto altrettante pole position, ma deve fare attenzione alla Ferrari che sul circuito canadese sembra aver trovato un bilanciamento perfetto.

    Alle spalle dell’anglo-caraibico infatti troviamo le due Rosse di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo staccato di pochi millesimi, 54 per la precisione grazie al tempo di 1:15.313 che lo colloca alla fine della prima giornata di prove in seconda posizione. Il brasiliano invece si ferma ad un decimo e mezzo dal tempo migliore in assoluto ma dimostra dei progressi notevoli, soprattutto dopo la prima sessione, in cui non è riuscito ad andare oltre la 12esima posizione. Il team di Maranello ha testato le nuove componenti aerodinamiche che sembrano aver dato i loro frutti, come la nuova versione degli scarichi molto simile a quella della McLaren.

    Quarto posto per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che prima della pausa pranzo ha chiuso con il secondo miglior tempo, migliorato nel pomeriggio di un solo decimo. In Red Bull si sono concentrati moltissimo sui test aerodinamici, vistose sono state infatti le appendici aerodinamiche che sono servite per provare le nuove componenti portate qui a Montreal, soprattutto la nuova ala anteriore. Il compagno di squadra Mark Webber invece non è riuscito a fare meglio della 12esima posizione.

    Lewis Hamilton © STAN HONDA/AFP/GettyImages

    Ottima sessione di prove per le Force India e le Sauber. Al quinto posto troviamo infatti Paul Di Resta che precede Kamui Kobayashi che si piazza sesto. Nico Hulkenberg con la seconda delle Force India chiude in ottava posizione appena dietro al connazionale Michael Schumacher che porta la sua Mercedes in settima posizione. Undicesimo, appena fuori dalla top-ten, il messicano Sergio Perez. La seconda delle McLaren, quella di Jenson Button, è nona ma l’inglese è rimasto per molto tempo ai box soprattutto in mattinata per risolvere un problema al cambio della sua MP427. Alle spalle dell’inglese chiude la top-ten in decima posizione l’altra Mercedes di Nico Rosberg.

    Giornata poco positiva per la Lotus che con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen non è andata oltre la 14esima e la 15esima posizione. Male anche Pastor Maldonando che chiude in 13esima posizione mentre il compagno di squadra Bruno Senna ha avuto l’ “onore” di testare il cosiddetto “Muro dei Campioni” nella prima sessione perdendo anche la possibilità di provare la nuova ala posteriore.

    La tanto attesa pioggia si è fermata a pochi chilometri dal circuito, e nonostante il cielo coperto da nuvole molto grigie, tutti i team hanno avuto la possibilità di provare tranquillamente con condizioni di pista totalmente asciutta, quindi i piloti hanno potuto provare maggiormente gli pneumatici soft grazie alle temperature relativamente più basse. Le condizioni metereologiche per domani e domenica però potrebbero cambiare regalando pole e gara su pista bagnata.

  • F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    Ritorno al passato a Monaco. Michael Schumacher infatti piazza la zampata del campione conquistando la pole position del Gran Premio di Montecarlo, la prima dal suo rientro in Formula 1 nel 2010, tornando davanti a tutti dopo ben 6 anni, l’ultima pole position infatti risale al Gran Premio di Francia nel 2006. Il campione tedesco, nel sesto appuntamento della stagione, mette a segno un ultimo giro praticamente perfetto segnando il miglior tempo in 1:14.301, spazzando via le voci che lo vogliono nuovamente prossimo alla pensione alla fine di questa stagione. Miglior risposta Schumi non poteva dare, qui a Monaco, uno dei pochi circuiti dove il pilota può ancora fare veramente la differenza, aggiornando il suo già ricco palmares portando a quota 69 lo score delle pole position in carriera.

    La gioia della pole si trasforma però in delusione per il sette volte campione del mondo, che a causa della penalizzazione inflittagli al Gran Premio di Spagna per l’incidente con Bruno Senna, sarà arretrato di cinque posizioni in griglia di partenza e scatterà dalla terza fila in sesta posizione. Il tutto a vantaggio di Mark Webber, che si è visto soffiare proprio all’ultimo secondo la prima posizione per soli 80 millesimi, valevole comunque soltanto per le statistiche visto che ad usufruire della prima casella domani in gara sarà proprio lui. Risultato inaspettato viste le difficoltà incontrate nei tre turni di libere, ma l’australiano è riuscito a portare a casa la miglior posizione possibile nel GP in cui la pole position vale sicuramente più che in ogni altro circuito viste le caratteristiche del tracciato molto angusto e stretto.

