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  • F1, nessuna variazione per le gomme Pirelli

    F1, nessuna variazione per le gomme Pirelli

    La Pirelli, azienda unica fornitrice dei pneumatici di F1, diversamente da quanto deciso in precedenza, per condurre ulteriori test sulla nuova struttura delle gomme, non attuerà nessun cambiamento alla fornitura di pneumatici per i prossimi gran premi di Gran Bretagna, Germania ed Ungheria.

    L’azienda milanese Pirelli, sola fornitrice di gomme per le vetture del Circus, ha annunciato la decisione, a causa del tempo limitato per testare la nuova struttura in kevlar, di non voler apportare variazioni ai pneumatici, con mescole da asciutto, delle vetture di formula 1 per i prossimi tre gran premi: “La decisione è dovuta al fatto che le nuove gomme, a causa della pioggia, non sono state testate sufficientemente nel corso delle prove libere di venerdì scorso in Canada, ciò non ha permesso di trovare l’unanimità da parte dei team”.

    La società meneghina ha inoltre reso noto di aver lavorato per risolvere nei reparti produttivi l’annoso problema della delaminazione dei pneumatici: “Le due gomme più dure della gamma Pirelli sono quelle che meglio si adattano alle elevate richieste di carico imposte dal tracciato di Silverstone. Al Nürburgring la rugosità dell’asfalto è molto bassa, di conseguenza alle gomme è richiesto grip meccanico, ciò, combinato con le condizioni meteorologiche spesso molto variabili, fa delle mescole soft e medium la miglior scelta per questo tracciato leggendario”.

     F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images
    F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images

    Per il circuito di Hungaroring invece saranno disponibili, a detta della Pirelli, pneumatici con mescole P Zero Orange hard e P Zero White medium: ”Quello dell’Ungheria è il tracciato permanente più lento in calendario, ma che impegna molto le gomme a causa di un layout tortuoso. Se a ciò si aggiungono temperature ambientali spesso elevate, le mescole hard e medium diventano le più indicate per questo tracciato, anche perché le soluzioni Pirelli di quest’anno sono più morbide di quanto non fossero quelle della gamma 2012″.

  • Rosberg domina a Montecarlo. A podio le Red Bull, Alonso 7°

    Rosberg domina a Montecarlo. A podio le Red Bull, Alonso 7°

    Nico Rosberg ha trionfato nel Gran Premio del Principato di Monaco, sesto appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Montecarlo il tedesco ha dominato la gara mantenendo la testa della classifica dall’inizio alla fine avvantaggiato anche dalle caratteristiche del circuito che non ha favorito i sorpassi. Su questo tipo di tracciato cittadino era importante dunque partire davanti e il pilota della Mercedes è stato abilissimo a sfruttare la pole position conquistata nelle qualifiche del sabato, la terza della stagione ottenuta in modo consecutivo dopo quelle ottenute in Bahrain e in Spagna, per regalarsi e regalare al team della stella a tre punte il primo successo della stagione, il secondo dal rientro in F1 dopo quello ottenuto in  Cina nella scorsa stagione sempre con Rosberg al volante. Il successo del giovane figlio d’arte rimanda alla memoria del papà Keke che proprio 30 anni fa su questo circuito ottenne la vittoria dopo aver conquistato il titolo iridato.

