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  • NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    Nelle 11 partite disputate nella notte NBA continua il buon momento dei Denver Nuggets che nonostante la pessima serata di Danilo Gallinari (solo 3 punti) sbancano il parquet dei Sixers dopo un tempo supplementare. La sorpresa di questo turno arriva direttamente da Washington dove la migliore squadra della Lega, i Thunder si fanno battere dal peggiore team della NBA, i Wizards. New York prosegue nel suo cammino imbarazzante e viene beffata in casa dai Suns, primo successo fuori casa per gli Spurs che interrompono la striscia vincente dei Magic. Boston batte Toronto ma trema per l’infortunio di Rajon Rondo, Billups con un gran tiro stende i Dallas Mavericks a fil di sirena.

    Chauncey Billups, Los Angeles Clippers | © Harry How/Getty Images

    Gara combattuta a Philadelphia ma alla fine trionfa Denver dopo un overtime nonostante la serata opaca per il nostro Danilo Gallinari (solo 3 punti). A trascinare i Nuggets è l’ex di turno Andre Miller con una prova sontuosa da 28 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi. Ai Sixers non bastano i 22 punti di Young e la doppia doppia del redivivo Turner da 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Clamoroso a Washington: il testa-coda tra Thunder (squadra con la migliore percentuale di vittorie in NBA) e Wizards (team peggiore) va ai padroni di casa che hanno la meglio per 105-102. Kevin Durant torna nella sua città e scrive a referto 33 punti ma sbaglia il tiro finale del possibile pareggio dopo aver guidato la rimonta nei minuti conclusivii. Ancora meglio fa Russell Westbrook che arriva a quota 36 punti ma Oklahoma City deve inchinarsi alla coppia Young-Wall con i 2 che segnano rispettivamente 24 e 25 punti. Ottimo Crawford in uscita dalla panchina (18 punti) mentre nel pitturato Blatche e McGee (19 punti e 21 rimbalzi in combinata) dominano contro i rivali Perkins ed Ibaka (6 punti e 15 rimbalzi insieme).

    Gli Spurs vincono per la prima volta in trasferta e lo fanno al cospetto di una delle migliori squadre del momento, i Magic: Redick pareggia l’incontro alla fine dei tempi regolamentari ma in overtime è una tripla di Gary Neal a 28 secondi dalla fine a spezzare l’equilibrio. Sull’ultimo tentativo di vincere l’incontro Orlando prima sbaglia con Anderson, Howard prende il rimbalzo e scarica per Redick che però tira oltre il tempo rimasto ed il suo tiro da 3 viene annullato e San Antonio trionfa per 85-83. Top scorer del match è Tony Parker con 25 punti, mentre Neal segna solo il tiro da 3 decisivo (3 punti per lui). Ai padroni di casa non basta un mostruoso Dwight Howard da 24 punti e 25 rimbalzi.

    Privi ancora una volta di Andrea Bargnani i Raptors cedono nettamente in casa dei Celtics: Boston quindi torna a sorridere ma contemporaneamente incrocia le dita per l’infortunio al braccio di Rajon Rondo (miglior marcatore con 21 punti) a causa di un brutto fallo dei difensori canadesi.

    I Nets tornano al successo grazie alla tripla doppia sfiorata da Deron Williams (24 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi) ed all’ennesima grande performance del rookie Brooks (22 punti). Per i Warriors non bastano i 30 punti di uno scatenato Monta Ellis

    Ancora una prestazione non all’altezza dei New York Knicks che si fanno battere a domicilio dai non proprio irresistibili Phoenix Suns: è Steve Nash con 26 punti ed 11 assist il protagonista per gli ospiti mentre ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Stoudemire (grande ex) ed i 20 di Shumpert. Malissimo Carmelo Anthony (12 punti con 22 tiri presi).

    Atlanta si conferma una delle squadre meglio costruite ed ha la meglio sugli ostici Blazers: decisivi i 24 punti di Joe Johnson, a Portland non bastano i 22 punti dell’ex Jamal Crawford ed i 20 della stella Aldridge.

    Memphis sbanca New Orleans (10 punti per Belinelli). Gli Hornets hanno 27 punti da parte di Jack ma devono cedere il passo ai Grizzlies, tornati competitivi, grazie al dominante Marc Gasol (per lui 22 punti, 12 rimbalzi e 7 assist).

    Minnesota conferma il buon momento di forma e supera i Pistons: ancora una doppia doppia per Kevin Love (la 14esima consecutiva dall’inizio della stagione con 20 punti e 12 rimbalzi), incanta in cabina di regia il funambolo Ricky Rubio (alcune azioni saranno nel video della Top 10 odierna) che flirta con la quadrupla doppia dopo una performance da 9 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 6 recuperi! Per Detroit brilla il solito Prince con 29 punti.

    Sacramento interrompe la striscia vincente dei Pacers imponendosi per 92-88. Pessimo ultimo quarto per Indiana che avanti di ben 14 punti (80-66) viene tenuta a soli 8 punti segnati. Protagonista il centro Cousins che infila 13 punti e pareggia il career high in rimbalzi con 19. Agli ospiti serve a poco aver portato tutto il quintetto titolare in doppia cifra nei punti segnati.

    E’Chauncey Billups l’eroe della serata per i Clippers: il playmaker losangelino infila la tripla della vittoria a fil di sirena dopo che Terry aveva fatto lo stesso pochi istanti prima per i Dallas Mavericks. Per il sostituto di Chris Paul (ancora out) ci sono 21 punti, Mo Williams ne aggiunge 26 e Blake Griffin arriva a quota 14 punti e 17 rimbalzi. Per i campioni in carica 12 punti di Terry e 17 a testa per Nowitzki e Delonte West.

    Risultati NBA 18 gennaio 2012

    Philadelphia 76ers-Denver Nuggets 104-108 (overtime)
    Phi: Young 22, Turner 20, Brand 16
    Den: Miller 28, Nenè 20, Afflalo 14

    Washington Wizards-Oklahoma City Thunder 105-102
    Was: Wall 25, Young 24, Crawford 18
    Okl: Westbrook 36, Durant 33, Harden 16

    Orlando Magic-San Antonio Spurs 83-85 (overtime)
    Orl: Howard 24, Anderson 17, Wafer 15
    S.A.: Parker 25, Duncan 17, Jefferson 11

    Boston Celtics-Toronto Raptors 96-73
    Bos: Rondo 21, Garnett 15, Bass 13
    Tor: Forbes 18, DeRozan 11, Davis 9, Calderon 9

    New Jersey Nets-Golden State Warriors 107-100
    N.J.: Deron Williams 24, Brooks 22, Humphries 18
    G.S.: Ellis 30, Wright 17, Thompson 12, Lee 12

    New York knicks-Phoenix Suns 88-91
    N.Y.: Stoudemire 23, Shumpert 20, Fields 17
    Pho: Nash 26, Hill 14, Brown 14

    Atlanta Hawks-Portland Trail Blazers 92-89
    Atl: Joe Johnson 24, Smith 17, Teague 13
    Por: Crawford 22, Aldridge 20, Matthews 10

    New Orleans Hornets-Memphis Grizzlies 87-93
    N.O.: Jack 27, Ariza 18, Smith 14
    Mem: Gasol 22, Conley 18, Mayo 16

    Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 93-85
    Min: Love 20, Pekovic 11, Tolliver 11, Johnson 11
    Det: Prince 29, Gordon 18, Monroe 13

    Sacramento Kings-Indiana Pacers 92-88
    Sac: Thornton 17, Garcia 16, Cousins 13
    Ind: Granger 16, Collison 16, West 13, Hibbert 13

    Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 91-89
    Cli: Williams 26, Billups 21, Jordan 19
    Dal: Nowitzki 17, West 17, Mahinmi 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Chicago cade a Memphis. I Thunder sbancano Boston

    NBA, Chicago cade a Memphis. I Thunder sbancano Boston

    Nel Martin Luther King Day ben 11 le partite disputate in NBA che sono state diluite nell’intera giornata: Derek Fisher batte Dallas con un gran tiro da 3 a pochi secondi dalla fine del match, Chicago senza il suo leader Derrick Rose cade a Memphis. Pioggia di triple nel canestro di New York ed i Magic espugnano il Madison Square Garden. I Thunder vanno a vincere a Boston con autorità.

    Derek Fisher, Los Angeles Lakers | © Stephen Dunn/Getty Images

    New York deve inchinarsi alla straordinaria vena realizzativa da oltre l’arco degli Orlando Magic che infilano ben 17 tiri da 3 sui 35 totali. Anderson aggiorna il suo career high a quota 30 punti (7/13 dalla lunga distanza), Turkoglu ne aggiunge 15 (4/7 da 3) e Redick arriva a 21 (3/6 dal perimetro). Ben contenuto Howard (solo 8 punti) ai Knicks non è comunque bastato Carmelo Anthony autore di 33 punti.

