Non ci sono ancora conferme ufficiali ma è ormai solo questione di tempo per l’annuncio del ritorno in pista di Michael Schumacher al volante della Mercedes. Il presidente della Ferrari Luca Montezemolo ha infatti dichiarato che l’ex iridato, che attualmente ricopre il ruolo di consulente nel team di Maranello, non ha nessun vincolo contrattuale e può liberarsi per andare nella scuderia gestita dal suo vecchio amico Ross Brawn, liquidandolo con queste parole: “Non gli ho ancora parlato di questo ma è solo un caro amico, non un membro del team. E’ un consulente per le vetture stradali. Stop”.
Inoltre dietro il probabile addio di Schumacher alla Ferrari pare ci sia un retroscena che risale a quest’estate quando il campione tedesco sembrava pronto per il rientro in pista e sostituire “l’infortunato” Felipe Massa per il resto della stagione.
Schumi avrebbe chiesto non solo di concludere il campionato scorso ma anche di essere uno dei due piloti titolari per le stagioni a seguire.
Montezemolo però gli ha preferito Fernando Alonso, che affiancherà Felipe Massa, snobbando così la richiesta del tedesco che a quel punto ha scelto di non tornare a correre, ufficialmente per aver accusato dolori al collo (ricordiamo tutti la sua conferenza stampa di rinuncia con il medico personale).
Si dovrebbe concludere così il rapporto tra Ferrari e Schumacher, binomio più vincente della storia della Formula 1 con la conquista di 5 titoli piloti e 6 costruttori.
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F1: Montezemolo spinge Schumacher verso la Mercedes
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F1: Schumacher pronto al rientro, la Mercedes offre 7 milioni
Rinviato tutto a dopo Natale, per sapere se rivedremo in pista il 7 volte campione del Mondo Michael Schumacher su una vettura di F1. Ma, a malincuore per i più romantici, Schumi non tornerà a guidare una Ferrari, bensì sarà al volante della neonata Mercedes (ex Brawn).
Il capo della scuderia tedesca Norbert Haug non si è voluto ancora sbilanciare ma il fatto che continua a non smentire, la trattativa trova fondamento. All’ex iridato sono stati offerti 7 milioni di euro d’ingaggio per tornare a guidare, Schumacher ci sta pensando seriamente anche perchè sarebbe entusiasta di tornare a lavorare con Ross Brawn tant’è che ha richiesto un incontro con Montezemolo per sapere quante possibilità ci siano per interrompere il suo rapporto da consulente con la Ferrari.
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Clamoroso: Schumacher torna a correre in F1 in Mercedes?
Notizia bomba che arriva dall’Inghilterra: secondo la Bbc la Mercedes avrebbe avviato le trattative con Michael Schumacher per un suo clamoroso ritorno in Formula 1, formando così un trio tedesco super (Mercedes, Schumacher, Rosberg) da contrapporre al super team tutto inglese (McLaren, Hamilton, Button).
A sostenere la tesi dell’emittente televisiva inglese ci pensa Eddie Jordan, ex proprietario dell’omonima scuderia ora in pensione, che afferma:“Esiste una reale possibilità che la cosa vada in porto. Tutto è cominciato con una riunione tra Michael, Ross Brawn e l’amministratore delegato della Mercedes-Daimler Dieter Zietsche in occasione del Gp di Abu Dhabi. Per il momento, però, Schumacher non può guidare per la Mercedes perché ha ancora un contratto di consulenza con la Ferrari. Ma non credo che, se Schumi glielo chiedesse, il presidente di Maranello Luca di Montezemolo gli rifiuterebbe l’assenso a tornare in pista, anche perché sarebbe interesse di tutto l’ambiente della Formula 1. Sono comunque sicuro che a Michael l’idea di guidare una Mercedes sotto la guida di Ross Brawn intrighi molto“.
