Un errore clamoroso. Non può essere definito con altri termini il pasticcio del direttore organizzativo del Milan Umberto Gandini che nel compilare la lista Uefa Champions ha inserito El Shaarawy in lista A, (altro…)
Discorso Boateng Onu – Raramente uno sportivo ha potuto esprimere le proprie opinioni e le proprie idee soprattutto in un argomento molto delicato e caldo come quello del razzismo. Kevin Prince Boateng, giocatore ghanese del Milan ha parlato presso la sede dell’Onu, in occasione della giornata contro le discriminazioni razziali, sugli assurdi insulti razzisti ricevuti durante l’amichevole Pro Patria – Milan dello scorso 3 gennaio in cui lo stesso Boateng ha prima scagliato il pallone addosso agli pseudo tifosi per poi togliersi la maglia ed abbandonare giustamente il campo. Sicuramente un occasione sfruttata al meglio dal giocatore che ha parlato pochissimo, circa quattro minuti ricevendo quasi due minuti di applausi alla fine del suo breve ma intenso discorso.
Queste le parole di Boateng: “Pensare di poter sconfiggere il razzismo ignorandolo è il più grosso errore che possiamo commettere: è come una malaria e non ha antibiotici. Bisogna andare nella palude e combatterlo’, lo sport ha una responsabilità sociale e può fare tanto’.
Le parole del centrocampista ghanese arrivano il giorno dopo rispetto alla testimonianza tenuta presso il Tribunale di Busto Arsizio in merito al procedimento penale aperto dalla Procura. Questa la testimonianza di Boateng resa davanti ai giudici: «Dopo 20-25 minuti ho sentito ancora il “rumore” provenire dalla curva e ho deciso che non volevo più giocare». «Anche l’arbitro ha la sua parte di colpa perché sentiva queste cose ma non ha fatto niente – ha proseguito -. Penso che mi abbiano insultato perché la mia pelle non è bianca, succedeva anche in Germania e per me si tratta di atti di razzismo».
Sentimenti condivisi anche dal francese M’Baye Niang, che ha spiegato di «essere stato offeso per il colore della pelle». Oltre a Boateng, Niang e Allegri sono stati ascoltati come testimoni dal pm Mirko Monti, dal giudice Toni Adet Novik e dai legali dei sei tifosi e delle parti civili – la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio – il capitano Massimo Ambrosini e Daniele Bonera. In Aula anche l’arbitro, Gianluca Benassi, i due guardalinee, tre giocatori della Pro Patria e gli agenti di polizia che sono intervenuti dopo i cori e hanno condotto le indagini per individuare i responsabili.
Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.
RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.
Nel posticipo della 23^ giornata di Serie A il Milan batte l’Udinese per 2-1 e avvicina ancora il terzo posto. Ora la distanza dei rossoneri dalla Lazio (ko a Genoa nel pomeriggio) è di soli tre punti. Il successo di ieri consente al Diavolo di agganciare anche l’Inter al quinto posto, con i nerazzurri ormai in caduta libera, sconfitti in trasferta dal Siena ultimo in classifica per 3-1. Quella di San Siro è stata la notte di Balotelli. Debutto migliore forse non l’avrebbe immaginato neanche lui alla vigilia. Perché se il gol all’esordio era comunque qualcosa di preventivabile, nessuno pensava che l’ex City potesse avere un impatto così importante fin dalla prima partita. Due gol, il secondo pesantissimo, che regalano ad Allegri l’ennesimo pezzo della rimonta iniziata a dicembre.
Mario Balotelli si presenta così
Non doveva nemmeno giocare dall’inizio. Allegri infatti aveva optato per l’impiego di Pazzini dal primo minuto, per poi far entrare Balotelli ad inizio secondo tempo. A scombussolare i piani del tecnico ci ha pensato lo stesso numero 11 del Milan, infortunandosi durante il riscaldamento all’adduttore della coscia destra. Via libera dunque per Supermario, il quale risponde alla grande. All’ex interista sono sufficienti 15 secondi per far venire i brividi al portiere Padelli. Trascorrono 25 minuti ed il pallone è in rete. Tanto è bastato a Balotelli per siglare il suo primo gol con la sua nuova squadra.
