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  • Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Singapore. Sul circuito di Marina Bay il campione del mondo in carica torna a vincere dopo nove gare a secco e lo fa nella cornice più suggestiva del Mondiale, bissando il successo ottenuto lo scorso anno e che gli aveva regalato con cinque gare d’anticipo il titolo Mondiale. Il tedesco ottiene la 23esima vittoria della carriera, la seconda nel campionato attuale, conquistando l’81esimo podio della carriera che gli permette di superare nella classifica di tutti i tempi un mostro sacro della Formula 1, il grande Ayrton Senna.

    Ma la vittoria di oggi è soprattutto frutto del ritiro inaspettato di Lewis Hamilton, saldamente in testa alla gara fino al giro 23 quando il cambio della sua McLaren lo abbandona alla curva 1 mandando in fumo i sogni vittoria e molto probabilmente anche la sua rimonta in campionato chiudendo cosi i giochi per il titolo mondiale. La pole position conquistata nella giornata di ieri che gli è valso l’aggancio nella classifica generale di tutti i tempi a Nelson Piquet non è stata di buon auspicio l’anglo-caraibico, nonostante una McLaren in forma strepitosa, è al suo secondo zero in quattro gare e si ritrova ora a 52 punti di distacco dalla vetta quando alla fine di questo week-end potevano essere soltanto22 i punti dal primo in classifica. Per la McLaren si tratta invece del terzo ritiro negli ultimi tre GP per almeno uno dei suoi piloti, il secondo per problemi tecnici dopo quello occorso a Button nel Gran Premio d’Italia a Monza, il che significa che se la McLaren con i nuovi aggiornamenti è diventata velocissima, è diventata altrettanto fragile, problema su ci i tecnici di Woking dovranno lavorare duramente.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    A salvare parzialmente la deludente giornata delle Frecce d’Argento ci pensa Jenson Button, che chiude la gara alle spalle di Vettel se pur di 9 secondi ma guadagnando due posizioni dalla partenza. Tuttavia l’inglese non è mai apparso in grado di contrastare il campione tedesco per la vitttoria ma ha tenuto a bada gli tutti gli altri avversari potendo contare su una McLaren comunque veloce.

    Terzo posto e gradino più basso del podio per Fernando Alonso, sicuramente il più felice alla fine di questo week-end per come sono andate le cose in gara. Lo spagnolo dopo aver rimediato ad una partenza non perfetta si limita a gestire la gara per portarea casa più punti possibili, ed è fortunato quando sia Hamilton prima che Pastor Maldonado poi abbandonano la gara per problemi tecnici sulle rispettive vetture. Per il pilota della Ferrari il massimo risultato con il minimo sforzo, anche perchè la F2012 su questo circuito non è mai apparsa a suo agio, tanto che lo spagnolo alla fine ha il suo bel da fare per tenere a bada la Force India di Paul Di Resta, meritatamente quarto al traguardo.

    Al quinto posto la prima delle Mercedes con Nico Rosberg bravo a sfruttare i nuovi aggiornamenti agli scarichi sulla W03 e achiudere la gara davanti alle due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Il finlandese viene scavalcato da Vettel nella classifica del mondiale ma mantiene la terza posizione superando Hamilton.

    Ottavo l’altro ferrarista Felipe Massa, dopo un’ottima rimonta dall’ultima posizione per aver forato uno pneumatico alla prima curva dopo la partenza. Il brasiliano precede sul traguardo la Toro Rosso dell’australiano Daniel Ricciardo che a sua volta precede il connazionale Mark Webber, ancora una volta deludente e stracciato dal suo compagno di squadra.

    Proprio non porta bene la trasferta singaporiana a Michael Schumacher che anche quest’anno si rende protagonista di un incidente, questa volta con la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, speronata dalla Mercedes del tedesco alla curva 8 poco dopo la prima ripartenza per l’entrata in pista della safety-car per l’incidente di Narian Karthykeyan sotto il ponte al giro 31. Proprio l’incidente tra il tedesco e il franceseinvece causa la seconda safety car che di fatto non cambiano l’esito del GP stabilizzatosi dopo l’uscita di Hamilton e Maldonando. Anzi è servita soltanto per prolungare la corsa che termina prima dei 61 giri previsti. Ritirata per problemi tecnici anche l’altra Williams di Bruno Senna.

  • Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Singapore, 14esimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il pilota inglese è un fulmine nella notte singaporiana e dimostra la competitvità di una McLaren super anche su un tracciato con un alto carico aerodinamico stampando un tempo irraggiungibile per gli avversari, 1:46.362 che è anche il miglior tempo dall’inizio del week-end. L’anglo-caraibico conquista cosi la sua quinta pole position stagionale, la quarta consecutiva per una McLaren in stato di grazia che non ripeteva una striscia di pole simile dal lontano 1999, quando mise in serie ben 6 partenze dal primo posto.

    Alle sue spalle partirà a sorpresa Pastor Maldonado che con un unico tentativo è riuscito a stampare un ottimo 1:46.804 che gli permetterà di partire con la sua Williams per la seconda volta in carriera dalla prima fila, e per la prima (la seconda se non fosse stato squalificato Hamilton nel GP di Spagna a Barcellona) di fianco al pilota inglese.

    La sorpresa in negativo riguarda invece Sebastian Vettel che chiude le sue qualifiche con un deludente terzo posto. Costantemente il più veloce nel corso di tutte e tre le sessioni di prove libere il pilota tedesco non è riuscito a ripetere i tempi anche nelle qualifiche e contro tutti i favori del pronostico non è stato cosi in grado di fermare lo strapotere della McLaren in qualifica. Il suo distacco del campione del mondo dal leader della classifica è di oltre mezzo secondo, e nessuno lo avrebbe potuto mai immaginare fino alla vigilia.

