Tag: massimo moratti

  • Zero acquisti per Benitez? Spunta un bonus per gennaio

    Il calciomercato estivo, quest’anno, ha perso una delle sue principali protagoniste: l’Inter. La società del presidente Moratti da sempre generosa verso i propri allenatori quest’anno ha deciso di cambiar politica forte di una squadra che ha vinto tutto il possibile e dalle nuove norme sul fair play finanziario che costringono a chiudere i cordoni della borsa.

    Vittima del nuovo sistema interista è Benitez che indiscrezioni vogliono con il broncio dopo la chiusura delle trattative. Il compito assegnato dalla società al tecnico spagnolo non è più quello di vincere ad ogni costo come fu per Mourinho bensì di traghettare l’Inter verso un nuovo modo di fare calcio valorizzando i giovani e il loro talento.

    I primi mesi di campionato saranno poi da arbitro in vista della sessione di mercato dove l’Inter interverrà alla ricerca di giocatori utili alla causa ma che allo stesso tempo permettano di ringiovanire la rosa. Pare ci sia un patto tra Branca e Benitez che preveda un bonus calciomercato per la sessione invernale e potrebbe portare all’acquisto del fatidico centrocampista.

    I nomi sono i soliti: Poli, Asamoah, Palombo più i giovani ma già affermati Fabregas e Schweinsteiger.

  • Juventus: ufficiale Di Natale resta all’Udinese, si pensa a Quagliarella o Giuseppe Rossi

    Juventus: ufficiale Di Natale resta all’Udinese, si pensa a Quagliarella o Giuseppe Rossi

    Continua il lavoro di Marotta per chiudere il colpo del mercato bianconero dopo la cessione di Diego al Wolfsburg per 15 milioni di euro. Tiene però ancora banco la scelta del sostituto brasiliano che negli ultimi giorni sembrava essere già ad una svolta con l’ingaggio quasi certo di Antonio Di Natale. Nelle ultime ore però una notizia clamorosa da per certo il netto rifiuto del capitano friuliano al trasferimento in bianconero.

    L’attaccante sembra aver fatto una scelta di cuore ribadendo di voler chiudere la sua carriere da capitano dell’ Udinese. A questo punto i piani della Vecchia Signora si sarebbero spostati su altri fronti, infatti l’interesse di Marotta sembra sia ora per  Fabio Quagliarella o Giuseppe Rossi. Di Natale dunque rimane fuori dal mercato, così come da poco ufficializzato dal sito dell’ Udinese.

    Altro tabù da sciogliere per la società di Corso Galileo Ferraris è il trasferimento di Burdisso con un’offerta di 8 milioni di euro all’Inter. Ora tocca alla Roma, altra società interessata al difensore argentino, tentare di tornare in prima linea nella trattativa, forte del fatto che il giocatore ha espresso la sua volontà di rimanere nella capitale per rimanere più vicino alla famiglia. A ci si deve però aggiungere il monito di patron Moratti che fa sapere al giocatore che il suo destino sarà o Juventus o Inter.

    A breve ulteriori aggiornamenti.

  • Moratti vs Agnelli, scontro tra “Titani”

    Due bambini indisponenti che si punzecchiano: chi ha ragione? Da un lato il “figlio di…” Massimo Moratti, dall’altro il “nipote di…” Andrea Agnelli. L’autore della prima pernacchia è patron “triplete”, che dall’alto della sua sedicente classe, tuonò:

    “Meglio essere multietnici che comprare le partite”

    Questo il verbo del presidente nerazzurro, intenzionato a scagionare la sua Inter dall’accusa di essere, in parte, la ragione delle debacle azzurre coeve in virtù della mancanza di italiani offerti in dote alla nazionale. Scusi presidente, quanti italiani avete in squadra? Noi non compriamo le partite! Non mi risultava che Moratti soffrisse di dislessia, comunque era inevitabile che qualche coda di paglia si drizzasse al rumore delle accuse al vetriolo.

