Lewis Hamilton conquista la pole position nel Gran Premio di casa a Silverstone. Il pilota inglese, col tempo “monstre” di 1:29.607, strappa proprio al fotofinish la prima posizione in griglia al compagno di scuderia Nico Rosberg, conquistando la seconda pole stagionale e monopolizzando ancora una volta la prima fila in qualifica e dimostrando di essere ancora la monoposto più veloce sul giro secco, lasciando la seconda fila alle due Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber, qualificatisi rispettivamente in terza ed in quarta posizione sulla griglia di partenza attardati di 5 decimi dal beniamino di casa.
Grandissima prestazione delle due Force India di Paul di Resta e Adrian Sutil, che ottengo il quinto e il settimo tempo e della Toro Rosso di Daniel Ricciardo il quale si inserisce proprio tra le monoposto della scuderia indiana ottenendo la sesta posizione in griglia. A seguire le Lotus di Romain Grosjean e di un Kimi Raikkonen molto in ombra, chiude la Q3 Fernando Alonso con una Ferrari sottotono che ha fatto fatica a rientrare anche in Q2, nonostante i proclami di miglioramento dettati qualche settimane fa dopo la deludente qualifica canadese di Montreal. Undicesimo Jenson Button le cui scarse prestazioni in pista ormai non fanno neanche più notizia, scavalcata in classifica anche da Force India e Toro Rosso, segno di un’allarmante regressione che sembra non avere fine. Felipe Massa, ancora una volta eliminato in Q2, finisce dodicesimo dopo l’ennesimo weekend nero della sua lunga e incostante carriera in Ferrari, segnato da un altro incidente di cui è stato protagonista nelle libere del venerdì, lasciando spazio a molte voci di mercato che lo allontanerebbero dalla scuderia di Maranello.
Come spesso è accaduto nel corso del campionato, la Red Bull in gara ha completamente capovolto lo scenario delineatosi durante le qualifiche del sabato, mostrando una netta superiorità sulle Mercedes per affidabilità e consumo delle gomme. Staremo a vedere se ancora una volta Sebastian Vettel sarà in grado di allungare in classifica sui rivali o se i progressi compiuti dalla scuderia tedesca daranno nuova linfa ad un Mondiale che sembra già essersi incanalato su binari ben precisi, Fernando Alonso permettendo…
La Pirelli, azienda unica fornitrice dei pneumatici di F1, diversamente da quanto deciso in precedenza, per condurre ulteriori test sulla nuova struttura delle gomme, non attuerà nessun cambiamento alla fornitura di pneumatici per i prossimi gran premi di Gran Bretagna, Germania ed Ungheria.
L’azienda milanese Pirelli, sola fornitrice di gomme per le vetture del Circus, ha annunciato la decisione, a causa del tempo limitato per testare la nuova struttura in kevlar, di non voler apportare variazioni ai pneumatici, con mescole da asciutto, delle vetture di formula 1 per i prossimi tre gran premi: “La decisione è dovuta al fatto che le nuove gomme, a causa della pioggia, non sono state testate sufficientemente nel corso delle prove libere di venerdì scorso in Canada, ciò non ha permesso di trovare l’unanimità da parte dei team”.
La società meneghina ha inoltre reso noto di aver lavorato per risolvere nei reparti produttivi l’annoso problema della delaminazione dei pneumatici: “Le due gomme più dure della gamma Pirelli sono quelle che meglio si adattano alle elevate richieste di carico imposte dal tracciato di Silverstone. Al Nürburgring la rugosità dell’asfalto è molto bassa, di conseguenza alle gomme è richiesto grip meccanico, ciò, combinato con le condizioni meteorologiche spesso molto variabili, fa delle mescole soft e medium la miglior scelta per questo tracciato leggendario”.
