Tag: Maurizio Sarri

  • Juventus Stron9er, bianconeri Campioni d’Italia 2019/20

    Juventus Stron9er, bianconeri Campioni d’Italia 2019/20

    Al secondo match point la Juventus non fallisce, batte 2-0 la Sampdoria e conquista il suo nono titolo consecutivo diventando cosi Stron9er!

    Se per i bianconeri è il nono scudetto di fila per Maurizio Sarri è il primo, il tecnico toscano dopo l’Europa League dello scorso anno con il Chelsea, aggiunge il titolo di campione della Serie A.

    Una stagione particolare, durata quasi un anno a causa del lungo stop per il problema del Covid19, con una Juve che ha dimostrato qualche lacuna difensiva nella ripartenza post lockdown.

    I bianconeri hanno mostrato anche blackout clamorosi come la sconfitta di San Siro 4-2 contro il Milan dopo esser stati sul 2-0 o il pareggio 3-3 contro il Sassuolo riacciuffato grazie ad Alex Sandro anche qua partendo da un doppio vantaggio maturato nei primi minuti.

    Uno Scudetto lottato, combattuto e sudato che ha avuto bisogno di una Juventus davvero Stron9er anche per merito/causa di alcune rivali che sono cresciute tantissimo rispetto alla scorsa stagione, la Lazio di Simone Inzaghi, l’Inter dell’ ex Antonio Conte e la straordinaria Atalanta di Gasperini.

    Con il cambio di tecnico ci si aspettava una Juventus diversa che potesse vincere ed esprimere il classico bel gioco di Sarri anche se raramente si è vista in campo una squadra sarriana.

    Questo non significa che il tecnico non abbia meriti, anzi probabilmente potrebbe essere anche l’inizio di un nuovo percorso, se la società sarà in grado di mettere a disposizione gli uomini giusti allora si potrà vedere anche il gioco spumeggiante che Sarri ha mostrato nelle sue avventure precedenti.

    I 31 gol di Cristiano Ronaldo, alcune perle di Dybala, un De Ligt che ci ha messo un po’ di tempo ad integrarsi ma che poi è diventato protagonista assoluto, questi potrebbero essere i nomi dei protagonisti di questa Juventus che da W8nderful è diventata Stron9er.

    Adesso la squadra guidata da Mr. Maurizio Sarri dovrà provare a compiere una vera e propria impresa: passare il turno con il Lione, non sarà certamente semplice, e poi lanciarsi nella Final Eight di Lisbona perchè una squadra Stron9er deve avere l’ambizione di provare a conquistare la tanto desiderata coppa dalla grandi orecchie.

    LA ROSA DELLA JUVENTUS STRON9ER CAMPIONE D’ITALIA 2019/20

    Portieri: Szczesny, Pinsoglio, Buffon.

    Difensori: De Sciglio, Chiellini, De Ligt, Alex Sandro, Danilo, Bonucci, Rugani, Demiral.

    Centrocampisti: Pjanic, Khedira, Ramsey, Matuidi, Rabiot, Bentancur.

    Attaccanti: Ronaldo, Dybala, Douglas Costa, Cuadrado, Higuain, Bernardeschi.

    Allenatore: Sarri.

  • Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Un secondo tempo straordinario basta al Chelsea di Maurizio Sarri per battere 4-1 l’Arsenal ed alzare al cielo di Baku l’Europa League 2018/19.

    Giroud prima, Pedro e la doppietta, il primo su rigore, di Hazard poi hanno lanciato i Blues verso il successo rendendo inutile il bel gol di Iwobi che era valso il momentaneo 1-3.

    Il Chelsea mette così nella propria bacheca la seconda Europa League, dopo la vittoria del 2012/13, primo successo invece per Maurizio Sarri che fa subito centro alla prima finale europea.

    Un successo, quello del tecnico italiano, arrivato partendo dalla gavetta delle categorie dilettantistiche italiane e giunto dopo un triennio al Napoli nel quale aveva espresso un gran bel calcio ma che non aveva portato ad ottenere alcun trofeo.

    Delusione per l’Arsenal e per il re di Europa League Unai Emery, i Gunners dopo una prima mezz’ora in controllo del match si sono poi sciolti subendo un tris di reti in poco più di un quarto d’ora nella ripresa.

    Veniamo al racconto della finale di Europa League di Baku.

