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  • Miami sbanca Oklahoma City, serie sull’1-1

    Miami sbanca Oklahoma City, serie sull’1-1

    Miami batte un colpo e risponde “presente”: in gara 2 delle NBA Finals 2012 gli Heat sfoderano una prova di orgoglio, di cuore, di quantità e di qualità e sbancano il parquet (finora imbattuto) degli Oklahoma City Thunder per 100-96 pareggiando la serie sull’1-1. Una vittoria davvero meritata per gli ospiti, capaci di restare in vantaggio per tutta la partita sin dal primo secondo di gioco. Qualche apprensione nel finale, quando i Thunder hanno avuto la palla per pareggiare il match per la prima volta nel corso dell’incontro ma stranamente Durant ha fallito il tiro e così Miami ha arpionato il successo. LeBron James il protagonista di questa gara 2, le prodezze del numero 6 del team della Florida (4 punti nei momenti caldi sul finire dell’ultimo periodo) interrompono una striscia positiva degli avversari sul campo di casa, nel corso dei playoff, che durava da ben 9 incontri ed il record dei Los Angeles Lakers (arrivati a quota 11) per questa stagione è salvo.

    Miami parte fortissimo e piazza un parziale di 18-2 che annichilisce Oklahoma City che alla fine del primo quarto riesce a segnare appena 15 punti subendone 27. Gli ospiti riescono ad amministrare bene anche nella successiva frazione ed al riposo lungo si va sul 55-43.

    Nella ripresa, come al solito, si assiste al gran ritorno dei Thunder: Westbrook inizia a fare sul serio, alle sue giocate ripsonde però un grande James che tiene avanti la sua squadra di 11 punti (78-67) alla fine del terzo periodo. La scossa per i padroni di casa arriva da Durant che nei 12 minuti conclusivi a suon di canestri riporta sotto i Thunder pur marcato da un eccellente difensore come James. Sul +5 Miami (98-93 con 40 secondi circa da giocare) il fenomeno di Oklahoma City punisce una banale palla persa di Wade con una tripla che regala il provvisorio -2 (98-96). Gli Heat sembrano in bambola e rischiano di essere raggiunti a 7 secondi dalla sirena ma Durant (che si lamente di un fallo di James in marcatura) sbaglia il canestro del possibile pareggio. E’ proprio LeBron dall’altra parte a chiudere la contesa con i tiri liberi del +4 che regalano il definitivo 100-96 ed il successo agli ospiti.

    LeBron James, Miami Heat | © Ronald Martinez/Getty Images

    Per Miami splende la stella di LeBron James, autore di una gara da 32 punti (per la quinta partita di fila in questi playoff il “Prescelto” segna più di 30 punti) aggiungendo 8 rimbalzi e 5 assist, si rivede ad alti livelli anche Dwyane Wade (che finora non ha giocato una post season degna del suo nome) che porta alla causa 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Bene anche Chris Bosh (schierato titolare da coach Spoelstra per la prima volta dopo l’infortunio contro i Pacers) che piazza 16 punti ma soprattutto conquista 15 rimbalzi con 2 stoppate, positiva la prova di Shane Battier che replica lo score di gara 1 con 17 punti frutto per la maggior parte della quasi chirurgica precisione nel tiro dalla distanza (5/7 da 3 punti per lui). Il resto della squadra produce solo 11 punti ma bastano per avere la meglio degli avversari.

    E passiamo ai Thunder: Kevin Durant arriva a quota 32 punti e nell’ultimo periodo porta i suoi compagni a sfiorare la clamorosa rimonta, ottimo Russell Westbrook con 27 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, torna a fornire una prova eccellente James Harden (21 punti con 7/11 dal campo), forse però poco lucido in alcune giocate del quarto periodo. Poi il vuoto, poco o nulla il contributo del resto del team, solo Serge Ibaka si fa notare nel boxscore per i suoi 7 punti conditi da 5 stoppate.

    La serie si trasferisce ora a Miami, all’AmericanAirlines Arena, per le prossime 3 partite: i Thunder dovranno cercare di vincere almeno una volta in Florida per riprendersi il vantaggio del fattore campo e poter tornare a giocare in casa. Gli Heat invece non dovranno sbagliare nulla risultando perfetti, difficilmente infatti, se la serie tornerà ad Oklahoma City, James e compagni potranno ripetere l’exploit della notte appena passata contro una squadra che sul parquet della Chesapeake Arena ha perso appena 8 partite in tutta la stagione.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 14 giugno:

    Oklahoma City Thunder-Miami Heat 96-100
    Okl: Durant 32, Westbrook 27, Harden 21
    Mia: James 32, Wade 24, Battier 17

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-1

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Durant trascina i Thunder in gara 1, Miami KO

    Durant trascina i Thunder in gara 1, Miami KO

    Come in molti prevedevano, gli Oklahoma City Thunder battono i Miami Heat in gara 1 delle NBA Finals 2012 ed ottengono il primo punto nella serie al meglio delle 7 partite. 105-94 il punteggio alla fine, ma non è stata una vittoria per niente agevole, dato che Miami ha guidato il match per lunghi tratti, crollando però clamorosamente nel periodo conclusivo sotto i colpi di uno strepitoso ed immarcabile Kevin Durant che ha dimostrato ancora una volta di essere senza ombra di dubbio il miglior giocatore offensivo della NBA. 17 dei suoi 36 punti totali arrivano nel quarto decisivo, tirando con una media stellare del 60%. E con questi numeri e con questo talento c’è poco da fare anche per un campionissimo come LeBron James che ha fatto quel che ha potuto ed ha tenuto in partita la sua squadra quasi da solo.

    Dopo un avvio promettente, gli Heat chiudono in vantaggio il primo quarto sul 29-22, Oklahoma non riesce a reagire e dopo 3 minuti del secondo periodo James affonda la schiacciata del provvisorio +13 (37-24). Con la forza della volonta i Thunder comunque riescono ad arrivare all’intervallo dimezzando lo svantaggio (54-47).

