Tag: michael schumacher

  • Hamilton Campione, la settima meraviglia di Lewis

    Hamilton Campione, la settima meraviglia di Lewis

    Obiettivo centrato, con la vittoria nel Gran Premio di Turchia, Lewis Hamilton si aggiudica matematicamente il mondiale di Formula Uno 2020 ed arriva a quota sette titoli eguagliando così il record di Michael Schumacher.

    Un successo arrivato in una stagione senza dubbio particolare, messa in discussione e stravolta dal Covid19, ma certamente dominata dal campione britannico.

    E’ stata un’annata che ha visto Hamilton prima eguagliare e poi battere il record di vittorie (91) del campione tedesco e poi andare ad issarsi in vetta, con lo stesso numero di mondiali vinti (7).

    Una macchina praticamente perfetta, unita alla classe sopraffina del pilota numero 44, ha reso la strada di Hamilton subito in discesa.

    Gli avversari non sono quasi mai riusciti ad impensierire le Frecce d’Argento, la Red Bull con Verstappen ha cercato in alcune gare di insidiare la squadra anglotedesca mentre la Ferrari ha disputato un’annata a dir poco pessima.

    Sebastian Vettel si complimenta con Lewis Hamilton | © F1

    A dire il vero la prima gara del campionato, il Gran Premio d’Austria, aveva visto il trionfo dell’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, con Hamilton penalizzato e solo 4° al traguardo.

    Hamilton ha risposto vincendo il Gp di Stiria ma non ha potuto prendere la vetta del Mondiale che è rimasta in mano a Bottas fino al successivo Gp di Ungheria dove Lewis ha vinto ed il compagno è giunto solo 3°.

    Un ultimo giro su sole tre ruote, a causa del cedimento dell’anteriore sinistra avvenuto poco prima anche per Bottas, ha reso ancor più leggendaria la vittoria di Hamilton nella prima delle due gare di Silverstone.

    Nella seconda gara in terra britannica Lewis deve accontentarsi del secondo posto alle spalle di Verstappen che diventa così il primo inseguitore di Hamilton, con però 30 punti da recuperare.

    In una bollente Barcellona post ferragosto è sempre Hamilton a salire sul gradino più alto del podio e lo fa davanti ad un indomito Verstappen e a Bottas.

    Sulla mitica pista di Spa in Belgio non cambiano i protagonisti sul podio, Hamilton sempre primo, sono Verstappen e Bottas che s’invertono i ruoli. Il distacco nel mondiale tra Lewis e Max sale a 47 punti.

    A Monza arriva la peggior gara stagionale del campione britannico che in regime di Safety Car e con la Pit Lane chiusa, entra comunque ai Box e riceve una penalità che lo porta sul fondo dello schieramento, la rimonta gli permetterà di arrivare sino al 7° posto (nella gara vinta da Gasly su Alpha Tauri) perdendo pochi punti su Bottas 5° e guadagnandone sul ritirato Verstappen.

    La prima volta sul circuito del Mugello coincide con la vittoria numero 90 di Lewis che si mette alle spalle Bottas ed Albon. Il vantaggio nel mondiale diventa di 55 punti sul compagno di squadra ed 80 su Verstappen.

    In Russia a Sochi 10 secondi di penalità per prove di partenza fuori dalla zona prestabilita costano cari ad Hamilton che deve accontentarsi del 3° posto dietro a Bottas e Verstappen.

    Nel Gp del Eifel, sul circuito del Nurburgring, Lewis vince ed aggancia a 91 vittorie Michael Schumacher, al termine della gara Mick, il figlio del campione tedesco, consegna una copia del casco del padre ad Hamilton.

    A Portimao, altro circuito all’esordio nel mondiale di F1, il campione britannico, dopo un brutto primo giro anche a causa di una pioggerellina, perde qualche posizione ma non certo la calma, la sua rimonta è inesorabile ed anche stavolta Bottas è costretto ad accontentarsi del 2° posto davanti a Verstappen.