    Senza Derrick Rose Memphis ha vita facile contro Chicago che privata del suo leader diventa una squadra nella norma. Gay piazza 24 punti e Conley 20, ben coadiuvati dal reparto lunghi con le doppie doppie di Gasol (19 punti e 10 rimbalzi) e Speights (16 punti e 12 rimbalzi). Per i Bulls 20 punti di Luol Deng.

    Philadelphia continua a comandare l’Atlantic Division grazie al successo contro Milwaukee: 24 punti di Holiday e 21 di Iguodala spezzano la resistenza di Bogut (20 punti, 11 rimbalzi) e compagni.

    John Wall (career high con 38 punti) fa faticare più del necessario gli Houston Rockets che però alla fine si prendono la vittoria e ringraziano 4 uomini in doppia cifra con Martin che arriva a quota 25, Dalembert a 20, Scola a 18 e Lowry a 16.

    Continua il buon momento di Kyrie Irving che guida al successo i suoi Cavaliers sul parquet di Charlotte: la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft segna 25 punti e per i padroni di casa non c’è nulla da fare nonostante le buone prove di Augustin (24 punti) ed Henderson (17). Ad aiutare Irving ci sono i 20 punti di Jamison ed i 14 testa della coppia Varejao-Casspi.

    Belinelli segna solo 2 punti (1/8 dal campo) ed il suo score è insufficiente per avere la meglio su Portland: New Orleans si affida all’ex di turno Jarrett Jack (per lui 21 punti) ma i Blazers riescono a prevalere grazie ad un grande Aldridge (22 punti) ed al sostanzioso apporto di Batum (19 punti alla fine).

    Tutto facile per i Clippers che guidano l’incontro con i Nets dall’inizio alla fine nonostante l’assenza del playmaker Chris Paul. Tutto il quintetto losangelino raggiunge la doppia cifra in punti segnati con Griffin che si arrampica fino a quota 23 (con 14 rimbalzi) e Butler e Billups che ne aggiungono 20 a testa. New Jersey si consola con il solito Brooks (19 punti) e paga la serata non proprio felice di Deron Williams che chiude con 14 punti ma con 14 tiri presi.

    Senza Andrea Bargnani si fa dura per i Raptors che si inchinano agli Hawks di Josh Smith (28 punti e 15 rimbalzi) e Joe Johnson (27 punti).Per i canadesi inutili i 22 punti di Barbosa.

    Prova di forza edi autorità per i Thunder che si confermano la migliore squadra in NBA andando a vincere a Boston: 28 punti di Durant e 26 di Westbrook (letali 2 sue triple nel finale di gara) guidano la franchigia dell’Oklahoma. Pierce piazza 24 punti per i Celtics ma non è assistito al meglio dai compagni di squadra.

    La crescita dei Timberwolves è costante e sotto la guida di Rubio (altra tripla doppia sfiorata con 9 punti, 8 assist ed 8 rimbalzi) Minnesota si regala il successo contro i Kings. Solita doppia doppia per Kevin Love da 33 punti ed 11 rimbalzi (primo giocatore dai tempi di Hakeem Olajuwon ad aprire la stagione con 13 doppie doppie consecutive)mentre per Sacramento ci sono 12 punti ciascuno per Thornton, Thompson e Garcia.

    Una tripla ad alto coefficiente di difficoltà di Derek Fisher (13 punti) abbatte i Dallas Mavericks nel finale di gara e dà una piccola vendetta ai Lakers sui texani che lo scorso campionato li eliminarono dalla post season. In un match dalle basse percentuali e dal basso punteggio c’è da segnalare la doppia doppia di Bynum da 17 punti e 15 rimbalzi mentre Bryant si prende una giornata di riposo segnando solo 14 punti in 22 tentativi. I Mavericks hanno in Nowitzki (21 punti) ed Odom (10 punti per l’ex di turno, applauditissimo dall’intero Staple Center) i migliori marcatori.

    Risultati NBA 16 gennaio 2012

    New York Knicks-Orlando Magic 93-102
    N.Y.: Anthony 33, Douglas 12, Shumpert 12
    Orl: Anderson 30, Redick 21, Turkoglu 15

    Memphis Grizzlies-Chicago Bulls 102-86
    Mem: Gay 24, Conley 20, Gasol 19
    Chi: Deng 20, Watson 17, Gibson 16

    Washington Wizards-Houston Rockets 106-114
    Was: Wall 38, Crawford 17, Young 13
    Hou: Martin 25, Dalembert 20, Scola 18

    Charlotte Bobacts-Cleveland Cavaliers 94-102
    Cha: Augustin 24, Henderson 17, White 15
    Cle: Irving 25, Jamison 20, Casspi 14, Varejao 14

    New Orleans Hornets-Portland Trail Blazers 77-84
    N.O.: Jack 21, Okafor 12, Kaman 12
    Por: Aldridge 22, Batum 19, Wallace 14

    Los Angeles Clippers-New Jersey Nets 101-91
    Cli: Griffin 23, Butler 20, Billups 20
    N.J.: Brooks 19, Okur 15, Deron Williams 14, Humphries 14

    Atlanta Hawks-Toronto Raptors 93-84
    Atl: Smith 28, Joe Johnson 27, Teague 13
    Tor: Barbosa 22, Amir Johnson 13, Calderon 13

    Boston Celtics-Oklahoma City Thunder 88-97
    Bos: Pierce 24, Pietrus 14, Garnett 12, O’Neal 12, Rondo 12
    Okl: Durant 28, Westbrook 26, Sefolosha 19

    Minnesota Timberwoves-Sacramento kings 99-86
    Min: Love 33, Ridnour 25, Ellington 15
    Sac: Thornton 12, Thompson 12, Garcia 12

    Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 73-70
    Lak: Bynum 17, Bryant 14, Fisher 13
    Dal: Nowitzki 21, Odom 10, Mahinmi 9

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, derby di Los Angeles ai Clippers. Crisi per Boston

    NBA, derby di Los Angeles ai Clippers. Crisi per Boston

    Nelle 11 gare in programma nella notte NBA i Clippers battono i Lakers nel derby di Los Angeles. Ai gialloviola questa volta non sono bastati i 42 punti di Bryant, per la quarta partita consecutiva a segno con oltre 40 punti. Bene anche Thunder, Bulls, Sixers e Mavericks. Indiana apre la crisi dei Boston Celtics ancora sconfitti.

    Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers | © Harry How/Getty Images

    Philadelphia ha la meglio su Washington grazie ai 24 punti di Louis Williams ed ai 23 di Andre Iguodala. Ai Wizards, tornati quantomeno vivi dopo alcune partite da dimenticare, non bastano i 23 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate di un incontenibile McGee. In ripresa anche Nick Young (27 punti) e John Wall (per lui tripla doppia sfiorata con 19 punti, 9 rimbalzi e 9 assist).

    Cade Golden State a Charlotte: i Bobcats si affidano alla buona vena realizzativa di Henderson (26 punti), di Walker (23 punti) e di Mullens (19 punti). Per i Warriors ci sono 24 punti e 16 rimbalzi del solido Lee, mentre è da dimenticare la serata al tiro di Monta Ellis che infila 18 punti tirando però 26 volte (solo 6 centri dal campo).

    Gli Hawks puniscono l’inesperienza dei giovani Timberwolves che in vantaggio di 18 punti (sul finire di terza frazione) si fanno recuperare tutto lo svantaggio nell’ultimo quarto e vanno KO. Decisivi i tiri liberi di Ivan Johnson a 4 secondi dalla fine, la replica di Kevin Love a fil di sirena non va a buon fine. 30 punti e 13 rimbalzi per l’ala di Minnesota mentre Rubio costruisce la solita doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi. Per Atlanta da segnalare le prove dei 2 Johnson: Joe piazza 25 punti mentre Ivan aggiunge una doppia doppia da 10 punti ed 11rimbalzi.

    Indiana apre ufficialmente la crisi dei Boston Celtics: i Pacers si impongono per 97-83 e ringraziano i 21 punti del leader Granger ed i 17 a testa di Collison e George. Inutili per i “Verdi” i 21 punti di Pierce e Garnett.

    Ancora priva di Andrea Bargnani Toronto perde a Chicago segnando solo 64 punti. Ad abbattere la resistenza canadese sono 5 uomini in doppia cifra per i Bulls tra i quali spicca Derrick Rose autore di 18 punti ed 11 assist.

    10 punti di Marco Belinelli non bastano agli Hornets per avere la maglio sui Grizzlies. Memphis porta tutto il quintetto titolare in doppia cifra, top scorer Rudy Gay (23 punti) e Marc Gasol (20 punti ed 11rimbalzi).

