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  • La lista dei parametro zero a giugno 2013

    La lista dei parametro zero a giugno 2013

    In un mercato sempre più povero di soldi e privo di idee, con una programmazione in alcuni casi quasi ridicola (si inizia seguendo i giovani e si finisce comprano l’over 30), i parametri zero sono ossigeno puro per i direttori sportivi italiani (e non solo). Arrivati a gennaio, con l’apertura del calciomercato invernale, si pensa anche a rafforzare la squadra per il prossimo anno, gettando le basi per gli acquisti a costo zero dei giocatori in scadenza contrattuale. I nomi più importanti arrivano dall’Inghilterra e uniti in una sola squadra, formerebbero una formazione titolare da primi posti (perlomeno in Serie A). Probabilmente nella lista che poco più sotto analizzeremo, ci saranno dei giocatori che da oggi al primo febbraio troveranno l’accordo con l’attuale società di appartenenza per il rinnovo del contratto. Ecco il mercato a costo zero.

    Vediamo insieme le occasioni a parametro zero in Europa…

    Italia

    Hugo Campagnaro, pezzo pregiato a costo zero © Marco Luzzani/Getty images
    Hugo Campagnaro, pezzo pregiato a costo zero © Marco Luzzani/Getty images

    Nel massimo campionato italiano troviamo tre interessanti portieri in scadenza di contratto. Il più famoso (ed esperto) è Abbiati, ormai ai saluti finali con il Milan. Per lui si prospetta un’avventura all’estero, anche se non viene escluso un trasferimento in una squadra di media-bassa classifica. Disponibili a parametro zero troviamo anche Andujar (Catania) e Consigli (Atalanta), che avranno più mercato in Italia grazie al minore ingaggio rispetto al portiere rossonero.

    Discreti elementi in difesa, dove spicca su tutti Campagnaro. Il difensore del Napoli ha dichiarato di non voler rinnovare con i partenopei e su di lui si scatenerà un’asta. Anche intorno a Diakitè c’è buon mercato, con Genoa, Juve e Fiorentina pronte ad approfittare del mancato accordo tra il francese e la Lazio. Meno appetibili ma dal buon rendimento, troviamo Cesar e Andreolli del Chievo e Marchese del Catania.
    Tripletta a centrocampo con la corsa e l’agonismo di Perez (Bologna), Tissone (Sampdoria) e Flamini (Milan). Difficilmente avranno difficoltà a trovare un’altra società per l’anno prossimo.
    In attacco il genio e la follia di Fabrizio Miccoli e la forza fisica di Rolando Bianchi. Se il primo ha qualche possibilità di rinnovare con il Palermo, il capitano granata dovrà quasi sicuramente cercarsi una squadra per le prossime stagioni.

    Inghilterra

    Walcott, pezzo da novanta a parametro zero © Clive Mason/Getty Images
    Walcott, pezzo da novanta a parametro zero © Clive Mason/Getty Images

    Per gli inglesi proviamo a fare un gioco diverso. Creiamo una formazione titolare con i giocatori in scadenza. In porta troviamo l’ex viola Boruc (Southampton). Difesa a quattro composta dai due esterni Kolo Toure (City) e Cole (Chelsea), Rio Ferdinand (United) e Squillaci (Arsenal) come centrali difensivi. A centrocampo spazio alla velocità lungo le fasce di Arshavin (Arsenal) e Malouda (Chelsea). In mezzo al campo il dinamismo di Mahamadou Diarra (Fulham) e la tecnica di Lampard (Chelsea). In attacco si punta sul pezzo da novanta Walcott (Arsenal) in coppia con Di Santo (Wigan). Niente male direi, tutto a costo zero. In panca troviamo giocatori del calibro di Senderos (Fulham), Benayoun (Chelsea), Carlton Cole (West Ham) e il Pallone d’Oro 2001 Owen (Stoke).

