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  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [6 luglio 2010]

    Nelle ultime ore molti rumors interessanti nella NBA: il centro Shaquille O’Neal, svincolato dai Cleveland Cavaliers, ha ricevuto un’offerta di 5,8 milioni di dollari per 2 stagioni dagli Atlanta Hawks che devono cercare sul mercato un valido aiuto per il centro titolare Al Horford. O’Neal, 38 anni, starebbe seriamente pensando di accettare la proposta e nelle prossime ore potremmo saperne di più.
    Sempre gli Hawks starebbero pensando ad uno scambio sul mercato che coinvolgerebbe la loro ala grande Josh Smith, per cercare di rinforzare la squadra in più settori e renderla ancora più competitiva dopo l’accordo che ha visto Joe Johnson rifirmare con la franchigia della Georgia nei giorni scorsi.

    Danny Ainge, General Manager dei Boston Celtics, ha fatto pervenire alla guardia Ray Allen un prolungamento di contratto ma non ha fatto sapere nè la durata del contratto, nè i termini economici dell’accordo. Allen potrebbe anche accettare la proposta della sua squadra e declinare le altre offerte sul mercato, che comunque, essendo uno dei free agent di maggiore talento sul mercato non dovrebbero tardare ad arrivare, benchè l’età non sia più verdissima (35 anni). I maggiori interessati alle prestazioni del numero 20 biancoverde sarebbero i soliti New York Knicks che stanno spadroneggiando sul mercato negli ultimi giorni.

    I New York Knicks, dopo l’acquisizione dell’ala grande Amar’è Stoudemire in scadenza di contratto con i Phoenix Suns, avrebbero sondato il terreno per il tiratore Mike Miller, svincolato dai Washington Wizards. Miller ha numerosi corteggiatori nella Lega viste le sue caratteristiche di giocatore molto eclettico, primi fra tutti i Los Angeles Lakers.

    I Miami Heat, secondo alcune voci circolate nelle ultime ore, sarebbero disposti ad offrire alla loro stella Dwyane Wade, per trattenere il fenomeno in Florida, 127 milioni in 6 anni. Wade ci sta pensando ma le possibilità di continuare il rapporto con gli Heat sono alte.

    Intanto, dopo il colpo Stoudemire, molti addetti ai lavori vicini all’ambiente dei Knicks pensano che James diventerà al più presto un giocatore di New York. Dall’Ohio invece, sponda Cleveland, rimbalzano le voci di un possibile accordo con i Cavaliers, visto che James è molto legato alla città ed ai tifosi e vorrebbe vincere qualcosa di importante proprio con i Cavs. Situazione in evoluzione, staremo a vedere gli sviluppi.

    Iniziano a delinearsi anche le strategie attorno a Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz, finora rimasto un pò in ombra rispetto ai suoi colleghi. Ad esporsi è stato il suo coach, Jerry Sloan, che ha espressamente richiesto la sua permanenza a Salt Lake City per poter mantenere un roster di grande rilievo e competere ai più alti livelli nella Lega.

    I Lakers stanno cercando un accordo con il proprio playmaker Derek Fisher: il giocatore gradirebbe un biennale da 10 milioni di dollari, ma l’acquisizione nei giorni scorsi del regista Steve Blake permette ai gialloviola di poter abbassare la proposta di Fisher. I Lakers sono disponibili infatti a dare 2,5 milioni all’anno all’ormai 36enne play ed un contratto di 2 stagioni. Fisher dovrà valutare cosa fare.

    Come già detto nei giorni scorsi, Chris Paul potrebbe essere nel mirino dei Cleveland Cavaliers e del suo ex allenatore agli Hornets, Byron Scott, per giocare assieme a James la prossima stagione, ma la trattativa appare molto delicata, visto l’alto valore del giocatore.

    I Denver Nuggets, dopo le voci dei giorni scorsi, hanno categoricamente smentito la possibilità che Carmelo Anthony, leader della franchigia del Colorado, venga scambiato sul mercato.

    I Toronto Raptors di Andrea Bargnani sono molto interessati a Ryan Gomes, ala piccola recentemente scambiata dai Minnesota Timberwolves con i Portland Trail Blazers e subito tagliata dalla squadra dell’Oregon.