    Serve l’overtime a Houston per superare i Blazers: Portland gioca un grande ultimo quarto e recupera tutto lo svantaggio (tenendo gli avversari a soli 13 punti segnati) con Lowry che sbaglia il tiro della vittoria per i Rockets. A fare la differenza nel supplementare sono un paio di giocate di Scola (solo 6 punti per lui) e Martin (28 punti). Stratosferico ancora una volta il playmaker Lowry che sfiora la tripla doppia con 33 punti, 8 rimbalzi e 9 assist).

    I Thunder riescono a prevalere facilmente (non inganni il risultato) sui Knicks privi del leader Carmelo Anthony, out per un infortunio alla caviglia. Oklahoma City si affaccia all’ultimo quarto in vantaggio per 92-65 e regala il riposo a tutti i titolari. 28 punti per Durant (solo 3 errori al tiro), 24 per Harden e 21 per Westbrook (con 8 assist ed 8 rimbalzi). New York squadra senz’anima, 14 punti ciascuno per Stoudemire, Chandler e Douglas.

    Ancora più facile il successo di Dallas che demolisce 99-60 i Kings: per i campioni in carica, tornati finalmente ad alti livelli dopo un brutto inizio, ci sono 21 punti di Terry. Ospiti orrendi che tirano con il 25% dal campo (9% da 3!).

    Deron Williams torna a Salt Lake City da avversario (accolto da una bordata di fischi al suo ingresso in campo) ma i Nets escono sconfitti dal parquet dei Jazz battuti dai 20 punti di Jefferson e dalla doppia doppia di Millsap (18 punti e 12 rimbalzi). Per il grande ex invece 16 punti ma ottenuti con 15 tiri presi.

    Infine i Clippers bastonano i Lakers nel derby di Los Angeles: ai gialloviola questa volta servono a poco e niente i 42 punti di Kobe Bryant (quarta partita oltre i 40 punti consecutiva), che deve inchinarsi con tutta la squadra ai 33 punti di Chris Paul ed ai 22 di Blake Griffin.

    Risultati NBA 14 gennaio 2012

    Washington Wizards-Philadelphia 76ers 90-103
    Was: Nick Young 27, McGee 23, Wall 19
    Phi: Williams 24, Iguodala 23, Thaddeus Young 18

    Charlotte Bobcats-Golden State Warriors 112-100
    Cha: Henderson 26, Walker 23, Mullens 20
    G.S.: Lee 24, Ellis 18, Robinson 12, Wright 12

    Atlanta Hawks-Minnesota Timberwolves 93-91
    Atl: Joe Johnson 25, Teague 20, Ivan Johnson 10, Green 10
    Min: Love 30, Rubio 18, Ellington 13

    Indiana Pacers-Boston Celtics 97-83
    Ind: Granger 21, George 17, Collison 17
    Bos: Pierce 21, Garnett 21, Bass 10

    Chicago Bulls-Toronto Raptors 77-64
    Chi: Rose 18, Boozer 17, Deng 14
    Tor: DeRozan 15, Barbosa 15, James Johnson 12

    Memphis Grizzlies-New Orleans Hornets 108-99
    Mem: Gay 23, Gasol 20, Conley 17
    N.O.: Jack 23, Smith 15, Vasquez 14

    Houston Rockets-Portland Trail Blazers 107-105 (overtime)
    Hou: Lowry 33, Martin 28, Budinger 18
    Por: Batum 29, Aldridge 22, Felton 13

    Oklahoma City Thunder-New York Knicks 104-92
    Okl: Durant 28, Harden 24, Westbrook 21
    N.Y.: Stoudemire 14, Chandler 14, Douglas 14

    Dallas Mavericks-Sacramento Kings 99-60
    Dal: Terry 21, Carter 16, Nowitzki 14
    Sac: Thornton 14, Cousins 12, Thompson 9

    Utah Jazz-New Jersey Nets 107-94
    Uta: Jefferson 20, Millsap 18, Miles 17
    N.J.: Humphries 18, Deron Williams 16, Farmar 13

    Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers 102-94
    Cli: Paul 33, Griffin 22, Billups 19
    Lak: Bryant 42, Gasol 14, Bynum 12

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Orlando espugna Oakland con record di Howard

    NBA, Orlando espugna Oakland con record di Howard

    Nelle 5 partite giocate nella notte NBA da segnalare la vittoria esterna dei Magic ad Oakland con Dwight Howard che, oltre ad una prova monumentale da 45 punti e 23 rimbalzi, stabilisce il nuovo record della Lega per tiri liberi tentati (ben 39).

    Atlanta domina ogni singolo quarto e manda KO i Charlotte Bobcats: per la franchigia della Georgia ci sono 6 uomini in doppia cifra con Josh Smith a guidare il gruppo con una performance da 30 punti e 13 rimbalzi. Molto bene anche Joe Johnson (per lui 23 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) mentre per il centro Zaza Pachulia (che sostituiva l’infortunato Horford, out per 3 mesi per guai alla spalla) c’è una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi. Per gli ospiti solo 2 giocatori riescono a superare i 10 punti segnati in partita, uno è B.J. Mullens (21 punti), l’altro è Gerald Henderson (16 punti).

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il ritorno di Bogut continua a dimostrarsi essenziale per Milwaukee che ha la meglio sui Detroit Pistons. Partita tutto sommato sempre in controllo per i Bucks che si affidano ai 27 punti di Brandon Jennings ed ai 25 di Stephen Jackson. Non basta alla squadra del Michigan la sontuosa gara del centro Greg Monroe, alla sua migliore prestazione dall’entrata in NBA che infila 32 punti con 16 rimbalzi. Ottimo anche il rookie Brandon Knight (20 punti per il giovane playmaker) ma per il resto non c’è molto da salvare nelle fila degli ospiti.

    Memphis vince abbastanza facilmente contro New York, approfittando anche dell’infortunio alla caviglia, durante la gara, della stella dei Knicks Carmelo Anthony, costretto ad uscire dal parquet. E’ Rudy Gay a guidare i suoi compagni con 26 punti, doppia doppia per Marc Gasol da 10 punti e 12 rimbalzi mentre Mayo porta dalla panchina un sostanzioso contributo di 18 punti. Per i newyorchesi, nonostante solo 19 minuti giocati, il migliore è proprio Anthony con 14 punti, il suo sostituto Walker riesce a segnarne altri 14 ma non basta ad avere la meglio dei padroni di casa viste le brutte prestazioni di Stoudemire (6 punti con un misero 1/7 dal campo) e Chandler (2 punti e gara da dimenticare). Anche il rookie Shumpert, dopo ottime partite nei giorni precedenti, viene coinvolto nel marasma generale chiudendo con 12 punti ma con 5/20 dal campo e ben 6 palle perse.

    Buon risultato per i Cleveland Cavaliers che sbancano Phoenix grazie alla prima scelta ssoluta dell’ultimo Draft Kyrie Irving che piazza 26 punti in una gara non facile per lui che lo opponeva al grande Steve Nash. Oltre al talento ex Duke University si mettono in mostra Jamison (che chiude con 23 punti totali) e Varejao che segna 8 punti ma riesce a prendere ben 17 rimbalzi (quasi la metà di tutti quelli presi dai Suns). Per i padroni di casa, all’ennesima delusione stagionale, si salvano il solito Nash con 16 punti e 15 assist, e Marcin Gortat che arriva in doppia doppia chiudendo con 14 punti e 10 rimbalzi. Il rookie Marcus Morris dalla panchina porta inutilmente alla causa 13 punti ed 8 rimbalzi.

    Infine gli Orlando Magic espugnano il parquet dei Golden State Warriors grazie ad una prova mostruosa del proprio centro Dwight Howard che mette assieme numeri paurosi: per lui 45 punti e 23 rimbalzi, assolutamente immarcabile al centro dell’area, assieme a lui giocano una gara splendida anche Hedo Turkoglu (20 punti e 9 assist) e J.J. Redick (13 punti alla fine). In una partita punto a punto ai padroni di casa non bastano un monumentale Monta Ellis che segna 30 punti conditi da 11 asssit ed un grande David Lee che non sfigura al cospetto del rivale Howard ed alla fine mette assieme cifre di tutto rispetto con 26 punti e 12 rimbalzi. Da segnalare anche per i gialloblu le buone prove di Nate Robinson e del rookie Thompson con 14 punti a testa. Ultima annotazione è per il solito Howard: i 39 tiri liberi tentati nel match (21 a bersaglio) rappresentano il nuovo record NBA, nessuno in un singolo incontro ne aveva battuti così tanti nella storia della Lega.

