Tag: maurizio beretta

  • La Serie A sceglie Tavecchio ma Juventus e Roma non ci stanno

    La Serie A sceglie Tavecchio ma Juventus e Roma non ci stanno

    L’elezione a Presidente Federale di Carlo Tavecchio sembra ormai cosa praticamente fatta. L’assemblea dei presidenti di Lega Serie A riunitasi giovedì, ha confermato che l’ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti ha ottenuto la maggioranza dei voti, così come confermato dalle parole del presidente di Lega Maurizio Beretta:

    C’è stata un’ampia convergenza su Tavecchio, simbolo di una ritrovata unità. Nelle elezioni per il presidente federale ogni club vota per sé, ma il dato politico è che abbiamo diciotto firme su venti e un’ampia maggioranza anche nella votazione dei consiglieri e sul programma da presentare alla Figc.

    Dunque 18 squadre di Serie A hanno deciso di appoggiare la candidatura di Tavecchio, le due che hanno dato parere negativo sono state la Juventus e la Roma con il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli che al termine dell’assemblea ha espresso la proprio opinione utilizzando anche l’esempio delle primarie usate in politica:

    Andrea Agnelli
    Andrea Agnelli

    Mi piacerebbe che non avessimo un meccanismo politico dove votano i delegati, sarebbe bello fare delle vere primarie tra i tifosi per sapere chi vorrebbero come presidente federale. Il ragionamento delle primarie è una provocazione, ma dato che piace molto il meccanismo per eleggere il candidato premier sarebbe interessante capire cosa succederebbe nel calcio. Se vogliamo la democrazia applichiamola in toto. Per coerenza non sarò consigliere federale, lavorerò in Lega per mettere nelle migliori condizioni i consiglieri federali. Se riusciremo a realizzare almeno la metà delle cose nel programma nel giro di un anno e mezzo saremo felici.

    L’Assemblea riunitasi ha anche eletto i rappresentanti per il Consiglio Federale: Gino Pozzo (Udinese) e Claudio Lotito (Lazio).

    Sono stati nominati anche i consiglieri di Lega: Urbano Cairo, Andrea Agnelli, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Luca Campedelli, Antonio Percassi, Fabio Cognigni, Angelomario Moratti e Maurizio Zamparini con Adriano Galliani che sarà il vicepresidente di Lega.

    A questo punto, facendo tutte le considerazioni del caso, la sfida del 11 agosto, tra Demetrio Albertini e Tavecchio pende quasi totalmente verso quest’ultimo che ha dalla sua parte, oltre alla quasi totalità della Serie A, l’appoggio della Serie B, della LegaPro e della Lega Nazionale Dilettanti. Albertini invece mantiene dalla sua parte Calciatori e tecnici ma non basteranno. Il calcio italiano ha deciso di puntare su Carlo Tavecchio, una scelta che saranno i risultati e l’eventuale rilancio del calcio italiano a decretare se giusta o sbagliata.

     

     

     

  • Roma, curve chiuse per due turni

    Roma, curve chiuse per due turni

    Roma-Sampdoria del 16 febbraio e Roma-Inter del 2 marzo si giocheranno a Roma con curve chiuse dello stadio, senza spettatori. Lo ha deciso il giudice sportivo dopo i cori discriminatori contro Napoli nella semifinale di Coppa Italia di mercoledì sera. Tutto ciò per i cori che la Curva Sud, Monte Mario e la Curva Nord cantavano al 15′ del primo tempo e al 46′ del secondo tempo.

    “Analogo coro proveniente dalla Curva Nord, al 2′ del primo tempo veniva percepito chiaramente dai due rappresentanti situati verso la Curva Nord e al centro del campo – sottolinea il comunicato del giudice sportivo.

    Curva della Roma chiusa per due turni | Foto dal web
    Curva della Roma chiusa per due turni | Foto dal web

    Oltre alla chiusura delle curve, il giudice ha deciso per la Roma anche un’ammenda di 50 mila euro a causa dei cori anti-napoletani, e un’altra da 30 mila euro per il lancio da parte dei tifosi romanisti di numerosi bengala e petardi nel recinto di gioco e di un bengala acceso nel settore occupato dai sostenitori del Napoli. Per lo stesso motivo è stato multato di 15 mila euro anche il Napoli. La Roma ha deciso di procedere con un preannuncio di reclamo e sta studiando come muoversi. Il dubbio dei legali del club riguarda la competenza: una sanzione derivante dalla Coppa Italia può essere scontata in campionato? Di questo si discuterà.  “Nessuna distinzione tra coppa o campionato”, dice l’articolo 19 comma 11.1, come invece capita per le sanzioni ai giocatori che si scontano nella rispettiva competizione.