    Ad Imola, pista dove perse la vita Ayrton Senna pilota ammiratissimo da Lewis Hamilton, cambia un po’ lo spartito, il numero 44 parte male dalla seconda piazzola e viene scavalcato da Verstappen, poi però dopo i pit stop di Bottas e dell’olandese della RedBull, Lewis infila una serie di giri spaventosi che sommati ad un pizzico di fortuna con la Virtual Safety Car, gli permettono di mantenere agevolmente il primo posto.

    Veniamo ad oggi, dopo un sabato pazzo con pista allagata e tante sorprese, pole di Stroll ed Hamilton solo sesto, il Gran Premio di Turchia si è dimostrato avvincente e con mille emozioni. A spuntarla è stato sempre lui, Lewis Hamilton che decidendo di non sostituire le gomme intermedie, montate dopo la partenza con le full wet, ha saputo tenere il primo posto così conquistato e portarlo sino al traguardo salendo sul podio insieme a Perez e a Sebastian Vettel.

    Dopo il titolo del 2008 con la McLaren, Lewis Hamilton ne aggiunge così altri sei con la Mercedes negli ultimi sette anni, soltanto Nico Rosberg, sempre su Mercedes, nel 2016 è stato in grado di sedersi sul trono di campione.

  • Formula 1: Montecarlo, l’antico fascino che resiste

    Formula 1: Montecarlo, l’antico fascino che resiste

    Passano gli anni, la Formula 1 si evolve, le monoposto sono sempre più un rebus per ingegneri e sempre meno per piloti ma il fascino di una delle piste storiche del circus resiste. Parliamo di Montecarlo che ogni anno prima di cominciare vive del solito dilemma:

    “E’ ancora una pista adatta alla Formula 1 moderna?”.

    Michael Schumacher ultimo vincente Ferrari | Foto Twitter
    Michael Schumacher ultimo vincente Ferrari | Foto Twitter

    Poi inizia la settimana del Gran Premio e tutto si placa, il circuito stradale si chiude per fare spazio ad una serie di gare motoristiche che fanno da viatico al week-end e la passione del Principato ribolle richiamando su di sé tutte le attenzioni che merita. E’ come una signora nobile che si guarda allo specchio tutto l’anno e poi torna a rispolverare i suoi gioielli a rifarsi il trucco e a rientrare in scena rubandola ancora una volta, come un antico rito, che offusca tutte le altre donne presenti in sala. Considerazione romanzata ma che è attualissima visto che saltano, per questioni economiche, circuiti come Francia e Germania e Monza è sempre in bilico.

    E’ uno dei circuiti dove ogni pilota vorrebbe fare una corsa, ha delle insidie tutte particolari e la monoposto deve obbligatoriamente essere preparata ad-hoc mettendosi ancor più nelle mani del conduttore. E’ qui che la Ferrari debuttò nel 1950 e dove nella sua storia ha trionfato per otto volte, l’ultima nel 2001 con Michael Schumacher e nel mezzo con la straordinaria epopea di Gilles Villeneuve nel 1981.

    In Formula 1 è la pista dove ogni dettaglio può fare la differenza, dove la meticolosità non è mai troppa e gli stessi protagonisti lo sanno molto bene perché dalle prove libere fino al briefing pre corsa sarà una ricerca affannosa alla perfezione sia sul settaggio della monoposto che sul legame, affinato al massimo, tra lo stesso pilota e la sua estensione motorizzata. Difficile chiudere Montecarlo se non c’è tutto questo considerando anche la sua straordinaria magia che all’improvviso in una delle tantissime curve prese sempre la limite ti può lasciare con l’amaro in bocca per un dettaglio appunto trascurato.

    La Ferrari a Montecarlo | Foto Twitter
    La Ferrari a Montecarlo | Foto Twitter

    Soprattutto alla partenza è una bagarre pazzesca dove il gruppo si ritrova subito a dover fare attenzione per incanalarsi senza toccarsi e poi inizia una fila indiana dove, sempre tenendo i mille occhi su ogni dettaglio, i protagonisti tentano di trovare il pertugio per azzardare il sorpasso, ma anche un semplice doppiaggio diventa un’operazione che merita approfonditi ragionamenti prima di essere fatto.