    Spagna

    Giocatori importanti in scadenza anche nella Liga. Spiccano su tutti Ricardo Carvalho (Real Madrid), Saviola (Malaga) e Llorente (Athletic Bilbao). Il difensore portoghese potrebbe finire la carriera in Portogallo, ma anche l’ipotesi Milan non è da escludere. Per l’attaccante spagnolo invece sembra certo il suo passaggio alla Juventus a giugno. L’italiano Lanzaro (Real Saragozza) potrebbe tornare nel Bel Paese, mentre ha mercato ovunque il giovanissimo centrocampista classe ’93 del Bilbao Ruiz de Galarreta che al momento è fermo ai box per la rottura del legamento crociato.

    Altre Nazioni

    Anche Moussa Sissoko è in scadenza di contratto © REMY GABALDA/AFP/Getty Images
    Anche Moussa Sissoko è in scadenza di contratto © REMY GABALDA/AFP/Getty Images

    In Germania con il contratto in scadenza a giugno 2013 ci sono il portiere Rensing (Leverkusen), i difensori Schwaab (Leverkusen) e Boka (Stoccarda). A centrocampo spazio ad una vecchia conoscenza del calcio italiano, Kuzmanovic (Stoccarda) e due esperti come Tymoshchuk (Bayern Monaco) e Kehl (Dortmund), quest’ultimo alle prese con varie noie muscolari. In attacco si può acquistare a costo zero un tridente di tutto rispetto formato da Cacau (Stoccarda), Marica (Schalke) e Klasnic (Mainz).
    Pezzi da novanta anche in Francia con il brasiliano Nenè (Psg) e i centrocampisti Bodmer (Psg) e Moussa Sissoko (Tolosa). Tra Belgio e Portogallo troviamo due giocatori di qualità in scadenza contrattuale come Mbokani (Anderlecht) e Hugo Viana (Braga). Il primo, attaccante, è stato osservato in occasione della doppia sfida di Champions contro il Milan da parecchie squadre europee, mentre il secondo, centrocampista, ha visto la sua carriera scivolare via tra alti e bassi.

    Lampard, Walcott e Llorente sono sicuramente i giocatori più interessanti. La stella dei Blues è al centro di una sfida tra Lazio e Inter. L’esterno inglese e l’attaccante spagnolo sono sotto osservazione da parte della Juve. Ed infine il Milan potrebbe mettere a segno il doppio acquisto Carvalho – Nenè.

  • Cucchiaio Pirlo, Twitter si inchina al campione

    Cucchiaio Pirlo, Twitter si inchina al campione

    Il momento della svolta, il rigore che ha cambiato il corso degli eventi, evitando una beffa che sarebbe stata troppo amara da digerire, dopo una partita dominata ma costellata da troppi sprechi in fase di conclusione, dopo l’errore dal dischetto di Riccardo Montolivo che sembrava potesse farci piombare nel baratro della paura.

    Avrà pensato a tutto questo Andrea Pirlo prima di sistemarsi il pallone sul dischetto, aggiustandolo due volte, di dare un rapido sguardo ad Hart, il portierone inglese che si agitava per cercare di occupare più spazio possibile, prima di decidere di calciare con una breve rincorsa quel cucchiaio morbido e dolce, un brivido lungo la schiena dei tifosi Azzurri, che seguivano con lo sguardo la traiettoria della palla finire lentamente proprio lì dove doveva andare, dove Lui aveva deciso.

    E’ stato un momento determinante perchè ha racchiuso in sè la voglia di assumersi la responsabilità di un gesto tanto importante, che si è trasformato in un’improvvisa iniezione di fiducia per tutti gli Azzurri e, di contro, in un brutto colpo psicologico per gli inglesi che, dopo il cucchiaio di Pirlo, hanno fallito il penalty con Young – stampato sulla traversa – e poi con Cole, neutralizzato dall’immenso Gigi Buffon.

    Dodici anni dopo l’Europeo del 2000, in cui il mondo intero parlò del rigore di Francesco Totti nella semifinale contro l’Olanda, è di nuovo un cucchiaio Azzurro a far parlare di sè anche perchè, fortunatamente, l’esito della lotteria dagli undici metri è stati favorevole agli uomini di Prandelli. Stavolta, inoltre, il cucchiaio ha avuto un impatto mediatico ancora maggiore, soprattutto sui social network, dove molti colleghi di Andrea Pirlo hanno voluto commentare il suo gesto tecnico, in maniera estemporanea.

