Tag: mehdi benatia

  • Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    La Juve cala il Poker, i bianconeri, agevolati anche da un paio di papere di Donnarumma, s’impone per 4-0 contro il Milan e porta a casa così la quarta Coppa Italia consecutiva.

    Una partita che è girata in soli otto minuti nella ripresa, dopo un primo tempo infatti piuttosto scialbo con un paio di conclusioni non certo sensazionali per parte, nel secondo tempo il Milan ha provato a cambiar registro e a fare la partita ma al 56° su azione di corner Benatia è stato bravo a trovare il colpo di testa giusto per il vantaggio. Solo 4 minuti dopo inizia il Donnarumma Horror Show con il giovane portiere rossonero che si fa sfuggire un tiro non certo impossibile di Douglas Costa per il 2-0 Juve e al 64° si fa sfuggire di mano un colpo di testa su azione da corner consegnando su un piatto d’argento a Benatia la palla per doppietta e 3-0.

    La gara in pratica finisce qui, quando inizia a piovere però poi il tutto si trasforma in diluvio con la deviazione di Kalinic, su corner di Pjanic, che s’infila nella propria porta.

    Allegri così con la sua Juventus conquista la quarta Coppa Italia consecutiva e si prepara a cercare la matematica del 7°, quarto per lui, Scudetto consecutivo.

    Dalla sua parte Gattuso ha messo in campo un buon Milan che ha retto bene per almeno 55 minuti e poi è caduta anche per colpa di qualche errore di troppo del suo portiere.

    Veniamo al racconto della finale di Coppa Italia.

    Si parte con una buona occasione per Khedira che però colpisce troppo debolmente, blocca Donnarumma. Al 7° arriva la risposta del Milan con lo scambio Çalhanoğlu-Cutrone che mette l’attaccante in condizione di calciare, respinge Buffon. La partita si mantiene su ritmi non certo esaltanti, si segnala solo una conclusione di Dybala al 15° fuori con  Donnarumma in controllo. Alla mezz’ora si rivede anche il Milan, Suso prova il tiro a giro ma Buffon devia in corner. Al 37° Cuadrado pennella per Mandzukic ma il croato di testa colpisce debolmente. Poco dopo ci prova anche Bonaventura da fuori, palla alta. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con un Milan più propositivo. Al 52° Dybala riceve e calcia subito, bravo Donnarumma a farsi trovare pronto. Al 55° Donnarumma sfodera un mezzo miracolo sul siluro di Dybala, palla in angolo. Dal successivo corner però arriva il colpo di testa vincente di Benatia. Al 59° Ancora Dybala, slalom e gran botta ma Donnarumma salva. Passa solo un minuto e Donnarumma commette un errore sul tiro di Douglas Costa che non sembra irresistibile, la palla s’infila beffarda. La Juve preme ed il portiere rossonero è costretto a deviare in corner la conclusione di Douglas Costa. Sul corner successivo altro errore di Donnarumma che si fa sfuggire il pallone, arriva Benatia che da due passi fa doppietta per il tris bianconero. Al 72° Matuidi nel tentativo di anticipare gli attaccanti avversari tocca il pallone indietro ma per sua fortuna il pallone sbatte sul palo. Al 75° ancora un corner fatale al Milan, sul bel cross di Pjanic arriva la sfortunata deviazione di Kalinic che infila la propria porta. Al 77° Buffon è bravissimo sul tiro di Çalhanoğlu ed ancora più reattivo sul tap-in da due passi di Borini. Sostanzialmente non accade altro se non un tentativo da lontanissimo di Dybala, finisce così, la Juve cala il Poker in finale per conquista il Poker consecutivo di vittorie in Coppa Italia. 

     

    JUVENTUS – MILAN 4-0 (56°, 64° Benatia, 60° Douglas Costa, 75° aut. Kalinic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (87° Marchisio), Matuidi; Douglas Costa (72° Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (83° Higuain).

    Allenatore: Allegri.

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Bonucci, Rodriguez; Kessie, Locatelli (80° Montolivo), Bonaventura; Suso (67° Borini), Cutrone (60° Kalinic), Çalhanoğlu

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Douglas Costa (J), Calabria (M)

  • Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    L’impresa di ribaltare il risultato dell’andata era una vera e propria impresa per il Bayern Monaco. I tedeschi ci hanno creduto sino al 14° quando, in vantaggio grazie al gol di Benatia, sono stati raggiunti dal pareggio del Barcellona confezionato da Messi-Suarez-Neymar con la finalizzazione proprio del brasiliano.