Per il circuito di Hungaroring invece saranno disponibili, a detta della Pirelli, pneumatici con mescole P Zero Orange hard e P Zero White medium: ”Quello dell’Ungheria è il tracciato permanente più lento in calendario, ma che impegna molto le gomme a causa di un layout tortuoso. Se a ciò si aggiungono temperature ambientali spesso elevate, le mescole hard e medium diventano le più indicate per questo tracciato, anche perché le soluzioni Pirelli di quest’anno sono più morbide di quanto non fossero quelle della gamma 2012″.
Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio del Canada sul circuito di Montreal, sesto appuntamento della stagione 2013 di Formula 1. Sul tracciato canadese il pilota della Red Bull ha dominato dal primo all’ultimo giro grazie ad un passo gara insostenibile per gli avversari che non hanno potuto far altro che veder allontanare giro dopo giro la sagoma viola e blu della RB8 numero 1, la cui leadership in gara non è mai stata messa in discussione neanche nei valzer dei pit-stop. Il tedesco con una gestione di gara pressochè perfetta è così riuscito ad apporre la prima firma nell’albo d’oro di Montreal, la 28esima totale della carriera, pur ottenuta con qualche rischio di troppo come quello corso nelle prima fasi di gara che ha portato il campione del mondo in carica a sfiorare il muretto all’uscita della prima chicane.
Ma nonostante ciò la prima posizione non è mai stata in dubbio, al contrario è stata apertissima la lotta per la seconda posizione. Lewis Hamilton che sembrava sicuro del secondo gradino del podio ha ceduto clamorosamente nell’ultima parte di gara, dopo il secondo pit-stop, venendo raggiunto da Fernando Alonso che a 8 giri dalla fine gli ha soffiato il secondo posto. Il ferrarista forse poteva essere l’unico in grado di poter impensierire il vincitore coma ha dimostrato il duello a distanza sul filo dei millesimi per ottenere il giro più veloce ma sulla sua condotta di gara ha pesato l’aver fatto i primi giri alle spalle della Williams di Valterri Bottas, che sull’asciutto ha perso la competitività avuta nelle qualifiche del sabato rallentando lo spagnolo. Per il pilota della Mercedes sono affiorati invece i soliti problemi di usura gomme che lo hanno costretto a cedere agli attacchi dell’asturiano, e peggio è andata al suo compagno di squadra Nico Rosberg autore di tre pit-stop e di una gara abbastanza anonima chiusa solamente al quinto posto e ad un distacco abissale, un minuto e dieci secondi, primo dei non doppiati. Sfortunato invece è stato Mark Webber, quarto finale, che avrebbe potuto giocarsi benissimo il podio se solo nelle fasi cruciali del GP, nel bel mezzo del duello con Alonso, non fosse stato autore di un contatto con la Caterhem del doppiato Van Der Garde, contatto che ha provocato il danneggiamento dell’ala anteriore e la conseguente perdita di carico aerodinamico per circa metà della gara. All’ australiano è andato comunque il merito e la soddisfazione di aver ottenuto il giro più veloce di gara nell’ultimo giro della corsa.
In sesta posizione ha chiuso il francese della Toro Rosso Jean Eric Vergne che no nonostante sia stato il primo tra i doppiati ha portato punti pesanti a casa per il team. Alle sue spalle l’inglese Paul Di Resta che con una strategia ad un solo pit-stop e una prima parte di gara lunga ben 54 giri è riuscito a portare a casa un ottimo sesto posto. A punti anche il compagno di squadra Adrian Sutil che ha chiuso la top-ten guadagnando un punticino nonostante un drive-through per aver ignorato le bandiere blu “vendicandosi” nei confronti dell’ex amico Hamilton che, rallentato, è stato poi superato da Alonso.
