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  • F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito di Montreal, intitolato a Gilles Villeneuve il pilota inglese della McLaren ha firmato il miglior tempo sia nella prima che nella seconda sessione fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:15.259, migliorando di oltre tre decimi il tempo fatto segnare nella mattinata. L’anglo-caraibico dimostra dunque di avere un ottimo feeling su questo circuito dove ha già vinto due volte e ottenuto altrettante pole position, ma deve fare attenzione alla Ferrari che sul circuito canadese sembra aver trovato un bilanciamento perfetto.

    Alle spalle dell’anglo-caraibico infatti troviamo le due Rosse di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo staccato di pochi millesimi, 54 per la precisione grazie al tempo di 1:15.313 che lo colloca alla fine della prima giornata di prove in seconda posizione. Il brasiliano invece si ferma ad un decimo e mezzo dal tempo migliore in assoluto ma dimostra dei progressi notevoli, soprattutto dopo la prima sessione, in cui non è riuscito ad andare oltre la 12esima posizione. Il team di Maranello ha testato le nuove componenti aerodinamiche che sembrano aver dato i loro frutti, come la nuova versione degli scarichi molto simile a quella della McLaren.

    Quarto posto per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che prima della pausa pranzo ha chiuso con il secondo miglior tempo, migliorato nel pomeriggio di un solo decimo. In Red Bull si sono concentrati moltissimo sui test aerodinamici, vistose sono state infatti le appendici aerodinamiche che sono servite per provare le nuove componenti portate qui a Montreal, soprattutto la nuova ala anteriore. Il compagno di squadra Mark Webber invece non è riuscito a fare meglio della 12esima posizione.

    Lewis Hamilton © STAN HONDA/AFP/GettyImages

    Ottima sessione di prove per le Force India e le Sauber. Al quinto posto troviamo infatti Paul Di Resta che precede Kamui Kobayashi che si piazza sesto. Nico Hulkenberg con la seconda delle Force India chiude in ottava posizione appena dietro al connazionale Michael Schumacher che porta la sua Mercedes in settima posizione. Undicesimo, appena fuori dalla top-ten, il messicano Sergio Perez. La seconda delle McLaren, quella di Jenson Button, è nona ma l’inglese è rimasto per molto tempo ai box soprattutto in mattinata per risolvere un problema al cambio della sua MP427. Alle spalle dell’inglese chiude la top-ten in decima posizione l’altra Mercedes di Nico Rosberg.

    Giornata poco positiva per la Lotus che con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen non è andata oltre la 14esima e la 15esima posizione. Male anche Pastor Maldonando che chiude in 13esima posizione mentre il compagno di squadra Bruno Senna ha avuto l’ “onore” di testare il cosiddetto “Muro dei Campioni” nella prima sessione perdendo anche la possibilità di provare la nuova ala posteriore.

    La tanto attesa pioggia si è fermata a pochi chilometri dal circuito, e nonostante il cielo coperto da nuvole molto grigie, tutti i team hanno avuto la possibilità di provare tranquillamente con condizioni di pista totalmente asciutta, quindi i piloti hanno potuto provare maggiormente gli pneumatici soft grazie alle temperature relativamente più basse. Le condizioni metereologiche per domani e domenica però potrebbero cambiare regalando pole e gara su pista bagnata.

  • F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    Il Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1, non smentisce le attese e regala al campionato il sesto vincitore diverso su altrettante gare disputate. Mai nella storia si era verificata una simile circostanza e tra le stradine di Montecarlo questa volta è toccato a Mark Webber salire sul gradino più alto del podio vincendo il GP più prestigioso del circus bissando il successo ottenuto sempre sullo stesso tracciato nel 2010. Per l’australiano è il nono centro in carriera mentre la Red Bull conferma la tradizione favorevole sul tracciato monegasco vincendo per il terzo anno consecutivo. Doppia soddisfazione per il team anglo-austriaco visto che dei sei piloti vincenti delle prime sei gare, due sono del team di Milton Keynes.

    Webber dunque conferma le regola che nella maggior parte dei casi vuole vincente il pilota che parte dalla pole position. Le anguste strade del Principato infatti non hanno regalato emozioni in termini di sorpassi ma una sfida al millesimo di secondo per i primi sei piloti che hanno chiuso la gara racchiusi in altrettanti secondi. Bastava semplicemente partire bene e mantenere la prima posizione e in questo il pilota della Red Bull è stato davvero bravo, gestendo poi bene la gara controllando alla perfezione il consumo degli pneumatici. Soltanto la pioggia poteva mischiare le carte in tavola ma, ampiamente annunciata nei giorni scorsi, alla fine non è arrivata, anzi ha lasciato terminare la gara per poi scatenarsi dopo il GP. Le poche gocce cadute nel finale non hanno regalato altre emozioni, e infatti le posizioni che si erano stabilizzate dopo i pit-stop di tutti i piloti non sono più cambiate.

