Tag: michael jordan

  • Esce NBA 2K16, ecco le novità di quest’anno

    Esce NBA 2K16, ecco le novità di quest’anno

    NBA 2K16 non tarda l’appuntamento e come ogni anno a fine Settembre, quando i videogame di basket e calcio si affacciano con nuove edizioni, arriva sul mercato con interessanti novità.
    Ufficialmente in vendita dal 29 Settembre, per le piattaforme Playstation 4, Playstation 3, Xbox360, XboxOne e PC, prodotto da 2K Games che non ha negli ultimi mesi mancato di rilasciare informazioni. Il videogame della serie NBA 2K si presenta ancora una volta come il concorrente da battere nelle simulazioni di pallacanestro, con sempre maggiori funzionalità, un realismo sempre più intenso ed una aderenza al basket giocato sempre più vera.

    NBA_2K15_PS4_FOB_CURRY_ITA

    La prima novità di NBA 2K16 è visibile già dall’esterno, sono infatti ben tre le cover dedicate a tre tra i migliori atleti dello scorso anno, a rappresentare i giocatori del basket americano quest’anno la sorte è toccata a Stephen Curry (l’MVP della stagione 2014/15) dei Golden State Warriors, James Harden degli Houston Rockets e Anthony Davis dei New Orleans Pelicans, con una novità essenziale, le copertine saranno distribuite in modalità del tutto casuale, però in ogni confezione saranno presenti le altre due in modo da poter scegliere quella che più aggrada i fan.

    Inoltre ci sarà una edizione speciale, la Michael Jordan Special Edition che conterrà, oltre naturalmente al videogioco, il poster di Michael Jordan NBA 2K16, un mini Fathead da muro ispirato a Jordan, le scarpe Jordan XIV per il Mio Giocatore. la T-shirt Jordan per il Mio Giocatore, la Divisa Jordan per il Mio Giocatore, 30.000 punti VC, MioTeam VIP+, 3 pacchetti smeraldo e l’esclusiva Moment Card.

    A livelli cinematografici con La Mia Carriera – A Spike Lee Joint

    La modalità La Mia Carriera cambia ancora, questa volta con il nome di La Mia Carriera – A Spike Lee Joint, fa capire subito che NBA 2K16 assume anche una connotazione cinematografica, con la storia della modalità a singolo giocatore scritta e diretta dal regista di “He Got Game”, infatti Spike Lee non è un novellino del settore, oltre ad essere tifoso dei New York Knicks ha avuto anche già l’esperienza diretta alla guida del film sopracitato.
    La narrativa porterà il videogiocatore a vestire i panni di un ragazzo, che uscito dalla High School cercherà di realizzare il suo sogno di giocare e diventare una stella nella NBA. Le sfide in campo si arricchiscono dell’interazione con la vita di tutti i giorni, ponendo anche un confronto con le persone che circondano il personaggio e mettendolo alla prova nel prendere le decisioni migliori per il proseguo della carriera.

    [jwplayer mediaid=”198819″]

    [jwplayer mediaid=”198827″]

    La rivoluzione nel multiplayer con 2K Pro-Am

    La modalità Il Mio giocatore si arricchisce di una nuova caratteristica che rivoluziona il gioco, parliamo di 2K Pro-Am, il modo per giocare online con il massimo delle personalizzazioni, che permette di essere subito operativi, con zero tempi di attesa ed il matchmaking praticamente immediato grazie al fatto che  ad una lobby possono collegarsi fino a 40 giocatori contemporaneamente. Grazie a 2K Pro-Am sarà possibile giocare partite 5 vs 5, con le regole della NBA, oppure giocare nella crew degli amici.
    All’interno di questa modalità sarà possibile personalizzare moltissimi aspetti, a partire dalle maglie, con propri loghi e colori, fino ad arrivare al parquet, senza dimenticare il nome della squadra. Il proprio contributo online sarà riportato in una apposita classifica aggiornata giornalmente ed utile ad affrontare utenti di pari livello.

