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  • Palermo-Cagliari, ultime e probabili formazioni. Hernandez o Pinilla?

    Palermo-Cagliari, ultime e probabili formazioni. Hernandez o Pinilla?

    Devis Mangia il nuovo tecnico del Palermo dopo essersi meritato la panchina dei rosanero e soprattutto i complimenti più sinceri del suo presidente Zamparini dopo la vittoria casalinga contro l’Inter dovrà dimostrare sul campo di essere all’altezza  della situazione. Mangia stupì tutti battendo i nerazzurri al Barbera per 4 a 3, tanto da portare Zamparini a definirlo come il nuovo Wenger! Confermarsi ad alti livelli non è cosa facile, e a soli pochi giorni di distanza nella sfida contro gli stessi colori nerazzurri , stavolta dell’Atalanta, arriva la prima sconfitta per 1 a 0. A questo punto la voglia di riscatto dovrebbe essere il catalizzatore per portare a casa i 3 punti, e la sfida contro il Cagliari di oggi potrebbe rappresentare per Mangia una bella occasione per dimostrare al proprio presidente il buon lavoro svolto dai ragazzi. Attenzione però perché le insidie sono proprio dietro l’angolo, perché nonostante il Palermo giochi in casa, il Cagliari rappresenta senza dubbio un brutto cliente, poiché nonostante il cambio di tecnico in corsa (Ficcadenti per Donadoni), la squadra sarda gioca a memoria e nelle prime due giornate ha fatto bottino pieno vincendo con la Roma e con il Novara  portandosi così al primo posto in classifica a quota 6 punti.

    Vediamo nel dettaglio le possibili scelte dei due tecnici.

    PALERMO- Mangia nella conferenza stampa alla vigilia della partita ha evitato di fare pretattica, spiegando come l’undici che manderà in campo potrebbe essere simile all’ultimo visto contro l’Atalanta. Indisponibile Alvarez vittima di una distrazione muscolare di primo grado al flessore della coscia sinistra, e Cetto in difesa alle prese con un risentimento muscolare al bicipite femorale della coscia destra, gli unici dubbi riguardano appunto il ballottaggio per il posto a centrocampo, dove sembra essere favorito il talento Zahavi su Bertolo. Il tecnico rosanero dovrebbe quindi scegliere un 4-4-2 classico con un centrocampo in linea a quattro, che gli garantirà il mix di copertura e giusta velocità in caso di ripartenze veloci. Tra i pali il greco Tzorvas, difesa a quattro con Silvestre e l’adattato Migliaccio, ormai sempre più a suo agio come centrale difensivo, mentre sugli esterni E.Pisano e l’immancabile Balzaretti garantiranno corsa e copertura. Nella linea mediana Barreto e Della Rocca più centrali con Ilicic e Zahavi ad agire sulle corsie laterali subito dietro le due punte Miccoli e Pinilla leggermente favorito su Hernandez, pronto al rilancio.

    CAGLIARI- Ficcadenti dopo aver stupito tutti e aver portato il Cagliari a questa partenza sprint, vuole continuare a vincere e strappare ulteriori punti in casa del Palermo. Impresa durissima ma non impossibile, per un Cagliari che gioca davvero un buon calcio e sembra non aver risentito minimamente del cambio di allenatore a pochissimi giorni dallo start del campionato. Il tecnico dei sardi proporrà molto probabilmente l’undici vincente contro Roma e Novara, lanciando da subito uno dei nuovi idoli cagliaritani: Thiago Ribeiro autore di ottime prestazioni e già nel cuore dei tifosi. Ficcadenti dovrebbe adottare il classico 4-3-1-2 già vincente nelle prime stagionali, così messo in campo: in porta Agazzi, difesa schierata a quattro con F. Pisano e Agostini sulle corsie laterali e Canini ed Astori al centro. Centrocampo rodato formato dal terzetto con capitan Conti, Nainggolan e Biondini, mentre Cossu agirà alle spalle del tandem d’attacco formato da Thiago Ribeiro e uno tra Nenè e Larrivey, con l’argentino apparso in ottima forma contro il Novara.
    Palermo (4-4-2): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Ilicic, Barreto, Della Rocca, Zahavi; Pinilla, Miccoli.

