Alla fine anche i più romantici devono necessariamente cedere alle ragioni del vil denaro, Massimo Moratti ha sciolto le ultime riserve sulla cessione della tanto amata Inter al magnate indonesiano Erick Thohir che entra di prepotenza con una quota al 40% sin da subito mantenendo Moratti e soci al comando per i prossimi tre anni per poi completare l’acquisto e prendere possesso al 100% della società nerazzurra. Non un entrata dalla porta secondaria, come molti vogliono far credere, ma una svolta epocale per il calcio italiano con il magnate indonesiano pronto a dettare le regole sin da subito con il primo acquisto rappresentato dal belga, ma di chiare origini indonesiane, Radja Nainggolan.
Migliore spot per Thohir non ci può essere per lanciare un chiaro messaggio ai tanti tifosi nerazzurri spaesati ed imbarazzati e costretti ad ingoiare bocconi amari dopo l’era del Triplete targata Mourinho. Moratti si vede costretto a cedere il suo giocattolo più prezioso che ha causa di gestioni scellerate è molto vicino alla bancarotta. Ben venga quindi il magnate indonesiano a salvare una delle squadre più rappresentative del calcio italiano e famosa in tutto il Mondo.
Oltre a Nainggolan, richiesta esplicita di Erick Thohir,Marca Branca sta cercando di salvare la sua scrivania dopo due stagioni di calciomercato a dir poco imbarazzanti con acquisti fuori da ogni logica sia sportiva che economica. Certo non si è partiti bene con la svendita dei due talenti dell’Under21 Caldirola e Donati finiti in Germania rispettivamente al Werder Brema ed al Bayer Leverkusen per pochi spiccioli, chiaro segnale che senza il magnate indonesiano a rimpinguare le casse nerazzurre, Walter Mazzarri si sarebbe trovato ad essere letteralmente passato dalle stelle partenopee alle stalle nerazzurre. I due gioielli Duncan e Bardi dovrebbero essere ceduti in prestito al Livorno per un anno d’apprendistato in Serie A mentre per Isla e Kolarov si attende l’arrivo del cash dall’Indonesia per poter ripartire alla conquista di una credibilità sportiva ed economica che ad oggi appare sin troppo lontana.
Dopo una decina di giorni pieni di scaramucce e di forte’imbarazzo di una lotta fra poveri, Juventus e Milan sono uscite finalmente allo scoperto, con la squadra bianconera decisa più che mai a centrare l’obiettivo Carlitos Tevez ed il Milan che vorrebbe far ritornare a casa il figliol prodigo Alessandro Matri. Infatti il disturbo rossonero attuato da Adriano Galliani nelle passate giornate con addirittura il blitz dell’Amministratore Delegato rossonero a Milano con l’agente dell’”Apache”, ha sortito gli effetti sperati con la Juventus che ha accelerato la trattativa con la telefonata odierna di BeppeMarotta al ManchesterCity, con la conseguenziale dipartita di Alessandro Matri e con appunto il Milan in pole position per l’acquisto della punta bianconera.
Infatti con l’arrivo di Llorente e l’approdo di Carlitos Tevez il primo sacrificato in attacco è proprio l’ex giocatore del Cagliari che non avrebbe tate possibilità di giocare considerate le scelte ben precise fatte da Antonio Conte dopo il famoso incontro con la dirigenza bianconera a fine Campionato. Ancora una volta Adriano Galliani si è dimostrato il numero uno in Italia dei dirigenti sportivi forzando la trattativa Tevez – Juventus di modo che Massimiliano Allegri possa riabbracciare il suo pupillo con cui ha fatto grandissime cose durante l’esperienza a Cagliari.
