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  • F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    Jenson Button è stato il pilota più veloce nelle prove libere del Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Hockenheim il pilota della McLaren ha messo a segno il giro più veloce di giornata grazie al tempo di 1:16.595, tempo fatto segnare nella prima sessione di prove con pista asciutta. Al secondo posto troviamo l’altra McLaren, il compagno di squadra Lewis Hamilton che lo segue a distanza, a ben mezzo secondo di distacco dalla prima posizione, segno che con i nuovi aggiornamenti la Freccia d’Argento è pronta per ritornare a volare.

    Significative sono state infatti le novità portate dal team inglese, a partire dalle nuove fiancate, dal nuovo retrotreno ma soprattutto le novità a livello di meccanica all’interno della monoposto che dovrebbero portare ad un incremento delle prestazioni della vettura in pista.

    Seguono al terzo posto Fernando Alonso con la prima delle Ferrari a sette decimi di ritardo e la Mercedes di Micheal Schumacher staccato di pochi millesimi dallo spagnolo. Bene la Sauber che piazza Sergio Perez in quinta posizione davanti alla Force India di Nico Hulkenberg e l’altra Mercedes di Nico Rosberg. Felipe Massa chiude le sue prime libere in ottava posizione davanti a Pastor Maldonando e a Romain Grosjean che chiudono la top-ten.

    Importanti aggiornamenti anche per quanto riguarda la Lotus che avrebbe portato in Germania un dispositivo molto simile all F-Duct per migliorare ancora di più la velocità di punta, ma perfettamente legale visto che viene azionato direttamente dal DRS e non dal pilota. Grande trovata dunque per il team di Enstone che comunque si era già dimostrata nella prima parte della stagione una delle vetture più veloci sul rettilineo.

    Jenson Button © THOMAS KIENZLE/AFP/GettyImages

    Tuttavia il compagno Kimi Raikkonen chiude le prime libere in 15esima posizione a due secondi e due decimi di distacco dalla vetta. Indietro anche le Red Bull che hanno preferito nascondersi con Sebastian Vettel 12esimo e Mark Webber 20esimo in una sessione che di indicativo ha dato davvero poco.


    Nelle seconde libere caratterizzate dalla pioggia incessante è invece salito in cattedra Pastor Maldonado che ha sfruttato il breve periodo di tregua della pioggia per montare le gomme intermedie e migliorare giro dopo giro il suo tempo che alla fine è risultato il migliore della sessione grazie all’ 1:27.476. Il ritorno della pioggia ha poi impedito ai piloti di migliorare le posizioni fino a quel momento ottenute congelando di fatto la sessione.

    Alle spalle del pilota venezuelano ha chiuso Nico Rosberg che in gara sarà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza per aver sostituito il cambio a causa di un guasto. Il tedesco ha preceduto il campione del mondo in carica Sebastian Vettel e il messicano della Sauber Sergio Perz che si è confermato veloce anche sul bagnato.

    Quinto posto per Romain Grosjean davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, mentre chiude ottavo Jenson Button che dimostra di non essere veloce tanto quanto sull’asciutto con la nuova McLaren, e a dimostrazione di ciò la 19esima posizione di Lewis Hamilton. L’inglese precede in nona posizione Mark Webber e in decima Kimi Raikkonen.

    Deludenti le Ferrari con Massa 12esimo e Alonso 20esimo proprio alle spalle di Hamilton, anche se nel box si respira un cauto ottimismo in vista della gara. Tanti i testacoda della sessione provocati proprio dalla pioggia che ha reso molto scivolosa la pista: Ricciardo è stato autore di un uscita di pista al Motodrome senza conseguenze, peggio è andata a Micheal Schumacher che sempre nello stesso punto ha perso il controllo della sua Mercedes danneggiando la parte posteriore e quella anteriore della vettura, causando la bandiera rossa e la sospensione anticipata della sessione. Le libere continueranno anche nella mattinata di domani prima delle qualifiche che si svolgeranno al pomeriggio ma atenere banco è come sempre il meteo che anche in questo week-end si preannuncia più incerto che mai.

  • F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    Non è riuscita a Fernando Alonso l’impresa di bissare la pole position delle qualifiche del sabato con una vittoria che sarebbe stata la seconda consecutiva e terza totale nel campionato che avrebbe distanziato di molto i suoi rivali nella lotta al Mondiale. Lo spagnolo cede a soli 4 giri dal termine ad un arrembante Mark Webber, bravo a capitalizzare al massimo la strategia di gara che gli ha permesso di arrivare nel momento decisivo della gara con la migliore mescola di giornata, la dura, rispetto al pilota della Ferrari che si è trovato con la mescola più morbida e in crisi di gomme. Ma in un GP in cui tutti hanno potuto provare poco sull’asciutto la scelta del box di Maranello non è stata affatto azzardata, anzi all’inizio sembrava poter essere la migliore possibile, poi tutti sappiamo come è andata, e per tutti è facile parlare a giochi già fatti.

    Nel Mondiale comunque Fernando resta saldamente in testa alla classifica davanti a Webber appunto che comunque si avvicina, e a Sebastian Vettel, terzo anche sul traguardo a Silverstone. Bene anche Felipe Massa, per la prima volta convincente in questa stagione, debacle invece per McLaren proprio nella gara di casa. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Webber 9: non merita il massimo voto perchè la gara la conduce Alonso dall’inizio alla fine. Lui è bravo a sfruttare inconsapevolmete la migliore strategia di gara e nel finale rende ad Alonso la beffa che nelle qualifiche gli aveva tolto la pole position. La vittoria, la seconda del campionato, lo conferma a livelli altissimi nel Mondiale.