    Il cucchiaio di Andrea Pirlo | © CARL DE SOUZA/AFP/GettyImages

    Twitter si piega, così, alle ragioni del pallone, e diviene il luogo per esaltare l’immensa classe del faro del centrocampo Azzurro, iniziando da un suo collega che di classe e qualità se ne intende, lo spagnolo Xavi che ,dal ritiro delle furie rosse, twitta “che gran rigore Pirlo…fenomeno!”, così come i suoi compagni di squadra, Piquè e Cesc Fabregas che sottolineano, rispettivamente,  “Pirlo è solo classe”, e “Pirlo, che classe”.

    Se la stima da parte dei campioni del mondo e d’Europa in carica è ragione di grande orgoglio, lo possono essere ancor di più i complimenti degli avversari di ieri, quegli inglesi che alla vigilia pronosticavano un passaggio del turno facile-facile, o “very easy” che dir si voglia. Anche loro devono togliersi il cappello di fronte al numero 21 Azzurro e lo fa, sportivamente, Michael Owen: “Pirlo è stato stupendo nel rigore. Anche l’Inghilterra avrebbe un calciatore della stessa classe ma non c’era: Scholes”. 

    Complimenti per Pirlo giungono, ancora, dai Twit di Edin Dzeko,Andrea Pirlo-RESPECT”, dell’olandese Van Persie, che twitta un sintetico “Pirlo!” con un punto esclamativo ad evidenziare simbolicamente la grandezza del gesto tecnico, del neo compagno di squadra juventino Asamoah, con un’esclamazione tipicamente italiana “Pirlo, Mamma mia!”, ed ancora di Alessandro Matri: “Ragazzi che spettacolo il numero 21”, ed Elia “Mr Pirlo numero uno”.

    Calciatori ma non solo, anche Valentino Rossi twitta la sua ammirazione per Andrea e la soddisfazione per la qualificazione Azzurra: “Non potevamo perdere dopo il cucchiaio di Pirlo… che spettacolo! comunque la vittoria è meritata”, così come Cesare Cremonini che scrive: “loro hanno i Beatles, noi Pirlo… Embè?” e l’attore Giorgio Pasotti che esclama “Comunque Pirlo è il calcio”.

    Dopo tanti complimenti e celebrazioni del suo immenso talento, l’aspetto più curioso e particolare resta il commento, secco e lapidario, del protagonista di tutto ciò che, come sempre, non si scompone, non si lascia andare a dichiarazioni eclatanti, sfoggiando la pacatezza e l’equilibrio di sempre, facendo sembrare semplice un gesto perfetto, che ha racchiuso genio e follia, talento e magia: “Ho visto il portiere che era bello carico e ho pensato di fare così, è stato più facile tirarlo così. Al portiere la cosa ha creato un po’ di pressione”. Pirlo-style o, meglio, stile-Pirlo: touchè.

    Video rigore Andrea Pirlo:

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  • Il Manchester stende il Barcellona, ma che gol di Thiago Alcantara

    Il Manchester stende il Barcellona, ma che gol di Thiago Alcantara

    Il clima amichevole fa si che non sia una rivincita ma per il Manchester United è pur sempre una soddisfazione battere il Barcellona di Pep Guardiola. I blaugrana pur se non nella formazione migliore son sempre un avversario ostico da incontrare e batterli contribuisce ad accrescere la propria autostima.

    © Rob Carr/Getty Images
    Il match sbloccato da Nani con un perfetto contropiede viene impreziosito da un “golazo” di Thiago Alcantara sempre più a suo agio nel centrocampo catalano tanto da far storcere il naso a chi ipotizza l’arrivo di Cesc Fabregas. Il Manchester United vince però con un azione fotocopia del primo gol, che evidenzia forse qualche crepa nella difesa di Guardiola e riporta alle cronache la stella di Owen. [jwplayer config=”120s” mediaid=”90908″]

  • Premier League: Rooney strapazza il West Ham di Zola. Chelsea a +1

    Il Manchester anticipa al mercoledì il match contro il West Ham valido per la 28° giornata di Premier League per lasciar libera la finestra domenicale per la finale di Curling Cup. Gli uomini di Alex Ferguson si rialzano subito dalla pesante sconfitta di domenica scorsa sul campo dell’Everton e grazie ad una prestazione maiuscola di Valencia e Rooney, il nazionale ecuadoregno è autore di due assist per la doppietta dell’inglese. Chiude la contesa Owen, per il West Ham di Zola non c’è stato scampo.