Oggi Beppe Marotta ha fatto la telefonata ufficiale al Manchester City comunicando l’interesse del club di Corso Galileo Ferraris per Carlitos Tevez con cui la Juventus ha già trovato un accordo di massima con un triennale da cinque milioni di euro all’anno. Adesso la palla al City che parte da una cifra di 15 milioni per il cartellino dell’argentino, cifra che molto probabilmente potrà essere abbassata a 12 milioni in forza della scadenza del contratto di Tevez nel 2014. Intanto la Juventus è impegnata sulle comproprietà dove si registra l’acquisto definitivo di Federico Peluso per 4,8 milioni di euro versati all‘Atalanta e del ghanese Asamoah che verrà riscattato domani dopo l’incontro che ci sarà in serata con l’Udinese mentre per quanto riguarda Isla si va verso il rinnovo della comproprietà con l’Inter sempre alle porte.
Grande attività in sede di calciomercato per la Juventus campione d’Italia. Prosegue il necessario lavoro di Beppe Marotta, amministratore delegato e D.G. juventino, nell’intento di migliorare la squadra allenata dal confermato tecnico Antonio Conte. (altro…)
Dopo molti anni di assoluto silenzio e battaglie infuocate dentro e fuori dal campo, Juventus ed Inter tornano nuovamente a parlarsi e non per scambiarsi reciproche offese, come tradizionalmente è successo in passato creando una rivalità storica e per alcuni tratti decisamente fuori luogo fra i due club. (altro…)
Sono trascorsi nove mesi esatti da quel celeberrimo Milan-Juventus, matrix di tutte le polemiche trascinatesi fino al termine della stagione scorsa. Dopo 270 giorni i rossoneri si prendono la rivincita, battendo i campioni d’Italia per 1-0 grazie al discusso rigore trasformato da Robinho alla mezzora del primo tempo. Discusso per usare un eufemismo, in quanto la moviola ha chiarito ben presto come il penalty in realtà fosse inesistente. L’errore di Nicola Rizzoli è costato caro alla Juventus, che dopo essersi trovata in svantaggio non ha avuto la forza nei restanti 60 minuti di trovare la rete del pareggio. Al termine della partita ha vinto però il fair play, nota piacevolissima in rapporto a quanto accaduto nove mesi prima. Allegri ammette che il rigore fosse inesistente, così come Buffon e Marotta strigliano i giocatori per non aver giocato da Juve. Dopo la sconfitta di ieri i bianconeri restano fermi a quota 32 punti, in ogni caso saldamente al comando della classifica. Risale invece il Milan, che si porta in ottava posizione a 18 punti, a cinque lunghezze dal quinto posto.
RUOLI INVERTITI – Il Diavolo ha vestito i panni della provinciale, come la posizione di classifica imponeva. Per novanta minuti il Milan ha recitato al meglio il copione che per anni è stato il canovaccio vincente della Juve. Orgoglio, cuore, pressing, c’era un po’ di tutto nelle gambe e nei polmoni dei calciatori rossoneri, guidati ieri sera dal capitano Montolivo, acclamato dal gruppo come nuovo leader vista l’assenza contemporanea di Ambrosini e Abbiati. Dall’altra parte c’era una Juventus manovriera, capace di realizzare un 62% di possesso palla rivelatosi alla fine infruttuoso. I ritmi utilizzati da Pirlo e compagni hanno ricordato al pubblico di San Siro quelli che il Milan era solito attuare in questi ultimi anni, dall’ultimo Ancelotti fino all’avvento di Leonardo. E’ stato quindi un Milan-Juventus alla rovescia se vogliamo, così come il punteggio finale, che ha premiato la squadra messa peggio in classifica.