    Lewis Hamilton © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per l’altra Ferccia d’Argento di Jenson Button, alle spalle di Vettel per soli 34 millesimi. Il pilota inglese è comunque riuscito con un guizzo sotto la bandiera a scacchi a togliere la posizione a Fernando Alonso, che comunque accusa un ritardo molto più importante rispetto a quello del campione del mondo 2009, ben 8 decimi, con una Ferrari che su questo tracciato non ha mai preso la confidenza giusta. A dimostrazione di ciò la deludente prestazione di Felipe Massa, che perde 10 posizioni rispetto alle qualifiche di Monza e si piazza 13esimo.

    Lo spagnolo della Ferrari potrebbe avere grossi problemi domani in gara a guadagnare posizioni viste le caratteristiche del circuito che impediscono i sorpassi. Servirà dunque un ottima strategia di gara per limitare i danni.

    Alle spalle della Ferrari numero 5 la Force India che si conferma ancora una volta velocissima grazie a Paul Di Resta, davanti alla Red Bull di Mark Webber che è ancora è osservazione da parte dei commissari di gara per una manovra effettuata in Q1. Il pilota australiano è staccatissimo dalla vetta, ben 1 secondo e un decimo che sul giro secco vuol dire tantissimo. Ottava posizione invece per la Lotus di Romain Grosjean, che è anche l’ultimo dei piloti con un tempo cronometrato nell’ultima qualifica con l’1:47.788.

    Chiudono la top-ten le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che hanno preferito non effettuare giri cronometrati in Q3 per risparmiare le gomme in vista della gara di domani, proprio perchè il consumo degli pneumatici è il vero anello debole della casa di Stoccarda. Malissimo anche Kimi Raikkonen che tra i cordoli e i muretti di Marina Bay ritorna cosi come aveva lasciato (incidente con la Ferrari nel 2009), ovvero con una brutta prestazione che gli vale soltanto la 12esima posizione.

  • Vettel domina le libere a Singapore

    Vettel domina le libere a Singapore

    Sebasitan Vettel fa segnare il miglior tempo nella prima giornata di prove libere del Gran Premio di Singapore sul circuito cittadino di Marina Bay. Il pilota tedesco chiude con la migliore prestazione di 1:48.340, tempo fatto segnare nella seconda sessione quando la pista era stata già gommata nelle prime libere, in cui lo stesso campione del mondo ha fatto segnare il miglior tempo dimostrando di essere tornato a suo agio su un circuito che meglio si adtta alle caratteristiche della sua Red Bull.

    Alle sue spalle la McLaren di Jenson Button, staccato di tre decimi dalla testa della classifica, e che si è dimostrato il pilota più vicino alle prestazioni del tedesco, mentre in terza posizione, dopo una prima sessione passata a prendere la giusta confidenza con il circuito, troviamo Fernando Alonso, che però ferma la sua Ferrari oltre il mezzo secondo di distacco da Vettel.

    Quarto posto per l’altra lattina volante, quella di Mark Webber, a sei decimi di distacco, che precede di un solo decimino la McLaren di Lewis Hamilton, il rivale numero uno nella classifica del Mondiale per Fernando Alonso, che dopo una buona prima sessione chiusa al secondo posto, scende fino alla quinta posizione.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    Dunque prime sei prime cinque posizioni monopolizzatedalle prime tre scuderie del Mondiale, ad eccezione di Felipe Massa che con l’altra Ferrari non è andato oltre la nona posizione ad oltre un secondo e mezzo di ritardo dalla vetta.

    Alle spalle dei cinque “big” troviamo la coppia Force India composta da Paul Di Resta e Nico Hulkenberg che molto bene stanno facendo da qualche Gran Premio a questa parte restando stabilmente nella top-ten. Segue la prima delle Mercedes, quella di Nico Rosberg davanti alla Ferrari del brasiliano, mentre chiude la top-ten la Lotus-Renault di Romain Grosjean, tornato “abile e arruolato” dopo una gara di stop comminatagli dalla Fia per aver causato il pericolosissimo incidente a Spa-Francorchamps durante il Gran Premio del Belgio.

    Appena fuori dalla top-ten i rispettivi compagni di squuadra con Michael Schumacher che piazza la seconda W03 in 11esima posizione e Kimi Raikkonen in 12esima posizione con l’altra E20. A seguire tutti gli altri.

    Da segnalare l’unico incidente della giornata, quello di Bruno Senna, che ha causato anche l’unica bandiera rossa della sessione per aver sbattuto con la sua Williams contro il muro della curva 19 dopo esssere uscito di pista. Nessuna conseguenza per il pilota ma la sessione è stata fermata per qualche minuto.

    L’ultima sessione di prove libere che si disputerà nella giornata di domani permetterà ai piloti di perfezionare il set-up delle proprie vetture in vista delle qualifiche che scatteranno domani alle ore 14 italiane. Da tenere d’occhio comunque il meteo che oggi ha lasciato una giornata di tregua alle squadre, anche se per la gironata di sabato e per quella di domenica è previsto l’arrivo della pioggia che potrebbe modificare inevitabilmente l’esito delle qualifiche e della gara.