    All. Mangia.
    A disp.: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Munoz, Acquah, Bertolo, Hernandez


    Cagliari (4-3-1-2):
    Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Nenè, Thiago Ribeiro.

    All. Ficcadenti.
    A disp.: Avramov, Perico, Ariaudo, Rui Sampaio, Larrivey, Ibarbo, Ekdal.

  • Nasce il Palermo di Mangia, Inter ko. Gasp da rivedere

    Nasce il Palermo di Mangia, Inter ko. Gasp da rivedere

    Notte amara per l’Inter di Gasperini che al Barbera prende quattro dal Palermo e inizia nel peggiore dei modi la stagione appena iniziata. L’avvertimento di Moratti nei confronti della difesa a 3 forse non è stato ben recepito, e se Mourinho nella sua prima stagione alla Pinetina capì che l’adattamento a un modulo non suo era necessario, Gasp dovrà mostrare sicuramente di più di quello visto stasera per non essere ricordato come il sosia di Benitez. Difesa colabrodo, gioco approssimativo, e scelte davvero discutibili (vedere il cambio di Zarate al 33’): queste i capi d’imputazione a suo carico.

    Devis Mangia ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Vediamo nel dettaglio lo svolgimento della partita: Guardando le formazioni balza subito all’occhio nella panchina nerazzurra la figura di Sneijder che viene lasciato a riposo probabilmente in vista della sfida di Champions, mentre per il Palermo la novità è l’arretramento di Migliaccio al centro della difesa al posto di Cetto, con l’inserimento di Della Rocca a centrocampo. PRIMO TEMPO- Parte subito forte il Palermo, con un pressing alto, aggredendo fin da subito i primi portatori di palla nerazzurri. Avvio difficile per l’Inter con un brutto errore di Zarate che al 5’ cerca di dribblare Miccoli e perde la palla vicino la propria area, il numero 10 salentino serve Abel Hernandez che di testa schiaccia e vede negarsi il gol da una bella parata di Julio Cesar. Difesa nerazzurra troppo fragile, con le imbucate di Hernandez che mettono davvero i brividi alla squadra di Gasperini.  Davvero sterile la manovra offensiva nerazzurra con le uniche conclusioni degne di nota, di Cambiasso e Forlan,  entrambe lontane dai pali del greco Tzorvas. Segnali di preoccupazioni per Gasperini che nemmeno alla mezz’ora del primo tempo manda a scaldare Sneijder vista la pessima prestazione di Zarate. GOAL È nel momento più buio al 33’ che l’Inter trova la luce con un gol di Milito che porta i suoi in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un pallone rimpallato, dal limite dell’area Stankovic  trova una gran botta e Milito di astuzia colpisce il pallone deviandolo e anticipando il portiere rosanero: Palermo 0 Inter 1. Nemmeno il tempo di festeggiare e Zarate viene sostituito per far posto a Sneijder.
    Il ritorno del Principe Milito ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Il primo tempo si chiude con i nerazzurri in vantaggio. SECONDO TEMPO- La squadre tornano in campo con il Palermo che sostituisce l’italiano Della Rocca inserendo Acquah, mentre per l’Inter scendono in campo gli stessi uomini. Partono subito forte i giocatori rosanero, sulla stessa riga del primo tempo. GOAL Doccia fredda per i nerazzurri, al 3’ minuto con Miccoli che viene servito da Acquah solo davanti a Julio Cesar e mette con assoluta freddezza il pallone alle spalle del portiere carioca. Tutto da rifare Palermo 1 Inter 1. Al 6’ l’Inter si riaffaccia davanti con Forlan che serve Milito, che a porta vuota calcia a botta sicura ma trova una ‘strana’ deviazione di Migliaccio che colpisce il pallone con un braccio. L’arbitro non ritiene sanzionabile l’azione e fa proseguire come niente fosse tra le proteste nerazzurre, assegnando solamente calcio d’angolo.
    La gioia dopo il gol di Miccoli ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    GOAL Sugli sviluppi del corner Silvestre butta giù in piena area Samuel e stavolta il direttore di gara non ammette repliche assegnando un calcio di rigore che Diego Milito trasforma senza troppi problemi. Palermo 1 Inter 2. GOAL Partita assurda, con il Palermo che si affaccia davanti al 9’ ed è devastante ancora una volta con una verticalizzazione di Ilicic a trovare Miccoli, che entra in area e serve un solitario Hernandez che mette in cassaforte il pareggio portando la partita nuovamente sul pari: Palermo 2 Inter 2. Difesa nerazzurra assolutamente inguardabile. Al 26’ molte proteste rosanero su un brutto fallo di Samuel che essendo già ammonito avrebbe meritato il secondo giallo e la relativa espulsione mentre Brighi lo grazia tra i fischi del pubblico. GOAL E’ Fabrizio Miccoli a mettere il sigillo decisivo a questa partita al minuto 40’ quando su punizione pennella una traiettoria imprendibile e porta i suoi in vantaggio battendo Julio Cesar: Palermo 3 Inter 2. GOAL L’umiliazione per i nerazzurri arriva nel finale al 43’ con un tiro da fuori di Pinilla che Julio Cesar ‘battezza’ fuori e invece incredibilmente la palla centralmente entra in rete. Ingenuità clamorosa per un portiere di tale calibro. Lezione del Parlermo avanti 4 a 2. GOAL Proprio quando la partita sembra finita è Sneijder ad accendere le speranze per i suoi servendo un pallone perfetto a Forlan che da solo davanti a Tzorvas non sbaglia e scarica il pallone in rete, portando l’Inter sul 3 a 4. Arrembaggio finale dei nerazzurri ma il Palermo regge all’impatto e porta a casa un risultato importantissimo. Finale Palermo batte Inter 4 a 3.