    [jwplayer mediaid=”198820″]

    La colonna sonora più grande della storia dei videogame (e con i migliori DJ)

    In NBA 2K la musica è sempre stata una componente fondamentale, tutto è iniziato nel in NBA 2K13, alla cui realizzazione ha partecipato Jay-Z, seguendo dopo la playlist di NBA 2K14 a cura di LeBron James e quella di NBA 2K15 a cura di Pharrel Williams, oggi in NBA 2K16 la colonna sonora raggiunge un livello superiore, grazie alla collaborazione in produzione di tre tra i migliori DJ al mondo: il leggendario produttore hip hop DJ Premier, il rinominato DJ Khaled ed il produttore rap-pop DJ Mustard. Saranno presenti olre 50 canzoni tra cui 6 tracce esclusive.
    La colonna sonora di NBA 2K16 è suddivisa in 6 diverse playlist, oltre alle 3 curate personalmente da DJ Premier, DJ Khaled e DJ Mustard, ci sarà la playlist denominata “Around the World” che conterrà successi internazionali, la 2K Classics Mixtape che riproporrà le canzoni già presenti nelle passate edizioni del videogame preferite dai fan, ed infine una playlist globale contenente ben 50 canzoni di tutti i generi.
    Da notare che per la prima volta sarà presente un brano di artisti italiani, si tratta di “Fragili” dei Club Dogo (feat. Arisa).

     

    Giocare come se fosse reale

    Come ogni anno sono stati migliorati i movimenti e le animazioni, aumentando la fluidità e guadagnandone in realismo. La fisica della palla sul ferro viene gestita ancora meglio, i giocatori interagiranno tra loro in diversi modi, sono evidenziate le caratteristiche personali, le singole giocate e i tratti distintivi, l’intelligenza artificiale degli avversari è più veritiera. La novità più importante però in tali termine è forse quella dei 30 allenatori che avranno il loro personale modo di allenare, chiamare gli schemi e posizionare in campo la squadra, tra l’altro adattando nei vari momenti e di partita in partita le loro tattiche.

    [jwplayer mediaid=”198825″]

    Tra EuroLeague e Leggende Moderne

    Torna anche quest’anno l’EuroLeague, dove ci saranno le 25 migliori squadre d’Europa, con 8 nuove squadre, oltre alle italiane Dinamo Banco di Sardegna Sassari ed EA7 Emporio Armani Milano ci saranno ad esempio Real Madrid, Fenerbache Ulker, Alba Berlino e CSKA Mosca.
    Un’altra novità molto gradita ai fan più giovani è l’introduzione dei Team Leggenda degli ultimi quindici anni, ben 12 nuove squadre per deliziare tutti.  Avremo così, tra le altre, modo di giocare con i Miami Heat del 2012/13 che guidati da LeBron James, Dwayne Wayde e Chris Bosh conquistarono il secondo titolo consecutivo, oppure potremo giocare con i Cleveland Cavaliers del 2006/07 o ancora con i i Phoenix Suns del 2004/05.

    Nell’attesa del 29 Settembre 2015, data di uscita ufficiale di NBA 2K16, le premesse ci sono tutte, ora non ci resta altro che averlo in mano e testarlo, ma siamo sicuri che non deluderà le aspettative.

     

  • NBA History 1997-2013: secondo DVD in  uscita il 24 gennaio

    NBA History 1997-2013: secondo DVD in uscita il 24 gennaio

    Un connubio perfetto quello tra la Gazzetta Dello Sport e il basket americano NBA che già in passato si era dimostrato efficace. (altro…)

  • I 50 anni di Michael Jordan, l’uomo che reinventò l’NBA

    I 50 anni di Michael Jordan, l’uomo che reinventò l’NBA

    Michael Jordan compie 50 anni. Un traguardo che di certo non sarà scritto nel suo libro di record, ma un giorno in cui con piacere ricordiamo il mezzo secolo di His Airness.
    Riconosciuto globalmente come il miglior giocatore di basket della storia, ha cambiato tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 il modo di intendere e di giocare il basket, portando l’NBA ad un livello ancora più alto di quello che era e diventando una star ed un modello esemplare anche al di fuori del parquet.

    Fin dall’inizio della sua carriera da professionista mise subito in chiaro quale sarebbe stato il suo futuro, anche se già al suo anno universitario da freshman vinse il campionato NCAA segnando il tiro della vittoria, quello che gli appassionati ricordano come  il suo primo “The Shot”. Nel campionato 1984-85, il primo nella NBA, con la maglia dei Chicago Bulls, vinse il titolo di Rookie Of The Year, la miglior matricola dell’anno, primeggiando su giocatori del calibro di Hakeem Olajuwon, Charles Barkley e John Stockton.