    Risultati NBA 12 gennaio 2012

    Atlanta Hawks-Charlotte Bobcats 111-81
    Atl: Smith 30, Johnson 23, Teague 16
    Cha: Mullens 21, Henderson 16, Thomas 9

    Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 102-93
    Mil: Jennings 27, Jackson 25, Leuer 15
    Det: Monroe 32, Knight 20, Prince 13

    Memphis Grizzlies-New York Knicks 94-83
    Mem: Gay 26, Mayo 18, Allen 12
    N.Y.: Anthony 14, Walker 14, Shumpert 12

    Phoenix Suns-Cleveland Cavaliers 90-101
    Pho: Nash 16, Gortat 14, Morris 13
    Cle: Irving 26, Jamison 23, Gibson 10

    Golden State Warriors-Orlando Magic 109-117
    G.S.: Ellis 30, Lee 26, Robinson 14, Thompson 14
    Orl: Howard 45, Turkoglu 20, Redick 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Bargnani trascina Toronto. Bene Gallinari, Knicks inguardabili

    NBA, Bargnani trascina Toronto. Bene Gallinari, Knicks inguardabili

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Uno straordinario Andrea Bargnani con 31 punti (11/16 dal campo per lui) a cui aggiunge 7 rimbalzi trascina i suoi Toronto Raptors alla vittoria (la seconda di fila) contro i Cleveland Cavaliers. DeMar DeRozan aggiunge 25 punti e 5 triple segnate e per gli ospiti non c’è nulla da fare. Delude Irving con 3 soli canestri su 13 tentativi.

    Toronto Raptors | © Mike Lawrie/Getty Images

    Successo agevole per gli Orlando Magic contro i disastrati Wizards che infilano la sesta sconfitta consecutiva. Anderson (23 punti e 15 rimbalzi) ed Howard (18 punti e 20 rimbalzi) distruggono la debole difesa avversaria. Ottima prova anche per Turkoglu con 14 punti ed 8 assist. Washington ora si interroga sul futuro.

    Terzo quarto decisivo a Boston dove con un parziale di 29-12 i Celtics chiudono la pratica Nets dopo aver sofferto oltremodo nel primo tempo. Pierce guida i suoi compagni con una prestazione da 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, mentre tra le fila di New Jersey viene pagata a caro prezzo l’assenza della stella Deron Williams.

    Incredibile sconfitta interna per i Knicks che dopo aver perso 2 giorni fa contro Toronto cedono il passo ad un’alta squadra tutt’altro che irresistibile, i Charlotte Bobcats: dopo 2 iniziali canestri di Chandler gli ospiti prendono il comando delle operazioni e non si voltano più indietro. Non basta il rientro di Stoudemire e Shumpert a risvegliare una squadra che sembra priva di un’identità di gioco nonostante i fenomeni in campo. Anthony piazza 32 punti,”Stat”ne aggiunge 25 con 12 rimbalzi ma Douglas continua a fare danni nei possessi decisivi ed alla fine viene fischiato dal pubblico presente. Charlotte porta tutto il quintetto titolare in doppia cifra con un Diaw autore di 27 punti.

    Pur privi dell’infortunato Dwyane Wade i Miami Heat surclassano gli Indiana Pacers. Mattatore del match il solito LeBron James che infila una doppia doppia da 33 punti e 13 assist.Per gli ospiti si salva il solo Hibbert (16 punti e 12 rimbalzi), orrido il secondo periodo dove Miami prende il largo e con i Pacers capaci di segnare un solo canestro su 15 tentativi.

    Tutto facile anche per i Bulls che sbancano Detroit grazie ai 17 punti e 10 assist di Derrick Rose ed ai 14 punti del grande ex Rip Hamilton. Monroe è il migliore per i Pistons, per lui doppia doppia da 19 punti e 13 rimbalzi.

    Continua la crisi degli Hornets di Marco Belinelli che perdono la quarta partita consecutiva. Non basta il ritorno in campo di Eric Gordon per una squadra che tira molto male sul parquet. A Philadelphia basta un Holiday da 23 punti per espugnare New Orleans. Buona la prova di Evan Turner che mette a referto 21 punti.

    Nonostante la brutta notizia che il leader Randolph resterà fuori causa per 2 mesi dopo l’infortunio subìto a Chicago (è stato preso per sopperire all’assenza il lungo Speights da Philadelphia), i Memphis Grizzlies sbancano Minneapolis e ringraziano il perfect game di Tony Allen (20 punti con 8/8 dal campo). Ai Timberwolves non bastano le buone prove di Love (27 punti e 14 rimbalzi) e Rubio (12 punti e 10 assist).

    Match tutto sommato tranquillo per Dallas che porta a casa un altro successo questa volta contro i Suns. Alla sua 1000esima partita nella Lega Dirk Nowitzki segna 20 punti con 6 rimbalzi e 7 assist. Inutili per Phoenix i 22 punti e 10 rimbalzi di Gortat.

    Senza Manu Ginobili (out per circa 6 settimane, verrà operato oggi alla mano fratturata), gli Spurs battono lo stesso i Warriors. Protagonisti del match Parker (21 punti) e Duncan (15 punti ed 11 rimbalzi). Super Ellis (38 punti) non basta a Golden State.

    Vittoria in scioltezza anche per Danilo Gallinari (8 punti) ed i suoi Denver Nuggets che arrivano contro i Kings ad avere anche un vantaggio di 31 punti. La squadra del Colorado segna con qualsiasi giocatore, mentre Sacramento si accontenta, per il momento, della buona prova del ribelle Cousins che chiude con 26 punti in appena 25 minuti di gioco.

    Infine largo successo dei Clippers contro Houston: i californiani giocano e si divertono guidati dalle magie di Paul (20 punti e 10 assist) e Griffin (22 punti e 9 rimbalzi). Per i Rockets il top scorer è il solito Lowry che infila 17 punti.

    Risultati NBA 4 gennaio 2012

    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 92-77
    Tor: Bargnani 31, DeRozan 25, Calderon 13
    Cle: Jamison 19, Irving 2, Casspi 10

    Orlando Magic-Washington wizards 103-85
    Orl: Howard 28, Anderson 23, Turkoglu 14, Redick 14
    Was: Young 17, Wall 14, Blatche 10

    Boston Celtics-New Jersey Nets 89-70
    Bos: Pierce 24, Bass 15, Garnett 14
    N.J.: Brooks 17, Farmar 11, Morrow 9

    New York Knicks-Charlotte Bobcats 110-118
    N.Y.: Anthony 32, Stoudemire 25, Shumpert 18
    Cha: Diaw 27, Henderson 24, Mullens 16

    Miami Heat-Indiana Pacers 118-83
    Mia: James 33, Bosh 22, Jones 14, Chalmers 14
    Ind: Hibbert 16, Hansbrough 14, George 13

    Detroit Pistons-Chicago Bulls-83-99
    Det: Monroe 19, Jerebko 13, Wilkins 10, Bynum 10
    Chi: Boozer 19, Rose 17, Hamilton 14

    New Orleans Hornets-Philadelphia 76ers 93-101
    N.O.: Gordon 22, Landry 21, Jack 19
    Phi: Holiday 23, Turner 21, Hawes 17

    Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 86-90
    Min: Love 27, Ridnour 13, Rubio 12
    Mem: Allen 2o, Gay 19, Mayo 14

    Dallas Mavericks-Phoenix Suns 98-89
    Dal: Nowitzki 20, Terry 18, Odom 15
    Pho: Gortat 22, Nash 15, Hill 14

    San Antonio Spurs-Golden State Warriors 101-95
    S.A.: Parker 21, Jefferson 17, Duncan 15
    G.S.: Ellis 38, Curry 20, Lee 13

    Denver Nuggets-Sacramento Kings 110-83
    Den: Harrington 15, Fernandez 12, Mozgov 11, Afflalo 11
    Sac: Cousins 26, Thornton 23, Fredette 7

    Los Angeles Clippers-Houston Rockets 117-89
    Cli: Griffin 22, Paul 20, Foye 16
    Hou: Lowry 17, Martin 14, Scola 12

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Portland espugna Oklahoma City. Vincono Lakers e Bulls

    NBA, Portland espugna Oklahoma City. Vincono Lakers e Bulls

    6 le partite disputate nella notte NBA.

    La sfida tra 2 squadre in piena ricostruzione va ai Cavaliers che si impongono per 115-101 sui Bobcats. Decisivo il parziale in apertura di quarto periodo (14-2) firmato da Thompson (alla fine 16 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate) e da Gibson. Ottima gara per la prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving che piazza 20 punti in appena 21 minuti a cui aggiunge anche 6 assist. A Charlotte non bastano quindi i 21 punti ed 8 rimbalzi di Corey Maggette ed i 26 punti e 9 assist di Augustin.