  • Altro che Pastore, l’Inter su Pinilla

    Altro che Pastore, l’Inter su Pinilla

    Nel pre partita di ieri tra Inter e Palermo a Roma per la finale di Coppa Italia si era diffusa la notizia di un incontro a cena tra Moratti e Zamparini con tema principale il calciomercato, poi, le accuse mosse dal presidente rosanero hanno forse fatto desistere dall’incontro ma oggi lui stesso è tornato sull’argomento mitigando un pò le esternazioni e spiffernando una clamorosa indiscrezione di mercato.

    Se radiomercato dava Pastore e Ilicic come possibili interessi nerazzurri, Zamparini oggi ha invece svelato la richiesta dell’Inter per Pinilla. Nel mirino di Moratti c’è dunque una nuova prima punta confermando le indiscrezioni che vogliono Milito lontano da Milano nella prossima stagione. Ovviamente il vulcanico presidente ha risposto picche svelando che l’unico giocatore partente potrebbe esser Pastore

    “Javier è l’unico giocatore che si potrà muovere dal Palermo. Sono interessati a lui 4-5 club esteri. Lo vogliono, Real Madrid, Barcellona, Chelsea, Manchester City, oltre alle italiane Inter, Milan e Juve. Io mi auguro che rimanga, la squadra è quasi fatta per la prossima stagione, mancano pochi tasselli, è pronta per lottare per i posti dal quarto al decimo. La squadra che accredito di più per Pastore è il Real Madrid, non perché sia più avanti ma perché sono quelli che ne hanno più bisogno e a Mourinho piace”

  • Verso Inter-Palermo, Iaconi ci racconta i segreti di Pinilla e Ranocchia

    Verso Inter-Palermo, Iaconi ci racconta i segreti di Pinilla e Ranocchia

    Non solo Eto’o e Pastore, Miccoli e Pazzini: la Finale di Coppa Italia 2010/11 tra Inter e Palermo, ultimo trofeo assegnato in Italia per la stagione agonistica in corso, ha altri protagonisti che possono risultare decisivi. Sfida nella sfida è quella tra Mauricio Pinilla, attaccante cileno dei rosanero, ed Andrea Ranocchia, difensore centrale dei nerazzurri e della Nazionale italiana di Cesare Prandelli. Gli addetti ai lavori sostengono che da chi vincerà questa sfida potrebbe dipendere l’esito finale del match.

    L’attaccante giramondo contro il difensore del prossimo decennio, il temperamento sudamericano e la voglia di gol versus l’ultimo prodotto d’elite della scuola calcistica difensiva nostrana: il Vieri cileno contro la Ranocchia diventata Principe, insomma. Andrea Iaconi, ex D.S. tra le altre di Pescara, Grosseto ed Arezzo ed accostato di recente al Bologna e ad altri club della massima serie, è colui che li ha scoperti, lanciati e poi ceduti a squadre di blasone con autentici capolavori di calciomercato proprio quando i due virgulti militavano nelle due squadre toscane (Pinilla a Grosseto e Ranocchia ad Arezzo).

