Tag: matteo gianello

  • Napoli festeggia: -2 cancellato, assolti Grava e Cannavaro

    Napoli festeggia: -2 cancellato, assolti Grava e Cannavaro

    La notizia tanto attesa dai tifosi napoletani è, ora, ufficiale: la sentenza della Corte Federale, accogliendo il ricorso del Napoli, ha annullato i due punti di penalizzazione inflitti in primo grado al club partenopeo e, dunque, da oggi la Juventus ha un’avversaria in più per la lotta scudetto, oltre alla Lazio. La nuova classifica di serie A prevede, infatti, che Lazio e Napoli siano appaiate al secondo posto a meno tre punti dalla squadra di Antonio Conte, con all’attivo 42 punti in classifica. La Corte Federale, dunque, ha cancellato quanto deciso in primo grado dalla Disciplinare dopo una lunga giornata iniziata questa mattina con l’intervento del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a difesa della sua squadra, facendo leva sulla sua fiducia nella giustizia ed invocando la necessità che “il calcio non deve aver paura di adeguarsi”. Un intervento forte e deciso, che il presidente ha considerato prioritario, volendoci mettere la faccia in prima persona: è innegabile, dunque, che la vittoria della società Napoli sia stata anche una sua fondamentale vittoria personale in una sentenza che è risultata antitetica rispetto al primo grado.

    Parole che, a conti fatti, hanno colpito nel segno, considerando che la sentenza giunta in questi minuti ha cancellato con un colpo di spugna sia la penalità di due punti  in classifica che la squalifica di sei mesi a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, inflitta originariamente per “omessa denuncia” in merito alla tentata combine promossa dall’ex terzo portiere Gianello in Sampdoria-Napoli del 16 Maggio 2010. I due calciatori, dunque, potranno essere a disposizione di Walter Mazzarri già per il prossimo impegno di campionato e, sicuramente, il tecnico toscano starà gongolando per le due belle (e forse inaspettate) notizie che potranno dare una grande iniezione di fiducia e di entusiasmo all’intero ambiente per il proseguimento della stagione, proprio nel suo momento più importante.

    Napoli, cancellata penalità assolti Grava e Cannavaro | ©  ED JONES/Getty Images
    Napoli, cancellata penalità assolti Grava e Cannavaro | © ED JONES/Getty Images

    Inoltre, la Corte Federale ha anche proceduto alla derubricazione del reato connesso alla tentata combine di Sampdoria-Napoli commesso dall’ex terzo portiere del Napoli Matteo Gianello da “illecito sportivo” a slealtà sportiva e, dunque, ciò ha reso possibile rivoluzionare quella che era la portata dalla responsabilità oggettiva del Napoli e, di conseguenza, anche di Grava e Cannavaro. La strategia difensiva del legale di Gianello, l’avvocato Eduardo Chiacchio, ha dunque contribuito in maniera incisiva alla cancellazione della penalità e delle squalifiche comminate in primo grado, ed è stato lo stesso avvocato Chiacchio a spiegarne il nesso: l’illecito sportivo determina la penalità in classifica e l’obbligo di denuncia; la slealtà sportiva non determina l’obbligo di denuncia e comporta soltanto un’ammenda per il club coinvolto ed, infatti, la sentenza della Corte federale ha determinato l’obbligo per la società partenopea di pagare un’ammenda di cinquantamila euro.

    Una vittoria piena, dunque, che soddisfa i legali del Napoli che, per mezzo dell’avvocato Mattia Grassani, hanno espresso la loro contentezza per una sentenza che “fa giustizia”: “Procedimenti come questo capitano una volta ogni tanto, mi rallegra più di tutto che è stata fatta giustizia e che è stato restituito a Napoli ed ai suoi tifosi quello che veniva definito maltolto”.

  • Napoli, attesa per il ricorso alla Corte Federale

    Napoli, attesa per il ricorso alla Corte Federale

    Il destino del Napoli e della sua classifica in chiave lotta-scudetto passa anche dalla decisione odierna della Corte federale in merito al ricorso presentato dal club partenopeo, al quale sono stati attribuiti in primo grado dalla Disciplinare due punti di penalizzazione in classifica legati all’inchiesta Calcioscommesse, oltre alle squalifiche di sei mesi per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, a seguito del caso tentata combine da parte dell’ex portiere Matteo Gianello in Sampdoria-Napoli del 16 Maggio 2010, in cui Cannavaro e Grava “opposero uno sdegnato rifiuto” alla proposta dell’allora terzo portiere azzurro. Ciò che viene imputato loro è, come noto, l’omessa denuncia mentre al Napoli si è attribuita la penalizzazione per responsabilità oggettiva.