     

  • Michael Schumacher esce dal coma e lascia Grenoble

    Michael Schumacher esce dal coma e lascia Grenoble

    La notizia lanciata dalla Bilde è giunta nella tarda mattinata di oggi Lunedì 16 Giugno: Michael Schumacher non è più in coma. L’ex campione del mondo di Formula 1 ha lasciato l’ospedale di Grenoble, in Francia, dove era ricoverato dallo scorso 29 dicembre in seguito a un gravissimo incidente sulla pista di sci. A dare la conferma della notizia la portavoce e manager dell’ex pilota, Sabine Kehm.

    Michael Schumacher è uscito dal coma
    Michael Schumacher è uscito dal coma

    Secondo le indiscrezioni Schumacher avrebbe presentato negli ultimi tempi delle nette riprese tanto da riuscire oggi a comunicare con la moglie Corinna e i figli, le sue condizioni sarebbero abbastanza stabili, al punto da non necessitare più dell’aiuto degli specialisti di Grenoble.

    Così lo staff del pilota ha ringraziato tutto lo staff medico che in questi mesi ha dedicato le loro attenzioni a Schumacher:

    La sua famiglia ringrazia espressamente tutti i medici, infermieri e terapisti di Grenoble, oltre ai primi soccorritori sul luogo dell’incidente, che hanno svolto un ottimo lavoro in questi primi mesi“.

    Michael Schumacher ha lasciato stamattina l’ospedale di Grenoble ed è stato trasportato al Centro ospedaliero universitario del Vaud a Losanna, in Svizzera francese, dove inizierà una lunga fase di riabilitazione lontano dai riflettori come espressamente richiesto dai familiari:

    La famiglia ringrazia tutta la gente che ha mandato i suoi auguri a Michael, siamo sicuri che lo abbiano aiutato. Per il futuro chiediamo di capire che la sua riabilitazione avverrà lontano da occhi indiscreti” – dichiara la portavoce del pilota.

  • Schumacher, segnali che danno coraggio

    Schumacher, segnali che danno coraggio

    Dopo il grande freddo invernale, e i lunghi mesi di silenzio e di no-comment, la primavera porta con sè un po’ di speranza per quanto riguarda le condizioni di Michael Schumacher, ex pilota Ferrari pluricampione del mondo, ricoverato dalla fine di Dicembre all’ospedale di Grenoble dopo una sfortunata e rovinosa caduta dagli sci. Sono trascorsi ben 94 giorni da allora ma finalmente in queste ore trapelano per la prima volta notizie confortanti e parole perlomeno di speranza da parte dell’entourage più fidato dell’ex pilota tedesco e, in particolar modo, dalla sua fedele portavoce e manager Sabine Kehm. Michael Schumacher, sempre circondato dall’affetto di parenti, amici e della moglie Corinna, sembra dare segnali di miglioramento e la famiglia, gli amici e l’entourage per mezzo della stessa Kehm hanno rilasciato al giornale tedesco Bild una dichiarazione che si esprime in tal senso: “Posso dire solamente ancora una volta una cosa: ci sono segnali che ci danno coraggio”.  

    Segnali, dunque: barlumi di speranza, flebili fiammelle o qualcosa di più? Non è dato saperlo ancora, ma è già positivo leggere un commento che si sbilancia verso un cauto ottimismo piuttosto che in un silenzio assordante e teso, come accadeva nei mesi scorsi con tanto di assoluto divieto da parte della struttura ospedaliera ai suoi dipendenti di diffondere qualsiasi tipo di informazione in merito alle condizioni di salute del paziente Michael Schumacher.

    Schumacher, segnali confortanti
    Schumacher, segnali confortanti

    La portavoce di Michael Schumacher e della sua famiglia, poi, ha voluto smentire in maniera netta e categorica quell’indiscrezione trapelata qualche giorno fa che raccontava di un probabile e imminente trasferimento di Schumacher dall’ospedale di Grenoble ad una struttura di riabilitazione e che affermava come la moglie Corinna avesse deciso di allestire in casa propria (in Svizzera, a pochi chilometri dalla stessa Grenoble) una sorta di ospedale domestico, con una spesa di circa dodici milioni di euro per i necessari macchinari.

