Tag: Mazzarri

  • Calciomercato Napoli: dopo Armero anche Calaiò e Neto

    Calciomercato Napoli: dopo Armero anche Calaiò e Neto

    Dopo le vicende tribolate delle settimane scorse legate al capitolo del calcioscommesse, il Napoli ha perso, oltre che a due punti in classifica, anche la disponibilità di Paolo Cannavaro, capitano e leader indiscusso del reparto arretrato degli azzurri. Il difensore dovrà stare per un po’ di mesi lontano dai campi da gioco per via di una squalifica alquanto pesante e, a Mazzarri, servono rinforzi. Il presidente Aurelio De Laurentiis, dal canto suo, proverà ad accontentare il mister in tutti i modi possibili.

    ARMERO – Il primo colpo in entrata per il Napoli è quello riguardante Pablo Armero: il colombiano è arrivato alla corte di Mazzarri dopo le buone prestazioni offerte con la maglia dell’Udinese. Per vedere il centrocampista in maglia azzurra, stando a quanto riportato da Eurosport.it, manca ormai pochissimo, giusto il tempo di piazzare Dossena al Palermo. Dopodichè, tutti gli sforzi convergeranno nell’operazione Armero: si parla di prestito con diritto di riscatto: 1 milione di euro da sborsare subito all’Udinese e altri 3 a fine stagione se la dirigenza partenopea vorrà confermare il giocatore.

    Carlos Novo Neto
    Carlos Novo Neto sarà il sostituto di Cannavaro? | ©Getty Images

    IL RITORNO – Un altro colpo praticamente già fatto per il Napoli è il ritorno di Calaiò in maglia azzurra. L’attaccante, attualmente al Siena, piace a Mazzarri come eventuale vice-Cavani. Per l’ormai prossimo trentunenne attaccante napoletano, ci dovrebbe essere la formula del prestito secco. Anche la moglie di Calaiò sarebbe felice di ritornare all’ombra del Vesuvio. Come si legge da Calciomercato.com, Federica Calaiò ha dichiarato: “Aspettiamo e vediamo come andrà la trattativa. Sarei contentissima di tornare, anche se a Siena siamo stati benissimo. A capodanno siamo stati a Napoli con la mia famiglia e anche loro aspettano di conoscere l’esito della trattativa. Tornare sarebbe diverso rispetto agli anni passati, Emanuele avrebbe un ruolo diverso rispetto al passato, ma sarebbe ugualmente felice di mettersi a disposizione del gruppo. Ora sto valutando se restare a Siena e tornare a Napoli in un secondo momento oppure trasferirmi subito. Siamo in atteso di una novità, sarebbe bello tornare a Napoli“. Al Napoli interessa però anche un altro giocatore del Siena: il difensore Neto. Come conferma il presidente dei toscani Mezzaroma l’interesse reale dei partenopei c’è ma dovranno essere questi ultimi a sforzarsi per portare i giocatori a casa. Queste le dichiarazione del presidente del Siena riportate da Corrieredellosport.it: “Nei prossimi giorni parlerò con il presidente De Laurentiis per quanto riguarda Calaiò e Neto. L’attaccante per noi è fondamentale ma per privarcene chiederemo uno sforzo economico al Napoli che rileverebbe il miglior vice-Cavani possibile per tutta una serie di ragioni, non solo tecniche. Per ora ci sono stati degli approcci. Valuteremo anche eventuali contropartite tecniche che intende proporre il Napoli“.

    IL SOGNO – Va bene Neto, ma Mazzarri si aspetta un difensore di esperienza per sopperire l’assenza di Cannavaro. Ecco spuntare dunque l’ipotesi Silvestre. L’argentino attualmente è dell’Inter, ma in nerazzurro ha avuto pochissime soddisfazioni, complice un ambientamento non riuscito alla perfezione. Le cifre sono però un po’ alte: si parla di un prestito biennale a 2 milioni di euro l’anno con riscatto definitivo fissato a 6. Magari, per attenuare il tutto, il Napoli potrebbe offrire all’Inter Campagnaro, ormai prossimo alla scadenza di contratto, già promesso da tempo ai nerazzurri. Intanto è sempre alto l’interesse del Napoli per Astori, difensore del Cagliari che piace a moltissime squadre di Serie A: il Napoli non vuol comunque superare i 7,5 milioni di euro. A questo punto Mazzarri si ritroverebbe una rosa competitiva con Armero pronto a dar fiato al connazionale Zuniga e Caliò a Cavani: con l’aggiunta di un difensore di spicco ecco che il Napoli potrebbe rimettersi in corsa per le prime posizioni.