    Michael Jordan | © Rick Stewart/ALLSPORT/ Getty Images
    Michael Jordan | © Rick Stewart/ALLSPORT/ Getty Images

    Nei primi anni della sua carriera ebbe modo di rivaleggiare con alcuni dei più grandi giocatori di sempre, tra cui Magic Johnson e Larry Bird, non riuscendo subito ad ottenere i successi meritati, ma comunque dimostrando di che pasta fosse fatto, tutto questo nonostante anche un infortunio non di poco conto. Negli anni ’90 invece diventa la star assoluta e batte avversari sempre più forti, tra i tanti ricordiamo Shaquille O’Neal, John Stockton, Karl Malone, Charles Barkley, Hakeem Olajuwon, David Robinson, Patrick Ewing, Dominique Wilkins. Fino ad arrivare alla fine della carriera, giocata con i Washington Wizards, che ha visto i tifosi impazzire per lui.

    Le sue giocate uniche restano impresse nella mente di tutti, le finte ad una mano, i cambi in volo del tiro passando da una mano all’altra, le schiacciate saltando da lontanissimo e volando letteralmente in aria, i tiri all’ultimo secondo. Anche se è da notare che oltre per la sua freddezza offensiva è stato tra i migliori anche per le sue qualità difensive, in cui spesso primeggiava nelle classifiche.

    Statisticamente parlando resta quello da battere, con sei titoli NBA nel suo palmares, sei MVP delle Finali NBA, cinque MVP della Regular Season, undici volte leader nei punti segnati. Cifre che sono solo una parte dei suoi record, che non sono esaustive ma che fanno capire anche ai più giovani di chi stiamo parlando. E naturalmente la sua presenza nel famoso Dream Team originale lo rende ancora più grande.

    Oggi Air, come lo chiamavano i tifosi, segna 50 anni nel suo score, nonostante la speranza di vederlo ancora una volta in campo con la maglia dei Charlotte Bobcats, squadra di cui ora è proprietario, sia sfumata, a noi piace ricordarlo così e fargli gli auguri.

    Buon Compleanno Michael Jordan!

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”171394″]

  • La schiacciata di Victor Dukes. E’ lui il nuovo Michael Jordan?

    La schiacciata di Victor Dukes. E’ lui il nuovo Michael Jordan?

    Semplicemente impressionante. La prima volta che vedi la schiacciata di Victor Dukes rimani un po’ perplesso, quasi non ti rendi conto. Allora ti viene la curiosità di vedere il video per una seconda volta. Anche ora la sensazione è quella di non averci capito molto. Una terza, quarta, quinta volta però il gesto atletico si fa largo e ti entra nella testa senza più abbandonarti. La mente è inesorabilmente attratta da quel numero che indossa Victor Dukes, troppo evidente e sublime per non notare la straordinaria coincidenza. Perché un conto è se lo indossa uno dei nostri amici o comunque un giocatore qualsiasi sul parquet, giusto per omaggiare l’indimenticato Michael Jordan. Ma Victor Dukes ha quel qualcosa in più che il pubblico americano, sensibile più di ogni altro, riesce a comprendere. E anche da una semplice schiacciata di un cestista di Nettleton, città del Mississipi, può nascere un’emozione.

    La schiacciata di Victor Dukes
    La schiacciata di Victor Dukes

    Lo studente che arriva dal Jonesboro, Arkansas, ha superato e vinto le leggi della fisica. Victor Dukes, nonostante sia al college, non sa che sulla Terra vige ancora la legge di gravità. Come fa a restare così in alto? Dove sono le molle?

    D’accordo, da qui a dire che Victor Dukes è il nuovo Michael Jordan dobbiamo attraversare non solo l’Atlantico, ma anche il Pacifico, l’Indiano e riattraversare l’Atlantico. Perché si sa, di Airness ne hanno fatto uno per poi buttare lo stampo. In ogni caso la schiacciata di Victor Dukes è scioccante in tutti i sensi, sia per il pubblico che per il malcapitato difensore, restato a terra come un pugile appena colpito da un gancio ben assestato. Che sia davvero Victor Dukes il nuovo Jordan?