    Le parole di Sabina  Kehm, su questo aspetto, non hanno lasciato dubbi: tutto inventato. “I rumors secondo cui Corinna avrebbe trasformato casa sua in un ospedale sono assolutamente infondati”.

    In attesa di conoscere con maggior sicurezza ulteriori notizie in merito alle condizioni di Michael Schumacher, le parole della sua fidata collaboratrice sono, comunque, un buon segno.

  • Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Michael Schumacher lotta per la sua vita e la Formula Uno lo omaggia con la dedica di una curva, la prima, nel circuito del Bahrain che celebra quest’anno il suo decennale e vuol ricordare il primo vincitore del Gran Premio, proprio Michael Schumacher nel 2004, al volante della Ferrari. Per molti potrà sembrare un gesto discutibile, se non altro perchè simili circostanze avvengono come commiato: il senso dell’iniziativa, però, vuol essere un altro e, dunque, la stessa portavoce di Schumacher  Sabine Kehm ha commentato positivamente la notizia “a Michael piacerà”. Il prossimo 6 Aprile si correrà per la prima volta in notturna sul circuito del Bahrain, che può contare su un avvenieristico impianto di illuminazione costato ben 13 milioni di euro e che illuminerà a giorno il deserto. Uno scenario suggestivo, sicuramente, che proprio al via presenterà la curva “Michael Schumacher”.

    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web
    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web

    A questo punto, in vista dell’esordio del Mondiale di Fomula Uno in Australia del 16 Marzo, è bene fare il punto della situazione in termini di “work in progress” fra i diversi team di Formula Uno. Nei test svoltisi in questi giorni proprio sul circuito del Bahrain, si è evidenziato un brillante Felipe Massa a bordo della sua Williams che ha fatto registrae 1’33” 258. Bene anche la Mercedes con Rosberg che ha fatto registrare il secondo tempo: 1’33”484. La Ferrari, invece, non ha brillato particolarmente: Fernando Alonso ha puntato alla quantità più che alla qualità, al fine di rodare bene la vettura con un alto numero di giri, mentre il finlandese Kimi Raikkonen è parso in maggiore difficoltà a causa di un problema al connettore.

    A sorpresa, poi, è da registrare la grande difficoltà della Red Bull del campione del Mondo Sebastian Vettel: dopo il ridotto numero di giri dei giorni scorsi, ancora problemi piuttosto seri alla sua vettura che, appena uscita dai box, alla fine della corsia, ha costretto Sebastian Vettel a parcheggiarla, per poi essere recuperata dal carro attrezzi.

  • Schumacher colpito da polmonite?

    Schumacher colpito da polmonite?

    Le condizioni dTutti gli articolii Michael Schumacher, ricoverato dalla fine del mese di Dicembre presso l’Ospedale di Grenoble a seguito della drammatica caduta dagli sci, sembra siano peggiorate durante il coma farmacologico.

    (altro…)

  • Schumacher, un mese dall’incidente

    Schumacher, un mese dall’incidente

    E’ trascorso ormai un mese dall’incidente sciistico che ha coinvolto Michael Schumacher sulla neve delle Alpi francesi, il 29 Dicembre 2013, mentre sciava insieme a suo figlio e ad altri ragazzi. Una fatalità tremenda, una caduta accidentale, un urto violento nonostante il casco indossato, che ha tenuto con il fiato sospeso per lunghi giorni, tra la diramazione di un bollettino medico e quello successivo. Ad un mese di distanza le notizie non sembrano essere più da prima pagina ma moltissimi tifosi dell’ex pilota ferrarista continuano ad interrogarsi sulle sue reali condizioni e, soprattutto, sulle possibilità di rivederlo in piena salute. Le notizie che trapelano raccontano di una situazione stabile: un fatto positivo in una situazione così delicata, in cui i medici dell’ospedale di Grenoble provano ad allentare la somministrazione di farmaci anestetici che, finora, hanno indotto il coma artificiale. Al fianco di Schumacher è, poi, sempre presente la moglie Corinna, così come il fratello ed ex pilota Ralf Schumacher, del padre e dell’amico fraterno Jean Todt, ex dirigente del team del cavallino rampante ai tempi dei pluri-trionfi mondiali di Schumi.

