Un protagonista unico nel quarto di finale al Maracanà tra Francia e Germania: Mats Hummels.
Il difensore centrale del Borussia Dortmund non solo ha firmato il gol della vittoria ma è stato praticamente insuperabile in difesa e quelle rare volte in cui i francesi sono riusciti ad andare al tiro c’ha pensato ManuelNeuer a chiudere la saracinesca.
La Germania quindi mantiene la tradizione che la vede andare spesso lontano nei mondiali e si qualifica per la tredicesima volta, per la quarta consecutiva, ad una semifinale.
La Francia conclude così la sua avventura mondiale, probabilmente poteva fare di più nel primo tempo, l’aggressività messa in campo nella ripresa dimostra che forse giocando 90 minuti così il risultato poteva esser diverso.
Deschamps nel suo 4-3-3 recupera Sakho e lo schiera al centro della difesa con Varane, in attacco il trio viene composto da Griezmann, Benzema e Valbuena.
Anche Low mette in campo i suoi con il 4-3-3 ma decide di giocare con Klose centravanti affiancato da Muller e Ozil, in panchina va Gotze.
Nei primi 10 minuti la partita la fa la Germania anche se l’occasione ce l’ha Benzema che calcia fuori. Al 12° la gara si sblocca, punizione di Kroos e colpo di testa vincente di Hummels, al secondo gol in questo mondiale. Al 25° protesta la Germania per una trattenuta in area su Klose non vista dall’arbitro. La risposta francese arriva al 33° ma Neuer prima su Valbuena e Hummels poi su Benzema salvano la porta tedesca. Al 44° buon lancio di Pogba per Benzema che calcia troppo centrale, Neuer blocca. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per la Germania.
Si riparte senza cambi e con una Francia più aggressiva che protesta per un contatto Schweinsteiger-Griezmann, non giudicato falloso dall’arbitro. La Francia prova a far la gara ma non impensierisce quasi mai Neuer e quando può la Germania riparte in contropiede. I francesi ci provano ma sostanzialmente non riescono a creare niente di pericoloso, Deschamps allora al 73° si gioca la carta Remy per Cabaye, per spingere ma Hummels è un vero e proprio muro su cui sbatte l’attacco transalpino. Al 81° gran contropiede tedesco ma prima la manca Muller, poi Schurrle centra Lloris che salva i suoi. 87° altra occasione tedesca, Muller inventa un grande assist per Schurrle che però fallisce centrando in pieno il difensore avversario. Al 94° grande intervento di Neuer su conclusione di Benzema e le speranze francesi si spengono qua, in semifinale va la Germania.
La frase inserita nell’articolo è una delle più celebri di tutta la storia del cinema con Galliani a vestire, purtroppo per i tifosi rossoneri, i panni del c.d. “venditore” impotente che vorrebbe ribellarsi e combattere ma che deve inesorabilmente inchinarsi alla legge del più forte.
Ma siamo veramente sicuri che al giorno d’oggi una simile proposta economica avanzata da parte di soggetti che usano i soldi come i comuni mortali usano i fazzoletti per potersi asciugare da questi giornate torride, indebolisca veramente il Milan?
Dai conti fatti dai più autorevoli quotidiani nazionali il club di via Turati andrebbe a guadagnare e conseguentemente anche risparmiare dai due ingaggi dei giocatori, circa la bellezza di 170 milioni di euro che renderebbero il Milan la squadra regina del mercato futuro e sino alla sua chiusura del 31 agosto. Ovviamente la perdita più importante per il club rossonero è rappresentata dalla partenza del brasiliano Thiago Silva, considerato unanimemente il difensore più forte al mondo mentre per lo svedese, il suo procuratore Mino Raiola è volato subito in Svezia fiutando l’ultima grande occasione per poter strappare un ingaggio in doppia cifra per il suo assistito che per anni ha gridato ai quattro venti di voler vincere tutto e come sempre decide poi di preferire il vil denaro.
Le occasioni sul mercato ci sono per poter almeno cercare di colmare le lacune in difesa, vedi Hummels del Borussia Dortmund ed il brasiliano Dedè mentre in attacco si potrebbe virare su un vecchio pallino di almeno tre estati fa e rappresentato da Edin Dzeko o magari fare uno sgarbo alla Vecchia Signora soffiandogli il montenegrino Stevan Jovetic.