    L'esultanza di Neymar | Foto Twitter
    L’esultanza di Neymar | Foto Twitter

    Suarez-Neymar si sono poi ripetuti al 29° timbrando in sostanza il biglietto per la finale.

    I tedeschi però a questo punto hanno tirato fuori tutto l’orgoglio andando a ribaltare il risultato e uscendo quantomeno vincenti dall’Allianz Arena.

    Il Barcellona va a Berlino e attende di conoscere domani se in finale sarà Clasico o sfida con la Juventus.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due allenatori non cambiano niente rispetto alla gara del Camp Nou, in campo vanno gli stessi 22 protagonisti dell’andata.

    Il Bayern prova a partire forte ma il Barcellona non si spaventa ed anzi è Rakitic con un perfetto inserimento a costringere Neuer ad una bella parata. I tedeschi ci provano e al 7° da calcio d’angolo, Benatia svetta da solo e batte ter Stegen rendendo la gara ancora più viva. Il gol carica il Bayern che avrebbe un’altra potenziale occasione con Lewandowski ma il Barcellona chiude e al 14° trova il pareggio, palla in profondità di Messi per Suarez che la gira per Neymar che da due passi supera Neuer. I bavaresi, pur consapevoli dell’impresa impossibile si lanciano comunque in avanti e al 19° Müller di testa impegna ter Stegen. Il Barcellona prova ad addormentare il gioco, il Bayern avrebbe due ghiotte chance per riportarsi in vantaggio ma LewandowskiMüller falliscono. Non fallisce invece Neymar che riceve ancora una volta da Suarez e batte nuovamente Neuer al 29°. Nel finale di tempo diventa protagonista ter Stegen, prima con un balzo che mette in corner un colpo di testa di Schweinsteiger e poi con un miracolo su una violenta conclusione da vicinissimo di Lewandowski. Il primo tempo vede chiudere i catalani avanti per 2-1.

    Si riparte con Pedro che prende il posto di Suarez e con il Bayern che d’orgoglio tenta quantomeno di vincere ma gli uomini di Luis Enrique controllano agevolmente. Il gol del pareggio arriva al 59° con Lewandowski che, appena dentro l’area, controlla e lascia partire il tiro vincente. Il Bayern però a questo punto vuole vincerla e al 74° Müller trova il tiro piazzato che porta in vantaggio i suoi. I bavaresi s’illudono per qualche minuto di poter compiere l’impresa ma in sostanza non c’è il tempo, ne la forza. Il Bayern Monaco vince ma è una vittoria amarissima, a Berlino va il Barcellona.

     

    BAYERN MONACO – BARCELLONA 3-2 (7° Benatia (Bay), 14°, 29° Neymar (Bar), 59° Lewandowski (Bay), 74° Müller)

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Bernat; Xabi Alonso, Lahm (67° Rode), Thiago Alcantara, Schweinsteiger (87° Javi Martinez); Lewandowski, Müller (87° Gotze).

    Allenatore: Guardiola.

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Piqué, Mascherano, J.Alba; Busquets, Iniesta (74° Xavi), Rakitić (71° Mathieu); Suárez (46° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Rafinha (Bay), Thiago Alcantara (Bay), Rakitic (Bar), Lewandowski (Bay), Xabi Alonso (Bay), Rode (Bay), Pedro (Bar)

  • Esame Bayern per la Roma di Garcia

    Esame Bayern per la Roma di Garcia

    Esame difficile ma importante per la Roma di Rudi Garcia, questa sera all’Olimpico, per la terza giornata di Champions League arriva il Bayern Monaco di Pep Guardiola.

    Una sfida che è certamente uno snodo cruciale per il proseguimento del cammino europeo della Roma, un risultato positivo non solo garantirebbe punti preziosi ma darebbe ai giallorossi morale e la convinzione di poterserla giocare con tutti, anche con i più forti club d’Europa.

    Un punto a favore del team di Garcia potrebbe essere il calore del pubblico, si va verso il tutto esaurito con un Olimpico che cercherà di creare un clima infernale per spingere la propria squadra e provare ad intimorire i bavaresi.