    Schumacher, un mese dopo l'incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages
    Schumacher, un mese dopo l’incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages

     

    I neurologi sostengono tesi contrapposte in merito alle reali possibilità di recupero in una simile situazione, soprattutto considerando il mese di coma: secondo alcuni medici, sarebbe possibile un recupero completo anche dopo tre mesi di coma, ed in tale direzione andrebbero alcuni precedenti casi.

    Per ora, riguardo ai parametri medici, sembra che qualche valore stia migliorando, anche se non ancora sufficiente  a garantire il risveglio completo e la respirazione spontanea. Si tratta solo di supposizioni trapelate, però, perchè attorno alla cartella clinica di Schumacher vige il massimo riserbo, acuito anche dal fatto che secondo le disposizioni dei vertici della struttura sanitaria, anche il minimo sospetto circa una fuga di notizie costerà il posto di lavoro.

    Per “recuperare tempo”, poi, i fisioterapisti provvedono quotidianamente a sottoporre Michael Schumacher a sedute di ginnastica passiva finalizzate a mantenere il tono muscolare nonostante la permanenza a letto. Tutto nella speranza dell’arrivo di buone notizie.

  • Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    La Procura di Albertville (Francia), come sappiamo, ha aperto un’inchiesta inerente l’incidente che ha coinvolto Michael Schumacher sulla, o meglio sul fuori, pista da sci di Meribel nelle Alpi francesi.

    Ieri è stata la giornata della conferenza stampa, che come promesso c’è stata, per fare luce su quanto accaduto.

    Intanto è stato fatto un chiarimento molto importante che smentisce parzialmente, almeno, quanto era trapelato nei giorni scorsi. Non ci sono video diversi che riprendono l’incidente, ma esiste solo un video registrato da una telecamera posta sul casco da sci che indossava Michael Schumacher al momento della caduta.

    Ecco i principali passaggi che il Procuratore Patrick Quincy, che segue l’inchiesta, ha rilasciato ieri nella conferenza stampa per svelare la Perizia sull’incidente a Schumacher:

    “Il video della telecamera posta sul casco di Michael Schumacher dura 2 minuti e ci ha fornito elementi molto importanti. Grazie al filmato siamo potuti risalire al punto esatto e al momento preciso dell’impatto contro le rocce“.

    Da qui avviene la ricostruzione di quanto è successo all’ex-pilota di Formula 1 e della Ferrari.

    “Gli sci di Michael erano nuovissimi e non sono la causa della caduta. Al momento dell’incidente Schumacher non stava soccorrendo nessuno, l’impatto è avvenuto contro una roccia posta ad 8 metri dal bordo della pista, coperta dalla neve“.

    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images
    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images

    In tal senso l’emittente locale BFM a tal ha aggiunto altri elementi, pare  infatti che Schumacher si stesse spostando da una pista all’altra, sciando a velocità moderata, in un tratto coperto da neve fresca quando ha incrociato due rocce poste una in fila all’altra. Un fatto quindi che sarebbe potuto capitare a chiunque impegnato in un’azione che avviene normalmente presso un impianto sciistico.

    Quincy comunque ci tiene a precisare che le indagini sono in ogni caso in una fase iniziale:

    In questo momento è impossibile valutare eventuali responsabilità, né se Schumacher abbia commesso un’imprudenza. Posso dire che la pista di Meribel era ben segnalata“.

    Il video ovviamente rimane posto sotto sequestro dalle autorità francesi, tuttavia si può già intendere da queste prime fasi dell’inchiesta che molte delle voci riportate da alcuni media, che indicavano l’incidente come una sciagurata manovra da parte di Michael Schumacher o come un atto eroico da parte dell’ex-pilota per aiutare suo figlio, presente sul “fuori pista” con lui, non trovano assolutamente conferma.

    Adesso l’attenzione dei media si concentra sulla pista “maledetta” e sulla località sciistica, infatti da archivi vari è spuntato un precedente del 2009. La stazione sciistica era stata condannata a pagare un risarcimento di 86 mila euro ad una modella di 24 anni, caduta su una pista blu (facile) riportando un trauma cranico più varie fratture.