    La gara inizia su ritmi piuttosto bassi con le due squadre molto attente a non commettere il minimo errore. Al 8° prima chance per l’Arsenal con Aubameyang che prova a girare verso la porta una respinta di Kepa, il pallone finisce sul fondo. Passano 10 minuti ed è Lacazette a presentarsi in area, Kepa è bravo in uscita ad ostacolare ma non a toccare l’attaccante e la palla sfila oltre la linea. Il Chelsea si vede intorno al 25° ma Giroud non riesce a controllare in area, palla persa. I Gunners ci provano al 27° con un gran tiro da fuori di Xhaka che pizzica la traversa. La partita si apre e al 33° Emerson da dentro l’area lascia partire una discreta conclusione ma Cech è pronto e respinge. Al 39° strepitoso riflesso di Cech che riesce ad intercettare il rasoterra incrociato di Giroud. Il primo tempo della finale di Europa League si chiude sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Al 49° la sblocca il Chelsea, Emerson pennella il cross per Giroud che, in tuffo, con il colpo di testa batte Cech. L’Arsenal prova a reagire alzando il ritmo ma i Gunners vengono puniti al 60° da Pedro che gira di prima verso la porta un perfetto assist di Hazard. Al 65° Maitland-Niles “tampona” in area Giroud, è rigore che Hazard trasforma con freddezza. Emery si gioca la carta Iwobi al 67° e dopo due minuti il numero 17 con un gran tiro da fuori accorcia le distanze. E’ solo un illusione perché dopo soli 5 minuti il Chelsea recupera palla, Giroud dentro l’area serve un cross morbido per Hazard che non ha problemi a girare in rete. Il quarto gol dei Blues in sostanza chiude il match, il Chelsea va vicino più volte alla quinta segnatura mentre per i Gunners si mette in luce il giovane Willock. Finisce in trionfo per il Chelsea di Maurizio Sarri che conquista l’Europa League nella notte di Baku.

     

    CHELSEA – ARSENAL 4-1 (49° Giroud (C), 60° Pedro (C), 65° rig., 72° Hazard (C), 69° Iwobi (A))

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen, David Luiz, Emerson; Kantè, Jorginho, Kovacic (76° Barkley); Pedro (71° Willian), Giroud, Hazard (89° Zappacosta).

    Allenatore: Sarri.

    Arsenal (3-4-1-2): Cech; Sokratis, Koscielny, Monreal (67° Guendouzi); Maitland-Niles, Torreira (67° Iwobi), Xhaka, Kolasinac; Özil (77° Willock); Aubameyang, Lacazette.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Pedro (C), Christensen (C).

  • Frenata Napoli, si decide tutto a Lisbona

    Frenata Napoli, si decide tutto a Lisbona

    Una vittoria non avrebbe garantito la qualificazione immediata, probabilmente però dal Napoli, in casa contro la Dinamo Kiev, ci si sarebbe aspettata tutta un’altra prestazione che avrebbe potuto mettere più certezze nel team partenope in vista dell’ultimo match di Champions.

    Così non è stato, gli azzurri di Sarri non sono riusciti ad andare oltre allo 0-0 contro una Dinamo Kiev che non ha fatto niente per poter impensierire Reina. 

    Nel post partita l’allenatore del Napoli, ai microfoni di Premium, ha dichiarato che forse il pareggio rocambolesco 3-3 tra Besiktas e Benfica, con i turchi in grado di rimontare nel finale uno svantaggio di ben tre reti, ha tolto le motivazioni alla squadra in quanto, con qualsiasi risultato contro gli ucraini, non sarebbe arrivata la matematica qualificazione agli ottavi di Champions League.

    La gara come già anticipato non ha vissuto di grandi emozioni, Sarri conferma il suo consueto 4-3-3 con il tridente leggero formato da Insigne, Mertens e Callejon e con il ritorno in difesa dopo 2 mesi di Albiol, al fianco di Koulibaly. A centrocampo Zielinski prende il posto di Allan.

    La prima frazione vive di pochissime emozioni, con qualche inserimento di Mertens, ben chiuso da portiere e difesa ucraina, e un paio di tiri di Hamsik che però non spaventano Rudko.

    La gara sembra quindi un remake del match di sabato scorso ad Udine, ci si attende quindi la partenza briosa nella ripresa come accaduto contro i friulani, così però non accade. Entra anche Gabbiadini, l’attaccante ci prova andando al tiro due volte nel giro di 60 secondi ma senza la precisione necessaria per sbloccare il risultato. Nel finale di gara il Napoli si accontenta dello 0-0 anche perchè la Dinamo Kiev prova a spaventare la retroguardia azzurra in un paio d’occasioni.

    Finisce così a reti bianche davanti ad un San Paolo tutt’altro che soddisfatto. Adesso il Napoli ha ancora la qualificazione nelle proprie mani, basterà non perdere in casa del Benfica o,nella malaugurata possibilità di un K.o. in casa portoghese, sperare in una sconfitta del Besiktas in casa della Dinamo Kiev.