    “E’ una bella soddisfazione nel mio piccolo per me, senza dimenticare che sulla panchina del Palermo c’è Delio Rossi che proprio io portai a Pescara” dichiara a IlPallonaro.com. Il suo capolavoro di mercato, tra i tanti che può annoverare nel suo prestigioso curriculum, è probabilmente proprio Pinilla, rilanciato dopo anni difficili e venduto a peso d’oro a Zamparini (soldi comunque ottimamente spesi a giudicare dai numeri e dalle prestazioni): “Pinilla mi fu suggerito dal procuratore perugino Dozzini che mi segnalò il ragazzo e mi raccontò le sue esperienze passate. Aveva girovagato per l’Italia e decisi di aggregarlo in prova nel ritiro del mio Grosseto. Dopo appena due giorni lo tesserammo, tanto ci aveva impressionato. Il campionato che disputò è storia nota”.

    Un torneo a dir poco straordinario condito, nonostante un infortunio che lo tenne fermo a lungo, da 24 reti in 24 partite disputate e dal titolo di vicecapocannoniere del torneo cadetto dietro Eder. “C’erano 5 o 6 squadre che lo volevano e che offrivano più o meno la stessa cifra, fu Pinilla a scegliere Palermo. Pensare che avevo quasi chiuso con il Milan ma ancora oggi non ho capito perché i rossoneri all’ultimo si tirarono indietro. Secondo me, se sta bene fisicamente e può avere continuità di impiego, Pinilla è tra le prime 4 punte attualmente in Italia”. L’altra scoperta di Iaconi è Andrea Ranocchia ma la sua storia è diversa: “Ranocchia era già nella rosa dell’Arezzo quando arrivai ed era giovanissimo ma già si vedevano le sue potenzialità.

    Ad Arezzo c’erano seri problemi societari tanto che mi ritrovai solo a gestire tutto. Ricordo che la trattativa con il Genoa fu molto complessa, non erano poi tanto convinti di prendere il ragazzo al punto che una volta decisi lo girarono al Bari. Il ragazzo con Ventura fece una stagione straordinaria e l’approdo all’Inter ed in Nazionale è stato una naturale conseguenza di quanto fatto”. Che inizino le danze per l’assegnazione della coccarda tricolore: Pinilla e Ranocchia, tra i tanti fuoriclasse presenti, sono pronti a dare il loro contributo.

  • Niente regali, Sampdoria–Palermo 1-2, Blucerchiati in serie B

    Niente regali, Sampdoria–Palermo 1-2, Blucerchiati in serie B

    Incredibile retrocessione in serie B della Sampdoria che nemmeno un anno fa di questi tempi festeggiava la qualificazione ai preliminari di Champions League. Decidono i gol del leccese Miccoli nel primo tempo e di Pinilla nella ripresa, inutile il momentaneo pareggio di Biabiany.

    Senza gli squalificati Mannini e Ziegler, è una Sampdoria a trazione anteriore, con Biabiany a sostenere le punte Pozzi e Maccarone. In difesa confermato Da Costa tra i pali, con Zauri e Laczko esterni e la coppia di centrali Volta-Lucchini. Nel Palermo fresco di qualificazione alla finale di Coppa Italia, Rossi fa riposare diversi titolari: in porta Benussi prende il posto dell’infortunato Sirigu e fa il suo debutto stagionale in campionato; out anche Balzaretti, a centrocampo Migliaccio, Liverani e Nocerino, con Ilicic mezza punta alle spalle di Hernandez e Miccoli.

    Samp che parte molto bene creando qualche pericolo in zona benussi soprattutto con Massimo Maccarone, ma il segnale che la partita della Sampdoria non sarà fortunata è rappresentato dal gol, assolutamente regolare annullato a Pozzi, lo stesso si inginocchia davanti all’assistente quasi a supplicarlo di cambiare idea, ma non c’è verso e al 46’ Fabrizio Miccoli mantiene la promessa fatta alla sua squadra del cuore, il Lecce, insaccando alle spalle di Da Costa un diagonale su assist di Ilicic gelando tutto lo stadio Marassi attonito ed incredulo a quanto sta accadendo.

