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  • NBA: Cleveland vince facile contro Boston

    Molto più semplice del previsto la vittoria dei Cleveland Cavaliers sui Boston Celtics.
    La gara è stata condotta sempre da LeBron e compagni, unica eccezione un momento di confusione che ha portato Boston ad impattare la partita sul 68 pari a 5 minuti dalla fine del terzo quarto.
    Ma andiamo per ordine perchè i primi minuti di gioco fanno intravedere come sarà la piega della partita con i padroni di casa che corrono e danno spettacolo e i Celtics che cercano di controbattere ma già in grandi difficoltà. E anche nel secondo quarto la musica non cambia, pur non brillando la stella di James (solo 6 punti nel primo tempo), Mo Williams e Anderson Varejao (padrone sotto i tabelloni al cospetto dei lunghi di Boston) trascinano i Cavs con LeBron che si dedica ad una sapiente regia da fuori il perimetro.
    La musica cambia letteralmente nel secondo tempo perchè la franchigia dell’Ohio vuole chiudere il match, ha un momento di appannamento e permette ai biancoverdi di impattare l’incontro, ma da quel momento in poi esce fuori tutto il talento di James che con giocate sopraffine e talenuose porta i Cavaliers anche a +19 prima di un leggero rilassamento nel finale che permette a Boston di chiudere con un distacco non umiliante. Termina 104-93 e James nel secondo tempo mette a referto 24 punti che sommati ai 6 del primo lo portano a 30 punti (la sua media in NBA), e tra l’altro, statistica interessante, in carriera contro i Celtics, ha una media di quasi 31 punti a partita, con quasi 7 assist e quasi 7 rimbalzi. Ed è anche uno dei 2 atleti che contro i biancoverdi ha una media superiore ai 30 punti per partita (l’altro è stato Michael Jordan!).
    I Cavs hanno evidenziato tutti i limiti tecnici ma soprattutto fisici dei rivali e hanno messo sù un altro mattoncino per chiudere al primo posto assoluto la regular season ed avere sempre il vantaggio del fattore campo in ogni sfida dei playoff.
    Per Boston urge trovare rimedio ad una situazione delicata: Doc Rivers è chiamato ad un difficile compito, ma la sconfitta di ieri potrà aiutare ad individuare i punti deboli. Dopotutto non tutto il male viene per nuocere!

    Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 104-93
    (Cle: James 30, Varejao 17, Jamison 15, Williams 14 – Bos: Allen 20, Pierce 18, Garnett 18, Rondo 16)

    GUARDA GLI HIGHLIGHTS DI CLEVELAND CAVALIERS – BOSTON CELTICS

  • NBA: Delusione Thabeet, da seconda scelta assoluta passa nella Lega inferiore di sviluppo!

    Il Draft NBA non è mai una scienza esatta! Sono tanti gli esempi di franchigie che hanno puntato sul cavallo sbagliato pur avendo la possibilità di scegliere nelle prime posizioni (basta ricordarsi del Draft del 1984 dove fu scelto Michael Jordan, il miglior cestista di ogni epoca, chiamato dai Bulls “solo” al numero 3 mentre Houston e Portland si sono orientati su giocatori diversi!).
    Ma quello che è successo quest’anno ad Hasheem Thabeet ha un pò dell’incredibile.
    Thabeet, seconda scelta al Draft dello scorso anno, è stato retrocesso in D-League (la Lega di sviluppo per i giocatori meno dotati in NBA!).
    I Memphis Grizzlies, infatti, hanno assegnato il centro ai Dakota Wizards. Un brutto risveglio dopo un bellissimo sogno per il giocatore della Tanzania, che in realtà da quando è in Nba non ha mai veramente brillato come le sue modeste medie dimostrano (2.5 punti, 2.9 rimbalzi e 1.1 stoppate in 50 partite), a parte qualche raro flash che non è servito ad essere confermato come titolare nel roster dei Grizzlies. Thabeet non ha mai dimostrato di essere all’altezza delle aspettative, tanto che la sua migliore prestazione risale al 2 gennaio contro Phoenix, dove ha realizzato soltanto 10 punti.
    Il 23enne è diventato la più alta scelta del Draft a giocare in una Lega minore dell’Nba. Prima di lui il poco invidiabile record spettava a Martell Webster, la sesta scelta al Draft del 2005, che aveva giocato un totale di otto partite con i Fort Worth Flyers. Webster ora è un punto fermo dei Portland Trail Blazers, ci si augura che anche per Hasheem questa “retrocessione” sia di buon auspicio per il futuro.
    Per l’ex centro dell’Università di Connecticut il passaggio alla D-League è dovuto al gioco ancora troppo grezzo per l’Nba. Aspetto del giocatore sottovalutato al momento della scelta al Draft, dal G.M. dei Grizzlies e anche dai molti talent scout, forse colpiti in maniera esagerata dalla incredibile combinazione di fisico (221 centimetri per un perso di 121 kg) e atleticismo. Giudizio errato che lo ha reso una scelta più alta di giocatori almeno per ora molto più interessanti come Tyreke Evans (tra l’altro prodotto dell’università di Memphis, quindi giocatore che era stato cresciuto in casa!), Stephen Curry, Brendon Jennings o James Harden.
    I Grizzlies recentemente hanno usato il sophomore Iraniano Hamed Haddadi come riserva al centro titolare Marc Gasol.

