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  • In Cina Hamilton sorprende tutti. Alonso terzo dietro Raikkonen

    In Cina Hamilton sorprende tutti. Alonso terzo dietro Raikkonen

    Il ruggito di Lewis Hamilton: nelle qualifiche del Gp della Cina il pilota inglese della Mercedes ottiene la sua prima pole con la scuderia tedesca, fermando il cronometro sull’1:34.484. Secondo sulla griglia di partenza c’è Kimi Raikkonen col tempo di 1:34.761, che ha la meglio per una manciata di decimi su Fernando Alonso, che partirà dunque in seconda fila affianco ad un altro pilota Mercedes, Nico Rosberg. Quinto partirà Massa, dietro di lui Romain Grosjean e in settima posizione scatterà un ottimo Daniel Ricciardo con la Toro Rosso. Ottavo tempo per Jenson Button su McLaren e Vettel, che non è sceso in pista durante la Q3 per risparmiare un treno di gomme morbide in vista della gara, partirà in nona posizione in una giornata dove le Red Bull hanno deluso e raccolto pochissimo, poichè anche il compagno Mark Webber naviga nelle retrovie: l’australiano, che inizialmente aveva ottenuto il quattordicesimo tempo, partirà in ultima posizione per la mancanza del quantitativo minimo di benzina e l’aria che si respira in casa Red Bull si fa sempre più pesante, con i due piloti che dopo le vicende di Sepang che li ha visti protagonisti, nonostante le scuse di facciata di Seb, faticano a parlarsi.

    Lewis Hamilton
    Lewis Hamilton © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    A Shanghai le Mercedes si confermano veloci, così come era successo l’anno scorso con la prima fila conquistata da Rosberg e Schumacher, sorprendendo le Ferrari che nelle libere del venerdì avevano mostrato una certa superiorità soprattutto sul passo di gara. Fernando Alonso, che ha ottenuto il terzo tempo, è sembrato leggermente deluso dall’andamento delle qualifiche in quanto il potenziale espresso dalla F138 aveva fatto ben sperare in ottica pole position. Per lo spagnolo una piccola consolazione, quello di aver terminato una qualifica davanti al suo compagno di squadra Massa per la prima volta in stagione, con il brasiliano quinto a pochi decimi dai piloti di testa. Sempre in difficoltà le McLaren, che non vanno oltre l’ottavo posto di Button e il dodicesimo di Perez: il messicano finora è stato molto deludente, e il fatto di avere una macchina non competitiva come negli anni precedenti non può essere una scusante. Al contrario l’inglese, che si sta difendendo bene nonostante le difficoltà della monoposto, è sempre tra i più positivi sia in qualifica che in gara. Da sottolineare la grande qualifica di Daniel Ricciardo che piazza la sua Toro Rosso al settimo posto in griglia,

    Le qualifiche sul circuito cinese sono state condizionate dalle strategie in ottica gara, soprattutto sul risparmio degli pneumatici che su questo tracciato richiedono uno sforzo notevole, il che significa un maggiore grado di usura: le gomme morbide infatti, a detta di molti piloti, cominciano a creare problemi già dopo il primo giro, ed è per questo che Sebastian Vettel e Nico Hulkenberg nella Q3 hanno preferito sacrificare il loro giro di qualifica per partire con gomme dure che dovrebbero garantire una maggiore durata. Button invece ha stabilito il suo crono nell’ultima qualifica con le medesime gomme ma girando con un tempo altissimo (2:05.673).

  • Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Sebastian Vettel ha vinto un entusiasmante Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Sepang è andata in scena una gara spettacolare e ricca di sorpassi e colpi di scena, con il tedesco della Red Bull che ha conquistato la prima vittoria della stagione imponendosi di forza sul compagno di squadra Mark Webber al quale negli ultimi giri di gara ha effettuato un sorpasso da campione, percorrendo praticamente un intermedio affiancatogli ruota a ruota dopo essere andato quasi a toccare il muretto del rettilineo principale rischiando tantissimo di porre fine nel peggiore dei modi la gara di entrambi. Vettel ha avuto il grande merito di avere una fame fuori dal comune e di aver voluto a tutti i costi la vittoria, andando contro gli ordini di scuderia e non importa se questo gli è costato i richiami del suo box.