    Nico Rosberg
    Nico Rosberg © Bryn Lennon/Getty Images

    Come era prevedibile lo spettacolo del Principato di Monaco è stato terribilmente noioso nonostante i piloti fossero tutti velocissimi e velocissimi racchiusi l’uno dall’altro soltanto da una manciata di decimi. Questo almeno fino a metà gara e precisamente fino al giro numero 30 dove l’episodio sparti acque è stato decisamente l’incidente di Felipe Massa che ha perso il controllo della sua Ferrari alla Saint-Devote in una dinamica pressochè uguale all’incidente delle libere del sabato che lo ha obbligato a saltare le qualifiche. L’episodio involontariamente ha favorito le due Red Bull che nel valzer dei pit-stop sono riuscite a sopravanzare la Mercedes di Lewis Hamilton, che in un sol colpo ha perso due posizioni. L’anglo-caraibico, alla ripresa della corsa, le ha tentate davvero tutte per riportarsi davanti ma i suoi attacchi come prevedibile sono stati vani; tutto a vantaggio di Sebastian Vettel che nonostante una gara priva di acuti degni di nota è riuscito a raccogliere il massimo risultato con il minimo sforzo piazzandosi in seconda posizione incrementando il suo vantaggio in classifica sugli inseguitori diretti.  A Mark Webber è andata la gioia del “virtuale” gradino più basso del podio. Il pilota australiano come il compagno di squadra ha corso una gara regolare e dopo aver guadagnato in modo fortunoso la terza posizione si è limitato a resistere nel finale agli attacchi di un’arrembante Hamilton raccogliendo un risultato importante dopo le ultime uscite abbastanza deludenti.

    Questi sono stati i quattro piloti racchiusi praticamente in pochi secondi, alle loro spalle il vuoto con Adrian Sutil quinto ma ad una quindicina di secondi. Grande risultato comunque quello del pilota della Force India bravissimo a cogliere le poche posiibilità di sorpasso che la pista gli ha presentato. Il tedesco ha fatto vittime illustri, come Alonso e Jenson Button, che poi ha chiuso alle sue spalle in sesta posizione, superati entrambi al tornantino della Loews e si è preso la soddisfazione di centrare il miglior risultato di sempre sulla pista monegasca, riscattandosi proprio quì dove nel 2008 Raikkonen, allora alla Ferrari, lo tamponò facendogli perdere la quarta posizione.

    Delusione in casa Ferrari, dove, come già detto, Massa ha chiuso con un incidente che lo ha portato in ospedale per accertamenti, mentre Fernando Alonso ha addirittura peggiorato la posizione, già non buona, delle qualifiche. Il ferrarista infatti ha chiuso in settima posizione e ha nettamente peggiorato la prestazione rispetto a Barcellona dove la F138 sembrava imprendibile; l’asturiano ha infatti subito il sorpasso di Sutil alla Loews e ha dovuto cedere la posizione a Perez per aver tagliato la chicane all’uscita del tunnel dopo il tentativo di sorpasso parzialmente riuscito del messicano, e come se non bastasse ha dovuto faticare per mantenere la posizione ai danni della Toro Rosso di Jean-Eric Vergne a dimostrazione di un’eccessiva usura delle gomme nel finale.

    Da rivedere invece la gara di Sergio Perez, che ha mostrato luci e ombre. Il messicano si è prima esibito in una grande rimonta a suon di sorpassi che gli avevano fatto guadagnare la sesta posizione, poi ha gettando tutto al vento azzardando il solito sorpasso dopo il tunnel ai danni di Raikkonen centrandolo in pieno e procurandogli una foratura che lo ha relegato in 16esima posizione; il finlandese ha poi reagito da campione recuperando fino alla decima posizione e guadagnando un punto. Il pilota della McLaren si è invece fermato qualche tornata più tardi per aver danneggiato la parte anteriore della vettura.

    Da segnalare anche al 45esimo giro il bruttissimo incidente alla curva delle piscine tra Max Chilton e Pastor Maldonado che ha causato la bandiera rossa e la sospensione momentanea della gara per mezz’ora per permettere ai commissari di pulire la pista dai detriti. Per fortuna non c’è stata nessuna conseguenza per nessuno dei piloti coinvolti.

  • McLaren e Honda di nuovo insieme dal 2015

    McLaren e Honda di nuovo insieme dal 2015

    E’ arrivata in mattinata l’ufficialità del ritorno della Honda in Formula 1. La casa giapponese manca dal grande circus da quasi cinque anni essendosi ritirata alla fine del 2008, anno in cui dal 2006 ha partecipato al Mondiale di F1 come costruttore, senza tuttavia lasciare il segno avendo ottenuto nei tre anni complessivi soltanto 106 punti. Ora invece rientrerà come fornitore ufficiale di motori e lo farà con la McLaren, team con il quale ha costruito un connubio storico a partire dalla fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Dal 1988 al 1992 infatti la scuderia inglese ha fatto incetta di record vincendo in cinque anni ben 4 titoli piloti e 4 titoli costruttori e conseguendo nel primo anno la strepitosa marcia trionfale che ha portato il team di Woking a vincere 15 delle 16 gare della stagione con a bordo la coppia storica del binomio composta da Ayrton Senna e Alain Prost.