    Il presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta ha espresso dissenso sulla chiusura delle curve:

    “L’obiettivo è quello di avere un sistema di sanzioni severo, ma che si applichi a chi è davvero responsabile. L’idea di punire tutti non va bene. La posizione della Lega è precisa: non vanno penalizzati tutti i tifosi. La stagione è cominciata con un meccanismo impraticabile; è stato modificato in corsa con l’introduzione della condizionale. E’ un passo, ma non basta. Lavoriamo per la prossima stagione, con un sistema di indagini  molto articolato per colpire chi è davvero responsabile”

     

     

  • Maurizio Beretta confermato presidente Lega Calcio

    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Calcio

    Nessun cambiamento al vertice della Lega Calcio serie A, con la conferma di Maurizio Beretta nel ruolo di presidente, già in carica dal 2010, che continuerà così nel suo doppio ruolo di numero uno della Lega Calcio Serie A e di manager UniCredit e rimarrà in carica fino al 30 Giugno 2013. L’esito della votazione avvenuta quest’oggi a Milano ha reso necessario giungere al sesto scrutinio affinchè si raggiungesse il quorum fissato per quattordici voti, e sono state espresse, dunque, proprio quattordici preferenze per Maurizio Beretta, due schede bianche e quattro nulle.

    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Serie A | © Vittorio Zunino
    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Serie A | © Vittorio Zunino

    Nel quinto scrutinio, invece, una scheda era stata contestata rendendo necessario, dopo una lunga discussione, proseguire con il sesto scrutinio. Fermo restando la conferma di Maurizio Beretta, appare rilevante sottolineare, però, quali sia la “provenienza” dei  voti contrari in questione alla sua riconferma, considerando che questi sono giunti da alcune “big” del nostro calcio, ossia da Juventus, Inter e Roma che, invece, avrebbero preferito la via del rinnovamento. Da questa sorta di ostracismo a Beretta, dunque, è scaturito il fatto che proprio i tre club siano rimasti fuori dalla “spartizione della torta”, ossia non abbiano collocato “propri uomini” nei posti di potere della Lega Calcio, nè tra i consiglieri federali e nè tra i consiglieri di Lega.

    Il Milan, invece, ha appoggiato la candidatura e la riconferma di Maurizio Beretta e, dunque, Adriano Galliani è stato ricompensato con la carica di vicepresidente di Lega. Ruoli importanti sono stati attribuiti, poi, al presidente biancoceleste della Lazio Claudio Lotito che, insieme al presidente del Catania Antonino Pulvirenti, è stato eletto consigliere federale.

    Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, insieme a Urbano Cairo del Torino, Massimo Cellino del Cagliari, Tommaso Ghirardi del Parma, Albano Guaraldi del Bologna, Antonio Percassi dell’Atalanta, Gino Pozzo dell’Udinese, Enrico Preziosi del Genoa, Pietro Lo Monaco del Palermo sono, invece, stati eletti come consiglieri di Lega.

  • Elezioni Lega calcio, fumata nera. Preziosi attacca Abodi

    Elezioni Lega calcio, fumata nera. Preziosi attacca Abodi

    Elezioni Lega calcio, arriva puntuale la prima fumata nera durante l’assemblea dei presidenti di Serie A svoltasi nel pomeriggio di ieri. Esito prevedibile, come pronosticato alla vigilia, con i club del campionato di massima serie incapaci di trovare l’accordo sulla scelta del nuovo presidente di Lega. A questo punto ogni discorso slitta al nuovo anno, quando verrà indetta una nuova assemblea (con ogni probabilità dopo la metà di gennaio), dove verrà effettuata nuovamente la votazione per eleggere la guida della Lega di Serie A. Ricordiamo che nei prossimi scrutini il quorum per essere eletti sarà di 14 preferenze, elemento che potrebbe facilitare il candidato Andrea Abodi, ex presidente di Lega della Serie B negli ultimi due anni, sebbene non siano da escludere altri ribaltoni.