    La musica cambia nella ripresa: esattamente a metà periodo i padroni di casa si portano in parità (60-60). Ancora James guida i suoi compagni alla nuova leadeship (71-66) ma sul finire della terza frazione Westbrook porta Oklahoma City in vantaggio di un punto (74-73). Poi negli ultimi 12 minuti inizia lo show di Kevin Durant e pergli Heat non c’è scampo, con l’ala dei Thunder capace di segnare da ogni posizione ed in qualsiasi modo, umiliando i vari difensori degli ospiti che gli si francobollano a turno. Finisce in tripudio (105-94) e per i giovani dell’Oklahoma si tratta della nona vittoria consecutiva in casa in questi playoff, a soli 2 successi di distanza dal record dei Los Angeles Lakers (11).

    Kevin Durant | © Ronald Martinez/Getty Images

    A Miami non bastano i 30 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi di un positivo LeBron James, che però nel periodo conclusivo non riesce a mettere la museruola a Durant. In ombra invece Dwyane Wade che a discapito dei suoi 19 punti (ed 8 assist) non riesce ad incidere sul match, bene Shane Battier autore di una incoraggiante prova da 17 punti con un ottimo 4/6 dalla lunga distanza, lo stesso dicasi per Mario Chalmers (12 punti) che forse poteva essere sfruttato maggiormente vista la sua concretezza al tiro (5/7), male Chris Bosh (10 punti a referto in 33 minuti sul parquet). I Thunder trionfano grazie alla strepitosa performance di Durant che, come già riportato, esplode nel quarto periodo ed affonda gli avversari: per lui alla fine 36 punti, 8 rimbalzi e 4 assist con uno scintillante 60% complessivo dal campo (12/20) e letale nel tiro da 3 punti con 4/8. Una grossa mano al fenomenale numero 35 di Okalhoma City arriva da Russell Westbrook che sfiora la tripla doppia con 27 punti, 11 assist ed 8 rimbalzi. Dopo il fantastico duo solo le briciole con Serge Ibaka che raggiunge i 10 punti, Thabo Sefolosha che ne aggiunge 9 e James Harden che, in ombra, segna solo 5 punti in quasi 23 minuti in campo. Notevole però il match di Nick Collison che porta alla causa 8 punti e 10 rimbalzi e con la sua concretezza è il migliore del “supporting cast” dei Thunder.

    Per gara 2 si resta nell’Oklahoma: i padroni di casa proveranno a bissare il successo per andare a giocare a Miami più tranquilli consapevoli di poter ritornare poi a disputare ancora partite nell’Arena di casa anche se in trasferta le cose dovessero andare proprio male (l’ipotesi peggiore sarebbe quella di 3 KO di fila). Gli Heat invece dovranno provare a vincere, cercando di porre rimedio agli errori commessi in questa gara 1, sperando che coach Spoelstra abbia le idee chiare in questo senso. Infatti una seconda caduta metterebbe il team della Florida già con le spalle al muro, una situazione da evitare assolutamente.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 12 giugno:

    Oklahoma City Thunder-Miami Heat 105-94
    Okl: Durant 36, Westbrook 27, Ibaka 10
    Mia: James 30, Wade 19, Battier 17

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA Finals, Oklahoma City Thunder-Miami Heat. Programma e analisi

    NBA Finals, Oklahoma City Thunder-Miami Heat. Programma e analisi

    La stagione NBA, che verrà ricordata anche per l’estenuante tira e molla del lockout che ha bloccato il campionato fino a Natale, giunge all’appuntamento conclusivo, le NBA Finals 2012. Sarà la Finale che tutti volevano/speravano di vedere, ovvero gli Oklahoma City Thunder dell’astro nascente Kevin Durant (un fenomeno in grado di diventare il numeo 1 assoluto nella Lega) contro i Miami Heat dell’attuale giocatore più forte del torneo, il “Prescelto” LeBron James. Lo spettacolo è ampiamente assicurato visto che oltre alle 2 superstar le 2 formazioni possono contare su tantissimi altri giocatori di primo livello quali Dwyane Wade, Chris Bosh (per il team della Florida), Russell Westbrook, James Harden e Serge Ibaka (per la squadra dell’Oklahoma). Ma innanzitutto sarà una sfida tra loro 2, Durant e James, con l’ala dei Thunder vincitore delle ultime 3 edizioni della classifica marcatori (ed ancora deve compiere 24 anni!) e l’asso degli Heat vincitore invece di 3 degli ultimi 4 titoli di M.V.P. della NBA. Alla fine di questa Finalissima una cosa sarà certa: uno dei 2 fenomeni vincerà il suo primo titolo NBA, resta da capire solo chi ha più chance di arrivare lassù in cima.

    Per Oklahoma City è la prima finale della storia, ottenuta in soli 4 anni di vita. I Thunder sono stati creati nel 2008 dalle ceneri dei tuttora rimpianti Seattle SuperSonics (per la franchigia smeraldo-oro nella sua storia ci sono state 3 Finali, di cui l’ultima nel 1996 persa contro i Bulls di Jordan ed un titolo nel lontano 1979). Miami è alla terza Finale complessiva (la seconda consecutiva) ed il bilancio è in parità, con una vittoria nel 2006 (4-2 ai Mavericks che avevano il vantaggio del fattore campo) ed una sconfitta lo scorso anno (quando Dallas si prese la rivincita trionfando per 4-2 nonostante lo svantaggio del campo). Per James ci saranno dei tifosi speciali, come annunciato su molti giornali sportivi americani, a spingerlo nell’impresa: saranno proprio i tifosi dei Sonics che ancora non hanno digerito lo “scippo” della squadra da Seattle da parte dell’attuale proprietario dei Thunder Clay Bennett con la compiacenza del commissioner David Stern.

