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  • Lazio corsara a Lecce ma è “solo” Europa League

    Lazio corsara a Lecce ma è “solo” Europa League

    In terra salentina la Lazio cercava il risultato per sperare, con l’ orecchio attento a carpire il risultato dell’Udinese impegnata contro il Milan, in vista della rincorsa al quarto posto. Un risultato che arriva, ma che non basta a raggiungere il traguardo più ambito.

     Al Via del Mare di Lecce la partita inizia già al sesto minuto, con gol di Tommaso Rocchi ad aprire i giochi per la Lazio: azione in contropiede e diagonale preciso in scivolata, che si infila nell’angolino basso. Il primo quarto d’ ora di gioco scorre fra le difficoltà del Lecce a riorganizzarsi, soprattutto nei movimenti offensivi, che mancano di incisività in profondità-

    Al 15′ buona azione di Zarate che prova una serie di dribbling e si accentra, producendo, però, un tiro troppo centrale. Al 19′, il Lecce inizia a dare segnali positivi di ripresa, con un buon tiro di Di Michele che finta lo scatto profondo e rientra, sferrando un ottimo tiro che viene, però, rimpallato da Diaz in angolo.

    Al 21′ la Lazio si rende molto pericolosa con un’ azione innescasta dall’assist di Mauri a cercare Zarate che accelera e si infila centralmente, provando un pallonetto a scavalcare il portiere leccese: la fortuna, però, non aiuta il tiro dell’Argentino che, dopo aver scavalcato l’ estremo difensore giallorosso, colpisce il palo.

    Arriva, così, la risposta del Lecce che trova il pari con Coppola che riesce ad inserirsi in area ed a realizzare un pallonetto perfetto che beffa Muslera per il provvisorio 1 a 1.

     Al 35′, però, il risultato cambia ancora: Rocchi scatta sul filo del fuorigioco e suggerisce per Zarate che questa volta non sbaglia e realizza il 2 a 1.

    Al 40′ arriva, poi, il secondo pareggio del Lecce: cross di Donati per Piatti che, da solo in area, colpisce bene di sinistro e batte Muslera.

    Nel 2° tempo la Lazio prova a ritrovare il vantaggio, ed ha un’ ottima opportunità con Zarate che salta in dribbling il portiere Benassi ma calcia sull’ esterno della rete con molta imprecisione. Al 9′, però, Mauro Zarate ha l’occasione di rifarsi calciando un rigore procurato un minuto prima da Tommaso Rocchi che, scattato sul filo del fuorigioco, entra in area stoppando il pallone di petto e portandolo avanti di sinistro, colpito dall’ uscita del portiere Benassi, che rimedia anche l’ espulsione diretta lasciando il Lecce in inferiorità numerica: Zarate mantiene la calma e realizza il penalty che porta la Lazio sul 3 a 2.

    Al 17′ Mauro Zarate batte un calcio d’angolo che Vives colpisce in modo molto scordinato con il collo del piede beffando il suo portiere Rosati con un clamoroso autogol che rende il passivo molto pesante per il Lecce: 4 a 2.

    La gara dopo il quarto gol della Lazio ha poco da aggiungere, poichè in campo c’è poco da esprimere, considerando la stanchezza per il finale di campionato, e la tensione crescente, con l’attenzione rivolta sempre più costantemente al tabellone luminoso, per cogliere un segnale positivo dal Friuli di Udine, nella speranza che l’ Udinese non faccia risultato positivo.

    Una notizia che, però, non arriva: la partita termina ed il campo esprime il suo verdetto. La Lazio di Edi Reja non raggiunge la Champions e deve accontentarsi dell’Europa League, ma è comunque un ottimo risultato a conclusione di una stagione di alto livello, conclusasi con un traguardo in più: per la prima volta nella gestione di Lotito, la Lazio chiude in classifica sopra i cugini romanisti.

  • Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.

    LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.

    Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,

    REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.

    Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.

     
    (Fonte : Fc Inter News)

  • Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 5 Nel bene e nel male si rende protagonista di un intervento forse troppo avventato. Esce a valanga su Zarate e lo stende in area. Rigore ed epulsione lasciando i suoi per più di un’ora in dieci. Rimangono i dubbi per il rosso diretto, poiché Zarate era in direzione esterna verso la porta e alle spalle di Julio Cesar c’era Ranocchia come ultimo uomo.

    Eto’o 7 Signore del calcio. Oggi torna a sorridere ritrovando il gol che gli mancava da troppo tempo, (6 partite tra campionato e Champions League) spezzando una maledizione. La sua partita è davvero spaventosa per quanto riguarda l’impegno profuso. Corre senza sosta per tutti i 90 minuti, a centrocampo in difesa e in attacco, facendo ammattire i difensori biancocelesti. È lui a guadagnarsi la punizione dalla quale nascerà il gol di Sneijder. Unico neo nel finale in un’azione di contropiede spreca servendo una brutta palla a metà strada tra Obi e Nagatomo. Perdonato!