    Alle spalle dell’australiano Nico Rosberg ha sperato nel colpaccio nel finale di gara senza però riuscire a trovare la zampata giusta per portare la sua Mercedes W03 davanti all’avversario. D’altronde il GP era quello meno adatto per riuscire nell’impresa ma al tedesco va comunque il merito di aver sempre messo pressione al leader della corsa restandogli incollato negli scarichi dall’inizio alla fine. Il distacco a fine gara era racchiuso appunto a soli 6 decimi di secondo.
    Bene anche Fernando Alonso che sale sul gradino più basso del podio conquistando una meritata terza posizione. Lo spagnolo, in una gara praticamente con zero sorpassi, è stato abile a sfruttare il gioco delle soste per sopravanzare la McLaren di Lewis Hamilton, sfruttando l’unico giro con pista libera davanti a sè per stampare i parziali record nei primi due settori, che gli sono valsi la medaglia di bronzo finale. L’asturiano conquista ancora una volta punti pesantissimi portandosi da solo in vetta alla classifica del Mondiale con 76 punti, 3 in più di Sebastian Vettel.

    Al tedesco, che fino a poche ore fa era in testa in coabitazione con il pilota della Ferrari, va comunque dato il merito di aver corso una ottima gara che per poco non rischiava di portare a casa con la vittoria. Seb infatti con una scelta di gomme totalmente differente da quella dei primi ha avuto la possibilità di montrare una mescola diversa, la soft, da tutti gli altri per non aver effettuato giri cronometrati nella Qualifica 3, portandolo fino a 20 giri dal termine in testa alla gara. A quel punto si sperava nell’arrivo della pioggia che gli avrebbe permesso di effettuare un’unica sosta e montare pneumatici da bagnato, situazione che in effetti non si è verificata, ma la strategia ha comunque pagato visto che il campione del mondo in carica si è ritrovato con due posizioni guadagnate ai danni di Lewis Hamilton e Felipe Massa.

    Mark Webber © BORIS HORVAT/AFP/GettyImages

    L’inglese ancora una volta è stato quello che nel giro dei pit-stop ci ha rimesso di più, perdendo la posizione in favore sia di Alonso che di Vettel. Il pilota della McLaren dalla terza posizione finale chiude soltanto quinto ma sembra tuttavia aver colto il massimo risultato con una Freccia d’Argento che al contrario di inizio stagione non sembra proprio essere il massimo della competitività. Al contrario il brasiliano della Ferrari nonostante la sesta posizione alle spalle dell’anglo-caraibico, esce dal week-end francese con il sorriso a 32 denti per aver disputato una gara di tutto rispetto e finalmente all’altezza delle prime posizioni, conquistando in maniera molto convincente, e per la seconda volta in stagione dopo il Gran Premio del Bahrain, punti importantissimi per la classifica personale e della Ferrari. A punti, ma staccate di un’eternità, anche le due Force India di Paul Di Resta e Nico Hukenberg rispettivamente in settima e ottova posizione. Ottimo risultato per il team indiano.

    Grande delusione invece per la Lotus che coglie soltanto la nona posizione con l’unica vettura superstite di Kimi Raikkonen. Il finlandese conferma i problemi di gomme accusati durante tutto il week-end dimostrando di avere su questo circuito cittadino molto impegnativo ancora un pò di ruggine addosso dopo tre anni di inattività. Il compagno di squadra Romain Grosjean invece si auto-elimina già in partenza, compiendo una manovra al limite del regolamento scontrandosi prima con Alonso e poi con Michael Schumacher. L’unico ad uscire dalla corsa però è proprio lui che a fine gara sarà ascoltato dai commissari assieme al tedesco in merito alla manovra che ha causato anche l’uscita in pista dell’unica safety-car della corsa.
    Capitolo Schumi. In Mercedes si stanno chiedendo cosa sarebbe potuto succedere se il Kaiser fosse partito dalla prima posizione conquistata meritatamente nelle qualifiche di ieri. Anche perchè il sette volte campione del mondo ha dimostrato di avere un passo in linea con i tempi dei primi, almeno fino al momento del suo ritiro probabilmente per un problema al cambio causato dal contatto in partenza con Grosjean anche se manifestatosi a distanza di diversi giri.

    Week-end nero anche per Jenson Button, fuori nella Q2 nelle qualifiche del sabato e ritirato nel finale dopo una gara corsa alle spalle della Caterham di un ottimo Heikki Kovalainen, che pareggia la prestazione di Jarno Trulli del 2010, in cui portò la vettura ex-Lotus, nel miglior piazzamento stagionale della scuderia con la 13esima posizione. All’inglese invece soltanto la delusione di aver ottenuto il secondo ritiro stagionale che allontana sempre di più dalla testa della classifica generale. Il vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna Pastor Maldonado, dopo la penalizzazione nelle qualifiche del sabato e la retrocessione dalla nona alla 19esima posizione, chiude la sua gara già alla prima curva sempre a causa del contatto iniziale con Grosjean, mentre le luci dei riflettori nel team di Groove questa volta sono puntati tutti sul compagno di squadra Bruno Senna, che chiude la gara nella top-ten in decima posizione. Stessa sorte di Maldonado anche per Kamui Kobayashi, che termina la corsa “decollando” sulle protezioni dopo il contatto con il pilota francese della Lotus.