    OKLAHOMA CITY THUNDER (seed numero 2 della Western Conference) vs MIAMI HEAT (seed numero 2 della Eastern Conference):

    I Thunder partono favoriti sia per la grande prova di forza dimostrata in questi playoff, dove hanno eliminato in rapida sequenza i campioni in carica di Dallas (4-0), i Lakers di Bryant (4-1) e infine i San Antonio Spurs (4-2, piazzando 4 vittorie di fila contro una squadra che aveva perso appena 2 delle ultime 32 partite giocate!) e poi anche per il vantaggio del fattore campo (attualmente la Chesapeake Arena è ancora imbattuta nei playoff!). Miami dovrà provare il colpaccio facendo leva sul ritrovato Chris Bosh (reduce da un infortunio che ne ha limitato l’impiego nel corso della post season) e sulle performance di James e Wade. Gli Heat hanno faticato parecchio finora: dopo aver eliminato i Knicks (4-1), la squadra di coach Spoelstra ha avuto difficoltà sia contro i Pacers (4-2) che contro Boston dove si sono ritrovati sull’orlo dell’eliminazione prima di prevalere con un sofferto 4-3. Dopo queste considerazioni è ovvio che il ruolo di formazione favorita vada ai giovani Thunder. Solo l’esperienza potrebbe limitare Oklahoma City, dato che i giocatori arrivano per la prima volta all’appuntamento finale mentre per i Miami Heat e James si tratta della terza Finalissima in carriera.

    I Thunder godranno di un vantaggio indubbio: la Chesapeake Arena, lo stadio di casa, è uno degli impianti dove si trovano i tifosi più calorosi di tutta la NBA che rende un vero inferno la vita alle squadre ospiti. A Miami invece i supporter appaiono più distaccati e questo è un fattore che potrà incidere parecchio nell’economia della serie.

    Non siamo nella testa dei 2 tecnici, quindi fare un’analisi diventa molto difficile. Di certo possiamo esaminare ruolo per ruolo gli “scontri diretti” tra giocatori: partiamo dal duello tra Russell Westbrook e Dwyane Wade con la guardia degli Heat che oltre a diventare più concreta in attacco (per quello che si è visto finora nei playoff) dovrà limitare le scorribande verso il ferro del diretto avversario che atleticamente non ha rivali attualmente.

    Pur partendo dalla panchina (universalmente riconosciuto come miglior sesto uomo della Lega) James Harden dovrà mantenere il livello di eccellenza raggiunto in questa post season. A mettergli il bastone tra le ruote ci penserà probabilmente Shane Battier che dovrà farne scadere la pericolosità offensiva e renderlo innocuo sugli eventuali scarichi per i compagni.

    LeBron James & Kevin Durant | © Joe Murphy/NBAE via Getty Images

    Passiamo ad un altro duello, quello dei “gregari di lusso” tra Sefolosha e Chalmers. Il primo eccelle per la sua difesa capace di limitare qualsiasi avversario (non è improbabile poterlo veder anche in marcatura su Wade), il secondo invece è diventato nel corso di queste 2 stagioni un tassello importante per Miami, in gradi di punire da oltre l’arco con discreta continuità. E quando ciò avviene per il team della Florida si alzano notevolmente le possibilità di vincere le gare.

    Il compito più arduo lo avrà Chris Bosh (che ancora non è dato sapere se, dopo il recupero dall’infortunio ai muscoli addominali, partirà dalla panchina come seasto uomo di lusso opure giocherà titolare): il lungo di Miami sarà preso in mezzo dalle torri dei Thunder PerkinsIbaka e quindi l’ex Raptors dovrà essere intelligente per districarsi da questa difficilissima situazione, magari portando fuori dall’area i 2 avversari (anche perchè Bosh ha un ottimo tiro dalla lunga distanza) per dare spazio libero alle incursioni nel pitturato di James e Wade. E dovrà difendere forte per evitare che i 2 lunghi dei Thunder possano creare problemi anche in attacco. A dargli una mano in questa circostanza ci penserà Udonis Haslem, che spesso arriva a fornire prestazioni che per talento non sarebbero possibili per lui, ma riesce a soperire alle lacune con gare di cuore e grinta che ne fanno uno dei giocatori migliori in questo senso.

    E poi, dulcis in fundo, la sfida nella sfida, il duello che tutti attendono ovvero James contro Durant: difensivamente il talento degli Heat è sicuramente superiore (il numeo 6 di Miami è uno dei miglior difensori in NBA), ma in zona offensiva Durant ha dimostrato di poter segnare in qualsiasi modo, in qualsiasi circostanza, in qualsiasi momento, un dominio tecnico in zona offensiva quasi imbarzzante che ne fa l’attaccante migliore attualmente in circolazione. James dovrà cercare di limitarlo al massimo (e le capacità ci sono tutte anche se il compito è lo stesso arduo!) cercando di sfruttare le lacune dell’asso dei Thunder in difesa che in alcuni momenti pare, per così dire, “svagato” (un peccato vista la sua altezza e la lungheza delle braccia che ne farebbero, oltre che un attaccante di prim’ordine, anche un difensore eccezionale). Su queste basi si gioca la sfida principale, e con tutta probabilità chi avrà la meglio porterà in trionfo la sua squadra.

    In ultimo il duello in panchina: coach Scott Brooks ha dimostrato, in questa post season, di essere un grande allenatore mettendo sotto scacco con le sue mosse, uno dei migliori allenatori della storia come Popovich degli Spurs. Al contrario il collega Spoelstra non ha fatto una grande impressione, e ciò che si può dire è che la situazione sfavorevole di Miami in questi playoff contro Pacers e Celtics sia stata annullata più dal talento di LeBron James che dalle mosse del coach. Vedremo se saprà smentirci, ma ad oggi Brooks pare più preparato.