    “Non hanno mai saputo perdere, ma soprattutto non hanno ancora imparato a vincere”

    Non si è fatta attendere la risposta del presidente della società di corso Galileo Ferraris. L’unico a rispondere alla provocazione quando, attenendoci alle sentenze della giustizia sportiva, anche Milan, Fiorentina e Lazio, avendo scontato una penitenza, sicuramente più moderata di quella bianconera, avrebbero potuto sentirsi sul banco degli imputati. La contro-replica di Moratti è riassunta dalla meraviglia che hanno suscitato in lui le parole di Andrea Agnelli:

    “Non ho mai fatto riferimento alla Juventus”

    Insomma, è come sparare ad un uomo e poi meravigliarsi che si è fatto male. Sarebbe cosa buona e giusta che Moratti si assumesse la responsabilità delle sue dichiarazioni. D’altro canto, Agnelli avrebbe potuto dimostrarsi superiore rispondendo col silenzio. Non ti curar di loro, ma guarda e passa, scrisse il “Sommo”: il patron interista avrebbe fatto la figura del pollo che scalda il suo stesso brodo. La verità è che a Moratti manca Mourinho, le sue battute caustiche, la sua verve in conferenza stampa. Il cocco della maestra alias Rafa Benitez, sicuramente migliore del portoghese nei presidi tattici, non lo soddisfa a livello mediatico. Esempio:

    “Una cosa è certa. Rafa Benitez non vincerà mai quanto me”

    Firmato, Josè Mourinho. La risposta del neo tecnico nerazzurro chiamato in causa?

    “Voglio vincere più di Mourinho”

    Verrebbe quasi da tirargli i paciocconi, tra l’altro rossi come quelli di Heidi, per la frugalità della risposta. Sono sicuro che Moratti avrebbe gradito di gran lunga un “vincerò più di Mourinho”, per la stessa differenza che separa il voglio dei sognatori dal futuro intenzionale degli spocchiosi. Inutile nasconderlo, il presidente interista non ha ancora digerito il trattamento da “una botta e via” riservatogli da Mourinho, ma se lo riprenderebbe su due piedi. Visto che non si può, ora fa il bulletto e si mette a sparare a zero, suo malgrado però, la mira non è quella dello special-one. Lui parlava e sparlava perché aveva vinto ed era pulito. Moratti non potrebbe dire altrettanto: per la vicenda passaporti che ribattezzò Luciano in Eriberto e permise l’acquisto di Recoba, per i dossier Telecom, per l’amichetto Facchetti caduto in prescrizione. Dopo calciopoli ha costruito il mito dello “scudetto degli onesti” salvo poi sottrarne due alla Roma, per quelle che oggi chiamiamo sviste arbitrali, esattamente come facevamo ai tempi della cupola di Moggi. Nessuna accusa, solo fatti: vietate le code di paglia.

    Due bambini indisponenti che si punzecchiano: l’unico caso in cui entrambi hanno torto.

  • Burdisso torna a Roma ma qualcosa non “torna”

    Burdisso torna a Roma ma qualcosa non “torna”

    Nicolas Burdisso tra lunedi e martedi tornerà alla corte del suo mentore Claudio Ranieri, a trovare l’accordo nei giorni antecedenti la SUpercoppa Italiana sono stati i presidenti Sensi e Moratti in una telefonata cordiale.

    L’Inter, stranamente abbasserà le sue esose pretese accettando quasi l’offerta che i giallorossi avanzano ormai dal primo giorno di mercato. L’accordo si è trovato a 5,5 milioni di euro, solo 500 mila euro in più della ragionale proposta della Roma e lontano di 4,5 milioni dalle richieste di Branca.

    Se non fosse l’Inter, la squadra del triplete ci verrebbe in mente di pensare ad un mero tentativo per svantaggiare gli avversari nella Supercoppa Italiana ma sarà stato sicuramente una presa di coscienza sul reale valore del giocatore.

    Quello che però non riusciamo a capire è il valore delle inibizioni, come ricorderete Moratti è inibito per aver trattato personalmente Motta e Milito con il presidente Preziosi, ma come titolano tutti i maggiori quotidiani l’affare Burdisso è molto simile.

  • Il padre di Ozil: “Mio figlio ha detto no all’Inter”

    Il padre di Ozil: “Mio figlio ha detto no all’Inter”


    Balzato alle cronache sportive per le eccellenti prove offerte in terra sudafricana, Mesut Ozil, ventunenne trequartista tedesco di sicuro avvenire, è l’ultimo colpo del Real targato Perez.