    Nella conferenza stampa di ieri pre gara il tecnico francese si è rivelato moderatamente ottimista, sempre ricordando la forza dell’avversario e contando nell’aiuto del pubblico:

    Rudi Garcia
    Rudi Garcia

     

    Loro sono una grande squadra, noi siamo ancora outsiders. Sarà una grande partita, con l’Olimpico pienissimo e caldo. Dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni. Bisogna essere intelligenti sul campo. Non abbiamo niente da perdere, questo dovrà essere l’atteggiamento di questa gara. Abbiamo un solo obiettivo: andare contro i pronostici che ci davano fuori al primo turno. Quello che conta è giocare la partita e non essere spettatori.

     

     

    Per quanto riguarda la formazione pare piuttosto certo che il tridente d’attacco rivedrà dall’inizio Gervinho ed Iturbe insieme a Totti. In difesa si rivedrà Manolas, assente per squalifica contro il Chievo, con al suo fianco uno tra Astori e Yanga-Mbiwa, mentre sulla fascia ballottaggio tra Cole ed Holebas con il primo che pare in vantaggio. Centrocampo obbligato con Nainggolan, Pjanic e De Rossi.

    Guardiola dovrebbe schierare il suo Bayern con il 4-2-3-1 con l’ex Benatia che pare destinato alla panchina. Anche Ribery non dovrebbe figurare nell’undici di partenza ma il trio di trequartisti alle spalle di Lewandowski e senza dubbio di altissimo livello: Robben, Muller, Goetze.

    La sfida si presenta quindi difficile ed affascinante, i bavaresi partono ancora leggermente in vantaggio ma la Roma, anche spinta dal suo caloroso ed appassionato pubblico, può riuscire nell’impresa.

     

    ROMA – BAYERN MONACO le probabili formazioni

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Cole; Nainggolan, De Rossi, Pjanic; Gervinho, Totti, Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Rafinha, Boateng, Dante, Alaba; Lahm, Xabi Alonso; Robben, Muller, Goetze; Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Eriksson.

  • Roma: vince ad Atene ma può perdere Benatia

    Roma: vince ad Atene ma può perdere Benatia

    Chiusa vittoriosamente l’ultima fatica amichevole del pre-campionato per i giallorossi. In Grecia la squadra di Garcia ha strappato un 2-1 che mette a posto qualche tassello che ancora non era ben incastrato nello scacchiere del tecnico francese.

    Iturbe e Keita mettono il sigillo in una partita che la Roma ha onorato e giocato alla sua maniera contro un avversario mai facile da domare, l’AEK Atene.

    Iturbe ha sbloccato il match con un bel tiro a giro di sinistro direttamente da calcio di punizione nei minuti di recupero, mentre il raddoppio del maliano è arrivato nella ripresa con una deviazione di testa su un calcio di punizione battuto da Florenzi. In pratica due palle inattive sono state fatali per la difesa greca, decisamente non irresistibile.

    Juan Iturbe realizza il vantaggio per la Roma | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Juan Iturbe realizza il vantaggio per la Roma | Foto Twitter / Il Pallonaro

    L’AEK accorcia le distanze solo all’85° su calcio di rigore per un fallo in area di Romagnoli. Rigore battuto dal brasiliano D’Acol che non ha sbagliato, poi a pochi secondi dalla fine del tempo regolamentare l’arbitro fischia anticipatamente la fine per un’invasione di campo, senza nessuna conseguenza, da parte dei tifosi ellenici.

    La Roma così chiude il precampionato e ritornando in Italia potrà definitivamente gettarsi sull’impegno ufficiale, previsto sabato prossimo, in campionato dove infatti i giallorossi affronteranno in casa la Fiorentina.

    Ma se i tifosi giallorossi sul campionato e sugli obiettivi stagionali sono tranquilli e certi, è su queste ultime fasi del mercato che i supporters sono in stand by. Sabatini è sempre vigile e pronto su più fronti, i nomi in entrata ci sono sul taccuino e sono di caratura importante per migliorare eventualmente un organico già predisposto, in modo più che soddisfacente, per affrontare i tre impegni stagionali (Campionato, Champions League e Coppa Italia).

    Tuttavia la preoccupazione, ormai diventata quasi un assillo, riguarda l’uscita di Mehdi Benatia. Il Bayern Monaco vuole il difensore marocchino e con lo stesso giocatore ha trovato un accordo sull’ingaggio ma manca ancora un’offerta ritenuta accettabile per la Roma. Domani sarà la giornata cruciale perché i bavaresi hanno già esordito in Bundesliga vincendo 2-1 sul Wolfsburg, ma hanno evidenziato ancora qualche limite dietro. Al tempo stesso la Roma ha tenuto in Italia Benatia, e questo come si sà è un indizio sul fatto che si vuole evitare un infortunio all’atleta che potrebbe far saltare la trattativa.