  • NBA: Michael Jordan nuovo proprietario dei Charlotte Bobcats

    Michael Jordan, il più grande cestista di tutti i tempi, ha acquistato i Charlotte Bobcats (di cui era già azionista di minoranza), franchigia NBA che milita nella Eastern Conference (più precisamente nella Southeast Division).
    Il 6 volte campione NBA ha sorpreso un pò tutti visto che nelle ultime ore la trattativa sembrava saltata (in favore di George Postolos, direttore esecutivo degli Houston Rockets). Ma Jordan ha fatto valere il diritto esclusivo di acquisto entro la mezzanotte di venerdì assicurandosi la proprietà dei Bobcats, convincendo Bob Johnson a cedere le sue quote (anche perchè la franchigia del North Carolina ha da ripianare un passivo di 150 milioni di dollari accumulati proprio da Johnson dal 2004).
    Non sono ancora stati resi noti prezzo di vendita e dettagli, l’unica informazione divulgata è il nome del nuovo gruppo proprietario: MJ Basketball Holdings LLC e ancora l’NBA deve approvare il passaggio di proprietà.
    Nuova sfida dunque per il cinque volte miglior giocatore della Lega, che è cresciuto proprio in North Carolina cestisticamente, ed ha mosso i primi passi nell’UNC (University North Carolina) e ora spera di portare la squadra del suo Stato a traguardi ambiziosi. Anche perchè i Cats in questo momento non hanno una formazione proprio da buttare via ma sono catalogati come la possibile mina vagante dei prossimi playoff.

  • NBA: George Karl ha il cancro

    Una triste notizia si diffonde nel mondo della NBA: George Karl, allenatore dei Denver Nuggets, squadra di vertice della Lega americana, ha un cancro alla gola.
    La notizia è stata data proprio da Karl in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il suo medico Jacques Saar.
    Molto commovente la conferenza stampa dell’ex North Carolina che più volte ha fermato la sua voce durante il discorso.
    L’ex coach dei Seattle Sonics e dei Milwaukee Bucks salterà diversi allenamenti e qualche partita a causa un rigoroso programma previsto per 6 settimane con un trattamento di radioterapia e chemioterapia.
    Solidarietà da tutta la squadra a partire da Chauncey Billups, playmaker e colonna portante dei Nuggets:

    Siamo tutti con lui e la sua famiglia, possiamo solo pregare per lui e vincere.”

    Karl ha dichiarato:

    Il mio desiderio è quello di fare tutto il possibile per stare con la mia squadra. Fondamentalmente, la mia convinzione è questa, è una squadra da titolo e voglio fare tutto il possibile per aiutare i miei ragazzi a continuare nella ricerca che tutti noi vogliamo.”

    Karl è uno dei pochi allenatori che col suo lavoro può far fare il salto di qualità ad una squadra e lo dimostrano i risultati ottenuti a Seattle (KO in finale NBA contro gli “imbattibili” Chicago Bulls di Michael Jordan del record 72 vinte e 10 perse in regular season) e a Milwaukee, portata alle vette delle classifiche NBA.
    Karl non molla, tiene duro e pensa al titolo!

  • NBA: inizia la stagione 2009/2010

    NBA: inizia la stagione 2009/2010

    NBAMartedì 27 Ottobre 2009 è iniziata la 64esima stagione del campionato NBA, quello relativo alla stagione 2009/2010.
    Anche questa stagione vedrà lottare per il titolo, o almeno sperare in un buon risultato, 30 squadre impegnate ognuna in 82 partite, in un campionato che si concluderà il 14 Aprile 2010.

    In questo campionato farà l’esordio Blake Griffin, prima scelta dei Los Angeles Clippers al Draft NBA 2009, ala grande proveniente da Oklahoma Sooners.
    L’annuale All-Star Game si terrà il 14 Febbraio 2010 al Cowboys Stadium di Arlington in Texas, la casa dei Dallas Mavericks.

    La stagione NBA 2009/2010 eguaglia quella2006/2007 nel record di 83 giocatori internazionali, di cuiBelinelli, Gallinari e Bargnani tre italiani: Andrea BargnaniIl Mago” e Marco Belinelli che figurano nel roster dei Toronto Raptors, e Danilo Gallinari che fa parte delle file dei New York Knicks.