Adesso per Galliani e Braida arriva veramente il momento della verità, un bivio decisivo almeno per i prossimi cinque anni della storia milanista che deve comunque essere intrapreso nel più breve tempo possibile e cioè, decidere di tenere i due top player ed arrancare stancamente sino a fine agosto cercando di cogliere l’ennesimo occasione stile Nocerino 2011, oppure rivoluzionare e ringiovanire completamente una squadra che sicuramente sta risentendo più tutte del cambiamento economico e soprattutto sociale che sta vivendo il mondo del calcio italiano.
Perfezionate le operazioni Isla e Asamoah e riportato alla casa madre Giovinco, la Juventus continua a lavorare a fari spenti sul top player anche se in questo momento è particolarmente attiva sul fronte giovani monitorando sempre Marco Verratti, non perdendo di vista Manolo Gabbiadini per il quale nelle ultime ore si è registrara un’accelerata nella trattativa con l’Atalanta, prelevando Omar El Kaddouri del Brescia e sempre dalle Rondinelle il portiere Nicola Leali e aspettando di ufficializzare Paul Pogba.
Ma l’attacco non è l’unico settore individuato dove intervenire in sede di calciomercato, Antonio Conte sa che per competere in campo internazionale in Champions League ha bisogno di elementi di qualità e rendere quella che lo scorso anno è stata la difesa meno perforata d’Italia e d’Europa ancora più impenetrabile. Barzagli e Chiellini sono una sicurezza in questo senso, Bonucci è il centrale che lascia più a desiderare anche se con Conte ha fatto notevoli progressi nel corso di questa stagione. Ragion per cui urge l’arrivo di un difensore che sappia offrire ancora più garanzie ad una reparto già ben collaudato. Il nome che circola con più insistenza in queste ore è quello di Bruno Alves, centrale dello Zenit San Pietroburgo fresco di eliminazione subita ieri ai rigori con la sua nazionale, il Portogallo, agli Europei di Polonia e Ucraina nella semifinale giocata a Donetsk ad opera dei campioni in carica e del mondo della Spagna. L’interesse per il lusitano, vecchio pallino del dg Marotta, non è nuovo dal momento che già la scorsa estate la dirigenza bianconera si era mossa per portare il gigante a Torino senza però riuscire a strappare il sì al club russo. Oggi però la situazione è cambiata e pare che il tecnico dello Zenit Luciano Spalletti abbia dato via libera per la sua cessione “accontentandosi” di uno scambio con Milos Krasic che non rientra più, da tempo, nei progetti del tecnico bianconero.
Ma il sogno di Conte ha un nome e cognome, Mats Hummels. Il giocatore del Borussia Dortmund e della nazionale tedesca si sta rivelando uno dei migliori centrali al mondo nonostante la sua giovane età, è un classe ’88, e vanta già due Meisterschale in bacheca vinti e una Coppa di Germania. Sempre pulito nei suoi interventi in marcatura, difficilmente commette fallo sull’avversario, ha anche eccellenti doti tecniche, non a caso all’occorrenza può essere impiegato anche a centrocampo. Difensore dai piedi buoni, è anche rigorista. Stasera Hummels potrà essere visionato con più attenzione poichè impegnato con la Germania proprio contro l’Italia nell’altra semifinale che decreterà la seconda finalista di questi Europei.
Unica controindicazione il prezzo: se prima per strapparlo al Borussia Dortmund non sarebbero bastati 20 milioni, è dato per certo che al termine dell’Europeo la sua valutazione schizzi verso l’alto incrementandosi di almeno altri 10 milioni toccando i 30. Una spesa che solo gli sceicchi potrebbero permettersi. A queste condizioni difficilmente Marotta accontenterà Conte e per questo il dg spinge per un’operazione meno onerosa come lo è quella di Bruno Alves. Si arriverà allo scontro frontale o dg e allenatore troveranno un punto d’incontro?
Gli europei in corso di svolgimento dall’8 giugno in Polonia e Ucraina sono entrati nella fase cruciale ed eccoci qui pronti a fare un primo resoconto sui migliori giocatori apprezzati sui campi in Polonia e Ucraina. Tante sono state le conferme così come tante sono state le sorprese e le delusioni. Iniziamo allora la nostra analisi riguardo top e flop della fase a gironi di Euro 2012 che ha visto la disputa di ben 24 partite sulle 31 totali.
