Tag: massimo moratti

  • L’Inter tra la Juve e Fernando Llorente

    L’Inter tra la Juve e Fernando Llorente

    Uno dei giocatori più discussi durante il calciomercato estivo è stato senza ombra di dubbio Fernando Llorente: il calciatore spagnolo, in forza all’Atletico Bilbao, è stato protagonista di una lunga trattativa tra il club spagnolo e la Juventus ma alla fine non c’erano stati i giusti presupposti per definire il passaggio in bianconero. Marotta aveva infatti offerto al presidente Urrida una cifra inferiore a quella richiesta per la cessione del bomber biancorosso e, i vertici del Bilbao hanno prontamente risposto con un no categorico.

    Così facendo Llorente è stato costretto a rimanere con il club spagnolo ma ha precisato che durante il mercato di gennaio vorrebbe lasciare l’Atletico per approdare in un’altra squadra per fare esperienza visto anche il clima alquanto teso che si è creato tra lui è i tifosi: proprio in questi giorni quindi a farsi avanti è stata l’Inter che, alla ricerca di un valido sostituto di Milito, ha individuato in Llorente le qualità giuste.

    Fernando Llorente © David Ramos/Getty Images

    A muovere le prime voci sull’interessamento da parte del club nero azzurro è stato l’arrivo a Milano di Chus Llorente, fratello e agente di Fernando: a quanto pare infatti c’è stato un incontro tra i vertici dell’Inter e Chus i quali hanno discusso a lungo soprattutto sullo stipendio richiesto da Llorente. Si parla di una cifra che si aggira sui 4,5 milioni di euro, di certo un costo non indifferente per Moratti, considerando anche che secondo alcuni giornali sportivi il presidente nero azzurro vorrebbe riportare a casa Mario Balotelli. Di certo se il bomber del City dovesse decidere di tornare in Italia per meno di 36 milioni di euro, prezzo da pagare per liberare Llorente, l’Inter cambierebbe subito strada lasciando lo spagnolo alla Juventus e riprendendosi il talento senza testa, il quale ha avuto qualche screzio con Mancini.

  • Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    L’Inter di Stramaccioni è chiamata urgentemente al riscatto, dopo l’ennesima debackle casalinga nell’ultimo turno di campionato contro il Siena di Cosmi. Moratti ha dichiarato apertamente la fiducia nel suo giovane allenatore, chiarendo al tempo stesso come Stramaccioni debba risolvere velocemente i problemi di una Inter sin troppo fragile nella retroguardia. A questo punto, a soli tre giorni di distanza, complice il turno infrasettimanale, si presenta contro il Chievo , l’opportunità per i nerazzurri di zittire le innumerevoli critiche, e perché no di rilanciarsi in classifica visto lo stop della capolista conto la Fiorentina. La cura Stramaccioni, dovrebbe colpire soprattutto il suo classico modulo 4-3-2-1, reo di non garantire il supporto dei centrocampisti a una difesa troppo facilmente attaccabile. Ora torna in auge il vecchio pallino di Gasperini, la difesa a tre, il nodo della discordia, che costò proprio l’esonero al nuovo tecnico del Palmero, e che adesso invece potrebbe diventare una soluzione aggiusta tutto e realmente risolvere molti problemi, per togliere dalla graticola Stramaccioni. Siamo sicuri?

    Christian Chivu © Tullio M. Puglia/Getty Images
    CHIEVO- Di Carlo dopo aver preso una brutta imbarcata contro la Juventus, con una squadra praticamente costretta solo a difendersi, e lontana parente del Chievo che ogni anno metteva puntualmente in difficoltà i bianconeri, potrebbe far rifiatare qualcuno. Occhi puntati proprio su Dainelli, con il centrale che è uscito acciaccato dalla sfida del week end, e potrebbe lasciare spazio all’esordio dal primo minuto di Papp, affiancato da Cesar. Sulle fasce nessun turn over con Frey e Jokic, mentre in mediana considerando l’indisponibilità di Luciano, Di Carlo dovrebbe schierare Vacek al suo posto, affiancato da Rigoni e Hetemaj. Marco Rigoni agirà come uomo più avanzato in mediana, subito dietro la coppia d’attacco composta dall’immancabile Sergio Pellissier, e uno tra Di Michele e il francese Thereau.