     

    NAPOLI – DINAMO KIEV 0-0

    Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (78° Allan), Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens (86° Giaccherini), Insigne (66° Gabbiadini).

    Allenatore: Sarri.

    Dinamo Kiev (4-1-4-1): Rudko; Morozyuk, Vida, Khacheridi, Makarenko; Rybalka; Yarmolenko, Sydorchuk (67° Orikhovskiy), Garmash, Tsygankov (60° Gonzalez); Besedin (81° Moraes).

    Allenatore: Rebrov.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Koulibaly (N), Sydorchuk (D).

  • Napoli campione d’inverno. Empoli rivelazione Juve gran rimonta

    Napoli campione d’inverno. Empoli rivelazione Juve gran rimonta

    Il Napoli ha chiuso il suo girone d’andata in vetta alla classifica di Serie A. Ormai Sarri, e il suo staff, non può più nascondersi. Il tecnico toscano partito con l’indifferenza e lo scetticismo di molti, ha dimostrato e messo in luce tutte le sue qualità, tutta la sua bravura e intelligenza tattica. A Frosinone Higuain, che ha raggiunto quota 18 gol in stagione, al pari di Aubameyang a Borussia e compagni hanno fornito una grande prova di maturità, trascinati dal suo capocannoniere, da un gruppo sempre più solido e da un Gabbiadini autore di un gol da antologia.

    Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, primo in classifica
    Maurizio Sarri, allenatore del Napoli campione d’inverno

    A Empoli mister Giampaolo non ha fatto sentire la mancanza di Maurizio Sarri, che aveva lasciato i toscani dopo tre stagioni. Il tecnico ha avuto l’intelligenza e l’umiltà di ripartire da una base solida, da un modulo e da un assetto collaudato. Senza i partenti Rugani, Valdifiori, Vecino e Hysaj, gli azzurri hanno conquistato 30 punti in 19 partite.

    La Juventus dai due volti nella stagione in corso. Lo spartiacque del Campionato è stato il gol di Cuadrado nel derby che ha dato la vittoria alla squadra di Allegri, da li in poi la Juventus non si è più fermata. Ha saputo ribaltare un inizio traumatico, superando in questo turno Fiorentina e Inter avvicinandosi alla vetta quando ancora un intero girone è da giocare.

    In una stagione zoppicante la Lazio ha superato la Fiorentina in trasferta, dopo aver sconfitto l’Inter  a San Siro, , criticata nei giorni scorsi per le vittorie striminzite  e per il non gioco imputato a Mancini, hanno disputato una delle loro migliori partite. Nella gara con il Sassuolo, Consigli è stato autentico protagonista del match.

    Proprio la squadra di Di Francesco è in testa nella classifica avulsa degli scontri diretti tra le prime sei della Serie A: il Sassuolo ha sconfitto Napoli, Juventus, Inter e ha pareggiato con Roma  e Fiorentina; dimostrazione di quanto la squadra emiliana sia sempre più una realtà bella e solida del nostro calcio.

    Sabato sera è andato in scena il match tra le grandi deluse della Serie A: ovvero Roma e Milan, entrambe partite con ambizioni europee e problemi cresciuti nei mesi a seguire, dovuti a mal di pancia, problemi societari, infortuni e chi più ne ha più ne metta. La Roma è ancora impegnata in Champions League, anche se il Real Madrid è ovviamente favorito, mentre il Milan ha fissato nella Coppa Italia il suo obiettivo primario.

    Involuzione negativa nella Torino granata: la squadra sta precipitando in classifica e si segnala una rottura di feeling tra i sostenitori della squadra e l’allenatore. La vicenda Quagliarella sfocia nell’autolesionismo se a giocare è Martinez, sbagliando tre gol. Bisogna ritrovare la serenità autunnale ora smarrita, per non rischiare di essere invischiati in zone pericolose della classifica.

    Otto punti e lo zero nella casellina dei successi ottenuti, a Verona, sponda Hellas, si aspettavano un Campionato diverso, più tranquillo, invece  il bilancio stagionale è da incubo. La squadra non ha più risorse, ne tecniche ne psicologiche, per rimanere nella massima categoria: forse non era tutta colpa di Mandorlini.

  • Il calciomercato è finito, forse per fortuna

    Il calciomercato è finito, forse per fortuna

    E’ il 31 agosto, sono le ore 23, ora importantissima per gli amanti del calcio, in quel preciso momento gli occhi sono puntati su Milano, sull’Ata Hotel Executive, le famose porte del calciomercato si stanno chiudendo, è finita , forse per fortuna o forse no.

    L'Ata Hotel, sede del calciomercato italiano.
    L’Ata Hotel, sede del calciomercato italiano.