LA CHIAVE – Oltre alla grinta e alla determinazione messe in mostra per novanta minuti, il Milan ha vinto la partita tagliando completamente i rifornimenti alle due punte centrali (Vucinic e Quagliarella, quest’ultimo sostituito da Giovinco nella ripresa). In questo hanno giocato un ruolo fondamentale l’ex Nocerino e sopratutto l’olandese De Jong, che come mediano di rottura davanti alla difesa riesce a dare il meglio di sé. I vari Pirlo, Vidal, e Marchisio non sono riusciti mai ad accendere e dialogare con i due attaccanti, rendendo così del tutto vano il copioso possesso palla. L’altra nota stonata in casa bianconera è rappresentata dall’ennesima prova negativa del cileno Isla, preferito a Liechtsteiner. La partita dell’ex Udinese dura soltanto un tempo, con Padoin che gli subentra ad inizio ripresa. E’ lo stesso Isla a indurre Rizzoli all’errore, con un intervento da Superman (cit. Francesco Falleti) in piena area di rigore. In assenza di Ibrahimovic il cileno ha voluto in un certo senso non far rimpiangere lo svedese. Peccato che il risultato non sia stato dei più felici.
Le pagelle di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012) Mexes 7: ottima prova difensiva del francese dopo la brillante prestazione di Bruxelles. Allegri forse ha trovato la coppia titolare da qui fino al termine della stagione, con il colombiano Yepes (7) decisamente in palla affianco all’ex giallorosso. Montolivo 7: a fine partita dichiara come la serata di ieri sia stata la più bella della sua vita. Avere la fascia da capitano e l’investitura direttamente da Berlusconi ha reso Montolivo leader carismatico del nuovo centrocampo rossonero insieme a De Jong e Nocerino (6,5 ad entrambi). El Shaarawy 6,5: forse più in ombra rispetto ad altre partite, ma i suoi sono novanta minuti di completo sacrificio e abnegazione. Il 92 rossonero dà un ulteriore conferma di come la testa faccia la reale differenza tra un talento e un campione. Isla 3: disastroso. L’ex Udinese non ne azzecca una. Falloso tecnicamente, indisciplinato tatticamente, consegna il penalty agli avversari. La sua partita da incubo termina subito dopo l’intervallo. Rispetto ad Asamoah (5,5), il suo acquisto inizia ad essere considerato un grave errore. Pirlo 4,5: male, male, male. Torna a San Siro e torna ad essere il giocatore lento e poco lucido “ammirato” nell’ultimo periodo con la maglia del Milan. L’accoglienza dei tifosi rossoneri e le fatiche di Champions fanno il resto. Non che i suoi compagni di reparto, Vidal (5) e Marchisio (5) facciano di meglio, ma qualcosa in più i supporter bianconeri si aspettavano dall’ex Trilly Campanellino (cit. Carlo Pellegatti) Quagliarella 4: un fantasma. Mai in partita, mai un pallone giocabile. Ma la vera chicca la regala una volta sostituito, passando vicino ad Alessio e sussurandogli qualcosa. Mettiamo la mano sul fuoco che non siano stati gli auguri di Natale anticipati di un mese.
Stephan Lichtsteiner era stato associato ad un interessamento da parte del Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti nell’ultima parte del mercato estivo che, però, si era ben presto “sgonfiato” anche perchè la Juventus aveva posto il veto alla partenza del laterale svizzero anche a causa dell’infortunio di Isla che ha tenuto fuori il neo acquisto cileno fino a metà settembre.
Ora, però, la situazione risulta essere molto differente e, già nel mercato di Gennaio, potrebbe esservi l’addio a Lichtsteiner a causa di un bilancio negativo che ha contraddistinto il suo inizio di stagione e, soprattutto, per alcune incomprensioni con mister Conte sfociate, in particolare, con la sostituzione nella gara contro l’Inter dopo il fallo su Palacio che avrebbe dovuto costargli l’espulsione. In quell’occasione, nel momento di uscire dal campo, Lichtsteiner è apparso visibilmente contrariato e non ha fatto nulla per evitare di mostrare platealmente di non aver gradito la decisione del team Alessio-Conte.
A questo si aggiungono, poi, altre piccole crepe emerse negli allenamenti settimanali, causate da alcuni comportamenti “sopra le righe” dello svizzero, lasciatosi andare a reazioni istintive che contraddistinguono, spesso, il suo temperamento: parafrasando Antonio Cassano, la Juventus non gradisce coloro che “escono dai binari” e, dunque, tale discorso potrebbe essere esteso proprio al caso specifico di Lichtsteiner.