    A partire dalle ore 10,30 di questa mattina, in un hotel romano alle porte di Via Veneto, la difesa del Napoli chiederà alla Corte Federale di cancellare la “zavorra” dei due punti di penalità: vi sarà una diretta partecipazione da parte del presidente Aurelio De Laurentiis che con tutta probabilità chiederà di prendere la parola per esporre le sue ragioni, mostrandosi in prima persona proprio a tutela del suo club, insieme ai legali Virgilio D’Antonio, Antonio e Mattia Grassani che nelle scorse ore hanno ostentato fiducia in merito ad una conclusione “favorevole” al Napoli: “Confuteremo dalla base la sanzione che sta determinando conseguenze devastanti per la società”.

    Napoli, si decide per il ricorso alla Corte federale | ©  Maurizio Lagana/Getty Images
    Napoli, si decide per il ricorso alla Corte federale | © Maurizio Lagana/Getty Images

    A ben vedere in termini di giurisprudenza sportiva, però, sembra che le possibilità di un accoglimento del ricorso degli azzurri non siano molte, considerando che in tali casi i precedenti assumono una grande rilevanza. E, dunque, proprio tali precedenti non fanno ben sperare perchè, negli altri casi, quando la società coinvolta per responsabilità oggettiva era coinvolta per un solo match “incriminato”, le sono sempre stati attribuiti due punti di penalizzazione in classifica e, dunque, allo stato dei fatti sembra non vi sia ragione fondata per un diverso orientamento. Un aiuto “importante”, però, potrebbe venire proprio dall’intervento del legale di Gianello, che chiederà alla Corte federale la derubricazione del reato dell’ex portiere napoletano, da illecito sportivo a slealtà sportiva e, di conseguenza, modificando la caratterizzazione giuridica del reato, ne deriverebbe ovviamente un alleggerimento in termini di “pena” sia per il Napoli che per Cannavaro e Grava. Le possibilità che ciò accada, però, non sono molte e, in caso di conferma della sentenza di primo grado anche da parte della Corte federale, il Napoli ha già deciso di ricorrere anche al terzo e ultimo grado di giudizio, il Tnas.

    Se, dunque, nel caso della responsabilità oggettiva del Napoli sembrano esservi poche speranze di cambiare la decisione presa in primo grado, ci potrebbe essere qualche margine di ottimismo in più per le posizioni di Grava e Paolo Cannavaro, per le quali i loro legali hanno presentato ricorso dopo i sei mesi di squalifica comminatigli dalla Disciplinare in primo grado: sembra vi sia qualche possibilità che la squalifica venga ridotta a tre mesi.

    La decisione verrà , comunque, presa in tempo brevi e già nella giornata di oggi potrebbe essere resa nota considerando che i giudici di secondo grado hanno la possibilità di rendere nota la sentenza con il solo dispositivo in attesa. Pertanto, seguiranno aggiornamenti.

  • Il weekend nero di Paolo Cannavaro, Napoli ko e ansia sentenza

    Il weekend nero di Paolo Cannavaro, Napoli ko e ansia sentenza

    Per il Napoli e per il suo capitano Paolo Cannavaro  la vigilia di Napoli-Bologna non può essere stata delle più serene, considerando l’attesa per la sentenza del filone partenopeo di scommessopoli, legato alla tentata combine di Sampdoria-Napoli del 2010 promossa da Matteo Gianello, ex portiere azzurro, ma rifiutata con sdegno da Paolo Cannavaro e Grava. Ciò che, però, rischia di compromettere la stagione dei due – con una squalifica che verrà formalizzata oggi e che sembra probabile sarà di sei mesi – è l’omessa denuncia del loro compagno di squadra.