    La Roma non ha posto veti alla cessione, purché avvenga con un conguaglio economico adeguato al valore di mercato del giocatore, la prima offerta dei bavaresi è stata ritenuta troppo bassa ma è molto probabile che nelle prossime 48 ore tutto si sblocchi con una fumata bianca.  Poi Sabatini avrà tutto il tempo per piazzare un colpo in entrata che rimetta il valore tecnico della difesa giallorossa al livello precedente.

  • Garcia si presenta alla Roma: offensivo e vincente

    Garcia si presenta alla Roma: offensivo e vincente

    Dopo Luis Enrique e Zdenek Zeman, la Roma prova ancora a percorrere la strada del calcio-spettacolo che però, negli ultimi anni, non ha portato i risultati sperati. Questa volta i giallorossi si affidano a Rudy Garcia, ex tecnico del Lille, che si è presentato con le idee molto chiare, almeno sulla carta. Il suo obiettivo è quello di divertire e “far felici i tifosi” e, ovviamente, ciò passerà anche e soprattutto dai risultati che riuscirà ad ottenere. Calcio-spettacolo sì, ma anche una giusta dose  di concretezza, un piglio deciso e un tono della voce molto sicuro nello scandire la prima frase in italiano di fronte ai cronisti in conferenza stampa: questo il “battesimo” romano di Garcia, che dovrà avere le spalle forti per raccogliere il peso dell’insoddisfazione dell’ambiente nei confronti delle precedenti gestioni, e le continue pressioni che la piazza giallorossa propone. Una sfida complessa, dunque, che però il neo tecnico sembra accogliere con grinta e diplomazia, preferendo dribblare le domande più scomode sui temi tecnico-tattici, limitandosi a dare alcune “pillole” sulla sua filosofia di gioco: offensiva, ovviamente, ma con raziocinio considerando che “per vincere le partite serve un’ottima fase difensiva“.

    Garcia si presenta alla Roma | © PASCAL GUYOT/Getty Images
    Garcia si presenta alla Roma | © PASCAL GUYOT/Getty Images

    Un concetto che sembra scontato ma che, nella gestione-Zeman, è spesso rimasto inattuato e sul quale, pertanto, Garcia dovrà lavorare insieme alla squadra. Il punto focale è che con il suo arrivo “si apre una nuova pagina”, cercando di lasciarsi alle spalle il recente passato tutt’altro che entusiasmante, puntando dritto agli obiettivi che possono far ritrovare alla squadra la dimensione che le spetta, anche in Europa: il nuovo progetto della Roma a stelle e strisce riparte, però, sempre dal suo punto fermo, dal Capitano Francesco Totti che, non a caso,  Rudy Garcia non dimentica di citare nella sua conferenza stampa di presentazione: “Totti non l’ho sentito, e neanche gli altri giocatori, ma non vedo l’ora di farlo”. 

     

    Mentre Totti e parte della vecchia guardia possono essere il continuum con il passato, la nuova Roma cercherà anche di rinforzarsi sul mercato seguendo, in tal senso, le indicazioni del neo tecnico. Contrariamente alla sua filosofia offensiva, però, il primo acquisto dell’era Garcia potrebbe essere un difensore e, in particolare, il ventiseienne marocchino Benatia, che ha militato per tre stagioni nell’Udinese che, proprio in questi giorni, ha “preparato il terreno” al suo arrivo in giallorosso rivelando la sua simpatia per la squadra romanista e la sua grande ammirazione per Daniele De Rossi, per il suo “grande carattere”. Per l’attacco, invece, a fronte della probabile partenza di Osvaldo, sembra possibile la pista Kokorin, centravanti della Dinamo Mosca classe 1991, dall’ottima vena realizzativa nonostante la giovane età, e con un prezzo di cartellino “interessante”, che si aggira sugli otto milioni di euro.

    I presupposti per un lavoro proficuo sembrano esservi tutti, e in tal senso lo stesso James Pallotta ha speso parole importanti per mister Garcia, annunciandolo come “un vincente” e sottolineando come sia stato lui stesso a volerlo fortemente ed a sceglierlo, proprio in virtù dei risultati che ha dimostrato di saper ottenere e che, per questo, “rimarrà a lungo”.