    McLaren-Honda
    McLaren-Honda © AFP Getty Images

    Solo una serie di sfortune nel Gran Premio d’Italia a Monza ne impedirono l’ein-plein senza tuttavia togliere (e ci mancherebbe altro) i meriti al team di una grandiosa stagione che ancora oggi valgono il record assoluto di vittorie, al pari della Ferrari che nel 2002 e nel 2004 mancarono il bottino pieno per una sola gara anche se i GP disputati erano rispettivamente 17 e 18.

    Honda rientrerà a far parte della famiglia McLaren a partire dal 2015 ed è proprio per quella data che in Giappone si stanno già attrezzando al meglio per preparare il nuovo propulsore V6 turbo da 1.6 litri che già dalla prossima stagione prenderà il posto dell’attuale V8: “L’obiettivo è quello di diventare i numeri uno. Lo dice anche la storia, loro sono i partner ideali per vincere e i nuovi regolamenti della Fia ci stuzzicano non poco. Per noi questo è un nuovo inizio in F1″. Sono state queste le parole del presidente del marchio nipponico Takanobu Ito alle quali hanno fatto seguito quelle del team principal del team inglese Martin Withmarsh che entusiasta ha dichiarato: Con Honda ripartiamo dai fasti del passato per aprire un nuovo ciclo vincente in F1. Porteremo sulle spalle il peso della storia, ma questo non ci spaventa. Trasformeremo la pressione in ambizione per tornare a dominare”.

    La Honda prenderà il posto della Mercedes con la quale la McLaren ha una partnership sin dal 1995 e che andrà avanti ancora per un’altra stagione, quella 2014, anche se in veste non ufficiale visto che la casa di Stoccarda ora ha un team proprio: “manterremo il nostro impegno con la Mercedes fino al 2014 con la quale chiudiamo una bella pagina di storia ricca di successi – ha proseguito Withmarsh. Per la McLaren dunque non ci sarà nessun problema di convivenza con la casa dalla stella a tre punte nonostante l’annuncio di collaborazione con Honda  avvenuto in mattinata sia arrivato con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto.

  • Rosberg in pole in Bahrain, Vettel 2° precede Alonso

    Rosberg in pole in Bahrain, Vettel 2° precede Alonso

    Nico Rosberg ha ottenuto la pole position del Gran Premio del Bahrain, quarto appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1.  (altro…)

  • Alonso trionfa in Cina. Raikkonen e Hamilton a podio

    Alonso trionfa in Cina. Raikkonen e Hamilton a podio

    Fernando Alonso ha vinto la decima edizione del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai valevole per il terzo appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1. Lo spagnolo ha impiegato tre gare per ottenere il primo successo del 2013, riportando la Ferrari al successo dopo circa nove mesi, da un successo che mancava dal Gran Premio di Germania sul circuito di Hockenheim corso lo scorso luglio, ma quì in Cina è stato autore di una gara e una strategia veramente perfetta che gli hanno consentito di riscattare il disastroso GP della Malesia in cui aveva raccolto zero punti conquistando la vittoria numero 31 della carriera raggiungendo nella classifica di tutti i tempi un grande della Formula 1 come Nigel Mansell.

    L’asturiano ha messo le cose in chiaro sin dalla partenza scavalcando un incerto Raikkonen, rimasto piantato sulla propria casella e portando l’attacco al rivale di sempre Lewis Hamilton, che dopo pochi giri di gara è stato costretto a cedergli la posizione per un evidente calo dei suoi pneumatici Pirelli a mescola morbida. Ed è proprio questo il dato che fa impressione perchè Alonso ha martellato tempi inarrivabili per gli avversari dal primo all’ultimo giro e nonostante questo gli pneumatici non hanno mostrato segni di cedimento a dimostrazione di una Ferrari davvero ben bilanciata delicata sulle coperture mentre gli altri hanno pensato di risparmiare la gomma a discapito della prestazione. Con questa dimostrazione di forza il due volte campione del mondo ha dovuto soltanto gestire al meglio, senza neanche troppi problemi, il finale di gara per arrivare in solitaria al traguardo riavvicinandosi nuovamente alla vetta della classifica riaprendo il Mondiale.

