Massimo Moratti è apparso molto preoccupato, più che per il sorpasso del Milan, a causa dei ripetuti infortuni, che hanno riempito l’infermeria interista in questo inizio di stagione. Lo confermano le dichiarazioni che il patron nerazzurro ha rilasciato, oggi, fuori dalla sede Saras:
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Moratti: “Il Milan? Io ho paura degli infortuni”
“Abbiamo una situazione in classifica più che dignitosa, a preoccuparmi sono gli infortuni. Mi dispiace molto per Walter Samuel. Comunque non penso che questa sarà la settimana decisiva per la stagione, ce ne saranno altre nel corso del prosieguo” riferendosi alla vicina sfida contro i cugini milanisti. Il patron ha poi proseguito: “Quando avremo tutti i giocatori importanti a disposizione, torneremo ai livelli degli anni scorsi.“Le ultime battute sono per due sue vecchie conoscenze: “Balotelli? Non ho visto nulla, non guardo il calcio inglese. Mourinho? Ha fatto la storia dell’Inter, ora sta facendo quella del Real Madrid“. -
Inter: l’ombra di Spalletti su Benitez
La debacle subita in Champions con il Tottenham e il pareggio casalingo acciuffato per i capelli contro un modesto Brescia hanno messo in discussione Rafa Benitez che continua a non convincere Massimo Moratti. Il patron nerazzurro pare non riesca a digerire la mancanza di fame di vittorie, quella stessa fame che mostrava l’Inter l’anno scorso con Mourinho e che ne era diventato il vero punto di forza della squadra.
Indiscrezioni di calciomercato vogliono un prossimo avvicendamento sulla panchina nerazzurra tra l’allenatore spagnolo e Luciano Spalletti, attualmente alla guida dello Zenit San Pietroburgo ma che ha già fatto sapere che potrebbe liberarsi a gennaio. Per Benitez è una sorta di ultimatum: o riesce a dare una sua identità, un’impronta alla squadra cercando anche di lavorare sulla testa dei giocatori, quello che faceva magnificamente lo Special One, oppure a gennaio sarà rottura. Un altro paio di mesi per dimostrare che è allenatore da Inter.
I nerazzurri dopo 10 giornate di campionato sono terzi in classifica a 3 punti dalla capolista Lazio dietro anche ai cugini rossoneri del Milan e davanti di uno solo ad una Juventus decimata dalle assenze. Certo anche che gli infortuni stanno tartassando Benitez che nell’ultimo match giocato sabato ha perso un pilastro difensivo come Samuel per tutta la stagione e Maicon per almeno un mese. A dare però maggiori alibi al tecnico spagnolo sono anche le prestazioni non proprio all’altezza di giocatori chiave come lo stesso Maicon, Sneijder e Milito che l’anno scorso mettevano a ferro e fuoco qualsiasi difesa avversaria e che quest’anno non riescono a dare il loro contributo come vorrebbero. -
Inter: Sneijder rinnova fino al 2015
Era la notizia che tutti gli interisti aspettavano da un pò di tempo: Wesley Sneijder ha rinnovato il contratto con l’Inter, in scadenza nel 2013, prolungandolo fino al giugno 2015. A dare l’annuncio il presidente nerazzurro Massimo Moratti durante il Consiglio d’Amministrazione del club di via Durini.
Il fantasista olandese vedrà il suo ingaggio lievitare fino a quasi 6 milioni netti a stagione più eventuali bonus, più o meno lo stesso tipo di accordo stipulato con Milito quest’estate.Sneijder, che con Benitez in panchina sembra aver perso quello smalto ritrovato alle dipendenze di Mourinho, è in lizza per vincere il Pallone d’Oro FIFA e considerato da molti addetti ai lavori il favorito numero uno per la conquista dell’ambito premio individuale, Iniesta permettendo.