  • La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    Svizzera amara per l’Udinese, battuta dallo Young Boys per 3-1 grazie ad una tripletta dell’argentino Raul Bobadilla, già capocannoniere della squadra in campionato. I friulani pagano il turnover massiccio di Francesco Guidolin, che decide di lasciare in panchina Di Natale e Pereyra in una formazione titolare già impoverita dalle assenze dei vari Basta, Pinzi, Pasqual e Pinzi e gli “indisponibili” perché nemmeno inseriti nella lista per l’Europa League (i brasiliani Maicosuel, Barreto e Allan). Sebbene povera di elementi pericolosi, l’Udinese ha comunque fatto pochissimo per portare a casa almeno un pareggio, risultato di per sé prezioso, che poteva consentire ai bianconeri di dare continuità al successo ottenuto ad Anfield nei primi giorni di ottobre.

    INIZIA IL BOBADILLA SHOW– Allo Stade de Suisse si mette subito male per l’Udinese, in svantaggio dopo soli quattro minuti per la prima rete della serata di Bobadilla, bravo ad approfittare di una retroguardia difensiva bianconera non di certo impeccabile. Nel primo tempo stupisce la pochezza dei friulani, protagonisti di una prestazione al limite della decenza. Della gestione Guidolin quella di ieri sera è stata forse la partita più brutta a livello europeo. Un peccato, sopratutto per i mille tifosi che da Udine avevano seguito la squadra nella trasferta svizzera, convinti di un’altra bella prova dopo quella contro i Reds.

    FBL-EUR-C3-YOUNGBOYS-UDINESE
    Raul Bobadilla, il giustiziere dell Udinese in Svizzera | ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    ENTRA TOTO’ – Nella ripresa il tecnico bianconero cerca di correre ai ripari inserendo il capitano e Pereyra. Le cose migliorano ma non troppo, perché è ancora lo Young Boys a trovare la via della rete, ancora con Bobadilla, ancora per un errore difensivo. Sul 2-0 l’Udinese ha un sussulto d’orgoglio, con Coda che su calcio d’angolo accorcia le distanze firmando il momentaneo 2-1. Il cronometro conferma che ci sarebbe spazio per una rimonta bianconera, salvo venire smentito sempre da Bobadilla. L’argentino su penalty (errore di Domizzi ndr) mette la parola fine all’incontro, suggellando il 3-1 definitivo.

    CLASSIFICA – Dopo tre partite del Girone A l’Udinese è al secondo posto con l’Anzhi, sconfitto ieri sera ad Anfield, a quota quattro punti. Il Liverpool guida la classifica con 6 punti. Per lo Young Boys invece quelli di ieri sono stati i primi tre punti, dopo le due sconfitte consecutive contro inglesi e russi. Adesso l’Udinese è costretta a battere gli svizzeri al Friuli, e sperare in un’altra impresa contro i Reds sempre davanti al proprio pubblico. La trasferta in Russia invece appare al momento proibitiva, quindi pareggiare contro Eto’o e compagni sarebbe una vera e propria manna dal cielo.

    Le pagelle di Young Boys-Udinese 
    Brkic 6: incolpevole sui gol della squadra di casa. Davanti a lui la difesa fa acqua da tutte le parti.
    Benatia 5,5: il marocchino non riesce a tenere la leadership della retroguardia bianconera. La serata si conclude nel peggiore dei modi con un infortunio che lascia l’Udinese in dieci uomini.
    Danilo 5,5: altra serata in chiaro-scuro del brasiliano. L’ex Palmeiras sta vivendo una stagione di ridimensionamento, sorte che accomuna molti brasiliani in squadra quest’anno.
    Coda 6: la sufficienza è soltanto per il gol segnato nella ripresa, ma a livello difensivo Andrea ha sulla coscienza il raddoppio di Bobadilla.
    Faraoni 6: si limita al compitino senza più più di tanto. Giocando così è difficile levare il posto a Basta.
    Badu 5: a centrocampo è uno dei peggiori. Asamoah (e Isla) sono soltanto un ricordo. (1′ st: Pereyra 5)
    Lazzari 5: l’italiano era chiamato a dare imprevedibilità e maggiore tecnica alla manovra bianconera. Missione fallita miseramente. (26′ st: Domizzi 5)
    Willians 5,5: qualcosina meglio rispetto alle ultime uscite ma non può bastare per conquistare un posto da titolare.
    Armero 5: sembra che l’Europa League gli stia stretta. Atteggiamento non bellissimo per chi come il colombiano ha contribuito all’eliminazione dalla Champions dei bianconeri.
    Fabbrini 6: scintille qua e là di un ragazzo chiamato ad esplodere durante questa stagione. L’appuntamento forse è rinviato al 2013-2014.
    Ranegie 4,5: dopo le prime uscite convincenti, compreso il gol al Milan, lo svedese è letteralmente sparito. Un paradosso per un ragazzo alto 196 cm. (1′ st: Di Natale 6)