    Per quanto riguarda scambi di giocatori nelle formazioni, riadattamenti dei roster, nuovi arrivi c’è un bel pò da dire.
    Tra gli scambi più importanti figura sicuramente quello che vedrà Shaquille O’Neal al fianco di LeBron James nei Cleveland Cavaliers, operazione che secondo molti vedrà finalmente King James messo nelle condizioni di poter vincere l’anello simbolo del titolo NBA, il tutto rafforzato dalla firma per il team di Cleveland da parte di Anthony Parker.
    O'Neal e JamesShaquille O’Neal arriva ai Cavs in uno scambio con i Phoenix Suns che ha visto coinvolti anche Sasha Pavlović e Ben Wallace, quest’ultimo poi approdato ai Detroit Pistons.
    Il centro/ala grande Emeka Okafor giocherà con i New Orleans Hornets che lo hanno scambiato con i Charlotte Bobcats per il centro Tyson Chandler.
    I Dallas Mavericks per arrivare a Shawn Marion hanno fatto un giro a quattro con Orlando Magic, Memphis Grizzlies e Toronto Raptors, proprio quest’ultimi hanno guadagnato l’arrivo di Hedo Türkoğlu.
    Vince Carter e Ryan Anderson passano agli Orlando Magic che in cambio mandano ai New Jersey Nets ben tre giocatori: Rafer Alston, Courtney Lee e Tony Battie.

    Per completezza citiamo alcune operazioni che a nostro avviso sono da non sottovalutare, come l’arrivo di Rasheed Wallace ai Boston Celtics, la firma di Ron Artest per i Los Angeles Lakers. Due buoni acquisti anche quelli fatti dai Portland Trail Blazers nella scelta di Juwan Howard e Andre Miller, anche i San Antonio Spurs fanno due buone scelte in Antonio McDyess e Theo Ratliff.

    Per quanto riguarda i “vecchi” sembra che Jason Kidd a 36 anni abbia deciso di chiudere la carriera con i Dallas Mavericks, almeno da ciò che indica il suo impegno contrattuale per i prossimi tre anni. Invece il trentasettenne Grant Hill molto probabilmente chiuderà con i Phoenix Suns che lo hanno fermato per i prossimi due anni.

    Michael JordanPer gli amanti dei numeri quest’anno il Salary Cap è fissato a $57.700.00, quindi le franchige NBA dovranno fare i conti con questo tetto massimo, circa un milione di dollari meno dello scorso anno.

    Quella di quest’anno è anche la stagione che per la prima volta vedrà nella NBA Hall Of  Fame Michael Jordan, John Stockton, David Robinson e Jerry Sloan.

    Chiudiamo questa presentazione con i soliti pronostici, le favorite di quest’anno vedono i L.A. Lakers, i Cleveland Cavaliers, i Boston Celtics, i San Antonio Spurs, i Denver Nuggets, gli Orlando Magic e i Portland Trail Blazers. Ma c’è un campionato davanti, aspettiamo qualche partita e poi sicuramente avremo le idee più chiare.
    Intanto buon campionato NBA 2009-10.

    Theo Ratliff
  • NBA: Il video di Michael Jordan che piange al discorso di ringraziamento per la Hall Of Fame

    E’ un Michael Jordan visibilmente commosso quello al discorso di ringraziamento per essere entrato nella Hall of Fame. Jordan è considerato il più forte giocatore Nba di tutti i tempi e sul palco tra le lacrime ha strappato applausi da tutta la platea per il suo discorso.

    Guarda il video

  • Air Jordan entra nella Hall of Fame NBA

    Air Jordan entra nella Hall of Fame NBA

    michael_jordan_hall_of_the_nameIl giusto tributo a colui che tutti considerano il piu forte giocatore di palla canestro di tutti i tempi. Michael entra nella leggenda conquistando un posto nella Hall of Fame NBA. Durante la premiazione visibilmente commosso il leggendario “Air” ha strappato scroscianti applausi da tutta la platea per le sue parole: “La gente dice che io sono stato il piu’ grande, io rabbrividisco un pò, non ho mai giocato contro Jerry West, Elgin Baylor o Wilt Chamberlain ma mi sarebbe piaciuto farlo, ma dire che sono meglio di quella gente non sta a me deciderlo”

    Inevitabile un paragone con le attuali stelle della Nba. Pur riscontrando qualche ”somiglianza” con giocatori come LeBron James e Kobe Bryant, l’ex campione ha pero’ aggiunto: ‘‘Non abbiate fretta di trovare un altro Michael Jordan. Non ce ne sarà un altro”. Una frase che, per paura di essere frainteso, ha chiarito spiegando che i giocatori di ogni epoca hanno avuto le loro qualità speciali. Un “basso profilo” che ha suscitato un lungo, caldissimo applauso.
    Guarda la top ten delle sue migliori giocate