La Mercedes, che ha da poco rilevato il 70% della Brawn Gp, farebbe al caso del pilota 7 volte campione del Mondo anche perchè, ritroverebbe il suo vecchio amico Ross Brawn con il quale ha ottenuto grandissimi successi sia in Benetton che in Ferrari.
La portavoce di Schumacher, Sabine Kehm, intervistata dalla Bbc non ha escluso questa possibilità: “È molto difficile che accada ma mai dire mai“.
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F1: Jean Todt è il nuovo presidente della FIA. Succede a Mosley
Jean Todt è il nuovo presidente della Fia: l’ex direttore tecnico della Ferrari è stato eletto dal Consiglio Mondiale della Formula 1 nella giornata di oggi a Parigi e prenderà il posto di Max Mosley, che ha ricoperto la carica di presidente per 18 anni.
Todt ha battuto la concorrenza dell’ex rallysta finlandese Ari Vatanen (135 voti a favore contro i 49 di Vatanen) e arriva ai vertici della Fia dopo venti anni di successi e l’exploit costruito in Ferrari con Ross Brawn in cabina di regia e Schumacher in pista.
Le prime parole del nuovo presidente sono proprio per i tedesco “Schumacher per me è come un figlio, ci sarà sempre un posto per lui. C’è stato prima, c’è adesso e ci sarà anche dopo“, e continua “essere venuto qui accompagnato da mia moglie, da mio figlio e da Michael è il segno dell’amicizia che mi lega a Schumi“. Todt prende tempo sulle questioni spinose della Fia che riguardano il caso Briatore e le controversie con Montezemolo rimandando tutto al dopo l’insediamento.
Laconico e deluso il commento dello sconfitto Ari Vatanen “Pensavo che ci fosse molta più gente a voler cambiare la Fia. Sappiamo come funziona e molti delegati hanno paura di perdere il posto”.
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Clamoroso: Schumacher rinuncia alla Ferrari. Non sarà lui il sostituto di Massa
Decisione clamorosa di Michael Schumacher: a 10 giorni dal suo attesissimo rientro in pista a Valencia. Il sette volte campione del mondo di Formula Uno ha rinunciato alla guida della Ferrari. In un comunicato pubblicato dal suo sito ufficiale, Schumi ha detto di “non potere sostituire Massa”. La causa è l’infortunio al collo subìto dopo l’incidente in moto dello scorso febbraio. La seconda Rossa, in Spagna, sarà guidata da Luca Badoer.
La decisione del tedesco è stata presa lunedì sera, dopo un’ultima, approfondita visita effettuata in Germania. Lo “scan” sul collo del tedesco ha evidenziato una piccola frattura vertebrale che, nelle condizioni dettate dalla guida di una Formula 1, potrebbe causare ulteriori e più gravi problemi a Michael. “Ho fatto veramente tutto’ cio’ che potevo per rendere possibile il ritorno temporaneo, ma purtroppo non ha funzionato –ha scritto nella nota il fuoriclasse di Kerpen- Non siamo riusciti a risolvere i problemi al collo, con il dolore emerso dopo il test privato al Mugello. Dal punto di vista medico e terapeutico abbiamo provato di tutto“, dice Schumi.
IL COMUNICATO DELLA FERRARI
Poco dopo l’annuncio di Michael Schumacher, la Ferrari ha emesso il comunicato in cui, oltre a confermare la sostituzione di Massa con Luca Badoer, si riporta il commento del presidente Luca di Montezemolo. “A seguito della sopravvenuta indisponibilità di Michael Schumacher a sostituire Felipe Massa a partire dal prossimo Gran Premio d?Europa -si legge- la Scuderia Ferrari Marlboro comunica che la vettura numero 3 sarà pertanto affidata Luca Badoer”.“Sono molto dispiaciuto per il problema che impedirà a Michael di tornare a gareggiare? ? ha dichiarato Luca di Montezemolo ? In questi giorni avevo potuto apprezzare il grande impegno e la straordinaria motivazione che lo animavano e che avevano coinvolto il team e gli appassionati in tutto il mondo. Il suo ritorno avrebbe sicuramente fatto bene alla Formula 1 e sono certo che lo avremmo rivisto lottare per la vittoria. A nome della Ferrari e di tutti i suoi tifosi desidero ringraziarlo per il grande attaccamento alla squadra dimostrato in questa circostanza. D?accordo con Stefano Domenicali abbiamo quindi deciso di dare a Luca Badoer la possibilità di correre con la Scuderia dopo tanti anni di prezioso lavoro svolto nel ruolo di collaudatore.?