    Una vicenda che avrà turbato di certo i due, ed in particolare il capitano azzurro, legato in maniera più che viscerale alla squadra, la sua squadra, la sua città. Paolo Cannavaro appare come un ragazzo pacato ed equilibrato, cresciuto con l’esempio di un fratello più famoso che ha preso il volo ben presto: lui, invece, ha deciso di restare, di credere nel progetto partenopeo e di diventarne il simbolo, con la fascia al braccio. Una vicenda simile, per un ragazzo di profondi valori e principi come Paolo Cannavaro può essere devastante, perlomeno nell’animo, anche se all’esterno si cerca di far trapelare il meno possibile, forse anche per non turbare l’intero ambiente con i propri crucci: capitan Cannavaro conosce bene la piazza e sa che ogni emozione, positiva o negativa che sia, verrebbe amplificata e, pertanto, ha deciso di non esternare nulla sul proprio stato d’animo, nell’attesa di conoscere quale dovrà essere il suo destino.

    Paolo Cannavaro, ansia per la sentenza calcioscommesse | ©  Ed Jones/AFP/GettyImages
    Paolo Cannavaro, ansia per la sentenza calcioscommesse | © Ed Jones/AFP/GettyImages

    L’unica voce libera di esprimere, in maniera mediata, le sue sensazioni è quella del suo legale Luciano Ruggiero Malagnini che non ha perso occasione per criticare anche aspramente l’operato del procuratore federale Stefano Palazzi che ha “calcato la mano con i tesserati e punisce poco le società, un aspetto che secondo i codici non è giusto”. Come lo stesso avvocato Malagnini ha precisato, il target minimo di squalifica in questi casi è di sei mesi, mentre il massimo fino ad un anno ma l’aspetto assolutamente insolito nella questione è che per la responsabilità oggettiva della società Napoli il procuratore federale ha proposto un punto di penalità, mentre la Disciplinare sembra orientata verso i due punti anche se “la regola dice che bisognerebbe partire da tre”.

    In questo clima di attesa e di tensione, la partita di ieri in posticipo tra Napoli e Bologna ha mostrato in maniera molto nitida lo stato d’animo degli uomini di Walter Mazzarri. La testa non era libera, la concentrazione non era massima: solo così è possibile spiegare una sconfitta interna per 2-3 maturata in maniera tanto rocambolesca. Prima il vantaggio bolognese, poi il pari e la rimonta napoletana, e poi il nuovo pari del Bologna con euro-gol in sforbiciata di Konè ed il nuovo vantaggio definitivo dei rossoblu, con Daniele Portanova al rientro dopo aver scontato quattro mesi di squalifica per omessa denuncia.

    Una sorta di scherzo beffardo per Paolo Cannavaro, una coincidenza amara che può essere considerata un modo per ricordargli che oggi conoscerà il suo destino, un risultato che per la squadra significa prima sconfitta casalinga e secondo ko di fila, oltre che veder allontanarsi la vetta della classifica che, con la penalità eventuale, potrebbe divenire ancora più distante.

    L’attesa snervante, perlomeno, è finita: oggi la sentenza sgombererà il campo dai dubbi.

  • Napoli -2, la Disciplinare sconfessa Palazzi

    Napoli -2, la Disciplinare sconfessa Palazzi

    Il filone napoletano del processo sul calcioscommesse ha mostrato, nella giornata di ieri, le richieste di squalifica del procuratore federale Stafano Palazzi di fronte alla commissione Disciplinare e che hanno riguardato sia la società azzurra, coinvolta per responsabilità oggettiva, quanto i calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava coinvolti per omessa denuncia in merito alla tentata combine da parte di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, nella gara di campionato Sampdoria-Napoli del Maggio 2010, nonostante la volontà di Gianello di alterare il risultato del match non abbia sortito effetti proprio grazie al fermo rifiuto dei due calciatori azzurri.

    Napoli, la Disciplinare sconfessa Palazzi e chiede 2 punti penalità
    Napoli, la Disciplinare sconfessa Palazzi e chiede 2 punti penalità | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Stefano Palazzi  ha chiesto, così, un punto di penalità al Napoli con l’aggiunta di un’ammenda da centomila euro oltre che nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava mentre per Gianello – dopo che la commissione disciplinare ha rifiutato la sua richiesta di patteggiamento (con cui la squalifica si sarebbe ridotta a 16 mesi, ndr) – sono stati confermati, per ora, i tre anni e tre mesi di stop. Tuttavia, pare che la commissione disciplinare abbia colto con “imbarazzo” le richieste del procuratore Palazzi alla luce del fatto che sono state giudicate troppo morbide, soprattutto nei confronti della responsabilità oggettiva del Napoli. Pertanto, la disciplinare sembra intenzionata a chiedere almeno due punti di penalità in classifica per la società partenopea sulla base di quello che prevede il regolamento.