    Il suo approdo nella Liga è stato anticipato per sopperire all’assenza di Kakà, che dovrà osservare un lungo periodo di convalescenza al seguito dell’operazione portata a termine dalla troupe del dottor Martens. Proprio a detta di quest’ultimo, il brasiliano avrebbe rischiato di mettere in serio pericolo la propria carriera qualora avesse rimandato l’intervento. I Galacticos hanno dunque preferito velocizzare le pratiche per tesserare il grande prospetto teutonico in maniera da cautelarsi per tempo. Al Werder verrà corrisposto un conguaglio di 15 milioni di euro, cifra relativamente bassa per il potenziale del calciatore che era comunque in scadenza di contratto.

    Secondo alcuni rumors, i dirigenti madridisti in collaborazione con l’entourage della giovane promessa, avrebbero minacciato il club tedesco di procrastinare il passaggio in blancos all’anno successivo prelevando, così, il fantasista a parametro zero.

    All’esito della trattativa ha contribuito soprattutto la volontà del giocatore, che secondo una confessione del padre aveva già firmato il contratto, tempo addietro, negli uffici di Florentino Perez. Sempre dall’outing paterno emerge un altro interessante retroscena: “Metus ha rifiutato l’Inter”. Si dice che il patron Moratti sia rimasto stregato dai numeri di Ozil tanto che avesse deciso di mandare Branca in Germania al fine di intavolare una trattativa d’acquisizione. Purtroppo non è bastato l’appeal del triplete poiché l’esito dell’operazione è stato negativo. Ebbene sì, anche i campioni d’Europa talvolta vengono snobbati. Farà sorridere a dirsi, ma di certo non hanno sorriso i dirigenti del Werder, costretti a piegarsi per raccogliere i 15 milioni del Real quando sul tavolo c’erano i 30 dell’Inter. D’altronde al Real non si può dire di no. Per la storia, il pubblico e soprattutto per il ricco ingaggio. Per informazioni chiedere a Mourinho che non ha esitato a calarsi le braghe.

  • L’Inter al palo per “colpa” di Raiola e Caliendo

    L’Inter al palo per “colpa” di Raiola e Caliendo

    Praticamente definite con Manchester City e Real Madrid le cessioni di Mario Balotelli e Maicon, l’Inter si trova costretta a rimandare l’assalto agli obiettivi per rinforzare l’organico di Benitez per l’ostruzionismo dei procuratori dei giocatori.

    Lottare con Mino Raiola è davvero difficile, ne sa qualcosa l’Inter con i mal di pancia di Ibrahimovic e per lo stesso svedese rischia di rimaner scottato anche il Barcellona. Il procuratore abile nel “piazzare” i suoi giocatori e sopratutto far lievitare i loro ingaggi sta lottando con lo sceicco Mansour per far salire di 800 mila euro il compenso di SuperMario.

    Al momento la trattativa non sembra poter avere comunque ripensamenti e potrebbe entrare in gioco ancora Moratti per dar una svolta ma al momento è muro contro muro.

    Simile il discorso per Maicon. Il suo agente Antonio Caliendo chiede quasi 7 milioni di euro per i prossimi cinque anni, il Real non sembra disposto ad andare oltre i 5,5 rischiando di compromette l’operazione. Le parole di Caliendo ieri, giuste e comprensibili per chi cerca di far lievitare il prezzo del suo assistito non tengono conto del nuovo regime fiscale iberico che impone anche ai club il contenimento dei costi.

    Lo svantaggio principale sembra però quello di Rafa Benitez che dovrà pazientare ancora per aver in organico Mascherano e Kuyt.

  • L’Inter prende il baby Paramatti

    La settimana di calciomercato entra nel vivo e tutti gli indizi portano a consacrare l’Inter come regina. In attesa dell’ufficializzazione delle cessioni di Balotelli e Maicon e degli ingressi di Mascherano, Kuyt ed Evra la società nerazzurra ha messo a segno un altro colpo per il futuro: dal Bologna arriva il baby Lorenzo Paramatti.