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [2 luglio 2010]

    Sono tante le voci che si rincorrono nella NBA dopo l’apertura del mercato avvenuta ieri, 1 luglio 2010.
    La più rilevante riguarda il probabile accordo che il capitano dei Boston Celtics, Paul Pierce, avrebbe trovato con la franchigia del Massachusetts.
    Secondo alcune fonti l’accordo avrebbe durata quadriennale, con 3 anni garantiti e l’ultimo anno di contratto a discrezione della dirigenza biancoverde. Le cifre ancora non sono state rese note ma si parla di un accordo superiore ai 20 milioni di dollari all’anno. Pierce, e comunque questo pare certo, nella stagione 2010-2011 percepirà uno stipendio non inferiore ai 21,5 milioni.
    Sul capitano dei Celtics nelle ultime ore si era fatto forte il pressing dei Dallas Mavericks ma a quel punto Danny Ainge, G.M. di Boston, avrebbe chiuso l’affare con la sua stella in un incontro molto rapido e amichevole che ha lasciato Pierce molto soddisfatto. Molto probabilmente il capitano chiuderà la carriera in biancoverde. Come cambio dalla panchina per Pierce, la dirigenza starebbe pensando a 2 nomi: uno è quello di Antoine Wright in scadenza con i Toronto Raptors, ottimo difensore e tiratore discreto dalla lunga distanza, l’altro nome è quello di Rasual Butler, a fine contratto con i Los Angeles Clippers, tiratore fenomenale ma poco attento in difesa, fisico longilineo che può essere utilizzato anche come ala grande e guardia tiratrice. ne sapremo di più nelle prossime ore.

    Importante anche il rumors che sta venendo fuori prepotentemente dal Texas dove gli Houston Rockets stanno cercando di operare un “sign and trade” con i Raptors per ottenere le prestazioni sportive di Chris Bosh: a Toronto andrebbe un pacchetto di giocatori molto vantaggioso per i canadesi. I nomi sono quelli di Shane Battier, Luis Scola ma soprattuto Trevor Ariza, arrivato solo un anno fa a Houston per essere la nuova stella della franchigia texana. Occorre più tempo per verificare l’attendibilità della notizia ma pare che ci siano effettivamente i fondamenti per la trattativa.

    Altra notizia importante viene da atlanta dove gli Hawks hanno prposto a Joe Johnson, la stella della squadra, un rinnovo di 6 anni a 20 milioni di dollari, il massimo che possono permettersi in Georgia. I 120 milioni per Johnson sono un grosso sacrificio economico, ma gli Hawks puntano in alto e non vogliono perdere il loro leader. Johnson è comunque impegnato a ricevere le delegazioni di altre squadre NBA per verificare tutte le offerte.

    Passiamo ai Phoenix Suns con 2 notizie molto importanti: la prima riguarda il rinnovo di Channing Frye con la franchigia dell’Arizona per 5 anni a 30 milioni di dollari. Tassello molto importante questa stagione nella squadra di coach Alvin Gentry, Frye ha favorevolmente sorpreso e impressionato sia lo staff dirigenziale (che lo ha strappato nella scorsa Estate ai Portland Trail Blazers) che i tifosi meritandosi ampiamente il rinnovo.
    La seconda notizia, se possibile, è ancora più importante e riguarda il probabile accordo di Amar’è Stoudemire con i Suns: “Stat” è corteggiatissimo in queste ore (Houston, New York, Miami in prima fila) ma è molto legato a Phoenix e se le cose andranno per il verso giusto potrebbe esserci nei prossimi giorni il lieto fine.

    Abbiamo già dato l’anticipazione nell’articolo precedente di John Salmons che nelle ultime ore si è riavvicinato ai Milwaukee Bucks e potrebbe restare in rossoverde. La conferma della fortissima guardia tiratrice darebbe una nuova dimensione ai “Cervi” grazie alle ultime acquisizioni di Maggette, Douglas-Roberts e Gooden che diventano una delle formazioni più forti, complete e insidiose di tutta la Eastern Conference. Ottimo il lavoro del G.M. John Hammond.