    INTER- C’è tantissima attesa alla lettura delle formazioni ufficiali nerazzurre. Stramaccioni confermerà quanto detto in conferenza stampa, o sorprenderà tutti con un nuovo schieramento tattico sul campo? Le indicazioni pervenute dagli allenamenti parlano di un modulo con la difesa a tre e un folto e robusto centrocampo per arginare le continue ripartenze che spesso sono costate gol evitabili ai nerazzurri. A questo punto con la scelta della difesa a tre uomini, dovrebbe tornare in campo dal primo minuto, dopo lo stop di quasi 3 settimane il centrale difensivo tanto voluto da Stramaccioni: Christian Chivu. Secondo il tecnico nerazzurro, il difensore romeno sarebbe l’unico in grado di impostare l’azione già dalla difesa, permettendo l’utilizzo di questo nuovo modulo, con Ranocchia e Juan Jesus prontissimi ad affiancarlo. In mediana con questo schieramento ci sarebbe spazio per una doppia copertura al centro, garantita da Guarin e Gargano, e maggiore spinta sulle fasce con il rientro di Zanetti e la corsa di Pereira sugli esterni. Avanzato nel ruolo di trequartista puro, troviamo Sneijder, a supporto di Cassano e Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO-INTER

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Frey, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, L. Rigoni, Hetemaj; Thereau, M. Rigoni; Pellissier.
    A disp.: Puggioni, Sardo, Andreolli, Viotti, Papp, Cruzado, Guana, Samassa, Di Michele, Moscardelli, Stoian.
    All.: Di Carlo

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Juan Jesus, Chivu, Ranocchia; J. Zanetti, Guarin, Gargano, Pereira; Sneijder; Cassano, Milito
    A disp.: Castellazzi, Jonathan, Samuel, Silvestre, Nagatomo, Bianchetti, Duncan, Cambiasso, Obi, Alvarez R., Livaja, Coutinho.
    All.: Stramaccioni

  • Llorente appuntamento con l’Inter, e Moratti rivuole Balotelli

    Llorente appuntamento con l’Inter, e Moratti rivuole Balotelli

    La condizione non proprio ottimale evidenziata contro il Siena, e il numero sempre più crescente candeline sulla torta (siamo a 33) del Principe Diego Milito, hanno iniziato a far venire dubbi seri alla dirigenza nerazzurra e allo stesso tecnico Stramaccioni, su chi possa far rifiatare e magari sostituire nel futuro il bomber argentino. Fino all’ultima finestra di mercato l’Inter aveva cercato di strappare un accordo con un giocatore in grado di far riposare Milito e di farlo rendere al meglio per l’intera stagione, considerando il doppio impegno Campionato e Europa League. Ogni sforzo è stato invano, con l’ulteriore partenza di Longo che ha di fatto lasciato Milito insieme a Palacio (infortunato) gli unici uomini in grado di muoversi da prime punte nelle aree di rigore avversarie. Ed è proprio di oggi l’ultima notizia scoop che vedrebbe una forte accelerazione e un deciso interessamento dell’Inter sull’obiettivo di mercato numero uno della Juventus: l’attaccante dell’Athletic Bilbao, Fernando Llorente.

    Fernando Llorente © Michael Regan Getty Images Sport
    FANTAMERCATO?- Non si può parlare di bufala vera e propria, poiché le indiscrezioni giornalistiche parlano di un incontro fissato nei prossimi giorni, una specie di summit conoscitivo tra gli agenti del calciatore e lo stesso Moratti. Appuntamento fissato dal fratello e dal procuratore del ragazzo, che starebbero valutando tutte le offerte in circolazione considerando come il calciatore essendo in scadenza di contratto si libererà presto a parametro zero, potendo a questo punto chiedere un ingaggio più consistente per il proprio rendiconto personale. In effetti il problema maggiore è rappresentato dal salario richiesto dal bomber spagnolo, poiché nell’ultimo tentativo fatto dal Bilbao per il rinnovo contrattuale, Llorente avrebbe rifiutato un ingaggio vicino ai 4,5 milioni di euro. Cifre inavvicinabili per il nostro campionato, già alle prese con i numerosi tagli al budget. Adesso rimane da capire se anche il Milan rimarrà alla finestra valutando ogni possibile evoluzione dell’affare, sempre ricordando come la Juventus abbia un netto e notevole vantaggio su tutte le altre pretendenti, in virtù del dialogo instaurato con il Bilbao già in estate.