    Red Evils a -1 dal Chelsea impegnato sabato pomeriggio nel difficile match contro il Manchester City di Roberto Mancini. Per Rooney e compagni sarà l’Aston Villa di Martin O’neall l’avversario da battere a Wembley.

    Classifica
    Chelsea 61; Manchester Utd 60; Arsenal 55; Tottenham 46; Manchester City 46; Aston Villa 45; Liverpool 45; Everton 38; Fulham 37; Birmingham 37; Stoke City 34; Blackburn 34; West Ham 27; Sunderland 26; Wigan 25; Wolverhampton 24; Hull 24; Bolton 23; Burnley 23; Portsmouth 16.

  • Carling Cup: Tevez regala al Mancio il primo derby

    Il Mancio continua nella sua opera di conquista dei Citizens e dopo il passo falso contro l’Everton si prende una bella rivincita verso tifosi e stampa anglosassone superando il Manchester United di Alex Ferguson nell’andata delle semifinali della prestigiosa Carling Cup.

    I due tecnici scelgono di far rifiatare qualche elemento degli undici titolari ma comunque la partita non perde il suo fascino. Il primo tempo è giocato su un sostanziale equilibrio con il City che cerca di far la partita e i Red Evils pronti a sfruttare una possibilie occasione. Al 17′ un azione personale di Valencia sull’out di destra crea scompiglio nella difesa dei padroni di casa, dal fondo l’ecudoregno serve un gran palla a Giggs che non sbaglia.

    Il City reagisce e trova il pari con Tevez abile a sfruttare un calcio di rigore procurato da Bellamy. Nella ripresa le due squadre sono più attente a non scoprirsi, la partita perde d’intensità fino al 61′ quando su un corner i padroni di casa trovano il vantaggio ancora con Tevez. Il City of Manchester Stadium diventa una bolgia e per l’argentino la vendetta è completata.

    Ferguson rivoluziona l’attacco mettendo in campo Owen al fianco di Rooney ma Given dimostra di esser un grande portiere respingendo tutte le occasioni dello United. Bella soddisfazione per Roberto Mancini e Carlos Tevez ma il risultato è ancora in bilico per questo ci vorrà un altra impresa all’Old Trafford.

    HIGHLIGHTS MANCHESTER CITY – MANCHESTER UNITED 2-1

  • Inghilterra, FA Cup: il Leeds fa fuori il Manchester United

    Nel terzo turno della FA Cup, impresa del Leeds, club caduto in League One l’equivalente della nostra Prima Divisione, che espugna l’Old Trafford per 1-0 eliminando il Manchester United dalla competizione.
    Il gol partita è stato segnato da Beckford, che ha battuto in uscita il portiere Kuszczak che sostituiva Van der Sar, in Olanda dalla moglie gravemente malata, firmando lo storico successo sui Red Devils.
    Eppure Ferguson ha mandato in campo la squadra titolare con Rooney, Owen e Berbatov in attacco ma il portiere ospite Ankergern non si è fatto beffare e costretto a grandi interventi.
    Con il Manchester riversato in avanti alla ricerca del pareggio, il Leeds ha sfiorato il raddoppio sempre con Backford e poco dopo cogliendo un incrocio dei pali con il calcio di punizione di Snodgrass. Poi l’occasionissima al 92′ capitata sulla testa di Owen per il pareggio ma sciupata malamente dal Golden Boy.

  • Ronaldinho eletto giocatore del decennio, Messi miglior giocatore dell’anno

    Secondo il magazine inglese World Soccer, è Ronaldinho il giocatore del decennio. La classifica è stata stilata tramite i voti dei lettori pervenuti alla riviata nel periodo 2000-2009. In seconda posizione il fantasista del Barcellona e nuovo Pallone d’Oro Lionel Messi e sul gradino più basso del podio la stella del Real Madrid Cristiano Ronaldo.
    Il brasiliano del Milan è stato eletto anche miglior giocatore dell’anno per due anni di fila (2004 e 2005) mentre quello di quest’anno non poteva non essere assegnato a Messi.