    Alonso 9: poteva essere il week-end perfetto per lo spagnolo, pole, vittoria e allungo nel campionato che avrebbe dato una mezza mazzata al Mondiale e al morale degli avversari, ma la strategia lo penalizza e le gomme lo abbandonano nel momento decisivo. Sono comunque 9 su 9 le gare in cui Fernando va a punti, unico pilota ad esserci riuscito, e continuando cosi, con una Ferrari in netta crescita, sarà difficile per gli avversari strappargli il primo posto.

    Mark Webber © BEN STANSALL/AFP/GettyImages

    Vettel 7: un mezzo passo indietro rispetto a Valencia dove in soli 20 giri aveva praticamente dominato accumulando un vantaggio incolmabile per gli avversari. Qui invece si fa scavalcare già in partenza da Massa e solo la prima sosta anticipata di qualche giro gli rende la posizione nei confronti del brasiliano, poi più nessun acuto.

    Massa 7.5: finalmente arrivano delle prestazioni abbastanza convincenti del brasiliano sia in qualifica che in gara, segno che la Ferrari sta tornando ai livelli che le competono. In questo modo Felipe non solo si riguadagnerà la riconferma nel team il prossimo anno ma potrà puntare a qualcosa di più anche a livello personale.

    Ferrari 9: complimenti al team di Maranello che ha saputo mettere a disposizione dei suoi piloti una macchina altamente competitiva in poco tempo, quasi al livello della Red Bull che ora è lontana solo un soffio. Finalmente Alonso e Massa potranno lottare ad armi pari per i due titoli Mondiali.

    Red Bull 9.5: è tornata nuovamente la macchina da battere grazie alle invenzioni di quel genio di Adrian Newey che ne inventa una più del diavolo. Consolidano la leadership della classifica costruttori ma in quella piloti devono fare i conti con Alonso e ben presto nel team saranno costretti a fare una scelta in favore di Webber o Vettel per non ripetere la situazione spiacevole del 2010.

    Raikkonen 7.5: come al suo solito esce alla distanza dopo una prima parte di gara passata più nell’ombra. Nel finale si avvicina pericolosamente a Massa ma arriva lungo ad una curva e dice addio alle sue possibilità di sorpasso. Migliora comunque la sua posizione di partenza il chè è già di per sè un buon risultato.

    Lotus 8: oltre ad essere velocissima la nuova E20 si dimostra anche molto efficace aerodinamicamente. Manca veramente poco per arrivare al livello dei primi anche se dà l’impressione di essere condizionata ancora troppo dalle temperature. Risolto questo “problema” se la giocherà alla pari con tutti.

    Schumacher 6.5: salva la faccia alla Mercedes conquistando almeno un posto nella zona punti, anche se dopo essere partito terzo tutti si aspettavano qualcosa di più. Sperava nella pioggia, lui che è un mago in quelle condizione, che alla fine non è arrivata, ma a pari condizioni straccia il suo compagno di team Nico Rosberg, 15esimo (voto 4), come spesso in quest’ultimo periodo gli sta capitando, dopo un inizio di stagione sfortunato costellato soltanto da ritiri.

    McLaren 3: doveva e poteva essere la gara del riscatto proprio nel GP di casa e invece Silverstone si è dimostrato l’ennesimo disastro per la scuderia di Woking. Non riuscire ad essere veloci e incisivi tra le mura amiche deve essere frustrante, e nel team bisogna correre subito ai ripari perchè lo strapotere di inizio stagione è finito e Red Bull e Ferrari ora sono lontane. Il primo passo è l’aver risolto i problemi con i meccanici ai box, che ieri dopo tanto tempo si sono dimostrati i più veloci.

    Hamilton 6: parte ottavo e finisce ottavo, nulla di straordinario per uno come lui, abituato a lottare per la vittoria in ogni GP. Ma con una McLaren così in ombra non si poteva fare certo di più e le sue parole a fine gara sullo sviluppo della vettura non lasciano presagire a nulla di buono per il prossimo futuro.

    Button 5: a dir poco disastroso nelle qualifiche, la rimonta che in gara lo porta dalla 16esima posizione alla decima finale non può essere una consolazione. E’ solo un lontano parente del pilota freddo e veloce che lo scorso anno si guadagnava la riconferma nel team come prima guida.

  • F1, a Silverstone Webber beffa Alonso nel finale. Vettel terzo

    F1, a Silverstone Webber beffa Alonso nel finale. Vettel terzo

    Mark Webber vince il Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, nona gara del Mondiale di Formula 1. Il pilota australiano conquista con la vittoria odierna il suo secondo sigillo della stagione, dopo quello ottenuto nel prestigioso GP di Monaco sul circuito di Montecarlo, portando a tre i successi della Red Bull, in versione “stilizzata” qui a Silverstone, che ora è la vettura che vanta il maggior numero di vittorie in stagione.

    Il pilota della lattina volante, partito in prima fila e beffato da Alonso nelle qualifiche, rende il favore all’avversario, superandolo a 5 giri dal termine grazie alla migliore strategia di gomme che gli permette di arrivare all’ultimo stint con pneumatici a mescola dura, a differenza dello spagnolo che invece monta pneumatici a mescola più morbida, rendendo vani tutti gli sforzi che hanno portato l’asturiano a guadagnare secondi nella prima parte di gara con la mescola rivelatasi la migliore, cioè la dura. Dal canto suo Webber è bravo a braccarlo per tutta la gara per poi sferrare l’attacco nel momento decisivo, andando a conquistare il suo nono successo della carriera che lo avvicina ancor di più alla vetta della classifica del Mondiale capitanata proprio da Fernando Alonso.