    Dal canto suo l’australiano, che grazie ad una ottima strategia stava conducendo la gara fino a pochi giri dal termine, è rimasto molto deluso e arrabbiato dall’atteggiamento assai rischioso del suo team-mate, reo di essere stato troppo aggressivo nel sorpasso quando la gara andava ormai avviandosi verso una doppietta tranquilla. Proprio per questo, nonostante l’aver ottenuto i primi due gradini del podio, nel box delle lattine sono cominciati ad affiorare i primi musi lunghi con Webber apparso molto scuro nel post-gara sebbene siano arrivate prontamente le scuse del tre volte campione tedesco dopo i richiami del team austriaco.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images

    E’ arrivata invece la prima gioia per Lewis Hamilton che  alla sua seconda gara in Mercedes è riuscito ad ottenere il primo podio stagionale. Veramente buona la gara del campione anglo-caraibico che per lunghi tratti di gara è stato anche capace di impensierire i due piloti di testa della Red Bull per poi calare alla distanza per il solito problema di usura gomme. Tantissimi sono stati infatti i pit-stop dei piloti con proprio Hamilton che alla sua prima sosta ha regalato un momento abbastanza comico rientrando nella piazzola del suo ex team, la Mclaren.

    Anche in casa Mercedes comunque non mancano i malumori con Nico Rosberg che alla fine non è rimasto affatto soddisfatto del quarto posto. Il pilota tedesco infatti era sembrato visibilmente più veloce del suo amico e compagno di squadra e capace di insidiare la sua posizione ma degli ordini di scuderia neanche troppo velati gli hanno impedito il sorpasso. Un grande passo in avanti comunque per il team di Stoccarda che in questa gara malese ha ampiamente dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice.

    Mezzo disastro invece in casa Ferrari dove Felipe Massa con l’unica Rossa superstite è riuscito a salvare il salvabile in una domenica che di buono ha avuto davvero ben poco. In primo luogo perchè il passo mostrato oggi dalla F138 non è stato all’altezza di quello fatto vedere in Australia, secondo perchè dopo una grande partenza che lo aveva portato ad insidiare seriamente Vettel per la prima posizione Fernando Alonso ha gettato al vento una gara che lo avrebbe potuto portare a lottare per la vittoria.

    Lo spagnolo infatti è stato protagonista di un contatto alla seconda curva con il tedesco che ha causato il danneggiamento dell’ala anteriore che per tutto un giro ha praticamente fatto scintille urtando il tracciato, ma l’asturiano, anzichè rientrare ai box per sostituirla ha preferito continuare sperando di poter restare attaccato ai primi e sfruttare la sosta per sostituire l’ala unitamente agli pneumatici intermedi visto che la pista, dichiarata bagnata ad inizio gara dai commissari, andava via via asciugandosi. Ma la scelta si è rivelata azzardata perchè sul rettilineo principale l’ala anteriore ha ceduto andando a finire sotto la vettura che ha tirato diritta andandosi ad insabbiare nella ghiaia. Non proprio il modo migliore per Nando di festeggiare i 200 Gran Premi in Formula 1, essendo stato costretto al ritiro dopo solo un giro di gara mandando cosi in fumo ogni sogno di gloria.

    Gara non esaltante neanche quella della Lotus, che ha compiuto mezzo passo indietro rispetto alla prestazione di Melbourne con Romain Grosjean che ha chiuso in sesta posizione davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen. La strategia della Lotus questa volta ha fatto acqua e pur con un pit-stop in meno rispetto agli altri alla fine entrambe le E21 sono state beffate da Massa che con una sosta in più ma con gomme più fresche ha recuperato ben 10 secondi in 5 giri.

    Ancora peggio è andata alla McLaren, la cui crisi sembra non avere proprio fine. Ancora una volta la Freccia d’argento entrata nella top-ten è solo una, quella di Sergio Perez che ha chiuso al nono posto dopo una gara pressochè anonima. Mentre invece Jenson Button, autore davvero di una bella gara, si è ritirato dopo aver visto la sua corsa compromessa all’ultimo pit-stop dai suoi stessi meccanici che si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota anteriore destra lasciandolo per oltre un minuto fermo nella corsia dei box. Davvero un peccato per l’inglese, quinto fino a quel momento, che con una sosta in meno avrebbe potuto impensierire almeno il duo Mercede per il podio.

    A punti sono andati anche Nico Hulkenberg, ottavo e autore di un bellissimo duello ruota a ruota e al limite del regolamento con Raikkonen, e Jean Eric Vergne che hanno portato rispettivamente 4 punti alla Sauber e uno alla Toro Rosso.

  • Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.

    Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a  quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.

    Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.

    Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.

    Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.