    Michael Schumacher © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Il pilota della Red Bull dovrà fare attenzione all’altra Mercedes di Nico Rosberg, che complice l’arretramento del compagno di squadra manterrà il verde-argento della casa di Stoccarda in prima fila. Il tedesco potrà lottare sicuramente per la vittoria visto che anche nelle terze libere era stato il pilota più veloce della sessione. Appena dietro partirà Lewis Hamilton, che con il suo solito guizzo nel giro secco porta in quarta posizione una McLaren non perfetta e poco veloce. Basti pensare che il compagno di squadra Jenson Button partirà dalla 13esima posizione costretto a fermare la sua Mp4-27 appena dopo la Q2.

    Alle spalle dell’inglese in quinta posizione la Lotus di Romain Grosjean, più volte a rischio eliminazione nella Q2 cosi come quella del compagno di squadra Kimi Raikkonen, soltanto ottavo. La vettura di Enstone, additata da molti nei giorni scorsi di essere la vettura più veloce su questo circuito ha un pò deluso le aspettative. Cosi come la Ferrari, che forse aveva abituato troppo i tifosi nei tre turni di libere a stare nelle posizioni davanti, e invece sia Fernando Alonso che Felipe Massa hanno fatto più fatica del previsto, anche se le due Rosse hanno avuto la capacità di qualificarsi alla terza qualifica senza troppi sforzi. Lo spagnolo è l’ultimo dei piloti ad usufruire della penalità di Schumacher e scalerà dalla sesta alla quinta posizione. Il brasiliano partirà settimo davanti a Raikkonen e alle spalle del Kaiser, non certo il cliente più comodo da affrontare.

    Oltre a Schumi anche un altro pilota sarà penalizzato. Pastor Maldonado, vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna sarà costretto ad arretrare di 10 posizioni per aver colpito nelle libere della mattina il messicano Sergio Perez sotto il tunnel che porta alla chicane Nouvelle .Il venezuelano così dalla nona sarà retrocesso in 19esima posizione, mentre Perez partirà ultimo a causa di un incidente nei primi minuti della sessione provocato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra alla curva delle piscine.

    Crisi nera invece per Sebastian Vettel che chiude la sessione di qualifica in decima posizione scegliendo di non effettuare giri cronometrati. Scelta abbastanza anomala e discutibile quella del campione del mondo in carica, in un circuito dove partire dietro non aiuterà certamente visto la difficoltà nei sorpassi. Inoltre il tedesco si era dimostarto in difficoltà già dalla Q1 in cui era stato costretto a montare le gomme a mescola più morbida, le supersoft. Guadagnerà comunque la nona posizione ai danni di Maldonado.

  • La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    Dopo la pausa di una settimana dall’ultimo Gran Premio di Spagna disputatosi nel caldo torrido di Barcellona ecco che la Formula 1 scalda di nuovo i motori per far tappa nel Principato di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale 2012, che proprio quest’anno festeggia il suo 70esimo anniversario dalla sua entrata ufficiale nel calendario di F1. L’ultimo GP ha regalato la prima vittoria di Pastor Maldonado, nonchè un grande equilibrio nel campionato al cospetto dei 5 vincitori diversi su altrattante gare disputate. Ecco perchè il GP di Monaco che si terrà domenica si preannuncia come uno dei più avvincenti degli ultimi anni.

    IL FASCINO DI MONTECARLO – Monaco rappresenta il circuito più corto con i suoi 3,34 km da percorrere per 78 giri (260,52 km il totale), ma allo stesso tempo quello più lungo visto che le medie sul giro molto basse impongono una maggior durata della distanza in gara. Montecarlo è il circuito più longevo e anche il più lento del calendario con le strette stradine e chicane che lo caratterizzano ma sicuramente anche quello più carico di fascino al pari di circuiti storici come Spa-Francorchamps o Monza dove una vittoria vale certamente qualcosina in più in termini di importanza rispetto agli altri circuiti, ma soprattutto rappresenta ancora uno dei pochi tracciati dove il pilota può ancora fare la differenza e teatro di grandi gare in passato. I muretti vicinissimi alla pista impongono infatti una grande concentrazione per tutta la durata della gara, in cui chi sbaglia non ha via di scampo.