    Si tratta, per ora, di attendere il prossimo  fine settimana quando la decisione del tribunale sarà formalizzata e resa nota, anche se – da quanto trapela – appare probabile che la richiesta preveda due punti di penalità per la società.  Se tale scenario dovesse essere confermato, il Napoli deciderà di certo di ricorrere al terzo gradi di giudizio, l’ormai noto Tnas , al fine di provare ad ottenere uno “sconto” sulla penalizzazione, per provare a ridurre almeno ad un solo punto la “zavorra” nella classifica dell’attuale campionato, ed eliminare l’ammenda pecuniaria.

  • Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella

    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella

    La figura di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, è una delle pedine chiave nel filone napoletano dell’inchiesta calcioscommesse e proprio il suo ruolo può essere considerato una sorta di ago della bilancia in prospettiva delle penalizzazioni finali che potrebbero riguardare anche la situazione di classifica del Napoli.

    Il procuratore federale Stefano Palazzi, infatti, ha chiesto un punto di penalizzazione per il Napoli, mentre per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava ha chiesto nove mesi di squalifica per omessa denuncia della combine tentata, ma non riuscita, per iniziativa dello stesso Gianello prima di Sampdoria-Napoli del 2010.

    Ma, come detto, è la posizione di Gianello a essere decisiva per la posizione del Napoli: inizialmente, la  difesa dell’ex portiere aveva chiesto il patteggiamento per provare ad ottenere uno sconto di squalifica, da 3 anni e 3 mesi a sedici mesi, ma poi la Disciplinare ha rifiutato tale accordo e, dunque, la strategia difensiva del portiere è radicalmente cambiata evitando di chiedere un altro patteggiamento ma preferendo la derubricazione da illecito a slealtà sportiva. In ogni caso, l’aspetto su cui la difesa del Napoli punta per provare a evitare la penalità in classifica è il fatto che Gianello non sia mai sceso in campo in quella stagione e che, dunque, rivestiva un ruolo marginale in squadra e, soprattutto, che il portiere non sarebbe attendibile, definendo le sue dichiarazioni “da manuale di soggetto inattendibile”.

    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella secondo Palazzi
    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella secondo Palazzi | foto da web

    Tale questione sembra assumere un ruolo molto importante in riferimento al fatto che, invece, secondo il procuratore federale Stefano Palazzi, Matteo Gianello sarebbe attendibile, motivando tale considerazione con riferimento alla posizione di Fabio Quagliarella nella vicenda.

    Matteo Gianello, infatti, con le sue parole ha scagionato Quagliarella – ai tempi del 2010 in forza al Napoli – da ogni tipo di coinvolgimento da quella combine, ma non ha fatto lo stesso nei confronti di Paolo Cannavaro e di Grava: alla luce di ciò, secondo Palazzi, Gianello è attendibile e Cannavaro e Grava meritano la squalifica di nove mesi per omessa denuncia, e Palazzi puntualizza con un quesito la sua idea: “Perché avrebbe scagionato Quagliarella e non Grava e Cannavaro?”.

    Secondo la difesa dei due calciatori del Napoli, invece, le parole di Gianello sarebbero incongruenti e nel processo mancherebbe proprio la figura di Fabio Quagliarella, ma per comprendere il perchè di tale osservazione, è necessario far riferimento alle dichiarazioni del poliziotto-amico dello stesso Gianello al quale il portiere avrebbe confidato il suo tentativo di combine prima di Sampdoria-Napoli.

    Secondo quanto riferito dal poliziotto, infatti, Matteo Gianello avrebbe proposto di alterare il risultato di quel match tanto a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava quanto a  Fabio Quagliarella, ricevendo da tutti e tre un secco rifiuto. Le parole del poliziotto, dunque, non spiegherebbero perchè Gianello possa essere ritenuto credibile nello scagionare Quagliarella e nel confermare le accuse solo per i due giocatori del Napoli su cui, come detto, incombe l’omessa denuncia che non riguarda, invece, l’attuale attaccante della Juventus.

