Tag: maurizio zamparini

  • Gli sceicchi a Palermo, Zamparini “scudetto in 3 anni”

    Gli sceicchi a Palermo, Zamparini “scudetto in 3 anni”

    Ieri sera nel pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa tra le più importanti da quando Zamparini è arrivato in Sicilia. Il presidente del Palermo ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con un importante investitore arabo per rendere la squadra rosanero una delle più forti d’Italia nei prossimi anni. Tale investitore ha nome e cognome. Si tratta di Ahmed Al Zubeidi dell’Ama Group saudita.

    Progetto ambizioso, superiore rispetto a quello che ha investito la Roma calcistica in estate. Gli arabi sono disposti a investire sul Palermo oltre 300 milioni di euro, affinché il Palermo possa competere per lo scudetto nel prossimo triennio. Una colossale bufala oppure davvero un uomo venuto dall’Arabia può letteralmente stravolgere le gerarchie del campionato italiano?

    Zamparini mostra un sorriso smagliante e assicura che stavolta le basi per una rivoluzione non solo calcistica ma anche culturale ci sono tutte. Lo stesso numero uno rosanero si augura che l’ingresso in società da parte degli arabi avvenga quanto prima, per realizzare così il suo sogno di fare del Palermo un club in grado di lottare contro l’egemonia di Milan, Inter e Juventus.

    Durante la conferenza stampa Ahmed Al Zubeidi ha rivelato l’intenzione di “realizzare tantissime opportunità di business in Italia”, cercando nello stesso tempo di vincere lo scudetto addirittura entro 3 anni. Oltre ai milioni destinati a rinforzare la squadra, Zubeidi ha dichiarato di voler costruire un nuovo stadio che vada a sostituire l’attuale Renzo Barbera, sul modello degli impianti inglesi. Ha concluso infine che per il prossimo mese tornerà a Palermo insieme ad un altro investitore, e che per quella data potrebbe essere ufficializzato il loro ingresso nella società.

    I tifosi della squadra di Bortolo Mutti stanno già iniziando a sognare, anche perché il sogno ha un nome e una concreta realtà fisica. Il tutto si può sintetizzare in una frase pronunciata ieri da Zamparini, il quale ha dichiarato che “loro (gli arabi) hanno i capitali, noi abbiamo il lavoro”

  • Nicolas Viola vicino al Palermo. Zamparini brucia tutti

    Nicolas Viola vicino al Palermo. Zamparini brucia tutti

    In estate il suo nome era stato accostato prima all’Udinese e poi al Genoa, giusto per citare le società di Serie A che lo avevano cercato. Ma alla fine Nicolas Viola, talento 22enne in forza alla Reggina e lo scorso anno eletto miglior giovane della Serie B, non approderà né in Friuli né in Liguria. Sì perché nella serata di ieri il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha annunciato di essere praticamente ad un passo dal portare in rosanero il talento di Taurianova. Al momento il patron dei siciliani sta discutendo con Lillo Foti, presidente della Reggina, della formula del trasferimento. Il vulcanico presidente isolano vorrebbe prelevare l’intero cartellino del giocatore, Foti invece vorrebbe cederlo in comproprietà. E proprio quest’ultima sembra la strada più percorribile al momento, anche se mancano i dettagli, ossia le cifre del trasferimento. Ma l’accordo si troverà.

    Nicolas Viola | ©Dino Panato/Getty Images
    Il giocatore comunque dovrebbe rimanere sino a giugno in riva allo Stretto trasferendosi in Sicilia solo a partire dal mese di luglio. Il Palermo così sta per bruciare sul tempo tutte le altre società che si erano interessate al regista cresciuto al Sant’Agata, Genoa su tutte, trovando così quel regista che cercava da tempo. Viola avrà così la possibilità di giocarsi le proprie chance in Serie A, categoria con la quale ha esordito con la maglia della Reggina nella stagione 2008/2009 collezionando ben cinque presenze. In Serie B invece ha giocato, in due anni e mezzo, 55 gare, trovando quella continuità che serviva per far conoscere a tutti il talento di cui è dotato. Per lui anche dieci gol nella cadetteria, l’ultimo dei quali favoloso nel posticipo dell’ultimo turno di Serie B contro il Padova: una magistrale punizione dai 35 metri che non ha lasciato scampo al portiere avversario. Dotato di una grande intelligenza tattica, Viola nelle giovanili giocava nel ruolo di trequartista. Pian piano è stato indietreggiato, un po’ come accaduto per Pirlo, trovando lì la sua dimensione esatta. E’ dotato di un’ampia visione di gioco e di un grande sinistro, velenosissimo sia sui calci d’angolo che sulle punizioni. Può vantare ben 18 presenze e 4 gol in maglia Azzurra dall’Under 15 sino all’Under 19.