    Abbiamo passato tre mesi  divertendoci a fare dei nomi, a immedesimarci nei direttori sportivi, nei Presidenti e negli allenatori, cercando di ipotizzare gli acquisti migliori e le cessioni giuste per la nostra squadra del cuore. I giornalisti hanno passato tre mesi sempre con le antenne adrizzate cercando di trovare lo scoop, la notizia da prima pagina, cercando di carpire ogni minima parola, ogni gesto degli addetti ai lavori, a volte prendendoci a volte no, a volte scrivendo cose inesatte.

    Il calciomercato è questo tra bufale, contenti  e scontenti, trattative e cellulari che squillano ogni secondo, ipotesi, suggestioni e realtà: tre mesi di contatti fitti che esplodono gli ultimi giorni, l’ultimo giorno, l’ultima ora, fino a quando la famosa porta non viene chiusa.

    Alle 23 il gong suona, è finita, ci si senti liberi ma anche vuoti, come  quando si arriva a leggere l’ultima pagina di un libro che ci ha appassionato, si torna al campo si torna al calcio giocato, la parola passa al campo. E alla fine parte la corsa a dare i voti, parte la corsa ai pagelloni, chi ha fatto meglio, chi ha fatto peggio, la trattativa condotta meglio, la trattativa condotta peggio.

    Si spera che quest’anno la propria società si sia mossa bene, ma alla fine sarà sempre il campo a sentenziare e fino a gennaio se ne parlerà ancora, degli acquisti da fare e delle correzioni da apportare, si passa in pochi secondi dai complimenti alle critiche. E i commenti da bar di una volta, adesso si scatenano sui vari social network, ma davanti una birra non si esiterà a parlare di Hernanes alla Juve, di Soriano rimasto al Napoli, di Sarri e di Balotelli.

    Si torna in campo, il mercato è chiuso per fortuna o forse no, ma soltanto fino alla prossima sessione quando sarà il 31 gennaio, quando si avviceneranno le ore 23, quando non saremo più in pantaloncini corti e maglietta, ma indosseremo maglioni e sciarpe ma saranno, ugualmente, ore roventi.

  • Il Sassuolo conquista 3 punti in rimonta sull’Empoli

    Il Sassuolo conquista 3 punti in rimonta sull’Empoli

    Il Sassuolo di Eusebio Di Francesco dopo il successo di sabato scorso a Parma si ripete in casa con l’Empoli ottenendo tre punti importantissimi nella sfida salvezza.

    Una vittoria, con lo stesso risultato, ma decisamente diversa da quella ottenuta nello scorso turno. Questa volta il Sassuolo ha dovuto sudarsela, recuperare lo svantaggio maturato nel primo tempo per il gol di Croce e poi concretizzare nella ripresa con tre gol ed un rigore sbagliato in meno di 20 minuti.

    L’Empoli, così come successo con il Cagliari, paga 20 minuti di totale black out nei quali incassa i tre gol che mandano al tappeto gli uomini di Sarri. Il tecnico dei toscani sa benissimo che c’è anche del buono su cui lavorare ma il tempo per limare gli errori difensivi è poco e nel prossimo turno al Castellani arriverà la Juventus.

    Di Francesco, oltre a Zaza che non recupera, deve rinunciare a Vrsaljko e lo sostituisce con Gazzola. Sarri lascia a riposo Verdi, dentro Zielinski, e punta in avanti sul duo Pucciarelli-Maccarone.

    Partenza su ottimi ritmi, nei primissimi istanti Zielinski ruba palla, serve Pucciarelli che calcia ma vede il suo tiro respinto dalla difesa. Al 6° grossa chance per i neroverdi, la conclusione di Floccari, deviata, si stampa sulla traversa. Il Sassuolo cresce ed al quarto d’ora ha due occasioni, prima con Acerbi, parata di Bassi, poi con Taider, fuori, per sbloccare la gara. Il calcio però sa essere strano e nel miglior momento dei padroni di casa è l’Empoli a passare con Croce, che sfrutta un tocco di Zielinski sul cross basso di Pucciarelli, e batte Consigli. Il Sassuolo reagisce e Taider troverebbe anche il pareggio, ma l’algerino è in fuorigioco e la rete è annullata. Il Sassuolo insiste ma Bassi è strepitoso su Missiroli. Nella parte finale del tempo i padroni di casa insistono, premono, si spingono in avanti ma l’Empoli tiene, anzi con Vecino scheggiano l’incrocio dei pali sfiorando il raddoppio, e si va al riposo sul 1-0 per i toscani.