     

     

  • Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    E’ stato Kimi Raikkonen il trionfatore assoluto del Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2013 di Formula 1. Sul circuito di Melbourne, sul quale sin da sabato è successo davvero di tutto con la pioggia che aveva causato anche il rinvio della pole position a poche ore prima dell’inizio della gara, il finlandese ha avuto la meglio sugli avversari grazie ad una strategia di gara pressochè perfetta ed una gestione degli pneumatici Pirelli da vero maestro. Kimi infatti ha dimostrato che le ottime prestazioni viste nei test invernali della E21 non erano soltanto fumo, e lo ha messo in pratica sapendo tenere il piede pesante quando c’è stato bisogno di spingere e di aumentare il ritmo, ma nello stesso tempo leggero e delicato per permettere ai nuovi pneumatici, ancora meno resistenti rispetto allo scorso anno, di arrivare fino alla fine. Iceman è stato infatti l’unico dei piloti delle prime posizioni ad aver effettuato soltanto due soste, venendo ripagato dalla scelta di aver ritardato e allungato il primo stint con gomme supersoft che sulle altre vetture sono durate appena 6-7 giri(compresi anche quelli dell’ultima qualifica), strategia impossibile per tutti gli altri piloti, che ha permesso al campione del mondo 2007 di andare a vincere la prima gara dell’anno e la seconda della sua “nuova vita” in Formula 1.

    Fernando Alonso è riuscito a tenere il passo del pilota della Lotus, anzi alcune volte anche ad essere più veloce, ma neanche a lui è riuscita l’impresa di preservare come il rivale le sue gomme. Lo spagnolo come al solito è riuscito in ottimo spunto in partenza per poi tenere un ritmo indiavolato per tutta la gara ma alla fine è pesata molto la sosta in più effettuata al giro 40  ma in casa Ferrari si può essere molto soddisfatti per l’incoraggiante inizio di stagione che nulla ha a che fare con il disastroso inizio dello scorso anno. La base della F138 sembra essere molto competitiva, di un’altro livello rispetto alla F2012 e ne è la dimostrazione anche l’ottima prova di Felipe Massa, a volte anche più veloce del suo compagno di squadra, come nel giro di qualifica, che ha chiuso la gara al quarto posto. La Ferrari è sembrata la squadra più solida in questa gara d’inizio ed infatti comanda al momento la classifica costruttori con 30 punti, per cui il morale per il prosieguo della stagione resta alto.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © GREG WOOD/Getty Images

    Ci si aspettava invece sicuramente di più dalla Red Bull che in qualifica, qualche ora prima della gara, si era dimostrata nettamente superiore a tutti monopolizzando la prima fila grazie alla pole di Sebastian Vettel e al secondo posto di Mark Webber. Ma se sul giro secco la lattina volante è sembrata imprendibile non altrettanto lo si può dire sul passo di gara che sicuramente quì a Melbourne non è stato superiore a quello degli avversari. Il tedesco pareva avere vita facile nei primi giri facendo pensare alla solita gara monotona alla “Vettel”, ma il leight-motiv della gara è cambiato dopo le soste. Il campione del mondo in carica infatti non è più riuscito a mettere in serie giri veloci e a mantenere un ritmo da “prima posizione” venendo beffato all’ultimo pit da Alonso. Finale di pura gestione poi, il numero 1 ha dovuto soltanto mantenere la terza posizione per portare a casa il terzo gradino del podio che gli ha dato comunque punti importanti, meno comunque rispetto a quelli che tutti, compreso lui, si aspettavano dopo le qualifiche.

    Ancora più delusione per il compagno di squadra Mark Webber autore di una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla settima posizione in un sol colpo e di una gara assolutamente priva di acuti. L’impressione è che la vettura anglo-austriaca, dominatrice degli ultimi tre campionati, quest’anno avrà da faticare parecchio per avere la meglio in ogni gara. L’australiano ha preceduto le ottime Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, entrambe a punti in questo GP inaugurale.  Una nota di merito certamente va al tedesco, che si è ben comportato al suo rientro in Formula 1 dopo mesi di inattività comandando anche per un certo tratto la gara. Buona anche la sua strategia di gara a 1 sosta che lo aveva illuso fino a poche tornate dal termine ma che inevitabilmente a fine gara lo ha portato a guidare “sulle tele”. Comunque buona la sua settima posizione, cosi come buona è stata la prestazione del compagno di team, subito alle sue spalle.

    Aldilà di ogni aspettativa anche la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton dopo aver non poco impensierito il duo Red Bull in qualifica guadagnando la terza posizione si è esibito in una gara di tutto rispetto riportando nelle posizioni di vertice il team di Stoccarda chiudendo in quinta posizione alle spalle dei big. Certo l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti ancora con la troppa usura degli pneumatici, ma come per la Ferrari, anche il progetto della nuova W04 sembra essere nato bene. Bello il duello ruota a ruota con la Ferrari di Alonso al giro 31, ma per lottare con le migliori serve ancora qualcosina che di certo grazie al suo aiuto potrà arrivare in futuro.

    Notte fonda invece per la McLaren che chiude con i soli due miseri punti di Jenson Button arrivato in nona posizione. Sergio Perez ha chiuso in 11esima posizione fuori dalla zona punti dopo una qualifica disastrosa e a nulla sono valsi gli attacchi nel finale a Romain Grosjean che ha resistito fino alla fine portando a casa la decima posizione. Nessun incidente da segnalare, ma soltanto i ritiri di Nico Rosberg per un non ancora specificato problema tecnico al 26esimo giro, Pator Maldonado, Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo.

  • Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Kimi Raikkonen ha chiuso al comando la prima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 disputatasi sul circuito di Jerez de la Frontera. Nel quarto e ultimo giorno di prove il finlandese ha realizzato il miglior giro con il tempo di 1:18.148 realizzato nella sessione pomeridiana con un set di gomme morbide in uno stint breve di tre giri. Dopo essersi portato in tesa il pilota della Lotus E21 ha continuato il suo programma di lavoro concentrandosi sui long-run e sulla distanza di gara, compiendo in totale in questa giornata 83 tornate.

    Al secondo posto troviamo la Force India del test-driver Jules Bianchi che ha chiuso alle spalle di Raikkonen per soli 27 millesimi. Davvero ottima la prova del francese che potrebbe essere promosso a pilota titolare della scuderia indiana vista l’assenza di una seconda guida al fianco di Paul Di Resta. Bianchi ha effettuato 56 giri totali prima di lasciare nelle ultime due ore di sessione il volante della VJM06 proprio al pilota scozzese che ha completato 49 giri chiudendo però in ultima posizione a oltre cinque secondi dalla vetta.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo crono per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel con la nuova Red Bull RB9. Il pilota tedesco dopo aver ottenuto il miglior tempo nella essione mattutina fermando il cronometro sull’ 1:18.565 non è riuscito a migliorarsi nel pomeriggio nel quale si è concentrato soprattutto sulla distanza di gara effettuando dei long.run con dei parziali abbastabza interessanti, dimostrando di trovarsi subito a proprio agio con la nuova vettura di Milton Keynes. Alle spalle del numero uno la Sauber di Esteban Gutierrez che ha avuto modo accumulare dati su entrambe le mescole di gomme Pirelli con dei long-run oltre che aumentare la confidenza con la C32 grazie ai 142 giri percorsi nella giornata odierna.

    Meglio di lui soltanto Lewis Hamilton che dopo aver effettuato pochi giri alla sua prima uscita stagionale in Mercedes a causa della rottura dei freni posteriori ha completato ben 145 tornate  ottenendo il sesto miglior tempo. Tra i due la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, quinto alla fine della giornata di test. Settimo posto invece per la McLaren Mp4-28 di Sergio Perez che ha completato 98 giri senza particolari problemi, al contarrio di Pedro De La Rosa, che al primo giorno al volante della Ferrari ha dovuto fare i conti con un problema al cambio della F138 dopo appena due giri. Il guasto è stato successivamente riparato permettendo allo spagnolo di effettuare 51 giri nona ndando oltre però la nona posizione.

    Davanti all’esperto test-driver della Rossa si è classificato il pilota della Williams Valterri Bottas, ma alla Ferrari resta il merito di aver compiuto il giro più veloce dei test con Felipe Massa nella terza giornata grazie al tempo di 1:17.8, unico pilota a scendere sotto il muro dell’1.18. Decima e 11esima posizione rispettivamente per Charles Pic della Caterham e Luis Razia della Marussia.

  • Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    E’ da poco terminata la seconda sessione di test pre-stagionali della Formula 1 sul circuito di Jerez de la Frontera. Ancora una volta, dopo essere stato velocissimo nella sessione di ieri chiusa al secondo posto, si è confermato Romain Grosjean sulla Lotus E21 che ha iniziato i test 2013 come quelli del 2012, facendo davvero una bella impressione. Il pilota francese è stato il pilota più veloce in pista in entrambe le sessioni ed ha chiuso la sua giornata con il miglior crono di 1:18.218, sei decimi meglio del tempo fatto registrare ieri da Button. Grosjean ha messo insieme ben 95 tornate, risultando uno dei piloti più attivi in pista, ed è stato l’unico pilota ad ottenere un tempo migliore nella sessione del pomeriggio, ma ha chiuso la sessione anzitempo dopo essere rimasto fermo quasi a fine sessione sul tracciato spagnolo provocando la bandiera rossa che ha proclamato la fine della seconda giornata di test.

