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  • Calciopoli: il testo e l’audio delle intercettazioni di Moratti e Facchetti con Bergamo

    Forse è per entrare in clima mondiale ma come quattro anni addietro il calcio italiano si prepara a vivere un altra estate di caos e tromenti. Il Processo di Napoli sta portando alla luce una verità diversa da quella disegnata dalla giustizia sportiva, se c’era illecito questo era sicuramente diffuso e la cupola, se cosi si può chiamare, non era unica ma molteplici e tutte con interessi paralleli. In attesa del 13 aprile, quando ci sarà l’udienza a Napoli, iniziano a rimbalzare il testo e l’audio che dimostrano che anche Moratti e Facchetti intrattenevano rapporti con i designatori e in particolare con Bergamo.

    Di seguito vi riportiamo uno stralcio di una intercettazione tra Bergamo e Moratti presa dal sito Ju29ro e a seguire l’audio che preannuncia un incontro tra Bergamo e Facchetti.

    Bergamo: Presidente Moratti sono Bergamo..
    Moratti: Volevo chiamarLa io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Bertini) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave…
    Bergamo: Era diventata la più difficile Inter-Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti…
    Moratti: L’ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte… bravi a beccarli, come cazzo fate voi a beccarli… mi hanno strizzato l’occhio…
    Bergamo: Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
    Moratti: Pensavo di chiamarLa ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento…

  • Moratti e Moggi trovano l’accordo giudiziario

    Moratti e Moggi trovano l’accordo giudiziario

    Forse nessuno avrebbe mai scommesso su un possibile accordo tra Massimo Moratti e Luciano Moggi dopo lo scoppio dello scandalo Calcipoli e invece, i due sono riusciti a trovarlo davanti nelle aule del Tribunale di Roma ritirando le rispettive querele nei confronti dell’altro.

    La pace è stata sancita questa mattina, alla presenza dei legali, davanti al giudice del tribunale di Roma, Aldo Scivicco, che, nel processo che vedeva imputato Moggi per diffamazione a mezzo stampa, ha dichiarato estinto il procedimento per remissione della querela da parte del club nerazzurro. Big Luciano in una intervista concessa a Repubblica metteva in dubbio la moralità del club nerazzurro in un articolo dal titolo “Inter, Milan, Carraro, il mostro non sono io”.

    In cambio Moggi ritirerà la richiesta danni per 4 milioni di euro, intrapresa contro l’Inter e contro il gruppo editoriale L’Espresso. In questo caso a ritenere lesiva della sua reputazione era stata un’intervista concessa da Moratti sempre a Repubblica nel dicembre 2007 con un articolo dal titolo “Grande Inter. Così ho costruito la mia supersquadra”.

  • Calciopoli, avv. Moggi: “Moratti ha il dovere morale di restituire lo scudetto”

    Calciopoli, avv. Moggi: “Moratti ha il dovere morale di restituire lo scudetto”

    Il Processo a Calciopoli nella sede giudiziaria inizia a mostrare crepe pericolose che mettono in discussione tutto il castello accusatorio delle indagini condotte dal tenente colonnello Auricchio. Il lavoro certosino degli avvocati Maurilio Priorecchi e Paolo Trofino, difensori di Luciano Moggi, hanno palesato qualche lacuna nella conduzione dell’indagine dimostrando che se c’era una cupola reggente ce ne erano tante altre pronte a scardinarla per meri interessi personali.

    L’avvocato Prioreschi, intervistato da Tuttosport, fa capire che il materiale a loro disposizione è scottante e già nell’udienza del 13 aprile ci potrà esser un deciso scossone al Processo di Napoli (si dovrebbero esaminare le intercettazioni che inchioderebbero Galliani, Moratti, e Facchetti). Di seguito vi riportiamo i passi più importanti dell’intervista cosi per come appaiono sul sito del quotidiano torinese.

    Avvocato Prioreschi, allora non era solamente Luciano Moggi a usare il telefono.

    A quanto pare no. Nell’enor­me corpus di intercettazioni che abbiamo scandagliato so­no emerse delle telefonate di Massimo Moratti a Paolo Bergamo e anche di Giacinto Facchetti. Così come di diri­genti di altri club. Ce n’è uno, di cui per il momento non è il caso di fare il nome, che ha chiamato i designatori arbi­trali cento volte nel periodo novembre 2004-maggio 2005. E fra questi c’è anche chi di­chiarava di sentire Bergamo e Pairetto solamente per gli auguri di Pasqua e Natale: cento telefonate di auguri, però, sono un po’ tante…”.