    Il gran gol di Nicolas Viola in Reggina Padova 1-4 (minuto 2.00)
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  • Calciomercato Palermo, Pinilla al Cagliari, Cetto al Lille

    Calciomercato Palermo, Pinilla al Cagliari, Cetto al Lille

    Zamparini e Cellino, dopo il sonoro abbandono all’assemblea di Lega A tenutasi all’inizio della settimana, si sono accordati nella serata di ieri per il trasferimento di Mauricio Pinilla al Cagliari. Invece il difensore Cetto, arrivato quest’anno in Sicilia dal Tolosa, non ha convinto il nuovo allenatore Bortolo Mutti, ed entro la settimana sarà ufficializzata l’operazione che lo porterà a vestire la maglia del Lille. A destare preoccupazione all’interno dell’ambiente rosanero è la facilità con cui il numero uno del Palermo si è liberato dell’attaccante cileno, ribatezzato in Sicilia Pinigol, per via della sua vena realizzativa dimostrata lo scorso anno durante la gestione Delio Rossi.

    Mauricio Pinilla

    PINIGOL AL PASSO DI ADDIO – La punta cilena è già in Sardegna per le visite mediche, a cui seguirà la presentazione ufficiale da parte della società cagliaritana. Importante colpo di mercato messo a segno dal patron della società sarda, dopo aver cercato inutilmente una risposta da parte dell’ex Acquafresca, che ha espresso però la propria volontà di rimanere a Bologna. L’attacco del Cagliari va così a impreziosirsi, e con tutta probabilità Pinilla andrà a costituire insieme a Ibarbo e Cossu il trio offensivo della squadra di Ballardini. Il calciatore arriva in prestito gratuito dal Palermo fino al termine della stagione, con il diritto di riscatto a favore di Cellino fissato intorno agli 1,5 milioni di euro. Nella sua carriera italiana il calciatore si è fatto notare durante la stagione di due anni fa al Grosseto (concludendo con 24 reti una straordinaria annata in Serie B) e l’anno successivo, approdato in Sicilia, ha segnato la bellezza di 10 reti nella sua prima esperienza in massima serie.

    SENZA RIMPIANTI – Saluta il Barbera anche Mauro Cetto, il difensore argentino arrivato la scorsa estate dopo essersi svincolato dal Tolosa, il club francese di cui era anche il capitano. Durante il girone d’andata Cetto è stato utilizzato con una certa frequenza soltanto all’inizio, per poi scivolare in panchina o addirittura in tribuna, in seguito alle deludenti prestazioni offerte in avvio di campionato. Per lui è previsto un ritorno in Francia, alla corte del Lille. Identica la formula del trasferimento, prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 1 milione di euro.

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  • Lega Calcio, Cellino e Zamparini abbandonano “non c’è legalità”

    Lega Calcio, Cellino e Zamparini abbandonano “non c’è legalità”

    Non c’è pace nella Lega Serie A. Nell’assemblea convocata questa mattina per eleggere il vice presidente c’è stato l’abbandono del presidente del Palermo Maurizio Zamparini e quello del Cagliari Massimo Cellino. I due hanno manifestato il proprio disappunto nei confronti di una situazione “anti-democratica” (come dichiarato dallo stesso numero uno rosanero). La contemporanea assenza di Roma e Fiorentina ha fatto saltare il quorum, fissato a 14, per l’elezione del numero due in Lega, ruolo ricoperto nel recente passato da Rosella Sensi. Dopo tre tentativi, i presidenti della massima serie si sono arresi, consegnando al genoano Enrico Preziosi una vittoria di Pirro.

