Tag: massimo moratti

  • Inter, torna Lele grazie a Leo

    Inter, torna Lele grazie a Leo

    L’esonero di Rafa Benitez ha praticamente messo in discussione tutte le scelte estive di Massimo Moratti, quella che a tutti è sembrata frettolosa e per molti versi assurda è stato l’allontanamento di Lele Oriali per presunte incomprensioni con Marco Branca nella gestione tecnica, ma anche per la decisione di affidare allo staff di Benitez i rapporti con la società, attraverso Amedeo Carboni.

    Capito l’errore il patron nerazzurro è tornato sui suoi passi ammettendo l’errore e affidando il nuovo corso nerazzurro a Leonardo. L’ex rossonero, carico e pronto ad assumersi gli oneri e gli onori di una seconda parte di campionato difficile e piena di insidie, pare abbia chiesto il reintegro di Oriali proprio per creare una struttura forte e coesa che sia d’esempio ai giocatori.

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  • E’ finita l’era Benitez, Moratti annuncia l’esonero

    E’ finita l’era Benitez, Moratti annuncia l’esonero

    Questa volta è davvero finita, Rafa Benitez dopo appena quattro mesi non è più l’allenatore dell’Inter, ad annunciarlo è il presidente Massimo Moratti “Ci dispiace per come è finita con Benitez, ma già che le cose non andavano bene e dopo le sue dichiarazioni siamo arrivati alla rottura. Chi arriva? Vedremo, tutti i nomi che si fanno sono interessanti”

    A dire il vero non si tratta di esonero ma di separazione consensuale con una buona uscita al tecnico pari a 3,5 milioni di euro. A sostituire lo spagnolo appare in pole Leonardo e già nelle prossime ore potrebbe arrivare l’annuncio. Intanto impazza il calciomercato con Ranocchia ormai prossimo a vestire in nerazzurro ma il vero colpo di coda potrebbe esser Kaka.

  • Scacco Milan, Moratti sceglie Leo

    Scacco Milan, Moratti sceglie Leo

    Ormai sembra certo Leonardo guiderà l’Inter campione del mondo in carica a partire da gennaio, per aver l’ufficiliatà il tecnico brasiliano dovrà attendere la risoluzione del contratto tra Benitez e i nerazzurri e a veder le premesse e le polemiche non sarà certo una passeggiata.

    Leo è un milanista doc avendo compiuto tutta la trafila, da giocatore a dirigente fino alla panchina nella scorsa stagione e nonostante qualche alterco finale con il presidente Berlusconi è sempre stimato dai tifosi rossoneri. Il brasiliano però ha voglia di rimettersi in gioco, la panchina lo eccita e il rapporto cordiale e di stima reciproca con Moratti lo farà ripartire dall’Inter.

    Inutile dire che sarà un colpo al cuore per i rossoneri e anche l’occasione per il popolo nerazzurro per replicare alle offese ricevute un tempo con Seedorf e Pirlo e nell’ultima stagione con Ibrahimovic, anche se attraverso il Barcellona.

  • Leonardo è il prescelto, Moratti saluta Benitez

    Leonardo è il prescelto, Moratti saluta Benitez

    Prima o poi doveva accadere Leonardo e Massimo Moratti si sono sempre stimati e in cuor loro, forse anche senza parlare, covavano la possibilità di lavorare insieme. L’ex rossonero, persona perbene ma come dimostrato in rossonero con un temperamento degno del miglior Mourinho sembra esseril prescelto per la panchina nerazzurra a partire da gennaio.

    Sono giorni concitati in casa nerazzurra con il patron impegnato a trovare il modo migliore per disfarsi dio Benitez e allo stesso tempo alla ricerca di un condottiero in grado di risollevare le sorti dell’Inter in campionato e continuare il cammino in Champions League.

    Con il tecnico spagnolo si cercherà di risparmiare sull’ingaggio e ad estremi rimedi si proverà la via dura chiedendo lo scioglimento del contratto per le parole lesive del tecnico da Abu Dabi. Leonardo in nerazzurro permetterebbe a Moratti di dar oltretutto uno scossone al Milan convincendo una ex bandiera a cambiar sponda di Milano rispondendo all’ipotecio smacco Ibrahimovic.

  • Traghettatore? Moratti sceglie un nuovo progetto

    Traghettatore? Moratti sceglie un nuovo progetto

    E’ paradossale ma inevitabile l’Inter si trova a scegliere un nuovo tecnico subito dopo esser salita sul tetto del mondo e lo deve far in fretta per poi scegliere di comune accordo come sfruttare la sessione invernale di mercato per completare e rinvigorire l’organico.