  • Behrami e Gamberini ad un passo dal Napoli

    Behrami e Gamberini ad un passo dal Napoli

    Qualcosa si muove nel calciomercato Napoli e non poteva essere altrimenti visto che fino ad ora la società partenopea si è limitata a fare da spettatrice ai colpi di mercato con il solo riscatto di Pandev e la cessione del Pocho Lavezzi all’attivo come operazioni più rilevanti. Aurelio De Laurentiis è pronto a regalare a Walter Mazzarri due colpi tanto voluti dal tecnico toscano. Potremmo dire che l’azzurro attinge dal viola perchè il Napoli fa spesa a Firenze con gli imminenti acquisti del difensore Alessandro Gamberini e del centrocampista svizzero Valon Behrami. Ormai siamo ai dettagli della trattativa tra Napoli e Fiorentina, con il club toscano pronto a ricevere un assegno di circa 10 milioni in cambio dei due giocatori viola. Per la contentezza di Mazzarri, che da buon aziendalista ha capito che di campioni affermati non vedrà nemmeno l’ombra e ha richiesto giocatori funzionali al suo schema di gioco.

    Valon Behrami © Gabriele Maltinti/Getty Images

    L’acquisto di Alessandro Gamberini è importante per rinforzare un reparto difensivo, apparso molto in difficoltà soprattutto nell’ultima stagione. Il 31enne difensore italiano è alla fine del suo ciclo a Firenze, dove ha totalizzato 221 presenze e 6 reti. Valon Behrami invece lascerà Firenze dopo un anno e mezzo. Arrivato alla Fiorentina nel gennaio 2011 dal West Ham per 4,5 milioni di euro, il centrocampista svizzero dopo 50 presenze con la maglia viola è pronto ad approdare nell’importante piazza di Napoli, dove ritroverà 2 compagni di nazionale ovvero gli elvetici Gokhan Inler e Blerim Dzemaili.

    I tifosi della Fiorentina non hanno preso affatto bene l’imminente cessione del centrocampista svizzero tanto che sull’account twitter di Behrami non sono mancati messaggi di protesta contro il giocatore che ha risposto prontamente: “Non sono un mercenario”. Inoltre l’ex giocatore della Lazio ha voluto ricordare il grande affetto ricevuto dalla piazza toscana ma ha fatto chiaramente intendere che per lui è arrivato il momento di cambiare aria. Il Napoli e Mazzarri lo aspettano a braccia aperte.

  • Mazzarri china il capo, vince De Laurentiis

    Mazzarri china il capo, vince De Laurentiis

    Il tanto atteso incontro fra Walter Mazzarri ed il presidente De Laurentiis si è svolto nel pomeriggio di ieri ed,  inaspettatamente, si è risolto con esito molto positivo, avvicinando i due e gettando le basi per la programmazione della prossima stagione del Napoli, abbandonando definitivamente l’ ipotesi di un divorzio fra il tecnico toscano e la societ napoletana.

    La pace, però, non era così scontata, dato che il Napoli aveva già sondato il terreno per contattare Gian Piero Gasperini, ex tecnico del Genoa, qualora l’ incontro con Mazzarri non avesse avuto buon esito.

    Tuttavia, il presidente De Laurentiis da grande produttore cinematografico qual è, è abituato ai colpi di scena, e dunque – anche grazie alla mediazione del dg Bigon – ha fatto sì da smussare gli angoli del rapporto con Mazzarri, con il quale non parlava da circa due mesi, pensando a coinvolgero nella progettazione del secondo quinquennio della sua presidenza Partenopea, che sarà all’ insegna del “fair play gestionale”, in accordo con i principi voluti dal presidente Uefa Platini.

    In casa Napoli, dunque, può ritornare il sereno, con sodddisfazione dei giocatori che nel post partita con la Juve avevano chiesto esplicitamente a Mazzarri di restare con loro, dimostrando come il tenico abbia avuto un grandissimo merito nella costruzione di uno spogliatoio unito e compatto. Il suo lavoro a Napoli, quindi, continuerà, e potrà guidare la sua creatura nel tanto atteso debutto in Champions League.

    La promessa del presidente a Mazzarri è di alzare il budget per il calciomercato da 20 fino a 35 milioni di euro a cui si va ad aggiungere il ricavo della vendita di qualche big. Il primo acquisto dovrebbe esser lo svizzero Inler, sul centrocampista infatti pare ci sia un accordo di massima tra il Napoli e l’Udinese.

  • Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Dopo una cavalcata trionfale durata un’intera stagione, pare inevitabile tirare il fiato, pare inevitabile anche se doveva essere evitato. In casa Napoli la delusione per la sconfitta subita domenica sera contro l’ Udinese, fra le mura amiche del San Paolo, è ancora cocente, perchè ha significato la fine di un sogno ad occhi aperti, di un’illusione che pareva tanto lontana e difficile da raggiungere quanto emozionante e significativa, per la città, per i tifosi, per il Sud.

    Nonostante tutto, però, è essenziale non perdere la lucidità nell’analisi di questo campionato partenopeo, che al di là della classifica ancora aperta matematicamente, ha avuto dell’incredibile, ed ha superato i limiti delle più rosee aspettative. Un progetto serio, ideato e realizzato dal presidente De Laurentiis, reso operativo ed “esecutivo” dalla grinta, la determinazione e dal carattere di una guida tecnica fra le migliori in Italia, Walter Mazzarri. Una squadra costruita attornoalla solidità difensiva e di centrocampo che consente ai suoi geni d’attacco di esprimersi al meglio delle loro potenzialità, il Pocho Ezequiel Lavezzi, l’incisività di Marechiaro Hamsik, i gol di Edinson Cavani.

    Quest’ultimo, si è macchiato della colpa di sbagliare il rigore nella partita di domenica sera che, con un quarto d’ora di gioco da disputare, avrebbe permesso di accorciare le distanze per poi provare ad agguantare in extremis il pareggio. Il suo errore dal dischetto ha suscitato la delusione di molti, ma non può offuscare la sua straordinaria stagione.

    Lucidità d’analisi, appunto. Ed è questa che predica il presidente De Laurentiis in questi giorni. Non bisogna aver paura di perdere la Champions, bisogna continuare a guardare avanti, andando fieri di ciò che si è costruito finora, che non è stato un castello di sabbia ma un castello reale, aggiungendo la conferma di Mazzarri per il futuro e precisando quali erano, ai blocchi di partenza, gli obiettivi della stagione: ” Ho sempre detto che dovevamo migliorare il sesto posto, quindi tutto quello che verra’ in piu’ sara’ guadagnato, anche perche’ a me continua ad interessare il processo di crescita. Dovrebbe preoccuparsi chi ha speso tantissimo ed ha ingaggi enormi e rischia di non qualificarsi per niente. Mazzarri? Ha tre anni di contratto, certo che resta con noi”.

    La serenità e la grande soddisfazione con cui De Laurentiis può guardare alla sua creatura sta anche nella consapevolezza di averla costruita con raziocino, con progettualità di lungo periodo, senza esborsi folli e perseguendo l’obiettivo dell’utile di bilancio, in accordo con i principi del fair play finanziario voluti dall’ Uefa e da Platini. “Da cinque anni abbiamo i conti in utile, precorrendo il fair play finanziario. I tifosi hanno cominciato a capirlo ed apprezzarlo, mentre gli altri club faticheranno tanto per mettersi al passo, perche’ non sono abituati. E’ un aspetto importante, a meno che i potenti non vogliano metterci su un tappo. Siamo al 19esimo posto nel ranking mondiale, e forse questo vale piu’ degli scudetti e delle coppe”.

    Una squadra di cuore e del cuore, che ispira simpatia a molti al di là del tifo e della fede ccalcistica. Questa è già una vittoria importante, il resto verrà da sè. L’importante è mantenere la lucidità gestionale avuta finora, non lasciandosi influenzare dalla smania del vincere ad ogni costo. La stagione attuale, è certo, lascerà comunque un segno importante, e sarà un bagaglio di esperienza per il Napoli, che, se saprà raccoglierlo a dovere, il prossimo anno potrà realmente casndidarsi per un ruolo di primissimo piano, magari adottando qualche rinforzo mirato a rafforzare l’organico per consentirgli di sostenere al meglio due competizioni di alto livello.

    La speranza, però, per i tifosi partenopei è che anche quest’anno possa esserci qualche soddisfazione al foto finish. Nel calcio mai dire mai.