Ottava posizione per Felipe Massa, che ha compiuto un ottima rimonta dalla 16esima posizione iniziale risultando anche uno dei piloti più attivi in pista con il maggior numero di sorpassi, mentre abbastanza opaca è stata la giornata della Lotus e di Kimi Raikkonen, nono e senza uno spunto degno di nota; il finlandese ha chiuso per la 24esima gara consecutiva nella zona punti, conquistando il record, ma ha perso la seconda posizione in classifica generale in favore di Alonso. A punti non è andata invece nessuna delle due McLaren che è rimasta a secco dopo ben 64 gare in cui almeno uno dei due piloti chiudeva in zona punti; Sergo Perez e Jenson Button si sono classificati rispettivamente in 11esima e 12esima posizione e tutto ciò rappresenta benissimo la situazione disastrosa attuale del team di Woking, entrata in una crisi che sembra non avere fine
Ritorno alla pole position per il Campione del Mondo Sebastian Vettel. Sul circuito canadese di Montreal, sotto una fitta pioggia, il pilota tedesco ha spezzato il dominio Mercedes nelle qualifiche andando a strappare un’importantissima prima piazza in griglia con il tempo di 1:25.425, precedendo per poco meno di un decimo prorpio la Mercedes di Lewis Hamilton. Sorprendente terzo tempo per il finlandese della Williams Valtteri Bottas che precede l’altra vettura della casa di Stoccarda, Nico Rosberg, e Mark Webber. Solo sesto Fernando Alonso, in un pomeriggio alquanto deludente per lui e per la Rossa, in evidente difficoltà con l’asfalto bagnato: Felipe Massa è addirittura 16°. Grandiosa prestazione delle due Toro Rosso, entrambe nella top ten con il francese Vergne settimo e l’australiano Daniel Ricciardo decimo. Chiudono nei primi dieci in griglia anche Adrian Sutil su Force India (8°) e la Lotus di Kimi Raikkonen (9°). Disastro McLaren anche sul bagnato: Perez è infatti dodicesimo mentre Button ha fatto addirittura peggio, classificandosi in quattordicesima posizione.
Le qualifiche si aprono con la pista viscida e le condizioni meteorologiche non proprio ottimali rischiano di mischiare le carte in tavola in favore di qualche outsider. Ce n’è uno in particolare in questo pomeriggio canadese, ed è Bottas: l’esordiente finlandese della Williams è riuscito ad ottenere un insperato terzo posto in griglia mostrando un grande talento ed un’ottima guida sull’asfalto umido. Per la pole a lottare sono principalmente Vettel ed Hamilton, con il tedesco che firma il suo miglior tempo già al primo tentativo disponibile, e l’inglese che per una manciata di decimi non riesce a scavalcarlo ed è costretto a partire dalla seconda posizione in griglia. In gara il pronostico è tutto per Seb e per la scuderia austriaca, ma la qualifica di oggi ha dimostrato che con particolari condizioni climatiche le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Chi invece spera in una gara asciutta è la Ferrari, in netta difficoltà oggi con le gomme intermedie con il solo Alonso a limitare i danni, che nonostante abbia accusato un distacco di oltre un secondo è riuscito a strappare il sesto tempo proprio a ridosso della Mercedes di Rosberg e della Red Bull di Webber. Giornata nera invece per Massa: il brasiliano è andato ad impattare contro le barriere dopo un fuoripista alla curva tre che ha reso necessario l’esposizione della bandiera rossa a due minuti dal termine della Q2. Per lui solo il sedicesimo posto in griglia ed una gara tutta in salita. Fuori nella seconda qualifica anche le due McLaren, con Perez (12°) che ha “vinto” il duello col compagno di box Jenson Button (14°). Nella Q1 fuori a sorpresa Paul di Resta (Force India) e Romain Grosjean (Lotus).