    Il dato certo è che i quattro acquisti chiesti da Benitez non solo non arriveranno ma il tecnico spagnolo mangerà il panettone da disoccupato nonostante l’ultimo scatto d’orgoglio. Moratti sta pensando al futuro e ad uno progetto nuovo che riporti l’Inter sul tetto d’Europa in brevissimo tempo, e per questo riteniamo di escludere un traghettatore o una soluzione interna.

    Le tre scelte reali sono in ordine di gradimento Spalletti, Capello e Hiddink, poi più defilati ci sono Zenga e Leonardo. L’ex tecnico giallorosso è reduce da una stagione destante con lo Zenit San Pietroburgo e i russi non sembra vogliano privarsene con molta facilità, Moratti cercherà un accordo con i russi e proporrà un contratto di due anni e mezzo a Spalletti per aver il tempo di plasmare il suo organico.

    Con Capello c’è stato un contatto pochi giorni fa ad Abu Dabi ma la voglia del tecnico di giocare l’Europeo con l’Inghilterra sembra esser al momento un ostacolo insormontabile. Nelle ultime ore è spuntato il nome di Guus Hiddink.

  • Benitez ai titoli di coda, Moratti ha incontrato Capello

    Benitez ai titoli di coda, Moratti ha incontrato Capello

    Era capitato a Madrid con Josè Mourinho, i saluti durante la festa avevano destabilizzato un pò l’ambiente, il clichè si è ripetuto anche ieri con Rafa Benitez, lo spagnolo non ha attecchito come il portoghese nei cuori degli interisti ma il suo sfogo ha portato a galla un malcontento che covava da diverso tempo.

    Benitez ha subito, ha raggiunto l’obiettivo prefissato e adesso ha bussato per chiedere rispetto e sopratutto un massiccio intervento sul mercato per tentare la scalata alla prima posizione e tentare quindi di ripetersi anche in questa stagione.

    Il botta e risposta con Moratti, l’abbraccio freddo, l’esultanza composta di alcuni mammasantissimi dello spogliatoio sono lo specchio evidente di un cambio ormai imminente. Ad Abu Dabi c’era Capello, forse lo sfogo di Benitez è per questo, e soliti ben informati sono sicuri che si sia intrattenuto con Moratti per ipotizzare un progetto futuro. Capello si può liberare anche a gennaio con il pagamento di una clausola rescissoria vicina a sei milioni di euro, le alternative sono i soliti noti: il re di Russia Spalletti, l’interista Zenga e l’ex milanista Leonardo.

  • Rafa rovina la festa “Non si può andare avanti senza supporto”

    Rafa rovina la festa “Non si può andare avanti senza supporto”

    Alla fine della partita che ha visto la sua Inter trionfare contro il Mazembe ed aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo. Rafa Benitez è intervenuto nel post partita ai microfoni di Mediaset Premium per fare un bilancio sulla sua avventura nerazzurra.

    Il Mondiale per club era un appuntamento fondamentale, lo abbiamo centrato e adesso ci deve dare la spinta per il resto della stagione. Questo è un momento di felicità, ma non si può andare avanti così perché ho bisogno del supporto al 100% della società. Quando sono arrivato, la società mi aveva promesso tre acquisti per costruire una squadra ancora più forte, invece non è arrivato nessuno. Sono un professionista serio e merito rispetto per il mio lavoro. Adesso ci sono tre possibili strade: la società fa un progetto e compra 4 giocatori subito a gennaio; andiamo avanti così con l’allenatore come unico colpevole; oppure il presidente parla col mio procuratore e troviamo un’altra soluzione…”.

    Attacco anche sugli infortuni: “Ci sono delle cause precise, a partire dall’età avanzata della squadra. Poi negli ultimi due anni i giocatori sono stati spremuti e non è stato seguito un programma di lavoro in palestra. Questi sono i risultati“.

    Tra le dediche, spicca il riferimento ai soli tifosi e giocatori dell’Inter. Nessun accenno a Moratti e alla società: “Non era una partita facile perché tutti ci davano come sicuri vincitori. Avevamo diversi giocatori stanchi, così ho deciso di tenere in panchina Stankovic. Abbiamo giocato bene, tenendo un buon possesso palla. Dedico questo trofeo alla mia famiglia e a tutti quelli che mi hanno aiutato, compresi i giocatori ed i tifosi dell’Inter, ma anche quelli del Liverpool con cui avevo perso la finale”.

  • Inter, il gran giorno di Massimo Moratti

    Inter, il gran giorno di Massimo Moratti

    Massimo Moratti può coronare il grande sogno di emulare le gesta del padre rimportando l’Inter sul tetto del Mondo dopo 45 anni. I nerazzurri questa sera si scontreranno con gli africani del Mazembe consapevoli di aver molto da perder ma di poter scrivere una nuova pagina di storia accomunando il nome della famiglia Moratti ancora una volta in modo indelebile e quello della società.