    In seconda posizione troviamo la Force India di Paul Di Resta che ha girato in 1:19.003 fermandosi a sette decimi dalla prima posizone, confermandosi auto di ottima caratura con il pilota scozzese a bordo, mentre nel pomeriggio la vettura indiana è stata affidata nelle mani del test-driver James Rossiter che ha effettuato 19 tornate, chiudendo con il decimo tempo assoluto. Terza piazza per la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si è fermato a nove decimi da Grosjean e ha preceduto la vettura sorella di Mark Webber, la Red Bull RB9, che  si è concentrata ancora una volta sui long-run completando ben 101 giri, accantonando per il momento la prestazione assoluta.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Paul Gilham/Getty Images

    Quinto posto per Nico Hulkenberg sulla Sauber che come Grosjean è stato autore di un fermo pista causato molto probabilmente da un problema di ripescaggio della benzina. Sesto posto quindi per Lewis Hamilton, pilota più atteso al debutto sulla Mercedes, che ha effettuato il miglior giro in 1:19.519 prima di abbandonare definitivamente la sessione per un problema all’impianto frenante che lo ha portato ad uscire di pista e a rovinare la parte anteriore della vettura contro le barriere. E’ durata quindi poco la curiosità di vedere all’opera il pilota anglo-caraibico al volante della W04, cosi come non è iniziata nel migliore dei modi l’annata della squadra di Stoccarda che anche ieri è stata protagonista in negativo con il problema all’alternatore che aveva costretto Nico Rosberg ha fermare la propria vettura, portando a casa un magro bottino di soli 29 giri totali in due giorni.

    Alle sue spalle in settima posizione la McLaren di Sergio Perez al debutto ufficiale sulla Mp4-28, che a differenza del compagno Jenson Button non ha avuto particolari problemi ed ha potuto svolgere regolarmente il suo programma di lavoro concentrato sui long-run completando 81 tornate, la migliore delle quali in 1:19.572. Subito dopo troviamo Felipe Massa che ha chiuso in ottava posizione. Il ferrarista si è concentrato ancora una volta su test di aerodinamica con particolare vernice fluo per testare i flussi d’aria passando a velocità costante sui rettilinei, ma anche test di meccanica e comparazione dei dati della F138 che saranno passati alla nuova galleria del vento di Colonia (quella della Toyota). Non si cercherà nquindi in questi test la prestazione assoluta sul giro singolo e anche domani, che sarà l’ultimo giorno di Massa a bordo della Rossa, il lavoro verrà svolto in questa direzione; poi il volante passerà nelle mani dell’esperto Pedro De La Rosa.

    Alle spalle della Ferrari, e molto più staccate troviamo in ordine la Williams in versione 2012 di Pastor Maldonado, poi il test-driver della Force India James Rossiter, la Caterham di Giedo Van Der Garde e in ultima posizione la Marussia di Luis Razia, che il team oggi ha confermato come secondo pilota al fianco di Max Chilton. Il pilota brasiliano ha effettuato soltanto 31 tornate prima di abbandonare la sessione per un guasto al motore.

     

     

  • Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Oggi è stato il giorno della presentazione della nuova Mercedes, la nuova vettura del team tedesco che parteciperà al prossimomondiale 2013 di Formula 1. La nuova monoposto di Brackley, svelata sul rettilineo del circuito spagnolo di Jerez de la Frontera dove da domani partiranno i primi test collettivi della nuova stagione,  prenderà il nome di W04 , continuando la serie che dal 2010 ha inaugurato l’era del team tedesco.

    La nuova monoposte della casa di Stoccarda si presenta chiaramente come una evoluzione della vettura dello scorso anno, una sorta di anno di transizione in attesa dell’avvento delle nuove motorizzazioni che di conseguenza comporterà anche delle radicali modifiche anche a livello strutturale e aerodinamico della vettura. Ma allo stesso tempo i due piloti di punta del team Nico Rosberg e Lewis Hamilton cercheranno di togliersi delle soddisfazioni con un team che non viene da annate fortunate. Soprattutto sul pilota anglo-caraibico, che da quest’anno sostituirà Michael Schumacher, ci sono delle grandi aspettative forte dell’esperienza accumulata e portata dalla McLaren.

    Mercedes W04
    Mercedes W04 © Justin Davies/Getty Images

    La vettura, realizzata per mano dell’ingegner Aldo Costa, vecchia conoscenza della Ferrari, come detto non si discosta molto dalla vettura dello scorso anno, anche se presenta delle differenze sostanziali con la sua progenitrice. La parte anteriore presenta una nuova ala a cinque elementi in stile McLaren mentre sul muso è sparito parzialmente lo scalino, che si presenta in maniera poco pronunciato per effetto del “vanity panel”, che ricorda molto quello con effetto “a scivolo” utilizzato sempre dalla McLaren nella seconda parte della scorsa stagione. Rimasto inalterato invece lo schema delle sospensioni, con il push-rod all’anteriore e il pull-rod al posteriore.

    Di impostazione differente rispetto alla concorrenza il disegno delle pance laterali che si presentano in modo molto voluminoso rispetto a quelle di Ferrari, McLaren e Red Bull invece molto rastremate e miniaturizzate. Ai lati del musetto in prossimità degli specchietti sono posizionati tre particolari profili aerodinamici, già visti la scorsa stagione su Ferrari prima e McLaren dopo, cosi come sopra le bocche d’ingresso dell’aria ne troviamo altri due di dimensioni differenti tra loro per indirizzare il flusso d’aria al posteriore. La parte posteriore appunto è molto ingombrante e presenta la soluzione degli scarichi ad effetto “Coanda” incorporati nei bulbi, soluzione vista fin’ora sulla maggior parte dei team.