La prima frazione di gioco è un monologo dei padroni di casa. Il tridente d’attacco delle creste anni ’90 regala da subito emozioni forti al pubblico rossonero. Su tutti si distingue Niang. Il francese mostra di aver trovato subito un grande feeling con Mario, ed insieme ad El Shaarawy è l’uomo in più di questo Milan giovane.
Ma il peccato mortale per i rossoneri è quello di non chiudere la partita nella prima frazione di gioco. Nella ripresa infatti gli ospiti trovano il pareggio sfruttando un’altra disattenzione della retroguardia rossonera. E’ Pinzi ad impattare il punteggio sull’1-1 dopo soli dieci minuti dopo il rientro in campo.
I rossoneri faticano a riorganizzarsi, anche se trovano la traversa con Niang. Nel finale convulso il jolly lo pesca il Milan. L’arbitro fischia un calcio di rigore per il fallo di Heurtaux su El Shaarawy. Decisione quantomeno discutibile, dal momento che il difensore colpisce prima il pallone e soltanto dopo l’attaccante. I giocatori in campo e la panchina dell’Udinese protestano accanitamente, ma Valeri è irremovibile sulla sua decisione. Sul dischetto si presenta Balotelli, bravo a freddare per la seconda volta Padelli.
Le pagelle di Milan-Udinese 2-1
Balotelli 8: sbarcato a Milanello nemmeno quattro giorni fa, è subito decisivo per la sua nuova squadra. Gol, assist, sacrificio. E’ un Balotelli a 360°.
Niang 7: straripante prestazione del giovane francese, cresciuto in maniera incredibile in questi ultimi mesi. Solo la traversa gli impedisce di esultare.
El Shaarawy 7: si procura il penalty nel finale di gara, regalando di fatto a Balotelli il gol. L’assist però lo aveva già confezionato, sempre al numero 45, per il primo gol della serata. In un modo o nell’altro il Faraone è indispensabile per questo Milan, anche ora che c’è Balotelli.
Padelli 7: assente Brkic, l’estremo difensore friulano si esalta nella notte del B-day. Se avesse parato anche il rigore a Udine gli avrebbero costruito una statua.
Di Natale 5: serata negativa per il capitano dei bianconeri, mai realmente pericoloso durante tutti i novanta minuti.
Il tabellino
Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6,5, Bonera 6, Zapata 6, Constant 6, Flamini 6 (40′ st Traorè sv), Montolivo 6,5, Nocerino 6 (23′ st Bojan 6), Niang 7 (35′ st Robinho sv), Balotelli 8, El Shaarawy 7. Allenatore: Allegri Udinese (4-4-1-1): Padelli 7, Heurtaux 6, Danilo 6, Domizzi 6, G. Silva 5, Basta 6,5, Pinzi 6,5 (35′ st Merkel sv), Allan 5,5, Lazzari 6, Muriel 6,5 (23′ st Pereyra 5,5), Di Natale 5,5. Allenatore: Guidolin
La 22^ giornata di Serie A propone al Fratelli Azzurri d’Italia il match Atalanta-Milan. Partita difficile per entrambe le squadre che arrivano alla sfida di questo pomeriggio con due diversi stati d’animo. I padroni di casa sono reduci infatti da quattro sconfitte negli ultimi sei incontri, con la vittoria che manca dallo scorso 8 dicembre, quando i bergamaschi riuscirono a superare in casa il Parma per 2-1. La situazione in classifica si è quindi improvvisamente incupita, e i sei punti di vantaggio sulla terzultima non lasciano dormire sogni tranquilli ai tifosi della Dea. Dall’altra parte c’è un Milan di nuovo in corsa per un posto in Europa, sebbene la zona Champions rimanga ancora oggi un tabù. Più facile puntare al quinto posto occupato attualmente dalla Fiorentina, che dista due sole lunghezze. Un successo quest’oggi degli uomini di Allegri, ed una contemporanea sconfitta dei viola, consentirebbe ai rossoneri l’aggancio alla quinta posizione.