    BYE BYE – Nel frattempo però una notizia c’è, ed è quella dell’abbandono definitivo di Maurizio Beretta, il presidente dimissionario della Lega di Serie A. Quest’ultimo era il nome caldo di Claudio Lotito e altri presidenti vicini all’ordine delle idee del numero uno biancoceleste, fra cui anche lo stesso Enrico Preziosi. L’addio di Maurizio Beretta restringe dunque il cerchio a soli due nomi, ovvero quello di Andrea Abodi, come già anticipato, e l’outsider Ezio Maria Simonelli, “protetto” dell’ad rossonero Adriano Galliani.

    Maurizio Beretta non sarà il prossimo presidente della Lega di Serie A | ©Paolo Bruno/Getty Images
    Maurizio Beretta non sarà il prossimo presidente della Lega di Serie A | ©Paolo Bruno/Getty Images

    PARLA PREZIOSI – Al termine dell’assemblea ha parlato il presidente del Genoa Enrico Preziosi, ribadendo la sua ferma intenzione di non dare il proprio voto all’ormai ex numero uno della Lega di Serie B. Scelta ribadita dal fatto che Andrea Abodi non si sia nemmeno presentato per esporre comunque il suo programma da presidente, lasciando così un vuoto pesante nel pomeriggio di ieri. Dall’altro canto è arrivata netta la posizione dello stesso Andrea Abodi, che in seguito alla prima votazione conclusasi con un nulla di fatto, ha confermato la propria candidatura a presidente di Lega.

  • Elezione Lega A, Abodi vs Beretta. Simonelli terzo incomodo

    Elezione Lega A, Abodi vs Beretta. Simonelli terzo incomodo

    Tempo di elezioni, non solo politiche. Anche il calcio italiano infatti è pronto a rifarsi il look e le prossime settimane saranno decisive per gli assetti delle leghe di Serie D, Lega Pro, Serie B, Serie A e Figc. Se il destino per alcune leghe sembra già scritto, con la riconferma di Tavecchio (Serie D), Macalli (Lega Pro), Abete (Figc), ben più problematica invece si prospetta la scelta della figura che dovrà guidare nei prossimi anni le squadre di Serie B e A. In particolare per la massima serie si registrano gli scontri più accesi, con quella che sembra essere una sfida a due tra Abodi ed il presidente uscente Beretta, con l’aggiunta del terzo incomodo rappresentato in questo caso dal commercialista milanese Simonelli, che potrebbe alla fine spuntarla tra i due litiganti.

    ABODI – Ad oggi la candidatura per le elezioni del presidente di Lega A più plausibile e convincente è quella di Andrea Abodi, dimessosi dalla carica di numero uno della Lega di Serie B la settimana scorsa, con l’obiettivo del grande salto alla poltrona fin qui occupata da Beretta, anche quest’ultimo dimissionario dallo scorso febbraio ma comunque ancora in sella. Abodi rappresenta il nuovo che avanza, colui che è riuscito nell’impresa di cambiare il volto (e il nome) al campionato cadetto, un manager che si occuperebbe a tempo pieno della Lega, e per questo motivo apprezzato dalla maggioranza dei club, non così tanti però da consentirgli un’elezione diretta già il 20 di dicembre, giorno fissato per l’assemblea dei presidenti di Serie A. Tra le società pronte ad eleggere Andrea Abodi ci sono Juventus, Inter, Roma e altri 10 club medio-piccoli. Il quorum in terza votazione è fissato a 14 preferenze. Qualora Abodi non dovesse riuscire a battere la concorrenza di Beretta, potrebbe “scendere” nuovamente in Serie B, dove sarebbe accolto a braccia aperte.

    Elezione Lega A: Maurizio Beretta sarà di nuovo eletto presidente di Lega A? | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    Maurizio Beretta sarà di nuovo eletto presidente di Lega A? | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    BERETTA – Diversamente da Abodi, Maurizio Beretta è invece il vecchio che resta, figura ormai classica delle istituzioni calcistiche e non solo. Anche per questo motivo non dovrebbe sorprendere più di tanto un’eventuale sua rielezione a presidente di Lega, nonostante non sia cambiato praticamente in seno alla Serie A durante il suo “regno”. E’ il prediletto di Claudio Lotito, che non manca occasione per rivolgere violente frecciate al suo avversario (Abodi ndr), rafforzando così la candidatura del dimissionario Beretta. Sono tanti i paradossi che lo accompagnano, su tutti l’aggettivo dimissionario appunto. Rimane il fatto che Beretta continui a piacere oltre alla Lazio anche a Genoa, Cagliari e altri club “amici” del presidente biancoceleste. Se dovesse arrivare alle spalle di Abodi, Beretta con ogni probabilità lascerà il mondo del calcio, una scenario che avrebbe dovuto trovare la sua concretezza nella realtà il 30 giugno scorso, come stabilito dall’assemblea del 2 marzo.