    Maurizio Zamparini | © Tullio M.Puglia/Getty Images

    “NON C’E’ LEGALITA” – Pesante presa di posizione da parte dei due presidenti più famosi fra gli appassionati di calcio, etichettati dalla stampa nazionale con l’epiteto di mangia-allenatori (entrambi sono primi nella speciale classifica anche durante questa stagione, grazie ai due esoneri fin qui realizzati, con buona pace per Pioli, Donadoni, Ficcadenti, Mangia). Il patron rosanero ha affermato che insieme a Cellino non torneranno più in Lega fino a quando non verrà ristabilita la legalità, la democrazia.

    IL POMO DELLA DISCORDIA – I “ribelli” si domandano il perché l’assemblea dei presidenti di Serie A non affronti la questione della presidenza, sulla cui sedia è riposta la figura virtuale di Maurizio Beretta, virtuale perché lo stesso Beretta ha presentato da alcuni mesi le dimissioni dopo l’autentica rivolta di quasi tutti i presidenti di A lo scorso novembre, i quali lo accusavano di immobilità (anche a seguito della vertenza con l’Assocalciatori per il varo del nuovo regolamento collettivo). L’ennesima occasione “sprecata” dai colleghi ha mandato su tutte le furie Zamparini e Cellino, spesso uniti nelle battaglie sindacali all’interno della Lega. Riusciranno insieme a mandare in tilt i lavori dell’assemblea e spingere dalla loro parte la maggioranza dei club ottenendo così una vittoria diplomatica storica per i club “minori” ?

  • Padova, sfuma Bacinovic? Problemi al ginocchio per lo sloveno

    Padova, sfuma Bacinovic? Problemi al ginocchio per lo sloveno

    Sembrava il colpo dell’anno in Serie B. Ed invece pare sia per naufragare tutto ad un passo dal matrimonio. Ci riferiamo all’affare Armin BacinovicPadova. Il centrocampista sloveno infatti era ormai vicinissimo alla formazione biancoscudata, squadra in lotta per il salto in Serie A e che sta cercando di rinforzare la propria rosa in particolare da centrocampo in su. Ed invece un problema al ginocchio subito dal giocatore domenica scorsa nella sfida tra il suo Palermo e il Chievo Verona sta per mandare l’affare in fumo. Un vero e proprio colpaccio quello che stava per mettere a segno Rino Foschi, direttore sportivo dei veneti ma in passato braccio destro di Maurizio Zamparini a Palermo.

    Armin Bacinovic | © Claudio Villa/Getty Images

    Ed invece le visite mediche di rito hanno bloccato il tutto, frenando cosi l’entusiasmo dei sostenitori patavini che già pregustavano quello che poteva essere un valore aggiunto per la cadetteria. Adesso si attendono gli esiti di alcune visite mediche specialistiche cui Bacinovic si sottoporrà in questi giorni a Roma. Se verrà confermato il problema al ginocchio e dunque sarà necessaria l’operazione, l’affare salterà in maniera definitiva. La trattativa, messa in piedi appena qualche giorno fa, aveva permesso al Padova di battere la concorrenza degli inglesi dell’Aston Villa e della Fiorentina, pronte ad accaparrarsi il giocatore sloveno. Ma Zamparini è stato sempre riluttante nel cedere giocatori a formazione dello stesso livello, come in questo caso i viola.

    Bacinovic è alla seconda stagione in maglia rosanero. L’anno scorso fu prelevato da Zamparini insieme ad Ilicic dopo un Palermo-Maribor di Europa League vinto proprio dai siciliani. In 43 presenze con i rosanero ha siglato due gol, ma a differenza del suo connazionale non ha mai convinto i tecnici che ha avuto davanti quest’anno, vale a dire Devis Mangia e Bortolo Mutti, visto che ha disputato appena 8 gare. E adesso un ulteriore intoppo in una stagione tutt’altro che fortunata per lui.

  • Mangia non mangia il panettone. Esonerato, Palermo a Mutti

    Mangia non mangia il panettone. Esonerato, Palermo a Mutti

    Il Natale è alle porte, ed il panettone – si sa – è il dolce tipico, il simbolo culinario della festività: nel mondo del calcio, nel gergo adoperato maggiormente, “mangiare il panettone” è divenuto un modo per definire lo status degli allenatori sulle proprie panchine, un modo per testare il rapporto fra tecnico e società, ed il livello di solidità della panchina.