  • F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    La Formula 1 si prepara a fare tappa in Oriente dove a Singapore domenica andrà in scena il 14esimo appuntamento della stagione. Marina Bay sarà il primo dei prossimi 5 cinque Gran Premi che si correrà nel continente asiatico e darà inizio al lungo e decisivo tour de force che si correrà su territorio extra-europeo: mancano infatti sette gare al termine di questa emozionante stagione e il circus non farà più tappa nel vecchio continente.

    IL CIRCUITO – Il tracciato di Marina Bay, entrato nel calendario nel 2008, è uno dei cinque circuiti cittadini del Mondiale ed è uno dei più lenti del campionato per effetto delle tante curve distribuite sui 5,073 km di lunghezza, che non danno ai piloti il benchè minimo margine d’errore. Molto tortuoso e angusto ricorda da vicino lo storico circuito di Montecarlo ed è l’unica gara che si svolge completamente in notturna, illuminata da ben 1500 proiettori che renderanno molto suggestiva l’atmosfera del GP. A differenza di Monza dove si è svolto l’ultimo appuntamento del Mondiale due settimane fa, circuito più veloce del Mondiale con i suoi 260 km/h di percorrenza media, Marina Bay rappresenta uno dei cirtcuiti dove le squadre optano per un assetto di alto carico aerodinamico. Da tenere d’occhio anche il consumo degli pneumatici. La Pirelli ha portato per questo week-end le mescole soft, con banda gialla, e le supersoft, a banda rossa, ma la bassa media oraria del circuito potrebbe favorire un consumo elevato delle gomme.

    ALONSO VS McLAREN – A Monza si è imposto senza troppi problemi Lewis Hamilton, che ha comandato la gara dall’inizio alla fine andando a conquistare la sua prima vittoria sul circuito brianzolo. Ed è inutile nascondere che la è proprio la McLaren la squadra che meglio si appresta ad affronatre il week-end asiatico forte di una serie di vittorie iniziate dal GP di Ungheria: nelle ultime tre gare infatti tre sono stati i successi delle Frecce d’Argento, due con Hamilton e uno con Jenson Button a Spa, con l’anglo-caraibico, vincitore a Singapore anche nel 2009, che è ritornato prepotentemente in corsa per il titolo mondiale.
    Ma alle spalle del team inglese troviamo la Ferrari che ha ben figurato nell’appuntamento di casa anche con Felipe Massa dimostrando di avere un ottimo bilanciamento vettura dettato dagli ultimi aggiornamenti. Fernando Alonso, forte del suo primato in classifica, potrà amministare con relativa tranquillità il suo vantaggio in classifica, che ora ammonta a 37 punti da Hamilton, senza però rinunciare ad attaccare e a vincere la gara.
    Ma potrebbe essere anche la gara del riscatto per la Red Bull che ha pagato forse troppo la scarsa velocità della vettura all’autodromo di Monza collezionando due ritiri che hanno complicato la rincorsa di Sebastian Vettel e Mark Webber al titolo mondiale. Ma su questa tipologia di tracciato le lattine volanti potrannno tornare a dire la loro.

    Marina Bay, GP Singapore © Chris McGrath/Getty Images

    NOVITA’ – Tante le novità tecniche portate per il GP di Singapore che dovrebbero consentire alle squadre un salto di qualità a livello aerodinamico. Se a Monza tutti i team hanno apportato alle vetture un pacchetto speciale appositamente per quelle caratteristiche del circuito, qui le squadre porteranno novità anche per il prosieguo della stagione. La Ferrari porterà una nuova ala anteriore per permettere alla F2012 di dimostrarsi veloce anche sul circuito cittadino mentre la Mercedes monterà su entrambe le W03 di Michael Schumacher e Nico Rosberg dei nuovi scarichi provati dai collaudatori negli ultimi test per i giovani piloti a Magny Cours.
    Ma il prossimo Gran Premio di Singapore sarà anche il primo senza Sid Watkins, che per 26 anni è stato il medico ufficiale della Formula 1, e promotore di molte innovazioni che per anni hanno contribuito a migliorare la sicurezza nel circus. Il GP si svolgerà sicuramente anche in suo ricordo.

    ORARI DEL WEEK-END – Le prime prove libere prenderanno inizio alle ore 18:00 locali (12:00 italiane per via delle sei ore di fuso-orario) per permettere ai piloti di prendere confidenza con il circuito. Le seconde libere scatteranno invece alle ore 21:30. Sabato sempre alle ore 18:00 le terze e ultime libere prima dell’avvio della sessione di qualificazione alle ore 21:00 in diretta e su Rai 2. La gara inizierà alle ore 20:00 di domenica e sarà trasmessa su Rai 1.

  • Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton e la sua McLaren dettano legge a Monza. Sul circuito italiano il pilota inglese domina dall’inizio alla fine precedendo sul traguardo il sorprendente messicano Sergio Perez che a pochi giri dal termine supera Fernando Alonso, autore di una grande rimonta dalla decima posizione in griglia. Quarto Felipe Massa, autore di un’ottima prova: al via beffa Jenson Button resistendo per quasi 20 giri agli attacchi dell’inglese, ma con una McLaren così superiore c’è poco da fare. Quinto Kimi Raikkonen il quale precede Michael Schumacher su Mercedes. Clamoroso ritiro di entrambe le Red Bull, già in difficoltà dalle prime libere del venerdì, che chiudono così un week end pessimo: Vettel ha accusato problemi all’alternatore e al 47° giro ha parcheggiato la sua vettura in fondo al rettilineo del traguardo, chiudendo così in malo modo la sua giornataccia, in virtù anche del drive through inflittogli dai commissari per una manovra ai limiti del regolamento mentre stava battagliando con Fernando Alonso, mandandolo un pò furbescamente sull’erba. Mark Webber si è ritirato in seguito ad un testacoda all’uscita della variante Ascari, danneggiando così il fondo della vettura e   lasciando il Gran Premio a soli 2 giri dal termine.