    SIMONELLI – C’è infine lui, Ezio Maria Simonelli, il terzo incomodo, figura attorno alla quale potrebbero convergere i presidenti della Serie A qualora il duello tra Abodi e Beretta si concludesse in un nulla di fatto. Simonelli è il candidato appoggiato dall’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, che lo vorrebbe come presidente di Lega per via del suo profilo estremamente competitivo sul lato “economico”. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Perugia, sindaco della Banca Popolare di Milano, docente di Fiscalità d’impresa presso l’Executive Master della SDA Bocconi di Milano, nonché articolista de Il Sole 24 ore, Simonelli ha ricoperto il ruolo di revisore dei conti della Lega Nazionale Calcio Professionisti. E dal momento che in Italia vanno di moda i governi tecnici, Simonelli potrebbe essere il Monti del calcio italiano. Appuntamento quindi al 20 dicembre, dove sapremo sicuramente qualcosa di più.

  • Andrea Abodi in corsa per la presidenza di Lega A, Juve e Milan divise

    Andrea Abodi in corsa per la presidenza di Lega A, Juve e Milan divise

    Andrea Abodi sogna la presidenza della Lega A. Il numero uno della Serie B ha confermato le sue dimissioni dall’attuale carica, dimissioni che diventeranno effettive venerdì 14 dicembre, quando si svolgerà la riunione del Consiglio Federale. Tra le motivazioni offerte dall’ormai ex presidente quelle delle elezioni delle cariche elettive di Lega che si svolgeranno il prossimo 20 dicembre a Roma. Ad oggi Abodi risulta il favorito per raccogliere l’eredità del presidente Beretta, quest’ultimo dimissionario dal febbraio scorso ma che ancora resiste saldamente sulla poltrone della Lega di Serie A. Andrea Abodi, ex consigliere di amministrazione del Coni dal 2002 al 2008, potrebbe dare quell’impulso e quella ventata di aria nuova di cui necessita il calcio italiano.

    DA BWIN AL DIGITALE – Nei due anni “trascorsi” nel campionato cadetto, Abodi ha tracciato la strada verso un futuro più sostenibile. Tra le iniziative più importanti segnaliamo la partnership con il colosso Bwin e il lancio di un nuovo canale digitale dedicato alle partite della Serie B.

    Gran Gala del Calcio Aic 2011 - Awards Ceremony
    Andrea Abodi al Gran Gala del Calcio 2011 | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    …FUTURA B – Ma Andrea Abodi è stato anche il presidente che ha promosso Futura B, ovvero una piattaforma di sviluppo attraverso la quale tutte le società di Serie B potranno realizzare importanti modifiche alle proprie infrastrutture, rendendo gli stadi più moderni ed efficienti.

    RIFORMA SERIE B – Infine associato al nome di Andrea Abodi troviamo anche la riforma della Serie B che prenderà ufficialmente il via dal 2015, con il numero di squadre che tornerà ad essere quello canonico di 20 squadre rispetto alle ventidue attuali.

    CHI SPINGE – La candidatura di Abodi alla presidenza di Lega A risulta tra le più interessanti dal momento che molte società della massima serie sono intenzionate a sostenere la sua candidatura, come Juve Inter e Napoli.

    CHI REMA CONTRO – Va segnalato comunque anche il parere negativo del Milan, che invece sembra orientato verso il nome di Ezio Maria Simonelli, attuale presidente del Collegio dei revisori.

  • Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    La complessa ed intricata ripartizione dei diritti Tv per il prossimo triennio 2012-2015 ha raggiunto una conclusione dopo una lunga e tirata assemblea di Lega fra i venti presidenti dei club di serie A.