    Lucio 7 Se Ranocchia soffre le accelerazioni e i dribbling di Zarate, lui praticamente è il padrone dell’area nerazzurra e non si fa spaventare da nessuno. Ogni tanto si permette anche le sue sgroppate davanti, a suon di dribbling e serpentine stile carioca.

    Nagatomo 7 Se qualcuno avesse definito l’Inter stanca sicuramente non era riferito  a lui. Corre come Speedy Gonzalez, e si rende pericolosissimo nelle percussione offensive. Perfetto nelle chiusure difensive e miracoloso nel finale di primo tempo quando in scivolata disperata chiude l’angolo di tiro a Lichtseiner. L’ultimo Samurai!

    Sneijder 7 Wesley ‘the Sniper’: il cecchino come lo chiamano i suoi tifosi. Si incarica di calciare la punizione e beffa Muslera con una traiettoria a giro sul palo opposto del portiere. Continua la sua partita recuperando moltissimi palloni e adattandosi al lavoro sporco che gli ha chiesto Leonardo per via dell’inferiorità numerica. Soffre per un malore intestinale e chiede il cambio, Leo lo incita, lui stringe i denti e si batte al fianco dei suoi come un eroe.

     

    Pagelle Lazio

    Zarate 6.5 Pericolosissimo nel nuovo ruolo  da prima punta che gli ha assegnato Reja. Scarta i difensori come birilli e va alla conclusione con una facilità imbarazzante. Alla prima occasione buona dribbla Julio Cesar e si procura il rigore che poi trasformerà con assoluta freddezza. Fa tremare in più occasioni Ranocchia, che lo soffre in maniera evidente in molte occasioni. Lucio è il giusto ostacolo per fermarlo e nel secondo tempo cala con il resto della squadra.

    Hernanes 5 Il profeta è sparito, in una partita in cui sarebbero servite moltissimo le sue giocate lui si è eclissato in maniera esponenziale. Perde un numero di palloni elevatissimo, e si intestardisce con giocate inutili invece di servire i compagni liberi nello spazio. Una partita giocata con troppa leggerezza e poca cattiveria.

    Biava 4 Ingiustificabile l’errore che regala praticamente lascia solo Eto’o a tu per tu con Muslera. Sfortunato perché ovviamente lo scivolone magari è stato dettato dal campo bagnato, ma in fin dei conti il suo errore è stato determinante in una partita del genere.

    Lichtseiner 6 Non male la partita del terzino destro della Lazio che sfrutta ogni occasione utile per spingere e servire cross utili alle punte o agli inserimenti dei centrocampisti. Buona corsa e buon impegno per uno che non ha mai smesso di crederci nonostante il risultato ribaltato.

    Mauri 5 Il capitano della Lazio parte davvero bene, con una prestazione condita da ottimi passaggi, e buoni inserimenti in fase offensiva. Cercando spesso il dialogo con le punte e con Zarate in particolare. Vera e propria stupidaggine la reazione su Nagatomo, quando da terra lo scalcia e si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Punito più per il gesto che per la violenza del calcio, ma in questa partita forse l’elemento fondamentale per portare i 3 punti a casa era proprio mantenere la calma. A lui è mancato questo.

  • Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Va in scena questo pomeriggio  a San Siro il replay della famosa partita dello scorso campionato tra Inter e Lazio, dove i tifosi biancocelesti incitarono la loro squadra a perdere pur di evitare il possibile scudetto nelle mani dei rivali cittadini giallorossi. Questa volte la posta in palio è ben diversa, perché entrambe le squadre puntano al terzo posto, per evitare i faticosi preliminari di Champions con una preparazione da svolgersi in piena estate. Le tifoserie sono gemellate ma non si respirerà il clima dello scorso campionato. Oggi sarà una sfida vera.

    L’Inter a quota 63 punti, dopo l’ultima sconfitta con il Parma al Tardini si è saputa rialzare all’Olimpico in Coppa Italia contro la Roma, mostrando però ancora una volta evidenti segnali di stanchezza e poca incisività in attacco. Il problema maggiore dei nerazzurri sembrava essere la difesa, troppo penetrabile. Adesso si aggiunge la siccità in zona gol di gente del calibro di Eto’o, Pazzini e Milito. Ai nerazzurri sono mancati soprattutto  i gol di Eto’o, trascinatore assoluto della rimonta interista fino al derby. Il camerunense molto probabilmente sta accusando la stanchezza di una stagione che l’ha visto (squalifica a parte) sempre titolare.