    Amarezza nel box Toro Rosso. Daniel Ricciardo si ritira al 66esimo giro, mentre Jean-Eric Vergne dopo una gara eccellente perde la settima posizione per la scelta azzardata di montare gomme intermedie nel finale, scelta che però non ha pagato visto che la pioggia è si arrivata ma dopo la bandiera a scacchi. A Sergio Perez invece la consolazione di aver realizzato il giro più veloce della gara con il tempo di 1:17.296. Per il messicano anche una penalizzazione per aver tagliato pericolosamente la strada a Raikkonen nel tentativo di rientrare ai box, senza fortunatamente nessuna conseguenza per i piloti in pista.

  • F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    Ritorno al passato a Monaco. Michael Schumacher infatti piazza la zampata del campione conquistando la pole position del Gran Premio di Montecarlo, la prima dal suo rientro in Formula 1 nel 2010, tornando davanti a tutti dopo ben 6 anni, l’ultima pole position infatti risale al Gran Premio di Francia nel 2006. Il campione tedesco, nel sesto appuntamento della stagione, mette a segno un ultimo giro praticamente perfetto segnando il miglior tempo in 1:14.301, spazzando via le voci che lo vogliono nuovamente prossimo alla pensione alla fine di questa stagione. Miglior risposta Schumi non poteva dare, qui a Monaco, uno dei pochi circuiti dove il pilota può ancora fare veramente la differenza, aggiornando il suo già ricco palmares portando a quota 69 lo score delle pole position in carriera.

    La gioia della pole si trasforma però in delusione per il sette volte campione del mondo, che a causa della penalizzazione inflittagli al Gran Premio di Spagna per l’incidente con Bruno Senna, sarà arretrato di cinque posizioni in griglia di partenza e scatterà dalla terza fila in sesta posizione. Il tutto a vantaggio di Mark Webber, che si è visto soffiare proprio all’ultimo secondo la prima posizione per soli 80 millesimi, valevole comunque soltanto per le statistiche visto che ad usufruire della prima casella domani in gara sarà proprio lui. Risultato inaspettato viste le difficoltà incontrate nei tre turni di libere, ma l’australiano è riuscito a portare a casa la miglior posizione possibile nel GP in cui la pole position vale sicuramente più che in ogni altro circuito viste le caratteristiche del tracciato molto angusto e stretto.

    Michael Schumacher © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Il pilota della Red Bull dovrà fare attenzione all’altra Mercedes di Nico Rosberg, che complice l’arretramento del compagno di squadra manterrà il verde-argento della casa di Stoccarda in prima fila. Il tedesco potrà lottare sicuramente per la vittoria visto che anche nelle terze libere era stato il pilota più veloce della sessione. Appena dietro partirà Lewis Hamilton, che con il suo solito guizzo nel giro secco porta in quarta posizione una McLaren non perfetta e poco veloce. Basti pensare che il compagno di squadra Jenson Button partirà dalla 13esima posizione costretto a fermare la sua Mp4-27 appena dopo la Q2.

    Alle spalle dell’inglese in quinta posizione la Lotus di Romain Grosjean, più volte a rischio eliminazione nella Q2 cosi come quella del compagno di squadra Kimi Raikkonen, soltanto ottavo. La vettura di Enstone, additata da molti nei giorni scorsi di essere la vettura più veloce su questo circuito ha un pò deluso le aspettative. Cosi come la Ferrari, che forse aveva abituato troppo i tifosi nei tre turni di libere a stare nelle posizioni davanti, e invece sia Fernando Alonso che Felipe Massa hanno fatto più fatica del previsto, anche se le due Rosse hanno avuto la capacità di qualificarsi alla terza qualifica senza troppi sforzi. Lo spagnolo è l’ultimo dei piloti ad usufruire della penalità di Schumacher e scalerà dalla sesta alla quinta posizione. Il brasiliano partirà settimo davanti a Raikkonen e alle spalle del Kaiser, non certo il cliente più comodo da affrontare.

    Oltre a Schumi anche un altro pilota sarà penalizzato. Pastor Maldonado, vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna sarà costretto ad arretrare di 10 posizioni per aver colpito nelle libere della mattina il messicano Sergio Perez sotto il tunnel che porta alla chicane Nouvelle .Il venezuelano così dalla nona sarà retrocesso in 19esima posizione, mentre Perez partirà ultimo a causa di un incidente nei primi minuti della sessione provocato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra alla curva delle piscine.

    Crisi nera invece per Sebastian Vettel che chiude la sessione di qualifica in decima posizione scegliendo di non effettuare giri cronometrati. Scelta abbastanza anomala e discutibile quella del campione del mondo in carica, in un circuito dove partire dietro non aiuterà certamente visto la difficoltà nei sorpassi. Inoltre il tedesco si era dimostarto in difficoltà già dalla Q1 in cui era stato costretto a montare le gomme a mescola più morbida, le supersoft. Guadagnerà comunque la nona posizione ai danni di Maldonado.

  • La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    Dopo la pausa di una settimana dall’ultimo Gran Premio di Spagna disputatosi nel caldo torrido di Barcellona ecco che la Formula 1 scalda di nuovo i motori per far tappa nel Principato di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale 2012, che proprio quest’anno festeggia il suo 70esimo anniversario dalla sua entrata ufficiale nel calendario di F1. L’ultimo GP ha regalato la prima vittoria di Pastor Maldonado, nonchè un grande equilibrio nel campionato al cospetto dei 5 vincitori diversi su altrattante gare disputate. Ecco perchè il GP di Monaco che si terrà domenica si preannuncia come uno dei più avvincenti degli ultimi anni.