    In sostanza, come già detto, Thunder in vantaggio per la vittoria finale, vedremo se James riuscirà a ribaltare questo pronostico e ad entrare (finalmente) nella storia, oppure se dovrà ancora acconentarsi della nomea di “perdente di successo”.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Oklahoma City Thunder-Miami Heat martedì 12 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 2: Oklahoma City Thunder-Miami Heat giovedì 14 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    gara 3: Miami Heat-Oklahoma City Thunder domenica 17 giugno a Miami, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    gara 4: Miami Heat-Oklahoma City Thunder martedì 19 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Oklahoma City Thunder giovedì 21 giugno a Miami, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)
    *gara 6: Oklahoma City Thunder-Miami Heat domenica 24 giugno ad Oklahoma City, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
    *gara 7: Oklahoma City Thunder-Miami Heat martedì 26 giugno ad Oklahoma City, ore 9:00 p.m. (ore 3.00 in Italia)

    *se necessaria

  • Boston KO, Miami vola in Finale NBA contro i Thunder

    Boston KO, Miami vola in Finale NBA contro i Thunder

    Alla fine i Miami Heat ce l’hanno fatta: nella decisiva gara 7, e dopo essere stato con le spalle al muro nella serie, il team della Florida ha battuto i Boston Celtics per 101-88 staccando il pass per la Finale NBA 2012 dove affronterà gli Oklahoma City Thunder.

    Non è bastato agli ospiti un grande cuore ed un grande orgoglio che ha permesso agli uomini di coach Doc Rivers di stare davanti nel punteggio per quasi 3 quarti di gara (ad un certo punto erano anche 11 i punti di vantaggio dei Celtics, con il provvisorio 49-38). Alla fine la stanchezza e l’età avanzata dei giocatori chiave ha inciso ed è risultata decisiva. Sorridono invece gli Heat e tutte le sue stelle, che si riconfermano campioni della Eastern Conference. Ci sarà da completare l’opera nella prossima Finale NBA, per spazzare via il brutto ricordo di quella dello scorso anno quando i Dallas Mavericks beffarono, ma con pieno merito, Miami che sembrava super favorita per l’anello. Gli Oklahoma City Thunder però fanno paura ed oltre ad avere il vantaggio del fattore campo nella serie appaiono più in salute e più squadra rispetto alla formazione della Florida che avrà un compito davvero difficile. Lo sa, questo, LeBron James che però deve necessariamente vincere per scrollarsi di dosso l’etichetta del “perdente di successo”, dato che a quasi 28 anni ancora non è riuscito a portare a casa un campionato, ma solo riconoscimenti a livello personale.

    Boston conosce la valenza di questi match da dentro fuori e parte benissimo andando anche sul +9 nel primo quarto guidata come al solito da un eccellente Rajon Rondo. I padroni di casa fanno fatica a segnare e così a ricucire il gap tocca ancora una volta ad un uomo soltanto, LeBron James, che permette ai suoi compagni di chiudere sotto solo di 4 punti la frazione (27-23).

    I Celtics, dall’alto della loro esperienza, giocano più sciolti e sembrano poter controllare la gara. Miami però non ci sta e riesce a pareggiare, prima che una scarica di punti consecutivi di Brandon Bass porti ancora avanti i Verdi che toccano il +11 (49-38 al 21esimo minuto). All’intervallo lungo si va sul 53-46 per gli ospiti.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Grazie a 2 triple di Battier e ad un canestro di Wade gli Heat pareggiano la sfida a circa metà terzo quarto (59-59). Si va così avanti punto a punto, con continui sorpassi e controsorpassi fino alla chiusura del terzo periodo che pone le 2 squadre in situazione di perfetta parità (73-73) quando alla fine della partita mancano solo gli ultimi 12 minuti.

    La frazione conclusiva è un monologo degli Heat che più freschi dal punto di vista atletico limitano a soli 15 punti segnati i Celtics piazzando al contrario ben 28 punti in attacco: ad 8 minuti dal termine Boston è avanti di 1 punto (82-81) ma resta senza segnare per quasi 4 minuti in cui gli avversari, guidati da un super James, si prendono l’inerzia del match, volando sul +6. Sull’88-84 per Miami è ancora James, con una vera e propria bomba da una decina di metri a piantare un paletto nel cuore dei Celtics (91-84). E’ la giocata chiave che spezza ogni resistenza ospite, Bosh e Wade mettono i chiodi sulla bara di Boston, finisce 101-88.

    Non basta agli ospiti la super prova di Rajon Rondo, ancora una volta sopra la righe con una tripla doppia (l’ennesima della sua carriera) da 22 punti, 10 rimbalzi e 14 assist. Tutto il quintetto arriva in doppia cifra, Pierce firma 19 punti, Bass 16, Ray Allen 15 e Garnett 14 ma è desolante il contributo della panchina a segno con soli 2 punti di Pietrus! Probabile che in Massachusetts con questa sconfitta si sia chiusa un’era, iniziata nel 2008 e che ha portato i biancoverdi al titolo proprio in quella stagione. 5 stagioni di successi ed ai vertici della Eastern Conference, ma ora forse si penserà a ricostruire partendo dai giovani. Miami invece trionfa grazie ai 31 punti e 12 rimbalzi di James, ai 23 di Wade (6 rimbalzi e 6 assist) e con i 19 punti di un ritrovato Chris Bosh che in 31 minuti, partendo dalla panchina, infila anche 3 triple su 4 tentativi aggiungendo 8 rimbalzi. Prezioso anche Battier con 12 punti, tutti ottenuti dalla lunga distanza (4/9).

    Dal 12 di giugno via alle Finals NBA 2012, non sarà solo la sfida tra Miami ed Oklahoma City ma anche (e forse soprattutto) la sfida tra le 2 stelle più splendenti del firmamento NBA ovvero Kevin Durant (Thunder) contro LeBron James (Heat).

