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  • Matteo Ardemagni, il Re della B

    Matteo Ardemagni, il Re della B

    Cresciuto nelle giovanili del Milan, Matteo Ardemagni il grande calcio lo ha soltanto assaporato. Anche se sogna di tornarci con tutti i numeri e le cifre del grande bomber. Accasatosi, infatti, al Modena nello scorso campionato, il centravanti dei canarini detiene saldamente lo scettro di capocannoniere attuale del torneo cadetto, avendo bollato ben 19 centri, tutti di pregevole fattura, al centro dell’attacco dei modenesi. Un bottino di reti che è servito principalmente agli emiliani per tirarsi fuori dalla zona calda della graduatoria e legittimare un campionato senza dubbio importante per la società presieduta da Luigi Grana e con ambizioni future da non trascurare.

    Non è la prima volta, ad ogni modo, che Ardemagni si arrampica così in alto nella classifica dei marcatori della Serie B. Nella stagione del 2009/2010 ne aveva infatti siglato ben 22 con la maglia del Cittadella. Ma fino a qualche mese fa sembrava un exploit destinato a rimanere isolato e senza troppi sussulti. Infatti, dopo l’ottimo bottino di gol in Veneto, era stato acquistato dall’Atalanta, ma senza mantenere i buoni propositi sia nella breve esperienza con gli orobici che nel successivo prestito al Padova. Matteo Ardemagni sembrava la copia sbiadita del calciatore capace di scardinare le difese avversarie. La chiamata del Modena è stata invece determinante. La squadra canarina ne ha acquistato lo scorso anno la metà del cartellino con diritto di riscatto ed Ardemagni ha scoperto una nuova frontiera del gol: 5 reti nello scorso scorcio di stagione e ben 19 in quella attuale.

    Matteo Ardemagni | ©    Photo by Maurizio Lagana/Getty Images
    Matteo Ardemagni | © Photo by Maurizio Lagana/Getty Images

     Nel Milan Ardemagni ha avuto un’apparizione fugace. Il 29 novembre del 2005 debuttò a San Siro in Coppa Italia contro il Brescia, mandato in campo da Ancelotti e rilevando al 64’ Gilardino e giocando in compagnia di Rui Costa e Vieri. Poi i rossoneri lo hanno ceduto in prestito da più parti, ma Ardemgani ha tardato ad esplodere. Perugia, Pizzighettone, Pro Patria e Triestina non sono state proprio tappe memorabili per la sua carriera, fino alla definitiva esplosione con la maglia del Cittadella.

    Un capocannoniere della Serie B con la casacca del Modena, comunque, non sarebbe una novità assoluta, ma una gradita conferma. Il primo modenese a brindare a questo successo fu nel 33/34 Remo Galli con 26 reti. Lo seguì Vittorio Sentimenti nel 40/41 con 24. Nel 70/71 con 15 gol fu la volta di Alberto Spelta in coabitazione del comasco Sergio Magistrelli. Mentre nel 2005/2006 Christian Bucchi ne siglò ben 29.

  • Serie B, derby e allungo sotto la neve per il Sassuolo

    Serie B, derby e allungo sotto la neve per il Sassuolo

    Le neve non ferma il Sassuolo, e nemmeno i 12 mila spettatori presenti al Braglia, nel derby contro il Modena. I neroverdi di Di Francesco battono con il più classico dei risultati i Canarini e si portano, momentaneamente, a +4 sul Livorno e a +10 sul Verona. Una mazzata psicologica non indifferente nei confronti di labronici e scaligeri di scena questo pomeriggio e che a questo punto non hanno alternative al successo. Non era facile per il Sassuolo e ciò per diversi motivi: innanzitutto si trattava di un derby e come tale spesso la grinta e la cattiveria può giocare brutti scherzi alle squadre tecnicamente più dotate. Cosi come la neve che rischia di complicare le manovre offensive.