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”165791″]

  • Bryant nella leggenda, tocca quota 30 mila punti

    Bryant nella leggenda, tocca quota 30 mila punti

    Da sempre lo sport americano ed in particolare la NBA, offre al Mondo intero atleti che grazie alle proprie gesta sono diventate vere ed autentiche icone, sui quali spesse volte sono stati realizzati film o fiction tv, ciò ha permesso a tali atleti di  entrare cosi a far parte di quella stretta cerchia di personaggi da museo dello sport contemporaneo.

    Ora la galleria di tale museo, ricca già di suo, di tanti  volti di atleti, che nelle proprie discipline hanno scritto pagine memorabili di storia, c’è anche il viso di Kobe Bryant celebre stella dei Los Angeles Lakers e della Nazionale degli  USA, giocatore di basket senza dubbio tra i più celebri al mondo, proprio grazie alla sua bravura e fisicità, qualità che gli hanno concesso di poter diventare nella sua lunga carriera un’autentica icona della NBA.

    Ma questo alla stella dei Lakers non bastava, infatti come grandi film americani ambientati nel mondo dello sport, su tutti spicca il famosissimo Rocky seguito da tanti altri film, in cui il coraggio, la voglia di vincere e di migliorarsi, consentivano ai protagonisti di raggiungere vittorie difficili ed insperate, anche Bryant ha realizzato la sua impresa.

    Però il traguardo raggiunto dal celebre giocatore dei Lakers,  non è frutto di un copione cinematografico o di effetti speciali, ma è dovuto alle sue grandi qualità di cestista, che gli hanno concesso l’opportunità di  volare oltre i limiti dell’immaginabile, toccando l’incredibile quota di 30mila punti realizzati in carriera.

    Tale traguardo tagliato nella vittoria contro gli Hornets, match in cui la stella di Los Angeles ha siglato ben 29 punti, gli ha aperto le porte del celebre museo dello sport, diventando cosi il quinto giocatore della NBA a toccare tale cifra ma il più giovane a realizzarlo.

    Kobe Bryant
    Kobe Bryant © Stacy Revere/Getty Images

    Infatti prima di Kobe, altri 4 giocatori erano riusciti in questa impresa, il primo fu Kareem Abdul-Jabbar, che militando sempre nei Lakers realizzò la bellezza di 38.387 punti in carriera, seguito da Karl Malone con un bottino di 36.928 punti, alle sue spalle  Michael Jordan con un totale di 32.292 punti, per finire con  Wilt Chamberlain il quale centrò la bellezza di 31.419. Però Kobe a differenza di chi lo ha preceduto ha dalla sua parte il tempo, infatti con ancora un anno e mezzo di contratto e con 34 anni sulle spalle, la stella dei Lakers ha ancora davanti a se almeno altri 4 forse 5 anni di carriera da poter sfruttare.

    Questo significa che il record fissato dei 30mila punti, potrebbe essere facilmente superabile, a cui va aggiunto anche il un altro record, ossia i 600 punti realizzati nella postseason per tre anni consecutivi, che certificano a tutti gli effetti l’ingresso di Bryant tra i più grandi dello sport nell’epoca contemporanea.