    Per il pilota della  Ferrari risultato positivo a metà, visto che la sua gara, per più di 3/4 nelle sue mani, è sempre di testa fatta eccezione per qualche giro in cui Hamilton, ancora prima della sua sosta si ritrova in prima posizione. Decisiva risulta ancora una volta la strategia di gara, cioè la scelta delle gomme. In Ferrari si opta per le morbide nell’ultima parte di gara, scelta che si rivela sbagliata visto che le coperture tengono un buon ritmo soltanto per sette giri per poi cedere improvvisamente. Non si può paralre di scelta azzardata poichè tutti i piloti, anche nelle prove libere, hanno potuto provare poco e niente sull’asfalto asciutto visto gli acquazzoni dei giorni scorsi, per cui per tutti è stata un’incognita trovare la strategia giusta. E’ andata male allo spagnolo che comunque con 18 punti mantiene la leadership del campionato, ma soprattutto aumenta la consapevolezza di aver reso la Ferrari una macchina validissima per lottare per il titolo, anche se la monoposto di riferimento resta sempre la Red Bull del genio Adrian Newey che si conferma leader del campionato costruttori e vola a 216 punti.

    Anche perchè al terzo posto troviamo Sebastian Vettel che conquista l’ultimo gradino del podio disponibile, anche se il meno ambito. I tre piloti, anche se a posizioni invertite sono quelli che anche l’anno scorso hanno monopolizzato le prime tre posizioni e sono quelli che attualmente occupano le prime tre posizioni del campionato, anche se il tedesco non sembra essere troppo soddisfatto della sua terza posizione sia in gara che nel Mondiale.

    Mark Webber © ANDREW YATES/AFP/GettyImages

    Al quarto posto troviamo l’altra Ferrari di Felipe Massa, finalmente all’altezza di una prestazione abbastanza convincente anche in gara, dopo aver ottenuto qui a Silverstone delle belle qualifiche. Il brasiliano si conferma veloce quindi sia sul baganato che sull’asciutto grazie anche alla competitività di una Ferrari ritornata ai livelli che gli competono e che lotterà fino alla fine per entrambi i campionati. Anche perchè grazie ai punti ottenuti oggi e al fondamentale apporto del vice campione del mondo 2008 il Cavallino si porta al secondo posto alle spalle della Red Bull nella classifica del campionato costruttori, anche se a 152 punti, a 64 lunghezze di distacco.

    Chi invece non fa una bella figura proprio nel GP di casa è la McLaren. Il team di Woking conferma anche in gara le difficoltà incontrate nelle qualifiche del sabato, forse anche per aver scelto un assetto completamente da bagnato e sperato nell’arrivo della pioggia mentre la gara si è svolta su asfalto completamente asciutto. A dimostrazione delle difficoltà del team l’ottava posizione di Lewis Hamilton, che non ha guadagnato posizioni dalla partenza, e la decima di Jenson Button, comunque autore di una rimonta dalla 16esima posizione. Con i soli 5 punti ottenuti oggi la McLaren perde la seconda posizione nel campionato costruttori proprio in favore della Ferrari, ma viene scavalcata anche dalla Lotus, che ora è la terza forza del Mondiale.

    Bella la gara di entrambe le vetture di Enstone, con Kimi Raikkonen che come al solito esce alla distanza e arriva negli ultimi giri di gara ad impensierire la quarta posizione di Massa, e Romain Grosjean che dopo un contatto nelle fasi concitate della partenza, che lo costringe anche a cambiare strategia e ad optare per una sola sosta, si riprende e chiude alle spalle del compagno di squadra, prendendosi anche il lusso di superare la McLaren di Hamilton dopo la rimonta, sorpasso che gli vale la sesta posizione finale.

    Alle spalle delle due Lotus troviamo la Mercedes di Michael Schumacher, che dalla terza posizione iniziale chiude con la settima finale. Il tedesco sperava come per le qualifiche in una gara bagnata visto che il punto debole di questa Mercedes è ancora la durata delle gomme che sull’asfalto caldo di Silverstone hanno mostrato i soliti segni di inconsistenza. Il tedesco comunque, come spesso gli capita in questo ultimo periodo, salva la faccia al team visto che l’altra Mercedes la ritroviamo in 15esima posizone con un disastroso Nico Rosberg.

    Nella top-ten tra le due McLaren si piazza la Williams di Bruno Senna, che porta a casa punticini importanti per la sua classifica personale. Il suo compagno di squadra Pastor Maldonado infine dopo Valencia è protagonista di un altro incidente, questa volta con la Sauber del messicano Sergio Perez, che viene speronato dal messicano nel tentativo di superarlo alla curva Brooklands. Rottura della sospensione posteriore sinistra e ritiro per il pilota della Sauber mentre il pilota della Williams se la cava solo con una foratura ma chiude 16esimo.

  • F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    Sotto la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito di Silverstone Fernando Alonso conquista la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna, valevole per la nona gara del Mondiale di Formula 1. Il pilota della Ferrari con un ultima qualifica capolavoro porta a casa la sua prima pole position della stagione grazie al tempo di 1:51.746 fatto segnare proprio al suo ultimo tentativo dopo la bandiera a scacchi, ottenendo una prima posizione che a Maranello mancava dal GP di Singapore nell’ormai lontano 2010, da quasi due anni.

    Eppure il sabato dello spagnolo non è stato uno dei più semplici. Dopo una Q1 relativamente agevole la Ferrari sbaglia strategia all’inizio della Q2 montando su entrambe le vetture le  coperture intermedie invece che quelle da bagnato pesante, e il ferrarista rischia di uscire per ben due volte, la prima per un testacoda a causa dell’intensificarsi della pioggia che a circa sette minuti dal termine provoca la prima e unica bandiera rossa della sessione, e la seconda, dopo circa due ore di attesa che permette alla pista di asciugarsi un pò di più rispetto in precedenza, sul finire della Q2, nella quale Alonso si salva per pochi centesimi dall’11esima posizione, per poi piazzare la zampata del campione nella qualifica decisiva. Resta comunque da capire la regolarità del tempo fatto segnare sul finire della Q2 da Alonso con bandiere gialle per un uscita di pista di Romain Grosjean.