    I Memphis Grizzlies, dopo l’accordo con Rudy Gay, stanno tentando di ottenere dai New Orleans Hornets il fortissimo playmaker Chris Paul che ha fatto sapere che gradirebbe un trasferimento adn una squadra di vertice. Il problema qui sta nel fatto che i Grizzlies non lo sono, ma possono offrire agli Hornets una contropartita interessante come O.J.Mayo, giocatore molto gradito alla dirigenza della Louisiana. Paul è corteggiato da mezza NBA e la situazione è in costante evoluzione, non mancano le pretendenti al titolo quali Lakers e Magic ma non è da sottovalutare l’ingaggio di Byron Scott da parte dei Cleveland Cavaliers che è stato l’allenatore che ha lanciato Paul agli Hornets ed è legato al giocatore da un rapporto indissolubile. Anche in questa ottica si spiega l’inserimento nella lista dei cedibili dei Cavs di Mo Williams e Delonte West, 2 playmaker che diverrebbero inutili. La possibile trattativa per Paul potrebbe riavvicinare LeBron James a Cleveland, visto che a quel punto ma ncherebbe trovare solo un’ala grande di valore assoluto, magari inserendo Jamison in una possibile trattativa. Scenari interessanti che potrebbero avere degli sviluppi da seguire con attenzione.

    Una delle situazioni più complicate in NBA è quella di Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz: tutti lo vogliono ma nessuno alla fine sferra l’attacco decisivo. Negli ultimi giorni ci sono stati contatti con Miami Heat e Chicago Bulls ma si è rimasti molto sul vago. I Jazz comunque sarebbero ben lieti di tenersi la loro ala, ma a cifre molto ragionevoli e sicuramente non superiori ai 20 milioni di dollari che sono richiesti da Boozer.

    Anche i Lakers si stanno muovendo, alla ricerca di un playmaker e di un tiratore. Per il ruolo di play, oltre a voler rifirmare Derek Fisher, su espressa richiesta di coach Phil Jackson , si sta facendo avanti l’ipotesi Steve Blake, svincolato dai cugini dei Clippers. Per quanto riguarda il tiratore invece il nome è quello di Mike Miller, seguito però anche dai rivali Cleveland Cavaliers che stanno cercando di muoversi il più rapidamente possibile per cercare di convincere LeBron James a restare in Ohio con acquisizioni di primo piano.

    Denver è in cerca di un lungo: i Nuggets sarebbero interessatissimi a portare in Colorado il centro lituano dei Golden State Warriors Andris Biedrins, ma i californiani non sono disposti a svenderlo.

    Ultimissima che riguarda uno dei mager rimasti senza lavoro dopo il licenziamento dei Cavaliers: Danny Ferry sarebbe in trattativa con i Portland Trail Blazers, dato che pochi giorni fa la franchigia dell’Oregon ha dato il benservito, dopo tantissimi anni di stretta collaborazione, al G.M. Kevin Pritchard

  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA: Maggette ai Bucks, scambio tra Kings e Sixers

    In attesa del Draft di questa notte che potrebbe cambiare i rapporti di forza tra le franchigie NBA, sono iniziati piccoli ma significativi movimenti di mercato nella Lega professionistica americana.

    Il più importante riguarda l’acquisizione dei Milwaukee Bucks dell’ala piccola dei Golden State Warriors Corey Maggette. Alla squadra californiana vanno Charlie Bell e Dan Gadzuric (2 giocatori sicuramente di secondo piano!).
    Milwaukee rafforza il suo roster con l’acquisizione di uno dei pezzi pregiati del mercato visto che non sa cosa farà del suo futuro John Salmons che è tentato dall’avventura in qualche squadra da titolo e così i Bucks si sono cautelati mettendo a segno questo colpo.

    Scambio anche tra i Sacramento Kings e i Philadelphia 76ers che in attesa di scegliere Evan Turner con la chiamata numero 2 assoluta hanno ceduto ai Kings il centro Haitiano Sammy Dalembert per Andres Nocioni e Spencer Hawes. L’argentino ed il centro bianco rafforzano sensibilmente i Sixers che stanno tentando la ricostruzione in attesa del Draft di questa notte.