  • NBA, analisi Southeast Division. Miami Heat favoriti

    NBA, analisi Southeast Division. Miami Heat favoriti

    I Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh sono nettamente favoriti sia nella corsa al primo posto della Southeast Division, sia nella corsa al titolo NBA. Un anno in più di esperienza per i Big Three e le giuste aggiunte ad un roster che l’anno scorso aveva qualche lacuna potrebbero permettere alla squadra della Florida di migliorare il secondo posto dello scorso campionato quando i Dallas Mavericks riuscirono a beffare in Finale il favorito team rossonero. Un gradino sotto Miami troviamo Orlando, che si porterà dietro l’incognita Howard per molto tempo visti i propositi del centro di essere ceduto al più presto, e gli Atlanta Hawks che si daranno battaglia per la piazza d’onore. Senza speranze invece Washington e Charlotte che stanno ricostruendo per avere un futuro luminoso.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    ATLANTA HAWKS: Squadra pressochè immutata per gli Hawks, ad eccezione di Jamal Crawford che viene sostituito dall’All Star in declino Tracy McGrady. Il ruolo di playmaker sarà affidato ad Hinrich, al suo fianco nel backcourt il leader Joe Johnson. Ala piccola sarà Marvin Williams, sotto canestro l’efficace Al Horford, ma la chiave per le fortune di Atlanta sarà il rendimento di Josh Smith: quando l’ala grande dei “Falchi” è in forma è uno dei giocatori più devastanti della NBA, il problema nasce dal fatto che l’incostanza è uno dei punti forti di questo splendido atleta che non sempre riesce ad essere continuo nel rendimento. Se Smith farà il definitivo salto di qualità allora Atlanta potrebbe anche essere la mina vagante della Eastern Conference (a pari merito con Indiana) con buone possibilità di fare tanta strada nei playoff. In caso contrario non si andrà oltre il primo turno.

    ROSTER ATLANTA HAWKS

    CHARLOTTE BOBCATS: Michael Jordan, proprietario della franchigia del North Carolina, ha tagliato i ponti con il passato ed ha dato il via alla rivoluzione. Molti giovani dalle belle speranze per poter ambire a qualcosa di importante nel prosimo futuro. Dal Draft sono arrivati a Charlotte 2 prospetti interessanti come il playmaker Kemba Walker (che dividerà l’impiego sul parquet con D.J. Augustin) e l’ala grande Bismack Biyombo (che si alternerà con Tyrus Thomas e Boris Diaw nelle rotazioni tra i lunghi). A completare il quintetto l’esperto Corey Maggette in ala piccola e Gerald Henderson come guardi tiratrice (per lasciargli spazio in campo è stato sacrificato un pezzo da 90 come Stephen Jackson ceduto ai Bucks). Manca un centro e la panchina è cortissima, probabile che i Bobcats alla fine della stagione siano una delle 5 peggiori squadre ma con un’altra scelta alta al prossimo Draft si potrebbe completare il puzzle per il rilancio.

    ROSTER CHARLOTTE BOBCATS

    MIAMI HEAT: La grande favorita della stagione 2011/2012. Con un anno in più di esperienza ed un’alchimia di squadra notevolmente migliorata nel corso dei mesi, gli Heat puntano dritti al bersaglio grosso. C’è da dimenticare il brutto KO subìto nelle ultime Finals contro i Mavericks e per provare il nuovo assalto al titolo è arrivato Shane Battier a rinforzare il reparto dei tiratori e contemporaneamente quello difensivo. Il quintetto di Miami è di un livello elevatissimo, Mario Chalmers, dopo gli ottimi playoff è stato riconfermato in cabina di regia ed ha ottenuto il rinnovo contrattuale, Dwyane Wade è una delle 2 migliori guardie in NBA e LeBron James da molti è ritenuto il migliore giocatore della Lega, per cui il reparto esterni è indiscutibilmente il più talentuoso della NBA. Chris Bosh nel ruolo di ala grande dovrà dimostrare di valere quanto gli altri 2 fenomeni appena citati: il suo contributo sarà decisivo visto che in finale contro Dallas nella scorsa post season, quando è calato di rendimento, Dirk Nowitzki ha potuto ergersi ad assoluto dominatore della serie. Per dargli una mano sotto canestro è arrivato Eddy Curry (ma la sua forma fisica sarà tutta da valutare dopo 2 anni di inattività a New York). Dalla panchina (una delle migliori e più complete del campionato), oltre al già citato Battier, usciranno per punti e sostanza Udonis Haslem e Mike Miller. L’obiettivo per gli Heat è il titolo sfuggito la scorsa stagione, ogni altro risultato sarebbe considerato un fallimento.