    Reja invece trova una Lazio davvero in forma, motivata e che nello scorso turno di campionato ha letteralmente strapazzato il Catania, vincendo 4 a 1. Altra nota positiva il ritorno ad alti livelli di Zarate, autore di una bellissima prestazione proprio contro i siciliani, segnando anche uno splendido gol su punizione. Hernanes è tornato a fare il ‘profeta’ e Lotito in primis ci crede chiedendo ai suoi una prestazione da grande squadra per battere i nerazzurri.

    Vediamo nel dettaglio le scelte di Leonardo e Reja

    INTER- Leonardo torna a sorridere per il recupero di Eto’o, reduce da una distorsione alla caviglia che gli aveva fatto saltare la sfida di Coppa. Cattive notizie per l’italo brasiliano Thiago Motta, che non recupera dal fastidio muscolare e quindi non è nemmeno tra i convocati. Il tecnico interista dopo la vittoria dell’Olimpico dovrebbe schierare lo stesso modulo, con il rombo a centrocampo. Difesa classica con Lucio Ranocchia centrali e Maicon e Nagatomo sugli esterni. A Centrocampo Cambiasso torna a fare lo schermo davanti alla difesa aiutato da Stankovic in ottima forma nelle ultime partite e da capitan Zanetti. Sneijder più avanzato dovrà servire gli assist vincenti alle due punte Eto’o e Pazzini.

    LAZIO- Reja dovrà fare a meno di Sculli, fermato da un problema alla schiena, e degli infortunati  Radu e Diakite. Torna disponibile e carico a mille per la sfida con i nerazzurri Christian Brocchi. Problema dell’ultim’ora per Guglielmo Stendardo che durante la rifinitura ha accusato un problema al polpaccio sinistro, e al suo posto è stato convocato il giovanissimo Crescenzi. I biancocelesti dovrebbero scendere in campo con il 4-2-3-1, stesso modulo della sfida con il Catania, con l’unico dubbio a centrocampo tra Brocchi e Bresciano da affiancare a Ledesma. Nel dettaglio la difesa sarà così composta: Dias e Biava centrali, con Lichsteiner e Garrido rispettivamente sulle corsie laterali. Centrocampo con Brocchi e Ledesma davanti la retroguardia, e Mauri ed Hernanes più avanzati. Davanti il ruolo da prima punta spetta a Zarate assistito da Floccari leggermente arretrato.

    INTER: (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Ranocchia, Lucio, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Pazzini, Milito.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Kharja, Mariga, Pandev, Eto’o.

    Allenatore: Leonardo.

    Indisponibili: Cordoba (stagione finita).

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: nessuno.

     

    LAZIO(4-2-3-1): Muslera, Lichsteiner, Biava, Dias, Garrido; Brocchi, Ledesma; Zarate, Hernanes, Mauri; Floccari.

    A disposizione: Berni, Crescenzi, Scaloni, Gonzalez, Bresciano, Rocchi, Kozak.

    Allenatore: Reja.

    Indisponibili: Diakite, Sculli, Radu

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: Matuzalem (1).

  • La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    A volte è incredibile come nel calcio tutto possa cambiare repentinamente, basti pensare come una giornata di campionato possa cambiare radicalmente le prospettive delle diverse squadre.

    Strano ma vero, soprattutto in casa Lazio. Prima della vittoria di ieri contro il Catania, sonoro e netto 4 a 1 al Massimino, la Lazio doveva cercare di guardarsi alle spalle, dalla rincorsa di Roma, Juve e Udinese ora, invece, anche per i risultati negativi di Roma e Juventus, può guardare avanti con grande fiducia, puntando addirittura al terzo posto, dando il quarto ormai per consolidato, a cinque giornate dal termine del campionato.

    La pensa così anche il tecnico Edi Reja, e, verrebbe da dire, se si sbilancia lui allora qualcosa è realmente cambiato. Il tecnico, infatti, dall’inizio della stagione ha cercato di spegnere i facili entusiasmi, almeno nelle dichiarazioni: dapprima affermava di puntare a quota quaranta, ossia alla salvezza, poi ha pian piano iniziato ad accarezzare quel sogno, che pareva assolutamente irragiungibile all’inizio del campionato, chiamato quarto posto, ossia preliminari di Champions League. Ora, invece, trova il coraggio di spronare i suoi ad alzare l’asticella, aumentando il coefficiente di difficoltà ed ambizione, puntando al terzo posto, ossia alla qualificazione dalla porta principale.