    LaMarcus Aldridge, Portland Trail Blazers | © Ronald Martinez/Getty Images

    Vittoria molto importante ed in rimonta per i Bulls contro Atlanta: gli Hawks aprono il quarto periodo in vantaggio di 14 punti ma Derrick Rose (splendida la sua prova con 30 punti di cui 17 nell’ultima frazione di gioco) trascina Chicago con giocate d’autore. Il match si decide nel finale con la giocata a 2 tra Noah e Deng ed i tiri liberi sbagliati dagli ospiti (1/4 nei secondi conclusivi, 14/25 in totale) che buttano via una partita praticamente vinta. Ottima performance per Luol Deng che si dimostra la spalla ideale di Rose chiudendo l’incontro con 21 punti ed 8 rimbalzi. Agli Hawks non sono sufficienti 4 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Horford (16 punti), Williams (14), Smith (doppia doppia da 15 punti e 14 rimbalzi) e Johnson (10 punti ma con 17 tiri presi).

    Affermazione convincente dei Memphis Grizzlies (privi di Zach Randolph) che superano i Sacramento Kings. Ben 6 uomini in doppia cifra per i padroni di casa che hanno in Rudy Gay il top scorer con 23 punti, Young ne aggiunge 20, Mayo 16, Conley 14, Allen 10 e Marc Gasol scrive una doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi. Per Sacramento prima grande prova per Jimmer Fredette (anche se inutile ai fini del risultato) che infila 17 punti con 4 bombe da 3 punti, doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi per J.J. Hickson (schierato in quintetto al posto del ribelle Cousins che si è accomodato in panchina). Gara sbagliata invece per Evans e Thornton che mettono assieme 14 punti appena in combinata con un brutto 6/18 al tiro.

    Un immarcabile Al Jefferson guida i suoi Jazz al successo sui Bucks: per il centro di Utah ci son ben 26 punti conditi da 10 rimbalzi, ben coadiuvato dal compagno di reparto Millsap che aggiunge una doppia doppia da 13 punti e 12 rimbalzi. Per Milwaukee, alla terza sconfitta in 5 partite ci sono da segnalare i 24 punti e 12 rimbalzi di Drew Gooden che sostituiva l’indisponibile centro titolare Andrew Bogut ed i 16 punti di Stephen Jackson. Poi nessun altro raggiunge la doppia cifra in punti segnati e per i Bucks, nonostante sia solo l’inizio del campionato, è già notte fonda.

    Seconda sconfitta consecutiva per i Thunder che devono inchinarsi al cospetto degli straordinari Blazers, che si dimostrano superiori a tutte le avversità subìte negli ultimi anni. La brutta serata al tiro dell’asso Kevin Durant (19 punti, 8/26 al tiro) condanna Oklahoma City, alla quale non bastano i 23 punti di James Harden ed i 22 (con 6 rimbalzi ed 8 assist) di Russell Westbrook. Portland scappa via nel quarto periodo e non si volta più indietro, trascinata dall’immenso LaMarcus Aldridge che sta dimostrando doti da leader finora sconosciute: per la power forward biancorossonera ben 30 punti ed 8 rimbalzi (ridicolizzati sia Perkins che Ibaka a centro area), 16 punti sono di Matthews e 13 di Wallace (con 10 rimbalzi) ma è importante anche Batum dalla panchina con 12 punti, 7 rimbalzi e 3 triple che spezzano le gambe ai Thunder.

    La grande prestazione del duo Bynum-Bryant aiuta i Lakers a battere gli ostici Rockets: Kobe infila 37 punti dopo l’orrenda prestazione a Denver ed aggiunge 8 rimbalzi e 6 assist, il centro scrive 21 punti e 22 rimbalzi a referto (prima doppia doppia in carriera con oltre 20 punti e rimbalzi in una singola partita). A Houston non basta la straordinaria prova di un Kyle Lowry che si sta ergendo a super star della Lega, con l’ennesima tripla doppia sfiorata con 22 punti, 10 rimbalzi e 9 assist.Per lui futuro sempre più roseo.

    Risultati NBA 3 gennaio 2012

    Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 115-101
    Cle: Irving 20, Jamison 19, Thompson 16
    Cha: Augustin 26, Maggette 21, Henderson 16

    Chicago Bulls-Atlanta Hawks 76-74
    Chi: Rose 30, Deng 21, Boozer 11
    Atl: Horford 16, Smith 15, Williams 14

    Memphis Grizzlies-Sacramento Kings 113-96
    Mem: Gay 23, Young 20, Mayo 16
    Sac: Fredette 17, Thomas 15, Hickson 12

    Utah Jazz-Milwaukee Bucks 85-73
    Uta: Jefferson 26, Millsap 13, Hayward 12
    Mil: Gooden 24, Jackson 16, Livingston 9

    Oklahoma City Thunder-Portland Trail Blazers 93-103
    Okl: Harden 23. Westbrook 22, Durant 19
    Por: Aldridge 30, Matthews 16, Wallace 13

    Los Angeles Lakers-Houston Rockets 108-99
    Lak: Bryant 37, Bynum 21, Gasol 14
    Hou: Lowry 22, Scola 20, Budinger 16

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    11 le partite giocate nella notte NBA.

    Dopo l’iniziale sconfitta ad Oklahoma City arriva il terzo successo di fila per gli Orlando Magic che ringraziano i 23 punti (con 5 triple) di Ryan Anderson e la sontuosa doppia doppia di Dwight Howard da 20 punti e ben 24 rimbalzi. Per Charlotte ci sono i 20 punti di Corey Maggette.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Fatica più del necessario Indiana per avere la meglio dei Cavaliers ma alla fine arriva la vittoria in overtime (il primo della nuova stagione NBA): Granger è il top scorer con 22 punti ma sono importanti le doppie doppie di Hibbert (17 punti e 13 rimbalzi), di West (14 punti e 10 rimbalzi) e di Hansbrough (11 punti e 12 rimbalzi). Iutili i 20 punti della prima scelta assoluta Irving per Cleveland che sbaglia il comodo canestro del successo sulla sirena finale dei tempi regolamentari.

    Prima affermazione stagionale per i Boston Celtics che non hanno problemi nel prevalere su Detroit: Paul Pierce torna in campo e per lui ci sono 12 punti, 19 sono di Jermaine O’Neal e 17 di Allen e Bass. I Pistons trovano la grande serata di Greg Monroe autore di 22 punti e 9 rimbalzi ma poco altro dai rimanenti giocatori.

    Atlanta conquista il terzo successo stagionale battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nets: protagonisti della sfida la guardia Joe Johnson con 22 punti ed il playmaker Teague con 21.Per gli ospiti 23 punti della stella Deron Williams, doppia doppia per Humphries da 10 punti e 13 rimbalzi e 21 punti dalla sorpresa di questo inizio di campionato MarShon Brooks.

    I Grizzlies massacrano i Rockets: nel +20 finale da sottolineare la grande performance della coppia di lunghi di Memphis con Randolph che è autore di 23 punti e 9 rimbalzi e Gasol che ne aggiunge 20 con 8 rimbalzi e 5 stoppate. Serve a poco quindi la discreta serata di Kevin Martin per Houston che infila 21 punti sbagliando solo 4 tiri.

    I Phoenix Suns beffano gli Hornets di Marco Belinelli: serata negativa al tiro per New Orleans che alla fine non va oltre al misero 26/90 che equivale ad un orrendo 28% pagando oltremodo l’assenza di Eric Gordon. Phoenix ne approfitta con Warrick e Dudley autori rispettivamente di 18 e 16 punti. Doppia doppia per Frye da 10 punti e 16 rimbalzi e 7 punti conditi da 12 assist per Nash. Belinelli acchiappa 10 rimbalzi ma si ferma a soli 8 punti con un brutto 3/13 al tiro.

    Ancora una volta è Dwyane Wade a salvare i Miami Heat, precisamente sul campo di Minnesota: l’asso del team della Florida segna i punti decisivi a 4 secondi dalla fine del match come già successo qualche giorno fa a Charlotte.Per lui 19 punti alla fine ma il merito del canestro vincente è tutto di LeBron James che alza sopra il ferro una palla comoda comoda da schiacciare dentro. Per James serata monstre da 34 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Bene anche Bosh che mette a referto 20 punti (complessivamente i Big Three mettono assieme 73 punti sui 103 totali di squadra). Per i generosi Timberwolves non basta la solita doppia doppia di Kevin Love (25 punti e 12 rimbalzi) e la convincente prova di Ricky Rubio con 12 punti, 12 assist (prima doppia doppia in NBA) e 6 rimbalzi.