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  • La grinta di Mazzarri e Maggio: fra sogni scudetto e scaramanzie

    La grinta di Mazzarri e Maggio: fra sogni scudetto e scaramanzie

    Dopo la buona prestazione in maglia Azzurra (quella della Nazionale) nella partita di ieri contro la Slovenia, il pensiero di Christian

    L'allenatore del Napoli Walter Mazzarri, atteso nella prossima giornata dal match con la Lazio, in vista della volata scudetto
    Maggio vola all’altra maglia Azzurra (quella del Napoli), cullando un sogno dal nome impronunciabile nella terra della scaramanzia, ma che alimenta le speranze di un popolo intero, in trepidante attesa dal lontano campionato 1989-1990. A più di vent’anni di distanza, gli scenari e gli interpreti sono diversi, ed i concetti calcistici molto lontani fra loro. Il Napoli di ieri aveva uno straordinario solista, il più grande di tutti i tempi, Diego Maradona;  il Napoli di oggi è una creatura nata e plasmata dalla grinta di Mazzarri, dal gioco incisivo e divertente, che ha permesso alla squadra di attirare su di se l’attenzione dei media Europei ed, in particolare, l’ ammirazione della stampa sportiva inglese. La ricetta Mazzarri è di ampio respiro, arrivando ad intrigare non solo i propri tifosi ma tutti coloro che amano il calcio: non può prescindere dalle discese funamboliche del Pocho Lavezzi, dalle incursioni di Hamsik e dai gol straordinari del Matador Cavani, ma anche dalla solidità difensiva di capitan Cannavaro, e da chi, come Christian Maggio, corre instancabilmente, con l’intelligente duttilità di chi vuol essere sempre utile alla causa, adattandosi a giocare – come ieri sera in Nazionale – anche da esterno difensivo basso: è per questo che Mazzarri gli dichiara apertamente la sua grande stima: «Maggio è uno di quelli che con me gioca sempre. E’ arrivato a certi livelli anche perché è maturato con noi. Gioca con una squadra con mentalità vincente e si esprime al meglio anche in Nazionale. Io non mi meraviglio perché Maggio con noi ha sempre disputato grandi partite». Nella prossima giornata, mentre i riflettori saranno puntati sul del derby Milanese e sulla “classica” Roma-Juventus, il Napoli affronterà la Lazio, in un match dal sapore decisivo. Una prova di maturità, un termometro per misurare le effettive ambizioni di entrambe le squadre, finora assolute protagoniste-rivelazioni, ed un possibile trampolino di lancio definitivo verso lo sprint finale. In caso di vittoria al San Paolo, la squadra di Mazzarri potrebbe approfittare di un eventuale risultato di pareggio nel derby, ed avvicinarsi ancor di più ai primissimi posti. Ecco, dunque, che la partita con la Lazio non sarà semplicemente uno spareggio Champions, come lo ha definito Lotito, ma potrebbe essere qualcosa di più per il Napoli, soprattutto in vista delle otto finali di campionato, e dei ventiquattro punti in palio, che ci separano dall’ultima giornata. Inoltre, la bella stagione ed i campi leggeri saranno un ulteriore punto a favore per una squadra tecnica, che gioca prevalentemente palla a terra e nello stretto come i partenopei. Il Napoli, però, vuol continuare a volare basso, camminare ancora a fari spenti, scrollandosi di dosso eccessive responsabilità e prendendo solo gli aspetti positivi che il calore della città può comportare. “Ci estraniamo da tutto e corriamo su noi stessi. Adesso arriva la primavera, stiamo curando ogni dettaglio per arrivare al top delle nostre potenzialità. Io e il mio staff le pensiamo tutte per dare la possibilità ai giocatori di esprimersi al massimo. La mia attenzione è concentrata solo su questo, non sui numeri e sulla classifica”. Puntando sul proprio entusiasmo, senza guardare la classifica, scendendo in campo con la mente libera di chi è già consapevole di aver compiuto un’impresa e che non ha nulla da perdere nel tentare il rush finale. Nulla da perdere, appunto. Perchè sognare non costa niente, ma senza mai pronunciare apertamente la parola magica che inizia per “S”. Meglio continuare a parlare di obiettivo qualificazione alla prossima Champions League, progettando gli adeguamenti dello stadio San Paolo per renderlo agibile agli incontri che contano, migliorandone la visibilità e la sicurezza.  A Napoli, si sa, la scaramanzia non è mai troppa…

  • Juve: toto panchina, spunta Villas Boas

    Juve: toto panchina, spunta Villas Boas

    E se il Mourinho se lo facessero in casa? Mancano ormai nove partite alla fine del campionato e a meno di miracoli, l’avventura di Gigi Del Neri sulla panchina della Juve si concluderà, piuttosto mestamente, il 22 maggio dopo l’ultima partita della stagione.