    IL FASCINO DI MONTECARLO – Monaco rappresenta il circuito più corto con i suoi 3,34 km da percorrere per 78 giri (260,52 km il totale), ma allo stesso tempo quello più lungo visto che le medie sul giro molto basse impongono una maggior durata della distanza in gara. Montecarlo è il circuito più longevo e anche il più lento del calendario con le strette stradine e chicane che lo caratterizzano ma sicuramente anche quello più carico di fascino al pari di circuiti storici come Spa-Francorchamps o Monza dove una vittoria vale certamente qualcosina in più in termini di importanza rispetto agli altri circuiti, ma soprattutto rappresenta ancora uno dei pochi tracciati dove il pilota può ancora fare la differenza e teatro di grandi gare in passato. I muretti vicinissimi alla pista impongono infatti una grande concentrazione per tutta la durata della gara, in cui chi sbaglia non ha via di scampo.

    INCOGNITA METEO E GOMME – A differenza di Barcellona dove tutti i piloti hanno dovuto modificare un pò il loro stile di guida per preservare maggiormante le gomme che nell’ambiente torrido della Spagna si usuravano con molta facilità, il clima monegasco dovrebbe dare un pò di tregua visto che le temperature si preannunciano più basse e gradevoli. Proprio per questo, così come lo scorso anno, la Pirelli porterà per la prima volta in stagione la gomma Supersoft, quella con dicitura rossa, che verrà utilizzata come gomma morbida, e quella soft, con spalla gialla, come mescola più dura. Questa scelta dovrebbe garantire un maggiore spettacolo ma soprattutto meno calcoli da parte dei piloti che dovranno preoccuparsi meno di risparmiare le gomme e più sulla prestazione assoluta. Ma attenzione al meteo, che potrebbe riservare in previsione del wee-end una gara sotto la pioggia

    FERRARI LAVORA SULL’AERODINAMICA – Rispetto a tutti gli altri circuiti a Monaco è necessaria un’impostazione della vettura nettamente diversa. Per questo in Ferrari si cerca di portare più aggiornamenti possibili atti a migliorare quello che è il carico aerodinamico della monoposto lasciando da parte l’efficenza del motore, che sul circuito cittadino è richiesta al minimo. Tuttavia non si tralasciano molti degli aggiornamenti portati in Spagna e che potrebbero rivelarsi molto utili visto che la F2012 sul circuito del Montmelò, anche se con caratteristiche diverse, è sembrata migliorata rispetto alle prime gare. In Ferrari si tiene a far bene in vista di questo Gran Premio, anche perchè pochi giorni fa, esattamente il 21 Maggio, cadeva l’anniversario del debutto del Cavallino nel Mondiale di F1, proprio sul circuito di Montecarlo nel 1950.

    Montecarlo GP Monaco © Paul Gilham/Getty Images

    INCERTEZZA SUI FAVORITI – Come detto la Ferrari arriva bene al Gran Premio di Monaco grazie al secondo posto di Alonso nel GP di Spagna che lo ha rilanciato nuovamente in vetta alla classifica mondiale, anche se in coabitazione con Sebastian Vettel. Così come la Williams e Maldonado, binomio vincente al Montmelò, e la Lotus, sempre a piazzamento in questa stagione con Raikkonen e Grosjean, e che senza sorprese potrebbe essere la sesta scuderia vincente nei primi 6 GP. Chi invece arriva un pò meno meglio nel Principato sono Red Bull e soprattutto McLaren. La scuderia austriaca sembra la brutta copia della vettura imbattibile delle ultime due stagioni, mentre a Woking, dopo un inizio abbastanza incoraggiante, paiono aver perso la strada giusta e stanno trovando più difficoltà del previsto a tenere il passo dei primi. Inoltre le caratteristiche della Mp4-27 sembrano adttarsi bene ai circuiti con curve ad alta velocità, praticamente inesistenti a Monaco, e meno a quelle di bassa velocità, paricolare sul quale i due piloti di Woking dovranno lavorare molto.

    SCHUMACHER PENALIZZATO – Si parte comunque da una certezza, ovvero la squalifica comminata a Michael Schumacher che verrà retrocesso di 5 posizioni a qualifica ultimata per aver tamponato il brasiliano della Williams Bruno Senna durante il Gran Premio di Spagna. La manovra del tedesco era stata esaminta a fine gara dai commissari che hanno deciso di infliggere la penalità nel GP successivo, visto che la gara dei due piloti a Barcellona era terminata con l’incidente in causa.

    PROGRAMMA WEEK-END – Come di consueto il week-end monegasco si aprirà con le prove libere, non di venerdì come su tutti gli altri circuiti, ma di giovedì. Si parte con le prime prove libere alle ore 10:00. seguite dalle seconde libere alle ore 14:00. Da giovedì si riprenderà poi sabato in cui si terranno le terze libere nella mattinata dalle 11:00 alle 12:00, e successivamente la lotta per la pole con le qualifiche delle ore 14:00. Stesso orario per la gara, domenica alle ore 14:00.

  • Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Cinque su cinque. Tanti infatti sono i vincitori diversi delle prime cinque gare di questo equilibratissimo Mondiale 2012 di Formula 1, che oggi ha visto trionfare Pastor Maldonado, salito sul gradino più alto del podio assaporando il gusto dolce della prima vittoria in Formula 1, ma non è tutto.

    L’ex campione del mondo della GP2 è infatti il primo venezuelano a centrare un successo in F1, e lo fa vincendo il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò nei pressi di Barcellona, regalando a Frank Williams il ritorno alla vittoria proprio nel giorno del suo 70esimo compleanno, vittoria che mancava da ben otto anni dal Gran Premio del Brasile del 2004 con Juan Pablo Montoya. Non è un caso che il ritorno alla vittoria coincida con l’anno del ritorno del motore Renault, binomio che ha caratterizzato le vittorie della scuderia negli anni 90, e con questo meritatissimo successo il team di Groove diventa la quinta vettura diversa vincente nei primi cinque GP di quest’anno.

    Da evidenziare la prestazione di Maldonado, che dopo aver perso la testa della corsa alla partenza in favore di Fernando Alonso, riesce a recuperare con una grandissima strategia di gara e a scavalcare lo spagnolo al secondo pit-stop, grazie anche ad un giro record che gli permette di guadagnare ben 2 secondi all’idolo di casa. Da vero veterano poi la gestione della prima posizone, mai messa in dubbio neanche nel finale quando Alonso cominciava a farsi minaccioso negli specchietti ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per portargli l’attacco definitivo.

    Il pilota della Ferrari dal canto suo deve recriminare per quel doppiaggio su Charles Pic della Marussia in prossimità della sua seconda sosta che gli ha fatto perdere decimi importanti per la vittoria, anche se è fuori di dubbio che anche senza questo episodio difficilmente avrebbe battuto il super-Maldonado di oggi. Non è bastato infatti l’apporto incredibile del suo pubblico allo spagnolo che nel finale deve ancora lottare con problemi di usura gomme, ma tutto sommato può comunque consolarsi per la continua crescita della Ferrari che nelle sue mani sembra davvero efficace, e per la ritrovata vetta della classifica in coabitazione con Sebastian Vettel.

    Anzi nel finale il pilota della Rossa ha il suo bel da fare per mantenere a distanza uno scatenato Kimi Raikkonen, che grazie alla maggior freschezza delle sue gomme a mescola dura gli recupera secondi su secondi portandosi negli scarichi della F2012, me per il sorpasso è troopo tardi. Costa caro al finlandese volante l’ aver ritardato di qualche giro il suo ultimo pit-stop, ma in definitiva il week-end spagnolo conferma il suo buon periodo di forma, basta pensare che il finnico è stato l’unico a mantenere il passo dei primi due piloti, e quindi podio più che meritato.

    Pastor Maldonado © DIMITAR DILKOFF/Getty Images

    Medaglia di legno per l’altra Lotus di Romain Grosjean, ancora una volta protagonisti, mentre bella la prestazione della Sauber di Kamui Kobayashi che vede premiata la scelta di risparmiare un set di gomme nelle qualifiche con un’ottima quinta posizione.

    Dalla settima posizione in poi, a prte Alonso naturalmente, troviamo tutti gli altri big. A cominciare dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel che salva il salvabile chiudendo la gara in sesta posizone, che viste come si erano messe le cose, è oro colato. Partendo da una discutibile penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle per l’incidente occorso a Michael Schumacher e Bruno Senna, che ha causato al tedesco la perdita di molte posizioni, per passare alla strana sostituzione del nuovo muso anteriore che apparentemente non sembrava avere problemi.

    Nonostante ciò il numero uno in carica riesce a terminare davanti all’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg che con il settimo posto chiude degnamente il week-end spagnolo del team tedesco, visto l’ennesimo ritiro del compagno di squadra. Non è bastata infatti come in Cina la super-velocità del propulsore Mercedes sul rettilineo principale per competere per la prima posizone e anzi la W03 ha dovuto fare i conti con l’usura degli pneumatici che con il caldo torrido di Barcellona sono ritornati punto debole della vettura.

    Mezzo disastro in casa McLaren dove l’unica nota positiva è ancora una volta la rimonta di Lewis Hamilton, che dall’ultima posizione, dopo la squalifica inflittagli nella giornata di ieri, riesce a limitare i danni e a chiudere davanti al suo compagno di squadra Jenson Button. L’anglo-caraibico ha gestito al meglio i suoi pneumatici dimostrando di non essere poi cosi aggressivo come si dice e la tattica delle due soste ha pagato, almeno per quanto riguarda lo scontro in famiglia, ma un ottava e una nona posizione non possono essere certo risultati positivi per il team di Woking, che deve fare ancora i conti con gli errori dei meccanici ai box durante i pit-stop. E’ toccato nuovamente ad Hamilton che al momento di uscire dalla sua piazzola passa sopra la pistola di avvitamento dei dadi della ruota posteriore sinistra, fortunatamente per lui senza conseguenze.