    Si riparte e la Samp centra subito il pareggio. Calcio d’angolo, mischia in area, colpo di testa di Biabiany e gol, con qualche dubbio circa una carica proprio del francese sul portiere del Palermo Benussi. Il Lecce vince a Bari ed alla Sampdoria il pareggio non basta, ma invece della vittoria arriva la condanna definitiva rappresentata dal gol di Mauricio Pinilla su azione di contropiede su assist di Abel Hernandez.

    Fine ingloriosa della squadra del presidente Garrone che paga lo screzio avuto con Cassano e la cessione di Pazzini un po’ frettolosa o comunque mal monetizzata con una retrocessione in serie B e con tutti i suoi giocatori, con in prima linea capitan Palombo, a piangere ed a chiedere scusa a tutta Marassi

  • Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Il ritorno di Delio Rossi a Palermo doveva coincidere con il ritorno del Palermo alla vittoria, in un Barbera infuocato dal clima quasi estivo, e dall’iniziale contestazione della curva, che espone uno striscione eloquente all’indirizzo della squadra: “Vergogna!”. Per Delio Rossi, però, al suo ingresso in campo solo applausi dalla maggior parte dello stadio, con il tecnico romagnolo visibilmente emozionato nel ritornare al suo posto in panchina, che era stato bruscamente costretto a lasciare dopo la sconfitta per 0-7 con l’ Udinese.

    Inizia, così, il leit motiv della gara: con un netto contrasto fra la curva del tifo organizzato, che contesta duramente, ed il resto dello stadio che applaude l’allenatore e le buone iniziative della squadra, e finisce nell’incredulità generale, con tanto di rissa in coda, nella contestazione generale dello stadio per un risultato sfuggito al 51′ del secondo tempo, dopo sei minuti di recupero.

    Il Palermo entra in campo concentrato e determinato, voglioso di dimostrare la volontà di voltare pagina e chiudere al meglio la stagione, volenterosi di riconquistare i propri tifosi. Dopo soli 5 minuti di gioco il primo gol si è già compiuto: Liverani detta il passaggio per Balzaretti, che serve Kurtic che arriva da dietro e dall’altezza del dischetto mette in rete. E’ il primo gol per lo sloveno classe ’89, una scommessa di Delio Rossi per questa partita, in sostituzione dello squalificato Pastore, in tribuna. E lo sloveno dedica il gol proprio al tecnico prima di essere sommerso dall’abbraccio dei compagni.

    Nell’azione del primo gol del Palermo, si infortuna Felipe del Cesena, poi sostituito da Pellegrino all’ottavo minuto.

    La partita si stabilizza nei primi venti minuti del primo tempo dopo il gol del vantaggio del Palermo, con qualche folata della coppia rosanero Miccoli-Pinilla, che mostrano una buona intesa nell’azione che al 19′ si conclude con una deviazione in angolo, e successivo tiro di Kurtic parato da Antonioli.

    Dal 20′ in poi, però, il Cesena si scuote con una serie di iniziative interessanti: al 21′ è bravo Parolo con un pallonetto a scavalcare ed a provare il sinistro, poi deviato in angolo. Al 28′ ancora Cesena, con un’azione pericolosa di Giaccherini, che suggerisce per Malonga: da posizione più che favorevole, però, l’attaccante manda a lato di sinistro colpendo l’esterno della rete.

    Al 30′ episodio dubbio in area, che innesca le polemiche del Cesena: ammonito per simulazione Malonga, dopo un contatto in area di Liverani sul quale il Cesena reclamava il rigore.

    Dopo una fase favorevole al Cesena, il ritorno del Palermo al 35′ , con ottimo inserimento di Cassani a destra e cross per Mauricio Pinilla, che colpisce bene di testa, anche se Antonioli risponde a dovere.

    Un minuto dopo, in una fase favorevole per il Cesena, il raddoppio del Palermo: al 36′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tiro cross di Balzaretti (presente in tutte le occasioni decisive del Palermo) intercettato da Pinilla – in posizione regolare – che conclude in gol da pochi passi: l’attaccante non segnava dal mese di Dicembre ed il suo gol fa esplodere anche la gioia di Delio Rossi che lascia la panchina per andare ad esultare insieme ai suoi giocatori, approfittandone anche per qualche richiamo di natura tattica, in particolare al giovane Acquah.