    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Lo spagnolo beffa nel finale l’australiano della Red Bull Mark Webber, l’unico in grado di tenere il passo della Ferrari ma che deve rinunciare ad una pole che ormai sembrava nelle sue mani per soli 49 millesimi di ritardo. In terza posizione Micheal Schumacher, esaltato dalle condizioni difficili del tracciato che mettono in mostra il vero potenziale dei piloti. Il sette volte campione del mondo agguanta con un gran giro la terza casella della griglia stracciando il suo compagno di team Nico Rosberg, soltanto 13esimo e fuori già in Q2, e domani partirà con la sua Mercedes dalla seconda fila appena dietro gli scarichi della Ferrari di Alonso.

    Quarto tempo per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, staccato di 179 millesimi dal kaiser tedesco e di 453 millesimi da Alonso, ma bravo a sopravanzare nel finale un ritrovato Felipe Massa che lotta per tutta la Q3 con i primi per la conquista della pole position. Tuttavia per il brasiliano è arrivata soltanto una quinta posizione, comunque di incoraggiamento in vista della gara di domani che si preannuncia combattutissima. Al suo fianco in terza fila partirà il suo ex compagno di squadra Kimi Raikkonen, in sesta posizione con la prima delle Lotus.

    Qualifica da dimenticare invece per la McLaren padrona di casa. Il team di Woking conferma le difficoltà di questo ultimo periodo nonostante i nuovi aggiornamenti apportati sulla vettura in questo week-end, non riuscendo a fare meglio dell’ottava posizione ottenuta dal solito Lewis Hamilton che limita i danni, ma staccato dalla vetta di oltre due secondi e mezzo e preceduto anche dalla Williams del “nemico” Pastor Maldonado. Jenson Button si conferma in crisi nera e chiude la sua sessione già nella Q1 con il 18esimo tempo, ma grazie agli arretramenti di Jean-Eric Vergne (da 16esimo a ultimo per la sostituzione del cambio) e Kamui Kobayashi (da 12esimo a 17esimo per la penalizzazione dopo l’incidente con Massa al GP d’Europa a Valencia) partirà 16esimo.

    Nella top-ten in decima posizone partirà Romain Grosjean, che non ha effettuato giri cronometrati in Q3 per essere rimasto nel finale di Q2 fuori a bordo pista. Penalizzazione anche per Nico Hulkenberg, che sempre per la sostituzione del cambio perderà 5 posizioni, mentre Charles Pic si dovrà appellare alla Federazione per poter partecipare domani alla gara per non aver superato il 107% del tempo migliore in Q1.

  • Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Prime prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna bagnate, sul circuito di Silverstone infatti è caduta una pioggia abbondante che ha costretto i meccanici a lavorare in maniera più assidua su un assetto da bagnato dal momento che le previsioni portano pioggia per tutta la durata del week-end. I piloti hanno infatti trascorso la maggior parte del tempo a disposizione “rintanati” nei box.

    I più veloci sono stati Romain Grosjean e Lewis Hamilton. Il pilota della Lotus ha fatto sua la prima sessione con il tempo di 1:56.552 precedendo la Toro Rosso di Daniel Ricciardo di quasi 3 decimi, unici due piloti a scendere sotto il muro dell’1:57. Terzo tempo per l’alfiere della McLaren staccato di oltre 6 decimi dal pilota franco-svizzero, l’anglocaraibico però ha portato a termine pochi giri di pista, 6 per la precisione, dopodichè si è infilato nel suo box per non uscirvi più. A seguire Sergio Perez e la prima delle due Ferrari, non quella di Fernando Alonso ma quella di Felipe Massa. Per il brasiliano 7 giri con il miglior crono di 1:58.119. Completano la top ten Mark Webber, Kamui Kobayashi, le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg e l’altra Toro Rosso di Jean-Eric Vergne. Fuori dai primi dieci Sebastian Vettel, staccato di quasi 3 secondi da Grosjean mentre per Alonso 4 giri di pista ma nessun riferimento cronometrato.

    Lewis Hamilton © Clive Mason/Getty Images

    Nella sessione pomeridiana miglior tempo per Hamilton che vuole centrare il successo nel Gran Premio di casa e riscattare la gara di Valencia terminata contro le barriere di protezione ad un giro e mezzo dalla fine speronato da Maldonado. L’inglese ha chiuso le prove odierne con un 1:56.345 che è anche la migliore prestazione in assoluto dell’intera giornata. Alle sue spalle vicinissimi Kobayashi, Michael Schumacher e Rosberg racchiusi nell’arco di un decimo netto. Molto più indietro gli altri con Perez, quinto, ad 1.1 secondi dal leader e Button, sesto, a 1.6. Le condizioni temerarie della pista hanno permesso a vetture meno potenti di portarsi nelle posizioni che contano, come la Caterham di Heikki Kovalainen che ha chiuso con il settimo miglior tempo della sessione. In netto ritardo Alonso e Vettel: lo spagnolo è decimo con un ritardo di 2 secondi e mezzo, il tedesco 13esimo ad oltre 3 secondi. Nessun tempo rilevato per Grosjean, Webber, Ricciardo e De la Rosa.

  • F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    Fernando Alonso vince un emozionante Gran Premio d’Europa, teatro dell’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Lo spagnolo, autore di una grande gara che resterà nella storia del circus come lui stesso ha dichiarato: “la mia più bella vittoria di sempre”, conquista il suo secondo successo stagionale, unico ad esserci riuscito dall’inizio del campionato, proprio davanti al pubblico di casa, fondamentale nell’appoggio al connazionale che, aggiudicandosi 25 punti importantissimi dopo il mezzo disastro della gara di Montreal nel GP del Canada, lo riportano nuovamente solitario in vetta alla classifica del Mondiale.