    Da contorno la notizia che il fortissimo tiratore dei Miami Heat Daequan Cook è passato agli Oklahoma City Thunder assieme alla scelta numero 18 degli Heat al Draft, in cambio della 32esima scelta dei Thunder. Il motivo è che Miami vuole alleggerire il salary cap per poter fiondarsi più facilmente sui “big free agent” di questa Estate che si preannuncia caldissima. Gli ex Seattle Sonics invece grazie alla scelta numero 18 si posizionano davanti a Celtics e Spurs (che hanno la 19esima e 20esima scelta) nella corsa eventuale a Daniel Orton, centro che farebbe la fortuna della franchigia, scoperta proprio in quella posizione. Inoltre l’altra grande mancanza della squadra di Durant, il ruolo di tiratore da 3 punti, è stato coperto proprio ora con Cook che nel 2008-2009 ha anche conquistato il titolo di migliore “trepuntista” nell’All Star Game di Phoenix ma che quest’anno non ha brillato per via di acciacchi fisici. Ricordiamo inoltre che i Thunder hanno anche la 21esima scelta e la 26esima, insomma potranno veramente operare bene e rinforzarsi ancora di più dopo l’ottima annata appena trascorsa che li ha visti protagonisti facendo sudare ai playoff più del previsto e del necessario i Lakers poi campioni NBA.

  • E’ morto Manute Bol, gigante dell’NBA e secondo miglior stoppatore di tutti i tempi

    E’ morto Manute Bol, gigante dell’NBA e secondo miglior stoppatore di tutti i tempi

    Si è spento la scorsa notte all’età di 47 anni all’ospedale di Charlottesville, in Virginia negli Stati Uniti, il cestista sudanese Manute Bol. Affetto dalla sindrome di Stevens-Johnson, una rara malattia della pelle, Bol fu il più alto giocatore di basket del suo tempo a giocare nell’NBA con i suoi 2.31 metri di altezza e battuto solo da Gheorghe Muresan qualche anno più tardi.
    Il sudanese passò alla storia per essere stato il secondo miglior stoppatore dell’NBA nella classifica di tutti i tempi (2086 e 3.34 di media a partita) dietro soltanto ad Hakeem Olajuwon e la migliore matricola stoppatrice della Lega con 5 stoppate di media a partita (397 in totale) alla sua prima stagione in NBA (ne fece 4 in una sola azione!).

    Scelto dai Washington Bullets con il numero 31 al secondo giro del draft nel 1985, Bol rimase nella franchigia della capitale fino al 1988 (239 presenze) per poi passare ai Golden State Warriors restandovi per soltanto due stagioni (155 presenze); nel 1990 si trasferì ai Philadelphia 76ers dove giocò per due anni con il suo grande amico Charles Barkley e totalizzando 211 presenze con la franchigia della città dell’amore fraterno. Nel 1993 iniziò il suo calvario con gli infortuni che lo costrinsero in successione a Miami e poi di nuovo a Washington, Philadelphia e Golden State nel 1995 a saltare quasi per intero le stagioni (in due anni solo 19 presenze).
    Alto ed esile, Bol con il passare degli anni migliorò il suo tiro dal perimetro con una discreta percentuale sebbene non fosse un realizzatore eccezionale: infatti le sue cifre in carriera parlano di un numero maggiore di stoppate (2086) rispetto ai punti realizzati (1599).

    Terminata l’avventura nell’NBA all’età di 33 anni, Bol sbarcò in Italia alla Libertas Forlì dove venne accolto da campione ma la sua permanenza nel nostro Paese fu breve (solo 2 partite) perchè venne tagliato dal club romagnolo decidendo così di tornare in patria e concentrarsi sulle sue fondazioni a favore del Sudan. Bol infatti, oltre che nel basket, si distinse anche per il suo impegno umanitario devolvendo tutti i suoi proventi alle varie organizzazioni da lui fondate.
    Di lui si racconta che, ancora ragazzo, uccise un leone a mani nude, secondo alcuni, con una lancia secondo altri.

  • NBA: Howard manda al tappeto Davis! Guarda il video

    Dwight Howard ancora protagonista nella Finale di Eastern Conference contro i Boston Celtics in cui già precedentemente aveva fatto parlare di sè per via del suo gioco alcune volte fin troppo energico.

    Se la prima vittima del mastodontico centro degli Orlando Magic era stata il capitano biancoverde Paul Pierce, ora a farne le spese sono stati Marquis Daniels e Glen Davis che hanno avuto il poco invidiabile piacere di trovarsi il gomito del giocatore della Florida stampato in viso!

    Se nel caso di Daniels gli effetti sono stati limitati, altrettanto non si può dire per la gomitata ricevuta da Davis che è crollato sul parquet ed ha avuto seri problemi di equilibrio ed orientamento, con il viso fortemente stralunato e visibilmente scosso nel rendersi poi conto di quello che gli era accaduto. Davis tra l’altro è un giocatore dal peso fisico notevole, non per niente è stato ribattezzato “Baby Shaq”, vista la somiglianza corporea con l’enorme centro ora ai Cleveland Cavaliers ovvero Shaquille O’Neal e che ha fatto la storia degll’NBA prima coi Lakers (3 titoli) e poi con gli Heat (1 titolo).