    Anche perchè il terzo posto è davvero a portata di mano, distante soli tre punti, ed il calendario nella prossima giornata propone proprio lo scontro diretto con l’Inter, attualmente in terza posizione. Far risultato a San Siro appare difficile ma non impossibile, soprattutto in virtù del difficile momento attualmente attraversato dai nerazzurri, ma avrebbe comunque un’ importanza assoluta, anche per poter affrontare con maggior serenità l’altro scontro diretto, con l’Udinese di Guidolin, fermo restando che la quota qualificazione quest’anno si è alzata, e sarà necessario conquistare almeno 69 – 70 punti. Edi Reja in merito alla situazione attuale dichiara: “Soprattutto in virtù dello scontro diretto di Udine sarebbe stato importante staccarli in questa giornata. Senza contare che ora l’Inter avrà ancora la motivazione di giocarsi il secondo posto con il Napoli. Lo stesso Milan, che è ad un passo dallo Scudetto, ora potrà gestire. Adesso è chiaro che i punti necessari per raggiungere il piazzamento Champions aumenteranno”.

    Il segreto della Lazio secondo il tecnico finora è stato l’approccio alle gare, la mentalità e l’ umiltà, con tenuta mentale, rialzandosi di fronte ad ogni difficoltà. In questo discorso, si inserisce la situazione legata agli screzi del tecnico con Zarate, che avevano portato all’esclusione dell’argentino dall’unidici titolare di ieri, relegandolo in panchina per “punirlo” per il ritardo in allenamento. Il destino, però, ha voluto regalare alla vicenda un lieto fine, con la complicità inconsapevole di Giuseppe Sculli. Dopo 13′ della gara di Catania, infatti, l’attaccante calabrese si è infortunato, costringendo il tecnico a sostituirlo proprio con Mauro Zarate. L’ingresso dell’Argentino, però, ha avuto un impatto straordinario sul match, in termini di assist, giocate e di gol, la rete che ha suggellato il definitivo 4 a 1.

    Edi Reja, dunque, non può che ringraziarlo, coccolarlo ed elogiarlo, consapevole dell’estremo valore tecnico del suo giocatore dal geniale estro: “In alcune circostanze, quando si è lasciato andare a qualche dribbling di troppo davati la difesa, Zàrate mi ha fatto venire quasi un infarto, Ma devo dire che si è calato alla grande nello spirito della gara. Tra l’altro spesso si è sacrificato molto anche in fase di ripiegamento, è stato costante come rendimento, ha fatto benissimo sulle corsie esterne, in particolare su quella di destra. Ma Mauro è già un po’ di tempo che sta facendo bene, ci sta mettendo il piglio giusto, ha promesso che vuole finire alla grande, mi auguro continui così”.

    Chissà se lo scaramantico tecnico goriziano ora non decida, almeno per le prossime cinque gare, di lasciar sempre in panchina Mauro Zarate, sperando in cinque repliche della straordinaria gara di ieri.

    In tal caso, di sicuro, all’argentino verrebbe perdonato qualsiasi ritardo in allenamento.

  • Lazio – Cesena 1-0. Pagelle: Torna Zarate

    Lazio – Cesena 1-0. Pagelle: Torna Zarate

    Pagelle Lazio

    Biava 6: A dire il vero tranne qualche piccola sortita offensiva che è venuta soprattutto dalle fasce, il Cesena non ha creato grosse difficoltà a tutta la difesa laziale, ma se insieme a Dias, formano la coppia centrale meno perforata un motivo ci sarà. L’ex palermo da sicurezza a tutto il suo reparto e se Antonioli non ci mettesse una pezza, a fine primo tempo il capitolo Cesena sarebbe già chiuso grazie ad un suo colpo di testa da distanza ravvicinata. Sufficienza piena solo perchè fondamentalmente è stato un sabato di ordinaria amministrazione.

    Mauri 7: Si muove bene sia come mezzala sinistra sia come trequartista quando Reja decide di spostarlo più avanti. Non sbaglia un pallone e dopo solo un minuto e mezzo serve a Zarate l’assist per il gol partita. Esce all’ 85° stremato, dopo i 10 minuti nel derby una buona prova, è un rientro importante per la lotta al quarto posto.

    Hernanes 5: Nemo propheta in patria ed oggi sembra essere proprio così, il trequartista biancoceleste sembra spaesato e avulso dal gioco, sbaglia anche le cose più semplici e viene giustamente sostituito a metà del secondo tempo con Brocchi.

    Zarate 7: Maurito sembra essere quello dei tempi migliori, sfrutta al meglio la prima occasione che gli capita e poi cerca di rendersi utile approfittando degli spazi che il Cesena gli concede, a volte si piace troppo e si concede qualche lusso inutile, se cominciasse a giocare più per gli altri che per se stesso il suo rendimento sarebbe certamente migliore e potrebbe risultare più decisivo e più continuo.

    Sculli 7: Gli manca solo il gol e ci va quasi vicino se non fosse per un miracolo di Antonioli in coabitazione con il palo, si rende sempre pericoloso con i suoi contro-movimenti, s’inserisce bene tra le maglie romagnole e se solo fosse servito più spesso dai suoi compagni di reparto potrebbe trovarsi più volte a tu per tu con l’estremo difensore bianconero.