    Young Boys-Udinese 3-1, il video
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”158156″]

  • Preliminare Champions, l’Udinese pesca i portoghesi dello Sporting Braga

    Preliminare Champions, l’Udinese pesca i portoghesi dello Sporting Braga

    L’Udinese affronterà i portoghesi dello Sporting Braga nel preliminare della Champions League 2012/2013. Oggi è stato effettuato il sorteggio e ai friulani è andata relativamente bene visto che il Braga è un’ottima squadra ma alla portata dei ragazzi di Francesco Guidolin. I bianconeri disputeranno la gara di andata in Portogallo il 21 o il 22 agosto con il ritorno previsto ad Udine il 28 o il 29 agosto. Per il secondo anno consecutivo l’Udinese tenterà l’assalto alla fase a gironi della Champions League, giocata dai friulani una sola volta nella stagione 2005/2006. Dodici mesi fa ad interrompere il sogno Champions dei friulani fu l’Arsenal di Arsene Wenger, che superò i bianconeri 1-0 all’Emirates Stadium e 2-1 al Friuli. Quest’anno l’ultimo ostacolo che separa l’Udinese dalla Champions League è meno proibitivo dei Gunners ma non da sottovalutare perchè il Braga è un avversario ostico come dimostrano i risultati degli ultimi anni in Europa, su tutti la finale nell’Europa League 2010/2011 persa 1-0 con il Porto.

    Totò Di Natale in azione © Maurizio Lagana/Getty Images

    La pensa così anche Francesco Guidolin, allenatore dell’Udinese, che tramite il sito della società friulana ha invitato a prendere con le pinze la doppia sfida con i portoghesi: “Le cinque squadre che componevano il lotto delle teste di serie si equivalevano, più o meno, come valore. I playoff di Champions League sono duri, non esiste più la situazione di una volta dove potevi incontrare una squadra materasso. Sarà dura, e per certi versi, secondo me, ancora più difficile dello scorso anno perché è vero che dodici mesi fa abbiamo incontrato una “big” come l’Arsenal, ma è altrettanto vero che loro non erano al top e resto convinto che se noi fossimo stati nelle migliori condizioni avremmo staccato il “pass” per i gironi. Cosa ci ha insegnato quel preliminare? Che questa volta dobbiamo arrivare al doppio appuntamento al massimo della condizione possibile”.

    Massima convinzione dei propri mezzi e massima concentrazione in vista del doppio impegno europeo di fine agosto. L’Udinese vuole l’Europa che conta e per conquistarla dovrà giocare al massimo delle proprie possibilità magari prendendo spunto dall’amichevole di 5 giorni fa vinta 3-1 dal Napoli proprio contro il Braga. La nuova coppia d’attacco dell’Udinese formata da Luis Muriel e l’intramontabile Totò Di Natale è chiamata a scaldare i piedi onde evitare di dire addio al sogno europeo proprio sul più bello. Intanto col Braga ci sarà anche Medhi Benatia, 25enne difensore marocchino, che proprio oggi ha comunicato di aver rinnovato fino al 2017 il contratto che lo lega alla società friulana. Benatia insieme a Danilo comporrà la coppia di centrali di difesa anche nella prossima stagione, poi tra un anno verranno valutate eventuali offerte. Adesso in casa Udinese urge porre l’attenzione sui portoghesi del Braga con l’obiettivo di coronare al meglio lo splendido ultimo campionato di Serie A concluso al terzo posto.

    Sorteggio preliminari Champions League 2012/2013: andata (21-22 agosto), ritorno (28-29 agosto)

    Basilea (Svi) – Cluj (Rom)
    Helsingborgs (Sve) – Celtic (Sco)
    Bate Borisov (Bul) – Hapoel Shmona (Isr)
    Limassol (Cyp) – Anderlecht (Bel)
    Dinamo Zagabria (Cro) – Maribor (Slo)
    Sporting Braga (Por) – Udinese (Ita)
    Spartak Mosca (Rus) – Fenerbache (Tur)
    Malaga (Spa)- Panathinaikos (Gre)
    Borussia Moenchengladbach (Ger) – Dinamo Kiev (Ucr)
    Lille (Fra) – Copenhagen (Dan)

     

  • Udinese, Armero Benatia Cuadrado Muriel le prossime cessioni?