da sportmediaset -
Ferrari: Schumacher ritorno Galattico. Montezemolo riveste d’oro il tedesco
Siamo ancora nel campo dei rumors, ma se avevamo azzeccato il ritorno alla Ferrari di pluricampione tedesco, c’è da credere anche alla voce che circola oltremanica e che parla di un contratto faraonico per Schumacher. 3,5 milioni di euro a Gran Premio, che moltiplicati per le 7 tappe in programma porteranno nelle casse del tedesco ben 24,5 milioni di euro, piu la possibilità nella prossima stagione di diventar super cosulente dorato per il team di Maranello anche se le voci parlano anche di un possibile rinnovo come pilota in sostituzione del finlandese Raikkonen ormai sempre piu lontano dalla rossa. Questa ipotesi è remota per il momento e legata particolarmente alle prestazioni del tedesco nell’ultima parte stagionale. Sicuramente Schumacher avrà preso la decisione con il cuore rendendo felice Montezemolo ma il suo portafoglio sicuramente sarà altrettanto contento
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Schumacher torna alla Ferrari. Ottima operazione di marketing, ma con quali aspettative?
I rumors che volevano Schumacher sulla monoposto dello sfortunato Massa alla fine si sono rilevati fondati, il tedesco ha deciso che “per ragioni di gratitudine e lealtà nei confronti del team non posso ignorare questa sfortunata situazione” ritornando a distanza di tre anni pilota di Formula 1. Il ritorno del pilota tedesco, forse il meno spettacolare ma il piu vincente di sempre, sicuramente servirà a riportare entusismo verso un campionato che tra dissidi interni, lotte di potere e crisi economica aveva perso tanto del suo appeal. Ma la bontà della scelta almeno in questo momento fa storcere il naso a molti addetti ai lavori, aver Schumacher in squadra significherà dar il definitivo ben servito al finlandese Raikkonen, già in difficoltà di suo a tener la pressione figuriamoci accanto ad un mostro sacro, ma anche per la Ferrari e per lo stesso Schumacher questa scelta può rivelarsi l’ennesimo boomerang di un annata nata male e che continua in modo peggiore con il brutto incidente a Felipe Massa. La Ferrari di quest’anno, non è una macchina eccezionale, difficile da guidare, poco affidabile e solo nelle ultime gare un pò piu competitiva e anche per un fuoriclasse come il tedesco non è possibile far miracoli perchè in Formula 1 niente è improvvisabile e pensate voi uno Schumacher che non riuscisse a piazzarsi sul podio ogni gara, uno Schumacher costretto a lottare per prender il punticino, sarebbe un brutto colpo anche per l’ego di chi pensa di esser sempre e comunque il piu forte.