    Simone Missiroli
    Simone Missiroli

    Pronti via, si riparte senza sostituzione e dopo un minuto Consigli è costretto alla grande parata spingendo sulla traversa il tiro dal limite di Zieliski. Dopo un ottimo inizio ospite, si accende Sansone che al 56° si inventa una serpentina, poi appoggia a Taider che piazza subito il cross su cui s’inserisce Missiroli che con il tocco perfetto beffa Bassi. Al 59° il Sassuolo ha la ghiotta occasione per trovare il vantaggio, Hysaj commette fallo su Sansone, è rigore, dal dischetto va Berardi che però colpisce la traversa. I tifosi neroverdi hanno però poco di cui rammaricarsi perchè passano 2 minuti e Floccari lascia partire un tiro dal limite, deviato da Tonelli, che supera Bassi per il vantaggio del Sassuolo. Sarri prova a modificare qualcosa inserendo Mchedlidze e Signorelli ma è ancora il Sassuolo a sfiorare il gol con Sansone “murato” da Tonelli. Al 73° Berardi si fa perdonare l’errore dal dischetto concretizzando di testa un perfetto cross di Sansone. L’Empoli prova qualche azione confusionaria, in sostanza Consigli deve solo spaventarsi per un colpo di testa di Tonelli che va alto dopo uno schema su punizione. I minuti sino al fischio finale scorrono piuttosto veloci con i neroverdi che possono così festeggiare il primo successo casalingo.

     

    SASSUOLO – EMPOLI 3-1 (0-1) (18° Croce (E), 56° Missiroli (S), 61° Floccari (S), 73° Berardi (S))

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Terranova, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi (80° Biondini), Floccari (79° Pavoletti), Sansone (88° Brighi).

    Allenatore: Di Francesco.

    Empoli (4-3-1-2): Bassi; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce (79° Tavano); Zielinski (69° Signorelli); Pucciarelli, Maccarone (66° Mchedlidze).

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Vecino (E), Maccarone (E), Taider (S), Acerbi (S).

  • Simone Verdi, tra toro e Milan se lo gode l’Empoli

    Simone Verdi, tra toro e Milan se lo gode l’Empoli

    E’ uno dei volti freschi e frizzanti della prossima Serie A, nella scorsa stagione ha militato nell’Empoli attraverso la formula del prestito dal Torino, squadra che detiene la metà del cartellino, l’altra metà è del Milan. La stessa formula tra le due squadre, con l’aggiunta del diritto di riscatto a favore dell’Empoli, è stata rinnovata quest’anno e così Simone Verdi si affaccerà per la prima volta sui campi di Serie A finalmente, dopo qualche sporadica apparizione, da protagonista.

    Nello scorso campionato di Serie B, con la maglia dei toscani dopo una partenza fulminante ha convinto in pieno Sarri, che lo ha impiegato con continuità consegnandogli le chiavi della regia d’attacco della squadra. Ha giocato alla fine quasi tutte le partite realizzando 5 reti e donando 7 assist alle due punte Tavano e Maccarone, compagni con i quali si trova a meraviglia.

    Seppur breve l’apparizione dell’Empoli in Coppa Italia, Simone Verdi ha lasciato il segno anche lì con una rete nelle due partite giocate.

    Simone Verdi nasce a Broni (Pv) nel 1992 e s’impone già all’età di 11 anni all’attenzione del Milan che lo preleva dall’Audax Travacò, dopo la sua trafila nelle giovanili rossonere esordisce con il diavolo in Coppa Italia nella stagione 2010/11 contro il Novara. Uno scampolo di partta che convince Max Allegri a replicare il suo impiego, sempre in Coppa Italia contro l’Udinese, ma il Milan che poi diverrà Campione d’Italia quell’anno verrà sconfitto dai friulani 0-1.

    Nella stagione successiva Simone Verdi viene ceduto in comproprietà con il Torino, che ne usufruirà le prestazioni sportive, ma con i granata trova poco spazio ed il campionato di Serie B di quell’anno lo vede in campo solo dodici volte e senza illuminare la scena. Così il Torino lo gira in prestito, la stagione successiva, nella Juve Stabia dove riesce a trovare il suo spazio e a far intuie le sue potenzialità come assist-man. L’Empoli di Sarri cerca un profilo del genere per innescare il suo attacco e nella scorsa stagione, come detto lo prende in prestito, credendo in lui.

    Simone Verdi in azone nella scorsa stagione | Foto Web / Il Pallonaro
    Simone Verdi in azone nella scorsa stagione | Foto Web / Il Pallonaro

    Simone Verdi risponde alla grande, parte subito la prima giornata con la rete al Latina e la giornata successiva fa una doppietta al Palermo di Gattuso, costruita per dominare la stagione ma che in quel momento non decollava. Sarri però è convinto e il ragazzo di Broni diventerà uno dei protagonisti fino alla promozione.