L’olandese è reduce da una stagione fantastica che gli ha permesso di vincere tutto quello che c’era da vincere a livello di club con l’Inter sfiorando anche la conquista della Coppa del Mondo, trascinando la sua Olanda fino alla finale perdendola però contro la Spagna con un gol nei supplementari proprio di Iniesta. -
Moratti replica ad Agnelli: “Anche Inter vuole scudetti tolti”
E’ guerra! Inter e Juventus sono lontane come non mai e Massimo Moratti e Andrea Agnelli non perdono occasione per rivendicare presunti torti del passato. Appena 24 ore fa il presidente bianconero aveva rivendicato gli scudetti sottratti dalla sentenza Calciopoli, questa sera il contrattacco del presidente nerazzurro che non solo non intende restituire lo scudetto del 2006 ma vorrebbe gli scudetti del 1998 e 2002 sottratti all’Inter in modo non corretto, a suo dire.
“La Juventus ha scelto questa politica e non ho nessuna critica da fare, non cambia nulla con Agnelli dal punto di vista personale, solo ci rendiamo conto di quale politica hanno scelto: succede che uno è comunista e un altro fascista, ma si può essere amici lo stesso. La Juventus ha la sua politica, quando noi entreremo nel loro ordine di idee allora chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano nel passato”< /em>
Su Milan – Juve
“Il Milan ha più punti e di solito si tifa sempre per la squadra che ne ha meno, ma in questo momento ci è abbastanza indifferente che vinca l’uno o l’altra”. -
Rooney rompe con il Manchester, Real in pole ma l’Inter ci prova
Wayne Rooney potrebbe esser l’ultima grande stella a cambiare casacca prima dell’entrata in vigore delle ferree norme sul fair play finanziario volute da Platini. L’inglese dopo il coinvolgimento nello scandalo escort ha praticamente rotto con la società e sopratutto con Ferguson, in passato suo grande mentore, criticandone aspramente la gestione del suo recupero mentale e fisico.
La rottura è dovuta anche, e sopratutto, al rinnovo. L’attaccante in scadenza nel 2012 trova difficoltà a rinnovare con lo United a cifre importanti e per questo la corte del Real Madrid si è fatta sempre più serrata. Dall’Inghilterra si vocifera di un Perez pronto a staccare un assegno di 50 milioni di euro per averlo già a gennaio consegnando a Mourinho un’altra stella integra fisicamente ma da recuperare dal punto di vista mentale.
A queste cifre però si potrebbe ingolosire anche Massimo Moratti pronto a rimetter mano al portafogli solo per grandi acquisti in grado di far salire ulteriormente la competitività della squadra.
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Calciopoli, avv. Moggi: “l’Inter rischia la radiazione”
Domani a Napoli è giorno d’udienza ma già da questa mattina si torna a parlare di Calciopoli e delle possibili
conseguenze scaturite dalle deposizione di Abete, Baldini e Collina e il grosso malloppo di intercettazioni lasciate inspiegabilmente fuori dal processo.
Ad alimentate le polemiche ci pensa l’avvocato Paco D’Onofrio che intervenendo alla trasmissione radiofonica “Tutti Pazzi per la Juve” ha disegnato un quadro accusatorio pesante per i nerazzurri e per tutti i nuovi indagati scaturiti dal secondo filone di intercettazioni. L’avv. parla addirittura di radiazione per l’Inter e invita il presidente Moratti a rinunciare alla prescrizione visto il continuo sbandieramento all’onestà. Gli avvocati di Luciano Moggi starebbero addirittura pensando di rinunciare alla deposizione di Moratti visto il gran numero di prove raccolte a difesa del loro assistito.