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Clamoroso: Michael Schumacher torna a correre in F1
Inaguriamo oggi con questa notizia una nostra nuova categoria “rumors”, con la quale cercheremo di riportare le notizie che sono a metà dall’esser fondate e il sogno dei tifosi e gli addetti ai lavori. Lo sfortunato incidente che ha fatto temere il peggio per il pilota della Ferrari Felipe Massa ha portato a fantasticare su un possibile ritorno alla guida della monoposto del cavallino rampante di Michael Schumacher. Il tedesco, pluricampione alla guida della Ferrari è sempre un idolo dei tifosi che lo vedrebbero come il sostituto ideale e non avrebbero alcun dubbio sulla sua competitività. Anche l”ex campione del mondo austriaco Niki Lauda non ha dubbi e indica in Schumi l’ideale del brasiliano alla Ferrari per i prossimi Gp “Con lui di ritorno sulla Ferrari l’interesse per la formula uno lieviterebbe di un 20-30%”. L’ipotesi è remota, a detta del procuratore del tedesco, ma la nostalgia della pista potrebbe far cambiare idea al tedesco. Ipotesi piu concrete potrebbero esser Luca Badoer o Marc Genè.
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F1: I 10 migliori piloti di sempre
Eurosport.com ha riportato la classifica fatta da il Times online su i 10 migliori piloti di tutti i tempi: sicuramente farà discutere il primo posto di Jim Clark e l’assenza dalla top ten di Tazio Nuvolari. Sarà un caso ma nella top ten figurano 4 piloti anglosassoni, Stirling Moss “l’eterno secondo” è l’unico pilota inserito a non aver mai vinto un mondiale; Senna e Clark, i primi due piloti di sempre per la gradutoria, hanno perso la vita in pista.
10 Mika Hakkinen (28.9.1968, Finlandia)
Grand Prix: 161
Vittorie: 20
Mondiali: 2 (1998, 1999)Il finlandese è stato il pilota che più di ogni altro ha ostacolato Michael Schumacher quando il tedesco trionfava alla guida della Ferrari. Il primo acuto della sua carriera risale al 1993: all’esordio con la McLaren, durante le qualifiche del GP di Portogallo, Hakkinen si piazzò terzo nella griglia di partenza davanti al compagno di squadra Ayrton Senna. Due anni più tardi, fu vittima di un terribile incidente in Australia che lo tenne in coma per alcuni giorni. Si riprese in fretta, e restò alla McLaren fino al termine della carriera. E’ rimasto nelgi annali della F1 lo storico sorpasso su Schumacher durante il Gran premio del Belgio del 2000: mentre il tedesco doppiava la Bar Honda di Ricardo Zonta all’esterno, Hakkinen li infilò entrambi all’interno. Un sorpasso memorabile. Puro genio.
9. Nigel Mansell (8.8.1953, Gran Bretagna)
Grand Prix: 187
Vittorie: 31
Mondiali: 1 (1992)La carriera del pilota inglese si divide principalmente tra Williams e Ferrari e conta solo un titolo mondiale (1992), eppure il ‘Leone’ rimarrà nel cuore di tutti gli appassionati di F1 per il coraggio e la personalità fuori dal comune, per la spregiudicatezza in pista e la voglia di non mollare mai.
8. Fernando Alonso (29.7.1981, Spagna)
Grand Prix:123
Vittorie: 21
Mondiali: 2 (2005, 2006)Al volante della Renault, Alonso ha dato prova di tutto il suo talento vincendo, giovanissimo, il mondiale per due volte di fila, nel 2005 e nel 2006. Gli anni alla McLaren sono stati decisamente meno fortunati; poi, lo scorso anno, il ritorno alla Renault: l’idolo di Spagna ha concluso degnamente una stagione difficile per colpa di una vettura poco competitiva. Ha prolungato il contratto con la scuderia francese fino al 2010, mettendo fine alle voci che lo volevano diretto a Maranello,eppure c’è chi ancora spera in un suo futuro alla Ferrari.
7. Stirling Moss (17.9.1929, Gran Bretagna)
Grands Prix: 66
Vittorie: 16
Mondiali: 0Perché inserire nei top ten un pilota che non ha mai vinto un titolo mondiale? Perché Moss era dotato di in talento innato, e l’onestà, il rispetto che provava per il grande Juan Manuel Fangio gi sono costati almeno un titolo mondiale. La sua carriera si è interrotta troppo presto, dopo un incidente a Goodwook, nel 1962. L’ ‘eterno secondo’ in F1 è rimasto nella storia dei motori per la Mille Miglia del 1955: con la Mercedes-Benz 300SLR numero 722 percorse i 1600 km in 10 ore e 8 minuti. Una impresa memorabile.