    Per tale ragione, i legali di Cannavaro e Grava, gli avvocati Ruggiero Malagnini e Luisa Delle Donne, hanno sottolineato che “o mente Gianello o mente il poliziotto” facendo leva proprio sull’incongruenza delle due versioni dei fatti rilasciate dai due.

  • Calcioscommesse, Palazzi -1 al Napoli e 9 mesi a Cannavaro

    Calcioscommesse, Palazzi -1 al Napoli e 9 mesi a Cannavaro

    Il procuratore federale Stafano Palazzi ha espresso le sue richieste di penalizzazione per quanto riguarda il filone napoletano dell’inchiesta sul calcioscommesse ed, ora, la commissione disciplinare dovrà valutare se accoglierle o meno. A proposito della vicenda di combine che coinvolse Matteo Gianello, ex portiere del Napoli che provò a concordare il risultato di Sampdoria-Napoli del Maggio 2010 chiedendo, ma non ottenendo, la collaborazione di Grava e Paolo Cannavaro, il procuratore Stefano Palazzi chiede un punto di penalità per il Napoli per responsabilità oggettiva, sommati a centomila euro di multa, mentre per il capitano degli azzurri Cannavaro e per Grava chiede nove mesi di squalifica per omessa denuncia. Nel caso di Matteo Gianello, reo confesso, la squalifica richiesta è invece naturalmente più lunga, tre anni e tre mesi, in linea con altre comminate in altri filoni dell’inchiesta calcioscommesse.

    Calcioscommesse, Palazzi chiede -1 per il Napoli e 9 mesi per Cannavaro e Grava
    Calcioscommesse, Palazzi chiede -1 per il Napoli e 9 mesi per Cannavaro e Grava | ©Ed Jones/AFP/GettyImages

    Il primo aspetto da sottolineare nella lunga ed intensa giornata di ieri, è stato poi il tentativo della difesa del portiere Gianello di chiedere il patteggiamento, al fine di provare a ridurre  i mesi di squalifica, una cirostanza già nota nell’inchiesta calcioscommesse: in un primo momento, Palazzi aveva accordato, così, una condanna a sedici mesi, riducendo sensibilmente quanto deciso in precedenza, ma poi la Disciplinare ha deciso di respingere tale accordo evidenziando che, in realtà, da parte di Gianello non vi è stato alcun tipo di collaborazione con l’indagine e, dunque, mancavano i presupposti per un accodo definito “poco congruo”.

    Inoltre, nella proposta di Stefano Palazzi di chiedere un solo punto di penalità per la società Napoli, si legge chiaramente la volontà di ammorbidire il concetto di responsabilità oggettiva, considerando quello che era il ruolo di Gianello nello spogliatoio, ossia un calciatore mai sceso in campo, un portiere di riserva, intendendo sottolineare in questo modo che un giocatore con questa posizione “conta molto poco nell’influenzare un risultato”.

    Di contro, il Napoli non ci sta a subire la penalità anche perchè, a conti fatti, in un campionato equilibrato per la corsa Champions League anche un punto potrebbe rivelarsi decisivo a fine stagione, soprattutto alla luce del fatto che – in tali circostanze – una società non può che considerarsi come “parte lesa” proprio perchè viene coinvolta di riflesso ma non può avere strumenti adeguati “per incidere in queste vicende”, come ha sottolineato doverosamente il legale del Napoli, l’avvocato Chiavelli, ed inoltre l’altro legale del club, Grassani, focalizza l’attenzione sulla non attendibilità delle parole di Gianello, altro punto già utilizzato.

    E si giunge, così, al vero e proprio colpo di scena della giornata del processo su calcioscommesse di ieri, ossia il cambio repentino di strategia difensiva da parte dei legali di Gianello, dopo aver visto rifiutata la richiesta di patteggiamento: così, l’avvocato Eduardo Chiacchio ha optato per una richiesta di derubricazione dal reato di illecito a quello di slealtà sportiva. Uno scenario ben diverso che inciderebbe, naturalmente, anche sulle sorti del Napoli perchè se si attenuasse il capo d’accusa per il suo ex portiere, la società non dovrebbe più scontare la penalità in classifica ma potrebbe cavarsela soltanto con un’ammenda, seppur molto salata: in tal caso, però, il presidente partenopeo De Laurentiis sarebbe molto lieto di pagare la multa piuttosto che privarsi anche di un solo punto in classifica.