    Alle spalle delle due McLaren la Force India di Nico Hulkenberg che chiude la top-ten in decima posizione, mentre da dimenticare la gara dell’altra Red Bull di Mark Webber, 11esima ad un giro di distacco, e per l’altra Ferrari di Felipe Massa, che come Vettel ha dovuto subire il drive throught per aver ignorato le bandiere gialle, chiudendo la sua gara soltanto in 15esima posizione.

     

  • Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Non sarà più Lewis Hamilton a partire dalla pole position domani nel Gran Premio di Spagna, prima gara europea della stagione 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico è stato infatti squalificato dai commissari di gara al termine delle verifiche tecniche sulla McLaren a causa di un’irregolarità con il carico di carburante utilizzato per l’ultimo stint in Q3.

    La Mp4-27 era rimasta ferma in pista dopo aver tagliato la bandiera a scacchi e aver conquistato la pole position con il giro migliore in assoluto, lasciando appiedato il pilota inglese che era rientrato nella pit-lane in scooter grazie all’aiuto dei commissari. Da un primo momento era emerso che il problema alla vettura era stato causato da un guasto tecnico ma la direzione di gara ha poi appurato che sulla McLaren non era presente un quantitativo di benzina sufficiente a prelevare il campione di un litro richiesto dal regolamento, violando cosi l’articolo 6.6.2 dello stesso, il quale prevede che la vettura deve essere portata nel parco chiuso autonomamente e non spinta.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    Già in passato il team di Woking era stato protagonista dello stesso episodio sempre con Lewis Hamilton, rimasto privo di carburante dopo aver conquistato la pole position del Gran Premio del Canada del 2010 (anno del famigerato F-duct). In quella situazione la direzione di gara si trovò spiazzata a cospetto di una situazione mai verificatasi in precedenza e il campione del mondo 2008 la passò liscia, la conseguente modifica dell’articolo in questione ha invece portato oggi alla squalifica del pilota che sarà retrocesso in ultima fila, costretto a rimontare dall’ultima posizione.

    La retrocessione di Hamilton, che cancella cosi la 150esima pole della storia della Freccia d’Argento, fa gioire un’altra gloriosa scuderia; la Williams infatti ritrova la pole con Pastor Maldonado che domani partirà davanti al gruppo per la prima volta i carriera. Nel box di Groove la gioia della prima posizione mancava dal Gp del Brasile del 2010, dove allora venne conquistata da Nico Hulkenberg. Piccola soddisfazione anche per Fernando Alonso, che scala in prima fila con la grande occasione di ripetere il colpaccio della Malesia, aiutato dal supporto del pubblico che domani sarà sicuramente tutto dalla sua parte.

    Riammesso anche Narain Karthikeyan con la HRT, che nonostante non avesse superato il 107% del tempo migliore nella prima qualifica domani prenderà ugualmente parte alla gara.

     

  • F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò alle porte di Barcellona, quinta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico conquista con un giro stratosferico la terza pole personale della stagione dopo quelle ottenute in Australia e in Malesia, portando a 22 quelle in carriera e a cifra tonda, 150, quelle della McLaren.

    Giro perfetto quello del campione del mondo 2008 che firma un irraggiungibile 1:21.707, unico pilota capace di scendere sotto il muro dell’1:22, scegliendo di seguire nel suo ultimo tentativo la vera sorpresa di giornata, Pastor Maldonado, che riporta la Williams in prima fila, che mancava dal Gran premio del Brasile del 2010, in cui Nico Hulkenberg, allora compagno di Rubens Barrichello, conquistò la prima posizione. Non solo questione di fortuna la prestazione del pilota venezuelano che, nonostante il mezzo secondo accusato dal primo, ha dimostrato di essere molto veloce anche nelle prime due sessioni di qualifica, chiuse entrambe con il primo posto e solo una prestazione superlativa di Hamilton gli ha tolto la gioia della prima pole position.

    Dunque indeedita prima fila domani, con Maldonado che potrebbe essere sicuramente la mina vagante di giornata. Terza posizone per Fernando Alonso che apre la seconda fila con il tempo di 1:22.302, a due centesimi dalla seconda posizione. Lo spagnolo, spinto dal tifo del pubblico, è riuscito come al solito a sfoderare una prestazione al di sopra delle possibilità di questa Ferrari, anche se deve ringraziare la strategia rinunciataria degli altri big che hanno preferito risparmiare le gomme per la gara di domani, che si annuncia “infuocata”, non soprattutto per le condizioni metereologiche.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    E’ il caso di Kamui Kobayashi, che non ha effettuato tempi cronometrati nell’ultima qualifica a causa anche dell’ennesimo problema sulla sua C31, dimostratasi ancora una volta troppo fragile. Il giapponese partirà dalla decima posizione, ultimo disponibile nella Q3, e chiuderà la top-ten. Cosi come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che invece hanno effettuato soltanto il giro di lancio per poi rientrare nei rispettivi box e conservare un prezioso set di gomme morbide per la gara. I due tedeschi infatti sono i due piloti che hanno più set di gomme nuove a disposizione e nonostante partano dalla ottava e dalla nona posizione hanno tutte le possibilità di recuperare terreno sul passo gara. Il tutto a vantaggio delle due Lotus, in quarta e quinta posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, seguiti dalla Sauber di Sergio Perez e la Mercedes di Nico Rosberg.