    Fernando Alonso
    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Alle spalle dello spagnolo con un distacco abbondante hanno chiuso Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton che nonostante un ottimo risultato non sono mai stati in grado di impensierire seriamente la Ferrari numero 3. Il finlandese si è comunque difeso benissimo perchè dopo una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla quarta posizone alle spalle delle due Ferrari è stato abile a rimontare nonostante il danneggiamento dell’ala e del muso anteriore in un contatto con la McLaren di Perez durantte il valzer dei pit-stop. L’anglo-caraibicopuò recriminare per non aver saputo sfruttare al meglio la pole position ottenuta nelle qualifiche ma ha saputo limitare i danni con una Mercedes che ha mostrato ancora qualche problema nella gestione delle gomme. Per l’ex-pilota della McLaren anche qualche brivido finale dovuto alla grande rimonta di Sebastian Vettel che gli è arrivato vicinissimo grazie ad una strategia di gomme decisamente diversa, ma ciò non è servito a togliergli la soddisfazione del secondo podio consecutivo.

    Proprio Vettel non è incappato nella sua migliore giornata e ha sofferto tantissimo il Gran Premio cinese. Il tedesco ha provato a sovvertire il pronostico con una strategia diversa rispetto ai primi sette delle qualifiche ma ciò non è servito  a fargli agguantare per lo meno il podio che comunque è stato ad un passo fino all’ultima curva. E’ di consolazione il fatto di aver mantenuto la vetta solitaria della classifica del campionato ma la scarsa prestazione della RB9 deve cominciare a far riflettere il team anglo-austriaco perchè oggi si è dimostrata nettamente inferiore alle avversarie. A dimostrazione della non competitività della Red Bull il pessimo week-end del compagno di squadra Mark Webber, penalizzato prima dai commissari di gara che lo hanno retrocesso in ultima posizione dopo le qualifiche per essere rimasto senza benzina, e poi dai suoi meccanici che nel secondo cambio gomme si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota posteriore destra con conseguente ritiro e un brutto zero in classifica.

    Quinta posizione per Jenson Button, che ancora una volta ha salvato la faccia alla McLaren con una bella prestazione coronato con il quinto posto. Il pilota inglese ha nascosto ancora una volta le lacune tecniche di una Mp4-28 nata malissimo, oggi in versione B grazie agli aggiornamenti portati da Woking per questo week-end, con una strategia di gara veramente ottima che gli ha consentito di effettuare soltanto due soste e battagliare con i primi e alla fine il quinto posto finale è il giusto riconoscimento per la prestazione del campione del mondo 2009. Non si può dire altrettanto per il compagno di squadra Sergio Perez, ancora una volta anonimo e fuori dalla top-ten ad oltre un minuto dalla vetta.

    Gara sottotono invece per Felipe Massa che dopo una partenza fulmine aveva fatto sperare in un prosieguo di gara abbastanza incoraggiante. Dopo il primo pit-stop il brasiliano si è perso restando invischiato nella lotta per le posizioni di centro gruppo senza riuscire a replicare i tempi della prima metà di gara. Mentre si è tolto una bella soddisfazione Daniel Ricciardo che ha confermato con la Toro Rosso la settima posizione delle qualifiche chiudendo davanti alla Force India di Paul Di Resta e un sempre più deludente Romain Grosjean che non è andato oltre la nona posizione. Decimo posto per Nico Hulkenberg, anche lui autore di una bella gara condizionata dagli errori dei propri tecnici durante i pit-stop che lo hanno costretto a restare ai box più tempo del normale. Disastrosa la gara del compagno di squadra Esteban Gutierrez che ha speronato la Force India di Adrian Sutil ponendo fine alla gara di entrambi, cosi come per Nico Rosberg che per la seconda gara consecutiva è stato costretto al ritiro per problemi di affidabilità della W04.