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 9 giugno:

    Miami Heat-Boston Celtics 101-88
    Mia: James 31, Wade 23, Bosh 19
    Bos: Rondo 22, Pierce 19, Bass 16

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 4-3 Heat (Miami accede alla Finale NBA)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-4 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale NBA)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • LeBron James show a Boston, Celtics KO. Miami è ancora viva

    LeBron James show a Boston, Celtics KO. Miami è ancora viva

    Doveva rispondere a giornalisti, analisti, critici e detrattori che dopo la super prova di Kevin Durant nella serie contro gli Spurs lo davano ormai come perdente. Doveva (se ce ne fosse stato ancora bisogno) dimostrare di non essere secondo a nessuno. Doveva riprendersi ciò che stava svanendo lentamente ma anche inesorabilmente. E lo ha fatto con una prova mostruosa. Questo è LeBron James che nella possibile notte dell’ennesima abdicazione personale ed eliminazione di una sua squadra dai playoff, tira fuori dal cilindro una prestazione da laggenda: per lui 45 punti e 15 rimbalzi ma come sempre (e come già detto ieri per Durant), i numeri alcune volte non dicono tutto. Da solo, in sostanza, stritola Boston che dopo il colpo esterno di gara 5 vedeva sempre più le Finals NBA a portata di mano. Serie di Finale di Eastern Conference pareggiata sul 3-3, i Celtics si sono dovuti inchinare. James non ci teneva ad uscire per la terza volta in 4 anni a testa bassa dal Garden di Boston dopo le cocenti delusioni dei playoff del 2008 e del 2010 in cui i Verdi eliminarono i Cavaliers di LeBron. Ed infatti la storia è andata diversamente. Tuttavia gli Heat nonostante si siano salvati avranno un altra difficile partita nella serata di sabato, tutto si deciderà infatti in gara 7 in programma a Miami. Partita da dentro o fuori, vivere o morire. Celtics ed Heat si daranno battaglia fino all’ultimo decimo di gioco per raggiungere gli Oklahoma City Thunder in Finale.

    Boston solo in avvio, precisamente nei primi secondi di gioco, riesce a mettere la testa avanti, poi gli ospiti prendono le redini del match e non mollano più la leadership del risultato. Il primo quarto si chiude sul 26-16 ma gli Heat continuano a spingere forte. James, dopo aver sbagliato il primo tiro dell’incontro ne infila 11 consecutivi e ad un certo punto sui 32 punti totali di squadra lui ne ha griffati la metà ovvero 16! Boston riesce solo a limitare i danni non riuscendo ad arrivare in scia agli avversari ed il primo tempo si chiude sul 55-42.

    Ritmi bassi in avvio di ripresa, Miami però tocca anche il +18 con un parziale di 6-1 (61-43). I padroni di casa con l’orgoglio però riescono a tornare sul -10 e costringono coach Spoelstra a chiamare timeout. La pausa giova a Wade e compagni che si portano nuovamente sul +15 (67-52) anche grazie alla bomba di Mario Chalmers. Il terzo quarto va in archivio sul risultato di 72-59.

    LeBron James, Miami Heat | © Jim Rogash Getty/Images Sport

    Ultima frazione di gioco senza storia: 2 canestri di Wade ed una tripla di Battier siglano il +18 (81-63), poi arriva anche il massimo vantaggio della gara sul +25 per gli Heat, messo a segno da Lebron James per i suoi ultimi 2 punti dal campo prima di sedersi in panchina per gli ultimi 5 minuti e mezzo dell’incontro. Nel garbage time i Celtics rosicchiano qualche punto ma il punteggio resta lo stesso impietoso: 98-79.

    Prestazione da leggenda per LeBron James, cifre semplicemente spettacolari, 45 punti, 19/26 al tiro, 15 rimbalzi, 5 assist e un primo tempo da 30 punti con 12/14 al tiro e 10 rimbalzi. Proprio i sui 30 punti nel primo tempo si avvicinano ai 35 di sua maestà Michael Jordan ottenuti nel primo tempo di gara 1 delle Finals del 1992 contro i Portland Trail Blazers, prestazione che contribuì a scrivere il suo nome nella leggenda. James inoltre è il primo giocatore da 25 anni a questa parte in NBA a sfoderare una performance da 45 punti, 15 rimbalzi e 5 assist nei playoff. Solo Wade riesce ad arrivare in doppia cifra per Miami con 17 punti, poi le briciole per gli altri con Chalmers che si ferma a 9 punti (tutti ottenuti da dietro l’arco (3/4 per lui) e Bosh che gioca 28 minuti con un bottino di 7 punti e 6 rimbalzi. Ai padroni di casa non sono bastati i 21 punti e 10 assist di Rondo (unico a salvarsi) ed i 12 a testa di Garnett e Bass, male il capitano Paul Pierce con 9 punti ottenuti con ben 18 tiri presi (0/6 da 3).

    Per gara 7 si torna a Miami. Come già detto gara da vita o morte, sperando che lo spettacolo sia di livello assoluto.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 7 giugno:

    Boston Celtics-Miami Heat 98-79
    Bos: Rondo 21, Bass 12, Garnett 12
    Mia: James 45, Wade 17, Chalmers 9

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 3-3

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-4 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale NBA)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Boston sbanca Miami, ora i Celtics vedono la Finale NBA

    Boston sbanca Miami, ora i Celtics vedono la Finale NBA

    2 serie parallele, quelle delle Finali di Conference dei playoff NBA 2012: come ieri Oklahoma City, dopo essersi trovata sotto per 2-0 dopo le prime 2 partite giocate contro gli Spurs, ha rimontato e si è portata in vantaggio per 3-2 nel computo totale della sfida, la stessa cose è accaduta nella Finale dell’Eastern Conference dove i Boston Celtics, sotto per 2-0 dopo gara 2, hanno trovato la forza e le energie fisiche e mentali per ribaltare completamente la situazione, che ora vede i Verdi del Massachusetts in vantaggio per 3-2 dopo il colpo esterno in quel di Miami sul parquet degli Heat ai quali non è bastato neanche il ritorno in campo di Chris Bosh. Una sconfitta pesante per il team della Florida (94-90 il risultato finale) che è sull’orlo del baratro, una situazione impensabile pochi giorni fa. Al contrario i Celtics vedono la Finale NBA e per quanto si è visto finora nella serie il punteggio è meritato. Un parallelismo, quello dei risultati di Thunder e Boston, che lascia presagire che saranno con ogni probabilità queste 2 franchigie a giocarsi il titolo a partire dalla prossima settimana.