    Figlio d’arte e con un futuro radioso Paramatti arriva in nerazzurro dopo Faraoni e Benedetti a conferma dell’importanza del settore giovanile nei progetti della famiglia Moratti. Va al Bologna in compartecipazione il giovane sloveno Khrin.

  • Inter: Balotelli ad un passo dal Manchester City

    Secondo il Daily Mail, Inter e Manchester City hanno raggiunto l’accordo per il trasferimento di Mario Balotelli in Inghilterra: 27 milioni di euro la cifra concordata, inferiore ai 40 richiesti ufficialmente dal presidente Moratti ma l’operazione prevede l’inserimento di alcuni bonus legati al raggiungimento di alcuni obiettivi del club inglese così da poter coprire, a lungo andare, la cifra di 35 milioni di euro che la società nerazzurra aveva richiesto in un secondo momento per poter cedere l’attaccante. Balotelli così ritroverebbe Roberto Mancini, il tecnico che lo ha lanciato in Serie A e che in lui ha avuto piena fiducia.

    Il portale Sportmediaet rivela l’esistenza nell’accordo di una clausola particolare: sarà l’Inter stessa a decidere la destinazione del giocatore se un giorno Super Mario dovesse decidere di tornare a giocare nel campionato italiano. Chiara l’intenzione della società nerazzurra di evitare in un prossimo futuro un possibile trasferimento dell’attaccante al Milan, squadra del cuore da sempre del giocatore.

  • Maicon: 23 milioni è l’ultima offerta Real.

    Ora la palla passa ai dirigenti nerazzurri, Massimo Moratti in primis. Il Real Madrid ha ponderato l’ultima offerta da recapitare nella sede di via Durini per avere Maicon confermando praticamente quella che era stata proposta l’ultima volta: 23 milioni di euro, non uno di più.
    Cosa farà l’Inter? Accetterà una discreta somma in denaro per il terzino più forte del mondo ma che si avvia verso i 30 anni, oppure rimarrà ferma sulle sue strategie e pretenderà 30 milioni. Certo è che se cessione deve essere è meglio farla ora perchè il prezzo del giocatore tenderà a diminuire sempre di più.

    Il tecnico merengues Mourinho vuole Maicon a tutti i costi, Maicon vuole il Real Madrid, il Real Madrid vuole Maicon ma Perez non è disposto a fare follie per prenderlo. Il cerchio può chiudersi ma c’è bisogno che l’Inter sblocchi la situazione: i nerazzurri si sarebbero accontentati anche di 27 milioni ma l’ultimatum del Real non lascia ad ulteriori margini di trattativa; 23 milioni prendere o lasciare. Moratti avrà qualche giorno a disposizione per dare una risposta definitiva.

  • Oriali, veleno sull’Inter

    “Non riesco a darmi una risposta. Probabilmente mi sono sognato di avere vinto tutto: svegliato dal sogno, la realtà è questa. Non mi sembra ci siano i presupposti per continuare, quindi credo proprio di essere arrivato al capolinea”.

    Con queste poche e amare parole Lele Oriali annuncia la fine del suo rapporto con l’Inter. La storia d’amore tra l’ex centrocampista nerazzurro e la sua squadra del cuore è giunta al termine.
    Non usa giri di parole Oriali che non nasconde tutta la delusione per la decisione improvvisa della società:

    “Avevo un ruolo ben preciso, che mi piaceva anche molto. Un ruolo che permetteva di stare a contatto con il tecnico e i giocatori rappresentando la società in tutto in Italia e all’estero. Di fatto sono stato sollevato, sostituito: fatto fuori, per essere chiari, e non so dire le ragioni”.

    L’ormai ex responsabile sportivo della prima squadra nerazzurra, pare, non avrebbe gradito l’arrivo Amedeo Carboni, nome caldeggiato da Rafa Benitez, che in pratica andrà a occupare proprio il ruolo di Oriali in seno alla squadra. Al termine di un incontro con il presidente Massimo Moratti, Oriali ha sfogato tutta la sua rabbia ai microfoni che lo aspettavano all’uscita dalla sede ed ha dato l’annuncio della separazione dall’Inter.