    Altra pesante sconfitta per Washington, questa volta a Milwaukee: Brandon Jennings segna 22 punti con 5 assist ed è coadiuvato da un buon Ilyasova (16 punti) e dalla doppia doppia di Bogut (13 punti e 15 rimbalzi). Washington ha in Jordan Crawford (24 punti) il top scorer ma poi poco altro dai suoi giocatori di spicco.

    Primo sorriso stagionale per i Dallas Mavericks che hanno la meglio sui Raptors di Andrea Bargnani (autore di 30 punti). Per i texani gran partita di Mahinmi con 19 punti mentre Nowitzki chiude a quota 18 e Terry ne aggiunge 17.

    Utah batte Philadelphia grazie ai canestri di Favors (20 punti ed 11 rimbalzi) ed Hayward (15 punti) nel finale. Buona prova anche per Millsap con 14 punti e 14 rimbalzi mentre Harris guida in cabina di regia la sua squadra mettendo a referto anche 19 punti. Philadelphia spreca la palla del possibile overtime con Louis Williams (per lui 20 punti), Holiday ne aggiunge 22 ed è inutile la doppia doppia di Spencer Hawes con 15 punti e 13 rimbalzi.

    Infine un maestoso Derrick Rose affonda i Los Angeles Clippers: i padroni di casa californiani danno spettacolo in ogni giocata grazie alla coppia Griffin (34 punti e 13 rimbalzi) e Paul (15 punti e 14 assist), ma devono fare i conti con la sostanza della point guard di Chicago autore di 29 punti, 16 assist ed 8 rimbalzi. Tutto il quintetto dei Bulls va in doppia cifra (Deng e Noah segnano 19 punti a testa, Boozer ne aggiunge 10 ed Hamilton 16) e per i Clips è notte fonda.

    Risultati NBA 30 dicembre 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
    Cha: Maggette 20, Augustin 14, Mullens 12
    Orl: Anderson 23, Howard 20, Jason Richardson 16

    Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91 (overtime)
    Ind: Granger 22, Hibbert 17, Hill 15
    Cle: Irving 20, Varejao 14, Jamison 12, Parker 12

    Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
    Bos: O’Neal 19, Bass 17, Allen 17
    Det: Monroe 22, Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
    Atl: Johnson 22, Teague 21, Horford 12
    N.J.: Williams 23, Brooks 21, Okur 15

    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
    Mem: Randolph 23, Gasol 20, Pargo 14
    Hou: Martin 21, Lowry 15, Budinger 11

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 78-93
    N.O.: Landry 17,Jack 12, Okafor 10
    Pho: Warrick 18, Dudley 16,Gortat 12

    Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
    Min: Love 25, Randolph 14, Rubio 12
    Mia: James 34, Bosh 20, Wade 19

    Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
    Mil: Jennings 22, Ilyasova 16, Delfino 15
    Was: Crawford 24, Lewis 14, McGee 10

    Dallas Mavericks-Toronto Raptors 99-86
    Dal: Mahinmi 19, Nowitzki 18, Terry 17
    Tor Bargnani 30, Barbosa 20, DeRozan 11, Calderon 11

    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
    Uta: Favors 20, Harris 19, Hayward 15
    Phi: Holiday 22, Williams 20, Iguodala 16

    Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
    Cli: Griffin 34, Butler 16, Paul 15
    Chi: Rose 29, Noah 19, Deng 19

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Southwest Division. Dallas cerca la riconferma

    NBA, analisi Southwest Division. Dallas cerca la riconferma

    L’analisi della stagione NBA 2011/2012 prosegue nella Western Conference, più precisamente partiamo dalla Southwest Division, raggruppamento dove sono inseriti i campioni in carica dei Dallas Mavericks. I texani avranno nei Memphis Grizzlies, squadra giovane, atletica e talentuosa, il principale avversario. San Antonio dovrebbe invece accusare una piccola flessione dato che gli uomini di punta sono ormai ultratrentenni. A spartirsi le briciole invece Houston Rockets e New Orleans Hornets che non sembrano apparentemente attrezzate per battagliare nei piani alti.

    Dirk Nowitzki | © DON EMMERT/AFP/Getty Images

    DALLAS MAVERICKS: E’ ovvio che Dallas riparta per la nuova stagione con la nomea di favorita. Tuttavia la perdita di Tyson Chandle, andato a New York, potrebbe pesare molto più di quanto si possa pensare: il lungo ex Hornets, Bulls e Bobcats era l’unico elemento del quintetto che poteva assicurare rimbalzi, difesa e tanto agonismo, i texani ne sentiranno la mancanza benchè siano arrivati come rinforzi l’ex All Star Vince Carter ed il tuttofare dei Lakers Lamar Odom, chissà per quale motivo svenduto dai gialloviola. A completare un roster di tutto rispetto il leader Dirk Nowitzki, sul quale potremmo sprecare fiumi di inchiostro, tale è la bravura di questo tedesco che ha trascinato la sua squadra al titolo lo scorso anno contro un team di fenomeni, il saggio Jason Kidd che dispenserà ancora assist in cabina di regia, il sesto uomo di lusso Jason Terry, terribile tiratore da 3 punti e l’atletico Shawn Marion. Da valutare il rendimento di Haywood in sostituzione di Chandler sotto canestro e l’inserimento di una ex promessa come Brandan Wright che a soli 24 anni ha passato più giorni in infermeria che sul campo da gioco. L’obiettivo dei Mavs è ripetersi, probabile che, in una Western Conference un pò indebolita negli ultimi anni dalle partenze di top player verso i team della Eastern, Nowitzki e compagni possano ambire ad una Finale bis contro gli Heat.

    ROSTER DALLAS MAVERICKS

    HOUSTON ROCKETS: La perdita più grave per i Rockets non sarà forse il ritiro del centro cinese Yao Ming, quanto l’aver lasciato andare via un tecnico preparato ed intelligente come Rick Adelman che negli ultimi 3 anni, pur avendo una squadra da lottery (per via di infortuni ai giocatori e lacune tecniche dell’organico) è riuscito a portare Houston ai playoff o quanto meno a sfiorarli, facendo rendere al massimo atleti che nella Lega non avrebbero nessun ruolo di rilievo. Le fortune dei Rockets passeranno per le mani della guardia Kevin Martin e per quelle dell’ala grande Luis Scola, poi tanti comprimari come Courtney Lee, Chase Budinger, il play sloveno Goran Dragic, Jonny Flinn, Jordan Hill, Kyle Lowry e Terrence Williams, alcuni di questi fatti rendere da Adelman al 1000%. Difficile che il nuovo head coach Kevin McHale possa ripetere le gesta del suo predecessore. Sarà interessante vedere all’opera Donatas Motiejunas, lungo ex Benetton Treviso, prima scelta dei Minnesota Timberwolves all’ultimo Draft ma acquistato immediatamente dai Rockets. Perso sul mercato Chuck Hayes, centro che ha sostituito Yao Ming abbastanza degnamente negli ultimi campionati pur essendo alto solo 196 centimetri (firmato dai Sacramento Kings ma si vocifera di un annullamento del contratto con i californiani per via di una anomalia fisica) potrebbe trovare spazio la seconda scelta assoluta più sbagliata della storia della NBA ovvero Hasheem Thabeet, atleta che ai tempi dell’Università veniva paragonato ad Hakeem Olajuwon (indimenticato centro dei Rockets con cui vinse 2 titoli). L’obiettivo per Houston sarebbero i playoff ma con il materiale a disposizione nel roster è molto più probabile una stagione da lottery.

    ROSTER HOUSTON ROCKETS

    MEMPHIS GRIZZLIES: Se il processo di crescita dei Grizzlies continuerà per il verso giusto, Dallas dovrà stare molto attenta perchè Memphis ha già dimostrato la sua forza negli scorsi playoff quando riuscì ad eliminare nel primo turno la squadra numero 1 della Western Conference, i San Antonio Spurs che avevano dominato la stagione assieme ai Chicago Bulls. Squadra giovane, completa, talentuosa, atletica e fisica, ai Grizzlies non manca nulla per essere la sorpresa della stagione. Conley guiderà ancora la squadra come playmaker, Mayo potrebbe riprendersi il posto di guardia perso nella parte finale del torneo 2010/2011, Gay sarà l’arma in più visto che per infortunio ha saltato la scorsa post season. E poi il punto forte di Memphis, una front line devastante per talento, forza e completezza con Zach Randolph e Marc Gasol. Perso Shane Battier, volato a Miami, la panca degli “Orsi” è comunque di livello con Tony Allen pronto a mordere le caviglie di qualsiasi avversario, Xavier Henry pronto a migliorare le sue performance e Sam Young in rampa di lancio. Peccato per l’infortunio del lungo Darrell Arthur che avrebbe dato minuti di riposo a Randolph e Gasol. Se tutto andrà per il verso giusto i Grizzlies hanno le Semifinali di Conference a portata di mano. E magari anche qualcosa in più…