    Sul circuito di Valencia, a differenza delle altre edizioni piuttosto monotone, lo spettacolo questa volta non è mancato. Il pilota della Ferrari infatti, partito 11esimo dopo le deludenti qualifiche del sabato, si è esibito in una rimonta strepitosa recuperando già diverse posizioni alla partenza avvicinandosi alle posizioni di testa a suon di sorpassi. Lo show del ferrarista è partito dopo il primo pit-stop, periodo di gara in cui tutti i piloti che gli stavano davanti non sono riusciti a frenare l’inerzia dell’idolo di casa che per vincere, oltre alla sua bravura, si è dovuto appellare tantissimo anche alla fortuna che ha messo fuori gioco i suoi diretti concorrenti per la lotta al titolo mondiale.

    E’ il caso di Sebastian Vettel, fuori al 34esimo giro mentre si trovava meritatamente in prima posizione dall’inizio della gara, per essere stato appiedato di colpo dalla sua Red Bull dopo l’entrata in pista della safety-car per il contatto che ha coinvolto il pilota della Toro Rosso Jean-Eric Vergne e quello della Catheram di Heikki Kovalainen. Eppure la gara del campione tedesco aveva preso le forme di una passeggiata dopo soli pochi giri dall’inizio del GP, aiutato inaspettatamente dal diretto rivale Hamilton, secondo ma in crisi con le gomme morbide, che faticava a tenere il suo passo, veramente indiavolato. Ma la domenica del pilota della Red Bull è stata a dir poco sfortunata e la rottura della sua RB8 lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

    E la stessa sorte è toccata a Lewis Hamilton che prima, ancora una volta, ha dovuto accusarsi i problemi dei suoi meccanici al pit-stop che hanno faticato a fissare la ruota anteriore sinistra facendogli perdere come al solito molti secondi ma soprattutto la terza posizione a vantaggio di Alonso. Poi, un pò come capitato allo spagnolo nel GP del Canada, i problemi di gomme lo hanno costretto a cedere, dopo una strenua lotta, la posizione in favore di Kimi Raikkonen, e successivamente il contatto con Pastor Maldonando lo ha messo definitivamente fuori gioco, anche se la manovra del venezuelano è apparsa un pò azzardata visto che comunque il sorpasso sull’inglese sarebbe avvenuto sicuramente poche curve più tardi. Due zeri in classifica che pesano tantissimo nell’economia del Mondiale.

    Fernando Alonso © Mark Thompson

    Ma la sfortuna colpisce anche Romain Grosjean, in una gara in cui due ritiri per motivi tecnici da parte delle vetture di testa non si vedevano da tantissimo tempo. Il francese dopo essere stato superato magistralmente da Alonso dopo la ripartenza è riuscito comunque a restargli negli scarichi assaporando la possibilità di un sorpasso che poteva regalargi la prima vittoria in carriera. E invece la sua Lotus E20 cede di colpo per un problema all’alternatore vanificando la sua bella gara che molto probabilmente sarebbe culminata con il suo terzo podio stagionale e un altro risultato positivo.

    Per cui dietro ad Alonso chiude in seconda posizione l’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che comunque ha meritato pienamente il risultato ottenuto, mentre in terza posizione, a completare un podio composto da tre campioni del mondo, ritroviamo il sorriso di Michael Schumacher, che ritorna a festeggiare nella cerimonia post-gara per la prima volta dal suo rientro in Formula 1. Dopo tanti ritiri e altrettanta sfortuna per il kaiser oggi le cose hanno finalmente girato per il meglio consentendogli di ottenere la seconda gioia personale dopo la pole position conquistata sempre sul circuito cittadino, quello più prestigioso di Montecarlo, dimostrando in questa stagione di gareggiare ai livelli che gli competono.

    Ai piedi del podio invece Mark Webber, anche lui autore di una grande rimonta dopo essersi qualificato 19esimo nelle qualifiche. L’australiano non ha brillato, nè tantomeno ha avuto spunti degni della sua fama ma lavorando nell’ombra è riuscito comunque a risalire sfruttando anche le disgrazie degli altri piloti e  conquistare punti importantissimi per la classifica del mondiale che ora lo vede secondo e diretto inseguitore di Fernando Alonso a 20 punti di distacco.

    Ottimo risultato anche per le due Force India di Noco Hulkenberg e Paul di Resta, che chiudono rispettivamente in quinta e settima posizione divisi soltanto dall’altra Mercedes di Nico Rosberg. Ennesima gara incolore per l’altra McLaren di Jenson Button che sta trovando più difficoltà del previsto a trovare il feeling con una MP4-27 che sembra essere più “cucita” addosso al suo compagno di squadra Hamilton, davanti alla Sauber di Sergio Perez  e alla Williams di Pastor Maldonando che nonostante l’incidente con l’anglo-caraibico è riuscito a chiudere in decima posizione nella top-ten. Il venezuelano sarà ascoltato dai commissari a fine gara che prenderanno decisioni in merito all’incidente in questione, quindi la classifica potrebbe subire ancora dei mutamenti.

    Infine Felipe Massa che dopo essere partito a razzo ha chiuso in 16esima posizione a causa dell’incidente al 33esimo giro con Kamui Kobayashi che lo ha costretto a completare tutto un giro con una gomma forata per rientrare ai box e cambiarla. Il giapponese è invece stato punito dalla Commissione di gara ma ha chiuso lo stesso la sua gara anzitempo per un ritiro.

  • Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Co un giro sensazionale Sebastian Vettel sbaraglia la concorrenza conquistando la pole position del Gran Premio d’Europa, ottavo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito ricavato nella zona portuale di Valencia, il pilota tedesco campione del mondo in carica ha piazzato la sua Red Bull davanti a tutti ottenendo il miglior tempo di 1:38.086 ipotecando di fatto la vittoria per domani considerata la migliore messa a punto della sua vettura e la tortuosità del circuito che rende i sorpassi difficili. Con la pole ottenuta, la terza in stagione, Vettel raggiunge quota 33 eguagliando due monumenti della Formula 1 come Jim Clark e Alain Prost.