    Anche Massimo Moratti te­lefonava ai designatori?
    “Sì, ci sono chiamate di Mo­rattti e anche di Facchetti che potrebbero confermare la fa­mosa cena fra Bergamo e lo stesso Facchetti avvenuta nei primi giorni di gennaio del 2005, alla vigilia di Livorno­-Inter 0-2”.

    A questo punto cosa può succedere?

    “La prima cosa che mi aspet­to è una presa di posizione da parte di Moratti. Perché non ha mai detto di aver chiama­to anche lui i designatori? Perché non ha mai parlato della cena fra Bergamo e Fac­chetti di cui era al corrente? La lealtà sportiva, quella del­l’articolo uno del codice di giu­stizia sportiva include il fatto di essere trasparenti. Tutte le telefonate di Moggi ai desi­gnatori sono state considera­te altrettanti “articoli 1” dal­la Caf, che li ha sommati per ottenere una condanna per articolo 6, illecito sportivo. Ora mi chiedo: per Moratti non vale la stessa regola: te­lefonate uguale articolo uno?”.

    Moratti cosa dovrebbe di­re?
    A mio parere ha un doppio dovere: morale e regolamen­tare. Deve ammettere quelle telefonate ai designatori e, a questo punto, restituire lo scudetto assegnatogli nel lu­glio del 2006. Io se fossi in lui non lo vorrei più. Quello scu­detto non è stato vinto sul campo, ma è stato assegnato dalla giustizia sportiva a una squadra che, in teoria, era ri­masta fuori dall’indagine. Le telefonate che abbiamo trova­to fanno saltare questo pre­supposto”.

    Perché queste telefonate spuntano solo ora? Come mai gli inquirenti non le hanno mai prese in conside­razione?

    “Effettivamente è “strano” che nessuna, dicasi nessuna, di queste chiamate sia stata trascritta dai Carabinieri. Vo­glio dire, sono inserite delle intercettazioni come quella della moglie di Lanese che parla con la figlia e gli raccon­ta di aver lavato i piatti insie­me alla moglie di Pairetto, ma non c’è traccia della chia­mata in cui Facchetti e Ber­gamo si organizzano per ve­dersi a cena. Qualche sospet­to viene, anche perché questo “fa scopa” con la vicenda del­l’assistente Coppola che ha raccontato di essere andato dagli inquirenti per racconta­re delle chiamate ricevute dai dirigenti interisti e si è senti­to rispondere: l’Inter non ci interessa, indaghiamo sulla Juve. La sensazione è che si sia indagato a senso unico”.

    La sensazione, alla fine di questa chiacchierata, è che tutti, o quasi tutti, i dirigen­ti chiamavano i designatori. Giusta?

    “E’ quello che sta finalmente emergendo: il “così fan tutti”. Ora, per me la situazione è questa: o è lecito chiamare i designatori (ed effettivamen­te non c’è nulla nel regola­mento che lo vieti in modo di­retto) oppure è illecito. Nel primo caso Moggi non ha commesso nessun illecito, nel secondo non lo ha commesso solamente lui, ma anche chi si è visto premiare con uno scudetto. E, a questo punto, mi aspetto ancora qualcosa”.

    Cosa?
    “Che la Juventus tiri fuori la testa dalla sabbia e prenda una posizione. Alla luce di questi nuovi eventi la diri­genza o, meglio, la proprietà dovrebbero dire qualcosa, perché lo scenario sta per cambiare radicalmente”.

  • Inter: Moratti scarica Balotelli e Raiola querela Striscia la Notizia

    Mario Balotelli va a San Siro a veder i suoi compagni affrontare il Cska Mosca nella gara valida per l’andata dei quarti di finale di Champions League. Super Mario accompagnato dal suo procuratore Raiola pare si sia fermato ad augurare buona fortuna alla squadra prima di sedersi nel suo posto in tribuna a San Siro.

    Buon tentativo di riappacificazione ma questa volta il patron Moratti ha risposto stizzito alle domande su Balotelli e sul suo intervento telefonico al Chiambretti Night: “Non me ne frega niente” risponde laconico il presidente visibilmente teso per la partita che può valere una stagione.