    Ma nulla di tutto ciò ha frenato Missiroli e compagni che con un gol per tempo ad opera di Boakye e Catellani hanno la meglio sul Modena e possono gustarsi il resto delle gare del diciottesimo turno di Serie B in tutta tranquillità. Pochissime sorprese negli undici titolari: Di Francesco rinuncia a Chibsah in mezzo al campo preferendogli Bianchi mentre in avanti Catellani vince il duello con Troianiello e scende in campo sin dall’inizio. Dall’altro lato Marcolin lascia fuori Andelkovic favorendogli Gozzi ed optando per un più aggressivo 4-2-4 con Surraco e Pagano molto alti ad aiutare in zona offensiva Stanco e Ardemagni.

    Andrea Catellani
    Andrea Catellani © Roberto Serra/Getty Images

    Il match è condizionato dalla neve che scende copiosa su Modena tanto da costringere le squadra a giocare con il pallone rosso. Ma più che il colore della sfera è la lentezza con cui circola la stessa a rendere complicate le cose per le due squadre che faticano a calciare con una certa pericolosità all’indirizzo della porta avversaria. Alla mezz’ora però qualcosa cambia: Boakye infatti calcia di sinistro e, complice una deviazione di Gozzi, supera il portiere del Canarini Colombi che nulla può nella circostanza. Il Modena prova a reagire, specie puntando su qualche mischia, ma senza riuscirci. Sul fronte opposto l’unico pericoloso è Bianchi ma il suo colpo di testa su punizione battuta da Magnanelli finisce a lato.

    Non cambia il canovaccio nella ripresa visto che la nevicata non si placa e il gioco si complica. Non per Catellani però che al 12’ parte sul filo del fuorigioco e fa secco Colombo. Per lui è il classico gol dell’ex. La rete stende definitivamente il Modena. Marcolin prova a dare una scossa inserendo Signori per Surraco ma è ancora il Sassuolo ad andare vicino al gol prima con Boakye che spreca da buona posizione e poi con Catellani che da distanza ravvicinata non riesce a siglare la sua doppietta personale. Nel finale Di Francesco dà spazio a Troiano e Pavoletti ed è proprio quest’ultimo a mancare l’acuto del 3-0. Ma il derby è comunque del Sassuolo che incassa altri tre punti di platino mantenendo una media eccezionale se si considerano i 42 punti arrivati in 18 giornate. Uno score incredibile specie in casa dove l’unico ad aver trovato gloria, ormai parecchie settimane fa, è stato il Vicenza. Al Modena invece va male l’esame di maturità.

    Le immagini video di Sassuolo-Modena
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  • Serie B, anticipo di lusso con il derby Sassuolo-Modena

    Serie B, anticipo di lusso con il derby Sassuolo-Modena

    Tutto pronto per il derby emiliano tra Sassuolo e Modena. Una sfida molto sentita quella che apre la diciottesima giornata di Serie B. Di fronte due squadre che occupano posizioni di classifica differenti ma che giocano nello stesso stadio, il Braglia, e che hanno avuto lo stesso rendimento nell’ultimo mese e mezzo con 11 punti per parte nelle sei gare precedenti a questa. Modena a caccia del colpaccio nel proprio stadio, considerando che il Sassuolo ha trasformato il Braglia in una roccaforte concedendo solo un pareggio al Vicenza e vincendo tutte le altre sfide.

    Per quanto riguarda le squadre che scenderanno in campo Di Francesco sembra intenzionato a dare spazio a Chibsah che in mezzo al campo dovrebbe prendere il posto di Bianchi. In attacco invece sono tanti i dubbi che attanagliano l’allenatore neroverde, in particolare riguardo a Troianiello e Catellani. Difficile infatti che giochino entrambi, almeno dal 1’. Nel 4-3-3 dunque davanti al portiere Pomini retroguardia formata da Bianco e Terranova centrali con Gazzola e Longhi laterali. Il trio di centrocampo sarà composto da Chibsah, Magnanelli e Missiroli con Berardi, Boakye e Catellani a formare il trio d’attacco.