    Il risultato finale di gara è stato per qualche minuto sub-judice poichè i commissari di gara hanno messo sotto la lente d’ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che hanno utilizzato il DRS sotto regime di bandiere gialle. Tra questi c’erano Sebastian Vettel, Jenson Button, Mark Webber, Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che tuttavia dopo essere stati ascoltati non hanno subito nessuna penalità e quindi il risultato finale di gara è stato confermato.

  • In Cina Hamilton sorprende tutti. Alonso terzo dietro Raikkonen

    In Cina Hamilton sorprende tutti. Alonso terzo dietro Raikkonen

    Il ruggito di Lewis Hamilton: nelle qualifiche del Gp della Cina il pilota inglese della Mercedes ottiene la sua prima pole con la scuderia tedesca, fermando il cronometro sull’1:34.484. Secondo sulla griglia di partenza c’è Kimi Raikkonen col tempo di 1:34.761, che ha la meglio per una manciata di decimi su Fernando Alonso, che partirà dunque in seconda fila affianco ad un altro pilota Mercedes, Nico Rosberg. Quinto partirà Massa, dietro di lui Romain Grosjean e in settima posizione scatterà un ottimo Daniel Ricciardo con la Toro Rosso. Ottavo tempo per Jenson Button su McLaren e Vettel, che non è sceso in pista durante la Q3 per risparmiare un treno di gomme morbide in vista della gara, partirà in nona posizione in una giornata dove le Red Bull hanno deluso e raccolto pochissimo, poichè anche il compagno Mark Webber naviga nelle retrovie: l’australiano, che inizialmente aveva ottenuto il quattordicesimo tempo, partirà in ultima posizione per la mancanza del quantitativo minimo di benzina e l’aria che si respira in casa Red Bull si fa sempre più pesante, con i due piloti che dopo le vicende di Sepang che li ha visti protagonisti, nonostante le scuse di facciata di Seb, faticano a parlarsi.

    Lewis Hamilton
    Lewis Hamilton © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    A Shanghai le Mercedes si confermano veloci, così come era successo l’anno scorso con la prima fila conquistata da Rosberg e Schumacher, sorprendendo le Ferrari che nelle libere del venerdì avevano mostrato una certa superiorità soprattutto sul passo di gara. Fernando Alonso, che ha ottenuto il terzo tempo, è sembrato leggermente deluso dall’andamento delle qualifiche in quanto il potenziale espresso dalla F138 aveva fatto ben sperare in ottica pole position. Per lo spagnolo una piccola consolazione, quello di aver terminato una qualifica davanti al suo compagno di squadra Massa per la prima volta in stagione, con il brasiliano quinto a pochi decimi dai piloti di testa. Sempre in difficoltà le McLaren, che non vanno oltre l’ottavo posto di Button e il dodicesimo di Perez: il messicano finora è stato molto deludente, e il fatto di avere una macchina non competitiva come negli anni precedenti non può essere una scusante. Al contrario l’inglese, che si sta difendendo bene nonostante le difficoltà della monoposto, è sempre tra i più positivi sia in qualifica che in gara. Da sottolineare la grande qualifica di Daniel Ricciardo che piazza la sua Toro Rosso al settimo posto in griglia,

    Le qualifiche sul circuito cinese sono state condizionate dalle strategie in ottica gara, soprattutto sul risparmio degli pneumatici che su questo tracciato richiedono uno sforzo notevole, il che significa un maggiore grado di usura: le gomme morbide infatti, a detta di molti piloti, cominciano a creare problemi già dopo il primo giro, ed è per questo che Sebastian Vettel e Nico Hulkenberg nella Q3 hanno preferito sacrificare il loro giro di qualifica per partire con gomme dure che dovrebbero garantire una maggiore durata. Button invece ha stabilito il suo crono nell’ultima qualifica con le medesime gomme ma girando con un tempo altissimo (2:05.673).

  • Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Sebastian Vettel ha vinto un entusiasmante Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Sepang è andata in scena una gara spettacolare e ricca di sorpassi e colpi di scena, con il tedesco della Red Bull che ha conquistato la prima vittoria della stagione imponendosi di forza sul compagno di squadra Mark Webber al quale negli ultimi giri di gara ha effettuato un sorpasso da campione, percorrendo praticamente un intermedio affiancatogli ruota a ruota dopo essere andato quasi a toccare il muretto del rettilineo principale rischiando tantissimo di porre fine nel peggiore dei modi la gara di entrambi. Vettel ha avuto il grande merito di avere una fame fuori dal comune e di aver voluto a tutti i costi la vittoria, andando contro gli ordini di scuderia e non importa se questo gli è costato i richiami del suo box.

    Dal canto suo l’australiano, che grazie ad una ottima strategia stava conducendo la gara fino a pochi giri dal termine, è rimasto molto deluso e arrabbiato dall’atteggiamento assai rischioso del suo team-mate, reo di essere stato troppo aggressivo nel sorpasso quando la gara andava ormai avviandosi verso una doppietta tranquilla. Proprio per questo, nonostante l’aver ottenuto i primi due gradini del podio, nel box delle lattine sono cominciati ad affiorare i primi musi lunghi con Webber apparso molto scuro nel post-gara sebbene siano arrivate prontamente le scuse del tre volte campione tedesco dopo i richiami del team austriaco.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images

    E’ arrivata invece la prima gioia per Lewis Hamilton che  alla sua seconda gara in Mercedes è riuscito ad ottenere il primo podio stagionale. Veramente buona la gara del campione anglo-caraibico che per lunghi tratti di gara è stato anche capace di impensierire i due piloti di testa della Red Bull per poi calare alla distanza per il solito problema di usura gomme. Tantissimi sono stati infatti i pit-stop dei piloti con proprio Hamilton che alla sua prima sosta ha regalato un momento abbastanza comico rientrando nella piazzola del suo ex team, la Mclaren.

    Anche in casa Mercedes comunque non mancano i malumori con Nico Rosberg che alla fine non è rimasto affatto soddisfatto del quarto posto. Il pilota tedesco infatti era sembrato visibilmente più veloce del suo amico e compagno di squadra e capace di insidiare la sua posizione ma degli ordini di scuderia neanche troppo velati gli hanno impedito il sorpasso. Un grande passo in avanti comunque per il team di Stoccarda che in questa gara malese ha ampiamente dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice.

    Mezzo disastro invece in casa Ferrari dove Felipe Massa con l’unica Rossa superstite è riuscito a salvare il salvabile in una domenica che di buono ha avuto davvero ben poco. In primo luogo perchè il passo mostrato oggi dalla F138 non è stato all’altezza di quello fatto vedere in Australia, secondo perchè dopo una grande partenza che lo aveva portato ad insidiare seriamente Vettel per la prima posizione Fernando Alonso ha gettato al vento una gara che lo avrebbe potuto portare a lottare per la vittoria.

    Lo spagnolo infatti è stato protagonista di un contatto alla seconda curva con il tedesco che ha causato il danneggiamento dell’ala anteriore che per tutto un giro ha praticamente fatto scintille urtando il tracciato, ma l’asturiano, anzichè rientrare ai box per sostituirla ha preferito continuare sperando di poter restare attaccato ai primi e sfruttare la sosta per sostituire l’ala unitamente agli pneumatici intermedi visto che la pista, dichiarata bagnata ad inizio gara dai commissari, andava via via asciugandosi. Ma la scelta si è rivelata azzardata perchè sul rettilineo principale l’ala anteriore ha ceduto andando a finire sotto la vettura che ha tirato diritta andandosi ad insabbiare nella ghiaia. Non proprio il modo migliore per Nando di festeggiare i 200 Gran Premi in Formula 1, essendo stato costretto al ritiro dopo solo un giro di gara mandando cosi in fumo ogni sogno di gloria.

    Gara non esaltante neanche quella della Lotus, che ha compiuto mezzo passo indietro rispetto alla prestazione di Melbourne con Romain Grosjean che ha chiuso in sesta posizione davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen. La strategia della Lotus questa volta ha fatto acqua e pur con un pit-stop in meno rispetto agli altri alla fine entrambe le E21 sono state beffate da Massa che con una sosta in più ma con gomme più fresche ha recuperato ben 10 secondi in 5 giri.