“Se dall’esito del processo penale dovessero emergere elementi tali che dovessero coinvolgere alcuni dirigenti di determinate società con riflessi sportivi, indubbiamente la giustizia sportiva potrebbe arrivare ad assumere delle decisioni che potrebbero portare anche, nelle ipotesi più gravi, alla radiazione. Del resto non si ricorda che Calciopoli, nell’estate 2006, si è basata su iniziativa degli uomini della procura federale sono andati alla procura di Napoli a fare le fotocopie di alcune intercettazioni riconoscendo quindi che ciò che emerge dal procedimento penale deve avere incidenza nel processo sportivo. Non capisco come mai in quella occasione nessuno ha sollevato il problema dell’autonomia dell’ordinamento sportivo: o valgono per tutti o per nessuno”
Prescrizione? Meglio prova di onestà
“In base al codice di giustizia sportiva, per gli eventuali illeciti a carico di una società piuttosto che un’altra, effettivamente c’è prescrizione. Però non siamo nell’ordinamento statale ma in quello sportivo, ovvero un ordinamento associativo, nel quale i soggetti possono rinunciare a certe prerogative – ha dichiarato D’Onofrio – La prescrizione è un dato processuale di cui può disporre la parte che se ne avvantaggia, ma disporne significa anche rinunciare: se io sono assolutamente convinto di essere innocente, non terrò il punto interrogativo della prescrizione, non lascerò il dubbio, mi lascerò processare. Rinuncio alla prescrizione e verificherò se i giudici sportivi effettivamente mi ritengono colpevole o, come io sono convinto, mi riterranno innocente. Sarebbe una prova d’onestà: questa Giustizia Sportiva è stata osannata dai dirigenti dell’Inter e allora non dovrebbe spaventarli nemmeno in questo caso”. -
Inter, svolta a gennaio: Kakà in nerazzurro, Maicon al Real Madrid?
Occhio per occhio, dente per dente. L’Inter potrebbe seriamente rispondere all’operazione Ibrahimovic – Milan “sfruttando” la legge del taglione e portare a Milano, sponda nerazzurra, l’ex idolo rossonero Kakà, un campione per un campione passato dall’altra parte della barricata. Uno smacco clamoroso per Berlusconi, che considera Kakà come un figlio, con Moratti nelle vesti di attore protagonista della trattativa e Mourinho in cabina di regia a muovere tutti i fili da Madrid.
Il fantasista brasiliano non si è mai ambientato al Bernabeu, quest’anno poi, subito dopo il Mondiale, ha subito l’operazione al menisco lesionato che lo terrà lontano dai campi di calcio per un bel pò (ne avrà almeno fino a dicembre – gennaio). Il nuovo allenatore del Real Madrid Mourinho non stravede per lui tant’è che gli preferisce il talento tedesco di origini turche, ormai in rampa di lancio, Ozil, sbarcato quest’anno a Madrid negli ultimi giorni di mercato per sostituire proprio il brasiliano. E allora perchè non darlo al suo vecchio presidente Moratti? Benitez ha fatto già sapere al numero uno nerazzurro di volere urgentemente rinforzi per gennaio visto che con Werder Brema e Juventus è stato costretto a schierare da titolare i baby Coutinho e Biabiany, poi infortunatosi nel corso del match contro i bianconeri, a causa delle poche alternative in attacco che gli offre attualmente la rosa dell’Inter. E dalla Spagna scrivono che Kakà abbia detto di non avere nessun tipo di problema dinanzi ad una possibile convivenza con Sneijder.Ma perchè Mourinho, molto furbescamente, si priverebbe di un fuoriclasse e di un investimento importante come Kakà (fu pagato quasi 70 milioni di euro nell’estate del 2009) senza neanche dargli una possibilità? La risposta? Il tecnico di Setubal non ha mai abbandonato la pista Maicon, il terzino più forte al mondo, che è stato vicinissimo al trasferimento alla casa blanca in estate e forzerebbe per uno scambio già a gennaio. E non è un caso che Maicon, che attualmente si ritrova in ritiro con la Selecao, non ha brillato in questa prima parte di stagione subendo un’involuzione da far paura. Quello che indossa la maglia numero 13 nerazzurra non assomiglia neanche lontanamente al fuoriclasse che ha deliziato San Siro in questi ultimi anni, soprattutto nella stagione appena conclusa. E Maicon in cuor suo coverebbe ancora il sogno di raggiungere Mourinho al Real Madrid. Trattativa che potrebbe subire un’impennata visti i rapporti tesi che intercorrono tra il procuratore del terzino Caliendo e la dirigenza nerazzurra.