    Hamilton parte bene e alla prima chicane mantiene la prima posizione, dietro di lui Massa supera Button e si piazza alle spalle del numero 4, mentre Alonso guadagna subito due posizioni per poi agguantare il sesto posto dopo appena un giro, piazzandosi dietro Vettel in bagarre con Schumacher per la quarta posizione. Nei giri successivi Vettel fatica un pò a sorpassare il tedesco 7 volte Campione del Mondo ma dopo un paio di tentativi andati a vuoto grazie soprattutto alla notevole velocità di punta della Mercedes riesce a scavalcarlo, mantenendo sempre un sottile margine di vantaggio su Alonso.

    All’ottavo giro il francese Vergne va in testacoda sul rettilineo finale che però non ha conseguenze spiacevoli per il pilota, se non quello di dover abbandonare l’auto e porre fine alla sua gara. Al 20° giro Button esce forte alla prima variante e sul rettilineo e alla Curva Grande sorpassa il brasiliano autore fin lì di una gara impeccabile, Alonso e Vettel rientrano contemporaneamente ai box al 21esimo giro ma al ferrarista non riesce di poco la manovra per sopravanzare il tedesco in pit e per pochi centimetri deve riaccodarsi alla Red Bull del bi-Campione del Mondo. Entra anche Button ma il suo pit stop non è dei migliori, ma grazie ad un buon margine di vantaggio accumulato nei giri precedenti, riesce a mantenere il terzo posto, venendo scavalcato dal solo Perez che ancora non aveva effettuato il cambio gomme. Rientra  Hamilton, anch’egli sopravanzato dalla Sauber, ma si riprenderà l a posizione pochi giri dopo, grazie anche al calo delle gomme del messicano.

    Lewis Hamilton © Andrew Hone/Getty Images

    Nelle retrovie Alonso cerca di superare Vettel alla Curva Grande ma il tedesco chiude la traiettoria mandando lo spagnolo leggermente fuori pista, beccandosi un drive through dalla direzione di gara ma ancor prima subendo il sorpasso del ferrarista. Al 34esimo giro esce di scena a sorpresa Jenson Button appiedato dalla sua McLaren per un problema dovuto al pescaggio della benzina. Sorprendentemente Alonso è terzo dopo una gara tutta in salita e riesce a guadaganare la seconda piazza dopo il sorpasso “agevole” sul compagno di squadra, Felipe Massa.

    Hamilton ormai in fuga è saldamente in testa mentre a stupire è ancora Perez che inanella una serie pazzesca di giri veloci dovuta ad una strategia oculata ed efficace: si sbarazza dapprima di Raikkonen, per poi avvicinare Massa, il quale viene superato agevolmente, e poi Fernando Alonso. Il messicano è secondo, Hamilton viene avvisato via radio del pericolo in quanto il pilota della Sauber guadagnava quasi un secondo a giro sull’inglese con una decina scarsa di giri da effettuare, nelle retrovie entrambe le Red Bull alzano bandiera bianca (non accadeva dal Gp di Corea 2010), Hamilton vince e stravince, Perez ottiene una straordinaria ed impensabile seconda posizione , Alonso si accontenta della piazza d’onore che visti i guai di sabato pomeriggio sono oro colato, in virtù anche dei ritiri di Vettel e Webber, Raikkonen si conferma costantemente a punti ed è terzo nella classifica iridata. Lewis Hamilton rosicchia così qualche punto al pilota di Oviedo diventando così il suo nuovo antagonista. Il ferrarista ha ancora un ampio margine in ottica campionato, ma con una McLaren così nulla è impossibile. Del resto Alonso 7 giorni fa in Belgio disse di temere più l’inglese che Vettel. Siamo nel rush finale, che il duello abbia inizio.

  • Hamilton in pole a Monza, ancora guai per Alonso

    Hamilton in pole a Monza, ancora guai per Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio d’Italia che si correrà domani sul velocissimo circuito di Monza. Il pilota anglo-caraibico della McLaren stampa un tempo cronometrato impressionante di 1:24.010 terminando l’ultima sessione con il giro più veloce dell’intere qualifiche. Per Hamilton si tratta della quarta pole position stagionale e la 23esima in carriera.

    A completare la prima fila il vincitore dell’ultimo GP corso in Belgio Jenson Button con la seconda McLaren, le due Frecce d’Argento, che sono state le vetture più performanti sul tracciato monzese sin dal venerdì, partiranno davanti a tutti. Button è staccato di 123 millesimi dal compagno di squadra e precede Felipe Massa. Ottime qualifiche quelle del brasiliano che ha portato la sua Ferrari a centrare il terzo tempo assoluto (sfruttando anche il gioco delle scie con Alonso) fermando il cronometro sull’ 1:24.247 non molto lontano dalle due McLaren e auspica di poter inserirsi nella battaglia per la vittoria finale conscio che un eventuale buon risultato a Monza possa incidere notevolmente su una sua riconferma al volante del Cavallino Rampante.