    Ancora peggio è andata alla McLaren, la cui crisi sembra non avere proprio fine. Ancora una volta la Freccia d’argento entrata nella top-ten è solo una, quella di Sergio Perez che ha chiuso al nono posto dopo una gara pressochè anonima. Mentre invece Jenson Button, autore davvero di una bella gara, si è ritirato dopo aver visto la sua corsa compromessa all’ultimo pit-stop dai suoi stessi meccanici che si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota anteriore destra lasciandolo per oltre un minuto fermo nella corsia dei box. Davvero un peccato per l’inglese, quinto fino a quel momento, che con una sosta in meno avrebbe potuto impensierire almeno il duo Mercede per il podio.

    A punti sono andati anche Nico Hulkenberg, ottavo e autore di un bellissimo duello ruota a ruota e al limite del regolamento con Raikkonen, e Jean Eric Vergne che hanno portato rispettivamente 4 punti alla Sauber e uno alla Toro Rosso.

  • Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.

    Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a  quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.

    Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.

    Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.

    Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.

     

     

  • F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    Con le prove libere andate in scena sul circuito dell’Albert Park di Melbourne è iniziato ufficialmente il nuovo Campionato di Formula 1, che ha aperto i battenti così come li aveva chiusi lo scorso anno, ovvero con il dominio delle Red Bull e di Sebastian Vettel, ancora una volta protagonisti indiscussi e favoriti per la vittoria finale. Il tedesco tre volte campione del Mondo ha conquistato entrambe le sessioni delle prove libere svoltesi quando in Italia era notte fonda, dominando la scena e rifilando, nella seconda sessione, quasi un secondo alle Ferrari di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo che sarà il principale antagonista nella corsa al titolo di Seb. Il pilota di Heppenheim ha fermato il cronometro sul 1:25.908, ed è stato l’unico a scendere sotto il muro del 1 e 26, staccando di oltre due decimi il compagno di squadra Mark Webber, poi Nico Rosberg su Mercedes e le sorprendenti Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, insediatesi rispettivamente in quarta e quinta posizione. Sesto Alonso (con una Ferrari nettamente migliore rispetta a quella vista lo scorso anno) il quale precede Lewis Hamilton, l’unico pilota delle squadre di testa ad aver cambiato scuderia, passando dalla Mclaren alla Mercedes. Ottavo tempo per Felipe Massa a quasi un secondo dalla vetta della classifica, più attardate le deludenti Mclaren, che hanno ottenuto l’undicesimo e il tredicesimo tempo rispettivamente con Jenson Button e Sergio Perez.

     F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images
    F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images

    C’è soddisfazione in casa Ferrari dopo le prove libere del venerdì che hanno fornito indicazioni significative in vista della gara di domenica sul circuito australiano di Melbourne: la seconda e la terza posizione ottenuta durante le prime libere fanno pensare ad un lungo duello targato Red Bull-Ferrari per la lotta al titolo mondiale, con le altre scuderie di testa pronte a inserirsi minacciosamente durante l’arco della stagione. La superiorità delle “lattine volanti” è evidente e netta ma da Maranello hanno svolto un ottimo lavoro durante l’inverno per cercare di detronizzare chi da tre anni a questa parte sta dominando il circus a suon di titoli iridati. Inoltre la possibilità per Fernando Alonso di poter lottare ad “armi” pari fin da subito fa ben sperare i tifosi della Rossa, che, come lo stesso Fernando Alonso, hanno voglia di rivalsa dopo la sconfitta nel mondiale dello scorso anno all’ultima gara in Brasile.

    Delusione inaspettata in casa McLaren dopo le prestazioni nelle libere di Button e Perez: i piloti della scuderia di Woking hanno accusato un ritardo importante (oltre i 2 secondi) da Sebastian Vettel, e le difficoltà incontrate durante le sessioni di prove sono un evidente passo indietro fatto dalle frecce d’argento. Che sia segno di un’involuzione dopo l’addio di Lewis Hamilton?