    Tante le esclusioni eccellenti dalla Q3 in una delle qualifiche più strane degli ultimi tempi. L’altra parte del box McLaren ha poco da sorridere con Jenson Button che chiude in 11esima posizione, stesso discorso per la Red Bull di Mark Webber, alle spalle dell’inglese in 12esima posizione. Ancora peggio va all’altra Ferrari di Felipe Massa alle prese con la peggior qualifica della stagione in 17esima posizione. Anche problemi di traffico per il brasiliano che forse qualche decimo gliel’ha fatto perdere ma che ancora una volta non giustifica il distacco dal compagno di squadra. Fuori dalla gara il solo Narai Karthikeyan, che non ha superato il 107% del tempo della pole position.

  • Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Dopo l’exploit di questa mattina di Fernando Alonso, Jenson Button ha fatto sua la seconda sessione di prove libere sul circuito del Montmelò a Barcellona dove nel week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, quinto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha chiuso la prima giornata con il miglior tempo di 1:23.399 abbassando di quasi un secondo netto il crono dello spagnolo della Ferrari fatto registrare qualche ora prima.

    Alle spalle di Button il trionfatore dell’ultimo GP nonchè campione del mondo in carica Sebastian Vettel che dopo un avvio in tutto in salita è riuscito in Bahrain a centrare il primo successo stagionale rinfrancato anche da una Red Bull notevolmente migliorata da marzo ad oggi. Solo 164 millesimi dividono l’inglese dal tedesco che domani saranno sicuri protagonisti nella qualifica che assegnerà la pole position. Terzo tempo per Nico Rosberg con la prima delle Mercedes che ha preceduto l’altra McLaren di Lewis Hamilton, a mezzo secondo dal compagno di team e leader della giornata. Anglo-caraibico in leggero ritardo rispetto a Button con la nuova Freccia d’Argento che presentava un nuovo muso anteriore, più alto e sinuoso quasi a “scivolo”, soluzione aerodinamica introdotta dagli ingegneri di Woking a partire da questo week-end.

    Jenson Button © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Subito dietro le due Lotus protagoniste in Bahrain e che hanno occupato i due posti più bassi del podio, Kimi Raikkonen ha preceduto Romain Grosjean di soli 46 millesimi di secondo dimostrando comunque un ottimo passo gara. Più indietro le due Ferrari, Felipe Massa ha fatto meglio di Fernando Alonso piazzandosi in 11esima posizione mentre lo spagnolo che qui corre il Gran Premio di casa ha chiuso soltanto con il 14esimo tempo ma a preoccupare maggiormente i tecnici di Maranello non è la posizione con la quale l’asturiano ha chiuso la sessione ma il tempo registrato, addirittura peggiore di due decimi rispetto a quello ottenuto in mattina che gli era valsa la leadership provvisoria.

    Per quanto riguarda gli altri big Mark Webber e Michael Schumacher si sono attestati in settima e ottava posizione a quasi 7 decimi dalla vetta mentre è da registrare la buona performance della Force India di Nico Hulkenberg e della Sauber di Kamui Kobayashi, entrambi entrati nella top ten. Domani alle 11:00 terza e ultima sessione di prove libere, alle 14:00 le qualifiche vere e proprie.

  • F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    E’ stato Fernando Alonso il pilota più veloce nelle prime libere del Gran Premio di Spagna che domenica sarà teatro del quinto appuntamento della stagione 2012 sul circuito i Barcellona. Il pilota asturiano, nonchè ndiscusso idolo di casa ha girato con il miglior tempo di 1:24.430, ottenuto con gomme dure, al pari di tutti gli altri piloti, e risultando anche uno dei piloti più attivi in pista portando a termine ben 20 giri anche se la sua Ferrari F2012 è stata ferma ai box per gran parte della sessione.

    Dunque le modifiche introdotte per questo GP e provate nei test della scorsa settimana al Mugello sembrano aver dato i frutti sperati, nonostante il primo pilota della Rossa continui a predicare un cauto pessimismo. Le modifiche alla F2012 rispetto al Gran Premio del Bahrain sono sostanziali. La scuderia di Maranello ha infatti aggiornato le due ali, sia l’anteriore che il posteriore e una modifica anche agli scarichi, soffianti in alto e al centro, che almeno in questa sessione hanno dimostrato di essere efficaci.

    Alonso precede la Red Bull del vincitore dell’ultimo GP Sebastian Vettel, secondo ma a quasi quattro decimi dalla prima Ferrari. Anche per la scuderia campione del mondo sono visibili degli aggiornamenti rispetto alla gara scors, soprattutto nella zona del musetto che risulta essere meno sottile e più corto rispetto al suo predecessore. Al terzo posto a sorpresa l’ottima Sauber di Kamui Kobayashi, a quasi mezzo secondo da Alonso ma a un solo decimo dalla Red Bull di Vettel.

    Fernando Alonso © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per Jenson Button con la McLaren Mercedes che ha presentato per la prima volta in stagione una sorta di scalino sul muso anteriore molto alto come sulle altre vetture sebbene sulla vettura di Woking abbia una forma sempre molto lineare rispetto alle altre. La scuderia inglese che non ha girato con i piloti titolari negli ultimi test al Mugello, era munita di indicatori aerodinamici per testare le nuove componenti.