    A completare la prima fila Lewis Hamilton, forse l’unico che domani quantomeno potrebbe dare fastidio al bicampione del mondo per la vittoria del Gran Premio. Il pilota anglo-caraibico della McLaren spera di ripetere la gara di due settimane fa in Canada quando, partito dalla seconda piazza in griglia, riuscì con una gara condotta in maniera impeccabile e con la testa a sopravanzare il tedesco salendo sul gradino più alto del podio a Montreal. 1:38.410 il tempo di Hamilton ottenuto proprio all’ultimo tentativo disponibile, 3 decimi da Vettel che per essere colmati sarà necessario tutto il talento del campione del mondo 2008 attuale leader del Mondiale. In ogni caso la McLaren è sembrata un pò patire le gomme a mescola morbida con le quali ha realizzato il tempo, al contrario le medium sembrano lavorare a meraviglia sulla MP4-27.

    Seconda fila inedita con un Pastor Maldonado sempre più in rampa di lancio e un ottimo Romain Grosjean che alterna splendide qualifiche a deludenti corse. Il venezuelano, che ha riportato la Williams ad un successo che mancava da 7 anni, ha ottenuto il terzo tempo a 65 millesimi da Hamilton e domani partirà dietro gli scarichi di Vettel mentre lo svizzero con passaporto francese della Lotus ha battuto per l’ennesima volta in qualifica il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen che scatterà dalla quinta posizione. Un divario quello tra i due piloti Lotus impercettibile (solo 8 millesimi). A seguire le due vetture inglesi, Nico Rosberg con la prima Mercedes e Kamui Kobayashi su Sauber che ha avuto la meglio sul compagno di team Sergio Perez (15esimo). Nella top ten entrambe le Force India che qui a Valencia hanno fatto passi in avanti con Nico Hulkenberg che partirà ottavo e Paul Di Resta decimo. Chiuso a sandwich tra le vetture indiane del magnate Vijay Mallya l’altra McLaren guidata da Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la sua Freccia d’Argento ma che a differenza delle ultime tre qualifiche è riuscito a rientrare tra i primi 10 accusando un ritardo di 7 decimi dal poleman Vettel.

    Hamilton, Vettel e Maldonado © Vladimir Rys/Getty Images
    Male, anzi, malissimo le Ferrari eliminate entrambe nella seconda sessione. Se per Felipe Massa è diventata ormai un habituè quella di non partecipare alla Q3, per Fernando Alonso essere estromesso dalla lotta per la pole position è una novità alla luce anche dei progressi e dei passi in avanti fatti registrare dalla scuderia di Maranello recentemente. Il pilota spagnolo partirà dalla 11esima piazza, il brasiliano partirà due posizioni più indietro, in 13esima. Quella di domani per le due Rosse sarà una gara tutta d’attacco e in salita. Anche le Ferrari, come le McLaren hanno mostrato di andare meglio con le gomme a mescola dura e di soffrire le soft. Tra la morsa dei due ferraristi partirà Michael Schumacher, anche lui in affanno e sempre alla ricerca di costanza in gara.

    Oltre a quella di Alonso, la sorpresa della giornata è stata l’eliminazione di Mark Webber addirittura nella prima sessione. Il pilota australiano partirà dalla 19esima posizione a causa di alcuni problemi riscontrati sulla sua Red Bull sistema Drs che non gli ha permesso di eguagliare le velocità raggiunte dalle altre vetture. Chiudono lo schieramento le due Hispania di Pedro De La Rosa e Narain Karthikeyan e le due Marussia di Charles Pic e Timo Glock. Domani la partenza è fissata alle 14:00.

  • Hamilton-McLaren e il rinnovo spinoso

    Hamilton-McLaren e il rinnovo spinoso

    Nonostante la bella e importante vittoria di domenica nel Gran Premio del Canada, in casa McLaren non può che tenere ancora banco la questione sul rinnovo di contratto di Lewis Hamilton. L’inglese, fresco di trionfo a Montreal e settimo vincitore diverso su sette gare disputate di questo avvincente Mondiale 2012 di Formula 1, è ora leader della classifica mondiale con due punti di vantaggio sullo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso.

    Il contratto che lo lega alle Frecce d’argento scadrà alla fine di questa stagione e le voci su un suo possibile futuro appaiono molto discordanti. Nel week-end di Montecarlo, che ben tre settimane fa ha ospitato il Gran Premio di Monaco il quotidiano inglese “The Guardian” aveva lanciato un indiscrezione secondo la quale il team di Woking sarebbe disposto a offrire al campione inglese un rinnovo di cinque anni a 30 milioni di dollari a stagione per un investimento che portebbe nelle casse del campione del mondo 2008 la cifra astronomica di 150 milioni di dollari. In più andrebbero ad aggiungersi gli eventuali bonus che porterebbero Hamilton ad essere il pilota più pagato della Formula 1 proprio davanti al suo ex compagno di squadra Fernando Alonso.

    Ma la riformulazione del contratto prevederebbe anche la rivisitazione dei diritti d’immagine e della gestione degli sponsor personali, che il manager di Hamilton, Simon Fuller, vorrebbe in favore del suo assistito. Ma a questo fanno da contraltare le dichiarazioni proprio nei giorni scorsi del presidente della McLaren Ron Dennis, che aveva ammesso che a queste cifre il rinnovo del pilota potrebbe complicarsi di molto. Il capo della scuderia inglese infatti ha fatto capire a chiare lettere che il problema principale sul rinnovo è esclusivamente economico in quanto il contratto che attualmente lega Hamilton con la McLaren era stato firmato quando la situazione dell’economia mondiale era ben diversa, anche se le cifre sono nettamente più basse. Lo stipendio annuale dell’anglo-caraibico infatti si aggira sui 14 milioni di dollari (circa 17 milioni di euro), il che significa che l’ingaggio alle cifre precedentemente descritte verrebbe addirittura raddoppiato: ” E’ pagato con cifre molto alte, anche più di me. E’ una situazione complessa. Il contratto che sta per scadere era stato firmato quando l’economia era un po’ diversa, dunque ora serve un po’ di equilibrio”. 