TOP fase a gironi EURO 2012
CRISTIANO RONALDO (PORTOGALLO) – Se il Portogallo è ai quarti di finale dove affronterà con i favori del pronostico la Repubblica Ceca di Petr Cech, lo deve soprattutto al suo numero 7 Cristiano Ronaldo. E’ dappertutto l’attaccante del Real Madrid (60 gol in 55 presenze nella stagione 2011/2012) anche se nella prima partita non riesce ad evitare la sconfitta ai suoi. Nella seconda partita vinta 3-2 con la Danimarca inizia a prendere le misure ma manca nuovamente il suo nome sul tabellino della partita.
Si rifà alla grande nell’ultima sfida del girone quella da dentro o fuori con la delusione Olanda. Al vantaggio orange iniziale risponde lui con una doppietta magistrale, a cui aggiungiamo tante giocate di qualità, 2 pali e un grande assist non finalizzato da Nani. Il destino del Portogallo è legato maledettamente ai suoi piedi mentre il pallone d’oro 2012 dipende molto da fino a dove condurrà la sua nazione. Fenomeno.
ALAN DZAGOEV (RUSSIA) – Nonostante l’eliminazione della sua nazionale, il talento Alan Dzagoev classe 1990 militante nel Cska Mosca si è attestato come uno dei migliori giocatori di Euro 2012. Proprio per questo merita a pieni voti di comparire nella classifica dei top. Semplicemente il migliore in campo nelle file russe in tutte e tre le partite. A fare la differenza nel bene o nel male sono i suoi gol. Nelle prime due partite segna lui e la Russia va. Nell’ultima partita non va a segno e la Russia va a casa. Europei da ricordare solo a livello personale (3 gol in 3 partite) ma dopo Euro 2012 tantissimi club importanti sono in fila per assicurarsi le sue prestazioni. Talento sbocciato.
ANDRES INIESTA (SPAGNA) & ANDREA PIRLO (ITALIA) – Non potevano mancare in questa speciale classifica i due fari delle prime due squadre del girone C di Euro 2012. Andrés Iniesta con la sua solita eleganza fa sembrare facili le cose difficili, il modo in cui tiene palla al piede è inimitabile ed è il maggior interprete dell’illusionismo calcistico. Non va a segno nelle tre partite spagnole ma è lui l’elemento imprescindibile della Spagna di Vicente del Bosque. Andrea Pirlo, il faro della Juventus degli invincibili si teletrasporta in Polonia e conduce l’Italia all’obiettivo minimo dei quarti di finale. 3 dei 4 gol azzurri nascono dai suoi piedi (assist a Di Natale in Spagna-Italia 1-1, gol su punizione contro la Croazia, assist da corner a Cassano per l’1-0 sull’Irlanda). Senza di lui l’Italia sarebbe già eliminata ma fortunatamente per noi lui c’è ed è talmente lampante la sua superiorità nei confronti dei compagni che quando non gioca al massimo (come contro l’Irlanda) te ne accorgi eccome. Nonostante ciò riesce sempre a risultare decisivo. Insostituibile.
GERMANIA – E’ la squadra che più ha impressionato in questa prima fase di Euro 2012, non fosse altro per la facilità con la quale è riuscita ad ottenere i 3 punti nelle 3 occasioni a disposizione. Unica squadra a punteggio pieno di questi Europei in Polonia e Ucraina, la Germania di Loew si attesta come la principale indiziata a scalzare la Spagna dal trono d’Europa. I tedeschi hanno davvero tutto nella loro squadra ed è difficile trovare un punto debole. Due note di merito vanno a Super Mario Gomez, (3 gol in 3 partite e finalmente decisivo anche in nazionale) e a Mats Hummels, 23enne difensore del Borussia Dortmund, che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare uno dei centrali difensivi più forti al mondo. Squadra da battere.
ZLATAN IBRAHIMOVIC (SVEZIA) – Da uno come lui ti aspetti più di 2 gol in 3 partite, ma se consideriamo la qualità del gol segnato contro la Francia e il fatto che come compagni non ha gente come Ribery, Robben e così via possiamo inserirlo tranquillamente nella lista dei top della fase a gironi di Euro 2012. Resta comunque la delusione per l’uscita prematura della sua nazionale anche perchè ripensando alla prima partita persa contro l’Ucraina dopo essere passati in vantaggio proprio grazie ad un suo gol aumentano i rimpianti per i tifosi svedesi. Tuttavia Ibra ha lasciato il segno con un gol d’autore, un vero spot per il gioco del calcio. Spettacolo.