    Simone Verdi è un centrocampista avanzato che può ricoprire diversi ruoli dalla metà campo in sù, infatti spesso ha fatto la seconda punta nella scorsa stagione. Non possiede un fisico statuario, è alto 1,71 ma compensa questo con la straordinaria agilità e la velocità, ottima anche con la palla tra i piedi. Oltre a non disdegnare le reti che si costruisce soprattutto grazie ai suoi dribbling ed alla sua buona attitudine a inserirsi negli spazi in area, Verdi regala assist preziosi ai compagni. E’ ambidestro, pertanto da trequartista può spaziare liberamente su tutto il fronte con il medesimo effetto.

    Visto il gran movimento di mercato che si è innescato intorno a lui, fino alla blindatura ad Empoli, non è difficile immaginare che sarà uno dei protagonisti tra le matricole della prossima Serie A.

    In Nazionale, dopo essere stato convocato per qualche amichevole con l’Under 19, è stato convocato con la Nazionale Under 21 per l’amichevole del 4 giugno scorso, vinta per 4-0, contro il Montenegro, dove Verdi nella quarantina di minuti che ha avuto a disposizione ha regalato un assist vincente ai compagni.

  • Serie B, negli anticipi vince solo la Ternana. Verona bloccato dal Novara

    Serie B, negli anticipi vince solo la Ternana. Verona bloccato dal Novara

    Grandi sorprese nei due anticipi del venerdì. A Empoli passa la Ternana che centra cosi il primo successo stagionale. Crisi nera invece per i toscani, sempre più giù in classifica. Al Bentegodi invece il Verona vede svanire sul filo della sirena la terza vittoria stagionale di fila. Merito di un Novara che non ha mai smesso di crederci.

    EMPOLI-TERNANA 0-2
    Primo acuto per la Ternana di Mimmo Toscano che anche grazie alla fortuna riesce ad espugnare il Castellani di Empoli per 2 a 0 al termine di un match dove le emozioni non sono mancate. Rossoverdi premiati da un autogol e salvati da tre legni con l’Empoli che invece racimola la terza sconfitta consecutiva condita da un passivo di 9 gol. Ma nemmeno ciò sembra far traballare la panchina del tecnico Sarri come confermato al termine del match dal presidente dei toscani Fabrizio Corsi. Che per l’Empoli sia una giornata no lo si capisce dopo un quarto d’ora quando Vitale mette in mezzo un cross senza grosse pretese ma Pratali in spaccata anticipa tutti, compreso il proprio portiere Dossena, depositando maldestramente in rete.

    La reazione dell’Empoli è veemente ma la Ternana, aiutata dalla fortuna, si difende. Tre le traverse colpite dagli uomini di Sarri con Moro e Saponara (due volte) ma gli umbri sono lesti ad approfittarne in contropiede con il neo entrato Dumitru, ex di turno, il quale sfrutta un errore di Tonelli e deposita alle spalle di Dossena. Lo stesso marcatore, poco dopo, si fa espellere per un fallo evitabilissimo su Pratali.

    Masahudu Alhassan © Gabriele Maltinti/Getty Images

    VERONA-NOVARA 1-1
    Si ferma a due la striscia di vittorie consecutive per il Verona che spreca cosi la grossa chance concessagli dal calendario di poter disputare il quinto turno in casa a differenza delle tre di testa impegnate domani in trasferta. Merito di un Novara che ci ha creduto sino all’ultimo agguantando quel pareggio per 1 a 1 che se da un lato non gli permette di volare in classifica dall’altro però gli fa aumentare la convinzione dei propri mezzi. Davanti ad un pubblico piuttosto numeroso rispetto a diversi campi di Serie B i padroni di casa passano subito in vantaggio.

    Hallfredsson dimostra grande visione di gioco nel servire in profondità Martinho, schierato al posto di Bojinov, e lo stesso attaccante scaligero non sbaglia con un bel diagonale. Il Verona fa la gara, con Hallfredsson che sfiora il raddoppio ma sul finire di primo tempo per due volte i piemontesi di Tesser sono pericolosi: prima ci prova Gonzalez ma il tiro termina di poco a lato mentre Lazzari si fa fermare da un super Rafael che si ripete su Piovaccari. Nella ripresa Mandorlini si gioca la carta Laner ma è la formazione ospite a cercare il pari ma senza grossa convinzione nonostante gli inserimenti di Buzzegoli, Baclet e Lepiller. Quando il match sembra destinato a terminare sull’1-0 ecco che dalla distanza Alhassan beffa un incerto Rafael per il gol del pareggio. E poco dopo Gonzalez manca di un soffio la segnatura che sarebbe valsa il successo finale in rimonta.