    Per cui proprio il patron del team non ha escluso un suo addio a fine stagione: “E’ normale che si guardi intorno. Lui valuterà tutto ciò, noi guarderemo anche a chi è disponibile”. Ma non è un mistero che sia Dennis, sia Martin Whitmarsh, team principal della McLaren, confidino nel lungo rapporto che ha legato sin dagli inizi della sua carriera Hamilton con la scuderie inglese per far si che un accordo alla fine venga trovato. Anche se l’entourage dell’inglese sta prendendo tempo, per cercare di capire se possano presentarsi altre opportunità dalle altre scuderie di vertice. In questo senso Red Bull, Mercedes e anche la stessa Ferrari stanno alla finestra, forti della consapevolezza di essere le uniche scuderie che al momento potrebbero garantire cifre importanti aggiunte alla competitività della vettura.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    La Red Bull è da tempo sulle tracce del pilota inglese con il quale vorrebbe formare un dream team con il tedesco Sebastian Vettel ma Helmut Marko, numero uno del team anglo-austriaco frena su questa possibilità non considerando il pilota inglese adatto alle caratteristiche del team: “E’ chiaro che in questo momento Hamilton sta valutando le sue alternative, ma anche essendo il pilota più forte devi essere tu ad adattarti alla struttura del team e non il contrario”, questo in riferimento chiaramente al fatto che Hamilton vuole essere il leader del proprio team mentre a Milton Keynes hanno già il loro pilota di punta ovvero Vettel. In più Marko ha fatto intendere di voler continuare con Mark Webber nel ruolo di “numero due” della squadra, negando i contatti di quest’ultimo con la Ferrari e chiudendo le porte ad Hamilton.

    Ma anche in Ferrari si vive una situazione simile con l’intoccabile Alonso che ha già vissuto un’esperienza a dir poco infernale con Lewis ai tempi della McLaren. Per cui la Rossa eviterebbe volentieri di ripetere gli screzi dei due del 2007 anche se il loro rapporto è tornato alla normalità e Felipe Massa è sempre in situazione precaria all’interno del team di Maranello. Per quanto riguarda invece la Mercedes, Norbert Haug ha fatto più di un pensierino sul pilota inglese, forte anche della partnership di Mercedes con il team di Woking. Il team tedesco starebbe pensando di lasciare la restante parte del pacchetto azionario della McLaren al team inglese pur di assicurarsi le prestazioni dell’anglo-caraibico che andrebbe a far coppia con Nico Rosberg a discapito di Michael Schumacher, che sempre per un intreccio del destino tornerebbe alla Ferrari al posto di Massa (?). Ma siamo sicuri che Hamilton lascerebbe la McLaren per un team che attualmente non dimostra di avere la stessa competitività?

    Certo è che per la McLaren sarebbe davvero un errore lasciarsi scappare un Hamilton come quello visto in Canada, ma anche in questo inizio di stagione in cui come mai prima d’ora è andato a punti con una regolarità straordinaria. E’ vero che la vittoria è giunta solo al settimo appuntamento, ma in tutte le gare ha saputo raccogliere punti importanti portando a casa sempre il massimo delle sue potenzialità e anche oltre. Ed è grazie a questo lavoro se ora si trova in testa alla classifica del campionato.

  • F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    Lo aveva predetto alla vigilia e alla fine così è stato. Lewis Hamilton si aggiudica un mirabolante Gran Premio del Canada, il settimo appuntamento Mondiale dell stagione 2012 di Formula 1 ,conquistando la sua prima vittoria stagionale e divenendo il settimo vincitore diverso del campionato su sette gare disputate. Il campione anglo-caraibico dà spettacolo in pista dimostrandosi aggressivo come sempre, ma anche freddo e calcolatore quanto basta per sfruttare il potenziale della sua McLaren capitalizzando al massimo la strategia di gara di due soste che gli ha permesso di arrivare nel finale di gara nelle migliori condizioni per vincere la gara.

    Impossibile ripetere a Montreal la strategia di una sola sosta vista a Montecarlo, e il team di Woking questa volta è bravissimo a capirlo. L’inglese infatti dopo il sorpasso su Alonso al primo pit-stop, si ferma nuovamente a 19 giri dalla fine per cambiare i suoi pneumatici ormai a fine vita, al contrario dello spagnolo e di Vettel, che invece decidono di rimanere in pista fino alla fine avendo effettuato un solo pit-stop. Scelta sbagliata perchè Hamilton con un passo da qualifica e di un secondo inferiore ogni giro li rimonta nel giro di poche tornate e li sorpassa con estrema facilità sfruttando il DRS sul rettilineo del Casinò e la maggior freschezza delle sue gomme soft. Dopodichè è un gioco da ragazzi per il campione del mondo 2008 controllare la gara e arrivare agevolmente a tagliare il traguardo indisturbato, conquistando la 19esima vittoria della carriera che gli vale il ritorno al primo posto solitario in vetta alla classifica di un Mondiale equilibrato come non si era mai visto prima.

    Alle spalle di Hamilton troviamola Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez che completano un podio insolito stravolgendo ciò che si è visto in gara fino a 10  giri dal termine. Infatti sia  il francese che il massicano sfruttano la strategia sbagliata della Ferrari e grazie alle gomme supersoft montate nel finale superano lo spagnolo conquistando rispettivamente la seconda e la terza posizione. La strategia di una sola sosta dei due giovani piloti è la stessa di quella della Ferrari ma le tempistiche nei pit-stop li avvanatggiano notevolmente permettendogli di cogliere un grandissimo risultato, che per entrambi significa il secondo podio stagionale.