FLOP fase a gironi Euro 2012
OLANDA – Vera delusione di Euro 2012. La cenerentola che non t’aspetti. 3 sconfitte in 3 partite. Non vi stupite se nella classifica dei flop a farla da padrone sono gli olandesi. Il principale colpevole della debacle orange è certamente il tecnico Bert van Marwijk. Il mondiale 2010 concluso al secondo posto rimarrà il suo unico ricordo positivo della sua avventura olandese terminata sicuramente in Polonia e Ucraina. L’allenatore olandese non è riuscito a mettere nelle condizioni di giocar bene una rosa piena zeppa di campioni. Alcune sue scelte hanno creato clamore in Olanda come ad esempio l’ostinazione nel far giocare Mark Van Bommel (marito della figlia di Van Marwijk) risparmiandolo solo nell’ultimo match quando la frittata era fatta. L’Olanda vista ad Euro 2012 è lontana parente di quella ammirata due anni orsono ai mondiali africani e si è dimostrata squadra senza un’idea di gioco definita. Se ne salvano pochi nella squadra olandese e tra questi vi sono gli ‘italiani’ Sneijder e Stekelenburg e Van der Vaart.
ARJEN ROBBEN (OLANDA) – Capitolo a parte merita Arjen Robben, che si guadagna a pieni voti la nomina personale come flop di Euro 2012. La sua nomina in verità ha radici antecedenti alla rassegna europea e sicuramente la debacle della sua Olanda conclude un anno da incubo che lo ha visto principale colpevole degli insuccessi del Bayern Monaco. Chi ha buona memoria come me non dimentica l’errore dal dischetto nella sfida scudetto persa poi con il Dortmund alla penultima giornata della Bundesliga. A peggiorare il quadro per Robben vi è stata la finale Champions persa dai suoi in casa e soprattutto per demerito suo. L’errore dal dischetto nei tempi supplementari di Bayern-Chelsea fa il palio con l’errore sopra citato e cancella tutto ciò di buono fatto nel corso della stagione. Anno da dimenticare. Incompiuto.
RUSSIA – Flop punitivo per la Russia di Dick Advocaat. I russi che a pochi giorni da Euro 2012 ci avevano travolti in amichevole con il risultato netto di 3-0 hanno spazzato via all’esordio la Repubblica Ceca con un eloquente 4-1. A quel punto tutti la davano come possibile mina vagante della rassegna europea invece le restanti due partite hanno oscurato quanto di buono fatto fino a quel momento. I russi che si presentavano con una rosa nettamente superiore alle due qualificate Rep.Ceca e Grecia sprecano troppo con la Polonia non andando oltre l’1-1 e vengono puniti dall’orgoglio greco nella partita decisiva. Arrivederci.
KARIM BENZEMA (FRANCIA) – L’ultimo flop che vi proponiamo è Karim Benzema che a differenza delle altre delusioni ha ancora la possibilità di rifarsi. L’attaccante del Real Madrid è una delle delusioni di Euro 2012 avendo giocato da titolare le 3 partite dei francesi senza riuscire ad andare in gol. I due assist nel match vinto con l’Ucraina non possono bastare né a lui né alla Francia che avrà sicuramente bisogno dei suoi gol per poter eliminare la Spagna di Vicente del Bosque. Piccola delusione nonostante la qualificazione ai quarti per la Francia, che deve veramente ringraziare Sheva ad aver sconfitto da solo nella prima giornata Ibra e compagni, altrimenti adesso staremmo parlando di un’altra eliminazione prematura dei francesi dopo quella degli ultimi mondiali. Sabato ultima chance.
Borussia Dortmund-Bayern Monaco 5-2. Termina così la finale di Coppa di Germania. Risultato tennistico, umiliante, cinico. A Berlino sono nuovamente i gialloneri a fare festa dunque. Dopo il successo in campionato, gli uomini di Klopp, si aggiudicano anche la “DFb Pokal“. Una storica doppietta per i gialloneri, i quali quest’ anno hanno dimostrato un organizzazione di gioco fuori dal comune.