    Classifica delle seconde libere:

    Pos  Pilota                Team                  Tempo      Gap      Giri
     1.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault      1m25.908            33
     2.  Mark Webber           Red Bull-Renault      1m26.172s  + 0.264  31
     3.  Nico Rosberg          Mercedes              1m26.322s  + 0.414  26
     4.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault         1m26.361s  + 0.453  37
     5.  Romain Grosjean       Lotus Renault         1m26.680s  + 0.772  30
     6.  Fernando Alonso       Ferrari               1m26.748s  + 0.840  35
     7.  Lewis Hamilton        Mercedes              1m26.772s  + 0.864  28
     8.  Felipe Massa          Ferrari               1m26.855s  + 0.947  32
     9.  Adrian Sutil          Force India-Mercedes  1m27.435s  + 1.527  34
    10.  Nico Hulkenberg       Sauber-Ferrari        1m28.187s  + 2.279  34
    11.  Jenson Button         McLaren-Mercedes      1m28.294s  + 2.386  30
    12.  Paul di Resta         Force India-Mercedes  1m28.311s  + 2.403  37
    13.  Sergio Perez          McLaren-Mercedes      1m28.566s  + 2.658  32
    14.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari    1m28.627s  + 2.719  31
    15.  Esteban Gutierrez     Sauber-Ferrari        1m28.772s  + 2.864  33
    16.  Pastor Maldonado      Williams-Renault      1m28.852s  + 2.944  36
    17.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari    1m28.968s  + 3.060  35
    18.  Valtteri Bottas       Williams-Renault      1m29.386s  + 3.478  38
    19.  Jules Bianchi         Marussia-Cosworth     1m29.696s  + 3.788  30
    20.  Charles Pic           Caterham-Renault      1m30.165s  + 4.257  37
    21.  Max Chilton           Marussia-Cosworth     1m30.600s  + 4.692  34
    22.  Giedo van der Garde   Caterham-Renault      1m32.450s  + 6.542  11
  • Grosjean il più veloce a Barcellona

    Grosjean il più veloce a Barcellona

    Nella seconda giornata di test della Formula 1 sul circuito di Montmelò, Roman Grosjean ha ottenuto il miglior tempo fermando il cronometro sul 1:22.716, utilizzando le gomme a mescola morbida durante tutto l’arco della sessione. Il francese della Lotus ha preceduto la Mclaren di Jenson Button, leader della mattinata, distaccato di quattro decimi (1:23.181); a seguire Pastor Maldonado e Sebastian Vettel, che ha accusato un secondo di ritardo dallo stesso Grosjean. Fernando Alonso, che è sceso in pista principalmente per avere indicazioni sul passo gara della monoposto, ha ottenuto l’undicesimo tempo firmando il suo miglior passaggio in 1:27.878. Lo spagnolo della Ferrari come detto ha sfruttato la giornata odierna per la simulazione di gara con le gomme a mescola dura, in vista del Gran Premio d’Australia che si terrà tra due settimane all’Albert Park di Melbourne e che darà il via alla stagione 2013.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Mark Thompson/
    Getty Images

    Alonso alla fine della sessione ha affermato di essere molto soddisfatto delle indicazioni ricevute dalla F138, ritenendo di aver colmato il gap con le rivali e di essere già pronti e attrezzati per lottare fin da subito per il titolo Mondiale. Lo spagnolo è fiducioso per un inizio di stagione ad alti livelli, al contrario di quanto successo lo scorso anno che, nonostante la vittoria nel Gran Premio della Malesia, le difficoltà incontrate sin dalla prima gara sulla F2012 ne aveva limitato il rendimento. Il due volte campione del mondo promuove la nuova vettura definendole “200 volte meglio” della precedente F2012, poco prestante e inferiore rispetto a quelle rivali: l’auspicio è che si possa iniziare il campionato ad armi pari con la Red Bull campione uscente, con la sempre temibile McLaren e anche l’outsider Mercedes che con l’arrivo in squadra di Lewis Hamilton rappresenta una seria minaccia nella lotta al titolo mondiale, che si preannuncia sempre di più interessante e avvincente per tuti gli appassionati della Formula 1.