  • L’Empoli si affida a Cori, Novara a Verona con Piovaccari

    L’Empoli si affida a Cori, Novara a Verona con Piovaccari

    Doppio anticipo oggi nel campionato di Serie B. Alle 19 la sfida tra Empoli e Ternana, due formazioni che sin qui non hanno brillato. Alle 21 invece il lanciatissimo Verona ospita il Novara, formazione quest’ultima che ha balbettato sin troppo finora.

    EMPOLI-TERNANA
    Al Castellani tra Empoli e Ternana una sfida che sembra importante, se non fondamentale, per i due tecnici: Sarri e Toscano infatti rischiano molto in caso di ennesimo flop e dunque per ambedue le motivazioni saranno altissime. Il tecnico dei toscani recupera Pratali nel reparto arretrato mentre in avanti ci sarà Cori, ex di turno in questa sfida. Nel suo 4-4-1-1 davanti al portiere Dossena troveranno spazio Tonelli e Pratali come centrali mentre Laurini e Regini si occuperanno di presidiare le corsie laterali. In mezzo al campo Moro e Valdifiori saranno affiancati da Pucciarelli e Saponara mentre in attacco Maccarone agirà leggermente alle spalle di Cori

    Dall’altro lato l’allenatore rossoverde dovrebbe confermare lo stesso undici che la scorsa settimana ha impattato contro il Cesena anche se in avanti non è da escludere un inserimento dell’ultim’ora per almeno uno tra Dumitru e Ragusa. Nel 3-4-3 scelto dall’ex tecnico del Cosenza davanti al portiere Ambrosi il trio difensivo sarà composto da Ferraro, Pisacane e Lauro. Carcuro e Di Deo saranno chiamati ad agire in mezzo al campo con Dianda e Vitale esterni mentre in avanti il trio Nolè, Litteri, Sinigaglia proverà a sfondare il muro empolese.

    Le probabili formazioni di Empoli-Ternana:
    EMPOLI (4-4-1-1): Dossena; Laurini, Tonelli, Pratali, Regini; Pucciarelli, Moro, Valdifiori, Saponara; Maccarone; Cori. Allenatore: Sarri
    TERNANA (3-4-3): Ambrosi; Ferraro, Pisacane, Lauro; Dianda, Carcuro, Di Deo, Vitale; Nolé, Litteri, Sinigaglia. Allenatore: Toscano

    Federico Piovaccari © Gabriele Maltinti/Getty Images

    VERONA-NOVARA
    Occasione importante per il Verona, unica squadre tra le quattro davanti che giocherà in casa. Ma per sfruttare tale vantaggio bisognerà battere un Novara che ancora non sembra essersi espresso al top. Scaligeri che come al solito saranno spinti dal proprio pubblico a caccia di un successo che permetta di avvicinarsi ulteriormente alle prime due piazze. Discorso diverso per il Novara che per forza di cose dovrà fare risultato per uscire dal pantano in cui verso attualmente nella graduatoria generale.

    Per quest’anticipo Mandorlini farà una sola variazione rispetto alla vittoria di sabato scorso nel derby di Vicenza: lancerà in avanti Carrozza al posto di Martinho il quale cosi partirà dalla panchina. Nel suo 4-3-3 l’allenatore dei veneti schiererà, davanti al portiere Rafael, una retroguardia formata da Maietta e Moras centrali con Cacciatore e Fatic sulle corsie laterali. In mezzo al campo il super trio Hallfredsson, Bacinovic, Laner mentre in attacco c’è il tridente Gomez, Bojinov, Cacia.

    Dall’altro lato Tesser dovrà fare i conti con la pesante assenza di Mehmeti. Al suo posto scenderà in campo Gonzalez. Per il resto squadra identica a quella che sei giorni fa ha impattato contro la Juve Stabia. Nel suo 4-3-1-2 l’allenatore dei toscani schiererà in porta Bardi, e davanti a lui Lisuzzo e Bastrini centrali con Ghiringhelli e Del Prete esterni. In mezzo al campo il trio Parravicini, Mariannini, Buzzegoli mentre Lazzari agirà tra le linee alle spalle di Gonzalez e Piovaccari.