    Per Ronaldinho un riconoscimento alla carrierra costellata di numerosi successi che lo hanno portato a vincere il Pallone d’Oro nel 2005 e il Fifa World Player nel 2004 e 2005.

    Il Barcellona si è aggiudicato il titolo di squadra dell’anno così come il tecnico Pep Guardiola ha vinto quello di miglior allenatore.

    Nella top ten figura un solo italiano, il capitano della Nazionale campione del Mondo e Pallone d’Oro nel 2006 Fabio Cannavaro. Tra gli altri anche Kakà (quinto), Pavel Nedved (settimo) e Zinedine Zidane (decimo).

    TOP TEN

    1 – Ronaldinho
    2 – Messi
    3 – Ronaldo C.
    4 – Henry
    5 – Kakà
    6 – Cannavaro
    7 – Nedved
    8 – Owen
    9 – Figo
    10 – Zidane

  • Kakà, Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo: Il Real Madrid ha scelto il suo tridente

    Kakà, Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo: Il Real Madrid ha scelto il suo tridente

    Dopo le brutte stagioni che sta vivendo, e come se non bastasse bastonato dal Barcellona campione d’europa e di spagna suoacerrimo nemico, il Real Madrid vuole tornare a vincere e per farlo si affiderà alle cura di Florentino Perez, che assumerà l’incarico di presidente a partire dal prossimo giugno e già numero uno delle Kakà“Merengues” dal 2000 al 2006; durante il suo “regno” strappò vari campioni dalle big d’Europa come Zinedine Zidane, Luis Figo, Ronaldo, BeckhamOwen e Robinho.
    Perez vuole rilanciare il club che detiene il record di successi in Champions League e nei giorni scorsi è uscito allo scoperto, dichiarando di voler ricostruire il Real portando a Madrid due grandissimi campioni, due Palloni d’Oro che rispondono al nome di Ricardo Kakà e Cristiano Ronaldo.
    Il brasiliano del Milan ha fatto intendere più volte di voler respirare l’aria della capitale spagnola; la settimana prossima, moilto presumibilmente lunedì, ci sarà l‘incontro decisivo tra il padre procuratore del giocatore Bosco LeiteFlorentino Perez per cercare di chiudere la trattativa il più in fretta possibile, considerato che Kakà sarà straimpegnato con la nazionale verdeoro subito dopo la fine del campionato.Cristiano Ronaldo
    C’è un però…Il Milan ieri ha ufficializzato la cessione a titolo definitivo di colui che era destinato a sostituire Kakà nella prossima stagione, Yoann Gourcuff e questo tiene in vita le speranze dei tifosi rossoneri di non vedersi privare del suo campione numero uno. In ogni caso bisognerà aspettare la fine del campionato e l’annuncio del nuovo tecnico del Milan Leonardo, che prenderà il posto di Carlo Ancelotti alla guida dei rossoneri dopo stagioni di successi.
    Il discorso Cristiano Ronaldo si era raffreddato negli ultimi tempi perchè Ferguson ha saputo fare scudo sui suoi giocatori per mantenere al massimo la concentrazione per la Finale di Champions, ma ora che il Manchester l’ha persa quella Finale, contro il Barcellona, il nome di Ronaldo è tornato d’attualità.
    Zlatan IbrahimovicIl Pallone d’Oro portoghese ha fatto sapere, subito dopo la sconfitta europea di non sapere dove giocherà il prossimo anno, strizzando l’occhio a Florentino Perez.
    Ma non finisce qui perchè il neo presidente madridista punta con decisione anche su Zlatan Ibrahimovic che però è conteso anche dal Barca. I rapporti dell’attaccante con l’Inter sono ormai incrinati e la sua voglia di vincere la Champions è tanta.
    Immaginate un Real Madrid con un tridente formato da Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo e Kakà? Difficile da immaginare ma non impossibile da realizzare. Se poi ti chiami Perez e sei il presidente del club più ricco al mondo allora è tutto più facile.