    La nuova W04 dopo essere stata presentata ufficialmente è già scesa in pista  per un breve shakedown con Nico Rosberg, a cui è stato affidato il compito di battezzare la nuova monoposto. Dopo la presentazione di oggi la Mercedes W04 inizierà i veri test domani a Jerez, nella sessione di test pre stagionali che apriranno ufficialmente la stagione 2013 di Formula 1.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA MERCEDES W04

     

  • Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio della Corea sul circuito di Yeongam, 16esima gara della stagione di Formula 1. Il quint’ultimo appuntamento del Mondiale ha segnato una tappa importante, cioè il sorpasso del campione tedesco ai danni di Fernando Alonso, che nulla ha potuto contro lo strapotere della Red Bull e si è dovuto accontentare soltanto della terza posizione alle spalle delle due lattine volanti, risultato che non gli ha permesso di mantenere la leadership del Mondiale che ora è nelle mani di Vettel per sei punti di vantaggio.

    Troppo netto il dominio della scuderia anglo-austriaca che ha messo il suo alfiere preferito nelle condizioni di vincere le ultime tre gare della stagione, a Singapore,  a Suzuka una settimana fa e ora qui in Corea, 25esima vittoria della carriera,  chiudendo un trittico di gare orientali in maniera perfetta balzando in vetta alla classifica piloti e mantenendo alla grande la testa della classifica costruttori.

    Vettel è scattato alla grande sin dalla partenza andando ad insidiare la posizone del compagno di squadra strappandogliela qualche curva più tardi senza troppi problemi. E la gara in fin dei conti è finita in quel momento perchè nessuno poi è stato in grado di impensierire minimamente il campione del mondo che ha dominato la gara sino alla fine dei 55 giri.

    Alle sue spalle Mark Webber ha svolto in pieno il suo lavoro, proteggendo il compagno di squadra da eventuali attacchi degli avversari che però in realtà non sono mai arrivati. Troppo superiore questa Red Bull nonostante una Ferrari comunque in crescita rispetto a Suzuka che piazza Fernando Alonso e Felipe Massa in terza e quarta posizione.

    Lo spagnolo ha fatto il massimo centrando almeno il podio, obiettivo minimo del GP, scavalcando con un bel sorpasso alla partenza la McLaren di Lewis Hamilton e ha provato a tenere il passo dei rivali. Senza nessun risultato perchè mentre Vettel scappava Webber si preoccupava di controllare la situazione rischiando qualcosina soltanto in prossimità del secondo e ultimo pit-stop in cui l’asturiano ha provato ad avvicinarsi sfruttando un leggero calo delle coperture Pirelli sulla Red Bull dell’australiano. Dopo la sosta invece le posizioni si sono congelate “ritornando alla normalità”, e anzi Massa nel suo ultimo stint ha provato ad avvicinarsi seriamente al compagno di squadra, di ben mezzo secondo più lento di lui.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    Dal box Rosso però è arrivato l’invito al brasiliano di rallentare e mantenere la posizione per permettere ad Alonso di guadagnare punticini importanti da sfruttare in caso di debacle degli avversari, che in questo momento francamente è impossibile da pensare. La ritrovata competitività di Massa è stato un buon segnale comunque per la casa di Maranello, in quanto gli ha permesso di scavalcare provvisoriamente la McLaren al secondo posto della classifica costruttori, unica consolazione per il team in un week-end non proprio positivo.

    Va molto peggio appunto alla McLaren che è uscita con le ossa rotte dal week-end coreano. Jenson Button dopo una qualifica a dir poco disastrosa è stato costretto ad abbandonare la corsa dopo un centinaio di metri per essere stato coinvolto in una carambola innescata da Kamui Kobayashi al via. Il giapponese, reduce dagli entusuasmi del terzo posto nella sua Suzuka,  ha centrato la Mercedes di Nico Rosberg ed è poi finito sulla vettura del pilota inglese danneggiandogli la sospensione anteriore e costringendolo al ritiro immediato.

    Per Hamilton invece una gara senza acuti chiusa con un anonima decima posizione. L’anglo-caraibico dopo essere stato scavalcato al via da Alonso ha fatto fatica a tenere il ritmo dei primi accusando un consumo anomalo degli pneumatici che lo ha costretto ad effettuare addirittura tre soste. Ha poi dovuto subire il sorpasso di Massa, comunque uno dei piloti più veloci in pista, e alla fine nel tentativo di attaccare Jean-Eric Vergne in nona posizione ha raccolto un pezzo di erba sintetica staccatosi da bordo pista che si è incastrato sotto la vettura provocandogli disturbi aerodinamici.