    Richmond Boakye
    Richmond Boakye © Dino Panato/Getty Images

    Per quanto concerne il Modena il tecnico Marcolin deve fare a meno dello squalificato Lazarevic ma anche a centrocampo la situazione non è delle migliori viste le defezioni di Dalla Bona e Ciaramitaro. Proprio per questo Marcolin ha deciso di passare dal 4-3-3 al 4-4-2 con Colombi tra i pali ed una difesa formata da Gozzi e Perna, con Andelkovic e Zoboli centrali. In mezzo al campo Moretti e Signori con Pagano e Surraco mentre l’attacco sarà composto da Ardemagni e Stanco.

    Le probabili formazioni di Sassuolo-Modena:
    SASSUOLO (4-3-3): Pomini; Gazzola, Bianco, Terranova, Longhi; Chibsah, Magnanelli, Missiroli; Berardi, Boakye, Catellani. Allenatore: Di Francesco.
    MODENA (4-4-2): Colombi; Gozzi, Andelkovic, Zoboli, Perna; Pagano, Moretti, Signori, Surraco; Ardemagni, Stanco. Allenatore: Marcolin.

  • Serie B, il big match va al Verona. Modena di misura sulla Juve Stabia

    Serie B, il big match va al Verona. Modena di misura sulla Juve Stabia

    Un gol a gara nei due posticipi della tredicesima giornata di Serie B. La partita più attesa dell’intero campionato va al Verona che batte 1-0 il Sassuolo accorciando cosi la classifica e portandosi a tre punti dalla vetta. Nell’altro anticipo il Modena ha la meglio sempre per 1-0 della Juve Stabia.

    MODENA-JUVE STABIA 1-0
    Vittoria nel finale di partita per il Modena che grazie ad un gol di Ardemagni ha la meglio contro una delle migliori squadre del momento, la Juve Stabia. Gli emiliani grazie a questi tre punti salgono al sesto posto, in piena zona play off dunque. Nel primo tempo comincia meglio la Juve Stabia che già al 20’ ci prova con Cellini ma il portiere Colombi con una grande uscita sventa tutto. Il Modena è tutto in due azioni di rimessa targate Nardini e Zoboli che però non portano a nulla di concreto. Nella ripresa i campani vanno subito vicinissimi al gol con Acosty che da ottima posizione centra in pieno la traversa.

    Marcolini getta nella mischia Moretti nel tentativo di correggere la sua squadra sin lì non brillante e alla fine i risultati si vedranno. Intanto un’incursione di Improta mette i brividi ai Canarini che al 39’ passano: Greco, da poco entrato, appoggia il pallone per Ardemagni che non ha problemi a battere Nocchi. Un gol comunque viziato da un tocco di mano di Greco. La Juve Stabia a questo punto non riesce a fare nulla incassando cosi tre punti di platino.

    Le immagini di Modena-Juve Stabia
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    Il Verona esulta
    Il Verona applaude i propri tifosi dopo la vittoria sul Sassuolo © Dino Panato/Getty Images

    VERONA-SASSUOLO 1-0
    Tre punti pesantissimi per il Verona che piega il Sassuolo grazie ad un gol di Gomez e si riprende il secondo posto in classifica. Ma non è stato facile per gli scaligeri che l’hanno spuntata al termine di una bella gara giocata davanti ad oltre 18 mila spettatori. Mandorlini recupera Moras e preferisce Laner a Bacinovic. Nel Sassuolo a sorpresa fuori Catellani e Boakye. In avvio meglio gli emiliani almeno in termini di predominio territoriale ma la prima chance è tutta veneta con Cacia che gira al gol un pallone servitogli da Grossi. Poco dopo Laner avrebbe una ghiotta chance a tu per tu ma non riesce a superare Pomini.

    Dall’altra parta la reazione arriva quasi immediata ma Pavoletti davanti a Rafael manca la zampata del possibile vantaggio. Non sbaglia invece Gomez al 42’ quando sugli sviluppi di un corner raccoglie alla grande una sponda di Maietta depositando in rete. Nella ripresa il Sassuolo prova a fare la gara ma per mezz’ora la meglio occasione è quella di Hallfredsson ben respinta da Pomini. I veneti sono temibili nelle ripartenza ma anche sprecano con Cacia e Hallfredsson. La difesa però regge e il Sassuolo, alla seconda sconfitta stagionale, non può più fare nulla. Adesso le distanza in classifica tra le due formazioni sono di appena tre punti, per la gioia non solo del Verona ma anche del Livorno.