    ROSTER MIAMI HEAT

    ORLANDO MAGIC: L’altra squadra della Florida riparte ma con tanti dubbi sul futuro: la “Star” Dwight Howard, corteggiato da mezza NBA, alla fine è rimasto ma la situazione è sempre in evoluzione con Nets e Lakers pronti a fare follie per ottenere i servigi del centro. La dirigenza spera di arrivare alla vittoria finale per trattenere il proprio gioiello ma obiettivamente i Magic non sono più la squadra di 3 stagioni fa quando arrivarono in Finale, battuti solo dai fortissimi Lakers di Bryant e Gasol. Da quel momento in poi Orlando ha attraversato una lenta ma inesorabile parabola discendente frutto di scelte tecniche sbagliate sul mercato che non hanno mantenuto alta la competitività del team. Oltre ad Howard come elemento di spicco troviamo Jameer Nelson che si occuperà della regia, Redick e Jason Richardson si contenderanno il ruolo di guardia mentre quello di ala piccola verrà diviso tra Quentin Richardson e Turkoglu, atleta che sembra sulla via del tramonto. Glen Davis, arrivato da Boston, cercherà di dare una mano ad Howard sotto canestro, ma i bei tempi per i Magic sembrano finiti. In attesa di novità su “DH12” non pensiamo che i Magic possano andare oltre il primo turno dei playoff.

    ROSTER ORLANDO MAGIC

    WASHINGTON WIZARDS: Per i Wizards bisognerebbe fare lo stesso discorso dei Charlotte Bobcats: squadra in ricostruzione ma con un anno di sviluppo in più rispetto alle “Linci” ed un Johns Wall, uomo franchigia per il futuro, che ha già iniziato ad avere confidenza con le altre stelle NBA. Sarà lui il playmaker del team della capitale che cercherà di portare ad un miglioramento del record dello scorso anno. Sotto canestro si dovrà fare attenzione a JaVale McGee, centro in continua crescita mentre in ala piccola troverà spazio Rashard Lewis (a meno che in queste ore non venga tagliato usando la clausola Amnesty per il suo contratto spropositato). Ruolo fondamentale avrà Andray Blatche (ala grande) chiamato alla definitiva esplosione. Ad affiancare Wall nel backcourt ci sarà Jordan Crawford, scopertosi realizzatore eccezionale dopo il suo trasferimento in maglia rossoblu da Atlanta. Per ora i playoff sono un miraggio ma sul finire di regular season è probabile che vedremo di cosa saranno capaci i Wizards del futuro.

    ROSTER WASHINGTON WIZARDS 

    Leggi anche:

  • NBA: Scottie Pippen incorona LeBron James

    NBA: Scottie Pippen incorona LeBron James

    Faranno molto discutere le ultime dichiarazioni di Scottie Pippen, ex stella NBA dei Chicago Bulls di Michael Jordan e Phil Jackson che assieme vinsero 6 titoli.
    Queste le dichiarazioni rilasciate da Pippen subito dopo la finale di Eastern Conference tra i Bulls e gli Heat, parole che incoronano LeBron James, star di Miami che ha trascinato la sua squadra alla finale NBA contro i Dallas Mavericks:

    • Probabilmente Jordan è il più grande cannoniere di sempre ma penso che LeBron diventerà il miglior giocatore ogni epoca perchè abbina potenza fisica, capacità di segnare in ogni modo e abilità nel coinvolgere i compagni. James è completo, è un giocatore dominante in attacco ma anche in difesa. E’ un grande passatore, tira bene da fuori e sa creare grandi giocate in contropiede. E’ immarcabile. James potrebbe diventare veramente il miglior giocatore dell’intera storia di questo gioco”.

    Pippen ha così definitivamente incoronato Lebron James, le sue dichiarazioni hanno già suscitato qualche commento da parte degli addetti ai lavori ma la cosa più interessante (se avverrà) sarà ascoltare la replica del suo ex compagno, Michael Jordan, nei prossimi giorni.

  • NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    La NBA ha reso noti i 2 migliori quintetti difensivi della stagione.