Nico Rosberg ha trionfato nel Gran Premio del Principato di Monaco, sesto appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Montecarlo il tedesco ha dominato la gara mantenendo la testa della classifica dall’inizio alla fine avvantaggiato anche dalle caratteristiche del circuito che non ha favorito i sorpassi. Su questo tipo di tracciato cittadino era importante dunque partire davanti e il pilota della Mercedes è stato abilissimo a sfruttare la pole position conquistata nelle qualifiche del sabato, la terza della stagione ottenuta in modo consecutivo dopo quelle ottenute in Bahrain e in Spagna, per regalarsi e regalare al team della stella a tre punte il primo successo della stagione, il secondo dal rientro in F1 dopo quello ottenuto in Cina nella scorsa stagione sempre con Rosberg al volante. Il successo del giovane figlio d’arte rimanda alla memoria del papà Keke che proprio 30 anni fa su questo circuito ottenne la vittoria dopo aver conquistato il titolo iridato.
Come era prevedibile lo spettacolo del Principato di Monaco è stato terribilmente noioso nonostante i piloti fossero tutti velocissimi e velocissimi racchiusi l’uno dall’altro soltanto da una manciata di decimi. Questo almeno fino a metà gara e precisamente fino al giro numero 30 dove l’episodio sparti acque è stato decisamente l’incidente di Felipe Massa che ha perso il controllo della sua Ferrari alla Saint-Devote in una dinamica pressochè uguale all’incidente delle libere del sabato che lo ha obbligato a saltare le qualifiche. L’episodio involontariamente ha favorito le due Red Bull che nel valzer dei pit-stop sono riuscite a sopravanzare la Mercedes di Lewis Hamilton, che in un sol colpo ha perso due posizioni. L’anglo-caraibico, alla ripresa della corsa, le ha tentate davvero tutte per riportarsi davanti ma i suoi attacchi come prevedibile sono stati vani; tutto a vantaggio di Sebastian Vettel che nonostante una gara priva di acuti degni di nota è riuscito a raccogliere il massimo risultato con il minimo sforzo piazzandosi in seconda posizione incrementando il suo vantaggio in classifica sugli inseguitori diretti. A Mark Webber è andata la gioia del “virtuale” gradino più basso del podio. Il pilota australiano come il compagno di squadra ha corso una gara regolare e dopo aver guadagnato in modo fortunoso la terza posizione si è limitato a resistere nel finale agli attacchi di un’arrembante Hamilton raccogliendo un risultato importante dopo le ultime uscite abbastanza deludenti.
Questi sono stati i quattro piloti racchiusi praticamente in pochi secondi, alle loro spalle il vuoto con Adrian Sutil quinto ma ad una quindicina di secondi. Grande risultato comunque quello del pilota della Force India bravissimo a cogliere le poche posiibilità di sorpasso che la pista gli ha presentato. Il tedesco ha fatto vittime illustri, come Alonso e Jenson Button, che poi ha chiuso alle sue spalle in sesta posizione, superati entrambi al tornantino della Loews e si è preso la soddisfazione di centrare il miglior risultato di sempre sulla pista monegasca, riscattandosi proprio quì dove nel 2008 Raikkonen, allora alla Ferrari, lo tamponò facendogli perdere la quarta posizione.
Delusione in casa Ferrari, dove, come già detto, Massa ha chiuso con un incidente che lo ha portato in ospedale per accertamenti, mentre Fernando Alonso ha addirittura peggiorato la posizione, già non buona, delle qualifiche. Il ferrarista infatti ha chiuso in settima posizione e ha nettamente peggiorato la prestazione rispetto a Barcellona dove la F138 sembrava imprendibile; l’asturiano ha infatti subito il sorpasso di Sutil alla Loews e ha dovuto cedere la posizione a Perez per aver tagliato la chicane all’uscita del tunnel dopo il tentativo di sorpasso parzialmente riuscito del messicano, e come se non bastasse ha dovuto faticare per mantenere la posizione ai danni della Toro Rosso di Jean-Eric Vergne a dimostrazione di un’eccessiva usura delle gomme nel finale.