  • Calcioscommesse, parla Gianello ecco cosa rischia il Napoli

    Calcioscommesse, parla Gianello ecco cosa rischia il Napoli

    Si aprirà oggi, al Grand Hotel Parco dei Principi in Roma, il processo sportivo, soprannominato Calcioscommesse, contro la presunta combine realizzata da Matteo Gianello ex portiere del Napoli e riguardante la partita Sampdoria – Napoli del 16 maggio 2010 finita 1-0.

    Grande rischio quindi per la squadra partenopea che potrebbe vedersi tolti due punti nel Campionato di serie A in corso per responsabilità oggettiva oltre ad un’ammenda.

    Il Procuratore Federale Stefano Palazzi è fermamente convinto della propria tesi accusatrice in quanto il tentato illecito è stato confermato proprio da Gianello che ha confessato il tutto patteggiando, evitando il dibattimento ed ottenendo, come al solito, un forte sconto di pena alla fine del processo. L’ex terzo portiere del Napoli ha infatti dichiarato agli inquirenti della FIGC di aver tentato di combinare la partita del 16 maggio 2010 fra la Sampdoria ed il Napoli grazie all’offerta fattagli da Silvio Giusti, ex calciatore, di alcune migliaia di euro a persona per “convincere” alcuni compagni a combinare il match.

    Stefano Palazzi
    Il procuratore Federale Stefano Palazzi ©Valerio Pennicino/Getty Images

    I compagni di Gianello chiamati in causa sono l’attuale capitano del Napoli Paolo Cannavaro e l’ex capitano Gianluca Grava che al momento rischierebbero solamente la squalifica per omessa denuncia in quanto è stato appurato che i due hanno con forza rifiutato la proposta di Gianello.

    Tuttavia, per non aver denunciato il fatto i due rischiano seriamente almeno 4 mesi di squalifica (se ci affidiamo alla condanna inflitta ad Antonio Conte dopo i tre gradi di giudizio della giustizia sportiva) mentre la situazione è molto più seria per il Napoli che, se si dovesse accertare la responsabilità oggettiva, perderebbe da uno a due punti oltre ad una salatissima ammenda.

    Oltre alla posizione del Napoli, i giudici federali valuteranno anche la presunta combine della partita del 29 maggio 2011 fra Portogruaro e Crotone per cui sono stati deferiti entrambi i club, per responsabilità oggettiva, e i tesserati Claudio Furlan, Andrea Agostinelli, David Dei, Gianfranco Parlato, Silvio Giusti oltre all’ormai famoso “club” che, secondo l’accusa, cercava di sistemare i match di serie A e B: Federico Cossato, Marco Zamboni, Dario Passoni e, a titolo di responsabilità oggettiva le società Albinoleffe, Spal e Avesa.

  • Scommessopoli: Gianello patteggia e inguaia il Napoli

    Scommessopoli: Gianello patteggia e inguaia il Napoli

    Se sul campo il Napoli di Walter Mazzarri si è rivelato la principale avversaria della Juventus per la lotta allo scudetto, considerando le difficoltà dell’Inter delle ultime partite in attesa dell’importante scontro diretto contro i nerazzurri che si giocherà domani a San Siro, il verdetto del tribunale potrebbe complicare la corsa tricolore dei partenopei a causa dell’ormai nota vicenda scommessopoli che coinvolge direttamente l’ex portiere di riserva del Napoli, Matteo Gianello. 

    L’ex portiere del Napoli, infatti, in un primo momento aveva negato con forza le proprie responsabilità ma, poi, dopo un lungo interrogatorio aveva confessato la tentata combine prima di Sampdoria-Napoli del 16 Maggio del 2010 (finita poi 1-0, ndr) proposta ai due compagni di squadra Paolo Cannavaro e Grava che, però, si rifiutarono categoricamente di portare avanti la combine, pur non denunciando il compagno di squadra e, proprio per tale omessa denuncia loro due rischiano una squalifica. Gianello, invece, avendo ormai confessato ha scelto di patteggiare proprio per “attenuare i danni”. In ogni caso, il tutto verrà deciso nel processo che inizierà lunedì prossimo, nel quale il patteggiamento e la conseguente “ammissione di colpa” di Matteo Gianello farà sì da coinvolgere in maniera automatica il Napoli con responsabilità oggettiva.

    Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica
    Scommessopoli, Gianello patteggia e Napoli rischia -2 in classifica | © Giuseppe Bellini/Getty Images/Getty Images

    Tale scenario che va a crearsi, porterà in primo grado con tutta probabilità alla penalizzazione dei partenopei, che rischiano di perdere due punti in classifica, mentre nel secondo grado di giudizio ed in quelli successivi, il Napoli potrà poi scegliere di percorrere due diverse strategie difensive: patteggiare o meno.

    La prima è quella di decidere per il patteggiamento e, dunque, vedere ridotta la penalizzazione in classifica ad un solo punto; la seconda alternativa, invece, è quella di portare avanti la causa della propria estraneità ai fatti, rifiutando di patteggiare, e puntare all’annullamento dei due punti di penalizzazione nei gradi di giudizio seguenti, sulla falsa riga della strategia portata aventi da Antonio Conte e dalla sua difesa che, sempre nell’inchiesta scommessopoli, ha rifiutato il patteggiamento ed ha visto ridotta dal terzo grado di giudizio – quello del Tnas – la sua squalifica da dieci a sei mesi: in tal senso, l’auspicio del Napoli è quello di cavarsela in terzo grado con una maxi multa e nessuna conseguenza sulla classifica.

    La strada più probabile sembra essere proprio quella del rifiuto del patteggiamento anche perchè patteggiare significa ammettere, in sostanza, la propria responsabilità: la società di De Laurentiis, invece, punta ad uscire “senza macchia” da una situazione che la vede coinvolta indirettamente per colpa di un proprio tesserato. Tuttavia, tale impostazione difensiva avrà probabilmente delle conseguenze del cammino del Napoli in questo campionato, se non altro perchè – alla luce dei tempi protratti della giustizia ed, in particolare, per le tempistiche finora mostrate nell’inchiesta scommessopoli – sarà difficile stabilire quando, in caso di esito positivo del giudizio, il Napoli potrà riappropriarsi dei punti di penalizzazione.

    Pertanto, tale incertezza legata a scommessopoli non può non condizionare il cammino degli uomini di Walter Mazzarri che, dunque, in caso di penalizzazione dovranno “caricare a testa bassa” cercando di non perdere punti per strada, consapevoli che il loro destino in campionato non dipende soltanto da loro ma anche dalla decisione della giustizia che, però, non è dato sapere quando arriverà.

  • Napoli deferito per illecito, ecco cosa rischia

    Napoli deferito per illecito, ecco cosa rischia

    La settimana terribile del Napoli. Come se non bastassero i due ko di fila contro la Juventus in campionato e il Dnipro in Europa League, i partenopei devono fare i conti con alcuni grattacapi di natura diversa. Quello decisamente più serio arriva dal filone napoletano del calcioscommesse con riferimento alla ormai famosa partita tra la Sampdoria e gli azzurri della stagione 2009/2010, allorquando il portiere Matteo Gianello insieme all’allenatore di base Gianluca Giusti, proposero a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, secondo quanto affermato dagli inquirenti, di alterare il risultato dell’incontro a favore della Sampdoria al fine di effettuare scommesse sicure, e offrendo per questo del denaro ai due compagni che però avrebbero rifiutato la proposta.

    Per questi motivi la Procura Federale ha deferito alla disciplinare Cannavaro e Grava per omessa denuncia mentre per Gianello e Giusti le accuse sono di illecito sportivo. Deferito allo stesso tempo anche il Napoli per responsabilità oggettiva. “Sono tranquillo perché quando c’è una persona che ha commesso un illecito, la giustizia sportiva per prassi deve deferire le parti. Si arriverà al dibattimento. Il Napoli è stato deferito per responsabilità oggettiva ma anche in questo caso è la prassi, sarà il dibattimento a definire la linea difensiva.