    BALOTELLI COME BACK?– Non bastasse il toto nome per il dopo Milito, si aggiunge l’ultima clamorosa indiscrezione rilanciata dal quotidiano romano, il Corriere dello Sport, che spiega come nel contratto di vendita di Balotelli dall’Inter al Manchester City, fosse stata inserita una clausola precisa che impone una specie di diritto di prelazione a favore dei nerazzurri. Tradotto in parole povere, se il bad boy di Manchester andasse in vendita l’Inter avrebbe la possibilità di pareggiare l’ultima offerta valida presentata e riportare il suo ex genio ribelle a Milano. Rimane sempre da capire se le liti e i dissidi interni tra Mancini e Balotelli (l’ultimo spintone del tecnico è cosa nota) possano incrinare definitivamente il loro rapporto e far decidere al giocatore di cambiare nuovamente aria. La vecchia volpe Raiola, minimizza, rilasciando dichiarazioni stereotipate del tipo “Mario sta benissimo a Manchester”, ma il calciomercato si sa, è più variabile delle condizioni atmosferiche di un marzo pazzerello, quindi in attesa di nuovi sviluppi dall’Inghilterra, i tifosi nerazzurri possono sognare la coppia già vista all’Europeo con Cassano e Balotelli!

  • Dopo i cinesi anche i russi pronti ad investire nell’Inter

    Dopo i cinesi anche i russi pronti ad investire nell’Inter

    L’Inter guarda al futuro, futuro che il primo tifoso nerazzurro nonchè presidente del club spera possa essere glorioso e ricco di soddisfazioni. Per assicurare tutto ciò all’Inter servono idee ma soprattutto soldi. Gli introiti economici del club di Corso Vittorio Emanuele potrebbero aumentare notevolmente a breve termine visto che dopo l’accordo con la società cinese CRCC (China Railway Construction Corporation) il presidente nerazzurro sta per chiudere un nuovo accordo con una società russa denominata Rosneft. Tale società russa si occupa dell’estrazione e della raffinazione del petrolio ed è considerata la prima società russa nel campo del petrolio con la possibilità di divenire una delle tre potenze mondiali in questo ambito. L’accordo con la Rosneft riguarda direttamente la Saras, società controllata da Moratti, ma indirettamente porterà benefici allo stesso Moratti e di conseguenza al club meneghino.

    Massimo Moratti © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo i cinesi, ecco i russi. Il presidente Massimo Moratti sta aprendo nuovi orizzonti intorno al suo grande amore: l’Inter. Il prossimo accordo con la società petrolifera russa aumenterà la forza economica del presidente nerazzurro senza dimenticare l’accordo già avvenuto con la CRCC, sesta società di costruzioni al mondo per fatturato. Come già noto la partnership con i cinesi gioverà e non poco all’Inter che entro 4-5 anni avrà il suo stadio di proprietà, stile Emirates Stadium, soprattutto grazie all’appoggio dei cinesi.

    Tutto questo inoltre porterà benefici anche per quanto concerne il calciomercato. L’obiettivo di Moratti è quello di riportare l’Inter ai vertici in Italia ma soprattutto in Europa. Per fare questo serve tempo e una buona disponibilità economica, che Moratti potrebbe riscoprire grazie all’aiuto degli investitori cinesi e russi. Qualche segnale in quest’ottica c’è già stato nell’ultima sessione di trattative dato che l’Inter ha speso quasi 50 milioni di euro per l’acquisto di calciatori. A Gennaio ovvero quando riaprirà il calciomercato, capiremo di più circa le possibilità economiche del club nerazzurro.

  • Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Dopo la vittoria nel posticipo di ieri sera contro il Torino, in casa Inter è tempo di smorzare le polemiche sorte in conseguenza al malumore di Wesley Sneijder a seguito della sostituzione che lo ha visto protagonista al minuto 66, per lasciar spazio ad Antonio Cassano, autore del secondo gol che ha permesso di concludere la gara in porto con maggiore tranquillità. Il Wesley Sneijder furioso, infatti, è stato l’unica nota stonata della serata domenicale per i nerazzurri e, dunque, nella giornata odierna la questione è stata affrontata sia dal presidente Moratti che dal tecnico Stramaccioni, con la “chiosa finale” del giocatore stesso, per mezzo di un messaggio su Twitter.