    ROSTER MEMPHIS GRIZZLIES

    NEW ORLEANS HORNETS: Il team di Marco Belinelli è atteso da un anno di transizione dopo le gravi perdite dell’ala grande David West e del fenomeno Chris Paul, che non hanno gradito la gestione societaria in questi anni ed hanno optato per l’addio alla Louisiana. Sebbene gli Hornets abbiano ricavato dalla cessione del proprio play un pacchetto di giocatori interessanti (Gordon, Kaman ed Aminu) tuttavia c’è da dire che sono scoperti proprio nel ruolo di regista ed in quello di ala grande lasciato vuota da West. Jack dovrà cercare di fare del suo meglio per non far rimpiangere il suo illustre predecessore partito per Los Angeles sponda Clippers, Belinelli si troverà un concorrente in più nel ruolo di guardia visto l’arrivo del talentuoso Eric Gordon. Sotto canestro si divideranno i minuti Okafor e Kaman, mentre in ala piccola Ariza sarà il titolare con Aminu pronto a farlo rifiatare. Per ovviare alla partenza di West è stato invece rifirmato Carl Landry, onesto lavoratore ma che nulla ha a che fare con il talento del giocatore ex Xavier University. Coach Monty Williams è chiamato al miracolo di condurre questa squadra nuovamente ai playoff, ma non sarà facile. Più verosimilmente New Orleans dovrà accontentarsi di una scelta alta al prossimo Draft (oltre a quella che gli verrà da Minnesota, via Clippers, ottenuta nella trade Paul) per costruire una squadra importante per il futuro.

    ROSTER NEW ORLEANS HORNETS

    SAN ANTONIO SPURS: La stagione degli Spurs dipenderà molto dalle condizioni fisiche del duo Duncan (35 anni)-Ginobili (34): i 2 grandi vecchi di San Antonio sono ancora l’asse portante della squadra assieme al solito Tony Parker (anche lui ormai sulla trentina). Una squadra esperta dunque, che ha dominato la scorsa stagione ma che ha pagato a caro prezzo lo sforzo venendo poi sbattuta fuori dai Memphis Grizzlies, testa di serie numero 8, ed ultima qualificata alla post aseaon, nel primo turno dei playoff. Il pericolo per i texani è che tutto ciò possa ripetersi, magari disputando una grande regular season per poi pagare tutto a maggio quando ci saranno le partite che contano. Importante dunque sarà il contributo dei pochi giovani nel roster come Tiago Splitter, DaJuan Blair ed il rookie Kawhi Leonard di cui si dice un gran bene. Non dovrebbe essere difficile per i neroargento arrivare ai playoff, ma sarà importante vedere in che condizioni arriveranno all’appuntamento gli “anziani” della squadra.

    ROSTER SAN ANTONIO SPURS 

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    NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

    Marc Gasol, centro spagnolo in NBA dei Memphis Grizzlies, fatello minore del più famoso Pau, ala grande dei Los Angeles Lakers (almeno fino ad ora), resterà con la franchigia del Tennessee per i prossimi 4 anni. I Grizzlies hanno infatti pareggiato l’offerta degli Houston Rockets che nella giornata di ieri avevano fatto pervenire all’agente del giocatore una proposta molto interessante da 58 milioni di dollari per 4 anni. Essendo un free agent con restrizione Memphis ha potuto trattenere il suo centro dandogli un contratto analogo. Marc, scelto dai Los Angeles Lakers al Draft del 2007, ha giocato solo ed esclusivamente con i Grizzlies nella Lega, visto che nel 2008 proprio i gialloviola che detenevano i suoi diritti lo scambiarono a Memphis per acquistare il fratello Pau. Beffati anche i New Orleans Hornets che, perso proprio ieri David West, accasatosi agli Indiana Pacers, avrebbero voluto sfruttare l’ampio margine salariale a disposizione per acquisire proprio Marc Gasol. Il forte centro iberico nell’ultima stagione è stato uno dei principali protagonisti dei Grizzlies, approdati dopo qualche annata buia nuovamente ai playoff, dove la loro corsa è stata fermata dagliOklahoma City Thunder in semifinale di Conference (dopo aver eliminato al primo turno per 4-2 la squadra con il seed numero 1 della Western Conference ovvero i SanAntonio Spurs). Le cifre d’altronde parlano chiaro: per lui 82 gare disputate (sempre presente) con 11.7 punti, 7 rimbalzi e 1.7 stoppate di media a partita nella regular season 2009/2010, numeri poi migliorati nei 13 incontri dei playoff chiusi a 15 punti, 11.2 rimbalzi e 2.2 stoppate di media. Una riconferma importante per i Memphis Grizzlies che ora puntano a migliorare decisamente l’ottimo campionato disputato lo scorso anno.

    Marc Gasol, Memphis Grizzlies | © Ronald Martinez/Getty Images

    Chris Paul intanto è sempre più vicino ai Los Angeles Clippers: nelle ultime ore c’era stato uno stop alla trattativa con New Orleans voluto, come già successo qualche giorno fa con i cugini dei Lakers, dal commissioner David Stern, che al momento deve fare anche le veci di Presidente degli Hornets dato che la franchigia della Louisiana appartiene alla Lega in attesa di nuovi investitori. Stern aveva bloccato l’affare con i Clips non convinto totalmente dalle contropartite tecniche del team californiano: Eric Gordon, Chris Kaman, Al-Farouq Aminu e una prima scelta (quella che i Clips hanno ricevuto da Minnesota) al prossimo Draft, un pacchetto molto invitante rispedito al mittente da Stern che voleva inserire nella trade un ulteriore giocatore, il giovane playmaker Eric Bledsoe. La contro proposta ha fatto infuriare la dirigenza losangelina che ha interrotto le trattative. Ma Chris Paul fa veramente gola ai “cugini” dei Lakers ed ecco che con una mossa a sorpresa i Clippers hanno messo sotto contratto il veterano playmaker Chauncey Billups, 35 anni, tagliato con la clausola “Amnesty” dai New York Knicks qualche giorno fa, acquisto che di fatto permette l’inserimento di Bledsoe nello scambio con gli Hornets. Ad ore si attende la nuova risposta di Stern che secondo molti esperti dovrebbe essere positiva per finalizzare l’affare. Il diretto interessato, Chris Paul, chiede ai Clippers garanzie in vista del futuro e comunque non rinnoverà il contratto sulla lunga scadenza con i rossoblu limitandosi ad attivare semplicemente la player option, ovvero un rinnovo annuale, opzione contemplata nel suo attuale contratto. Se i Clippers si riveleranno una squadra da titolo allora poi Paul firmerà l’estensione pluriennale, altrimenti se il progetto dovesse fallire potrà diventare free agent nell’Estate 2013 e sarà libero di andare dove più desidera.

    Intanto David West spiega perchè Paul vuole andare via dagli Hornets e perchè lui stesso lo ha già fatto:

    Oggi è dura lavorare senza un proprietario che possa dare una direzione, per questo ho visto subito difficile la mia permanenza a New Orleans. Ci sono stati vari eventi che hanno allontanato me e Chris Paul dalla franchigia. Se hai Paul, devi fare di tutto per fare felice il tuo uomo-franchigia. E allora non devi lasciar partire a cuor leggere il suo migliore amico, Jannero Pargo, e non puoi commettere l’errore di non consultare Paul in occasione della cessione di Tyson Chandler. Non ho nulla contro il suo sostituto, Emeka Okafor, ma la partenza di un giocatore come Chandler ha fatto vacillare le nostre illusioni, Jeff Bower avrebbe dovuto sentire i nostri pareri prima di queste operazioniDemps e Monty Williams ci hanno invece consultato per ogni scelta, ma ormai era già tardi

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    NBA: I voti della stagione. Southwest Division

    Dopo aver esaminato la stagione della Eastern Conference, il viaggio nella NBA prosegue con i voti della Western Conference, partendo dalla divisione più competitiva della Lega, risultati alla mano, ovvero la Southwest Division, dove sono inseriti i neo campioni dei Dallas Mavericks e dove nessuna squadra è arrivata a fine campionato con un record negativo, un raggruppamento che ha “rischiato” di qualificare ai playoff tutte e 5 le formazioni appartenenti alla Southwest (l’unica franchigia rimasta fuori sono stati gli Houston Rockets autori comunque di un grandissima stagione nonostante tante difficoltà affrontate partita dopo partita).