    Ma la domanda nasce spontanea, chi lo sostituirà, su una panchina che dal dopo Calciopoli ha visto susseguirsi 5 allenatori, che per un motivo o per l’altro sono stati sostituiti dopo aver fallito gli obiettivi che ad inizio anno si erano prefissati?
    I nomi che si sono susseguiti, da quando le cose in casa bianconera  sono cominciate ad andare per il verso sbagliato, sono quelli di Lippi, Capello, Spalletti e più recentemente di Mazzarri.

    Se per l’ex Ct Campione del Mondo e per l’attuale mister inglese si tratterebbe di un ritorno al passato dettato a mio avviso più dalle richieste della piazza, che non da una ponderata scelta societaria; per Spalletti e Mazzarri, invece, sarebbe una prima assoluta con una squadra di grossa tradizione come quella juventina. Spalletti dalla sua avrebbe la grossa esperienza a Roma, conclusasi, si, in maniera non idilliaca , ma che tanto bene aveva fatto negli anni precedenti al suo esonero, vincendo due coppe Italia e una supercoppa Italiana. L’attuale tecnico dello Zenit ha però un ingaggio abbastanza elevato per la politica adottata dalla Juventus,inoltre, pare non convinca molto il presidente Agnelli.

    Per quanto riguarda Mazzarri, la sua è una candidatura molto recente e alla quale il presidente De Laurentiis aveva già risposto con un “niet” la settimana scorsa, ma che in giornata è stato costretto a ritrattare viste anche le dichiarazioni del proprio tecnico, che in un’intervista si è mostrato lusingato dall’interesse della società di Corso Galileo Ferraris. E’, infatti, notizia di poche ore fa che durante la presentazione del suo nuovo film ‘Amici Miei – Come tutto ebbe inizio‘, tornando a parlare della questione Mazzarri-Juve, il patron napoletano ha detto:

    «Mazzarri? E’ stata una mia idea, se lo cercano in tanti vuol dire che è stata buona. Io e lui lavoriamo di pari passo, solo per il Napoli. E poi è stato furbo parlando di una decisione da prendere a fine stagione, così fino a maggio non se ne parla. Poi se un giorno mi viene a dire che vuole andare via, allora ci sono tante soluzioni e tante altre idee me le posso far venire».

    Il 2015 pare non essere poi così lontano, se le sirene di casa Juve incantano il tecnico livornese che sta facendo sognare tutto il popolo napoletano.

    Tra tutti questi nomi però non poteva mancare l’outsider che potrebbe spuntarla sulle diverse candidature fatte in questi giorni, il fantomatico sostituto di Del Neri pare essere Andrè Villas Boas, l’attuale tecnico del Porto, che sta dominando in patria, “ammazzando” il campionato: il tecnico 32 enne può vantare, infatti, un ruolino di marcia di 20 vittorie e 2 pareggi in 22 giornate di campionato, con uno score di 51 gol fatti e solo 7 subiti e anche in Europa League, agli ottavi di finale ha, infatti, avuto la meglio sul difficile campo del Cska Mosca dopo aver eliminato il Siviglia nei sedicesimi.

    L’ex braccio destro di Mourinho, al Porto, al Chelsea e all’ Inter, dopo aver vissuto all’ombra del “mago di Setubal”, dal 2009 ha deciso di spiegare le ali e provare l’avventura da protagonista in panchina; è proprio nell’ ottobre di due anni fa che viene contattato dall’ Academica, squadra portoghese che allora non militava in acque tranquille, per portare la squadra alla salvezza. Dopo aver preso il comando raggiunge l’obiettivo e l’anno successivo viene ingaggiato dalla sua attuale squadra il Porto, un ritorno al passato per lui visto che la sua prima esperienza da assistente tecnico fu proprio alla corte dei “Dragoes”. Un curriculum di tutto rispetto, quindi, nonostante la giovane età e nonostante sia un tecnico che non ha mai giocato a calcio ma che da adolescente, abitando vicino casa del santone Bobby Robson, si guadagnò il ruolo di giovane osservatore per l’inglese.

    Potrebbe, dunque, essere una scelta di prospettiva e che rappresenterebbe un ottimo punto di partenza per l’ennesima rivoluzione tecnica juventina, inoltre, il portoghese  potrebbe convincere il giovane difensore Rolando, già in passato cercato da Marotta, che rifiutò l’offerta per la possibilità di giocare la Champions, ad indossare la casacca bianconera e a sposare un progetto che sicuramente punta a riportare la Vecchia Signora ai fasti di un tempo.