    Di tutt’altro tenore le parole di Mino Raiola: “Mario è stato già tante partite fuori, credo che Mourinho potrebbe discutere con lui a fine a stagione – ha proseguito Raiola -. Anche se la colpa è di Balotelli, mi chiedo quante partite debba stare fuori, credo che sia tutto frutto di un malinteso, ma Mario ha già pagato abbastanza. Vuole dare il suo contributo alla squadra in un momento così importante. Ne abbiamo parlato anche con la famiglia, lui ha tanta voglia di rientrare, non è bello quello che sta succedendo ed è molto dispiaciuto, chiudiamo qui il discorso e ne riparliamo a fine anno. Le sei partite che non ha giocato nessuno gliele ridarà. Il mio è un messaggio di pace e non di polemica e spero che venga accolto, dico solo che innocente o colpevole il conto Mario l’ha già pagato

    Raiola parla anche dell’episodio della maglia del Milan indossata nel servizio di Striscia la Notizia.
    “Lo dico anche a nome di Mario, lì ha sbagliato e non ha problemi a dirlo pubblicamente, se il problema è la maglia lo risolviamo subito. Comunque abbiamo dato mandato ai legali di denunciare Striscia la Notizia, quello che hanno fatto e’ una vergogna, una vigliaccheria”. Maglia rossonera a parte, Raiola conclude: “il nostro messaggio è ben chiaro e preciso, più di questo non possiamo fare, se Mario dovrà stare fuori 11 partite lo farà, ma con un grande dolore nel cuore”.

    E’ possibile per la partita contro il Bologna SuperMario venga convocato ma è chiaro che la situazione a fine stagione dovrà esser chiarita per evitare nuovi colpi di coda e nuovi fraintendimenti tra i due.

  • Calciopoli: Moggi al contrattacco. Le intercettazioni inguaiano Moratti, Facchetti e Galliani

    Da quanto rivela la Stampa gli avvocati di Luciano Moggi tolgono l’asso della manica ribaltando praticamente il quadro accusatorio che vedono l’ex direttore generale principale indagato del processo a Calciopoli nel tribunale di Napoli.

    Dopo i “non ricordo” di Auricchio e le incongruenze sul modo di taroccare il sorteggio arbitrale sembra che gli avvocati di Big Luciano siano riusciti a scovare le intercettazione tra Moratti e Facchetti con l’ex designatore arbitrale Bergamo e di Galliani con Pairetto.

    Il contenuto delle intercettazioni ancora non è di dominio pubblico ma fa specie che nel faldone dell’inchiesta non ve ne sia traccia e per questo si può ipotizzare a qualcosa di scabroso e interessante al fine del Processo.

  • Inter: Mou vs Balotelli, Moratti impone la pace per lo scudetto

    L’Inter dopo la sconfitta dell’Olimpico che di fatto ha riaperto il campionato si tuffa nella Champions League in cerca di tranquillità e della giusta concentrazione per evitare problemi contro il Cska Mosca. In casa nerazzurra c’è però la spinosa questione Balotelli a tener banco, il rapporto del giovane azzurro con il tecnico portoghese sembra ormai ad un bivio ma per stimolare la pace o a una convivenza oggi è intervenuto il patron Moratti.

    Il presidente è convinto che l’apporto di Balotelli è necessario per respingere l’attacco della Roma in campionato senza togliere energie utili alle altre competizioni. Oggi era prevista alla Pinetina la presenza di Marco Branca incaricato da Moratti di imporre un disgelo di comodo ai due, ci sarà da vedere se accetteranno.

  • Inter – Balotelli è divorzio. Lui non chiede scusa, a fine stagione andrà via?

    Inter – Balotelli è divorzio. Lui non chiede scusa, a fine stagione andrà via?

    Le ultime diatribe tra Mourinho e Balotelli che stanno tenendo banco in casa Inter potrebbero portare ad una separazione immediata, a fine stagione, tra l’attaccante e la società nerazzurra.
    A Mario è stato chiesto di chiedere scusa pubblicamente per gli atteggiamenti poco rispettosi avuti nei riguardi dell’Inter e di Mourinho, lui non ne vuole sapere e continua per la sua strada.

    Nei prossimi giorni si terrà un colloquio tra il procuratore dell’attaccante Raiola e il presidente Moratti per far luce sulla questione e prendere una decisione definitiva in merito ma sembra proprio che l’agente chiederà la cessione del suo assistito.
    Difficile che il rapporto tra tecnico e giocatore si ricucisca, anche perchè gruppo e società stanno completamente dalla parte di Mourinho “emarginando” di fatto Balotelli.