    Bosh parte dalla panchina, per precauzione, ma gli Heat sembrano lo stesso in palla prendendo la leadeship del match. Gli ospiti però non demordono ed in breve si riportano sotto, a soli 2 punti di distacco. E’ il momento di Bosh che entra in campo e trova 5 punti consecutivi che regalano il provvisorio 24-16 che chiude il primo quarto.

    Il margine si dilata ad inizio del secondo periodo con 3 canestri in fila di James (tra cui una tripla) per il provvisorio +13 (31-18). Boston reagisce con l’energia di Garnett e la splendida regia di Rajon Rondo che guida i suoi compagni di nuovo sul -2 all’intervallo lungo (42-40).

    Wade parte forte all’inizio della ripresa e la strada sembra in discesa per Miami. Sembra, appunto, perchè un controparziale di 15-1 dei Verdi permette a Boston di mettere il naso avanti quando mancano solo gli ultimi 12 minuti da giocare (65-60).

    Paul Pierce, Boston Celtics | © Mike Ehrmann/Getty Images

    In 4 minuti dall’apertura dell’ultima frazione gli Heat capovolgono nuovamente la situazione e la bomba di James firma il 74-72 per i padroni di casa, passano altri 2 minuti ed a metà del periodo i rossoneri arrivano sul +6 (78-72) ma qui emerge prepotentemente il cuore ed il proverbiale orgoglio Celtics: Pietrus e Garnett ribaltano l’inerzia del match e a 3 minuti dalla sirena Boston è di nuovo avanti (81-80). La giocata dell’incontro la firma il capitano biancoverde, “The Truth” Paul Pierce che a 52 secondi dal termine spara in faccia a LeBron James la tripla del provvisorio 90-86 che taglia le gambe a Miami. Con la forza della disperazione i padroni di casa si portano sul -2 a 9 secondi dalla fine (92-90), Garnett subisce fallo ma è glaciale dalla lunetta ed infila i tiri liberi del definitivo +4 (94-90).

    Solo 2 giocatori in dopia cifra per gli Heat, James segna 30 punti con 13 rimbalzi e Wade invece 27 punti, poi il vuoto con Chalmers e Bosh a quota 9 punti (ed il lungo di Miami sparisce via via con il passare dei minuti rispetto al promettente avvio). Percentuali terribili per la squadra della Florida con il 39% complessivo (26% da 3 punti) e non basta il dominio a rimbalzo (49-39 sugli ospiti). Boston invece si affida alla regia esemplare di Rondo che capisce sin da subito che non è una serata felice al tiro e si dedica agli assist per i compagni (7 punti, 6 rimbalzi, 13 assist e 4 recuperi il suo score), meraviglioso Garnett (doppia doppia da 26 punti ed 11 rimbalzi), eroico Pierce con i suoi 19 punti e la tripla decisiva. Ma importante è anche l’apporto di Ray Allen (13 punti), di Bass (10 punti) e di Pietrus (13 punti fondamentali dalla panchina).

    Ora per gara 6 si torna a Boston e per i Celtics ci sarà il primo match point, occasione da non farsi sfuggire. Gli Heat sull’orlo del baratro sono chiamati a dimostrare il loro valore: un’eventuale eliminazione porterebbe quasi sicuramente ad una rivoluzione della squadra.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 5 giugno:

    Miami Heat-Boston Celtics 90-94
    Mia: James 30, Wade 27, Bosh 9, Chalmers 9
    Bos: Garnett 26, Pierce 19, Allen 13, Pietrus 13

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-3 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-3 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Giochi riaperti anche nella Finale della Eastern Conference: in gara 3 i Boston Celtics sfruttano al meglio il vantaggio del fattore campo e mandano KO i Miami Heat con il risultato di 101-91. La serie ora è sul punteggio di 2-1 per il team della Florida.

    Vittoria convincente per i ragazzi di coach Doc Rivers, frutto di un gioco spumeggiante come poche volte si era visto in stagione. Parte bene Boston ma a rispondere colpo su colpo è LeBron James che dopo 10 minuti di gioco si trova già con 16 punti segnati. I Celtics però riescono a chiudere in vantaggio il primo quarto per 30-28.

    Come già successo ieri nella sfida tra Thunder e Spurs, la differenza per la squadra di casa arriva nei 2 parziali centrali: nel secondo periodo Boston chiude sul 25-14 e va al riposo con il punteggio di 55-42 e 13 lunghezze di vantaggio. Lo stesso vale per la terza frazione in cui i Verdi rifilano altri 9 punti di scarto a Miami per volare sul +22 (85-63).

    Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    In apertura di ultimo quarto, è ovvio che la partita è irrimediabilmente compromessa per gli ospiti e Ray Allen fa registrare il massimo vantaggio dei padroni di casa con il canestro del +24. Il calo di tensione di Boston però è notevole e James, assisitito da Chalmers ma soprattutto da Miller (per lui 3 bombe in fila per riaprire la gara in appena 3 minuti di gioco) rientra nel match fissando il provvisorio -11. Fiutato il pericolo i Celtics si rimettono in moto e mantengono la doppia cifra di vantaggio abbastanza facilmente chiudendo con il punteggio di 101-91.

    Non basta a Miami la grande gara di LeBron James, che piazza 34 punti, 8 rimbalzi e 5 assist (dopo i 16 punti nel primo quarto il talento degli Heat si è andato un pò spegnendo grazie alla grande difesa sulle sue giocate, ma è tornato a splendere nell’ultimo periodo). Dwyane Wade tocca quota 18 punti (con 20 tiri dal campo) senza riuscire ad andare in lunetta, preziosi quanto inutili i contributi di Mario Chalmers (14 punti) e Mike Miller (11 punti e 3 triple che potevano anche riaprire la partita). Poco produttivo Udonis Haslem (solo 3 punti). Per Boston grande partita in primis di Kevin Garnett (doppia doppia da 24 punti ed 11 rimbalzi), ben supportato da capitan Paul Pierce (23 punti) e Rajon Rondo (ancora superlativo con 21 punti, 10 assist e 6 rimbalzi). Dalla panchina fondamentali (in combinata) i 16 punti e 9 rimbalzi in 36 minuti di impiego totale della coppia Marquis Daniels e Keyon Dooling, che oltre al contributo offensivo portano tanta difesa che annichilisce l’attacco di Miami.