     

    Lazio (4-3-1-2): Muslera 6; Scaloni 6 (77′ Stendardo s.v.), Biava 6, Dias 6, Garrido 5,5; Gonzalez 6, Matuzalem 6, Mauri 7 (85′ Kozak s.v.); Hernanes 5 (Brocchi 6); Zarate 7, Sculli 7.
    Panchina: Berni, Stendardo, Foggia, Ceccarelli, Del Nero, Meghni, Kozak.

    Antonioli 6,5: Si deve arrendere al secondo minuto a Zarate che lo punisce da posizione ravvicinata, ma il resto della partita para tutto ciò che gli capita, è merito suo se il Cesena non capitola e può sperare nel pareggio fino alla fine. Nonno Antonioli a 41 anni suonati, dei quali più della metà passati a calcare i campi da gioco, non sembra subire il peso dell’età.

    Santon 6,5: Il bambino, come lo chiamava Mourinho, sembra amare la provincia e pare un giocatore rigenerato dalla cura Ficcadenti, fa bene sia a destra nel primo tempo che a sinistra come ala, nel secondo. Sempre pronto ad appoggiare la manovra dei suoi, si muove bene, salta l’uomo e arriva anche a concludere, senza però causare grossi problemi alla porta di Muslera. E’ certamente sulla buona strada.

    Parolo 5: Uomo copertina nella sfida dello scorso sabato contro la Juventus, il neoazzurro non brilla nella partita odierna, disputa un match anonimo, non accompagna quasi mai i suoi compagni con gli inserimenti da dietro e l’unica volta che lo fa ed ha la possibilità di colpire cicca malamente il tiro. Ci si aspetta molto di più da uno come lui.

    Bogdani 5: Dov’è? Se lo chiedono anche i suoi compagni, dovrebbe essere il riferimento lì davanti e invece si nasconde dietro i difensori concedendo vita facile ai centrali biancocelesti. Ficcandenti lo sostituisce a fine primo tempo con Ceccarelli e la partita dei cesenati cambia volto.

    Malonga 6,5: Il ragazzino che sostituisce lo squalificato Giaccherini corre, dribbla ed è sempre una spina nel fianco della difesa laziale. Peccato che sia poco incisivo e non tiri mai in porta, ma con il suo movimento è l’unico che cerca di combinare qualcosa là davanti.

     

    Cesena (4-3-3): Antonioli 6,5; Santon 6,5, Pellegrino 5, Von Bergen 6, Lauro 5,5 (68′ Benalouane s.v.); Caserta 5,5 (68′ Riski s.v.), Colucci 5, Parolo 5; Jimenez 5,5, Bogdani 5 (46′ Ceccarelli 6), Malonga 6,5.
    Panchina: Calderoni, Benalouane, Ceccarelli, Piangerelli, Appiah, Gorobsov, Riski.

  • Lazio – Cesena 1-0, ci pensa Zarate

    Lazio – Cesena 1-0, ci pensa Zarate

    Mauro Zarate
    Lazio per riconquistare il quarto posto dopo la figuraccia nel derby e Cesena per confermare quanto di buono fatto con la Juve e rimanere ancorati al treno salvezza. Le premesse per una partita scoppiettante ci sono tutte e l’inizio lascia presupporre proprio questo. Pronti via, i padroni di casa passano con Zarate, l’attaccante argentino è pronto a sfruttare un assist di Mauri e a battere Antonioli, rompendo così un digiuno che durava dal 12 dicembre, quando segnò la rete del momentaneo pareggio a Torino contro la Juventus. Dopo la rete biancoceleste più nulla, gli uomini di Reja si limitano ad amministrare il vantaggio e solo al 44′ su azione d’angolo Biava, con un colpo di testa ravvicinato, impegna Antonioli, che compie un mezzo miracolo e respinge fuori area. Il Cesena nel primo tempo è non pervenuto. Dopo l’intervallo non rientra in campo Bogdani, sostituito da Ceccarelli, un esterno destro, Malonga diventa così centravanti. La mossa tattica di Ficcadenti funziona, perchè con Santon che scala sulla fascia sinistra, e il neo entrato che rende arioso il gioco quando si impossessa alla grande della corsia di destra, diventando un pendolino infaticabile, capace di creare pericoli in proprio, ma soprattutto da uomo assist, la gara si apre. Il Cesena passa dunque al 3-4-2-1 con Caserta e Jimenez a fungere da trequartisti per Malonga. E’ però la Lazio a rendersi pericolosa al 47′ con Sculli che approfittando di un cross di Zarate colpisce di testa a colpo sicuro e chiama Antonioli al miracolo. Dopo qualche sortita da parte del Cesena, è ancora la squadra di casa a rendersi pericolosa con Gonzalez che arrivando a rimorchio prova a sfruttare un cross basso del solito Sculli, ma l’esterno biancoceleste è sfortunato perchè sul suo tiro trova Pellegrino pronto a ribattere. Due minuti dopo è la squadra romagnola a crearsi l’occasione più ghiotta della sua gara, dopo una azione ben costruita Ceccarelli serve Caserta libero in area, il centrocampista calcia ma il suo piattone è debole e non crea pericoli alla porta difesa da Muslera. La gara si incattivisce: Matuzalem, già ammonito, rifila una gomitata a Jimenez. Non vista, graziato. Ficcadenti fa debuttare in Serie A il giovane attaccante finlandese Riski, Reja invece di rischi non ne vuole prendere, visto che sostituisce uno spento Hernanes con i muscoli di Brocchi. Il Cesena chiude in avanti, con generosità, ma poche idee. La Lazio però tiene senza troppi affanni e riconquista momentaneamente il quarto posto, in attesa delle partite di domani.