Oltre alle motivazioni comportamentali, però, la sua partenza potrebbe essere connessa ad un discorso di opportunità: nelle ultime gare finite in goleada – contro il Nordsjaelland in Champions League e contro il Pescara in campionato – infatti, la Juventus ha valutato di potersi affidare con profitto a Mauricio Isla nel ruolo di esterno sinistro, anche alla luce delle sue caratteristiche maggiormente offensive e la sua capacità di inserirsi e proporre cross, che lo rendono più idoneo al gioco voluto da Antonio Conte, che ne aveva richiesto esplicitamente l’acquisto.
Inoltre, emerge un’ulteriore aspetto da valutare con attenzione e “per tempo”: nel prossimo mese di Gennaio, a partire dal 19, la Juventus dovrà rinunciare per circa un mese ad un giocatore fondamentale come Asamoah, che partirà con la Nazionale Ghanese per disputare la Coppa d’Africa. Per tal motivo, la società potrebbe decidere di correre ai ripari ed individuare nel mercato di riparazione un sostituto del ghanese che finora si è rivelato un giocatore imprescindibile per Conte, anche perchè il vice-Asamoah in organico è Paolo De Ceglie che, nelle ultime uscite, ha mostrato non poche difficoltà in campo. In tal senso, quindi, la cessione di Lichtsteiner nel mercato di riparazione potrebbe divenire una ghiotta occasione per far cassa, con una cifra per il suo cartellino che potrebbe aggirarsi attorno ai dieci milioni di euro.
A quel punto la Juventus potrebbe decidere, quindi, di reinvestirli immediatamente nell’acquisto di un esterno per sostituire Asamoah ed, in tal caso, il candidato numero uno sarebbe Aleksandar Kolarov che potrebbe essere un obiettivo ancor più “fattibile” nel caso in cui la Juventus si qualificasse agli ottavi di Champions ed il Manchester City ne venisse eliminato. Oppure, più verosimilmente, la Juve potrebbe accontentarsi di un prestito a Gennaio per colmare l’assenza provvisoria di Asamoah ed utilizzare l’introito della vendita di Lichtsteiner per l’assalto al top player d’attacco, con la pista Didier Drogba che sembra essere tornata prepotentemente d’attualità.
Il pareggio in casa del modesto Nordsjaelland ha fatto tornare alla ribalta i vecchi, e forse pochi in proporzione ad altre squadre, difetti di una Juventus che in campionato va come un treno ma che in Champions stenta, e pure parecchio. Per primeggiare anche in Europa c’è la necessità di qualche aggiustamento nell’organico a disposizione di Antonio Conte. Quello più evidente riguarda l’attacco: anche in Danimarca si è creato tantissimo ma si è concretizzato solo il gol di Vucinic. Quasi trenta tiri verso la porta avversaria ed un solo gol. C’è evidentemente qualcosa che non va.
E non sono solo le parate di Hansen, ma più in generale la mancanza di freddezza sotto porta. Ieri sera è stato decisivo Vucinic, visibilmente debilitato da uno stato influenzale che dura ormai da diversi giorni ma abile a trasformare in gol l’unico pallone utile che gli sia capitato tra i piedi. C’è da dire però che il montenegrino nelle due precedenti gare europee non aveva brillato. Per il resto la situazioni non è delle migliori. Matri ha ancora una volta dimostrato tutti i propri limiti lontano dall’Italia: qualche colpo di testa su calcio piazzato e nulla più. Sembra aver perso quello smalto e quell’istinto del gol che aveva sino all’inizio della passata stagione. Giovinco, nonostante si dimeni tantissimo su tutto il fronte offensivo, sembra si sia dimenticato come si fa gol: le occasioni lui le ha, ma non riesce mai a concretizzarle, innervosendosi di conseguenza.