    nba.com

    DALLAS MAVERICKS: 10. Non poteva esserci un voto diverso per i nuovi campioni NBA, autori di un’ottima stagione regolare (stesso record dei Lakers, con 57 vittorie e 25 sconfitte, che detenevano il titolo ed eliminati proprio dai texani con un secco 4-0 ai playoff) e di una post season ancora più straordinaria che ha messo in evidenza un gioco di squadra sublime. Nonostante il brutto infortunio al ginocchio subìto da Caron Butler (out per tutta la stagione), pedina fondamentale nel gioco di coach Carlisle, i Mavs hanno comunque trovato le risorse per andare avanti. Dallas in trasferta è stata la migliore squadra del campionato (28 vittorie e 13 sconfitte, assieme ai Miami Heat, l’altra finalista) e il trend è stato mantenuto anche nei playoff (unica squadra capace di vincere a Miami, per ben 2 volte, su di un campo fino quel momento imbattuto). La forza dei texani è stata anche il grande carattere dimostrato nei momenti difficili, e non è un caso che nei decisivi quarti periodi Dirk Nowitzki e compagni abbiano operato clamorose rimonte che hanno portato vittorie insperate. Non c’è ombra di dubbio che il team che ha fatto sudare più di tutti gli altri i neo campioni del Mondo siano stati i Portland Trail Blazers (nel primo turno dei playoff), ma alla fine anche loro si sono arresi allo strapotere biancoblu. Il titolo conquistato 2 settimane fa è il giusto riconoscimento soprattutto per 2 giocatori che meritavano di vincere qualcosa nella loro carriera NBA che finora era stata poco generosa, stiamo parlando di Jason Kidd, 38enne playmaker che nei playoff ha dato prova di poter insegnare ancora basket a ragazzini in alcuni casi più giovani di lui anche di 15 anni, con una regìa perfetta, e Dirk Nowitzki, ala tedesca dal talento assoluto, 215 centimetri di tecnica pura, atleta pericoloso tanto vicino a canestro quanto letale dalla distanza. Il ciclo dei Mavericks non è destinato a durare data l’alta età media della squadra, ma sicuramente anche nel prossimo anno Dallas potrà dire la sua, poi probabilmente si penserà al rinnovamento di una squadra che nel bene o nel male ha fatto la storia della Lega dato che dal 2000 il team non ha mai disputato una stagione al di sotto delle 50 vittorie (clamoroso il campionato 2006-2007 in cui i Mavs ebbero un record stratosferico di ben 67 vittorie e sole 15 sconfitte, sole 5 vittorie in meno del record dei Bulls di Michael Jordan, per poi ritrovarsi fuori al primo turno dei playoff per mano dell’ultima squadra qualificata per la post season, i Golden State Warriors!). Al momento, però, ciò che dice la storia è che sono loro la squadra da battere…

    HOUSTON ROCKETS: 7. Altra stagione difficile per i Rockets sempre a causa degli infortuni, tuttavia il carisma, la bravura ed il lavoro di coach Rick Adelman (allenatore fin troppo sottovalutato) hanno portato Houston ad un record positivo di 43 vittorie e 39 sconfitte, perdendo l’accesso ai playoff per una manciata di successi. E’ indubbio che i meriti siano in gran parte dell’allenatore che ha saputo motivare un gruppo di giocatori solidi ma non eccezionali, impartendo un gioco spumeggiante e divertente, ma in alcune occasioni si sono visti tutti i limiti dell’organico che non era sicuramente di primo piano. Gli ultimi infortuni di Yao Ming, con 2 fratture da stress ai piedi hanno messo a rischio la carriera del centro cinese di 227 centimetri (fuori ormai da almeno 2 stagioni!), un atleta su cui la franchigia texana dovrà fare le proprie riflessioni. Mezzo voto in meno perchè la dirigenza in questa offseason ha optato per non rinnovare il contratto ad Adelman, l’artefice principale del bel gioco e dei successi del team, una scelta inspiegabile per molti punti di vista. Anche per questo motivo il futuro a Houston non pare poi così roseo.

    MEMPHIS GRIZZLIES: 8. Grande stagione per i Grizzlies culminata con l’accesso ai playoff dopo 4 campionati fatti per lo più di delusioni. Memphis non solo è riuscita a vincere la prima partita playoff della sua storia (nei 3 precedenti i Grizzlies avevano subito 3 sweep, ovvero 4-0 secchi contro le avversarie) ma addirittura ha eliminato la testa di serie numero 1 della Western Conference, i San Antonio Spurs, dimostrando le grandi potenzialità del team per il futuro. Nonostante un avvio di regular season in sordina, gli “Orsi” pian piano si sono ripresi, arrivando sul finale di stagione al massimo della forma fisica ed a farne le spese sono stati, come già detto, gli Spurs. Nel turno successivo però la franchigia del Tennessee si è inchinata a Kevin Durant ed ai suoi Thunder, ma il campionato disputato dai Grizzlies è stato ottimo ed è la base di partenza per un grande futuro. Già dal prossimo anno ci si aspetta un miglioramento evidente, sempre che la dirigenza, con scelte scriteriate (come successo in passato, vedere la trade di Pau Gasol con i Lakers!) non smembri una formazione che è pronta, se non per scrivere la storia della NBA, quantomeno la propria!

    NEW ORLEANS HORNETS: 8. Era molto difficile per gli addetti ai lavori pronosticare una stagione dignitosa per gli Hornets, ma la squadra della Louisiana ha un pò sorpreso tutti (i dubbi non erano legati al quintetto di partenza, di sicuro livello, quanto alla panchina, una delle più povere della Lega). New Orleans è stata la prima squadra NBA a dare fiducia al nostro Marco Belinelli, dandogli un posto da titolare fisso, e la guardia italiana ha ripagato come ha potuto lo spazio affidatogli da coach Monty Williams, disputando tutto sommato un campionato più che sufficiente. Ciò che ha tagliato le gambe agli Hornets è stato l’infortuno del leader realizzativo David West ad una ventina di partite (scarse) dalla fine della regular season: un brutto infortunio ai legamenti del ginocchio che ha menomato i “Calabroni” sia dal punto di vista della leadership che dal punto di vista dello “score” dato che West è un giocatore da almeno 20 punti di media per partita. La già povera panchina non ha potuto sopperire all’assenza e tutto ciò ha influito nella sfida del primo turno playoff contro i Lakers che comunque hanno faticato più del dovuto contro Chris Paul e compagni (chissà come sarebbe finita con West in campo). Il futuro però non promette bene per New Orleans che rischia di perdere il leader Paul, attratto sempre di più dal progetto dei Knicks, a cui per completare l’opera manca proprio un playmaker. Si apre un bivio per la dirigenza che deve decidere se dare via il suo numero 3 per ricavare qualcosa di buono in cambio (ed i Knicks possono dare Billups e qualche altro buon giocatore) oppure perdere poi il giocatore gratis nella prossima Estate del 2012 dato che Paul va in scadenza. Insomma sarà decisivo il comportamento della dirigenza anche se a limitare il raggio d’azione c’è il fatto che gli Hornets sono di proprietà della Lega e qualsiasi mossa sul mercato potrebbe generare polemiche da parte degli altri team. Sempre che gli Hornets vengano tenuti a New Orlenas: è alto il rischio che la squadra venga spostata in un’altra città per via della crisi economica cittadina che non porta alcun guadagno alla franchigia.

    SAN ANTONIO SPURS: 7. Tritasassi in regular season (con un record di 61 vittorie e 21 sconfitte, superati solo all’ultima giornata dai Chicago Bulls come migliore squadra della Lega), proprio al termine della stagione regolare gli Spurs si sono ritrovati in crisi fisica il che ha permesso agli avversari dei Memphis Grizzlies di avere facilmente il predominio nella sfida del primo turno playoff, chiusasi sul 4-2 ma che avrebbe potuto riservare anche un 4-0 sfavorevole ai neroargento). Il voto dunque è la naturale media tra il 9 per la grande stagione regolare disputata ed il 5 per i deludentissimi playoff che hanno lasciato l’amaro in bocca ai tifosi Spurs ed ha aperto qualche riflessione nella dirigenza che prima o poi dovrà pensare al naturale ringiovanimento ripartendo da zero. Al momento pare che a San Antonio si voglia andare avanti sulla strada della continuità con il passato rimandando di un altro anno la rifondazione ma in molti pensano che questa non sia la scelta giusta. Rifondare partendo da poco e niente alcune volte è doloroso ma può essere la mossa giusta per aprire cicli vincenti. Il prossimo sarà probabilmente l’ultimo assalto al titolo del trio Duncan-Ginobili-Parker, un asse che ha segnato la storia della franchigia texana per tanti anni, lasciando anche l’impressione che a San Antonio abbia giocato l’ala grande (Tim Duncan) più forte della storia della NBA. Sarebbe bello per lui lasciare il palcoscenico principale con un’ultima grande vittoria ma l’emergere delle nuove forze della NBA lascia poche speranze al numero 21 del team neroargento.

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