    Per gara 4 si resta a Boston: i Celtics proveranno ad arpionare il pareggio per giocarsi tutte le chance nella trasferta seguente in Florida. Gli Heat per stare tranquilli da ogni insidia dovranno vincere e portarsi sul 3-1, coach Spoelstra (secondo le ultime news) potrebbe utilizzare a sorpresa anche la carta Chris Bosh che si sta allenando con la squadra e sta recuperando dall’infortunio che lo tiene fermo oramai da 2 settimane.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 1 giugno:

    Boston Celtics-Miami Heat 101-91
    Bos: Garnett 24, Pierce 23, Rondo 21
    Mia: James 34, Wade 18, Chalmers 14

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-1 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-1 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Partita bellissima a Miami dove in gara 2 della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 gli Heat mandano ancora al tappeto i Boston Celtics in overtime (115-111 il risultato) nonostante la super prestazione per i Verdi di un Rajon Rondo da leggenda che ha chiuso la sua serata con 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi.

    Boston, ben orchestrata da Rondo, chiude in vantaggio il primo quarto per 24-18 e nel periodo successivo continua a spingere trascinata dalla verve realizzativa del suo playmaker che sembra inarrestabile arrivando a toccare il massimo vantaggio di 15 punti (36-21). I Celtics perdono la bussola nei minuti conclusivi del primo tempo e regalano ai padroni di casa la possibilità di rientrare nel match accorciando il pesante divario sul provvisorio -7 (53-46).

    Anche nel secondo tempo gli Heat continuano nel forcing per acciuffare gli avversari, un’operazione che diventa realtà a 3 minuti dalla fine del terzo periodo con il canestro del sorpasso Miami (autore Haslem) per il 72-71. Grazie alle giocate di Wade e James il team della Florida chiude la terza frazione in vantaggio per 81-75.

    Dwyane Wade & Rajon Rondo | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Quando tutto sembra mettersi in discesa per gli Heat ecco che riemerge Boston: a 7 minuti dalla sirena i Verdi tornano in testa (86-85), allungano sul 92-87 a 240 secondi dal termine ma si fanno riprendere da Miami che prima pareggia con Battier (94-94) e poi va sul +4 con Haslem (94-98). Il nuovo riaggancio degli ospiti arriva a 30 secondi dalla fine con la tripla di Ray Allen (99-99) poi James negli ultimi 2 possessi sbaglia i tiri del possibile successo di Miami e si va in overtime.

    Qui però non basta un Rondo incontenibile che porta i suoi compagni a guidare nuovamente nel punteggio. James e Wade infatti decidono di chiudere i conti: prima una magia del numero 3 Heat regala 5 lunghezze di vantaggio (110-105), poi è lui stesso a spegnere ogni speranza Celtics a 2 secondi dalla fine con il tiro libero della sicurezza.

    Per Dwyane Wade gara da 23 punti, LeBron James è il leader della sua squadra con 34 punti, 10 rimbalzi e 7 assist ma sono preziosi i contributi di Mario Chalmers (22 punti e 3 triple) e di Udonis Haslem che dalla panchina porta una doppia doppia da 13 punti ed 11 rimbalzi. Ai Celtics non bastano i 21 punti del capitano Paul Pierce, i 18 di Kevin Garnett, i 13 di Ray Allen ma soprattutto la prova monstre di Rajon Rondo che chiude a quota 44 punti (segnando tutti i punti di Boston in overtime) 10 assist ed 8 rimbalzi, sfiorando una tripla doppia da leggenda, giocando tutti i 53 minuti della partita (la prima volta per lui in carriera che disputa un match senza essere sostituito). Rondo è il primo giocatore che nella storia della NBA riesce a collezionare 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi in una gara dei playoff. Una prestazione inarrivabile che però “non è servita a niente” come lui stesso ha commentato a fine match uscendo dal parquet sconsolato.

    Per gara 3 si va a Boston ed i Celtics dovranno necessariamente vincere per tenere aperta la serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 30 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 115-111 (overtime)
    Mia: James 34, Wade 23, Chalmers 22
    Bos: Rondo 44, Pierce 21, Garnett 18

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Nella prima partita della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat stendono i Boston Celtics con il punteggio di 93-79 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Successo meritato per i padroni di casa, forse più lucidi rispetto agli avversari in virtù di qualche giorno di riposo in più (Boston infatti ha impiegato 7 partite per avere la meglio dei Sixers nella Semifinali di Conference).

    Miami inizia alla grande e firma un parziale di 10-5, Garnett è l’unico che prova a creare qualcosa per i Celtics ma Battier con la sua prima tripla scava già un solco importante sul 17-9 e James chiude il primo quarto con il canestro del 21-11 che non fa presagire nulla di buono agli ospiti tenuti a meno di un punto a minuto dalla difesa degli Heat.

    La difesa di Miami cala incredibilmente nel secondo periodo ed i Celtics ne approfittano trovando molta continuità in attacco soprattutto con Paul Pierce (10 punti in questa frazione) puntualmente innescato da Rajon Rondo: a 2 minuti dal riposo lungo Boston acciuffa il pareggio a quota 43 ed il secondo quarto si chiude sul 46-46 con ben 35 punti segnati da Garnett e compagni.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    La sfida si decide però nel terzo quarto: Miami si prende la leadership, e gli ospiti non possono far altro che restare quantomeno a contatto (62-58), poi negli ultimi 2 minuti si accende la stella di Dwyane Wade che porta la sua squadra ad un comodo vantaggio di 12 punti (70-58) alla fine del terzo periodo. Dopo aver subito una valanga di punti nel quarto precedente la difesa del team della Florida torna smagliante e limita a soli 15 punti l’attacco dei Verdi.