    Devis Mangia | © Tullio M. Puglia/ Getty Images

    Nel caso di Devis Mangia, la conferenza stampa pre-derby con il Catania, si era aperta in modo ironico e provocatorio, divertente, con in bella mostra proprio un panettone, portato dallo stesso tecnico, per esorcizzare il rischio esonero, e dimostrare che – nonostante appena arrivato nessuno credesse sulla sua possibile permanenza sulla panchina del Palermo fino a Natale – “il panettone lui lo avrebbe mangiato”, proprio a Palermo, con tanti canditi di agrumi siciliani, “comunque vada”, rassicurando tutti sulla sua serenità sulla panchina rosanero, sulla sua corretta alimentazione ed, in particolare sulla sua “assunzione di zuccheri”, connessa proprio all’eventualità di mangiare il panettone o il pandoro.

    Il derby con il Catania di ieri pomeriggio, però, ha rimescolato le carte, con una sconfitta tanto pesante soprattutto per i risvolti campanilistici sempre molto importanti in Sicilia, che ha messo in crisi il suo rapporto – finora quasi idilliaco – con il vulcanico presidente Maurizio Zamparini, proprio colui che lo ha lanciato dandogli fiducia ad inizio stagione, dopo l’esonero shock di Stefano Pioli avvenuto a fine Agosto dopo la sconfitta in amichevole contro il Napoli.

    Zamparini aveva rimproverato in alcune occasioni Devis Mangia, chiedendogli un atteggiamento maggiormente prudente in occasione delle gare in trasferta, dove il Palermo ha spesso evidenziato seri problemi difensivi, ma non ci si attendeva una rottura, perlomeno nel breve termine. Invece, è giunta la notizia dell’esonero con effetto immediato, senza neppure il tempo di chiudere l’anno solare 2011, con l’ultima partita in programma contro il Novara mercoledì sera: Devis Mangia il panettone probabilmente lo mangerà comunque, ma soltanto a casa sua.
    Una decisione che appare quasi come un fulmine a ciel sereno, ma con Maurizio Zamparini non esistono acque tranquille, nonostante la squadra non stia andando così male, con 20 punti all’attivo e la decima posizione in classifica.

    Il principale difetto della formazione rosanero, come noto, è stato finora il rendimento in trasferta, con soli due punti conquistati fuori dal Barbera, a fronte di 18 punti conquistati in casa, ma la decisione dell’esonero pare sia maturata proprio nell’ultima settimana, in cui il Palermo ha collezionato tre sconfitte consecutive, due in casa, contro il Cesena in campionato ed il Siena in Coppa Italia, ed in trasferta ieri contro il Catania. Un comunicato secco, lapidario, diretto:

    L’US Palermo comunica l’esonero del tecnico e del suo staff, ringraziandolo per la disponibilità dimostrata e per il lavoro svolto, nella grande fatica sostenuta per il salto dalla Primavera alla Prima Squadra, ritenendolo comunque un tecnico di ottima prospettiva“.

    Un modo delicato e cortese per dire: “Tante grazie, e arrivederci”, proprio alla vigilia del Natale.

    Nel dopo Mangia, ora, c’è già una certezza: Bortolo Mutti, che firmerà entro questa sera, e ritornerà in Sicilia dopo la bella parentesi di Messina, ed a Palermo, dove aveva già lavorato nella stagione 2001-2002, ma prima che il club venisse acquisito da Zamparini. Mutti, però, nonostante sia un tecnico d’esperienza, con i suoi 57 anni, nelle ultime esperienze in panchina non ha avuto fortuna, con due esoneri, a Modena e Salerno, e due retrocessioni (seppure da subentrante in panchina, ndr) con l’Atalanta ed il Bari.

    Mutti sarà così il terzo tecnico stagionale del Palermo, mentre quello di Devis Mangia è stato il 32 esimo esonero nella carriera presidenziale di Zamparini: numeri da record, negativo.

    IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA PRE-DERBY DI MANGIA

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  • Delio Rossi torna a Palermo, per Zamparini sarà un Derby

    Delio Rossi torna a Palermo, per Zamparini sarà un Derby

    Il ritorno di Delio Rossi al Barbera in veste di allenatore della Fiorentina, nel confronto con la sua ex squadra rosanero, sarà un vero e proprio derby, parola del presidente Maurizio Zamparini.