Grinta, lucidità e freddezza. Sono questi gli aggettivi che riassumono la storica stagione giallonera. La finale di Berlino ha ben poco da raccontare. Partita a senso unico, senza storia. I Bavaresi, a 7 giorni di distanza dalla finale di ChampionsLeague contro il Chelsea, soccombono sotto i colpi degli uomini di Klopp fin dalle prime battute di gioco.
Parte forte il Borussia. Bastano solo 3 minuti a Kagawa per siglare il goal del vantaggio giallonero. Il gioiellino giapponese timbra così un altro goal pesantissimo, stavolta sotto gli occhi di Ferguson, pronto a portarlo alla corte del suo Manchester United. Il Bayern prova a reagire. Al 23′ i Bavaresi usufruiscono di un calcio di rigore per fallo del portiere giallonero su Gomez. Robben dagli undici metri non sbaglia, siglando così il punto del pareggio. Il Borussia non si perde d’animo e avanza a testa bassa. Al 41′ altro episodio decisivo della gara. Boateng atterra in piena area Blaszczykowski. Per l’ arbitro non ci sono dubbi, calcio di rigore in favore del Borussia. Dagli undici metri Hummels non sbaglia, riportando così in vantaggio i gialloneri. Al 46′ Lewandowski , chiude la pratica sfruttando alla perfezione un delizioso assist del solito Kagawa .
La ripresa vede un Bayern più motivato, ma poco incisivo. Di fatto al 58′ Grosskreutz firma il 4-1 con un missile di rara bellezza, che termina la sua corsa alle spalle di Neuer. Bayern in bambola, il Borussia prova a colpire ancora in contropiede. Ribery prova a riaccendere le speranze Bavaresi con una splendida giocata, che regala il goal del 4-2. Ma il finale è ancora di marca giallonera. Neuer si esibisce in un’ uscita disastrosa, Piszczek ne approfitta siglando così il goal del 5-2 finale. Termina così. Applausi a scena aperta per i gialloneri. Bavaresi in gravi difficoltà a 7 giorni dal grande appuntamento targato Champions League.
Si sta ormai entrando nel vivo del calciomercato invernale e in casa Juve si continua a valutare proposte per il mercato in entrata e quelli in uscita. Stando alle ultimissime notizie la Juventus sarebbe interessata, addirittura si parla di una chiusura della trattativa sulla base di 4 milioni di euro, a far rientrare in maglia bianconera Martin Caceres. Antonio Conte aveva richiesto il giocatore già in estate come rifonzo per la difesa visto che l’uruguagio può essere impiegato sia al centro che sulle fasce laterali. La trattativa poi era saltata per le alte richieste economiche del Siviglia ma il giocatore nei giorni scorsi ha detto chiaramente che vorrebbe tornare a giocare con la maglia bianconera.
Spesso abbiamo parlato di Alex e Hummels come possibili acquisti di Marotta e soci ma, il brasiliano che al Chelsea è ormai fuori rosa, non convince per le sue condizioni fisiche; il tedesco invece è sicuramente uno degli emergenti a livello europeo, ma considerando la sua non predisposizione in fase di marcatura il prezzo del suo cartellino appare decisamente fuori mercato o, almeno, non praticabile nel mercato di riparazione, fase in cui raramente vengono investite grosse cifre. Nelle ultime ore ha invece preso quota il nome di Albiol poco utilizzato da Mourinho al Real Madrid ma considerato uno dei migliori difensori della Liga. Marotta avrebbe proposto al presidente Florentino Perez il prestito secco trovando ampi margini e possibilità d’accordo.
Per rinforzare il centrocampo in casa Juve si pensa al centrocampista belga di origini indonesiane, Radja Nainggolan, ma qui la Vecchia Signora dovrà fare i conti con il Presidente del Cagliari, Cellino, il quale lo ha definito incedibile tanto da giurare di non volersene privare “nemmeno per cento milioni“; meno complicata sembra invece la strada per Freddy Guarin che, nonostante il suo procuratore si sia affrettato a dichiarare “Ha un contratto e il Porto lo vuole tenere”, potrebbe comunque decidere di accettare la Juve per ritrovare i giusti stimoli; il centrocampista ha una valutazione tra gli 8 e i 12 milioni di euro e, qualora arrivasse a gennaio, non sarà in prestito, ma a titolo definitivo.