Poi c’è Bendtner, arrivato in assenza del top player ma che di quest’ultimo ha veramente poco. E’ vero, ha giocato poco e forse per i tifosi juventini c’è stato più modo di vederlo con la sua nazionale contro l’Italia che in bianconero, ma per parola di Angelo Alessio ancora deve inserirsi nei meccanismi della squadra. Inoltre ha avuto una ghiotta chance contro il Nordsjaelland con la sua specialità preferita, il colpo di testa. Ma gli esiti sono stati davvero disastrosi. Finiamo poi con Quagliarella: il gol con il Chelsea e la successiva doppietta in campionato lo avevano fatto tornare nel giro dei titolari, ma dopo due gare brillanti è tornato nell’anonimato, anche se ieri sera è finito fuori, presumibilmente, per motivi derivanti da un’intervista.
Insomma nel reparto offensivo juventino sembra mancare quel centravanti in grado di garantire gol con una certa costanza e sbloccare gare che poi sfociano inesorabilmente in passi falsi come quello di ieri sera. A gennaio in questo senso si dovrà assolutamente intervenire sul mercato, anche se in ottica Champions potrebbe essere molto tardi: il girone eliminatorio infatti terminerà a dicembre. Sino ad allora ci sarà da soffrire per i tifosi della Juventus che potranno sperare sui gol degli altri reparti, come accaduto con Vidal a Londra e Bonucci in casa contro lo Shakhtar. Ma se l’attacco ha le sue responsabilità e la società dovrebbe muoversi in tal senso, per una grande Juve anche in Europa sembrano necessari anche altri correttivi.
A partire dalla difesa: in campionato i bianconeri hanno il miglior reparto arretrato, non avendo subito reti in quattro degli otto incontri sin qui giocati. E vi è da dire che i quattro match in cui Buffon è stato superato (Udinese, Genoa, Roma e Siena) sono stati comunque vinti dai piemontesi, rendendo inutili le reti avversarie. In Europa invece il discorso è diverso: in tre gare la Juventus ha sempre subito reti, quattro per la precisione. Il Nordsjaelland, prima di affrontare la squadra di Conte, non aveva mai fatto gol. Dati che dovrebbero indurre la dirigenza bianconera ad investire qualcosa per rinforzare un reparto che se in Italia sembra non avere eguali, in Europa ancora non sembra essere sufficiente. L’innesto di Lucio infatti non sembra aver dato gli esiti sperati, per questo in futuro bisognerebbe affiancare un difensore di spessore continentale a quelli già presenti.
Altre lacune arrivano poi dagli esterni. Lichtsteiner è l’unico che ha un rendimento costante. Lo stesso Asamoah, che sta facendo grandi cose in Italia, nei primi due match europei non ha regalato spunti particolari, anche se vi è da dire che quello non è il suo ruolo originario. Entrambi ieri sera erano fuori per infortunio, e la cosa si è notata. Per il resto infatti c’è davvero molto poco. De Ceglie ha fatto intravedere qualcosa di buono ma non sembra in grado di poter fare la differenza o comunque giocare sempre su grandi livelli in Europa. Isla sembra lontano anni luce dallo sgusciante laterale di Udinese mentre la questione riguardante Pepe assume sempre più i connotati di un mistero: infortunato da quest’estate sembra sempre in procinto di rientrare ma non lo fa mai.
Poteva essere un’arma in più, ma sinora è uno dei grandi misteri di questa Juve. Caceres, che esterno non è, ogni qualvolta viene chiamato in causa fa il suo e forse anche più come visto contro il Napoli. Ieri doveva partire titolare ma misteriosamente gli è stato preferito Isla. A conti fatti servono almeno tre innesti, ma quello riguardante l’attacco sembra essere più urgente: per una grande Juve in Europa servono grandi giocatori a livello continentale.
Ancora Fabio Quagliarella. Dopo il preziosissimo gol di Stamford Bridge l’attaccante napoletano si ripete contro il Chievo Verona e permette alla Juventus, nonostante il turnover e un grande Sorrentino, di conquistare la quarta vittoria su quattro gare in campionato e di raggiungere una striscia di 43 risultati utili consecutivi in campionato. Un momento d’oro dunque per l’estroso attaccante che in estate sembrava più volte al passo d’addio e che invece, con il resto del reparto in vistoso affanno in termini realizzativi, si sta dimostrando decisivo.