    Lewis Hamilton © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Se un ferrarista sorride l’altro piange: il calvario di Fernando Alonso cominciato ieri con la rottura di un propulsore alla mattina e il problema idraulico al cambio al pomeriggio prosegue oggi con un guasto alla sospensione posteriore riscontrato nell’ultima e decisiva sessione, la Q3, quella che assegna la pole position. Sfortunato lo spagnolo visibilmente rammaricato al termine delle qualifiche che non ha potuto sfruttare appieno tutto il potenziale della sua Ferrari per il guaio meccanico dovendosi accontentare della decima piazza. Il leader del Mondiale, dopo essere stato messo ko a Spa una settimana fa, domani si troverà ad affrontare una gara tutta in salita per non perdere altro terreno da Sebastian Vettel che centra il sesto tempo al termine di prove libere e qualifiche tribolate e che paga 8 decimi da Hamilton: la Red Bull è infatti in affanno sui lunghi rettilinei del circuito di Monza come testimonia anche l’undicesimo tempo di Mark Webber, eliminato nella seconda sessione. Il team campione del mondo in carica dovrà inventarsi qualcosa domani in gara per lottare per le posizioni di testa.

    Vettel al via sarà stretto tra la morsa delle due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che guadagnano una posizione ai danni di Paul Di Resta il quale dovrà scontare una penalità e verrà retrocesso dalla quarta posizione conquistata alla nona. Chiudono la top ten la Lotus di Kimi Raikkonen (ottavo) e la Sauber di Kamui Kobayashi (nono), anche loro avanzeranno di una posizione per la retrocessione del pilota scozzese. Domani il via all’attesissimo Gran Premio d’Italia alle 14:00.

  • Hamilton vince all’Hungaroring davanti alle Lotus. 5° Alonso

    Lewis Hamilton ha vinto meritatamente il Gran Premio di Ungheria, teatro dell’11esimo appuntamento stagionale e ultimo prima della pausa estiva che terrà i piloti lontano dalle piste per un mese. Il pilota della McLaren conferma l’ottimo feeling con il circuito dell’Hungaroring dove ha già vinto altre due volte, nel 2007 e nel 2009, andandoci vicino anche lo scorso anno, e centrando questa volta il suo terzo successo sulla pista ungherese, portandosi ad una sola lunghezza dal primatista assoluto del circuito, Micheal Schumacher fermo a quota 4.

    Il campione inglese ha resistito alla grande agli attacchi delle due Lotus, che si sono divisi i compiti per cercare di infastidirlo; è toccato infatti prima a Grosjean, che nella prima parte di gara con le gomme morbide è stato l’unico pilota a mantenere il suo ritmo di gara, e successivamente a Raikkonen, che grazie ad una strategia capolavoro è arrivato a giocarsi la vittoria alle spalle dell’anglo-caraibico. Hamilton è stato però bravo a mantenere il comando della corsa e dopo aver mantenuto la pole position iniziale e aver gestito benissimo la gara fino alle battute finali ha conquistato il suo secondo successo stagionale che lo porta a quota 20 centri totali in carriera. Cosi l’inglese può tornare a sperare anche in ottica Mondiale anche se i punti di distacco dall’attuale leader Alonso sono ancora tanti, ben 47.

    Come detto alle spalle del pilota della Freccia d’Argento si è piazzata la Lotus di un grande Kimi Raikkonen, che non si è scomposto quando alla partenza ha perso la quinta posizione in favore di Alonso, e ha mantenuto la lucidità per affrontare la sua strategia di gara. Grazie al miglior trattamento che la Lotus riserva alle sue gomme il finlandese è riuscito ad inanellare una serie impressionante di giri veloci prima del suo ultimo pit-stop, ed è riuscito prima a superare con un grande sorpasso di forza all’uscita della corsia dei box il suo compagno di squadra, per poi avvicinarsi pericolosamente ai tubi di scarico della McLaren di Hamilton. Ma la tortuosità della pista magiara non ha permesso al pilota finlandese di sferrare l’attacco decisivo all’inglese nonostante il suo distacco dal leader dopo la rimonta si era stabilizzato sotto il secondo, e quindi con la possibilità anche di aprire il dispositivo dell’ala mobile sul rettilineo. Alla fine il distacco che ha separato i primi due piloti era di un solo secondo.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Completa una grande giornata per il team di Enstone la terza posizione di Romain Grosjean, autore di una grande gara terminata meritatamente con il podio, ma con la macchia di essersi perso un pò nel finale dopo il sorpasso del più esperto compagno di squadra che lo ha anche forse un pò intimorito. Da quel momento in poi il francese si è limitato soltanto a gestire la gara e a mantenere la posizione su Sebastian Vettel, senza comunque troppi affanni. Il tedesco ha provato a inventarsi qualcosa pur di guadagnare qualche posizione cercando di imitare la stessa strategia della McLaren nel GP del Canada  a Montreal, montando le gomme soft nel finale e cercare di guadagnere terreno sugli avversari che avevano le gomme medie già ampiamente sfruttate. Ma questa volta la scelta non ha pagato e pur non perdendo nessuna posizione il campione del mondo non è andato oltre la quarta piazza.

    Il quinto posto è tutto di Fernando Alonso che rispetto alla partenza è stato in grado di guadagnare una posizione ai danni dell’altra McLaren di Jenson Button. Il pilota spagnolo che proprio oggi compiva 31 anni, non ha festeggiato al meglio il suo compleanno, ma nonostante una gara incolore è riuscito a portare ancora una volta punti importantissimi per il Mondiale incrementando a 40 punti il vantaggio in classifica sul diretto rivale Mark Webber, soltanto ottavo oggi seppur dopo una bella rimonta dall’11esima posizione, ma perdendone due su Vettel.