    Wesley Sneijder in campo contro il Torino | © Claudio Villa/Getty Images

    Andando a ritroso, è bene ricordare come – al momento della sostituzione – l’olandese sia apparso visibilmente molto contrariato nei confronti del tecnico Stramaccioni, anche se lo stesso mister nerazzurro già nel dopo partita ha provato ad usare parole inequivocabilmente all’insegna della diplomazia, sottolineando come “sia normale che un giocatore come Wesley voglia finire tutte le partite”, motivando la sua decisione di sostituirlo facendo riferimento ai ravvicinati impegni in Nazionale che avevano visto impegnato l’olandese nella settimana precedente.

    In vista del probabile “confronto” ad Appiano tra il tecnico e l’olandese, il presidente Massimo Moratti concorda con la linea “diplomatica” di Stramaccioni, precisando che l’eventuale malumore del fantasista olandese dev’essere letto in maniera positiva, affermando come “sia un bene che si arrabbi”, leggendo tale nervosismo come sintomo del grande attaccamento alla squadra da parte del calciatore, concordando con l’approccio adottato dal tecnico romano che, secondo il Presidente nerazzurro, “ci sa fare con i giocatori” e che, dunque, merita fiducia nelle sue scelte sulla gestione del gruppo.

    Ad ulteriore conferma che l’episodio-polemico sia già rientrato, alle parole del tecnico Stramaccioni e del Presidente Moratti, si associano quelle del diretto interessato, ossia lo stesso Wesley Sneijder, che ha voluto “gettare acqua sul fuoco”, con un Twit molto chiaro e conciso, focalizzandosi sull’importanza del risultato ottenuto ieri contro i granata e precisando che la sua reazione sia stata innescata esclusivamente dalla voglia di giocare “tutte le partite fino in fondo”, e smentendo ogni tipo di problema con il suo allenatore, con la consapevolezza che gli impegni stagionali saranno numerosi, a partire dalla prossima partita di Europa League, in programma giovedì contro il Rubin Kazan, a San Siro.

    Le parole “distensive” saranno confermate dai fatti?

  • L’Inter segue Santiago Arias per il dopo Maicon

    L’Inter segue Santiago Arias per il dopo Maicon

    È tempo di rivoluzione in casa Inter, e dopo l’addio importante di Maicon sulla corsia destra la dirigenza nerazzurra si è messa subito in moto per cercare un giocatore che possa rimpiazzare in maniera degna, il calciatore brasiliano. Sorride Mancini, che con l’acquisto di Maicon rinforza il suo Manchester City e puntella la corsia destra con un giocatore assolutamente ancora valido (nonostante le ultime accuse di Bruno Longhi sul presunto vizio alcolico del terzino brasiliano). A questo punto Branca e soci, sono alle tracce di un giocatore che possa nel futuro prossimo ricoprire le orme e la storia del brasiliano, con un identikit preciso che porta al nome di Santiago Arias, esterno destro classe ‘92 in forza allo Sporting Lisbona.
    La candidatura al ruolo di nuovo Maicon arriva direttamente dalle parole del suo agente Marcelo Ferreyra (stesso procuratore di Fredy Guarin) che ai microfoni di Bola Branca, parla in questo modo del suo assistito:

    Santiago Arias © EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images
    “Sarà una delle rivelazioni del prossimo campionato. Sapevo che Arias è nell’agenda di diversi club italiani e l’Inter è uno di questi. E i rapporti tra l’Inter e lo Sporting Lisbona sono molto buoni, si sa. Per me può essere un’ipotesi per rimpiazzare Maicon, visto che gioca nel suo stesso ruolo. Io credo che Arias possa essere già titolare nello Sporting, lo conosco bene e conosco bene il calcio portoghese. Lui per il momento è felice a Lisbona ed entusiasta di vestire la maglia di un club così prestigioso”.