    La decisione sarà ratificata nell’assemblea della prossima settimana ed, intanto, il presidente Maurizio Beretta ha illustrato i punti salienti che riguardano la presente stagione, nella quale saranno applicati i criteri previsti per il biennio precedente (2011-2012), con l’aggiunta di una sorta di “paracadute” da 30 milioni di euro per i tre club che retrocederanno in serie B: una cifra che ha conosciuto un sostanziale incremento considerando che, precedentemente, oscillava fra i 7 milioni ed i 22 milioni di euro.

    Nei due anni seguenti, invece, vi sarà una sorta di “bonus” connesso ai ricavi incrementali che verrà ripartito fra le prime dieci squadre in classifica. Per avere un quadro più chiaro e preciso è necessario, però, illustrare le cifre: il monte diritti tv per la presente stagione sarà pari a 840 milioni di euro, mentre nel prossimo biennio vi si aggiungeranno circa 17 milioni di euro che, appunto, verranno “distribuiti” seguendo la “top ten” della classifica finale di campionato cercando si attenersi,  così, ad un criterio meritocratico che determinerà, quindi, un nuovo obiettivo stagionale per molti club: non solo vincere lo scudetto, classificarsi fra le prime tre per raggiungere la Champions League ma, anche, ottenere una posizione fra le prime dieci per beneficiare della ripartizione del bonus.

    Maurizio Beretta annuncia accordo su diritti Tv | © Vittorio Zunino/Getty Images

    A parte il 40% attribuito in parti uguali, gli altri due parametri sono stati, in questi mesi, oggetto di dibattito e aspre polemiche fra i diversi club: in particolare, il concetto maggiormente controverso ed intricato è stato quello del “bacino d’utenza” che, allo stato dei fatti, viene determinato per il 25% in base ai sostenitori del club, e per il 5% in funzione della popolazione del Comune in cui il club gioca. Fra i club maggiormente scontenti dall’applicazione di tali parametri, c’è il Chievo che ha intenzione di impugnare la decisione finale dell’assemblea e che aveva presentato una contro-proposta, finalizzata ad incrementare la percentuale di distribuzione “uguale per tutti” e di rivedere gli altri parametri di assegnazione. Oltre ai gialloblu veronesi, secondo quanto rivela il presidente Beretta, anche le “sei grandi” e l’Udinese avevano avanzato proposte alternative che, però, non sono state accolte.

    In virtù dell’attuale fotografia della situazione e non considerando la parte “extra” connessa alla composizione della classifica, per il prossimo triennio la Juventus incasserà dai diritti Tv circa 100 milioni di euro, ad Inter e Milan andranno circa 90 milioni a testa, a Roma e Napoli 65 milioni, alla Lazio 50, alla Fiorentina 45 milioni, ad Udinese e Palermo 40. Alla Sampdoria circa 37 milioni, al Genoa 35 milioni così come Cagliari, Bologna, Atalanta e Catania. Al Toro andranno circa 34 milioni, due in più del Parma, mentre Chievo e Siena ne otterranno, rispettivamente, 29 e 27. Il neo promosso Pescara, invece, sarà la “Cenerentola” con 24 milioni di euro.

  • Album Calciatori, Panini trova l’accordo con la Lega

    Album Calciatori, Panini trova l’accordo con la Lega

    Dopo vari incontri è finalmente arrivato l’accordo tra la Lega Calcio Serie A e la Panini che darà quindi vita all’ennesimo album di figurine “Calciatori” che dal 1961 spopola tra gli appassionati di calcio di qualsiasi età: recentemente era stato infatti dichiarato che non era certo che questo accordo arrivasse in quanto vi erano alcuni problemi sui vari diritti. Non bastasse si erano anche inserite altre case editrici estere ad attirare l’attenzione della Lega: proprio l’americana “Topps” aveva proposto di acquistare il tutto andando così a produrre anche questo album oltre che quello già in commercio della Premier.

    La paura di perdere il “Made in Italy” e di commettere un grosso errore nel lasciare andare l’ormai leggendario album dei calciatori ha fatto si che le due parti arrivassero a trovare un punto di incontro: nella passata stagione l’accordo con l’Aic ammontava a circa 7 milioni annui. Nei prossimi giorni invece verrà comunicato ufficialmente il rinnovo del contratto firmato Lega-Panini, che avrà validità quinquennale, spiegando anche tutte le richieste e tutti gli obiettivi del nuovo anno che sono stati imposti dalla Panini.