    Davvero disastrosa questa ultima parte di stagione per il team di Woking che sta cancellando quanto di buono aveva fatto sino al GP d’Italia a Monza, arrivando a perdere la seconda posizione nei costruttori in favore della Ferrari. In più c’è la rottura definitiva tra Hamilton e il team che sta indicendo la squadra ormai fuori dalla lotta al titolo a pensare già alla stagione 2013.

    Decisamente meglio della McLaren la Lotus, che ha rialzato la testa dopo il brutto GP del Giappone la scorsa settimana. Alle spalle dei migliori quattro si è piazzato Kimi Raikkonen che ha chiuso quinto sfruttando i nuovi aggiornamenti adottati sulla E20. L’altra Lotus di Romain Grosjean è giunta in settima posizione penalizzata dal bel duello a tre con Hamilton e Nico Hulkenberg. Il francese ha tentato l’attacco all’inglese ma è stato costretto ad allargare la curva per evitare il contatto, consentendo al tedesco di balzargli davanti che ha poi mantenuto la posizione fino alla fine.

    Positiva anche la gara delle due Toro Rosso, entrambe a punti e nella top-ten con Vergne e Daniel Ricciardo. Non pervenute ancora una volta le Mercedes con Rosberg molto sfortunato e ritirato al via per il contatto con Kobayashi e Button, mentre  Michael Schumacher di certo non può appellarsi alla sfortuna. Il tedesco come sempre ha provato in tutti i modi a difendere con le unghie e con i denti la sua posizione ma la W03 non è parsa mai in grado di lottare con le vetture rivali. Alla fine è arrivato soltanto un 13esimo posto ad una vita dai primi, davanti alle due Williams di Pastor Maldonado e Bruno Senna.

  • Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Seconda pole position consecutiva per la Red Bull. Dopo Suzuka anche a Yeongam, che domani ospiterà il Gran Premio della Corea, le due lattine si sono piazzate davanti a tutti, ma la pole questa volta è andata a Mark Webber che ha beffato il suo compagno di squadra Sebastian Vettel per soli 74 millesimi. L’australiano ha strappato la prima posizione al tedesco proprio al suo ultimo tentativo firmando il giro più veloce in 1:37.242 che gli è valso la seconda pole position stagionale anche se quella di Montecarlo era stata ottenuta da Michael Schumacher, poi arretrato nello schieramento.

    Dominio Red Bull quindi con Vettel in seconda posizione, un pò a sorpresa visto che il tedesco nonostante sia entrato in pista per ultimo nella Q3 non è riuscito a migliorare il suo tempo. Questo cambia ben poco nelle gerarchie di gara che vede una Red Bull superiore a tutte le altre e nettamente favorita per la vittoria, con Webber che potrebbe proteggere Vettel dagli attacchi degli avversari anche se all’interno del team negano categoricamente che ci possano essere degli ordini di scuderia.

    L’occasione per il campione del mondo di portarsi avanti nel Mondiale è ghiotta tanto che in terza posizione, a proteggerlo dagli attacchi di Fernando Alonso, c’è un alleato insospettabile, Lewis Hamilton, che con la McLaren aprirà la seconda fila in terza posizione. L’inglese, staccato di due decimi, scatterà proprio davanti allo spagnolo, beffato di soli 7 centesimi dal pilota anglo-caraibico. Al pilota della Ferrari resta la speranza di poter migliorare in gara come quasi sempre è successo quest’anno e di poter lottare per lo meno per il podio ma l’impresa resta comunque difficile.

    Mark Webber © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Al quinto posto la Lotus di Kimi Raikkonen che ha accusato un ritardo di quasi quattro decimi da Webber. La E20, dotata dei nuovi aggiornamenti agli scarichi, ha mostrato un netto miglioramente rispetto a Suzuka e la settima posizione di Romain Grosjean ne è la dimostrazione. Entrambe le vetture sono entrate nella top-ten, tra di loro la seconda Ferrari di Felipe Massa, a mezzo secondo però dalla prima posizione.

    Ancora una volta nella classifica dei migliori dieci la Force India, con un confermatissimo Nico Hulkenberg che ha conquistato l’ottava posizione accusando però un ritardo pesantissimo: il tedesco infatti è il primo dei piloti con oltre un secondo di ritardo dalla vetta, ed ha chiuso davanti alle due Mercedes di Nico Rosberg e Michael Schumacher, entrambe nella top-ten.

    Delusione invece per Jenson Button, che non è riuscito a superare la Q2 per entrare nella classifica dei migliori dieci a lottare per la pole position. L’inglese è stato anche rallentato nel suo ultimo run dalle bandiere gialle esposte dai commissari per la vettura di Daniel Ricciardo ferma alla penultima curva a causa di un problema al cambio ma sicuramente i problemi dell’inglese non sono tutti qui perchè la mancanza di velocità della Mp4-27 è state evidente. L’11esima posizione dimostra che quella competitività acquisita sino al GP di Singapore da parte del team di Woking sembra essere stata persa.