    All’inizio dell’ultima frazione di gioco James si scatena e porta Miami sul provvisorio78-61, Doc Rivers per riparare chiama un timeout da cui Boston esce molto bene (forse complice il fatto che Miami pensa di avere già vinto la partita) rosicchiando qualche punto. Wade però torna a brillare e chiude i conti con canestri di pregevole fattura per il definitivo 93-79.

    Boston si inchina nonostante la doppia doppia di Garnett (23 punti e 10 rimbalzi) e la tripla doppia sfiorata dal solito Rajon Rondo (16 punti, 9 rimbalzi e 7 assist), Pierce non eccelle (12 punti e 5/18 al tiro), ancora peggio fa Ray Allen con soli 6 punti ed 1/7 dal campo (orribile anche nei tiri liberi con 3/7, lui chè è un tiratore da oltre il 90%). Gli Heat trionfano anche senza poter contare su Chris Bosh (che ieri ha svolto un leggero allenamento ma resta sempre in dubbio per il prosieguo dei playoff), ci pensa James a mandare KO gli avversari con una prova da 32 punti e 13 rimbalzi, mentre Wade aggiunge 22 punti e 7 assist. Preziosi i contributi di Battier (10 punti, 1o rimbalzi e tanta difesa su Paul Pierce) e di Mike Miller (8 punti e 2/2 da 3 punti).

    Per gara 2 si resta a Miami dovegli Heat cercheranno di proteggere ancora il vantaggio del fattore campo mentre i Celtics dovranno ovviamente reagire e cercare di strappare una vittoria che potebbe capovolgere l’esito della serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 28 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 93-79
    Mia: James 32, Wade 22, Battier 10
    Bos: Garnett 23, Rondo 16, Pierce 12

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    Nella Finale della Eastern Conference si affronteranno Miami Heat (testa di serie numero 2) e Boston Celtics (che hanno chiuso la stagione regolare al quarto posto ad Est). La sfida tra le 2 squadre sarà una rivincita dello scorso campionato quando nella Semifinale di Conference il team della Florida ebbe facilmente la meglio sugli avversari.

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics:

    Per i Verdi del Massachusetts sarà quindi occasione di rivincita, nonchè probabilmente ultima possibilità per la corsa al titolo, vista l’età media della squadra (tra le più alte in NBA) e considerato che a fine stagione molti dei protagonisti dei successi degli ultimi anni (in primis Ray Allen e Kevin Garnett, tasselli fondamentali nel gioco di coach Doc Rivers) saranno free agent.

    Dall’altra parte troviamo invece una squadra che nel momento più difficile della stagione (infortunio di Bosh che ha avuto come conseguenza una mini crisi nella Semifinale di Conference con gli Indiana Pacers che avevano l’opportunità di estromettere dalla post season Miami) si è ritrovata e si è stretta attorno alle 2 stelle rimanenti (per così dire integre), ovvero Dwyane Wade ma soprattutto Lebron James che con partite eccezionali hanno ribaltato la delicata situazione contro la franchigia di Indianapolis regalando il passaggio del turno.

    Il forfait di Chris Bosh proseguirà, a meno di colpi di scena, anche in questa Finale di Conference. Sarà un’assenza pesante in quanto la coppia di lunghi dei Celtics, GarnettBass, difficilmente potrà essere contrastata dal solo Udonis Haslem, rimasto l’unico lungo degli Heat in gradi di dare qualità e sostanza. Probabile che James debba dargli una grossa mano, triplicandosi in 3 ruoli diversi visto che a seconda delle situazioni dovrà portare palla, fare l’ala piccola e riciclarsi nel ruolo di ala grande. Un compito molto difficile ma non impossibile per il migliore giocatore al Mondo, chiamato per l’ennesima volta ad una vera e propria dimostrazione di forza.

    Nba | foto tratta dal web

    Wade dovrà dargli sostengno nei momenti cruciali ed il numero 3 di Miami in queste situazioni non si tira di certo indietro. Ma il ruolo più decisivo lo avrà il “supporting cast” con Chalmers, Battier e Miller che dovranno essere pronti in ogni frangente e non sbagliare nulla.

    Boston invece dovrà sfruttare il suo gioco collaudato, ed i suoi schemi quasi perfetti, facendo perno attorno al proprio giocatore migliore ovvero Rajon Rondo, che in cabina di regia dovrà orchestrare al meglio i suoi compagni. Pierce avrà il compito più difficile, quello di dover marcare James ma il capitano dei Celtics non è certo l’ultimo arrivato e darà filo da torcere al suo avversario.

    Ray Allen invece dovrà svegliarsi dal torpore (dovuto anche ad acciacchi fisici) dell’ultimo periodo. Se dal perimetro riuscirà a fare male con le sue triple allora per Miami saranno dolori.

    Gli Heat partono con 2 vantaggi: innanzitutto quello del fattore campo, e poi quello della forza atletica e fisica visto il roster più giovane rispetto a quello dei Celtics. Ma Boston ha un’arma importante da far valere, quella dell’esperienza accumulata nel corso delle ultime 5 stagioni.

    Miami favorita ma occhio ed attenzione a questi Celtics che ogni anno sembrano abdicare ma poi sono sempre lì pronti a giocare le partite più importanti e sempre in corsa per il massimo traguardo.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Miami Heat-Boston Celtics lunedì 28 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: Miami Heat-Boston Celtics mercoledì 30 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 3: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 1 giugno a Boston, ore ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 4: Boston Celtics-Miami Heat domenica 3 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Boston Celtics martedì 5 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 6: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 7 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 7: Miami Heat-Boston Celtics sabato 9 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)

    *se necessaria

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