    Nel finale di primo tempo, buona azione di Jimenez per il Cesena, fermato in extremis a pochi passi da Sirigu dall’intervento provvidenziale di Goian.

    Il secondo tempo riprende con una buona intuizione di Balzaretti al 6′, che vede l’inserimento di Kurtic, che però non riesce ad inquadrare la porta di sinistro. Al 9′, invece, buona azione del Cesena: Jimenez sull’out di destra dribbla e suggerisce per Giaccherini che si gira in area e colpisce bene di sinistro, trovando l’ottima risposta di Sirigu.

    Al 13′ fuori Miccoli, applaudito  dal pubblico e sostituito da Hernandez, fischiato,  e fuori Caserta per Rosina nel Cesena. Con i cambi e con il caldo i ritmi rallentano, il Palermo sembra in grado di controllare saldamente la gara, innescando ancora qualche buona azione. Il Cesena sembra spento, ancor di più dopo l’espulsione di Van Bergen che al 29′ entra in modo scomposto su Pinilla: intervento contestato anche dalla panchina con Sammarco che si fa espellere per proteste.

    Quando la partita sembrava ormai conclusa, incanalata su una vittoria meritata, il blackout che non ci si aspetta durante i sei miuti di recupero: al 47′ segna Parolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, accorciando lo svantaggio anche a causa di una distrazione collettiva della difesa del Palermo. Al 49′ Hernandez avrebbe la possibilità di richiudere la gara, ma Antonioli para, e così al 51′ il gol del definitivo 2-2 di Giaccherini gela il Barbera, innescando la rissa finale causata dall’esultanza provocatoria di Caldoro, secondo portiere del Cesena, proprio di fronte alla panchina del Palermo.

    Amarezza finale per i siciliani desiderosi di ritornare alla vittoria, esultanza per il Cesena di Ficcadenti che strappa un punto importante e che lo proietta a meno uno dalle quart’ultime, a 31 punti, approfittando degli stop di Parma e Sampdoria.

  • Derby siciliano: ritornano i tifosi del Palermo a Catania. Infortunio Pinilla, dubbi per Ilicic

    Derby siciliano: ritornano i tifosi del Palermo a Catania. Infortunio Pinilla, dubbi per Ilicic

    I Derby, è noto, sono una partita a sè, esulano dalle logiche e dalle previsioni, senza possibilità di pronostico. Il derby siculo numero 80 della storia, Catania – Palermo, non sfugge alla classificazione di partita ad alta tensione. Gli spunti d’interesse sono molteplici: il Palermo vuol proseguire la sua fase di ripresa, completando il rilancio della gestione Cosmi, dopo l’exploit della precedente giornata contro la capolista Milan; il Catania, invece, è alla ricerca di preziosi “punti tranquillità“, che lo possano allontanare dalle zone calde della bassa classifica. 

    Ci si augura, però, che l’importanza del match generi solo una positiva tensione agonistica, e che l’incontro possa disputarsi all’insegna della correttezza sugli spalti, soprattutto in occasione della riapertura del Massimino ai tifosi palermitani, dopo i folli scontri del 2007 che portarono alla morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.

    Dalle tifoserie ci si aspetta, dunque, una reale prova di maturità, ed un’ulteriore conferma dei buoni segnali registrati in occasione della gara di andata a Palermo, quando -con la presenza dei Catanesi al Barbera – non si riscontrò alcuna problematica di ordine pubblico: d’altronde, come recitavano alcuni striscioni “Non ci può essere derby senza rivali!”.

    Che sia una partita corretta sugli spalti è – fra gli altri – anche l’auspicio del patron del Palermo, Maurizio Zamparini: ”Spero sia una partita di calcio, un evento sportivo con la giusta rivalità ma all’insegna della correttezza; mi auguro che la violenza sia lontanissima dal Massimino. Chi è favorito? Dico 60% Catania, il fattore campo è molto importante in queste sfide. Tra i rossoazzurri non temo nessuno in particolare, quello che mi inquieta è la loro voglia di combattere. Noi tecnicamente siamo una buona squadra. Se scenderemo in campo con la loro stessa determinazione avremo grandi possibilità di ottenere un risultato positivo”.