In attacco l’indiscrezione che attira maggiormente la nostra attenzione riguarda il giocatore più conteso in questo momento sul mercato e cioè Carlos Tevez. Il giocatore che suscita interesse in quasi tutte le grandi squadre d’Europa e che tutti vogliono acquistare. Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano inglese “The Guardian” sembra che tra tra queste grandi squadre si stia inserendo silenziosamente anche la Juventus; il club bianconero sembra che si sia ufficialmente mosso, tramite Pavel Nedved, ex centrocampista attualmente nel cda bianconero, che avrebbe chiamato il manager del City, Roberto Mancini (suo ex compagno alla Lazio), offrendo 21 milioni di sterline (circa 25 milioni di euro) per il cartellino dell’attaccante argentino, un’offerta che eguaglierebbe quella del Paris Saint Germain che, secondo “L’Equipe”, ha messo sul piatto 25 milioni.
Anche l’attaccante del Siena, Mattia Destro, piace sempre di più alla Juventus e, nonostante in un primo momento si parlasse di una trattativa per il mercato estivo nelle ultime ore pare che tutto possa essere anticipato già a gennaio. Il dg Beppe Marotta potrebbe pensare di portarlo a Torino già il mese prossimo, secondo Sky, l’attaccante di scuola Inter potrebbe essere inserito in un’operazione che coinvolgerebbe qualche giovane juventino che sarebbe girato in prestito ai toscani.
Sul fronte cessioni a tenere banco sono sempre i soliti nomi: per quanto riguarda i difensori in esubero Motta e Grosso dovrebbero trovare definitivamente sistemazione altrove mentre Sorenseen andrebbe in prestito in qualche club amico. Secondo i media inglesi la Juventus avrebbe dato il via libera per il trasferimento in prestito di Milos Krasic al Manchester United a gennaio. Il tecnico dei Red Devils, Sir Alex Ferguson, non ha nascosto il suo interesse verso il giocatore. La soluzione del prestito è quella che più convince la dirigenza bianconera, pronta poi, eventualmente, a discutere una cessione definitiva dell’esterno serbo la prossima estate.
Per quanto riguarda l’attacco, intervistato dal sito calciomercato.it l’agente di Amauri Giampiero Pocetta ha parlato del futuro del suo assistito confermando che il brasiliano lascerà la Juve: “Si credo che non ci siano alternative, cercherà spazio altrove. Però ora è troppo presto per fare nomi o ipotesi, il mercato è ancora nella sua fase iniziale. Ci sono comunque tante squadre interessate ad Amauri, sia italiane che estere. Noi ascoltiamo e prendiamo in considerazione tutti, non scartiamo alcuna ipotesi a priori”.
Un difensore centrale. E’ la richiesta che Antonio Conte e i tifosi bianconeri fanno a Marotta e Paratici sin dalla scorsa estate. Ad agosto sappiamo tutti come andò a finire con gli intoppi per arrivare ad Alex o a Bruno Alves consigliarono agli addetti ai lavori di bocciare l’operato dei dirigenti della Vecchia Signora anche se adesso il campo sta rivalutando gli acquisti e in modo particolare l’acquisto di Barzagli, passato in secondo piano lo scorso anno ma rivelatosi azzeccatissimo. A gennaio però, se si vuol continuare a lottare per lo scudetto, la società dovrà fare uno sforzo per rinforzare il reparto arretrato e dar alternative a Conte in caso di infortuni e squalifica. In cima alla lista dei sogni bianconeri sembra esser Hummels in orbita Juve oramai da tempo e visionato da Paratici nel match di Champions League tra Arsenal e il suo Borussia Dortmund.
Mentre la squadra si prepara al big match di questa sera gli uomini mercato iniziano a tessere le alleanze per arrivare preparate al mercato invernale. Hummels è il preferito di Conte per le grandi qualità tecniche che consentirebbero alla Juve una alternativa a Pirlo nella fase di costruzione dell’azione. La giovane età poi è un altra carta importante per giustificare una operazione importante e comunque onerosa. Il Borussia Dortmund oramai fuori dalla Champions pare adesso sia pronta a trattare la cessione e la Juve ha gli argomenti giusti per farla decollare.
Kloop infatti sembra aver consigliato al club l’acquisto di Krasic considerato il rinforzo giusto per l’attacco del Borussia e perfetto per il calcio tedesco. L’idea è quella di uno scambio che ovviamente consentirebbe la Juve di non esporsi ancora economicamente togliendo oltretutto dall’organico un giocatore importante ma che in bianconero se non inizialmente ha denotato limiti tattici e caratteriali.