    Delio Rossi | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Il mister della Fiorentina, dunque, verrà accolto da un’atmosfera incandescente in Sicilia, soprattutto grazie alle dichiarazioni del vulcanico presidente, che sembra avere ancora un conto in sospeso con il suo ex allenatore, con il quale ha vissuto un rapporto in stile “odi et amo”, anche a causa di un’eccessiva similutudine caratteriale, che, a lungo andare, ha finito per rendere incompatibile il rapporto professionale fra i due.

    Per caricare la vigilia, dunque, Zamparini decide di puntare l’attenzione sui precedenti non fortunati per la sua squadra contro i Viola, ricordando alcune sviste arbitrali che condizionarono il risultato, in occasione di gol dubbi realizzati da Mutu e Gilardino.

    Il presente rosanero, però, assume ora priorità e riguarda soltanto Devis Mangia, un tecnico che il presidente Zamparini stima veramente molto ed al quale ha deciso di concedere fiducia, anche perchè gli ricorda proprio “il primo Delio Rossi”, nella sua esperienza alla Salernitana. Tuttavia, il Palermo non soddisfa pienamente il Presidente, soprattutto per lo stentato rendimento in trasferta, anche se la classifica compatta rende meno visibili le difficoltà riscontrate dai siciliani fuori dalle mura amiche.

    Per mister Rossi, però, dopo il non semplice passaggio del turno ottenuto in Coppa Italia grazie alla vittoria nel Derby toscano contro l’Empoli, con il consueto pragmatismo che lo contraddistingue, le tematiche che ruotano attorno agli amarcord palermitani non sembrano di primo piano: prima di tutto le questioni di campo anche se, anche per un uomo “tutto d’un pezzo” come lui, sarà difficile reggere all’emozione di un tuffo nei ricordi, dopo un’esperienza tanto intensa come quella Palermitana, dalla quale “è uscito in punta di piedi”, come lui stesso disse al momento dei saluti.

  • Serie A, le nuove alleanze. Zamparini alleato di Paolillo

    Serie A, le nuove alleanze. Zamparini alleato di Paolillo

    Le esternazioni di Ernesto Paolillo di ieri sulla precarietà della posizione del presidente di Lega Calcio Maurizio Beretta dovevano per forza di dar vita ad un nuovo scontro tra i presidenti di serie A. Il consiglio federale d’urgenza convocato dal presidente Beretta ha mandato su tutte le furie l’ad nerazzurro provocando una nuova protesta tra i presidenti di serie A.

    Maurizio Zamparini | ©Getty Images

    Il primo a commentare la parole di Paolillo ieri è stato Preziosi schierandosi però dalle parte di Beretta e vedendo nelle parole del dirigente dell’Inter un tentativo per arrivare alla carica. Al momento però ad esprimersi a favore della “mozione Paolillo” sono il presidente del Siena Mezzaroma, il patron del Cagliari Cellino, Pozzo per l’Udinese, i fratelli Della Valle e quindi la Fiorentina e il presidente del Napoli De Laurentiis.

    A chieder la testa di Beretta è anche il patron del Palermo Zamparini che ha visto nella modifica della norma 22 del Noif un norma ad ok per salvare la carica del presidente Lotito.

    “Lotito si sa muovere molto bene. Io mi batto da anni su questa questione di principio, ma il fatto che venga fatto tutto in fretta per favorire Lotito, è fuori dal normale. Io ho sempre sostenuto che l’articolo 22 vada modificato, ma solo ora vengono fuori queste contrapposizioni e anche Paolillo si chiede proprio questo: perché occuparsene ora? Perché riguarda Lotito?”

    Ricordiamo che il presidente Beretta è dimissionario da presidente della Lega di Serie A da diversi mese ma ancora incomprensibilmente non si è riuscito a trovare un sostituto. Lo stesso presidente poi sta rimandando ancora l’incontro decisivo per il rinnovo del contratto collettivo con l’Aic facendo temere ad una nuova serrata che farebbe perder ancor più credibilità agli occhi dei tifosi in un momento di gravi difficoltà per il paese. Pare oltretutto che il presidente del Coni Petrucci sia rimasto deluso dell’atteggiamento del presidente della Lega di Serie A in un momento in cui si cerca di riportar il sereno nell’ambiente.