    Le immagini di Verona-Sassuolo
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  • Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Il Padova veste i panni del corsaro ed espugna Pescara, strozzando in gola al pubblico pescarese l’urlo ‘playoff stiamo arrivando’: 2-0 il risultato in favore degli ospiti allo stadio Adriatico, campo di gioco dove gli abruzzesi hanno raccolto ben 31 dei 42 punti complessivamente totalizzati. Una doppietta di Ardemagni , infatti, al 19’ e al 48’ della ripresa condanna il Pescara alla seconda sconfitta consecutiva (1 solo punto conquistato nelle ultime 4 gare) regalando al tempo stesso la prima vittoria esterna al Padova in stagione (veneti che tornano al successo dopo 9 turni): questo è dunque l’esito, poco preventivabile in realtà alla vigilia, dello scontro tra gli uomini di Di Francesco e quelli di Dal Canto (appena insediatosi dopo l’esonero di Calori).

    Funziona la cura Dal Canto, traghettatore pro tempore (Cagni e Colomba in ballottaggio), che dopo il successo nella terra dannunziana culla la speranza di continuare la sua avventura sulla panchina della prima squadra: il vulcanico presidente Cestaro lo congederà, rispedendolo in Primavera, dopo un bel successo esterno? Primo tempo che non riserva emozioni, se si eccettuano una traversa di Italiano al 34’ (legno replicato nella ripresa dal biancazzurro Bucchi) ed una buona occasione sventata da Pinna al 47’ su conclusione ravvicinata di Ardemagni, e dopo 5’ di recupero dovuto alle numerose le interruzioni di gioco, le due squadre, tra la delusione del pubblico di casa, mandano in archivio un soporifero primo tempo, parzialmente ravvivato dalle due occasioni di marca veneta descritte in precedenza.

    Ripresa all’insegna di un Padova più brillante e ben messo in campo, mentre il Pescara, che doveva fare la partita, conferma il momento di crisi di rendimento e prestazioni. Le reti sono diretta conseguenza dello sviluppo del match: al 19’ De Paula dalla sinistra trova tutto solo Ardemagni che ha gioco facile nel battere Pinna (vano il tentativo in extremis di Mengoni); in pieno recupero, al 47’, ancora Ardemagni scatta sul filo del fuorigioco e trafigge il portire di casa per il definitvo 0-2. Si interrompe dunque dopo 747 minuti l’imbattibilità tra le mura amiche della squadra pescarese..

    Pescara-Padova 0-2
    Marcatori: 19’ e 47’ stst Ardemagni (PD)
    Pescara: Pinna, Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini, Berardocco (22’ st Giacomelli), Tognozzi, Bonanni, Stoian (1’ st Verratti), Ganci (18’ st Bucchi), Sansovini. All. Di Francesco. A disp. Bartoletti, Soddimo, Diamoutene, Del Prete, Giacomelli.
    Padova: Cano, Crespo, Cesar (33’ st Portin), Renzetti, Legati, Jidayi, Italiano, Bovo (23’ pt Gallozzi), El Sharawii, De Paula (25’ st Hochstrasser), Ardemagni. All. Dal Canto. A disp. Agliardi, Trevisan, Rabito, Di Nardo.
    Arbitro: Sig. Ciampino di Palazzino coadiuvato dagli assistenti Chiocchi e Zogno rispettivamente di Foligno e Bari (IV uomo: Sig. Coccia)
    Ammoniti: Zanon , Mengoni (P), Hochstrasser (PD)
    Note: Presentata la nuova canzone ‘Alè Pescara’ scritta ed interpretata da G. Paglarone. Marco Verratti è stato convocato con la nazionale under 19 di Daniele Zoratto per una gara amichevole tra Italia e Olanda che si terrà giovedì 24 al “Rocchi” di Viterbo, mentre Adrian Stoian sarà in Slovenia con l’under 21 romena per una gara amichevole prevista per il 29 marzo. Spettatori totali: 7375 (4332 tagliandi venduti, 3043 abbonati).