Da rivedere invece la gara di Sergio Perez, che ha mostrato luci e ombre. Il messicano si è prima esibito in una grande rimonta a suon di sorpassi che gli avevano fatto guadagnare la sesta posizione, poi ha gettando tutto al vento azzardando il solito sorpasso dopo il tunnel ai danni di Raikkonen centrandolo in pieno e procurandogli una foratura che lo ha relegato in 16esima posizione; il finlandese ha poi reagito da campione recuperando fino alla decima posizione e guadagnando un punto. Il pilota della McLaren si è invece fermato qualche tornata più tardi per aver danneggiato la parte anteriore della vettura.
Da segnalare anche al 45esimo giro il bruttissimo incidente alla curva delle piscine tra Max Chilton e Pastor Maldonado che ha causato la bandiera rossa e la sospensione momentanea della gara per mezz’ora per permettere ai commissari di pulire la pista dai detriti. Per fortuna non c’è stata nessuna conseguenza per nessuno dei piloti coinvolti.
Mercedes ancora protagonista nelle qualifiche della Formula 1: sul circuito di Montecarlo il più veloce è Nico Rosberg che ottiene la terza pole consecutiva in stagione, la quarta di fila per la Mercedes, che da un mese a questa parte riesce sempre a piazzare entrambe le monoposto in prima fila nelle qualifiche del sabato. Il pilota tedesco ferma il cronometro sull’1:13.876, precedendo il suo compagno di squadra Lewis Hamilton per poco meno di un decimo (+0.091), in seconda fila si sono piazzate le due Red Bull, con Sebastian Vettel (1:13.980) davanti a Mark Webber. Quinta piazza per la Lotus di Kimi Raikkonen, che riesce a tenere dietro il ferrarista Fernando Alonso per soli 2 millesimi, settimo Sergio Perez con la sua Mclaren, poi Adrian Sutil su Force India, Jenson Button (McLaren) e Vergne (Toro Rosso) a chiudere la top ten. Felipe Massa, autore di un incidente durante le terze libere, partirà ultimo.
Le qualifiche monegasche sono iniziate sotto una leggera pioggia che ha reso l’asfalto del circuito del Principato viscido e insidioso, nel quale un minimo errore poteva essere pagato a caro prezzo. Su un tracciato dove i sorpassi in gara risultano pressocchè impossibili, la conquista della pole diventa fondamentale, e le favorite Mercedes devono faticare più del previsto già dalla Q1, che ha visto tanti outsider nelle prime posizioni grazie alla variabilità delle condizioni meteorologiche che ha mischiato le carte in tavola. Durante la Q2 sono emersi i veri valori delle big e con l’asfalto ormai asciutto i piloti di testa non hanno avuto grossi problemi ad entrare nella Q3, eccetto per Alonso che ha quasi compromesso la sua qualifica entrando due volte ai box negli ultimi 3 minuti della seconda manche. Nei 10 minuti finali della Q3 la tensione è palpabile: tutti in pista con gomme super morbide e Nico Rosberg estrae dal cilindro un giro grandioso che gli permette di conquistare la pole davanti al compagno di box Hamilton e a Sebastian Vettel, segno evidente della superiorità in qualifica delle Mercedes rispetto alle avversarie.
Tanta amarezza in casa Ferrari dopo le qualifiche: Fernando Alonso, che partirà sesto, è visibilmente deluso dall’andamento della sua monoposto. Lo spagnolo ha dichiarato che la F138 ha fatto un passo indietro rispetto alle prove del giovedì e che era importante partire nelle prime posizioni per tentare di vincere la gara domenica. Peggio è andata a Massa, che non è sceso in pista a causa di un incidente occorsogli nelle prime libere del sabato: l’impossibilità dei meccanici di riparare in tempo la monoposto, distrutta nell’impatto contro il guard-rail alla Saint-Devote, ha costretto il brasiliano a restare fermo ai box e conseguentemente a partire ultimo in griglia nella gara di domani.