Le ultime
ATALANTA – Colantuono spera che il rendimento casalingo fin qui tutto sommato positivo (5 vittorie, 2 pareggi e 3 ko) prosegua anche nella gara contro il Milan, nonostante il periodo di forma attraversato da Denis e compagni non induca ad una fiducia così estrema. Per la gara di oggi il tecnico opta per un cambio di modulo, passando ad un più offensivo 4-3-1-2. In attacco la coppia offensiva sarà composta da Denis e Parra. Il tandem argentino avrà alle sue spalle il giovane talentuoso Bonaventura. A centrocampo invece Cigarini sarà aiutato dal rientrante Carmona e dall’ex Cagliari Biondini. In difesa linea a quattro con un altro ex rossoblu, Ferri, che agirà da terzino destro. Sull’out opposto Brivio. La coppia centrale sarà quella formata da Stendardo e Canini, mentre in porta giocherà regolarmente Consigli.
MILAN – Dopo l’arrivo di Zaccardo e la partenza di Acerbi, il Diavolo cambia pelle in difesa, con l’ex Parma subito convocato da Allegri per l’importante trasferta di Bergamo. Abbiati sarà ancora chiamato a difendere i pali della porta rossonera e guiderà la difesa a quattro composta da De Sciglio e Constant terzini più la coppia centrale Mexes-Zapata. A centrocampo Montolivo confermato al centro, con Flamini (alla sua seconda partita consecutiva da titolare) e Boateng mezzala sinistra. Il tridente d’attacco sarà quello delle ultime settimane e vedrà Pazzini agire da boa centrale in attesa dei cross provenienti dalle fasce che saranno occupate da El Shaarawy e Niang.
I precedenti
All’andata l’Atalanta sorprese il Milan a San Siro grazie alla rete di Cigarini nel corso del secondo tempo, infliggendo così ai rossoneri la loro seconda sconfitta in casa dopo il ko all’esordio contro la Sampdoria. Negli ultimi cinque anni i precedenti al Fratelli Azzurri d’Italia vedono il Milan in leggero vantaggio con due vittorie, un pareggio e due sconfitte. Lo scorso anno, sempre nel mese di gennaio, la squadra di Allegri vinse 2-0 grazie ai gol di Ibrahimovic su calcio di rigore e Boateng.
Se Giampaolo Pazzini incontrasse ogni domenica il Bologna a quest’ora con ogni probabilità sarebbe in cima alla classifica marcatori in compagnia del suo compagno di squadra Stephan El Shaarawy. Il campionato però non può risolversi in un duello Milan-Bologna ed anche per questo il Pazzo conta “solo” dieci reti in stagione e la squadra di Allegri non è ancora certa di giocare in una competizione europea l’anno prossimo. In ogni caso la vittoria sui felsinei per 2-1 consente ai rossoneri di avvicinare la Fiorentina ed il quinto posto a due lunghezze, obiettivo diventato dunque alla portata di Montolivo e compagni, nonostante un avvio di stagione da brividi. Il Bologna ha poco da recriminare per questa sconfitta. Da subito infatti i rossoblu sono apparsi sulle gambe, provati dai 120 minuti disputati martedì scorso contro l’Inter in Coppa Italia, partita che ha visto gli uomini di Pioli sfiorare il colpaccio.