  • Le pagelle di Roma – Lazio 2-0: Muslera ‘Er Saponetta’

    Le pagelle di Roma – Lazio 2-0: Muslera ‘Er Saponetta’

    Pagelle Roma

    De Rossi 6.5 Buona la partita di capitan futuro, che si rende utile alla squadra nel primo tempo e recupera moltissimi palloni. Buona anche la fase di ripartenza, con diversi assist serviti al capitano Francesco Totti.  Si becca un giallo per un intervento un po’ scomposto a centrocampo, per eccesso di foga agonistica. Ma in generale compie il suo mestiere e in maniera discreta.

    Riise 6,5 Praticamente sbaglia poco e niente, chiudendo benissimo su Sculli e su Lichtsteiner, avversari costantemente presenti sulla sua fascia. Non dimentica la fase offensiva e quando può scende da sinistra per servire cross o permettere gli inserimenti e i tagli delle punte. Semaforo “Rosso” per gli attaccanti laziali sulla sua corsia.

    Totti 7,5 Non segnava da 8 anni in un derby, stavolta si impegna e addirittura ne fa due. Dedica già vista sulla maglia per Ilary con su scritto “sei sempre unica”. Nel primo tempo si sacrifica moltissimo in fase di copertura dando una mano alla squadra e lottando come un leone a centrocampo. Poi quando gli capita l’occasione giusta, su punizione lascia il suo biglietto da visita con firma e dedica a Muslera, che intento a leggere si scorda di parare. Gloria nel finale  con la realizzazione del rigore del 2 a 0. Mezzo voto in meno per le continui liti nel finale con mezza squadra biancoceleste.

    Simplicio 6,5 Decisivo il suo ingresso nel finale, quando la partita sembra volgere al termine,viene servito in area da Taddei  e riesce a procurarsi il rigore che chiuderà ogni sogno di un’eventuale rimonta laziale. Al posto giusto nel momento giusto!

    Pizzarro 7 Quando manca lui si sente. Per informazioni chiedere a Ranieri. È davvero il giocatore che completa questa squadra, detta i tempi e fa funzionare alla perfezione tutti i meccanismi di gioco. Si presenta all’Olimpico in questo derby con un gran tiro da fuori area che colpisce la traversa  e fa tremare lo stadio. Non si contano i suoi dribbling, i palloni giocati a centrocampo e gli assist serviti alle punte. Fondamentale

     

     

    Pagelle Lazio

     

    Hernanes 6 Il migliore in campo per i suoi senza ombra di dubbio. Rimane ancora  inspiegabile la sostituzione nel secondo tempo da parte dell’allenotore biancoceleste Reja, che lo toglie per inserire Mauri. Ha qualità tecniche non indifferenti e ogni volta che gli arriva il pallone sa come rendersi pericoloso. Suo uno dei pochi tiri pericolosi della partita e suoi molti assist per un Floccari poco ispirato in attacco.

    Zarate 5 Davvero poco incisivo. Si intestardisce e prova una quantità esorbitante di dribbling, ma senza risultati positivi. Praticamente è come una zanzara sulla schiena di un rinoceronte: Innocuo. Sostituito nella ripresa, fa rimpiangere a Reja la scelta di averlo messo in campo fin dal primo minuto.

    Ledesma 5 Poca qualità, in una partita anonima per l’italo argentino. Nel finale sale agli onori delle cronache con l’espulsione rimediata per le continue proteste nei confronti di Tagliavento. Nervosetto

    Radu 4 Tralasciando la partita, dove non commette particolari errori in fase difensiva, il voto è per il gesto inqualificabile che compie nel finale del secondo tempo. Totti e Simplicio ritardano la battuta di una punizione all’altezza del corner, lui si infastidisce e senza alcun motivo va a rifilare una testata al brasiliano a due passi dall’assistente dell’arbitro. Rosso diretto e Lazio in 10. Senza parole.