Un successo indubbiamente meritato per la formazione di Carrera, rimasta con i piedi per terra dopo la bella partita di Londra, contro un Chievo troppo brutto e rinunciatario, lontano parente di quella squadra che da tre anni era imbattuto contro i bianconeri. Non c’è stata storia con i piemontesi che sin da inizio gara si sino riversati nella metà campo avversaria ma per un’ora un grande Sorrentino ha bloccato ogni tentativo di realizzazione. Dopo i due gol pura accademia e spazio anche all’ultimo arrivato Bendtner che ha avuto cosi modo di saggiare la Serie A.
Ma non è stato il solo ad aver debuttato, in maglia bianconera, in campionato. Lo ha fatto anche Lucio, autore di una bella prova in difesa. Spesso il difensore brasiliano si è avventurato palla al piede nella metà campo avversaria dimostrando grande personalità. Gara in crescita invece per Pogba, limitatosi alle cose semplici ma molto ordinato. Male invece Isla, in ritardo non solo di condizione ma anche di integrazione nei meccanismi della squadra. Poca roba invece il Chievo che Sorrentino a parte non ha entusiasmato. Specie davanti dove Pellissier non si è mai visto.
Ma andiamo alla gara. Nessuna sorpresa nella Juventus che presenta quel parziale turnover della vigilia. Fuori dunque Barzagli, Lichtsteiner, Pirlo e Giovinco. Dall’altro lato Di Carlo lascia fuori Di Michele per dare spazio a Thereau. L’avvio della Juventus è tambureggiante, tanto da costringere il Chievo a stringere le maglie della difesa. Le stesse prova ad aprirle Quagliarella con un bel diagonale, ma in quel preciso momento comincia lo show di Sorrentino che di li a poco si ripeterà in sequenza su Giaccherini e un Asamoah tornato quello che tutti conoscevano dopo l’opaca prova di Stamford Bridge. Buffon invece si gusta la partita da spettatore non pagante.
Bianconeri che comunque sembrano in parte soffrire dell’assenza di Pirlo: capita spesso infatti di vedere i difensori uscire palla al piede o lanciare lungo visto che Pogba, almeno nella prima frazione, sembra non andare oltre al compitino assegnatoli e Isla sulla destra è pressoché impalpabile. Nella ripresa dopo pochi minuti i bianconeri sostituiscono Vidal con uno spento Isla e il neo entrato occupa l’insolita posizione di esterno destro. Si alza ancora il baricentro e si cinge maggiormente d’assedio un Chievo che si difende con le unghie e con i denti. E quando la difesa ospite si dimentica di Chiellini su un calcio d’angolo, ci pensa Sorrentino a chiudere la saracinesca con un intervento sontuoso.
Ma sul susseguente corner la mezza rovesciata di Quagliarella non lascia scampo nemmeno allo spider clivense che deve raccogliere la palla in fondo al sacco. E’ il game over per il Chievo che perde cosi la chance di portarsi a casa lo 0-0 ed in più non sembra in grado di poter creare delle situazioni ideali per tentare di concludere a rete una volta. Figuriamoci due visto che di li a poco è ancora Quagliarella show: stavolta il numero 27 salta Dainelli e insacca in rete facendo calare il sipario sul match. Trovano spazio per uno spezzone di gara Lichtsteiner e Bendtner ma solo per far rifiatare i compagni. La Juventus è un rullo compressore. La Fiorentina è avvisata.