    Ma dove andrà? Difficile capire la sua prossima destinazione perchè il cartellino di Mario ha un costo elevato (circa 30-35 milioni) che Milan (nell’ultimo periodo si è vociferato di un interessamento dei rossoneri ma per lo più legato alla sua fede milanista) e altre squadre in Italia non possono permettersi di pagare.
    I grandi club europei ancora non hanno chiesto informazioni per il carattere del giocatore che essendo “una testa calda” potrebbe minare e destabilizzare ambiente e spogliatoio.

  • Inter: dopo Balotelli anche a Moratti il Tapiro di Striscia la Notizia

    Dopo il Tapiro con tanto di maglia del Milan (peraltro indossata) consegnati ieri a Mario Balotelli, nella puntata che andrà in onda stasera è toccato al presidente nerazzurro Massimo Moratti ricevere da Valerio Staffelli il “premio” di Striscia la Notizia.

    Moratti ha spiegato all’inviato del tg satirico che le scelte di Mourinho di non convocare Balotelli (con quella di domani contro il Livorno sono tre consecutive le sue esclusioni) sono causa di uno stato di forma fisico e mentale non ottimali dell’attaccante “Ci sono dei momenti in cui non si è in forma né di fisico né di testa“.
    Il presidente ha poi espresso la sua fiducia sulla riappacificazione tra Mario e il tecnico “Penso che sia una cosa che verrà superata brillantemente, anche per merito vostro. Non sono uno contro l’altro“.

    Infine alla domanda di Staffelli in cui chiede un parere sul fatto che Balotelli sia milanista risponde: “Ne sapete più voi che avete parlato con lui“.

    Di seguito il video della consegna del Tapiro d’Oro a Moratti

  • Inter: niente Palermo per Balotelli, Mourinho non lo convoca

    E siamo a due: dopo l’esclusione nella favolosa vittoria di mercoledì a Londra contro il Chelsea che ha dato all’Inter la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, Mourinho ha deciso di non convocare Balotelli neanche per la delicata trasferta di Palermo.

    Nonostante l’attaccante si sia regolarmente allenato questa mattina ad Appiano Gentile in un clima disteso visto le ultime controversie con tecnico e compagni, lo Special One non ha perdonato il comportamento non professionale di Mario che avrebbe ironizzato sul recupero in campionato del Milan, lui che è tifoso rossonero, ai danni proprio dei cugini nerazzurri.

    A far pensare che sia scoppiato il “caso Balotelli” è il silenzio e la mancata presa di posizione del presidente Moratti, schieratosi sempre dalla parte dell’attaccante, suo pupillo da quando militava nella Primavera del club. Chissà come l’avrà presa Mario che vede così anche il suo “protettore” per eccellenza voltargli le spalle.

  • Mourinho ritrova la parola: frecciate alle rivali e Balotelli

    Metter la museruola a José Mourinho è davvero difficile anche dopo le tre giornate di squalifica comminate nel tormentato dopo Inter-Sampdoria dal giudice sportivo Tosel, il portoghese ha tenuto ma alla fine si è arreso e ha rilasciato un intervista alla Gazzetta dello Sport:
    Prima stoccata a Balotelli

    “Balotelli non era al massimo per colpa della febbre? Quale febbre? La febbre l’avevo io, non lui. E’ una bugia. Io e il dottor Combi sappiamo che Mario non aveva la febbre, farlo giocare in quelle condizioni non sarebbe stato etico”


    Poi ad arbitri e rivali

    “Quattro pareggi nelle ultime cinque partite? Ci sono pareggi e pareggi, quelli per colpa di errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. Il pareggio con il Genoa (0-0, ndr)? Preferisco un pari così, in una partita onesta, in cui la mia squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere”.

    E sulle parole di Moratti (all’Inter manca Mourinho, ndr)

    “Ma io non gioco, non segno, non paro. Se la squadra gioca bene, con l’atteggiamento giusto, non c’è bisogno dell’allenamento in panchina per vincere. Quando serve il tecnico? Quando mancano concentrazione, intensità, aggressività: allora l’allenatore può cercare di aiutare la squadra ma se è lontano dai giocatori, non può fare niente”