    Buona sessione per la Williams Renault di Bruno Senna che precede la prima delle Mercedes di Michael Schumacher. Sembrano essersi nascoste invece le due Lotus-Renault, molto competitive sia in Bahrain che al Mugello, con Romain Grosjean settimo alle spalle del tedesco e Kimi Raikkonen nono. In mezzo l’altra McLaren di Lewis Hamilton che si colloca in ottava posizione a otto decimi dalla vetta. Decimo Nico Hulkenberg che chiude la top-ten con la Force India.

    La seconda faccia della Ferrari, quella meno sorridente, è quella di Felipe Massa, 12esimo staccato di un secondo pieno dal compagno di squadra in testa alla classifica. Peggio di lui Mark Webber, 13esimo alle spalle proprio del brasiliano. A seguire Nico Rosberg in 14esima posizione. 15esima posizone per Sergio Perez, che ancora una volta deve fare i conti con la fragilità della sua Sauber C31 andata a fuoco ancora una volta nella zona degli scarichi cosi come nei test del Mugello. Il debuttante americano Alexander Rossi, sostituto di Heikki Kovalainen chiude 21esimo. Ultimo posto per Dani Clos su HRT.

    La seconda sessione di prove libere riprenderà alle 14 dopo la pausa pranzo.

  • Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Cade oggi il 18esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, immenso campione della Formula 1 scomparso l’1 maggio del 1994 durante il Gran Premio di San Marino e che negli anni in cui ha corso ha scritto la storia di tutto l’automobilismo sportivo.

    Quel giorno si correva a Imola, terzo appuntamento del Mondiale. Il week-end sammarinese iniziò con infausti presagi, nelle prove del venerdi Rubens Barrichello fu protagonista di un brutto incidente che per poco non diede fine alla sua carriera agonistica. Accadde lo stesso il giorno dopo a Roland Ratzenberger, sebbene con destino diverso. Il pilota austriaco perse il controllo della sua vettura, una Simtek Ford, alla curva intitolata a Gilles Villeneuve andando a schiantarsi contro il muretto e morendo sul colpo.

    Senna, in pole position dopo le qualifiche per la terza volta consecutiva su tre GP, aveva lasciato la McLaren per prendere il posto del suo nemico numero 1, il “Professore” Alain Prost alla guida della Williams Renault, campione del mondo in carica. Al settimo giro della corsa il brasiliano, messo sotto pressione da un giovanissimo Michael Schumacher che gli stava guadagnando terreno alla guida della Benetton Ford e vincitore dei primi due Gran Premi, perse il controllo della sua vettura al Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo, finendo violentemente e ad una velocità elevatissima contro le barriere di protezione.

    La gara fu subito interrotta e i soccorsi furono tanto immediati quanto inutili. Il trasporto in ospedale non servì a salvargli la vita tanto erano gravi le ferite e i traumi riportati soprattutto alla testa. Quel giorno la F1 perse uno dei protagonisti più amati nel mondo del circus capace come pochi di entusiasmare gli animi degli appassionati di questo sport.

    Ayrton Senna © Mike Hewitt/Getty Images

    Gli anni particolarmente più gloriosi sono sicuramente quelli passati con la McLaren con la quale ottenne la sua consacrazione definitiva vincendo i suoi tre titoli Mondiali nel 1988, 1990 e 1991. Gli anni nella casa di Woking furono caratterizzati anche dalla grande competizione con il suo compagno-rivale Alain Prost con il quale diede vita a duelli entusuasmanti culminati spesso con grandi imprese da parte del brasiliano. Oltre ai tre titoli iridati Ayrton Senna vanta anche un particolare record, è infatti il pilota ad aver ottenuto più pole position (67) in relazione ai Gran Premi disputati (161). Solo il sette volte campione del mondo Michael Schumacher è riuscito nell’impresa di battere questo record con 68 partenze dalla prima posizione, sebbene abbia disputato quasi il doppio dei GP con 288 gare sulle spalle, ed è terzo nella storia della F1 per numero di vittorie, 41, dietro proprio al campione tedesco, che primeggia con 91 successi, e Prost con 51.

    Senza quel maledetto 1 maggio del 1994 oggi Ayrton avrebbe 52 anni. Uomo dalle grandi doti umane non solo per il suo impegno nel sociale, di cui tutti siamo a conoscenza, ma forse in pochi ricorderanno il soccorso prestato ad un pilota che aveva subito un incidente durante le prove del Gran Premio del Belgio nel 1992 schizzando fuori dalla sua McLaren senza pensarci su due volte e al rischio che avrebbe corso con la vettura incidentata in mezzo alla pista, pilota dalla grandissima caratura e di forte personalità, anche se non particolarmente attivo con le telecamere a causa del suo carattere schivo e riservato. Non per questo non può essere considerato uno dei piloti più forti che la Formula 1 abbia  mai avuto, forse il più grande di sempre, il suo ricordo è da sempre vivo nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport e non solo, mito della Formula 1 al quale le nuove generazioni dell’automobilismo che cominciano sin da piccoli ad avvicinarsi a questo sport si ispirano perchè Ayrton Senna non era un semplice pilota ma “il” pilota.

    VIDEO TRIBUTO AYRTON SENNA

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