    Album Panini Calciatori
    Album Panini Calciatori

    Oltre al classico album “Calciatori” verranno infatti creati e messi in vendita altri oggetti da collezione come delle card, dei pupazzi, dei gadget e anche un videogame: questo andrebbe quindi ad aumentare l’interesse della clientela che già da anni è legata al marchio grazie alla raccolta di figurine.

    “Da più di 50 anni le figurine Calciatori Panini rappresentano un must per tutti gli appassionati ed i tifosi di calcio italiano – ha dichiarato il Presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta – Siamo quindi molto orgogliosi di questo doppio storico accordo, prima con l’Assocalciatori e quindi con Panini, grazie ai quali le figurine ufficiali della Serie A saranno parte integrante di questa tradizione. La nostra scelta non è però stata determinata solo dalla tradizione, ma anche da ciò che Panini rappresenta oggi: un gruppo presente in oltre 100 paesi in tutto il mondo, con una esperienza unica nella commercializzazione di collezioni a tema calcio. Anche l’intesa raggiunta con l’AIC è per noi motivo di grande soddisfazione e rappresenta un segnale di rinnovata collaborazione assai importante per il futuro del calcio italiano”.

  • Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Chi è la parte lesa nella vicenda di Cagliari-Roma rinviata dal prefetto del capoluogo sardo per inagibilità dello stadio Sant’Elia? Domanda scontata, ma risposta non banale soprattutto considerando le aspre polemiche montate a seguito della decisione di non far disputare la gara nel pomeriggio di ieri. Polemiche strumentali, probabilmente, a cui seguono scenari complessi ed articolati che fanno riferimento ai necessari provvedimenti da prendere sulla questione.

    In un panorama tanto intricato, dunque, è bene far chiarezza analizzando le diverse posizioni. In primis, quella dello stadio Sant’Elia, dove – prima dell’orario previsto per il fischio d’inizio – è stato svolto un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco che hanno rilevato la non conformità alle norme di sicurezza previste dal decreto Pisanu in termini di “impianti antincendio, strutture in cemento armato e in metallo”, che non lo renderebbero sicuro a tutelare la pubblica incolumità. La questione, però, non è nuova considerando che già nello scorso campionato il Cagliari è stato costretto a “traslocare” allo Stadio Nereo Rocco di Trieste per ovviare all’inagibilità del suo impianto: non si tratta di un problema nuovo, dunque, ma di una questione non risolta in cui a rimetterci maggiormente sono i tifosi e la squadra.

    Su Cagliari-Roma rischio 0-3 a tavolino, Cellino attacca Baldini | © Claudio Villa/Getty Images)

    Per quanto riguarda i tifosi, il Codacons ha presentato un esposto contro il presidente Massimo Cellino che, nonostante la partita dovesse esser giocata a porte chiuse, ha invitato i tifosi a recarsi ugualmente allo stadio, trattandoli come “carne da macello” secondo quanto sostenuto dallo stesso presidente del Codacons Rienzi: in tal senso, verrà lanciata una class action per far sì che chi ha pagato il biglietto per recarsi allo stadio possa far causa al club ed essere risarcito.

    Oltre a quello che è stato, è necessario guardare a quello che sarà, sia per quanto riguarda Cagliari-Roma nello specifico che per quanto concerne le prossime gara casalinghe della società sarda, considerando che lo stesso Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, ha reso noto che – allo stato dei fatti – si è trovato il modo di evitare di giocare a Trieste, decidendo dopo le opportune verifiche di disputare le gare al Sant’Elia, dove il campo di gioco è agibile, ma a porte chiuse. E, nella specifica fattispecie della vicenda Cagliari-Roma, il presidente Beretta ha “passato la palla” alla giustizia sportiva per quanto concerne le dovute valutazioni in merito lasciando più che aperta la possibilità dello 0-3 a tavolino.

    Tali dichiarazioni hanno immediatamente suscitato la furente reazione della società cagliaritana. Il club rossoblu ha, così, diramato un comunicato ufficiale in cui rigetta l’eventualità di una sconfitta a tavolino e di un intervento in tal senso della giustizia sportiva facendo leva sul fatto che si tratta di una partita rinviata dall’autorità prefettizia e, dunque, cancellata dal calendario delle gare in programma per la quarta giornata. Il Cagliari, dunque, sostiene che “nessun pronunciamento è possibile da parte del giudice sportivo” ed ha, così, attaccato le parole del presidente Beretta, definendole “fuori luogo e fuori tempo, atte ad anticipare e sostituirsi al giudice sportivo che è organo terzo rispetto alla Lega”.