E’ arrivata in mattinata l’ufficialità del ritorno della Honda in Formula 1. La casa giapponese manca dal grande circus da quasi cinque anni essendosi ritirata alla fine del 2008, anno in cui dal 2006 ha partecipato al Mondiale di F1 come costruttore, senza tuttavia lasciare il segno avendo ottenuto nei tre anni complessivi soltanto 106 punti. Ora invece rientrerà come fornitore ufficiale di motori e lo farà con la McLaren, team con il quale ha costruito un connubio storico a partire dalla fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Dal 1988 al 1992 infatti la scuderia inglese ha fatto incetta di record vincendo in cinque anni ben 4 titoli piloti e 4 titoli costruttori e conseguendo nel primo anno la strepitosa marcia trionfale che ha portato il team di Woking a vincere 15 delle 16 gare della stagione con a bordo la coppia storica del binomio composta da Ayrton Senna e Alain Prost.
Solo una serie di sfortune nel Gran Premio d’Italia a Monza ne impedirono l’ein-plein senza tuttavia togliere (e ci mancherebbe altro) i meriti al team di una grandiosa stagione che ancora oggi valgono il record assoluto di vittorie, al pari della Ferrari che nel 2002 e nel 2004 mancarono il bottino pieno per una sola gara anche se i GP disputati erano rispettivamente 17 e 18.
Honda rientrerà a far parte della famiglia McLaren a partire dal 2015 ed è proprio per quella data che in Giappone si stanno già attrezzando al meglio per preparare il nuovo propulsore V6 turbo da 1.6 litri che già dalla prossima stagione prenderà il posto dell’attuale V8: “L’obiettivo è quello di diventare i numeri uno. Lo dice anche la storia, loro sono i partner ideali per vincere e i nuovi regolamenti della Fia ci stuzzicano non poco. Per noi questo è un nuovo inizio in F1″. Sono state queste le parole del presidente del marchio nipponico Takanobu Ito alle quali hanno fatto seguito quelle del team principal del team inglese Martin Withmarsh che entusiasta ha dichiarato: “Con Honda ripartiamo dai fasti del passato per aprire un nuovo ciclo vincente in F1. Porteremo sulle spalle il peso della storia, ma questo non ci spaventa. Trasformeremo la pressione in ambizione per tornare a dominare”.
La Honda prenderà il posto della Mercedes con la quale la McLaren ha una partnership sin dal 1995 e che andrà avanti ancora per un’altra stagione, quella 2014, anche se in veste non ufficiale visto che la casa di Stoccarda ora ha un team proprio: “manterremo il nostro impegno con la Mercedes fino al 2014 con la quale chiudiamo una bella pagina di storia ricca di successi – ha proseguito Withmarsh. Per la McLaren dunque non ci sarà nessun problema di convivenza con la casa dalla stella a tre punte nonostante l’annuncio di collaborazione con Honda avvenuto in mattinata sia arrivato con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto.
Nico Rosberg ha conquistato la pole position del Gran Premio di Spagna 2013, quinta gara della stagione e prima tappa europea della Formula 1. Sul circuito del Montmelò il tedesco partirà davanti a tutti per la seconda volta consecutiva, dopo aver ottenuto la migliore prestazione anche nelle qualifiche del GP del Bahrain, grazie al tempo di 1:20.718, tempo più rapido di due decimi e mezzo da quello messo a segno dal compagno di squadra Lewis Hamilton, che gli partirà di fianco sulla seconda casella della griglia. La Mercedes, dopo essersi nascosta alla grande in occasione delle libere, ha tirato fuori gli artigli al momento giusto nelle qualifiche di Barcellona monopolizzando la prima fila e regalando al team un “tris” storico, visto che era dal lontano 1955 che la casa dalla stella a tre punte non conquistava tre pole di fila (considerando che l’anglo-caraibico ha centrato la pole in occasione del GP di Cina).