    INCOGNITA METEO E GOMME – A differenza di Barcellona dove tutti i piloti hanno dovuto modificare un pò il loro stile di guida per preservare maggiormante le gomme che nell’ambiente torrido della Spagna si usuravano con molta facilità, il clima monegasco dovrebbe dare un pò di tregua visto che le temperature si preannunciano più basse e gradevoli. Proprio per questo, così come lo scorso anno, la Pirelli porterà per la prima volta in stagione la gomma Supersoft, quella con dicitura rossa, che verrà utilizzata come gomma morbida, e quella soft, con spalla gialla, come mescola più dura. Questa scelta dovrebbe garantire un maggiore spettacolo ma soprattutto meno calcoli da parte dei piloti che dovranno preoccuparsi meno di risparmiare le gomme e più sulla prestazione assoluta. Ma attenzione al meteo, che potrebbe riservare in previsione del wee-end una gara sotto la pioggia

    FERRARI LAVORA SULL’AERODINAMICA – Rispetto a tutti gli altri circuiti a Monaco è necessaria un’impostazione della vettura nettamente diversa. Per questo in Ferrari si cerca di portare più aggiornamenti possibili atti a migliorare quello che è il carico aerodinamico della monoposto lasciando da parte l’efficenza del motore, che sul circuito cittadino è richiesta al minimo. Tuttavia non si tralasciano molti degli aggiornamenti portati in Spagna e che potrebbero rivelarsi molto utili visto che la F2012 sul circuito del Montmelò, anche se con caratteristiche diverse, è sembrata migliorata rispetto alle prime gare. In Ferrari si tiene a far bene in vista di questo Gran Premio, anche perchè pochi giorni fa, esattamente il 21 Maggio, cadeva l’anniversario del debutto del Cavallino nel Mondiale di F1, proprio sul circuito di Montecarlo nel 1950.

    Montecarlo GP Monaco © Paul Gilham/Getty Images

    INCERTEZZA SUI FAVORITI – Come detto la Ferrari arriva bene al Gran Premio di Monaco grazie al secondo posto di Alonso nel GP di Spagna che lo ha rilanciato nuovamente in vetta alla classifica mondiale, anche se in coabitazione con Sebastian Vettel. Così come la Williams e Maldonado, binomio vincente al Montmelò, e la Lotus, sempre a piazzamento in questa stagione con Raikkonen e Grosjean, e che senza sorprese potrebbe essere la sesta scuderia vincente nei primi 6 GP. Chi invece arriva un pò meno meglio nel Principato sono Red Bull e soprattutto McLaren. La scuderia austriaca sembra la brutta copia della vettura imbattibile delle ultime due stagioni, mentre a Woking, dopo un inizio abbastanza incoraggiante, paiono aver perso la strada giusta e stanno trovando più difficoltà del previsto a tenere il passo dei primi. Inoltre le caratteristiche della Mp4-27 sembrano adttarsi bene ai circuiti con curve ad alta velocità, praticamente inesistenti a Monaco, e meno a quelle di bassa velocità, paricolare sul quale i due piloti di Woking dovranno lavorare molto.

    SCHUMACHER PENALIZZATO – Si parte comunque da una certezza, ovvero la squalifica comminata a Michael Schumacher che verrà retrocesso di 5 posizioni a qualifica ultimata per aver tamponato il brasiliano della Williams Bruno Senna durante il Gran Premio di Spagna. La manovra del tedesco era stata esaminta a fine gara dai commissari che hanno deciso di infliggere la penalità nel GP successivo, visto che la gara dei due piloti a Barcellona era terminata con l’incidente in causa.