Milan-Bologna 2-1, la partita
E’ stato un match vissuto sopratutto unicamente sui piedi di Giampaolo Pazzini, protagonisti nel bene e nel male per tutti i novanta minuti di gioco. Partito titolare nel tridente completato da El Shaarawy e Niang, l’ex attaccante di Fiorentina e Atalanta ha l’opportunità di sbloccare l’incontro già nel corso del primo tempo, quando sul cross dalla sinistra di Constant il colpo di testa viene respinto dall’estremo difensore ospite Agliardi, bravo anche in precedenza nel negare il gol ad El Shaarawy, ribattendo con i piedi la conclusione di destro della giovane punta. Il Bologna non riesce a reagire e continua ad affidarsi al suo portiere, ancora prodigioso nel dire no al Faraone poco prima che l’arbitro Davero mandi le squadre a riposo.
Nel secondo tempo è sempre il Milan a comandare le operazioni del gioco ed è sempre Pazzini l’uomo più pericoloso del fronte d’attacco rossonero. A dire il vero i tifosi di San Siro iniziano a mugugnare quando proprio il Pazzo sbaglia una clamorosa chance in avvio di ripresa, con il risultato che rimane inchiodato sullo 0-0 e gli spettri del Marassi pronti ad impossessarsi del prato verde milanese. La svolta però arriva subito dopo l’ora di gioco, quando lo stesso Pazzini riesce a vincere fortunosamente il duello con Antonsson e siglare il gol del vantaggio.
Continua a spingere la squadra di Allegri, intenzionata a chiudere da subito l’incontro con la seconda rete della gara, che trova quando mancano poco meno di dieci minuti al termine dell’incontro grazie ad una perla del Pazzo, bravo a superare con un sombrero Portanova e a calciare di prima intenzione col destro alle spalle del portiere Agliardi per il momentaneo 2-0. Partita finita? Neanche per sogno. A riaprirla infatti ci pensa Mexes, colpevole nel farsi trovare poco attento in occasione dell’autogol che consente al Bologna di sperare nella stessa rimonta di cinque giorni fa contro l’Inter. Stavolta però il risultato non cambia più ed il Milan si aggiudica tre punti pesantissimi in chiave Europa League, portandosi a meno due dalla Fiorentina.
Milan-Bologna 2-1, le pagelle
Pazzini 7,5: avrebbe meritato un otto pieno se solo fosse riuscito a mettere dentro tutte le occasioni capitategli quest’oggi. In ogni caso la doppietta basta e avanza per essere il migliore quest’oggi.
Niang 7: ha corsa, ha qualità, ha forza e soli 18 anni. Il futuro è dalla sua parte, e anche quello del Milan, che a sinistra può contare anche su un altro classe ’92 niente male.
El Shaarawy 6: non trova il gol solo perché di fronte a lui c’è un super Agliardi (7). Quattro partite senza trovare la via della rete possono però creare qualche tranello mentale nel quale il Faraone dovrà essere bravo a non cadere.
Gilardino 4,5: era il grande ex dell’incontro ma la sua partita non è durata neanche 60 minuti. Zero conclusioni in porta, zero rimpianti per i tifosi del Diavolo.
Reduce dal pareggio contro la Samp a Genova, il Milan torna a giocare a San Siro, dove nelle ultime tre partite di campionato ha collezionato altrettante vittorie (Juve, Pescara, Siena). L’avversario di oggi è il temibile Bologna di Pioli, che in settimana ha sfiorato la clamorosa qualificazione in semifinale di Coppa Italia venendo eliminata dall’Inter soltanto al termine del secondo tempo supplementare, dopo che i novanta minuti canonici si erano conclusi sul 2-2. I felsinei hanno ormai acquisito di diritto la fama di rompiscatole della Serie A, se non altro dopo le prove contro Napoli (sia in campionato che in coppa) e Roma, entrambe battute davanti al loro pubblico con identico risultato (2-3 ndr). Paradossalmente però proprio il ruolino di marcia lontano dal Dall’Ara è tra i peggiori della Serie A, dal momento che in dieci trasferte i felsinei hanno sempre perso, se si escludono appunto le partite contro Roma e Napoli. Con sei punti su 30 disponibili la squadra di Pioli si lascia alle spalle soltanto Siena (5) e Palermo (3).