La doppietta del team di Stoccarda è dimostrazione che la vettura verde-argento è ancora velocissima sul giro singolo ma soffre ancora in gara per l’eccessiva usura delle gomme, problema che nel box sperano abbiano risolto durante le tre settimane di pausa o per lo meno limitato. Anche perchè la concorrenza alle spalle e davvero agguerrita, con Sebastian Vettel che partirà terzo, nonostante quella di oggi non sia stata esattamente la migliore qualifica del campione del mondo, visibilmente deluso a fine sessione. il tedesco sarà affiancato da Kimi Raikkonen, a proprio agio sulla E21 e in grande forma sul passo gara.
Cosi come Fernando Alonso, che ancora una volta non è riuscito a fare la differenza sul giro secco chiudendo la sessione solamente in quinta posizione ma in grado di capitalizzare al massimo con la sua Ferrari l’ottimo passo sopratutto con le gomme dure, opportunamente modificate in occasione di questo GP. Felipe Massa invece ha conquistato la sesta posizione, ma è stato retrocesso a fine qualifiche di tre posizioni per aver ostacolato in Q2 Mark Webber durante il suo giro veloce. Partirà dunque nono, mentre beneficeranno dell’arretramento del brasiliano Romain Grosjean, Mark Webber e Sergio Perez. Chiude la top-ten in decima posizione Paul Di Resta, reduce dall’ottima gara in Bahrain chiusa al quarto posto e ancora tra i migliori.
Fuori dalla Q3 Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la McLaren su cui gli aggiornamenti apportati per la Mp4-28 non hanno funzionato. Malissimo anche la Williams, che ha piazzato 17esimo e 18esimo i due alfieri del team inglese. Valterri Bottas è riuscito a classificarsi davanti al suo tam-mate Pastor Maldonado, visibilmente deluso per essere passato dalla pole e la vittoria dello scorso anno all’uscita già nella prima sessione, la Q3.
Fernando Alonso ha vinto la decima edizione del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai valevole per il terzo appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1. Lo spagnolo ha impiegato tre gare per ottenere il primo successo del 2013, riportando la Ferrari al successo dopo circa nove mesi, da un successo che mancava dal Gran Premio di Germania sul circuito di Hockenheim corso lo scorso luglio, ma quì in Cina è stato autore di una gara e una strategia veramente perfetta che gli hanno consentito di riscattare il disastroso GP della Malesia in cui aveva raccolto zero punti conquistando la vittoria numero 31 della carriera raggiungendo nella classifica di tutti i tempi un grande della Formula 1 come Nigel Mansell.
L’asturiano ha messo le cose in chiaro sin dalla partenza scavalcando un incerto Raikkonen, rimasto piantato sulla propria casella e portando l’attacco al rivale di sempre Lewis Hamilton, che dopo pochi giri di gara è stato costretto a cedergli la posizione per un evidente calo dei suoi pneumatici Pirelli a mescola morbida. Ed è proprio questo il dato che fa impressione perchè Alonso ha martellato tempi inarrivabili per gli avversari dal primo all’ultimo giro e nonostante questo gli pneumatici non hanno mostrato segni di cedimento a dimostrazione di una Ferrari davvero ben bilanciata delicata sulle coperture mentre gli altri hanno pensato di risparmiare la gomma a discapito della prestazione. Con questa dimostrazione di forza il due volte campione del mondo ha dovuto soltanto gestire al meglio, senza neanche troppi problemi, il finale di gara per arrivare in solitaria al traguardo riavvicinandosi nuovamente alla vetta della classifica riaprendo il Mondiale.