  • Palermo: incompatibilità con Zamparini, Sogliano si dimette

    Palermo: incompatibilità con Zamparini, Sogliano si dimette

    Sean Sogliano non è più il direttore sportivo del Palermo, il dirigente si è dimesso dal proprio incarico questa mattina dopo essersi incontrato con Maurizio Zamparini nella serata di ieri, quest’ultimo poi aveva rilasciato alcune dichiarazioni inequivocabili: “Con Sogliano ci sono dei problemi, è vero. Abbiamo due caratteri forti solo che io sono il capo e lui un collaboratore. Se vuole fare il capo ha sbagliato società“.

    Sean Sogliano | © Gabriele Guerra/Iguana Press/Getty Images
    Alla base del divorzio l’incompatibilità tra lo stesso ds e il presidente rosanero in un rapporto che aveva subìto già i suoi primi scricchiolii quest’estate, il 31 agosto, per delle divergenze riguardo al calciomercato e quando il vulcanico presidente del club siciliano aveva deciso di silurare prima dell’inizio del campionato il tecnico Stefano Pioli. Anche allora Sogliano fu sul punto di rassegnare le proprie dimissioni ma poi tutto rientrò nella normalità e venne ingaggiato come nuovo tecnico l’emergente Devis Mangia, vice campione d’Italia con il Varese Primavera, e voluto fortemente da Sogliano in persona che gli anni scorsi ricopriva il ruolo di ds nel club varesino. Zamparini si è rivelato un mangia-dirigenti oltre che un mangia-allenatori: a novembre dello scorso anno infatti si era dimesso anche Walter Sabatini, ora la storia si ripete con Sogliano la cui avventura a Palermo è durata solo 5 mesi. I tifosi rosanero auspicano che l’ennesima triste faccenda non si ripercuota sulla squadra ma è inevitabile che tutto ciò influisca in maniera negativa sulla testa dei giocatori e anche dell’allenatore. In questo momento la società si è trincerata dietro un no comment ma a breve potrebbe essere rivelato il nome del successore di Sogliano; in pole sembrerebbe esserci Franco Ceravolo, attuale consulente esterno di mercato per il Siena.

  • Pastore torna a Palermo… per andare in tribunale

    Pastore torna a Palermo… per andare in tribunale

    Javier Pastore ritorna a Palermo: non è un deja-vù, ma una realtà, dettata, però, da questioni non calcistiche ma legali. Infatti, El Flaco e Leonardo sono stati ascoltati nella procura Palermitana in merito alla questione della presunta estorsione ai danni del Palermo, a seguito del trasferimento di Pastore al PSG.  La scelta di partire alla volta della capitale francese, finora, si è rivelato una scelta importante nella sua carriera, con cinque gol già realizzati nella Ligue 1 e tante ottime prestazioni sul terreno del Parco dei Principi di Parigi, pur continuando a seguire a distanza le partite dei rosanero, tifando per i supi ex compagni, e serbando un ottimo ricordo di Palermo e del calore della sua gente.

    Javier Pastore | ©BERTRAND GUAY/AFP/Getty Images
    A proposito della vicenda presunta estorsione, stando ai fatti rilevati, il presidente Zamparini, infatti, avrebbe denunciato una sorta di ricatto subita da parte dell’agente di Pastore, Simonian, per consentire la cessione di Pastore al PSG, dell’ammontare di ben quattro milioni di euro. Secondo Pastore, il presidente Zamparini, però, avrebbe esagerato nel parlare, come a volte capita, negando di essere a conoscenza dell’accaduto, oltre ad essere dispiaciuto perchè tale episodio lede la sua immagine e quella del suo procuratore, anche se “a volte Zamparini dice tante cose ed il loro contrario”. Della stessa versione, anche Leonardo che sottolinea come il passaggio di Pastore al PSG sia stato “il più importante della storia del calcio Francese e sia avvenuto con la massima regolarità”, precisando che i suoi rapporti con Simonian e il presidente Zamparini restano ottimi. Una vicenda che, dunque, nonostante i connotati, per ora, molto accesi, potrebbe risolversi in una grande bolla di sapone.