    PROGRAMMA WEEK-END – Come di consueto il week-end monegasco si aprirà con le prove libere, non di venerdì come su tutti gli altri circuiti, ma di giovedì. Si parte con le prime prove libere alle ore 10:00. seguite dalle seconde libere alle ore 14:00. Da giovedì si riprenderà poi sabato in cui si terranno le terze libere nella mattinata dalle 11:00 alle 12:00, e successivamente la lotta per la pole con le qualifiche delle ore 14:00. Stesso orario per la gara, domenica alle ore 14:00.

  • Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Cade oggi il 18esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, immenso campione della Formula 1 scomparso l’1 maggio del 1994 durante il Gran Premio di San Marino e che negli anni in cui ha corso ha scritto la storia di tutto l’automobilismo sportivo.

    Quel giorno si correva a Imola, terzo appuntamento del Mondiale. Il week-end sammarinese iniziò con infausti presagi, nelle prove del venerdi Rubens Barrichello fu protagonista di un brutto incidente che per poco non diede fine alla sua carriera agonistica. Accadde lo stesso il giorno dopo a Roland Ratzenberger, sebbene con destino diverso. Il pilota austriaco perse il controllo della sua vettura, una Simtek Ford, alla curva intitolata a Gilles Villeneuve andando a schiantarsi contro il muretto e morendo sul colpo.

    Senna, in pole position dopo le qualifiche per la terza volta consecutiva su tre GP, aveva lasciato la McLaren per prendere il posto del suo nemico numero 1, il “Professore” Alain Prost alla guida della Williams Renault, campione del mondo in carica. Al settimo giro della corsa il brasiliano, messo sotto pressione da un giovanissimo Michael Schumacher che gli stava guadagnando terreno alla guida della Benetton Ford e vincitore dei primi due Gran Premi, perse il controllo della sua vettura al Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo, finendo violentemente e ad una velocità elevatissima contro le barriere di protezione.

    La gara fu subito interrotta e i soccorsi furono tanto immediati quanto inutili. Il trasporto in ospedale non servì a salvargli la vita tanto erano gravi le ferite e i traumi riportati soprattutto alla testa. Quel giorno la F1 perse uno dei protagonisti più amati nel mondo del circus capace come pochi di entusiasmare gli animi degli appassionati di questo sport.

    Ayrton Senna © Mike Hewitt/Getty Images

    Gli anni particolarmente più gloriosi sono sicuramente quelli passati con la McLaren con la quale ottenne la sua consacrazione definitiva vincendo i suoi tre titoli Mondiali nel 1988, 1990 e 1991. Gli anni nella casa di Woking furono caratterizzati anche dalla grande competizione con il suo compagno-rivale Alain Prost con il quale diede vita a duelli entusuasmanti culminati spesso con grandi imprese da parte del brasiliano. Oltre ai tre titoli iridati Ayrton Senna vanta anche un particolare record, è infatti il pilota ad aver ottenuto più pole position (67) in relazione ai Gran Premi disputati (161). Solo il sette volte campione del mondo Michael Schumacher è riuscito nell’impresa di battere questo record con 68 partenze dalla prima posizione, sebbene abbia disputato quasi il doppio dei GP con 288 gare sulle spalle, ed è terzo nella storia della F1 per numero di vittorie, 41, dietro proprio al campione tedesco, che primeggia con 91 successi, e Prost con 51.

    Senza quel maledetto 1 maggio del 1994 oggi Ayrton avrebbe 52 anni. Uomo dalle grandi doti umane non solo per il suo impegno nel sociale, di cui tutti siamo a conoscenza, ma forse in pochi ricorderanno il soccorso prestato ad un pilota che aveva subito un incidente durante le prove del Gran Premio del Belgio nel 1992 schizzando fuori dalla sua McLaren senza pensarci su due volte e al rischio che avrebbe corso con la vettura incidentata in mezzo alla pista, pilota dalla grandissima caratura e di forte personalità, anche se non particolarmente attivo con le telecamere a causa del suo carattere schivo e riservato. Non per questo non può essere considerato uno dei piloti più forti che la Formula 1 abbia  mai avuto, forse il più grande di sempre, il suo ricordo è da sempre vivo nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport e non solo, mito della Formula 1 al quale le nuove generazioni dell’automobilismo che cominciano sin da piccoli ad avvicinarsi a questo sport si ispirano perchè Ayrton Senna non era un semplice pilota ma “il” pilota.

    VIDEO TRIBUTO AYRTON SENNA

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