    Udinese, Armero Benatia Cuadrado Muriel le prossime cessioni?

    Giorni difficili attendono i tifosi dell’Udinese. Dopo la notizia di ieri che voleva Armero ad un passo dal Napoli, la società friulana pare seriamente intenzionata a proseguire le trattative con la società partenopea anche per altri tre calciatori bianconeri: Benatia, Cuadrado e Muriel. Tutti e tre i calciatori, o per meglio dire tutti e quattro, sono fortemente voluti da Aurelio De Laurentiis. Il presidente del club azzurro vanta da sempre un forte legame con la famiglia Pozzo, e mai come in questa stagione pare che esso stia procurando al Napoli grandi benefici sotto il punto di vista del parco giocatori. I supporter del Napoli sognano in grande, mentre quelli bianconeri si chiedono il senso della politica adottata dai Pozzo: tra un mese infatti è già tempo di Champions.

    E’ stato lo stesso numero uno dell’Udinese a confermare l’interesse del Napoli verso i gioielli bianconeri durante l’intervista rilasciata ieri sera a Radio Kiss Kiss. Pozzo ha spiegato inoltre come sia difficile per l’Udinese trattenere i calciatori richiesti dalle grandi squadre, visto lo status di “provinciale” di cui gode la squadra friulana. E’ lecito credere che le cessioni dei vari Isla, Asamoah, Handanovicsiano soltanto le prime del calciomercato bianconero, e che presto anche altri giocatori emigreranno da Udine.

    mehdi benatia | ©Anteprima/AFP/Getty Images

    Oltre ad Armero, il più vicino al Napoli è Cuadrado. Come riportato nella giornata di ieri dal portale Calciomercato.it, i partenopei hanno offerto per il colombiano 4 milioni di euro, proposta di poco inferiore ai 5 milioni richiesti dall’Udinese. Sull’ex giocatore del Lecce c’è anche la Roma di Zeman.

    La triplice operazione è stata confermata anche dall’altro diretto interessato, Aurelio De Laurentiis, il quale ha speso parole d’elogio per il suo amico Pozzo, non nascondendo la propria ammirazione verso il collega friulano. Il patron azzurro ha inoltre sottolineato come la sua intenzione sia quella di lasciare Cuadrado e Muriel ad Udine per un altro anno, per poi acquistarli in via definitiva nella stagione 2013-2014.

    Non è da escludere infine un possibile inserimento nella trattativa del gioiellino napoletano Lorenzo Insigne, come specificato dallo stesso Pozzo al termine dell’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss, considerando l’ex fantasista del Pescara un calciatore perfetto per una piazza come quella di Udine.

  • Lazio Udinese, Reja senza Marchetti

    Lazio Udinese, Reja senza Marchetti

    Gara di spessore stasera all’Olimpico dove si affronteranno, per una sfida al vertice, due squadre che stanno vivendo uno splendido periodo di forma, Lazio Udinese. Una sfida dal sapore di rivalsa per gli uomini di Reja che vorranno battere i friulani per vendicare la sconfitta che l’anno scorso costò il quarto posto in classifica e la successiva qualificazione alla Champions League. Il tecnico biancoceleste affronterà la squadra di Guidolin, dovendo fare a meno di un tassello importante come Federico Marchetti, il portiere, infatti, non ha ancora recuperato dal suo infortunio e quindi sarà sostituito tra i pali dall’ex catanese Bizarri. In difesa unico dubbio sul modulo da utilizzare, per il friulano, che per far fronte al forfait dell’ultima ora di Konko, potrebbe passare alla linea a 3, rimpolpando il centrocampo con l’inserimento di Sculli e di Cavanda sugli esterni, sacrificando inoltre il profeta Hernanes. Schierando Rocchi al fianco di Klose, ancora panchina per il leone Cissè, mentre sulla mediana a completare il reparto saranno Gonzalez e Lulic a protezione di capitan Ledesma. In difesa rientra Dias, con Diakitè e Radu a contrastare gli avanti bianconeri.

    LAZIO (3-5-2): 1 Bizzarri; 21 Diakitè, 3 Dias, 26 Radu; 39 Cavanda, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 19 Lulic, 7 Sculli; 25 Klose, 9 Rocchi. A disp.: 84 Carrizo, 20 biava, 33 Stankevicius, 27 Cana, 11 Matuzalem, 8 Hernanes, 99 Cisse.