MILAN – In attesa di nuove notizie dal fronte Kakà, il cui acquisto è dato come ormai cosa fatta sia in Spagna che qui in Italia, la squadra di Allegri è chiamata a riprendere il cammino dopo la non esaltante prestazione contro la Sampdoria, di fatto un occasione mancata dai rossoneri per avvicinare ulteriormente la zona europea, con il terzo posto che ad oggi continua ad essere lontano 11 punti. Come a Marassi, Allegri dovrebbe dare fiducia ancora una volta al talentuoso Niang, impiegandolo sulla corsia di destra dell’attacco composto da Pazzini (sicura la sua presenza dal primo minuto) ed El Shaarawy. Proprio sul Faraone la pressione dei media inizia a farsi pesante, con il piccolo gioiello di casa rossonera che non riesce a trovare la via della rete in campionato da 270 minuti (l’ultimo gol contro il Pescara lo scorso 16 dicembre). A centrocampo Allegri ha confermato l’utilizzo di Montolivo davanti la difesa, con Boateng mezzala e Nocerino a protezione dell’ex viola, tenendo conto dell’assenza per infortunio del capitano Massimo Ambrosini, bloccato da un problema all’adduttore che rischia di tenerlo fuori per più di un mese. In difesa l’unico ballottaggio è tra De Sciglio e Abate per una maglia da terzino destro. Al centro giocherà la coppia Mexes-Zapata, mentre sulla fascia sinistra ci sarà Constant. In porta Abbiati.
BOLOGNA – Silvio Pioli rinuncia alla difesa a tre presentando a San Siro il 4-2-3-1, affidandosi così fino in fondo a tutto il potenziale offensivo che il Bologna attuale è in grado di offrire. L’unica punta sarà l’ex Gilardino, mentre sulla trequarti agiranno Diamanti, Taider e Gabbiadini, con quest’ultimo più defilato sulla corsia mancina. A centrocampo la diga dovrebbe essere composta da Perez e Krhin, mentre in difesa la coppia centrale Portanova-Antonsson proteggerà la corsa dei due terzini, Garics e Cherubin, con Agliardi regolarmente tra i pali. Conquistare tre punti a Milano significherebbe per la squadra di Pioli balzare in undicesima posizione a quota 24 punti, raggiungendo provvisoriamente il Chievo.
PRECEDENTI – All’andata il Milan si impose per 3-1 in quella che era la seconda giornata di campionato. Protagonista assoluto dell’incontro Giampaolo Pazzini, autore di una tripletta che aveva illuso i tanti tifosi del Milan, fiduciosi di aver trovato un nuovo bomber dopo l’addio di Ibrahimovic, salvo però essere smentiti dalle successive partite. Se facciamo partire la nostra analisi dal 2005 in poi, il Milan a San Siro ha battuto i felsinei soltanto due volte, subendo altrettanto sconfitte e pareggiando in un’occasione (proprio l’anno scorso nel maledetto aprile rossonero).
Probabili formazioni Milan-Bologna (21 giornata Serie A) Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Zapata, Constant, Montolivo, Boateng, Nocerino, Niang, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri Bologna (4-2-3-1): Agliardi, Garics, Portanova, Antonsson, Cherubin, Perez, Krhin, Taider, Diamanti, Gabbiadini, Gilardino. Allenatore: Pioli
Sia la Sampdoria che il Milan, erano due squadre che stavano attraversando un buon periodo di forma, soprattutto i blucerchiati, reduci dall’ormai nota vittoria in casa bianconera della scorsa giornata. I rossoneri presentavano un tridente offensivo giovanissimo formato da Bojan, El Shaarawy e Niang per infrangere la retroguadia doriana. Il Milan arrivava alla sfida di Marassi dopo i fatiscosi 120 minuti disputati in Tim Cup contro la Juventus: la partita, per dovere di cronaca, finì 2-1 per i bianconeri con la squadra di Allegri eliminata dalla competizione. Le previsioni erano dunque quelle che descrivevano la sfida come ricca di gol in quanto il Diavolo è solito sì far gol ma anche di concederne e la Sampdoria poteva vantare in zona offensiva il baby talento Icardi. Non è però andata così. Il Milan per la prima volta in campionato termina una partita sul risultato di 0-0. Era già successo una volta ma in Champions League contro l’Anderlecht.