    Muslera 4 a Roma dopo l’ennesimo errore sul calcio di punizione di Totti lo chiameranno ‘Er saponetta’. Piazza male la barriera e non vede partire il bolide del capitano giallorosso. Complice diretto del gol, quando la palla gli passa tra le mani prima di finire in rete. Fosse la prima volta avremmo anche capito, ma ormai nella capitale si parla della ‘maledizione delle mani saponettate’!

  • Totti spegne la Lazio. La Roma vince il derby del nervosismo

    Totti spegne la Lazio. La Roma vince il derby del nervosismo

    Game Over all’Olimpico dove Francesco Totti affonda la Lazio con una sua doppietta, portando a 5 la serie di vittorie consecutive nei derby capitolini. Lazio che perde anche il quarto posto ai danni di un’Udinese devastante a Cagliari e allo stesso tempo rilancia i giallorossi alla conquista di un posto nell’Europa che conta, visti i soli due punti di distanza dai biancocelesti.

    Vediamo nel dettaglio come si è svolta la sfida tra le due squadre della capitale:

    Primo Tempo – Leggera variazione di formazione per Vincenzo Montella che schiera un 4-2-3-1 con il tridente formato da Menez, Perrotta e Vucinic a supporto del capitano Francesco Totti. Tutto secondo le previsione per quanto riguarda la squadra biancoceleste guidata da Reja.

    Primo squillo della Lazio al 3’ minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un tiro da fuori di Matuzalem facilmente neutralizzato da Doni. La Roma non ci sta e solamente due minuti dopo, Pizarro prende palla a centrocampo e fa partire un gran tiro da fuori area che va a  stamparsi sulla traversa, con Muslera battuto.

    Parte bene la Roma che sfrutta molto le corsie laterali soprattutto con Riise e Vucinic, mentre la Lazio approfittando della poca copertura di Menez a destra, permette a Lichtsteiner di spingere molto sulla sua zona di campo. Una partita che nella prima metà del primo tempo non regala grandi emozioni e stenta a decollare a causa dei numerosi falli a centrocampo commessi da entrambi i lati.

    Brivido al 33’ quando Hernanes dal limite dell’area in posizione defilata fa partire un gran tiro che taglia tutta l’area e va di poco fuori. Al 40’ palla gol colossale per i giallorossi, con Juan servito in area da Menez che si fa murare il tiro a colpo sicuro da Ledesma. Sulla successiva ripartenza della Lazio, splendida la chiusura di Burdisso su Zarate che si stava lanciando nell’uno contro uno con Doni. Più Roma che Lazio nel primo tempo, ma nonostante tutto si va negli spogliatoi con il risultato ancora sullo 0 a 0.

     

    Secondo Tempo – Le squadre scendono in campo con le stesse formazioni iniziali. Più aggressiva la Lazio nella ripresa, forse anche per le notizie che arrivano da Cagliari, dove l’Udinese vincendo 2 a 0 fa scendere i biancocelesti al quinto posto in classifica.

    Al 18’ si fa avanti la Lazio: traiettoria insidiosa sul calcio di punizione battuto da Ledesma, con la palla che va alta di poco sopra la traversa. Ancora Lazio al 21’ con una gran palla servita da Hernanes verso Floccari. La punta biancoceleste schiaccia di testa e vede il pallone finire fuori di pochissimo.

    Al 24’ arriva il gol della Roma che sblocca il risultato: invenzione di Totti che non segnava da 8 anni nel derby. Calcio di punizione dal limite dell’area che il capitano giallorosso calcia forte al centro della porta. Muslera non la vede partire e non riesce a neutralizzare il tiro, vedendo il pallone finire alle sue spalle. Parata sicuramente non impossibile, quindi il portiere uruguaiano non è esente da colpe.

    Reja corre ai ripari e fa un doppio cambio con Mauri al posto di Hernanes e Kozak a sostituire uno spento Zarate. Ci prova la Lazio a rimettere la partita sul binario giusto, ma troppo spesso le azioni sono caotiche e frettolose, quindi senza la giusta pericolosità.

    Assurda nel finale di partita la reazione di Radu al 42’ quando va a dare una testata a Simplicio perché ritardava la battuta del calcio di punizione. Lazio in 10 e gesto davvero inqualificabile.

    Bruttissimo il finale con le continue liti tra Totti e i giocatori della Lazio dove Tagliavento deve faticare per far ripartire il gioco. La partita non finisce di regalare emozioni quando al 46’ l’arbitro fischia un rigore per il contatto subito in area da Simplicio, spostato da Biava. Finale incandescente dove viene espulso anche Ledesma per le continue proteste. Totti dagli undici metri è micidiale e con un gran tiro di potenza batte ancora Muslera.