    Alle spalle di Button partirà il suo prossimo compagno di squadra in Mclaren Sergio Perez e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi, reduce dal grande terzo posto nella sua Suzuka. In difficoltà anche la Williams, in 15esima posizione con Pastor Maldonado e in 18esima con Bruno Senna ma anche la Toro Rosso non se la passa meglio: detto di Ricciardo che a causa di un problema al cambio ha dovuto rinunciare al suo ultimo tentativo dovendosi accontantare soltanto della 16esima posizione, il suo compagno di squadra Jean-Eric Vergne ha fatto ancora peggio, chiudendo le sue qualifiche in 17esima posizione.

    Chiudono la classifica dei tempi le due Caterham, le due Marussia e le due Hrt.

  • Schumacher annuncia il ritiro a fine stagione

    Schumacher annuncia il ritiro a fine stagione

    La carriera di Michael Schumacher in Formula 1 è arrivata al termine. Il campione tedesco infatti ha annunciato il proprio ritiro dalla carriera agonistica questa mattina, durante una conferenza stampa svoltasi a Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esima gara della stagione.

    Alla presenza dei vertici Mercedes il sette volte campione del mondo ha dato l’annuncio ufficiale, questa volta quello definitivo, dell’abbandono alle corse dopo 6 anni dal suo primo ritiro, tre dal suo rientro nel circus con il team della stella a tre punte, un rientro che però non ha fruttato i risultati e le soddisfazioni sperati: “Ho deciso di ritirarmi alla fine di quest’anno” – ha annunciato il kaiser davanti ad una folla di giornalisti – “è arrivato il momento giusto per farlo”Se avessi voluto rimanere, posso assicurarvi che avrei avuto delle valide opzioni per farlo”. “So di poter competere ancora con i migliori, ma a questo punto è giusto dire addio”

    In effetti a Schumi, dopo essere stato appiedato dalla Mercedes che ha ingaggiato l’ormai ex pilota della McLaren Lewis Hamilton per la prossima stagione, era rimasta ancora l’opzione di poter correre con la Sauber, visto che il team di Woking ha puntato sul messicano Sergio Perez per sostituire l’anglo-caraibico, e poter puntare cosi al record di maggior numero di GP disputati che è detenuto dall’ex compagno-rivale in Ferrari Rubens Barrichello. Ma in effetti cosi non è stato: “E’ tempo di riprendere la vita normale, non so cosa farò dopo il mio ritiro, ma adesso mi sento sollevato. Ora voglio concentrarmi sul resto della stagione e godermi le ultime gare con voi”.

    Michael Schumacher © Clive Mason/Getty Images

    “Ci ho pensato per un pò. L’accordo era triennale, è difficile mantenere motivazione ed energia, è naturale pensarci di più rispetto a quando si è giovani. Ho avuto i miei dubbi per un pò. Ho detto nel 2006 che le mie batterie erano scariche e ora sono in zona rossa. Non so se c’è tempo per ricaricarle, ma guardo alla mia libertà. Non sono deluso per il mio ritorno, in modo diverso ho fatto un grande affare, e sono molto soddisfatto della mia carriera. Ora farò esattamente quello che ho fatto la prima volta, concluderò e mi concentrerò al 100% su quello che devo fare”.

    Abbstanza insoddisfacenti i numeri e i risultati ottenuti dal suo rientro in pista nel 2010: due anni passati nelle retrovie e le soddisfazioni più grandi che arrivano quest’anno, nella stagione che si sta disputando. Un podio nel Gran Premio di Valencia  e la pole position a Montecarlo, li dove i piloti fanno davvero la differenza, per poi essere arretrato di 5 posizioni per essere incorso in una penalità nel GP di Spagna. Un pò troppo poco per un pilota abituato a dominare per tanti anni, messo in difficoltà da un mondo nettamente diverso rispetto alla sua “prima vita” in F1, senza contare l’età , i suoi ben 43 anni suonati che cominciano a farsi sentire.

    Vorrei ringraziare Daimler, Mercedes, il team, i miei ingegneri e i miei meccanici per la fiducia riposta in me“, il ringraziamento commosso di Schumi che ora cercherà di concentrarsi e onorare al meglio i suoi ultimi sei GP di una carriera strepitosa condita da ben 7 titoli mondiali, 91 GP vinti, 155 podi, 68 pole position, 77 giri veloci e 1560 punti, che gli valgono il record per ogni statistica. Numeri davvero impressionanti, incancellabili nonostante questi ultimi tre anni di poche luci e tante ombre.