    In casa rosanero, l’allenatore Serse Cosmi sta preparando meticolosamente la sfida, anche se costretto a ranghi ridotti fino ad oggi. Da domani, avrà a disposizione tutti i Nazionali, ma dovrà monitorare la situazione infortuni.

    Mauricio Pinilla, durante un allenamento con la sua nazionale cilena, ha riportato una lesione di primo grado al vasto mediale della coscia sinistra, che – con grande probabilità – lo costringerà a saltare il derby di domenica.

    Apprensione, inoltre, per le condizioni dello sloveno Ilicic, uscito solo dopo 30 minuti di gioco della partita di ieri fra Irlanda del Nord e Slovenia, terminata 0-0, valida per le qualificazioni ad Euro 2012 del gruppo C (quello dell’Italia). Lo staff medico palermitano attende il rientro del giocatore per svolgere gli esami di controllo, anche se dalle dichiarazioni del procuratore di Ilicic, è trapelato un po’ di ottimismo: “Ho sentito Josip ieri e mi ha confidato che, fin dall’inizio dell’incontro, aveva avvertito una fitta alla parte posteriore della coscia, che non gli aveva impedito comunque di proseguire la sua partita. Successivamente però nel corso del match si è ripresentato il dolore e il ragazzo ha optato per richiedere il cambio per evitare ulteriori possibili complicazioni. Peccato perché ho visto la partita ed era partito molto bene sfiorando la rete in un paio di occasioni”.

    Buone notizie, invece, per Migliaccio, Cassani e Miccoli, che nell’allenamento pomeridiano delle 15 (a porte chiuse), si alleneranno in gruppo, avendo recuperato completamente dai rispettivi infortuni.

    In casa Catania, buone notizie per l’allenatore Diego Simeone da Izco e Biagianti, tornati ad allenarsi in gruppo dopo una lunga assenza, così come in via di miglioramento sono le condizioni di Capuano, Martinho e Sciacca, che hanno svolto ieri una seduta differenziata.

    Intanto, è partita forte la prevendita per il match, con cinquemila tagliandi venduti in soli due giorni: si preannuncia il record stagionale di presenze al Massimino di Catania. I tifosi etnei, forse, sperano nel precedente positivo dello scorso anno, quando – esattamente nella stessa data, il 3 Aprile – il Catania vinse per 2 a 0 con doppietta dell’argentino Maxi Lopez, nel giorno del compleanno dell’attaccante rossoazzurro.

  • Crack Pinilla, Maccarone si riprende il Palermo

    Crack Pinilla, Maccarone si riprende il Palermo

    Massimo Maccarone aveva preparato la valigia per trasferirsi a Genova sponda doriana alla ricerca di riscatto dopo la parentesi incolore con la maglia del Palermo. Le qualità di BigMac non sono mai state messe in disccussione tanto che pure Zamparini ha fatto intendere che la cessione è solo per mancanza di opportunità e non per una bocciatura tecnica.

    L’infortunio di Pinilla, frattura da stress al quinto metatarso del piede sinistro, ha però stravolto un pò le carte e per Maccarone la cessione non è più cosi scontata.

    I rosanero attenderanno infatti di capire l’entità dell’infortunio e sopratutto le condizioni dell’acciaccato Hernandez ma nel frattempo Maccarone avrà la possibilità riconquistarsi maglia e credito, diventando magari l’uomo in più per Delio Rossi nella seconda parte della stagione.

  • Gilardino alla Juve a gennaio. La chiave è Amauri

    Gilardino alla Juve a gennaio. La chiave è Amauri

    La vittoria di ieri nel posticipo contro la Lazio ha lanciato definitivamente le ambizioni della Juventus che si è candidata come l’anti Milan sebbene i bianconeri siano ancora a -6 dai rossoneri ma con il vantaggio di poter concentrare le forze solo ed esclusivamente sul campionato dopo l’eliminazione dall’Europa League.
    Ma per lottare fino in fondo urge un attaccante capace di garantire quei 15-20 gol stagionali che al momento manca in rosa nonostante Quagliarella stia segnando come non aveva mai fatto in precedenza, Agnelli, Marotta e Del Neri l’hanno capito e per questo hanno deciso di intervenire nel mercato di gennaio per portare a Torino un centravanti di livello, il cui nome risponde a quello di Alberto Gilardino.