    Doppietta e Game Over all’Olimpico con Roma che batte la Lazio 2 a 0.

  • Derby Roma – Lazio, le probabili formazioni

    Derby Roma – Lazio, le probabili formazioni

    Solito derby incandescente nella capitale, che vedrà affrontarsi oggi allo stadio Olimpico alle ore 15 Roma e Lazio. I giallorossi sono reduci da una settimana non proprio rosea, dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League ai danni dello Shakhtar, con l’aggravante di aver mostrato più nervosismo che qualità in campo. La Lazio non può perdere l’ennesimo sfida stracittadina, per non perdere punti preziosi utili a rimanere nelle zone alte della classifica. Inoltre in curva giallorossa in caso di vittoria si parla già di “manita”, poiché sarebbero 5 i derby vinti consecutivamente dalla Roma.

    Montella nella conferenza stampa carica i suoi: “È forse l’ultimo treno per il 4° posto, ma l’idea del mio futuro qui sulla panchina giallorossa non è primario, è una gara che conta solo per la classifica, per noi e per riconquistare i tifosi. Mi aspetto un’accoglienza particolare da loro”.

    L’aeroplanino giallorosso dovrebbe scendere in campo con Doni in porta, coppia di centrali formata da Juan e il francese Mexes, a scalare sulla fascia è Burdisso. Sull’altra fascia immancabile Riise. In mezzo al campo dovrebbero esserci pochi dubbi con la presenza di Pizzarro, affiancato da De Rossi per la fase di interdizione, mentre ai lati dovrebbero agire Taddei e Perrotta.  Dovrebbe partire titolare anche il francese Menez spesso utilizzato a partita in corsa, comunque in ballottaggio con il montenegrino Vucinic sempre letale nei derby capitolini. In attacco esclusione per Marco Borriello e posto da titolare inamovibile per il capitano Francesco Totti.

    L’allenatore biancoceleste Reja è ottimista in vista della sfida odierna: “Sento che è la volta buona” ha detto nella conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. “Ho la sensazione che questa volta tocchi alla Lazio vincere il derby. – ha voluto aggiungere parlando del derby capitolino- Se giustizia deve essere fatta, dovrebbe toccare a noi domani. Nelle sfide precedenti avremmo meritato di più, anche da un punto di vista arbitrale, e non c’è bisogno di sottolinearlo ancora. Credo che qualcosa ci spetti”.

    Reja dalla sponda opposta deve alzare bandiera bianca sull’eventuale recupero lampo di  Andre Dias, poiché sarebbe stato un rischio farlo rientrare in questa partita. Esclusione dell’argentino a parte, non ci sono grossi dubbi di formazione per l’allenatore biancoceleste, che schiererà la stessa Lazio che ha battuto il Palermo, ad eccezione di Scaloni: Muslera torna tra i pali dopo l’infortunio alla caviglia; difesa a 4 con Biava e Stendardo al centro e Lichtsteiner e Radu sugli esterni. A centrocampo c’è stato il recupero di Brocchi e Mauri, ma molto probabilmente partiranno dalla panchina lasciando spazio a Matuzalem e Ledesma. Una Lazio a trazione anteriore con la presenza in campo di quattro giocatori con spiccati doti offensive: il profeta Hernanes, Sculli recuperato dopo il problema allergico dovuto alla vernice del campo, Zarate e Floccari che avrà tanta voglia di vendicarsi dopo l’errore dagli undici metri nel derby della scorsa stagione.

    PROBABILI FORMAZIONI Roma Lazio in campo oggi alle 15 allo Stadio Olimpico di Roma

    ROMA (4-2-3-1): 32 Doni; 29 N. Burdisso, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise; 7 Pizarro, 16 De Rossi; 11 Taddei, 20 Perrotta, 94 Menez; 10 Totti. A disp.: (27 Julio Sergio, 15 Loria, 3 Castellini, 30 Simplicio, 23 Greco, 22 Borriello, 9 Vucinic) All. Montella

    Indisponibili: Cassetti
    Squalificati: Brighi, Rosi
    Diffidati: Vucinic, Juan

    LAZIO (4-2-3-1): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 13 Stendardo, 20 Biava, 26 Radu; 24 Ledesma, 11 Matuzalem; 77 Sculli, 8 Hernanes, 10 Zarate; 22 Floccari. A disp.: (12 Berni, 5 Scaloni, 14 Garrido, 32 Brocchi, 6 Mauri, 15 Gonzalez, 18 Kozak) All. Reja

    Indisponibili: Rocchi, Diakitè, Dias
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Mauri, Kozak, Matuzalem, Lichtsteiner

    Arbitro: Tagliavento di Terni (Niccolai-Papi; IV°: Damato)