6. Juan Manuel Fangio (24.6.1911 – 17.7.1995 , Argentina)
Grands Prix: 51
Vittorie: 24
Mondiali: 5 (1951, 54, 55, 56, 57)Basta questo dato: Fangio ha partecipato solo a 51 Gran Premi, eppure ben 48 volte è partito in prima fila nella griglia di partenza e ha vinto quasi la metà di quelle gare. Fangio è diventato una leggenda della F1. Ha vinto il suo ultimo Mondiale a un’età (47 anni) in cui la maggior parte degli altri piloti se ne sta comodamente seduta sul divano a guardare le gare in tv.
5. Jackie Stewart (11.6.1939, Gran Bretagna)
Grands Prix: 99
Vittorie: 27
Mondiali: 3 (1969, 71, 73)Le vetture che si è trovato tra le mani (Matra e Tyrrel soprattutto) non erano straordinarie ma con lui alla guida sono risultate vincenti. Stewart si ritirò alla fine della stagione 1973, dopo la scomparsa del compagno di squadra e grande amico François Cevert, deceduto durante le prove dell’ultima gara di quell’anno a Watkins Glen. Verrà ricordato anche per il ruolo che ha ricoperto fuori dalle piste e per le sue battaglie a favore di standard di sicurezza più elevati nel circus della F1.
4. Alain Prost (24.2.1955, Francia)
Grands Prix: 199
Vittorie: 51
Mondiali: 4 (1985, 86, 89, 93)Forse non era un mostro di simpatia, ma il soprannome di ‘Professore’ non gli è stato affibiato a caso. Pignolo all’inverosimile nella messa a punto della vettura, non amava i rischi, adorava la tattica; non ricercava lo spettacolo a tutti i costi, per lui contava solo il risultato finale. La rivalità con Ayrton Senna rimarrà negli annali della F1.
3. Michael Schumacher (3.1.1969, Germania)
Grand Prix: 250
Vittorie: 91
Mondiali: 7 (1994, 95, 2000, 01, 02, 03, 04)Se le statistiche da sole bastassero a misurare le qualità di un pilota, Schumacher dovrebbe essere considerato il migliore dei tutti tempi. Il tedesco detiene la maggior parte dei record in F1, dal numero di Gran Premi vinti, al numero di pole position, a quello dei giri veloci.
Conquistò il primo mondiale nel 1994 con la Benetton, un trionfo assai discusso per la collisione con Damon Hill nell’ultima gara della stagione; bissò il titolo l’anno successivo e ne vinse altri cinque alla guida della Ferrari. Semplicemente, un mito.2. Ayrton Senna (21.3.1960 – 1.5.1994 , Brasile)
Grands Prix: 161
Vittorie: 41
Mondiali: 3 (1988, 90, 91)Tutto il mondo dello sport ha trattenuto il fiato in quel fatidico 1 maggio del 1994, dopo l’impatto della sua vettura contro il muro del Tamburello nel GP di San Marino. Quell’incidente ha posto fine alla carriera di uno dei più grandi sportivi di sempre. Coraggioso, abile tecnicamente, preparato dal punto di vista atletico, Senna viene considerato un precursore del pilota moderno. Purtroppo non potremo mai sapere come sarebbe andato a finire il duello con Michael Schumacher. Uno dei capitoli più affascinanti della storia della F1 è rimasto incompiuto per colpa di quell’incidente mortale.