Alle spalle dello spagnolo con un distacco abbondante hanno chiuso Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton che nonostante un ottimo risultato non sono mai stati in grado di impensierire seriamente la Ferrari numero 3. Il finlandese si è comunque difeso benissimo perchè dopo una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla quarta posizone alle spalle delle due Ferrari è stato abile a rimontare nonostante il danneggiamento dell’ala e del muso anteriore in un contatto con la McLaren di Perez durantte il valzer dei pit-stop. L’anglo-caraibicopuò recriminare per non aver saputo sfruttare al meglio la pole position ottenuta nelle qualifiche ma ha saputo limitare i danni con una Mercedes che ha mostrato ancora qualche problema nella gestione delle gomme. Per l’ex-pilota della McLaren anche qualche brivido finale dovuto alla grande rimonta di Sebastian Vettel che gli è arrivato vicinissimo grazie ad una strategia di gomme decisamente diversa, ma ciò non è servito a togliergli la soddisfazione del secondo podio consecutivo.
Proprio Vettel non è incappato nella sua migliore giornata e ha sofferto tantissimo il Gran Premio cinese. Il tedesco ha provato a sovvertire il pronostico con una strategia diversa rispetto ai primi sette delle qualifiche ma ciò non è servito a fargli agguantare per lo meno il podio che comunque è stato ad un passo fino all’ultima curva. E’ di consolazione il fatto di aver mantenuto la vetta solitaria della classifica del campionato ma la scarsa prestazione della RB9 deve cominciare a far riflettere il team anglo-austriaco perchè oggi si è dimostrata nettamente inferiore alle avversarie. A dimostrazione della non competitività della Red Bull il pessimo week-end del compagno di squadra Mark Webber, penalizzato prima dai commissari di gara che lo hanno retrocesso in ultima posizione dopo le qualifiche per essere rimasto senza benzina, e poi dai suoi meccanici che nel secondo cambio gomme si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota posteriore destra con conseguente ritiro e un brutto zero in classifica.
Quinta posizione per Jenson Button, che ancora una volta ha salvato la faccia alla McLaren con una bella prestazione coronato con il quinto posto. Il pilota inglese ha nascosto ancora una volta le lacune tecniche di una Mp4-28 nata malissimo, oggi in versione B grazie agli aggiornamenti portati da Woking per questo week-end, con una strategia di gara veramente ottima che gli ha consentito di effettuare soltanto due soste e battagliare con i primi e alla fine il quinto posto finale è il giusto riconoscimento per la prestazione del campione del mondo 2009. Non si può dire altrettanto per il compagno di squadra Sergio Perez, ancora una volta anonimo e fuori dalla top-ten ad oltre un minuto dalla vetta.
Gara sottotono invece per Felipe Massa che dopo una partenza fulmine aveva fatto sperare in un prosieguo di gara abbastanza incoraggiante. Dopo il primo pit-stop il brasiliano si è perso restando invischiato nella lotta per le posizioni di centro gruppo senza riuscire a replicare i tempi della prima metà di gara. Mentre si è tolto una bella soddisfazione Daniel Ricciardo che ha confermato con la Toro Rosso la settima posizione delle qualifiche chiudendo davanti alla Force India di Paul Di Resta e un sempre più deludente Romain Grosjean che non è andato oltre la nona posizione. Decimo posto per Nico Hulkenberg, anche lui autore di una bella gara condizionata dagli errori dei propri tecnici durante i pit-stop che lo hanno costretto a restare ai box più tempo del normale. Disastrosa la gara del compagno di squadra Esteban Gutierrez che ha speronato la Force India di Adrian Sutil ponendo fine alla gara di entrambi, cosi come per Nico Rosberg che per la seconda gara consecutiva è stato costretto al ritiro per problemi di affidabilità della W04.
Il risultato finale di gara è stato per qualche minuto sub-judice poichè i commissari di gara hanno messo sotto la lente d’ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che hanno utilizzato il DRS sotto regime di bandiere gialle. Tra questi c’erano Sebastian Vettel, Jenson Button, Mark Webber, Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che tuttavia dopo essere stati ascoltati non hanno subito nessuna penalità e quindi il risultato finale di gara è stato confermato.