    Per Button invece un mezzo passo indietro rispetto alla bella gara di Hockenheim chiusa al secondo posto, considerando che partiva dalla quarta posizione ed ha chiuso sesto alle spalle del ferrarista dopo essere stato per gran parte di gara terzo a lottare per il podio. Per l’inglese non ha pagato la strategia (strana) di tre soste che nella parte centrale della gara lo ha relegato per molti giri dietro la Williams di Bruno Senna facendogli perdere di fatto le possibilità del podio. Grazie comunque ai suoi 8 punti la McLaren ritorna seconda nella classifica costruttori a 53 punti di distacco dalla Red Bull, tallonata dalla ottima Lotus, attualmente terza forza del campionato ad un solo punto di distacco. Perde terreno la Ferrari che scivola al quarto posto con 189 punti.

    Anche perchè Felipe Massa è autore della solita gara a dir poco opaca chiusa con la nona posizione finale e dunque i suoi 2 punti non sono certo d’aiuto per la classifica costruttori. Davanti a lui buona gara per la Williams di Bruno Senna, che ha chiuso ottavo e ha dimostrato che gara dopo gara sta crescendo di consistenza. Chiude la top-ten l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che salva la faccia al team in un week-end in cui tutto per gli uomini della casa di Stoccarda tutto è andato storto. Ne è la dimostrazione la “gara non gara” di Michael Schumacher, che poco prima della partenza resta fermo sulla griglia per un ancora sconosciuto problema sulla sua vettura per poi beccarsi un drive throught dopo un solo giro di corsa per aver superato il limite di velocità nella corsia box durante il suo primo cambio gomme. A quel punto la gara si era ormai compromessa e si è conclusa al giro 61 con l’ennesimo e inevitabile ritiro per problemi alla W03.

    Dopo questa tappa il circus andrà in vacanza per oltre un mese. Si riprenderà infatti il 2 settembre giorno in cui si terrà il prossimo appuntamento del Mondiale sul bellissimo circuito di Spa-Francorchamps.

    ORDINE D’ARRIVO GP UNGHERIA – 1. Hamilton (McLaren), 2. Raikkonen (Lotus), 3. Grosjean (Lotus), 4. Vettel (Red Bull), 5. Alonso (Ferrari), 6. Button (McLaren), 7. Senna (Williams), 8. Webber (Red Bull), 9. Massa (Ferrari), 10. Rosberg (Mercedes), 11. Hulkenberg (Force India), 12. Di Resta (Force India), 13. Maldonado (Williams), 14. Perez (Sauber), 15. Kobayashi (Sauber), 16. Ricciardo (Toro Rosso), 17. Vergne (Toro Rosso), 18. Kovalainen (Caterham), 19. Petrov (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. Glock (Marussia), 22. De La Rosa (Hispania)

    CLASSIFICA PILOTI – Alonso 164, Webber 124, Vettel 122, Hamilton 117, Raikkonen 116, Rosberg 77, Button 76, Grosjean 76, Perez 47, Kobayashi 33, Maldonado 29, Schumacher 29, Di Resta 27, Massa 25, Senna 24, Hulkenberg 19, Vergne 4, Ricciardo 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Red Bull 246, McLaren 193, Lotus 192, Ferrari 189, Mercedes 106, Sauber 80, Williams 53, Force India 46, Toro Rosso 6

  • Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito dell’Hungaroring il pilota della McLaren ha conquistato il miglior tempo fermando il cronometro sul tempi di 1:20.953, tempo a dir poco sensazionale in quanto l’anglo-caraibico è stato l’unico a scendere sotto il muro dell 1:21.

    Hamilton si è confermato velocissimo dopo i tre turni di prove libere che tra ieri e oggi lo avevano candidato come serio pretendente alla pole position, e infatti anche in tutte e tre le manche di qualifica il campione del mondo 2008 ha praticamente dominato gli avversari portando a casa la sua terza pole position stagionale, 21esima della carriera, e regalando alla McLaren la 150esima pole della sua gloriosa storia.

    Alle spalle del pilota inglese troviamo Romain Grosjean, che completa cosi un’inedita prima fila. Il pilota della Lotus è stato autore di un’ottima qualifica e pur pagando quasi quattro decimi dalla McLaren di Hamilton sul giro secco, è comunque da tenere d’occhio per quanto riguarda il passo di gara, che sembra molto efficace. Il francese ha scalzato dal secondo posto, e dunque dalla prima fila, il campione del mondo in carica Sebastian Vettel che deve accontentarsi di piazzare la sua Red Bull in terza posizione ad un soffio dalla vettura nero-oro di Grosjean, un grande passo avanti comunque rispetto alle disastrose prove libere di ieri.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    In quarta posizione si è classificato Jenson Button, meno efficace del compagno di squadra che ha ottenuto la pole position, ma pur sempre competitivo con una McLaren che dopo gli aggiornamenti della settimana scorsa ad Hockenheim è ritornata nelle posizioni di vertice. L’inglese farà coppia con Vettel in seconda fila ma parte staccato di 6 decimi dalla vetta e con qualche problemino di troppo in vista del passo di gara.

    Kimi Raikkonen sulla seconda Lotus aprirà la seconda fila in quinta posizione, proprio davanti alle due Ferrari di Fernando Alonso, che partirà appaiato a lui in sesta posizione, e Felipe Massa, che aprirà subito dopo la quarta fila. Per le Rosse di Maranello è un mezzo passo indietro rispetto al GP di Germania visto i distacchi abissali, quasi vicino al secondo, che sull’asciutto distanziano i due piloti dalla prima posizione, ma il probabile arrivo della pioggia in gara potrebbe fortemente scombussolare i piani di tutti i team e favorire i piloti che hanno scelto un assetto intermedio.