    Nessun contatto diretto per il momento con la dirigenza nerazzurra, e nessuna offerta ufficiale presentata, ma con questa mossa e questi primi sondaggi, è chiaro come l’Inter e Massimo Moratti cerchino di mettersi in prima fila, ottenendo una specie di diritto di prelazione sul futuro acquisto di un talento di ottima prospettiva. C’è da ricordare infatti come su Arias penda una clausola rescissoria di circa 20 milioni di euro (facilmente aggirabile, considerando come il calciatore ora stia giocando con la squadra B dello Sporting Lisbona). In attesa che il ragazzo torni a giocare con la prima squadra, l’Inter rimane vigile sul pezzo, continuando il restyling sulla linea verde richiesto più volte da Mister Stramaccioni.

  • Tornado Zeman, accuse ad Abete e Moratti. Scherzo a Vialli

    Tornado Zeman, accuse ad Abete e Moratti. Scherzo a Vialli

    Uno Zeman a tuttotondo quello di ieri pomeriggio, quasi fosse una scultura del celebre Bernini. Ne ha per tutti il tecnico giallorosso, da Abete a Moratti. Persino quando non è il boemo in persona a parlare, le catastrofi sono dietro l’angolo. Ne sa qualcosa Gianluca Vialli, che poche ore prima aveva definito “paraculo” colui che è considerato il nemico numero uno della Juventus (più che altro dagli stessi tifosi della Vecchia Signora). Durante la trasmissione radiofonica condotta da Piero Chiambretti, l’ex calciatore di Juve e Samp si trova in collegamento telefonico quando ecco spuntare dal cilindro la telefonata di un finto Zeman. Piuttosto singolare e divertente il teatrino che da lì a poco si è andato a creare, rappresentazione scenica dell’Italia di oggi, dove a volte occorre davvero poco per rivoltare la realtà.

    Questione di “paraculo” La telefonata a Vialli dura pochi minuti, quanto basta per farsi due risate e porsi qualche domanda. Il finto Zeman esordisce con un “Buongiorno” targato Boemia, tanto da confondere e annebbiare la lucidità dell’altro interlocutore. Non si spiega infatti il motivo per il quale Vialli debba etichettare Zeman con il titolo di maestro, se quest’ultimo fino a 12 ore prima era soltanto un “paraculo” (a proposito di “paraculi”, come è piccolo il mondo). La telefonata prosegue. Come riporta la Gazzetta, Vialli si scioglie, ingaggiando una convincente dialettica col boemo. Peccato fosse tutto uno scherzo.

    gianluca vialli | ©Warren Little/Getty Images

    Nemico del calcio Non solo Vialli rimane al palo sulla questione “paraculo”, ma anche Giancarlo Abete viene colpito da una stoccata di sciabola nel pomeriggio, quando Zdenek Zeman definisce il presidente della Figc un nemico del calcio. Dichiarazioni rilasciate durante un’intervista che andrà in onda domani sul periodico Sette, e che hanno già percorso l’intera penisola. Il rischio di un deferimento per il tecnico della Roma è concreto, sebbene siano arrivate prontamente le rettifiche serali, che sostanzialmente pongono l’accento non sul singolo ma sul sistema calcio.

    Sono solo parole Sono molteplici i riferimenti al mondo musicale per il concetto di “parole”, e il mondo del calcio non fa eccezione. Senza rifarsi al modello Mina, Zeman bolla con queste parole il corteggiamento di Massimo Moratti:” Molte parole. Ma poi bisogna vedere se ci sono le condizioni per lavorare bene. E non parlo di giocatori da acquistare”. Frase neanche troppo sibillina, che fa capire, se ce ne fosse ancora bisogno, il “personaggio” Zeman.

  • Javier Zanetti da capitano a vice presidente dell’Inter

    Javier Zanetti da capitano a vice presidente dell’Inter

    Diciotto anni e ottocentotre presenze con la maglia neroazzurra sembrano non bastare a Javier Zanetti, anzi forse a non voler lasciare andare altrove il fedelissimo difensore argentino è proprio Massimo Moratti: in questi giorni circola infatti la voce che il capitano dell’Inter, una volta finita la propria carriera calcistica, potrebbe togliersi la divisa da giocatore per indossare giacca e cravatta e ricoprire il ruolo di dirigente, ma non uno qualsiasi. Per l’ormai milanese calciatore, Moratti arebbe infatti riservato la poltrona da vice presidente: una notizia che ha stupito fino ad un certo punto in quanto la stima reciproca tra i due è da sempre nota a tutti.