    Le probabili formazioni di Verona-Novara:
    VERONA (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Maietta, Moras, Fatic; Halfredsson, Bacinovic, Laner; Gomez, Bojinov, Cacia. Allenatore: Mandorlini
    NOVARA (4-3-1-2): Bardi; Ghiringhelli, Lisuzzo, Bastrini, Del Prete; Parravicini, Mariannini, Buzzegoli; Lazzari; Gonzalez, Piovaccari. Allenatore: Tesser

  • Calcioscommesse sentenze Disciplinare. Per il Siena “solo” una multa

    Calcioscommesse sentenze Disciplinare. Per il Siena “solo” una multa

    Arrivano puntuali i verdetti della Disciplinare sul caso calcioscommesse. E in parte la stessa conferma quelle che sono le richieste della Procura Federale, con qualche sconto solo con riferimento alle società più colpite. In Serie A partirà con due punti di penalizzazione il neopromosso Pescara, punito per responsabilità oggettiva di un proprio tesserato, nella fattispecie Nicco, colpevole di aver alterato unitamente a Gervasoni l’esito di Piacenza Pescara del 9 aprile 2011. In Serie B invece -4 per il Novara che tuttavia potrà partecipare alla Coppa Italia. Sempre tra i cadetti penalizzazione di la Reggina, anch’essa costretta a partire da -4 e che come il Novara ha ricevuto uno “sconto” di 2 punti.

    Padova -2 ed Empoli -1, proprio come da richiesta della Procura Federale, le altre penalizzazioni. In Lega Pro l’Albinoleffe, nonostante la richiesta iniziale di -27, partirà da -15, e ciò è dovuto ai danni ricevuti dalla società per gli illeciti commessi dai propri tesserati.. Colpite ma con qualche riduzione anche Piacenza (da -19 a -11), Ancona (da -10 a -8), Monza (da -6 a -5) mentre solo -1 per Ravenna e Avesa. Sempre in tema di società solo un’ammenda per Sampdoria, Siena e Spezia, colpevoli solamente di avere in rosa giocatori che compirono illeciti negli anni passati. Una decisione singolare e che farà discutere proprio quest’ultima.

    In tema di tesserati invece confermare le richieste di radiazione unitamente a cinque anni di squalifica per Alessandro Zamperini, Mario Cassano, Luigi Sartor e Nicola Santoni. Per loro dunque l’avventura nel mondo del calcio potrebbe concludere qui: il primo viene condannato per “il ruolo di rilievo assunto nell’associazione a delinquere, la effettuazione di scommesse illecite e la partecipazione all’illecito sportivo relativo alla gara Cesena-Gubbio”; il secondo per “la violazione plurima degli articoli 6 e 7 del Codice di Giustizia Sportiva”; il terzo per “la sua funzione di collegamento con gli asiatici”; il quarto per “la pluralità degli illeciti commessi”, tra cui “l’alterazione effettiva del risultato di Padova-Atalanta del 26 marzo 2011”.

    Salvatore Mastronunzio © Giuseppe Bellini/Getty Images

    In totale quindi condannati in 33: 4 anni per Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luca Fiuzzi, Salvatore Mastronunzio, Marco Paoloni, Cesare Rickler, Mirko Stefani; 3 anni e 9 mesi per Franco De Falco, Riccardo Fissore, Andrea Iaconi; 3 anni e 6 mesi per Andrea Alberti, Davide Caremi, Federico Cossato, Alberto Fontana, Vincenzo Iacopino, Thomas Hervè Job, Mattia Serafini e Nicola Ventola; 3 anni e 3 mesi per Giuseppe Magalini, Gianni Rosati; 3 anni per Filippo Cristante, Nicola Ferrari, Ruben Garlini, Vincenzo Italiano, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco e Daniele Vantaggiato; 9 mesi per Edoardo Catinali; 6 turni di squalifica per Vincenzo Santoruvo.  Prosciolti invece Luigi Consonni, Achille Coser, Maurizio Sarri e Rjiat Shala.

    Accettati tutti i patteggiamenti: (2 punti di penalizzazione e 25 mila euro di ammenda); Modena (2 punti); Livorno (15 mila euro di ammenda); Ascoli (1 punto di penalizzazione e 20 mila euro di ammenda); Grosseto (6 punti di penalizzazione, e 40 mila euro di ammenda); Frosinone (1 punto); Cremonese (1 punto di penalizzazione e 30 mila euro di ammenda). Cristiano Doni (2 anni di squalifica), Carlo Gervasoni (1 anno e 8 mesi), Filippo Carobbio (1 anno e 8 mesi), Kewullay Conteh (1 anno e 8 mesi), Alex Pederzoli (1 anno e 4 mesi, oltre a 10 mila euro di ammenda), Francesco Ruopolo (1 anno e 4 mesi), Antonio Narciso (1 anno e 3 mesi), Dario Passoni (1 anno e 2 mesi), Mirco Poloni (1 anno), Juri Tamburini (10 mesi), Andrea De Falco (6 mesi), Alfonso De Lucia (5 mesi), Marco Cellini (4 mesi), Vittorio Micolucci (4 mesi), Nicola Mora (4 mesi) e Gianfranco Parlato (2 mesi).