    Buona qualifica anche per la Williams che ha piazzato entrambi i piloti nella top-ten con Pastor Maldonado che ha chiuso in ottava posizione ed è riuscito a centenere il suo distacco anche sotto il secondo. Più staccato Bruno Senna che ha pagato un secondo e tre decimi di ritardo dal miglior tempo assoluto. Le due Williams scatteranno davanti all’ottimo Nico Hulkenberg che con un buon tempo chiude la top-ten con la sua Force India spinta dal motore Mercedes.

    Delusione invece per Mark Webber, che ha confermato di non avere un grande feeling con il circuito ungherese chiudendo le sue qualifiche già nella seconda manche classificandosi in 11esima posizione. Stesso discorso per gli uomini della Mercedes, che su un circuito molto lento e  tecnico come quello dell’Hungaroring non hanno modo di sfruttare il grande potenziale del propulsore Mercedes. Proprio per questo motivo Nico Rosberg domani scatterà dalla 13esima posizione mentre il compagno di squadra Michael Schumacher partirà addirittura 17esimo, praticamente ultimo del secondo gruppo.

  • Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Lewis Hamilton è stato il dominatore assoluto della prima giornata di prove libere disputatasi sul circuito dell’Hungaroring, che domenica sarà teatro del GP d’Ungheria, 11esima prova del Mondiale di F1. Il campione inglese ha chiuso al comando entrambe le sessioni di giornata chiudendo con il miglior crono di 1:21.995 fatto segnare nel pomeriggio dopo la pausa pranzo nonostante la sessione fosse stata disturbata all’inizio dall’arrivo della pioggia.

    Il pilota della McLaren ha migliorato di quasi un secondo il tempo della mattina precedendo l’ex pilota delle Frecce d’Argento, ora in forza all Lotus, Kimi Raikkonen, che ha chiuso con un distacco ridottissimo dall’anglo-caraibico, solo 185 millesimi di ritardo. Nella prima sessione il finlandese aveva chiuso solo con l’ottava posizione a oltre un secondo di ritardo.

    Terzo tempo per la sorprendente Williams di Bruno Senna che ha preceduto le due Ferrari di Felipe Massa e Fernando Alonso, apparse comunque a proprio agio anche sul circuito ungherese dopo il trionfo dello spagnolo ad Hockenheim nello scorso GP di Germania. Alle spalle delle due Rosse invece mezzo passo indietro per Jenson Button, che dopo il secondo posto della mattina ad un solo decimo dal compagno di squadra, passa nel pomeriggio alla sesta piazza a oltre sette decimi di ritardo dalla vetta davanti all’ottima Force India di Paul di Resta.

    Lewis Hamilton © Tom Gandolfini/AFP/GettyImagesSolito lavoro oscuro per la Red Bull che ha preferito concentrarsi sul lavoro per la lunga distanza e non sulla prestazione singola anche se la lattina volante è apparsa più in difficoltà rispetto alle altre uscite stagionali. Nella prima sessione infatti le due monoposto di Milton Keynes si sono classificate in 13esima posizione con Mark Webber e in 15esima con Sebastian Vettel, migliorando poi nel pomeriggio grazie all’ottava posizione del tedesco, mentre si è dimostrato sempre in difficoltà l’australiano che ha addirittura peggiorato la sua posizione scalando alla 14esima piazza. Chiudono la top-ten la seconda Lotus di Romain Grosjean e la prima Mercedes di Michael Schumacher davanti proprio al suo compagno di team Nico Rosberg.

    Da notare che tutti i tempi della seconda sessione sono stati fatti registrare con condizioni di pista assolutamente asciutta prima che la pioggia irrompesse sul circuito per il terzo GP consecutivo congelando di fatto tutte le posizioni. Una delle poche scuderia a girare anche in condizioni da bagnato è stata proprio la Ferrari con Massa e Alonso che hanno montato le gomme da bagnato e provato una sorta di stop and go al pit stop ai box. La Red Bull invece potrebbe aver trovato delle difficoltà dopo l’abolizione delle mappature utilizzate in Germania che garantivano una migliore stabilità della vettura e una migliore profusione dei gas di scarico al posteriore, che sono state vietate dalla Federazione dopo i controlli del week-end scorso. Ma come sempre le indicazioni del venerdi contano poco e niente. Già dalle libere di domani mattina potremo capire qualcosa di più sui reali valori in campo prima della battaglia per la pole di domani pomeriggio, che come a Monaco vale quasi una mezza vittoria.

  • Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Una gara perfetta quella di Fernando Alonso, un altro capolavoro che gli ha permesso di trionfare nel Gran Premio di Germania e di allungare nel Mondiale incrementando il suo vantaggio in classifca dal suo più immediato inseguitore Webber portandolo a 34 punti. Per lo spagnolo, alla sua terza vittoria stagionale e 30esima in Formula 1, la trasferta ungherese tra sette giorni prima della lunga sosta estiva sarà cruciale per accumulare ulteriore vantaggio sui rivali e dare lo strappo decisivo per la corsa al titolo iridato.

    Sul circuito di Hockenheim Alonso ha condotto magistralmente la gara dall’inzio alla fine anche se in alcuni frangenti del Gran Premio si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Sebastian Vettel prima e Jenson Button, il pilota di Oviedo ha però guidato da vero professore calcolando ogni rischio consentendo alla Ferrari di transitare prima sotto la bandiera a scacchi. Una vittoria anche dal sapore politico dal momento che nella Germania capitale economica dell’Europa si è affermato un binomio italo-spagnolo i cui Paesi stanno attraversando un difficile perodo dal punto di vista finanziario.