LE PAGELLE DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA LUCIO 6,5: Era all’esordio in campionato con la Juve e nonostante lo scetticismo dei tifosi ha disputato una grande prova, non tanto in fase difensiva visto che il Chievo da quelle parti non si è visto, ma per la volontà messa in fase di spinta. GIACCHERINI 6,5: Dove lo metti lui gioca, e lo fa bene. Stavolta Carrera lo mette in mezzo e non solo si danna l’anima per recuperare palloni ma più volte tenta la conclusione. E in una di queste solo super Sorrentino gli nega la gioia del gol. ASAMOAH 7: Era chiamato a riscattarsi dopo la brutta gara con il Chelsea. Sarà che stavolta non ha Ivanovic davanti ma punta l’uomo e lo salta che è una bellezza. E’ lui a servire l’assist per il 2-0. QUAGLIARELLA 8: E’ decisamente il suo momento. Altri due gol e soprattutto una grinta e una volontà che lo hanno fatto ritornare alla ribalta dopo un periodo di difficoltà. E pensare che in estate doveva essere merce di scambio. Che sia lui il top player offensivo della Juventus? SORRENTINO 7,5: Per un’ora o poco più è insuperabile. Le prende veramente tutte, ma la più bella parata è quella su Chiellini da distanza ravvicinatissima. Il suo muro però crolla quando Quagliarella lo infila per la prima volta: ma anche lì è andato vicinissimo al miracolo. VACEK 6,5: Tra i pochi a salvarsi nel Chievo. Dimostra grande personalità e lotta veramente tanto in mezzo al campo a differenza di qualche suo compagno apparso spento.
IL TABELLINO DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA: JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Lucio 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Isla 5 (7′ st Vidal 6,5), Marchisio 6 (28′ st Lichtsteiner sv), Pogba 6, Giaccherini 6,5, Asamoah 7; Vucinic 6, Quagliarella 8 (35′ st Bendtner sv). In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, De Ceglie, Pirlo, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera 7 CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino 7,5; Frey 5,5, Dainelli 6 (28′ st Sardo sv), Cesar 6, Jokic 6; Vacek 6,5, Hetemaj 5, L. Rigoni 5 (17′ st Cruzado 5); M.Rigoni 5,5, Thereau 5 (25′ st Moscardelli 5,5); Pellissier 5. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Cofie, Papp, Guana, Samassa, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo 5
Smaltita la gioia per il meritato pareggio di Stamford Bridge contro il Chelsea, la Juventus torna a rituffarsi nel campionato. Avversario di turno in Juventus Stadium che si preannuncia come al solito colmo di spettatori è il Chievo Verona, squadra storicamente ostica ai bianconeri come dimostra il risultato dello scorso anno con gli scaligeri che bloccarono sull’1 a 1 i bianconeri. Proprio per questo alla vigilia del match Massimo Carrera ha voluto mantenere alta la concentrazione, etichettando la formazione veneta come una bestia nera per i piemontesi. Clivensi che tuttavia non arrivano da un buon momento: due ko di fila contro Parma e Lazio che hanno fatto calare l’entusiasmo dopo la vittoria all’esordio contro il Bologna. Juventus che invece arriva da una striscia positiva di 42 risultati di fila e che mira a rimanere a punteggio pieno in vetta alla classifica.
Carrera, ancora privo degli infortunati Pepe e Padoin, ha intenzione di applicare un po’ di turnover, considerando che nel giro di poche ore si tornerà in campo per il turno infrasettimanale e che si arriva dal non facile match di Londra dove i bianconeri hanno speso tante energie. In particolare Andrea Pirlo, apparso molto stanco sia a Genova che in Inghilterra e che dovrebbe essere sostituito in mezzo dal campo dal giovane Pogba, anche se non è da escludere un eventuale impiego di Marrone. Ma non solo. In difesa potrebbe tirare il fiato Barzagli, sempre presente in questo inizio di stagione mentre Vidal, dopo il pestone subito contro il Chelsea, potrebbe, così come fatto a Genova una settimana fa, cominciare dalla panchina. Al suo posto Giaccherini.