    Alcune voci lo danno addirittura in dubbio per gara 6, le sue condizioni saranno valutate dallo staff medico che daranno il responso definitivo in vista di venerdì dove i Celtics saranno chiamati a vincere per chiudere il discorso che ora sta prendendo una piega pericolosa dopo la seconda vittoria consecutiva dei Magic che tallonano Boston rimontata ora sul 3-2.

    Vi offriamo le immagini del terrificante impatto e della reazione di Davis completamente fuori equilibrio.

    GUARDA IL VIDEO:

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  • NBA: Bosh detta le opzioni ai Toronto Raptors

    Chris Bosh, stella dei Toronto Raptors, ha reso note, tramite il suo agente, le squadra a lui gradite se dovesse andare via e quindi essere ceduto solo con un “sign and trade”.
    La lista comprende i Chicago Bulls di Derrick Rose, i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant, i Miami Heat di Dwyane Wade e i New York Knicks del nostro Danilo Gallinari. Tutte squadre però in evoluzione alle prese con possibili rifondazioni, ad eccezione dei Lakers che sono una vera e propria corazzata.
    A sorpresa nella lista non ci sono gli Houston Rockets che parevano (e sembrano anche tutt’ora) interessatissimi all’ala grande ex di Georgia Tech University, dato che poco tempo fa il giocatore, nativo di Dallas, aveva espresso il gradimento di avvicinarsi a “casa” con i Rockets prontamente messisi sulle sue tracce, visto che Houston dista poco da Dallas.
    Bosh ha assicurato che se verrà costruita una squadra pronta a lottare per il titolo potrebbe restare in Canada, ma se ciò non avvenisse ecco pronta la lista delle squadre a lui gradite: resta il fatto che non è detto che queste franchigie accettino il “sign and trade” del numero 4 potendo prenderlo gratuitamente visto il regime di svincolo, senza scambiare eventuali giocatori. Toronto ovviamente gradirebbe guadagnarci qualcosina in cambio.

    Le voci dicono anche che la decisione di Bosh dipenderà molto da quello che farà Lebron James.
    Se LeBron infatti decidesse di andare a New York o Chicago, ci sarebbero buone possibilità di vedere Chris in una di quelle 2 squadre. Questo stando a quanto affermano le fonti. Se invece James restasse a Cleveland, il discorso sarà un pò diverso visto che l’ala dei Raptors valuterà altre opzioni.
    Ricordiamo che Bosh è un unrestricted free agent (giocatore libero senza nessun tipo di restrizioni da parte della sua squadra) e potrà quindi firmare con chi vorrà lui, magari decidendo di continuare con i Raptors se, come già scritto, la dirigenza farà quegli sforzi economici sul mercato per rafforzare la squadra e farla competere per traguardi ambiziosi. La scorsa stagione Chris Bosh ha chiuso con 24 punti di media a partita a cui ha aggiunto 11 rimbalzi, segno che il talento è indubbio!

  • NBA: Joe Johnson in trattativa con Miami, idea Tony Parker per i Knicks

    Stando alle ultime voci di mercato, la stella degli Atlanta Hawks, la guardia tiratrice Joe Johnson, sarebbe finita nel mirino dei Miami Heat.
    Dopo l’imbarazzante serie di playoffs contro Orlando, il numero 2 degli Hawks ha dichiarato che, da free agent qual’è, prenderà in considerazione tutte le opzioni possibili durante l’estate, compresa la possibilità di giocare a fianco di Dwyane Wade.

    Dopo Gara 3 contro i Magic si era discusso del suo valore effettivo; JJ è sicuramente un giocatore di prima fascia ma dopo le prestazioni contro i Magic, il suo contratto potrebbe essere ritoccato.
    Di oggi il rumor che dalla Florida è arrivata la notizia di un forte interessamento della compagine di Pat Riley: l’ex coach dei Lakers ha come priorità massima quella di riconfermare la sua stella Wade e come seconda quella di trovargli un alfiere di rilievo.
    Il “Miami Herald” riporta anche le parole del diretto interessato che non disdegna la meta:

    Sarebbe una grande opzione e un’ottima situazione per me!“.