    Alle spalle di Alonso è giunto il pilota di casa Sebastian Vettel che però è stato penalizzato dai commissari di 20 secondi da sommare al tempo totale di percorrenza nell’ordine d’arrivo del Gran Premio che gli è costato non solo il secondo posto ma anche il podio, scivolando in quinta posizione. Il campione del mondo in carica della Red Bull, la scuderia austriaca nella mattinata era stata ogetto di un’indagine dalla Federazione che aveva riscontrato una mappatura irregolare del motore e che se l’era cavata con una semplice ammonizione, è stato punito per un sorpasso inflitto a Jenson Button non giudicato regolare dalla direzione gara mettendo tutte  e 4 le ruote fuori dalla pista avvantaggiandosi di una migliore accelerazione rispetto all’avversario subito dopo il tornante lento. Il pilota inglese della McLaren è giunto così secondo tornando a salire sul podio a distanza di 4 mesi che mancava dal GP di Cina per la precisione. Grande gara quella di Button che, con una guida pulta e precisa partito dalla sesta posizione e grazie ad una McLaren ritrovata e tornata ad essere competitive dopo il fallimento nelle ultime uscite, è riuscito a risalire di posizioni raggiungendo anche la coppia di testa che aveva fatto il vuoto dietri di sè. Grazie ad un ultimo pit stop anticipato è riuscito a scavalcare Vettel e mettersi negli scarichi di Alonso, insidiato fino a 10 giri dal termine. L’usura delle gomme poi non gli ha consentito di difendere la seconda posizione conquistata solo provvisoriamente dal tedesco, nella guida apparso oggi molto nervoso prendendosi molti rischi in accelerazione alle uscite delle curve veloci per cercare di riuscire a stare in scia agli avversari.

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Sul gradino più basso del podio Kimi Raikkonen, che oramai ci ha abituato a grandi rimonte: partito decimo dalla griglia, il finnico della Lotus grazie alla sua costanza in gara è riuscito a risalire e a portare a casa un altro straordinario risultato, al contrario del compagno di scuderia Romain Grosjean che ha sofferto e non poco il circuito tedesco classificandosi in 18esima posizione. Strepitosa anche la gara di Kamui Kobayashi giunto quarto con la sua Sauber e tornato a battere Sergio Perez, che ha finito la gara in sesta posizione. Settimo posto per il padrone di casa Michael Schumacher, il quale forse ha pagato una strategia errata effettuando una sosta in più degli avversari che gli ha fatto perdere la quarta posizione. Completano la top ten un anonimo Mark Webber e i tedeschi Nico Hulkenberg e Nico Rosberg, autore di una bella rimonta dalla 21esima posizione fino al decimo posto finale. Perseguitato dalla sfortuna ancora una volta Lewis Hamilton, incappato nella foratura dello pneumatico posteriore sinistro dopo appena tre tornate di gara forse a causa dei detriti dell’alettone anteriore lasciati in pista dalla Ferrari di Felipe Massa (12esimo) in un tamponamento nelle battute iniziali. Grande rammarico per il pilota della McLaren che avrebbe potuto battagliare per la vittoria dimostrando di avere il ritmo dei primi addirittura andandosi a sdoppiare da Vettel, facendo inviperire il tedesco, e tallonando Alonso per diversi giri prima di rientrare per la sua sosta ai box e di ritirarsi poco dopo. A questo punto l’anglo-caraibico, solo 4 punti negli ultimi 3 Gran Premi, è tagliato fuori dalla lotta per il Mondiale a meno di una clamorosa e improbabile rimonta nella seconda parte di stagione: sono infatti 62 i punti di ritardo in classifica dal leader Alonso. E pensare che Hamilton solo un mese fa con la vittoria in Canada si era portato al comando del Mondiale, un vero crollo.

    La Formula 1 non si ferma, tra sette giorni si va a Budapest per affrontare il Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento stagionale, prima di osservare la sosta estiva di agosto. Sarà importante arrivare a questo “giro di boa” nel pieno delle forze e della competitività.

    Ordine d’arrivo Gran Premio di Germania: 1. Alonso (Ferrari), 2. Button (McLaren), 3. Raikkonen (Lotus), 4. Kobayashi (Sauber), 5. Vettel (Red Bull), 6. Perez (Sauber), 7. Schumacher (Mercedes), 8. Webber (Red Bull), 9. Hulkenberg (Force India), 10. Rosberg (Mercedes), 11. di Resta (Force India), 12. Massa (Ferrari), 13. Ricciardo (Toro Rosso), 14. Vergne (Toro Rosso), 15. Maldonado (Williams), 16. Petrov (Caterham), 17. Senna (Williams), 18. Grosjean (Lotus), 19. Kovalainen (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. de la Rosa (Hispania), 22. Glock (Marussia), 23. Karthikeyan (Hispania), 24. Hamilton (McLaren)

    Classifica piloti: Alonso 154, Webber 120, Vettel 118, Raikkonen 95, Hamilton 92, Rosberg 76, Button 65, Grosjean 61, Perez 47, Kobayashi 31, Maldonado 29, Schumacher 29, di Resta 27, Massa 23, Hulkenberg 19, Senna 18, Vergne 4, Ricciardo 2

    Classifica costruttori: Red Bull 238, Ferrari 177, McLaren 157, Lotus 156, Mercedes 105, Sauber 78, Williams 47, Force India 46, Toro Rosso 6