Possibile esordio dal 1’ anche per Isla, chiamato a sostituire Lichtsteiner. In avanti invece potrebbe essere premiato Quagliarella, autore del gol decisivo in Champions League e davanti nel ballottaggio con Matri. Non è da escludere a gara in corso l’esordio di Bendtner, come anticipato nella conferenza stampa della vigilia da Carrera. Torna in panchina invece Giovinco. Nel 3-5-2 di Carrera dunque davanti a Buffon spazio alla difesa formata da Lucio, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo l’inesauribile Marchisio con Pogba e Giaccherini mentre sugli esterni agiranno Isla e Asamoah. In avanti accanto a Vucinic ci sarà Quagliarella.
Dall’altro lato invece Di Carlo deve fare a meno di Paloschi, Squizzi, Dramè e Luciano e sembra avere qualche dubbio in difesa dove Frey, Sardo e Jokic si giocano un paio maglie da titolare, con gli ultimi due che appaiono favoriti. Dovrebbero finire in panchina anche Cruzado e Di Michele, con l’allenatore dei veneti che sembra interessato a puntare su Vacek e Thereau. Nel 4-3-2-1 che schiererà Di Carlo davanti al portiere Sorrentino la difesa sarà formata da Dainelli e Cesar come centrali mentre ai loro lati largo a Sardo e Jokic. In mezzo al campo ci saranno Vacek, Hetemaj e L. Rigoni. M. Rigoni e Thereau invece giostreranno alle spalle dell’unica punta Pellissier.
Le probabili formazioni di Juventus-Chievo Verona: JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Lucio, Bonucci, Chiellini; Isla, Marchisio, Pogba, Giaccherini, Asamoah; Vucinic, Quagliarella. In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, Vidal, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Bendtner, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, Hetemaj, L. Rigoni; M.Rigoni, Thereau; Pellissier. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Frey, Papp, Cruzado, Guana, Samassa, Moscardelli, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo
Si è tenuto ieri pomeriggio l’incontro tra la Juventus e il Pescara per decidere la comproprietà del giovane centrocampista abruzzese, Marco Verratti, protagonista assoluto della stagione appena conclusa e della promozione in Serie A della squadra di Zeman. Da tempo si parla dell’interesse dei bianconeri per quello che è stato già battezzato come il “nuovo Pirlo” ed ieri, giovedì 14 giugno, il futuro del giovane talento sembra sia stato definito. Il Pescara ha accettato l’offerta della Juve che compra così la comproprietà del centrocampista per 5 milioni. Il Pescara ha posto un’unica condizione: che il giocatore resti per un altro anno in Abruzzo, condizione accolta dalla Juve, che così dovrà aspettare Verratti per la stagione 2013-2014.
Marotta e Paratici hanno anche incontrato Claudio Vagheggi e Leo Rodriguez rispettivamente i procuratori di Isla ed Asamoah con ques’ultimo che nel primo pomeriggio di ieri ha varcato la soglia della Clinica Fornaca di Torino, inaugurando la sua nuova avventura alla Juventus. Dopo le consuete visite mediche, la firma sul contratto che lo legherà alla Juventus fino al 2017 alla presenza del suo agente Claudio Vagheggi. Atteso per oggi anche l’arrivo di Isla che raggiungerà il compagno di squadra in questa nuova avventura bianconera. I due ex gioielli di Pozzo sono stati prelevati con la formula della comproprietà, investendo 15 milioni per entrambi i cartellini (7,5 ciascuno).
Infine potrebbe essere il grande giorno per definire la questione Giovinco. Marotta e Ghirardi si sono incontrati nella giornata di ieri per decidere sul futuro della Formica Atomica. Il giocatore impegnato con la maglia della Nazionale è molto stimato dal tecnico Conte che sembra intenzionato a riportare in bianconero il fantasista. Parma e Juve cercheranno di raggiungere l’accordo per evitare di ricorrere alle buste il 22 Giugno prossimo e la sensazione è che i bianconeri siano disposti a sacrifici pur di non rischiare di vedere Giovinco indossare la maglia dell’Inter per la prossima stagione.