ZAPATA OK – Il secondo tempo inizia così com’era terminato il primo. Il Milan è ormai entrato in partita e cerca di trovare il varco giusto per colpire i padroni di casa. La Samp, dopo i buonissimi minuti iniziali, si è spenta. Nonostante i 120 minuti sulle gambe della partita settimanale il Milan non decresce anzi, aumenta il proprio rendimento fino a confezionare una nitidissima palla gol. Bojan mette al centro un pallone tesissimo all’altezza della linea di porta. El Shaarawy non arriva all’appuntamento con il pallone, ci arriva Boateng che, solo con gran parte della porta sguarnita, calcia proprio dove Romero può far sua la sfera. La Sampdoria comunque si difende bene, buona la prestazione di Palombo a sostituire Berardi, e il Milan non avrà più palle gol importanti. Gli stessi padroni di casa provano ad osare di più ma i rossoneri hanno in Zapata l’uomo in più: il colombiano ha praticamente annullato Icardi, pericolo numero uno della Samp. L’argentino si può mettere in mostra quando, trovatosi a tu per tu con Abbiati dopo un regalo di Mexes, potrebbe segnare il gol del vantaggio ma la conclusione è da dimenticare. Il punteggio non cambia e il pareggio è sostanzialmente giusto. Occasione sprecata per i rossoneri: buona prova della Sampdoria di Delio Rossi che colleziona un altro punto contro un’altra big.
Oltre la cresta c’è di più. M’Baye Niang firma il successo del Milan in Coppa Italia contro la Reggina siglando il suo primo gol con la maglia rossonera al minuto 79, rete del momentaneo 2-0 dei padroni di casa che chiuderanno la partita avanti 3-0 grazie al gol di Pazzini due minuti più tardi. Il francese, che deve compiere ancora i primi 18 anni della sua vita, segnando ieri sera si iscrive di diritto nel libro dei record, affiancando un nome celeberrimo come quello di Gianni Rivera. Da qui a dire che Niang farà la stessa carriera dell’Abatino ce ne passa, però è sicuramente un primo passo importante per un inizio di carriera brillante. Dopo le prime settimane dal suo arrivo, Galliani aveva tremato. Oggi, 14 dicembre, quel ragazzo che si spacciava per Traorè è diventato grande.
ALLEGRI– Al termine dell’incontro il tecnico del Milan Massimiliano Allegri cerca di mantenere i piedi per terra. Nonostante si renda conto di avere tra le mani un potenziale fuoriclasse, il livornese non vuole affrettare i tempi e detta la strategia futura: piedi di piombo. Perché è un attimo sbagliare, farsi prendere dai facili entusiasmi e rovinare la crescita di un calciatore che già in passato ha dato qualche segno di cedimento mentale. Per intenderci, Niang non ha la testa di El Shaarawy, forse nemmeno il talento. Ma non per questo il percorso dell’ex Caen dovrà essere per forza diverso rispetto a quello intrapreso dal Faraone lo scorso anno. Senza dimenticare che Niang è un classe ’94.