    E’ infatti l’attaccante dell Fiorentina, secondo Sportmediaset, il principale obiettivo della dirigenza bianconera che avrebbe proposto ai viola uno scambio con Amauri, tartassato da infortuni (ben 4 quest’anno) e che non è riuscito, nelle poche occasioni avute a disposizione in questa stagione, ad esprimere tutto il suo potenziale dopo una partenza incoraggiante.
    Gilardino, che era stato già trattato dalla Juventus nella stagione 2005-2006 quando poi si trasferì dal Parma al Milan, farebbe carte false per approdare nella squadra per la quale faceva il tifo da bambino.
    L’affare è fattibile ma Amauri pare restìo ad accettare Firenze come destinazione con conseguente rilevante decurtamento dello stipendio: l’attaccante italo-brasiliano infatti vedrebbe ridursi l’attuale ingaggio dai 3.8 milioni ai 2.5, gli stessi che percepisce Gilardino, oltre al fatto di essere costretto a ridimensionare i suoi obiettivi andando a giocare in un club che al momento sta attraversando un periodo difficile e in cui i risultati sono al di sotto delle aspettative.

    In caso non se ne facesse nulla restano sempre in piedi le trattative con Catania e Palermo per Maxi Lopez e Pinilla ma pare evidente che il dg Marotta stia puntando forte sul bomber di Biella per dare la caccia al Milan di Zlatan Ibrahimovic.

  • Palermo – Parma 3-1, le pagelle. Ilicic e Pinilla super

    Palermo – Parma 3-1, le pagelle. Ilicic e Pinilla super

    Palermo:
    Sirigu: 7 Dietro Buffon c’è Sirigu, il portierino rosanero evita la rimonta del Parma superandosi su Crespo.

    Munoz: 6,5 Tener a bada il Crespo attuale è un compito arduo per chiunque, lui ci riesce. Conferma

    Bacinovic: 6,5
    Riesce a sdoppiarsi compiendo un lavoraccio sia in fase di contenimento che di spinta

    Ilicic: 7 Sembra un veterano trascina la squadra al pari con le sue improvvise accelerazioni. La traversa gli nega la gioia del gol.

    Pastore: 4,5 E’ in giornata no e si vede.

    Pinilla: 7,5 Se la Juve vuol provare a prenderlo un motivo ci sarà.

    Parma:
    Zaccardo: 4Giocare in quel che fu il suo stadio lo destabilizza condisce una partita storta con un fallaccio su Pinilla e una autorete.

    Paletta: 6,5 Il primo tempo giganteggia sull’attacco rosanero, la ripresa è calante ma lui è sempre positivo.

    Giovinco: 6,5
    Il folletto del Parma è l’ultimo a mollare, danza tra le linee ma troppo spesso predica nel deserto.

    IL TABELLINO
    PALERMO-PARMA 3-1

    7′ A. Lucarelli, 6′ st Pinilla, 16′ st Miccoli, 44′ st aut. Zaccardo (Pal)
    Palermo (4-3-2-1): Sirigu 7; Bovo 6, Muñoz 6,5, Goian 6, Balzaretti 5,5; Rigoni 5 (27′ st Liverani 5,5), Bacinovic 6,5, Nocerino 6; Ilicic 7, Pastore 4,5 (1′ st Pinilla 7,5); Miccoli 7 (36′ st Kasami 6,5). A disp.: Benussi, Glik, Garcia, Maccarone. All.: Rossi 7
    Parma (4-3-3): Mirante 6,5; Zaccardo 4, Paletta 6,5, A. Lucarelli 6,5, Pisano 6; Candreva 6, Dzemaili 6, Morrone 5,5 (33′ st Bojinov sv); Angelo 6, Crespo 5,5, Giovinco 6,5. A disp.: Pavarini, Dellafiore, Pereira, Paci, Ze Eduardo, Feltscher. All.: Mezzini 5
    Arbitro: Gava
    Ammoniti: Angelo, Dzemaili, Zaccardo (Par)
    Espulsi: –