    Il voto era riservato ai 30 allenatori della Lega. Ogni coach aveva l’obbligo di votare 2 guardie (un playmaker ed una guardia tiratrice), 2 ali (ala piccola ed ala grande) ed un centro per il primo quintetto ed altrettanti giocatori per il secondo quintetto. Non c’era facoltà, però, di assegnare il voto per i giocatori della propria squadra.
    Ecco i risultati (tra parentesi i punti ottenuti dai giocatori e la squadra di appartenenza):

    PRIMO QUINTETTO DIFENSIVO

    Rajon Rondo (Boston Celtics – 39)
    Kobe Bryant (Los Angeles Lakers – 33)
    LeBron James (Miami Heat – 38)
    Kevin Garnett (Boston Celtics – 33)
    Dwight Howard (Orlando Magic – 56)

    SECONDO QUINTETTO DIFENSIVO

    Chris Paul (New Orleans Hornets – 18)
    Tony Allen (Memphis Grizzlies – 23)
    Andre Iguodala (Philadelphia 76ers – 15)
    Joakim Noah (Chicago Bulls – 15)
    Tyson Chandler (Dallas Mavericks – 17)

    Da notare che per Kobe Bryant e Kevin Garnett si tratta della nona elezione nel miglior quintetto difensivo, risultato che li porta ad eguagliare i record fissati da Michael Jordan (Chicago Bulls) e Gary Payton (Seattle Sonics).
    Non poche polemiche si sono scatenate alla notizia, dato che secondo molti addetti ai lavori il ruolo di guardia difensiva dato a Bryant non sarebbe meritato. In effetti da qualche stagione (e soprattutto nell’ultima regular season) il numero 24 gialloviola non brilla per intensità ed efficacia difensiva, cosa che invece è stata notata in altri pariruolo, ad esempio Tony Allen, finito nel secondo quintetto. Come al solito le polemiche non sono mancate e non mancheranno, ma la NBA resta bella anche per questo

  • NBA: Derrick Rose è l’M.V.P. della stagione, record per il play dei Bulls

    NBA: Derrick Rose è l’M.V.P. della stagione, record per il play dei Bulls

    Derrick Rose, playmaker dei Chicago, è stato eletto M.V.P. della stagione NBA, premio attribuito al “most valuable player” ovvero al migliore giocatore della regular season. Il numero 1 dei Bulls stabilisce anche un nuovo record per la Lega, diventando a soli 22 anni il più giovane atleta della storia del basket americano a riuscire nell’impresa.

    E’ il secondo riconoscimento in poche ore per la franchigia dell’Illinois dopo che il coach Tom Thibodeau è stato eletto allenatore dell’anno. E’ la 12esima volta nella storia della NBA che i premi di allenatore dell’anno e di miglior giocatore della stagione finiscono per essere attribuiti a 2 componenti della medesima squadra.

    Rose succede a LeBron James che aveva vinto il premio nelle 2 ultime stagioni. Ha viaggiato alla media di 25 punti, 4 rimbalzi, 1 recupero e quasi 8 assist a partita in 81 match disputati sugli 82 previsti.
    Era dai tempi di Michael Jordan (stagione 1998) che i Bulls non potevano fregiarsi di avere l’M.V.P. stagionale. Nella sua carriera NBA il playmaker ha anche conquistato un titolo di matricola dell’anno (rookie of the year) nella stagione 2008-2009, ovviamente la sua prima in NBA.
    E’ grazie a lui ed a coach Thibodeau se i Bulls hanno raggiunto il prestigioso traguardo di squadra con il miglior record della Lega (62 vinte e 20 perse) superando all’ultima giornata i San Antonio Spurs che guidavano il campionato fin dal primo turno, traguardo neanche lontanamente immaginabile ad inizio regular season dato che la squadra dell’Illinois aveva una buona squadra ma non contemplata tra le “Big” migliorando considerevolmente il record dell’anno precedente che era di 41 vittorie ed altrettante sconfitte raggiunto sotto la guida di coach Vinny Del Negro (incremento di 21 vittorie!).

    Rose ha superato di gran lunga tutti i top player NBA, da James a Bryant, da Howard a Durant, quest’ultimo pronosticato da molti addetti ai lavori come possibile favorito per la conquista del premio (si è accontentato invece di essere per il secondo anno di fila il cannoniere del torneo) e reduce dallo strepitoso Mondiale disputato in Turchia dove ha letteralmente trascinato gli Stati Uniti al gradino più alto del podio e votato alla fine come migliore giocatore della manifestazione. Di quella formazione faceva parte anche Rose che però non ha brillato, cosa che non è successa invece da ottobre in poi quando ha letteralmente fatto faville nel campionato NBA con i suoi Bulls.
    I suoi sforzi e le sue giocate gli sono valse anche la prima convocazione per l’All Star Game di Los Angeles.
    I miglioramenti del prodotto di Memphis University, ma nativo proprio di Chicago (e che quindi il pubblico adora proprio perchè da sempre tifoso Bulls), sono tutti nelle percentuali da 3 punti: lo scorso anno furono solo 32 le bombe messe a referto contro le 128 di quest’anno, ma sono state un pò tutte le caratteristiche principali di questo splendido atleta ad essere progredite, prime fra tutte velocità ed equilibrio mentre cerca il tiro a canestro.