    Una scelta che non è stata di certo fatta a casa: il tanto amato giocatore dell’Inter è infatti rimasto fedele alla squadra dal 1995 quando, dal Banfield, decise di trasferirsi a Milano per dare vita ad una lunghissima carriera fatta di tante vittorie. Divenuto capitano del club neroazzurro nel 1999, è tutt’ora lo straniero con più presenze in Serie A e soprattutto negli anni si è guadagnato il titolo di giocatore più vincente della storia dell’Inter conquistando ben sedici trofei.

    Javier Zanetti | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sicuramente tutti questi risultati hanno agevolato la decisione presa da Massimo Moratti il quale non ha ancora rilasciato dichiarazioni precise sull’argomento. Il presidente del club neroazzurro, parlando anche di Luis Figo e Ivano Cordoba,  inseriti nella dirigenza dell’Inter proprio appena finita la loro carriera, ha infatti spiegato:

    “Noi qui abbiamo la fortuna di avere dei giocatori che oltre ad essere bravi sul campo sono intelligenti e soprattutto sono ragazzi perbene. Uomini e sportivi che guardano al futuro dell’Inter come qualcosa che è la loro storia, il loro futuro e al quale vogliono partecipare”.

    Parole chiare quelle del presidente Moratti che non ha mai nascosto la sua volontà di tenere a Milano a vita il difensore argentino: molto probabilmente però quella poltrona dovrà aspettare ancora un po’ di tempo prima di essere occupata in quanto Javier Zanetti sembra non essere ancora intenzionato a lasciare il campo.

  • Inter clamoroso, Maicon ceduto perché aveva problemi con l’alcool

    Inter clamoroso, Maicon ceduto perché aveva problemi con l’alcool

    Risuona ancora forte nell’aria l’eco delle parole lanciate dal giornalista opinionista sportivo Bruno Longhi nell’edizione del telegiornale sportivo Studio Sport in onda su Italia 1. Maicon e Julio Cesar, avrebbero avuto il vizio di alzare un bel po’ il gomito, questo il sunto del suo discorso, e per questo motivo l’Inter, Moratti e Branca avrebbero deciso di privarsi di due delle colonne storiche del Triplete. Non bastasse Longhi, ha voluto rincarare la dose affermando con certezza di avere le prove per testimoniare queste sue dichiarazioni di fatto scomode per il popolo nerazzurro: si parlerebbe infatti di uno scontrino rilasciato a Maicon da un noto ristorante milanese, mostrato al giornalista con delle consumazioni di circa 98 bottiglie di birra da 33 cl. Senza contare come anche per Julio Cesar lo stesso giornalista rincari la dose, accusando il numero uno nerazzurro di essersi presentato più volte poco lucido in allenamento alla Pinetina. Per la serie Adriano docet.

    Maicon Douglas © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Questi i motivi lampanti che avrebbero portato Marco Branca in primis a decidere di mettere sul mercato entrambi i brasiliani, evitando di rinnovare un contratto fin troppo oneroso, e a questo punto anche l’ipotesi di avere in squadra due giocatori che non avrebbero fatto proprio la vita d’atleta. Longhi sul caso Maicon affonda un altro fendente, tramutandosi in un giornalista ironico e sarcastico:

    “Maicon molte volte non si reggeva in piedi quando arrivava ad Appiano Gentile. Io spesso nelle telecronache ho usato la frase fatta ‘Va a tutta birra sulla corsia di destra’”

    Rimane da capire come un giocatore del calibro di Maicon, definito da molti esperti del mestiere come uno dei terzini destri del mondo, possa aver condotto uno stile di vita così fuori dalle regole e nonostante tutto aver comunque dato il suo contributo nel cammino dei nerazzurri. A questo punto rimane da capire se l’aria di Manchester e la guida di Mancini possano trasformare Maicon in un nuovo pendolino, un ‘InterCity’ pronto a sfrecciare sulla fascia destra, come faceva spesso con i colori nerazzurri, lasciandosi dietro questa scia di polemiche sinceramente poco gradevole per tutti.

    Julio Cesar sarebbe stato invece il secondo colpevole, anche lui reo di arrivare in condizioni presentabili agli allenamenti, alzando in questo modo un muro tra sé e Marco Branca, rendendo il loro rapporto meno vivibile. Da qui ( e per i noti motivi legati all’ingaggio) sarebbe nata la scelta di privarsi del portiere brasiliano approdato ora al Qpr.