    Riley ha detto che prima del primo di luglio non avrà l’occasione di parlare con le parti interessate, ma che farà di tutto per poter ri-portare Miami ad alti livelli. Da non dimenticare che lo stesso Riley sta pensando di tornare personalmente ad allenare gli Heat.

    Johnson ha affermato di non avere problemi ad accettare il ruolo di spalla all’uomo franchigia, descrivendo quindi la situazione salariale di Miami come molto interessante.
    In effetti non sono molte le squadre nelle condizioni degli Heat: se rifirmeranno Wade, avranno comunque altri 25 milioni liberi nel salary cap per portare in Florida almeno due free agents di livello.

    La priorità del presidente, dopo aver rifirmato Wade, è ovviamente quella di sondare il terreno per arrivare addirittura a LeBron James, ma la lista dei desideri non finisce qui: in mente ci sono Chris Bosh, Amar’e’ Stoudemire, Carlos Boozer oltre al sopracitato Johnson, tutti questi sono in pole position. E’ molto probabile che Wade incontrerà James, Bosh e Johnson per capire dove giocheranno la prossima stagione e progettare il proprio futuro. Saranno tutti tasselli quasi ad incastro!

    Dal canto loro, gli Hawks necessitano di un innesto importante per fare il salto di qualità, ma la firma di un free agent di livello passa chiaramente dalla conferma di Joe Johnson, senza di lui cadrebbe ogni tipo di interesse verso la franchigia di Atlanta da parte dei giocatori che si svincoleranno da giugno.

    Un’altra intrigante possibile destinazione per Johnson, anche se meno chiacchierata, potrebbe essere Phoenix: ritornerebbe a giocare con sui ex compagni Nash e Stoudemire in una squadra potenzialmente da titolo.

    Tra Tony Parker (playmaker di 27 anni, 28 da compiere il 17 maggio) e i San Antonio Spurs c’è aria di divorzio e i New York Knicks sono pronti ad approfittarne!
    Il “New York Daily News” trascrive l’interessamento della compagine di Donnie Walsh verso il francese, forte del fatto che anche la moglie di Parker, Eva Longoria, famosa attrice, gradirebbe un trasferimento nella “Grande Mela” per dare ancora più luce alla sua carriera cinematografica.
    Inoltre dal Texas arrivano sempre più voci che Gregg Popovich, capo allenatore degli “Speroni” abbia ormai lasciato il francese per abbracciare il nuovo fenomeno di squadra George Hill mentre Nicolas Batum, ala dei Portland Trail Blazers e compagno di Nazionale di Tony, ha rilasciato un’intervista dove dichiara che Parker non lascerà mai San Antonio.
    Dove sta la verità? le prossime settimane saranno cruciali per capirlo…

  • NBA: Ecco il miglior quintetto della stagione

    Sono stati resi noti i migliori quintetti NBA.
    Sostanzialmente non ci sono sorprese, con i migliori giocatori attualmente nella Lega a ricoprire i rispettivi ruoli.

    Come guardie sono stati selezionati Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers e Dwyane Wade dei Miami Heat, come ali Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder e LeBron James dei Cleveland Cavaliers e come centro Dwight Howard degli Orlando Magic.

    James è alla terza stagione consecutiva nella prima migliore squadra ed ha anche superato Larry Bird come migliore ala piccola in assist messi a referto in una singola stagione con la media di 8.6 in questa annata. Il numero 23 è anche stato nominato Giocatore della Eastern Conference per quattro volte questa stagione (e per di più consecutive tra novembre e febbraio) vincendo il secondo MVP di seguito.
    Howard, anche lui selezionato per la terza volta consecutiva è il primo a guidare il campionato sia in rimbalzi che in stoppate ed ha realizzato in questa stagione la bellezza di 64 doppie doppie di cui tre con 20punti e 20rimbalzi. Lui e James hanno ottenuto l’unanimità dei voti per il primo quintetto con 122 voti su 122.
    Bryant invece, selezionato per la quinta volta consecutiva, ne ha collezionate otto in carriera. Arrivato quarto in campionato per punti segnati (27 di media) con 5.4 rimbalzi e 5 assist è inoltre il secondo giocatore attivo insieme a Shaquille O’Neal con più presenze nel primo quintetto dietro solo a Duncan che ne ha collezionate nove.
    Durant, vera sorpresa stagionale, è invece al suo primo miglior quintetto dopo essere stato il giocatore più giovane a vincere la classifica dei marcatori con 30.1 punti di media per partita. Durant è stato anche giocatore del mese ad aprile dopo aver fatto almeno 30 punti in sette partite consecutive. Stagione straordinaria per il talento dei Thunder che ha bruciato tutte le tappe diventando in sole 3 stagioni una delle stelle più luminose del palcoscenico della NBA secondo solo all’irraggiungibile James.
    Al suo secondo miglior quintetto di fila, invece, Wade che assieme al solito LeBron James è l’unico dei vincitori del miglior quintetto NBA a comparire nella top 10 per punti, assist e rimbalzi con le medie di 26.5 punti, 6.5 assist e 4.8 rimbalzi a partita.