    Tanti gli attestati di stima alla notizia, da allenatori, a compagni di squadra e anche dagli avversari. Il primo fra tutti è proprio il suo coach Tom Thibodeau:

    • Il fatto che abbia talento è piuttosto ovvio. Ma a meno che non lo vediate ogni giorno, è impossibile capire quanto sia umile, è impossibile capire il modo con cui si comporta con i compagni, l’esempio che dà loro. Non si accontenta mai, vuole sempre migliorare e mette la squadra al primo posto in ogni situazione. E fa sempre quello che gli viene chiesto“.

    Ecco perchè, almeno per quest’anno, Rose è il numero 1 della Lega!

  • NBA: Tom Thibodeau eletto miglior allenatore della stagione

    NBA: Tom Thibodeau eletto miglior allenatore della stagione

    La notizia era nell’aria ma ora è diventata ufficiale da qualche ora: tom Thibodeau, allenatore dei Chicago Bulls, al primo anno come head coach su una panchina NBA (negli anni precedenti era stato l’allenatore difensivo dei Boston Celtics e primo assistente di Doc Rivers) ha vinto il premio di miglior allenatore della NBA.

    Thibodeau ha guidato i suoi Bulls ad ottenere il miglior record dell’intera lega: ben 62 vittorie a fronte di sole 20 sconfitte, sorpassando i San Antonio Spurs (in testa dall’inizio della stagione) nell’ultima giornata di regular season. Un risultato inaspettato visto che Chicago non ha il miglior roster della Lega e in più ha avuto diversi problemi di infortuni, su tutti quelli di Joakim Noah e Carlos Boozer. Ma la crescita (spaventosa oserei dire) di Rose e la solidità difensiva data alla squadra da Thibodeau ha permesso questo risultato straordinario, un miglioramento rispetto allo scorso anno di ben 21 vittorie dato che con coach Del Negro lo scorso anno in panchina i “Tori” chiusero a quota 41 vittorie e 41 sconfitte per una percentuale del 50% contro il 75% di questa annata.

    Thibodeau, 53 anni, ha eguagliato il record di Paul Westphal (Phoenix Suns, anno 1992-93) con il maggior numero di vittorie per un tecnico alla prima stagione da head coach. Grazie a lui Chicago è tornata a splendere con il primo posto in regular season cosa che non era più avvenuta dai tempi del mito Michael Jordan, giocatore universalmente riconosciuto come il più forte di tutti i tempi. L’impronta difensiva data alla squadra ha permesso il raggiungimento di questi risultati straordinari, proprio la difesa risulta essere la seconda della Lega (91,3 punti subito per incontro) dietro di poco a quella dei Celtics.

    Ma le buone notizie per i Bulls potrebbero anche non finire qui: infatti a meno di clamorosi colpi di scena (i quali paiono piuttosto improbabili) quello per Thibodeau potrebbe non essere l’unico premio individuale assegnato a Chicago: l’annuncio per il premio di M.V.P. stagionale, ovvero il miglior giocatore della stagione regolare, è atteso per martedì, e Derrick Rose, playmaker sensazionale della squadra dell’Illinois, è il favorito numero 1.

    Nella classifica delle votazioni Thibodeau Thibodeau ha ricevuto 475 punti e 76 voti da ​​primo posto da un a giuria di giornalisti sportivi specializzati. Doug Collins dei Philadelphia 76ers ha preso 18 voti da ​​primo posto per un totale di 210 punti, mentre Gregg Popovich di San Antonio è arrivato terzo con 177 punti. Il “Red Auerbach Trophy” (trofeo intitolato appunto alla memoria del più grande allenatore NBA di tutti i tempi, ovvero Red Auerbach dei Boston Celtics) quest’anno ha un vincitore su cui non si può discutere.