    Eddy Reja e Francesco Guidolin| © gettyimages

    In casa Udinese tutti a disposizione per Guidolin, tranne l’infortunato Badu, uscito per sospetta frattura durante la partita di Europa League. In difesa confermato Danilo, che avrà al suo fianco Domizzi e il diffidato Benatia, a rischio squalifica per la gara contro la Juventus, proprio questo potrebbe indurre il tecnico a concedergli un turno di riposo, al suo posto pronto a subentrare Ferronetti. In mediana tutti confermati con Basta e Armero sugli esterni e Pinzi, Isla e Asamoah a completare il reparto. In attacco spazio a Floro Flores, compagno di reparto del bomber Di Natale.

    UDINESE (3-5-1-1): 1 Handanovic; 11 Domizzi, 5 Danilo,17 Benatia ; 8 Basta, 3 Isla, 66 Pinzi, 20 Asamoah, 27 Armero; 83 Floro Flores; 10 Di Natale. A disp.: (21 Padelli, 32 Ferronetti, 26 Pasquale, 30 Doubai, 23 Abdi, 31 Fabbrini, 25 Torje

     

  • Lavezzi e Maggio, il Napoli blocca la corsa dell’Udinese

    Lavezzi e Maggio, il Napoli blocca la corsa dell’Udinese

    Partita dai due volti quella fra il Napoli e l’Udinese, i friulani orfani del capocannoniere e napoletano doc Di Natale e di Mauricio Isla, arrivano al San Paolo con la ferma intenzione, nonostante le assenze, di confermare quanto di buono hanno fatto vedere durante il corso di queste prime giornate di campionato. Dal canto loro i padroni di casa reduci da uno scialbo pareggio contro il Cagliari avevano la necessità di ben figurare contro l’ottima squadra friulana per non perdere il treno delle prime posizioni, per questo gli uomini di Mazzarri partono a testa bassa e a 20° dopo aver provato a battere l’imbattibilità di Handanovic, passano con El Pocho Lavezzi che dopo quasi un anno rompe il proprio digiuno in casa e dopo una splendida azione con Cavani che s’inventa una rovesciata e consente al compagno di reparto di battere al volo con un destro che fulmina l’incolpevole estremo difensore bianconero. L’attaccante argentino quando vede il bianconero friulano si scatena e prova in più di un’occasione ad incrementare il proprio bottino personale, ma la mira non è precisa ed è allora che gli ospiti provano a ristabilire la parità ma trovano sulla propria strada un ex col dente avvelenato, tale Morgan De Sanctis che prima si esalta su una girata di Floro Flores e poi neutralizza deviando in angolo un insidiosissimo tiro al volo di Asamoah diretto verso l’angolino basso alla sua sinistra. Passata la paura il Napoli, con una splendida azione su schema da calcio di punizione, porta al cross Dzemaili che pennella una palla col contagiri sulla testa di Maggio che arrivando in corsa scaraventa in rete il punto del 2-0.

    Ezequiel Lavezzi| © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Due gol al riposo sono un boccone amaro da mandare giù e allora al rientro in campo Guidolin, prova a scuotere i suoi inserendo Fabbrini al posto di Torje e spostando il baricentro della squadra ulteriormente verso avanti, ma le cose non cambiano, i padroni di casa riescono ad amministrare con calma la partita concedendo poco e anzi sfiorando il gol ancora con Lavezzi, che dopo un uno-due con Hamsik batte in estirada con un destro ad incrociare ma Handanovic si fa trovare pronto respingendo, fuori e con Zuniga che lanciato sempre dal Pocho, non sfrutta una ghiottissima occasione figlia anche di un regalo difensivo di un non irreprensibile Benatia. In mezzo a queste occasioni qualche timido tentativo di friulani che prima con Ferronetti e poi con il difensore marocchino che sotto porta cicca malamente e dimostrando che stasera non è proprio la sua serata, l’ultima occasione di un secondo tempo molto scialbo e povero di occasioni capita tra i piedi di Floro Flores che prova a battere l’estremo difensore azzurro con un tiro a giro da posizione defilata, la palla finisce fuori e la partita si chiude qui, con il Napoli che recupera energie soprattutto mentali che sembrava aver smarrito per strada e l’Udinese che dal prossimo turno dovrà ricominciare provando a recuperare i propri grandi assenti.