  • Serie B 32 Giornata: Atalanta e Siena ok, Novara e Torino ko

    Serie B 32 Giornata: Atalanta e Siena ok, Novara e Torino ko

    Vittoria in scioltezza quella della capolista Atalanta nella 32esima giornata del campionato cadetto. Gli orobici di Colantuono battono con 3 reti segnate tutte nel primo tempo il Piacenza (doppietta di Doni su rigore e sigillo di Ruopolo) salendo a quota 63. Segue il Siena che andato in vantaggio di due reti a Crotone (Brienza e Reginaldo) rischia di essere ripreso nel finale con i padroni di casa che prima accorciano con De Giorgio e poi assediano, senza successo, l’area bianconera alla ricerca del pari.
    Cadono invece le piemontesi Novara e Torino: gli azzurri, dopo il brillante e sorprendente inizio di stagione, non sanno più vincere e si piegano proprio a tempo scaduto a Vicenza, i granata rimediano un altro ko, il quarto consecutivo e il secondo della gestione Papadopulo, contro l’ultima in classifica Frosinone allungando di un’altra settimana la crisi.
    Finisce in parità il derby toscano Livorno – Grosseto: a Belingheri risponde Sforzini al 95′ su calcio di rigore; il Padova espugna Pescara grazie alla doppietta di Ardemagni, 1-1 tra Triestina e Varese chiudono la giornata i successi negli scontri salvezza del Portogruaro sull’Albinoleffe e dell’Ascoli a Cittadella. Lunedì il posticipo è Empoli – Reggina.

    Risultati e marcatori 32 Giornata Serie B

    ATALANTA – PIACENZA 3-0
    34′ rig Doni, 42′ rig Doni, 46′ pt Ruopolo
    CITTADELLA – ASCOLI 0-1
    54′ Giorgi
    CROTONE – SIENA 1-2
    2′ Brienza (S), 75′ Reginaldo (S), 86′ De Giorgio (C)
    FROSINONE – TORINO 1-0
    55′ Biasi
    LIVORNO – GROSSETO 1-1
    51′ Belingheri (L), 95′ rig Sforzini (G)
    PESCARA – PADOVA 0-2
    68′ Ardemagni, 93′ Ardemagni
    PORTOGRUARO – ALBINOLEFFE 2-1
    12′ rig Cunico (P), 15′ Grossi (A), 64′ Altinier (P)
    SASSUOLO – MODENA 1-1
    2′ Perna (M), 77′ Magnanelli (S)
    TRIESTINA – VARESE 1-1
    67′ Miramontes (T), 89′ De Luca (V)
    VICENZA – NOVARA 1-0
    90′ Bastrini

    lunedì ore 20:45
    EMPOLI – REGGINA

    Classifica

    1. ATALANTA 63 32
    2. SIENA 60 32
    3. NOVARA 55 32
    4. VARESE 51 32
    5. REGGINA 47 31
    6. VICENZA 45 31
    7. LIVORNO 44 32
    8. GROSSETO 43 32
    9. PESCARA 42 32
    10. PIACENZA 41 32
    11. TORINO 41 32
    12. EMPOLI 40 31
    13. PADOVA 40 32
    14. MODENA 39 32
    15. SASSUOLO 37 32
    16. ALBINOLEFFE 36 32
    17. CITTADELLA 35 32
    18. CROTONE 34 31
    19. PORTOGRUARO 33 32
    20. ASCOLI (-6) 32 30
    21. FROSINONE 32 32
    22. TRIESTINA 29 32
  • Atalanta – Vicenza 2-0. Pettinari e Tiribocchi firmano la prima

    Inizia nel migliore dei modi la stagione dell’Atalanta di Colantuono nel campionato di Serie Bwin. I nerazzurri dati da tutti per favoriti alla vittoria finale con una buona prestazione mettono a tacere le velleità del Vicenza.

    Le reti portano la firma di Pettinari dopo appena 4′ e di Tirbocchi su calcio di rigore. Da segnalare anche un errore dal discetto di Ardemagni sull’1-0.