    Rimane certamente da capire, come il tempismo di queste notizie, sviscerate solo ora, sia perfettamente in linea con il vociferare di un Cassano poco amato dallo spogliatoio, e di uno Stramaccioni che inizia già a scricchiolare. A questo punto forse quando il più famoso sportivo portoghese amava parlare di rumore dei nemici e ‘prostituzione intellettuale’ alludeva perfettamente a questo tipo di informazione che deve far notizia a tutti i costi, ma che forse notizia non è.

  • Paulinho a gennaio, Inter già attiva

    Paulinho a gennaio, Inter già attiva

    La storia insegna. Dopo la sconfitta casalinga per 2 a 0 contro l’Hadjuk di Spalato, Moratti aveva messo mano al portafogli, facendo impazzire il calciomercato dell’Inter, regalando a Stramaccioni in meno di due giorni tre giocatori come Cassano, Gargano e Pereira. Forse l’ultima batosta di San Siro, contro la Roma potrebbe aver convinto il patron nerazzurro a dover rimetter mano alle casse nerazzurre per accontentare nuovamente le richieste del giovane tecnico romano. La notizia rimbalza in rete, come sui giornali di carta stampata: Paulinho e l’Inter non sarebbero mai stati così vicini! Nemmeno quando a Luglio sembrava ormai cosa fatta, con Branca speranzoso di aver chiuso l’affare, per ritrovarsi in seguito con un pugno di mosche in mano e il no del giocatore desideroso di giocarsi il suo Mondiale per Club con il Corinthians. Il rinnovo del contratto con la conferma del calciatore ha di fatto bloccato ogni trattiva a causa dell’aumento del valore del suo cartellino.

    Paulinho © AFP
    L’Inter e Moratti in primis, rimasti scottati dall’affare Lucas, con un corteggiamento durato un anno buono, e sfumato nel giro di una settimana dopo l’offerta shock del Psg, vogliono cautelarsi per non ripetere l’errore madornale. Il passato recente ci insegna come lo stesso Lavezzi, e l’anno precedente con Sanchez, gli accordi verbali e le promesse di acquistare un calciatore valgono meno di zero di fronte ad offerte da capogiro, soprattutto da quando i petrodollari hanno influenzato il calciomercato europeo con il loro strapotere economico. L’offerta iniziale che avrebbe presentato l’Inter si sarebbe aggirata intorno ai 10 milioni di euro, ma con il rinnovo contrattuale, in questo momento il valore del giocatore sarebbe aumentato, costringendo i nerazzurri ad alzare l’asticella fino ai 13-15 milioni, per un giocatore che di fatto sta entrando nei titolarissimi del Brasile di Menezes. L’obiettivo dell’Inter è quello di far scendere leggermente il prezzo cercando di ‘bloccare’ Paulinho già da adesso, congelandolo fino alla riapertura del mercato a gennaio, momento ideale per ripuntellare la squadra con i giusti innesti e magari anche il tanto sognato vice-Milito.

    Paulinho rappresenterebbe il centrocampista adatto per l’idea di calcio di Stramaccioni, con le caratteristiche perfette per il suo 4-3-2-1, garantendo gli inserimenti dalla mediana che proprio nel match contro la Roma sono mancati in maniera evidente. Senza dimenticare come lo stesso giocatore carioca sappia fare benissimo anche la fase di copertura, aiutando il centrocampo a sopperire ai limiti mostrati da una difesa fin troppo ballerina.

    In attesa di gennaio, a meno che non entri in campo il solito gruppo qatariota, o gli sceicchi di Manchester, l’Inter continuerà a tessere la rete di rapporti per ingaggiare il top player che gli garantirebbe quel salto di qualità necessario per tornare a lottare per le posizioni alte della classifica. Solo il tempo ci dirà se i nerazzurri vinceranno l’oscar per i migliori affari sfumati sul filo di lana, (replicando un perfetto caso Lucas-bis)o se nel migliore dei casi, un nuovo gioiello brasiliano, con un brillante futuro davanti, potrà arricchire il livello qualitativo di una Serie A sempre meno ricca di giovani talenti.