    Lewis Hamilton © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Quarto posto per Sebastian Vettel che riesce a a rimediare all’errore della strategia rientrando nei giri finali per un’altra sosta ai box e montare gomme nuove. Scelta che gli ha permesso almeno di raggiungere Alonso e di chiudere in quarta posizione. A poco vale la consolazione di aver fatto segnare il tempo più veloce della gara proprio all’ultimo giro in 1:15.752, che anzi aumenta ancora di più il rammarico di aver perso un podio nettamente alla portata. In casa Ferrari non ha pagato l’azzardo di aver optato in corsa per un solo pit-stop e Fernando Alonso non ha potuto evitare l’inevitabile crollo delle gomme. Cosi si è ritrovato dall’essere primo fino al 64esimo giro al quinto posto finale, che non soddisfa certamente gli uomini di Maranello, che comunque hanno rischiato il tutto per tutto.

    Alle spalle del ferrarista l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che per poco non riesce a beffare anche lui nel finale Alonso, arrivatogli davanti per soli quattro decimi. Il tedesco porta ancora punti preziosi al team in una giornata non pèroprio positiva mentre nell’altra parte del box Michael Schumacher deve fare ancora i conti con la sfortuna. Dopo i tanti problemi e i ritiri di inizio stagione il tedesco ne aggiunge ancora un altro qui a Montral questa volta per un problema al DRS che rimane aperto facendogli perdere carico erodinamico e costringendolo al ritiro.

    Settimo Mark Webber che dopo un inizio di gara abbastanza incoraggiante al passo dei primi tre, perde di consistenza con il passare dei giri e conclude una gara passata nell’anonimato nonostante una Red Bull abbastanza efficace. Dietro di lui la Lotus di Kimi Raikkonen, che questa volta perde il confronto diretto in famiglia con Grosjean, e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi. Sia per il eam francese che per quello elvetico comunque punti preziosissimi per il cammino nel Mondiale.

    In decima posizione chiude la top-ten la Ferrari di Felipe Massa. Il brasiliano dopo un avvio aggressivo ed arrembante commette l’errore cruciale per la sua gara nelle fasi iniziali andando in testacoda alla prima curva rovinando irrimediabilmente il suo set di gomme supersoft e rendendo da li in poila sua gara tutta in salita. Il paulista precede le due Force India di Paul  Di Resta e Nico Hulkenberg, che non sono riuscite a rispettare le premesse del week-end. Gara da dimenticare per Jenson Button, 16esimo al traguardo e mai protagonista per tutto il week.end.

  • F1, Vettel pole a Montreal. Alonso terzo tempo

    F1, Vettel pole a Montreal. Alonso terzo tempo

    Sebastian Vettel conquista la pole position del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento della stagione. Il pilota della Red Bull si conferma il più velocedella giornata avendo ottenuto il miglior tempo sia nelle terze libere della mattina e nelle tre le sessioni di qualifica, girando nel tempo migliore di 1.13:784 che gli è valso la prima posizione. Il campione tedeco si è trovato decisamente a suo agio sul circuito canadese di Montreal ed è stato l’unico pilota a scendere sotto il muro dell 1.14. portando a casa la seconda pole position stagionale dopo quella ottenuta sul circuito di Sakhir in Baharain, 32esima della carriera, che gli permettere di raggiungere al quinto posto nella classifica di tutti i tempi il grande Nigel Mansell, ad una sola pole da Alain Prost e Jim Clark.

    Il campione del mondo in carica si lascia alle spalle l’inglese della McLaren Lewis Hamilton, staccato di 303 millesimi dalla Red Bull, che non è riuscito a ripetere i tempi fatti registrare nella giornata di ieri in cui aveva dominato entrambe le sessioni di prove libere. Il pilota della McLaren ha sofferto più del previsto l’aumento della temperatura dell’asfalto che ha causato un degrado maggiore degli pneumatici, cosa che non gli ha permesso di portarsi davanti a tutti nonostante la pole sembrasse alla sua portata. Terza posizione per la Ferrari di Fernando Alonso, che ha chiuso a soli 64 millesimi dall’anglo-caraibico portandosi alle sue spalle ad aprire la terza fila. Lo spagnolo grazie alle novità tecniche introdotte dal team di Maranello ha potuto però lottare fino alla fine con i primi due per un posto almeno in prima fila e domani sarà sicuramente protagonista per le posizioni di vertice.

    Sebastian Vettel © ROGERIO BARBOSA/AFP/GettyImages

    Insieme a lui scatterà dalla seconda fila l’altra Red Bull di Mark Webber ma a mezzo secondo dal compagno di squadra. Alle spalle dell’australiano la Mercedes di Nico Rosberg che precede di soli 6 centesimi l’altra Ferrari di Felipe Massa, alla sua migliore qualifica della stagione. Poi la Lotus di Romain Grosjean che salva la faccia al team di Enstone portando akmeno una vettura nella top-ten. Il francese partirà quinto mentre il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, che quest’anno era sempre partito nella top-ten, non è riuscito a qualificarsi per la Q3 e domani sarà costretto a apartire dalla 12esima posizione.

    Ottava l’ottima Force India di Paul Di Resta che conferma i progressi visti sulla vettura indiana nella giornata di ieri riuscendo a passare nell’ultima qualifica e chiudere davanti a colleghi ben più quotati come Michael Schumacher, non ad un secondo di distacco, e Jenson Button. Il pilota inglese della McLaren è l’unico ad aver optato per una strategia differente rispetto agli altri piloti di testa, utiliizzando un set di gomme soft per il suo unico tentativo in Q3. Domani quindi sarà l’unico nei primi dieci che partirà con la mescola più dura, gli altri naturalmente tutti con gomma supersoft.

    Da segnalare l’unico incidente per Pastor Maldonado, che nel tentativo di migliorare il suo tempo nella Q2 e passare alla qualifica successiva è andato a toccare contro il Muro dei Campioni danneggiando la sospensione posteriore destra della sua Williams e rovinando la sua sessione. Perciò domani scatterà dalla 17esima posizione dalla nona fila.