    Nel secondo miglior quintetto invece troviamo 2 giocatori di Phoenix (Stoudemire e Nash, segno di quanto abbia operrato bene il G.M. Steve Kerr nella costruzione della squadra che è tornata agli antichi splendori), poi una superstar come Melo Anthony e 2 grandissimi atleti come Deron Williams e Dirk Nowitzki.

    Di seguito riportiamo i 3 migliori quintetti con i voti ottenuti in totale tra parentesi:

    Primo quintetto All-NBA: LeBron James, Cleveland Cavaliers (610 punti); Kevin Durant, Oklahoma City Thunder (579 punti); Dwight Howard, Orlando Magic (610 punti); Kobe Bryant, Los Angeles Lakers (604 punti); Dwyane Wade, Miami Heat (520 punti)

    – Secondo quintetto All-NBA: Carmelo Anthony, Denver Nuggets (321 punti); Dirk Nowitzki, Dallas Mavericks (356 punti); Amar’è Stoudemire, Phoenix Suns (239 punti); Steve Nash, Phoenix Suns (366 punti); Deron Williams, Utah Jazz (343 punti)

    – Terzo quintetto All-NBA: Tim Duncan, San Antonio Spurs (125 punti); Pau Gasol, Los Angeles Lakers (94 punti); Andrew Bogut, Milwaukee Bucks (149 punti); Joe Johnson, Atlanta Hawks (118 punti); Brandon Roy, Portland Trail Blazers (87 punti)

  • NBA: I migliori quintetti difensivi. Manca Ron Artest

    Sono stati resi noti i 2 migliori quintetti difensivi della regular season 2009-2010.

    All’ufficialità dei risultati ci sono state molte polemiche per via dell’esclusione di qualche giocatore che sicuramente avrebbe dovuto aver maggiore considerazione.

    Il migliore quintetto difensivo dell’anno ha la presenza del miglior difensore della stagione ovvero il centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Come Ali sono stati selezionati LeBron James dei Claveland Cavaliers e Gerald Wallace dei Charlotte Bobcats. Guardie invece sono Rajon Rondo dei Boston Celtics e Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers.

    Il secondo quintetto difensivo invece vede la presenza di Tim Duncan dei San Antonio Spurs come centro, di Josh Smith degli Atlanta Hawks e Anderson Varejao dei Cleveland Cavaliers come ali, e di Dwyane Wade dei Miami Heat e Thabo Sefolosha degli Oklahoma City Thunder come guardie.

    Stupisce che non sia stato inserito in nessuno dei 2 quintetti uno dei migliori difensori dell’NBA, ovvero Ron Artest dei Lakers, cifre alla mano che dicono e confermano che è il difensore che concede la minor media punti per tiro al suo diretto avversario. E anche vedendolo in azione nelle immagini di regular season non ci sarebbero dubbi nel dire che è il prototipo di difensore modello!
    Stupisce l’inserimento di Wade che proprio difensore non è, così come le altre 2 super stelle James e Bryant, che alzano il loro livello di difesa solo nei playoff. Rondo probabilmente è stato premiato perchè è il miglior ruba palloni della Lega ma deve crescere ancora molto come applicazione difensiva. Sefolosha sarebbe il secondo migliore difensore dopo Artest ma non è riuscito a prendere posto nel primo quintetto, così come Josh Smith che fa della difesa il suo vero marchio di fabbrica, uno dei pochi assieme ad Artest capace di arginare lo strapotere di LeBron James. Escluso un’altro specialista come Shane Battier degli Houston Rockets. Insomma le polemiche non sono mancate!