    Lo stesso presidente Massimo Cellino, in merito all’ipotesi di sconfitta a tavolino per il Cagliari, ha attaccato il direttore generale della Roma Franco Baldini – che aveva definito la “Roma parte lesa della vicenda” invocando lo 0-3 – paragonandolo ad un “avvoltoio” che spera di avvantaggiarsi dalle disgrazie altrui. Parole forti che contribuiscono a creare un clima ancor più teso ed incandescente attorno ad una vicenda che è tutto fuorchè edificante per l’immagine del calcio italiano.

    Occorrono certezze: urge trovare una soluzione definitiva ed in tempi celeri al “problema stadio”, per evitare che il Cagliari debba giocare tutte le partite in casa a porte chiuse; urge tutelare i tifosi e la squadra che deve scendere in campo, urge decidere quale sarà il destino di Cagliari-Roma rinviata a data da destinarsi. Ma, almeno su quest’ultimo punto, la decisione sarà celere considerando che già domani la serie A torna in campo, anche se potrebbe assumere le connotazioni di una vera e propria stangata per il Cagliari: la sconfitta a tavolino per 0-3 potrebbe essere decisa in virtù dell’articolo 17 del Codice di Giustizia Sportiva, per “responsabilità oggettiva in situazioni che abbiano impedito lo svolgimento della gara” , con l’ulteriore possibilità di una squalifica del campo. 

  • De Laurentiis ha perso la sua battaglia, la Supercoppa italiana si giocherà a Pechino

    De Laurentiis ha perso la sua battaglia, la Supercoppa italiana si giocherà a Pechino

    E’ ufficiale: la Supercoppa Italiana si giocherà a Pechino l’11 agosto alle 14.oo (ora italiana). A confermarlo è il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta. Nei giorni scorsi il Patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis aveva espresso dei dubbi sulla trasferta cinese, ma dopo alcuni colloqui tra lo stesso De Laurentiis, la Lega Calcio e la Juventus, il presidente partenopeo ha fatto dietrofront acconsentendo che tutto rimanesse invariato come da accordi.

    Il presidente della Lega Calcio ha fatto sapere di aver apprezzato la riconferma della volontà del Napoli di giocare a Pechino come da programma: “La decisione va nella direzione di promuovere il calcio italiano a livello internazionale in un Paese dove l’attenzione per il nostro campionato è da qualche anno molto alta” – ha spiegato Beretta che ha anche ricordato come alla gara di Supercoppa dello scorso anno tra Milan-Inter, abbiano assistito oltre 80 mila spettatori.

    Aurelio De Laurentiis | © Andreas Rentz / Getty Images

    Anche il Napoli ha lasciato una nota al riguardo sul sito ufficiale della società:

    Il Presidente Aurelio De Laurentiis, dopo aver parlato oggi a lungo con le autorità cinesi, che gli hanno dato ampie rassicurazioni sull’organizzazione generale della Supercoppa, ha confermato che il Napoli parteciperà regolarmente alla competizione a Pechino, avevamo molti dubbi sulla parte organizzativa. Mi hanno garantito che tutto sarà gestito nel modo richiesto. Ho deciso, per spirito associativo, di non creare problemi alla Lega Calcio. La squadra partirà per Pechino il 5 agosto“.

    La lega calcio aveva preso accordi con le autorità cinesi di far disputare 3 incontri della Supercoppa italiana in terra orientale, la prima disputata è quella dello scorso anno a Pechino tra Milan e Inter, quest’anno Juve-Napoli e per mantenere gli impegni entro il 2015, si dovrà disputare ancora un’altra edizione di Supercoppa in una città cinese. La mancata partecipazione in terra cinese avrebbe causato l’interruzione del contratto con la United Vansen International (contratto da 3,3 milioni e per la quale la prima tranche sarebbe già stata versata) con il conseguente rischio di pagare penali e danni per impegni che gli organizzatori, a sole due settimane dalla partita, avevano già preso.

    E speriamo che prima della competizione il Presidente del Napoli non si faccia assalire nuovamente dai dubbi e capricci anche perchè, l’altra finalista, la Juventus, non tollererebbe altre nuove ombre sulla destinazione del match.