  • Schumacher in fin di vita, il mondo dello sport unito vicino a lui

    Schumacher in fin di vita, il mondo dello sport unito vicino a lui

    Può succedere che anche se sei un campione affermato di uno sport, per il quale per anni hai rischiato la vita, nella vita quotidiana, lontano dal tuo habitat ti trovi a dover lottare tra la vita e la morte per un’azione che probabilmente avrai fatto altre cento volte e per la quale non hai avuto la minima preoccupazione. (altro…)

  • Le pagelle del GP del Brasile: Vettel Super, Alonso pure…

    Le pagelle del GP del Brasile: Vettel Super, Alonso pure…

    L’ultimo Gran Premio della stagione ha sancito la vittoria nel Mondiale di Sebastian Vettel che ha così ottenuto il terzo successo iridato a soli 25 anni. Niente da fare quindi per Fernando Alonso che nonostante una grande gara (ed un campionato eccezionale) finisce a ridosso del rivale nella classifica piloti permettendo comunque alla Ferrari di centrare il secondo posto nei Costruttori superando la McLaren, giunta terza sebbene si fosse dimostrata superiore per gran parte della stagione e, complice anche un pò di sfortuna, si è vista tagliare fuori dalla lotta iridata con Hamilton e Button spesso appiedati dalla monoposto inglese quando entrambi erano nelle prime posizioni in gara. Grande stagione per Kimi Raikkonen, giunto terzo in classifica alle spalle della coppia Vettel-Alonso, su una Lotus che più di questo non poteva davvero fare.

    Le Pagelle ultimo Gran Premio di F1

    Vettel 10: Sapeva di avere i riflettori addosso e di essere l’artefice del proprio destino. Parte quarto e viene sopravanzato dalle Ferrari di Massa e Alonso per poi ritrovarsi invischiato nel gruppone alla curva 4, dove Senna lo sperona senza tanti complimenti facendo saltare di gioia per un attimo i fan della Rossa. Non perde la calma dopo un tamponamento così beffardo e riparte dall’ultima posizione alla ricerca dell’impresa ringraziando chi sta più in alto di lui per non averlo messo definitivamente ko dopo l’impatto. Nonostante la sfortuna tira come un dannato risalendo in breve tempo fino alla settima posizione amministrando il vantaggio su Alonso distante 1 minuto dai tre di testa (Hamilton, Hulkenberg e Button), ma l’arrivo della pioggia, la sosta ai box troppo affrettata e la safety car fanno pensare che la dea bendata sia dalla parte del ferrarista: come se non bastasse Hulkenberg mette ko Hamilton dopo un testacoda e si becca il successivo drive through che relega lo spagnolo al terzo posto dietro Button e Massa. Il tedesco non demorde e con la vettura danneggiata fin dalle battute iniziali e con il problema di comunicazione ai box agguanta il sesto posto che significa terzo titolo mondiale consecutivo nel fiore della sua carriera. Chapeau.

    Alonso 9: Meriterebbe 10 per quanto fatto durante l’anno, sempre al top con una vettura nettamente inferiore rispetto a Red Bull e McLaren, meriterebbe 10 per la sua tenacia e la sua grinta, mai domo quando c’è da fare a sportellate o quando c’è il sogno da inseguire. Per Nando il sogno resta tale, l’impresa non è riuscita, ma non può davvero rimproverarsi nulla. Semmai da Maranello dovranno riflettere su come intervenire per consegnarli una macchina da titolo, perchè la F2012 non si è mai dimostrata tale, all’altezza delle avversarie. Il vero punto debole sono state le qualifiche, dove la Rossa spesso accusava ritardi importanti dalle scuderie di testa, ma puntualmente lo spagnolo in gara limitava i danni di una qualifica disastrosa. Chissà come sarebbe anadata se la Ferrari fosse stata più prestante sul giro secco…