    IL TABELLINO
    ATALANTA-VICENZA 2-0 4′ Pettinari; 33′ Tiribocchi su rigore
    Atalanta (4-4-2)
    : Consigli; Bellini (37′ st Raimondi), Capelli, Manfredini, Peluso; Bonaventura (30′ st Radovanovic), Basha, Padoin, Pettinari; Tiribocchi (21′ st Doni), Ardemagni. A disposizione: Frezzolini, Radovanovic, Ceravolo, Ruopolo. All. Colantuono.
    Vicenza (4-2-3-1): Frison; Martinelli, Zanchi, Tonucci, Giani; Soligo, Botta; Di Matteo (18′ st Oliveira), Baclet (20′ st Alemao), Gavazzi (25′ st Tulli); Abbruscato. A disposizione: Russo, Minieri, Rossi, Braiati. Tulli. All. Maran 5
    Arbitro: Baracani
    Ammoniti: Tonucci, Gavazzi (V), Bellini, Consigli, Peluso (A).

  • Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    Intervista esclusiva: Daniele Grandi, il nuovo Inzaghi

    “Oh mio Dio, hanno clonato Inzaghi!”. Questo è quello che penserete vedendolo giocare la prima volta. Sia chiaro che in quanto ad ereditarietà non mi riferisco, come il buon Mendel, esclusivamente ai tratti somatici: la rapidità, i movimenti, il senso della posizione, l’abilità nel gioco aereo, persino gli stessi occhi da tigre del bengala. E frattanto che l’illustre collega conquisti la sua prima Champions League, Daniele Grandi, enfant prodige classe ’93, comincia a sbucciare le ginocchia nell’oratorio Albino Calcio, in quel di Bergamo. Il promettente attaccante mancino non sfuggì all’onniscienza degli osservatori atalantini, che alla tenera età di 10 anni lo condussero alla corte della “Dea”. Nel medesimo vivaio che ha svezzato due tra i più fulgidi talenti nostrani coevi: Pazzini e Montolivo. L’ultima stagione, trascorsa tra le fila degli Allievi Nazionali, è stata pressocché eccezionale nonché ornata da media gol stratosferica. Pensate: 0,88 gol a partita. Un dato che testimonia le tangibili potenzialità del giovane bergamasco e lo consacra capocannoniere dello scorso torneo. Insomma, un bomber di razza. Uno degli eletti investito del prezioso dono che gli invidiosi chiamano fortuna mentre i fatalisti, al fine di denominarlo, scomodano addirittura il destino. Parlo dell’innata capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Una qualità letale: con le donne in amore, e per i difensori sul campo da gioco. E’ per tal motivo che, come in passato fece il grande Gianni Brera con Riva e Rivera, qui soprannomino Daniele Grandi. “Carpe diem”. “Cogli l’attimo” per gli sprezzanti del latino. Spero solo di avere il benestare del futuro, e soprattutto di Orazio… (si dispensa da eventuali accuse di plagio da parte di autori latini dell’età augustea).

    Il calcio. Citando Ligabue, cosa ti ha portato a pensare: “Questa è la mia vita”?
    Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni nell’oratorio del mio paese, ma i primi calci al pallone li davo già da qualche anno nel cortile di casa. Si può dire che “sono nato con il pallone”. Dopo la scuola calcio ho disputato 2 campionati sempre con la squadra dell’oratorio Albino calcio giocando con i più grandi. All’età di 10 anni sono stato notato dagli osservatori dell’Atalanta e dopo una serie di provini sono stato scelto. E’ l’ottavo anno che trascorro in questa società, all’inizio non riuscivo a vedere il calcio come professione anche se è stato sempre il mio sogno; negli ultimi tempi, invece, a fronte delle ottime stagioni disputate ho iniziato a capire che questo può essere il mio futuro, il mio lavoro. C’è ancora molta strada da fare e tanto da migliorare, pertanto coltivo il mio sogno giorno per giorno.

    Di solito a un giovane calciatore si è soliti domandare l’identità della “Musa”, ovvero a chi si ispira. Tu perpetri, secondo gli addetti ai lavori, il mito “inzaghiano”. Cosa ne pensi dell’illustre accostamento?