1. Jim Clark (4.3.1936 to 7.4.1968 – Gran Bretagna)
Grands Prix: 72
Vittorie: 25
Mondiali: 2 (1963, 65)Non c’era nulla che Jim Clark non sapesse fare alla guida di una vettura di F1. Tutta la sua carriera è stata contrassegnata dal ‘matrimonio’ con la Lotus: un binomio che gli ha portato due titoli mondiali. Il 7 aprile 1968, durante una gara di Formula 2 in Germania, la sua vettura andò a sbattere contro gli alberi e morì all’istante. Lo scozzese se n’è andato così, ma il ricordo del suo immenso talento sopravviverà per sempre.
fonte:eurosport.com -
Vettel il nuovo Schumacher?
Il tedesco ha tutte le carte in regole per seguire le orme del suo connazionale più famoso
Sebastian Vettel è la mina vagante del Mondiale di Formula 1: tutti si chiedono se possa migliorare o se l’exploit della passata stagione sia stata solo un caso.
Nato ad Heppenheim il 3 luglio 1987, il tedesco è il più giovane vincitore di un Gran Premio di Formula 1, il più giovane ad aver ottenuto una pole position e il più giovane ad essere salito sul podio; l’anno scorso vinse a Monza con la Toro Rosso una gara, spettacolare e piena di colpi di scena e sorpassi, dominata dall’inizio alla fine. E’ considerato l’erede di Schumacher e quest’anno è chiamato ad un ulteriore salto di qualità; si dice che la sua nuova monoposto, la Red Bull, vada già molto forte e se questo fosse vero allora da lui ci si potrebbe aspettare di tutto.
Vettel inizia a gareggiare con i kart nel 1995, vincendo numerosi titoli e, passando tra una categoria e l’altra, nel 2006 viene promosso come terzo pilota della BMW Sauber a partire dal Gran Premio di Turchia quando Jacques Villeneuve viene rimpiazzato da Robert Kubica dopo il Gran Premio d’Ungheria.
Il tedesco nelle sessioni dei test impressiona tutti piazzando tempi da prima guida ma Viene confermato come test driver per la BMW nella stagione successiva.
Il suo esordio in F1 è datato 17 giugno 2007 nel Gran Premio degli Stati Uniti, quando sostituisce il pilota polacco Robert Kubica dopo il serio incidente occorsogli durante il Gran Premio del Canada, posizionandosi ottavo e guadagnando così un punto nella sua prima gara in Formula 1.
Dal Gran Premio d’Ungheria Vettel sostituisce Scott Speed alla Scuderia Toro Rosso e in virtù dei risultati positivi ottenuti,viene confermato dalla Toro Rosso per il 2008.
Nelle prime gare però Vettel non brilla collezionando ritiri su ritiri ma si riprende e le sue prestazioni crescono di corsa in corsa; realizza la sua prima pole position il 13 settembre 2008 sul circuito di Monza divenendo così il più giovane pilota ad ottenerla nella storia della Formula 1 all’età di 21 anni e 72 giorni, battendo così il 2 volte campione del mondo Fernando Alonso (21 anni e 237 giorni). Il giorno dopo conduce la gara dall’inizio alla fine, nonostante le proibitive condizioni meteorologiche, divenendo il più giovane vincitore di un GP di Formula 1 all’età di 21 anni e 73 giorni (record anch’esso detenuto precedentemente da Fernando Alonso). Alla fine della stagione chiuderà in ottava posizione con 35 punti guadagnati, cifre che gli fanno valere il passaggio alla casa madre della Red Bull.
Quando mancano pochi giorni al via ufficiale della nuova stagione, Vettel viene considerato uno dei sicuri protagonisti di questo Mondiale, ma novità e regole introdotte quest’anno rendono tutto più incerto. Cadrà nel dimenticatoio se non avrà un buon feeling con la sua vettura e quindi rimanere nell’anonimato oppure sarà celebrato come solo i campioni veri meritano? E magari strapperà a Lewis Hamilton il record del più giovane pilota in F1 a vincere il Mondiale. Chi lo sa, solo il tempo potrà dirlo…