    Hamilton 8,5: In stagione è stato uno dei protagonisti assoluti ed è il pilota che ha vinto di più dopo Vettel, ma è stato tradito più volte dall’inaffidabilità della sua McLaren che ha compromesso la lotta verso il titolo. Forse è per questo che ha deciso di abbandonare il team di Woking, che lo ha cresciuto fin da bambino fino a farlo diventare il pilota formidabile di oggi. Avrebbe preferito chiudere con una vittoria per congedarsi al meglio dalla sua seconda famiglia, ma la sfortuna che lo tartassa da tempo ha voluto per lui l’ennesimo ritiro stagionale, causa collisione con Nico Hulkenberg finito in testacoda alla curva 1 finendo sulla sospensione sinistra dell’inglese che ancora una volta ha ottenuto uno zero in casella quando si ritrovava davanti a tutti in gara (vedi Singapore e Abu Dhabi). La sua nuova avventura in Mercedes dirà quante sono le possibilità per Lewis di ambire al titolo, visto che lascia una macchina super competitiva (seppur con qualche noia di troppo) per una che non ha mai espresso il suo potenziale. Che sia solo un arrivederci?

    Button 9: Chiude la stagione come l’aveva iniziata 8 mesi fa in Australia, ovvero con una vittoria, che simboleggia il nuovo corso McLaren, che separatasi da Hamilton punta tutto sul pilota 32enne per la lotta al titolo nella prossima stagione. Lui risponde presente, vincendo e convincendo, prestazione importante per lui che dal 2013 sarà il pilota di punta del team britannico e che cercherà di non far rimpiangere a Withmarsh e soci della scelta di affidare tutto nelle sue mani.

    Hulkenberg 7,5: La media perfetta tra il 10 della gara disputata e il 5 dell’errore che ha messo ko Hamilton e rovinato parzialmente la sua gara, anche se non è da trascurare la gara che ha condotto ad Interlagos comandata per larghi tratti meritatamente. Ha dimostrato di avere un ottimo feeling con il tracciato di San Paolo, dove nel 2010, in condizioni simili, ha ottenuto la prima pole in carriera quando era in Williams.

    Massa 9: Lo vedi pimpante come non mai a battagliare per le posizioni di testa, rinato dopo una stagione del tutto anonima, e quale migliore occasione, se non il circuito di casa, per dimostrare di non essere del tutto bollito? Il buon Felipe ringhia e spinge come un forsennato, spinto dal tifo del pubblico di casa, si ritrova in seconda posizione che mestamente lascia al compagno in cerca dei punti necessari a scavalcare Vettel in classifica. Nelle ultime uscite è parso rigenerato, il rinnovo contrattuale gli ha certamente giovato e sta dimostrando alla Ferrari di essersi guadagnato la riconferma.

    Webber 5: Una gara senza acuti per l’australiano, a cui non riesce nemmeno il compito di tenere a bada i due ferraristi. Viene toccato anche lui come il suo compagno, per il resto solito compitino di portare la macchina al traguardo.

    Raikkonen 7: Dopo la vittoria nell’ultimo Gp di Abu Dhabi sembra essere appagato e non incide come al solito. Il finlandese è stato comunque protagonista di un Mondiale superlativo, arrivato terzo con una Lotus sorprendente dopo due anni lontani dal mondo della Formula 1, e poco importa se nell’ultima gara, finito in una via di fuga dopo un’uscita di pista, si ritrova la strada sbarrata dal cancello del circuito perdendo così secondi preziosi per la conquista di piazzamenti migliori in gara: la sua stagione è da 10 e speriamo di poterlo rivedere agguerrito come quest’anno nonostante a marzo dell’anno prossimo compirà 34 primavere.

    Schumacher 10 alla carriera: Si ri-congeda dal circus, questa volta senza lasciare il segno, protagonista di un…anzi di 3 campionati disastrosi in Mercedes. Ci aspettavamo di vederlo ruggire contro i piloti della nuova generazione, ma nè lui nè la monoposto sono stati all’altezza della situazione, con desolanti ritiri dovuti per lo più a collisioni grottesche. Ci ha fatto comunque divertire il buon vecchio Schumi, onore alla sua carriera, speriamo di non assistere ad un suo ennesimo ripensamento che di certo non gli gioverà.