    Per me è un onore essere paragonato ad un grande campione come Inzaghi e penso sia il sogno di tutti gli attaccanti intraprendere una carriera come la sua. Per caratteristiche posso assomigliare a questo tipo di giocatore, abile soprattutto in area di rigore. Inzaghi è un giocatore unico e insieme a lui l’altro grande giocatore a cui mi ispiro è Milito. Sono consapevole di dover migliorare tantissimo e per questo devo lavorare ogni giorno sul campo dando sempre il massimo. Tuttavia, il lavoro e i sacrifici non mi fanno paura; li faccio volentieri perché l’obiettivo da raggiungere è molto importante per me. La realizzazione di un sogno vale tutti i sacrifici fatti.

    Continuando il discorso precedente: preferiresti essere un piccolo Filippo Inzaghi o un grande Daniele Grandi?
    Come ho detto prima Inzaghi è un giocatore unico, cerco di apprendere tutti i suoi segreti guardandolo in televisione. In futuro mi piacerebbe essere un grande Daniele Grandi, anche se adesso non mi dispiace essere etichettato come un piccolo Filippo Inzaghi.

    Non credi che l’Atalanta possa riuscire nel tentativo di “evadere”dalla serie cadetta al primo tentativo? D’altronde, lì in avanti sono messi bene con Tiribocchi e Ardemagni. Due soggetti che fossi in te studierei a fondo, non trovi?
    L’ anno scorso l’Atalanta è stata sfortunata e purtroppo è retrocessa, ma in questo mercato la nuova dirigenza ha portato grandi giocatori che sicuramente saranno fondamentali per la risalita in serie A. Ardemagni, ad esempio, che insieme a Tiribocchi forma uno degli attacchi più forti del campionato, a mio avviso; sono due bomber e sicuramente quest’anno avrò la fortuna di vederli allenare a Zingonia. Entrambi mi incuriosiscono molto, e dunque li osserverò per cercare di “rubare” loro qualche segreto. Sono fiducioso per quest’Atalanta. Sta andando tutto benissimo, faranno un gran campionato.

    Domani: una paura, una speranza e un sogno.
    Le paure sono tante. Il domani ha sempre un punto di domanda e le risposte le trovi vivendo giorno per giorno. Chissà se tutto andrà come deve andare? Se avrò la salute, la fortuna, l’occasione giusta e se saprò cogliere l’attimo? Le speranze sono che tutte queste mie “paure” si risolvano positivamente, per arrivare a raggiungere e a realizzare il sogno che ho nel cassetto da sempre (ormai avete capito qual è).

    Uno spezzone di erba spelacchiata e un pallone. Questo lo so fare solo io…:
    Bella domanda. Non sono un giocatore che fa “i numeri” alla Cristiano Ronaldo o Messi. Se penso ad una cosa che mi riesce bene è sicuramente la scelta del tempo nel colpo di testa. Mi piace segnare in questo modo, quest’anno ho fatto 9 gol così. Essendo mancino ho segnato la maggior parte dei gol di sinistro in area di rigore, oppure tirando da fuori. Comunque per un attaccante l’importante è fare gol, il come è relativo.

    Da giovani si gioca a calcio per mero divertimento. Testa leggera, portafogli pure, e tantissimi sogni. Perché cambiare?
    Esatto. Nei settori giovanili si gioca per il puro divertimento, per la passione e per la voglia di arrivare. So benissimo che si parla di certe cifre nel mondo del calcio, forse non sono la persona più indicata per dire se sono giuste o sbagliate, ormai tutto si è ingrandito. Ora si sta cominciando a remunerare anche qualche giocatore del settore giovanile, in genere quelli più bravi perché le società si vogliono tutelare da eventuali “scippi” da parte di qualche concorrente; secondo me a volte si esagera rischiando di rovinare qualche talento montandogli la testa. Si vedono già ragazzi di 16 anni a cui vengono fatti contratti da professionisti e si rischia di illuderli. Magari sentendosi già arrivati “mollano” e non migliorano, facendo passare l’obiettivo di esordire in prima squadra in secondo piano. Questa è la mia vera meta. La trafila è stata lunga, ma ormai manca poco e voglio salire questo gradino il prima possibile.