LA PARTITA – Quanta fatica però ha fatto ieri il Milan per avere la meglio sulla Reggina. Dopo un primo tempo particolarmente noioso, interrotto soltanto da qualche bella parata dell’ex Facchin, nella ripresa la squadra di Allegri ha sbloccato la partita con la rete di Mario Yepes sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Trovato il vantaggio il Milan è cresciuto di ritmo, anche grazie all’ingresso in campo di Niang al posto di uno spento Robinho. Come detto prima, il francese non ha impiegato molto per rendersi pericoloso dalle parti di Facchin, fino a trovare la rete del 2-0 a dieci minuti dal termine. Per la Reggina, presentatasi a San Siro con una formazione ampiamente rimaneggiata e un attacco a dir poco spuntato, la debacle si ingigantisce sessanta secondi più tardi, quando Bojan pesca Pazzini (in posizione di offside però) per il gol del definitivo 3-0.
AI QUARTI – Il Milan accede così ai quarti di finale dove incontrerà la Juventus per la rivincita della semifinale dello scorso anno, quando la Juve sconfisse il Diavolo approdando alla finalissima, poi persa contro il Napoli. Il match si giocherà allo Juventus Stadium di Torino il prossimo 9 gennaio. Ricordiamo che anche nei quarti di finale di Coppa Italia vige la regola della sfida unica. In caso di parità al termine dei novanta minuti regolamentari quindi, l’incontro continuerà con i tempi supplementari e, qualora il risultato continuasse a vedere le due squadre alla pari, si assisterà alla lotteria dei calci di rigore.
Il video di Milan-Reggina 3-0 [jwplayer config=”120s” mediaid=”163967″]
Un minuto in Serie A, sessantuno quelli nella Primavera, due i casi spinosi. Questi sono i numeri di M’Baye Niang al Milan. Acquistato a titolo definitivo il 28 agosto di quest’estate dal Caen, con il pesante accostamento con il connazionale Thierry Henry. E mentre sul campo deve dimostrare ancora tutto, fuori dal terreno di gioco dimostra di essere più vicino al bad boy, Mario Balotelli, da cui “copia” anche il taglio di capelli. Appena arrivato a Milano, venne bloccato dalla polizia alla guida di un auto, senza patente (è ancora minorenne) e si finse Traorè, suo compagno di club, constatando di aver dimenticato il documento a casa. Ora una nuova grana per il giovane francese classe ’94, stavolta con la Francia Under 21.
In ritiro con i galletti per giocarsi la qualificazione all’Europeo 2013 di categoria, subito dopo la vittoria casalinga a Le Havre di venerdì notte contro la Norvegia (1-0), cinque giovani francesi, compreso l’attaccante del Milan, decidono di farsi la nottata in discoteca a Parigi, tornando in ritiro direttamente al sorgere del sole. Il tecnico Mombaerts, decise di chiudere un occhio non punendo i giocatori, sperando di portare a casa almeno un pareggio nella gara di ritorno in Norvegia martedì sera, che sarebbe valso il pass per Israele (sede di Euro 2013 Under 21), in modo tale da “sotterrare” la bravata. La partita in terra norvegese si rivela pessima, con i francesi completamente in balia degli attacchi avversari, che chiudono la pratica nella prima mezzora. Il risultato finale di 5-3 elimina per la quinta volta consecutiva la Franciadalla fase finale di un Europeo di categoria.
Dopo questa brutta eliminazione, la voce sulla notte brava dei cinque nazionali diventa di dominio pubblico, anche grazie a delle foto pubblicate sul sociale network Facebook. La Federazione francese, licenzia subito il commissario tecnico Mombaerts, reo di non aver punito i ragazzini dopo la bravata e ha deciso di aprire un’inchiesta interna per valutare eventuali multe e/o sospensioni dalla Nazionale per i calciatori coinvolti.
E chissà che il Milan non approfitti della situazione per “allenarsi” in attesa dell’arrivo di Mario Balotelli (sogno non troppo segreto di Adriano Galliani). Insieme potrebbero creare una copia esplosiva, sarà da stabile se all’interno del campo da gioco o nell’ambito extracalcistico.