    E’ come quando devi fare un’operazione, prima si devono fare tutti gli esami del caso. La responsabilità sportiva è un caposaldo che c’è sempre stato, non si può eliminare ma si deve modificare” ” ha dichiarato in diretta radiofonica all’emittente Crc Enrico Fedele, procuratore sia di Cannavaro che di Grava, a Radio Crc. Per quanto riguarda le eventuali pene, qualora venisse accertata la sussistenza delle accuse nei confronti di Cannavaro, Grava, Gianello e Giusti le stesse sarebbero diverse a seconda dei casi. Cannavaro e Grava infatti rischierebbero uno stop di alcuni mesi, mentre più serie sono le posizioni di Gianello e Giusti i cui stop potrebbero essere ben più lunghi.

    Paolo Cannavaro
    Paolo Cannavaro © Ed Jones/AFP/GettyImages

    La società invece rischia un’ammenda con riferimento alle posizioni di Cannavaro e Grava ma anche qualche punto di penalizzazione per l’illecito tentato, ma che non si è concretizzato, riguardo alle posizioni di Gianello e Giusti. Ma i guai per i partenopei non finiscono qui: proprio oggi infatti la commissione disciplinare della Uefa ha multato per 150 mila euro la società campana minacciando allo stesso tempo la chiusura dello stadio San Paolo sino a che non verranno effettuati i lavori richiesti.

    La Uefa, a scopo precauzionale, aveva già avvisato il Napoli di queste problematiche tanto che per la prossima gara di Europa League in programma l’8 novembre contro il Dnipro è stata proibita la vendita dei tagliandi in alcuni settori dello stadio San Paolo, più precisamente 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 17, 18, 23 e 24, e il settore riservato ai disabili, sul lato nord fra tribuna Posillipo e curva. Nel caso in cui non ci saranno i lavori di adeguamento richiesti, che dovranno essere certificati con delle fotografie, l’Uefa potrebbe procedere con la chiusura dello stadio San Paolo nelle gare europee che dunque dovrebbero svolgersi o in campo neutro o a porte chiuse. E il tempo tra l’altro stringe, visto che la Uefa ha indicato come data ultima il 6 novembre: non c’è pace dunque per il Napoli.

  • Gianello conferma la combine con la Sampdoria e inguaia il Napoli

    Gianello conferma la combine con la Sampdoria e inguaia il Napoli

    Nessun passo indietro. Matteo Gianello, ex portiere del Napoli, non si è mosso dalla precedente posizione che aveva assunto confermando davanti alla Procura della Figc di Roma la tentata combine in occasione della partita tra la Sampdoria e il Napoli del 16 maggio del 2010. Una situazione, questa, che di fatto potrebbe inguaiare il Napoli che rischia una sanzione cosi come sono passibili di essere puniti anche Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. I due difensori, curiosamente usati ieri come modelli per presentare le maglie della stagione ufficiale 2012/2013, furono i due compagni di squadra avvicinati da Gianello, allora terzo portiere dei partenopei, al fine di combinare l’incontro del Ferraris, match di fine campionato tra due squadre con diverse situazioni di classifica.

    Matteo Gianello © AFP/Getty Images

    Entrambi, ascoltati dalla Procura, hanno negato tutto ciò, ma ora rischiano una squalifica per omessa denuncia. Non si tratterebbe tuttavia di una pena molto lunga da scontare, ma il fatto che entrambi giochino nel medesimo reparto non fa stare tranquilli gli azzurri e il tecnico Walter Mazzarri, il quale rischia di dover effettuare scelte obbligate in un reparto veramente molto delicato. L’avvocato di Gianello, Eduardo Chiaccio, all’uscita dalla Procura ha confermato che si è trattato di un’audizione normale nella quale l’ex estremo difensore dei campani ha confermato quanto aveva già riferito a Napoli.

    Il giocatore è stato ascoltato per poco più di un’ora e mezza nonostante la sua presenza era stata in dubbio sino alla fine a causa di alcuni problemi di salute. Adesso dunque il Napoli trema, temendo non solo una multa ma anche una squalifica del suo capitano, uomo simbolo per carisma e senso di appartenenza. Una situazione di certo non tranquilla che a meno di un mese dalla Supercoppa italiana in programma l’11 agosto a Pechino contro la Juventus rischia di minare un ambiente sin qui circondato da tantissimo entusiasmo e voglia di sognare.