    Daniele Grandi e la sua generazione possono arginare l’inesorabile colata a picco che vede protagonista il calcio nostrano, permettendo agli appassionati di abbandonarsi ad allettanti “voli pindarici”?
    Il calcio italiano andrà sempre peggio finché non si deciderà di puntare forte sui giovani talenti italiani dei settori giovanili; bisogna cominciare a lanciare i giovani dandogli fiducia e mettendoli in condizione di non “perdersi” o di emigrare dove sono più richiesti e hanno maggiori possibilità per mettersi in mostra (come ad esempio in Spagna ed Inghilterra). In questa mia generazione ci sono dei giocatori che possono essere il futuro della serie A e anche della nazionale italiana. Tuttavia, spesso e volentieri le società non reputano i giovani emergenti maturi , di conseguenza li spediscono nelle serie minori per crescere rimpinzando di stranieri le rose della prima squadra. In questo modo alcuni giocatori di talento si perdono. Un giorno vorrei che io e la mia generazione rappresentassimo il calcio italiano come simbolo di bel gioco e qualità, come eravamo abituati prima di questi ultimi anni.

    Porgendo la domanda come fosse un di gioco di parole: quand’è che vedremo Daniele Grandi debuttare tra i “grandi”? “Are you ready”, come direbbero gli inglesi?
    C’è sempre da migliorare e da lavorare, ma penso che oggi la voglia, la grinta e l’ambizione siano tali da farmi sentire pronto al grande salto. E’ giunto il momento di vivere il mio sogno.
    Video
    “Un saluto a tutti, ringrazio il pallonaro.com per l’intervista”
  • Calciomercato: gli affari conclusi l’8 Luglio 2010

    Calciomercato: gli affari conclusi l’8 Luglio 2010

    Il calciomercato oggi si apre con due colpi del presidente Preziosi con l’ufficializzazione del portoghese Eduardo e dell’ungherese Rudolf. Il Wolfsburg ufficializza Simon Kjaer dal Palermo.

    Il Bari cede al Siena Kamata e Carobbio ricevendo in cambio la comproprietà di Ghezzal. La Roma riscatta Lobont. Bigon riesce a piazzare due colpi in uscita dando cosi un pò di ossigeno alle casse del Napoli: volano in Spagna il difensore Contini riscattato dall’Espanyol. Va in prestito all’Espanyol Datolo.

    In Serie B colpaccio dell’Atalanta che si assicura il bomber Ardemagni per 4 milioni di euro. I bergamaschi cedono il cileno Jaime Valdes, allo Sporting Lisbona per tre milioni di euro.

    L’Arsenal prende il difensore Laurent Koscielny dal Lorient per 8,5 milioni di sterline. Jovanovic è finalmente un giocatore del Liverpool.

  • Maccarone e Ardemagni, la Samp prepara i colpi Champions

    La Sampdoria è ad un passo dal grande traguardo Champions League impensabile ad inizio stagione ma meritato sul campo grazie all’encomiabile lavoro di Gigi Del Neri e a un organico che ha dimostrato di aver carattere e qualità.

    Raggiungere il quarto posto vuol dire partecipare alla massima competizione per club ma anche ottenere un bonus dei proventi dalla negoziazione dei diritti televisivi, che dalla prossima stagione varieranno anche secondo la posizione di classifica.

    Il patron Garrone in questa settimana ha messo mano al portafogli per ripianare il passivo della Samp al bilancio ma nella prossima stagione non si sottrarrà al sacrificio per render la sua creatura competitiva per il doppio probante impegno.

    La qualificazione vorrebbe dire congelare i gioielli Palombo, Pazzini e Del Neri ma anche investire sul mercato alla ricerca di alternative importanti. I nomi che girano con più insistenza sono quelli di Massimo Maccarone e Matteo Ardemagni, due attaccanti di razza con un passato al Milan in comune.

    Su Big Mac pare esserci proprio il Milan ma i blucerchiati sembrano esser in netto vantaggio, sul giovane Ardemagni protagonista assoluto della favola Cittadella la concorrenza da battere è quella del Bologna e del Napoli.