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Caliendo al vetriolo su Branca e l’Inter e su Maicon…
La tranquillità di Benitez stride fortemente con i comportamenti sopra le righe di Chivu, Muntari e Maicon ed
evidenziano qualche crepa a livello dirigenziale dopo i divorzi da Mourinho ed Oriali. Parlar di caso, o di polveriera come molto spesso ci capita di sentire sulla madre rete ci sembra eccessivo ma le parole da “picconatore” di Antonio Caliendo ad Eurosport non fanno altro che aumentare i sospetti.
L’esperto procuratore ci va giù pesante accusando Branca e l’Inter di giocare sporco sul rinnovo di Maicon. Caliendo accusa pubblicamente il responsabile dell’area tecnica nerazzurra di manovrare nell’ombra in modo tale da escluderlo dall’Inter, magari convincendo Maicon ad affidarsi ad un nuovo procuratore.
Caliendo elogia l’Oriali dirigente criticando il modo in cui è stato fatto fuori dai nerazzurri “Tra Branca e Oriali c’è un abisso. Non c’è nemmeno paragone e lo sa anche Moratti. Non ho mai parlato in questo modo e sono pronto ad affrontare qualsiasi conseguenza. Ma non mi sono sentito rispettato in quanto professionista. Questi sono dei mocciosi e devono imparare”.
L’agente imputa a Branca anche il momento di appannamento di Maicon a duo dire più insicuro rispetto alle passate stagioni. In casa nerazzurra, dunque, dopo lo spauracchio Raiola inizia ad esserci un nuovo incubo che risponde al nome di Antonio Caliendo, Moratti però dovrà star attendo a far piazza pulita vista l’ormai conclamata forza dei procuratori.
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Moggi scalda Inter – Juve: “Abbiamo sempre vinto sul campo”
Siamo solo all’antivigilia, ma il clima pre-partita di Inter – Juventus è sempre più teso. Ad infiammare ancor di più il “Derby d’Italia”, oltre alla consueta rivalità fra le due tifoserie, ci sono anche le polemiche su Calciopoli che da giorni vedono coinvolti i dirigenti nerazzurri con l’ex direttore generale bianconero Luciano Moggi. Proprio il dirigente di Monticiano oggi ha detto la sua riguardo alle parole di Ernesto Paolillo che aveva accusato la Juve di essere stata graziata in quanto, secondo il pensiero dell’ad nerazzurro, la Vecchia Signora avrebbe dovuto restituire altri scudetti all’Inter.
Ecco qual è stata la risposta di Moggi sulla questione dalle colonne di TuttoMercatoWeb
“Mi hanno riferito le dichiarazioni di Ernesto Paolillo e dell’eco del Presidente dell’Inter, Massimo Moratti – spiega l’ex dg della Juventus -. Non volevo intervenire ma penso sia un obbligo. La Juventus deve restituire gli scudetti all’Inter? Quali? Forse quelli conquistati dalla Juve sul campo mentre in sede all’Inter erano costretti a discutere del passaporto falso di Recoba, il pupillo del Presidente. Oppure quando per vedere la classifica dell’Inter bisogna scorrere tutto il televideo e i nerazzurri dovevano usare la calcolatrice e fare la somma con almeno un’altra squadra, per arrivare ai punti conquistati dalla Juve. Il vero scudetto di cartone è uno solo: quello assegnato a tavolino, non scherziamo. Preferisco fermarmi qui, perchè domenica c’è un’Inter – Juve che non merita di essere inasprito ulteriormente. Questa gente non merita di essere definita la banda degli onesti. Poi ci lamentiamo dei toni alti, dei disordini negli stadi e dell’odio tra le tifoserie. Ma se i primi ad eccedere sono i dirigenti come il Signor Paolillo, dove vogliamo andare?”