L’acquisto di Hummels costringerebbe Chiellini alla sinistra ma il difensore azzurro pur confermando di non amare la posizione pare disposto al sacrificio per il bene della Vecchia Signora. Sempre dalla Bundesliga arrivano indiscrezioni sull’interesse bianconero per l’ex viola Kuzmanovic ma al momento per il centrocampo in pole resta Montolivo.
Potrebbe presto terminare l’avventura Amauri con la Juve. Il centravanti sarebbe vicino all’addio dopo aver rifiutato più offerte nello scorso Aprile.
Oggi, ai microfoni di Sky Sport, Amauri dichiara:
“Spero che finisca subito questo periodo, sto contando i giorni. Ne mancano 35 all’apertura del mercato, 40-45 giorni al mio addio. A gennaio andrò via dalla Juve, per forza. Dove? Ci sono i miei procuratori che stanno lavorando, sento delle voci, spero che il tutto vada in porto, per ora meglio non dire nulla”.
Dunque Amauri è pronto a salutare a gennaio la Vecchia Signora e ricordiamo che sull’italo-brasiliano sono in corsa il Marsiglia in Francia, i turchi del Galatasaray, e i tedeschi del Werder Brema, ma non si esclude la sua permanenza in Italia, infatti qualche altro club sta valutando l’idea di aggiudicarsi il giocatore, tra tutti il Milan e la sua ex Palermo. Il Tottenham sembra essere tra i più attivi in questa operazione, tuttavia il procuratore del giocatore italo-brasiliano, Ernesto Bronzetti, pur confermando la rottura definitiva del suo assistito con la Juve, non si sbilancia sulla prossima destinazione del calciatore:
“La storia con la Juve possiamo considerarla chiusa. È tutto fatto, manca solamente l’accordo economico. A gennaio il mio assistito andrà via e noi sappiamo già in che squadra, ma è meglio non rivelare ancora se rimarrà in Italia o all’estero”.
Il calciomercato Juventus è comunque attivissimo sia sul fronte rinforzi sia per il reparto offensivo che difensivo. Antonio Conte infatti ha più volte richiesto un centrale difensivo adatto al campionato italiano e per gennaio uno l’obiettivo potrebbe essere Mats Hummels, il 22enne centrale del Borussia Dortmund e della nazionale Tedesca. Il padre-agente di Hummels ha aperto all’ipotesi bianconera per gennaio e Marotta studia come convincere il Dortmund. Anche se nelle ultime ore è cresciuto fortemente l’interesse per Dedè, talento del Vasco de Gama, che Paratici sta osservando da vicino da più di una settimana.
Quando un ds vola in trasferta a vedere una partita vuol che qualcosa bolle in pentola. La presenza di Fabio Paratici ad assistere al match tra Turchia e Germania ieri sera non è passata inosservata tanto che questa mattina è tornato a prender quota il nome di Mats Hummels giovane e promettente difensore del Borussia Dortmund già questa estate vicino alla Vecchia Signora e considerato uno dei migliori prospetti del calcio europeo. Come abbiamo avuto più volte modo di dire l’ottimo avvio in casa Juventus ha generato entusiasmo tra i tifosi e sopratutto rinfrancato la società che dopo molte critiche adesso vorrebbe stupire e regalare una gioia al popolo bianconero. Pur mantenendo i piedi per terra e sapendo di esser ancora inferiori a livello di organico dalle altre pretendenti allo scudetto in casa Juve sono convinti che l’entusiamo e qualche rinforzo mirato a gennaio potrebbe portare la Juve a stupire tutti. Il difensore centrale è il primo rinforzo richiesto da Conte e la società sta vagliando varie alternative, il primo della lista sembra esser il giallorosso Juan sia per l’esperienza nel nostro campionato che per il prezzo del cartellino. La scommesse è invece il brasiliano Rodolpho da tempo sul taccuino di Marotta e Paratici e secondo indiscrezioni provenienti dal Brasile già in accordo con la Juve, il suo costo però è considerato eccessivo. Il colpaccio potrebbe esser proprio Hummels, Paratici ieri non ha potuto vederlo all’opera ma sicuramente avrà cercato di prender informazioni sulla volontà del giocatore di arrivare in Italia. Il principale problema è la valutazione vicina ai venti milioni di euro e da non sottovalutare l’interesse di Barcellona e Manchester United.