    Tutti i giocatori sono consapevoli dell’importanza del traguardo e ad Abu Dabi hanno ritrovato smalto e fiducia non tralasciando nulla adesso però dovrà scontrarsi con la voglia di riscatto del popolo africano, per la prima volta cosi vicino a scavalcare l’industrializzato mondo occidentale.

  • Calciopoli, processo ridicolo per Agnelli ma Moratti non ci sta

    Calciopoli, processo ridicolo per Agnelli ma Moratti non ci sta

    Continua il tam tam mediatico e di dichiarazioni botta e risposta tra i vertici della Juventus e dell’ Inter sul processo Calciopoli. Gli ultimi squilli di tromba provengono dal n.1 juventino e cioè, il presidente Andrea Agnelli che ha dichiarato senza neanche troppi giri di parole, che tutto il procedimento è un’ autentica farsa a dimostrazione del fatto che i legali juventini non hanno avuto nemmeno il tempo di leggere tutte le carte del procedimento.

    A rincarare la dose ci pensa l’avv. Prioreschi, legale di Luciano Moggi che nella trasmissione “Signora Mia” ha dichiarato, su domanda di un telespettatore se vale la prescrizione per la violazione dell’art. 1 da parte dell’Inter per le sue telefonate fatte riemergere dai consulenti di Moggi,: “Io lascio il campo ai miei colleghi che nel collegio difensivo si occupano di giustizia sportiva. A mio parere, però, non c’è la prescrizione, perché la violazione dell’art. 1 è stata reiterata ogni giorno, dal 2006 fino a quando non sono uscite le loro telefonate”. L’avvocato ha spiegato che nel 2006, appena scoppiato lo scandalo, i dirigenti interisti sapevano che anche loro telefonavano e sono stati zitti, poi gli hanno assegnato lo scudetto e sono stati zitti. Prioreschi ha concluso “Pertanto, visto che l’art. 1 parla di lealtà, a mio parere questo tacere da parte dei dirigenti interisti è andato contro la lealtà sportiva e reiterato la violazione dell’l’art. 1”.

    Il presidente dell’ Inter Massimo Moratti, ha voluto replicare alle dichiarazione di Andrea Agnelli, lamentando di non sapere assolutamente cosa abbia in testa il giovane rampollo di casa Agnelli e di essere a conoscenza che il procuratore Palazzi lo attende per porgli qualche domanda in merito al periodo tormentato degli anni 2003/2206 rendendosi disponibile a qualsiasi tipo di chiarimento.

    Nell’ attesa di un nuovo capitolo sulla vicenda, occorre per chi vi scrive, fare chiarezza su alcuni punti: sulla condotta di Luciano Moggi non vi è nulla da dire, l’ ex Dg juventino ha abusato fin troppo della sua posizione di potere andando oltre il lecito consentito dal punto di vista sportivo. Dal punto di vista penale la situazione cambia notevolmente, il processo in corso a Napoli ha scoperchiato il c.d. “vaso di pandora” sui rapporti che molte squadre (compresa l’ Inter), tenevano in maniera poco ortodossa da un punto di vista etico – sportivo con i maggiori dirigenti della categoria arbitrale. Purtroppo la gravità della situazione sta nel fatto che, quando il tempo ha consentito un’ analisi ed un controllo maggiore da parte sia dei legali di Moggi che degli inquirenti, verificando che la c.d. cupola in realtà non esiste, questo è avvenuto nella sede penale e non in quella sportiva, rendendo appunto tutto il procedimento “Calciopoli” del 2006 privo di qualsivoglia fondamento giuridico sia dal punto di vista della ragionevole durata del procedimento sia sulle garanzie riconosciute alla difesa dell’ imputato.

  • I sassolini di Ibra “Moratti e Materazzi parlano troppo di me”

    I sassolini di Ibra “Moratti e Materazzi parlano troppo di me”

    Al Milan sembra ha ritrovato la forza dirompente di un tempo ed è tornato ad esser il giocatore che tutti abbiamo apprezzato con le maglie di Juventus prima e Inter dopo, c’è chi è pronto a giurare che questo Ibra è ancora migliore di quello perchè gioca e si sacrifica ancor di più per la squadra.

    Ibrahimovic però non ha perso la sicurezza di chi sa di esser il migliore e approfittando di una intervista concessa ad XXL risponde piccato a Materazzi e Moratti che in frangenti diversi lo avevano attaccato dicendo di non sentirne la mancanza “Materazzi parla un po’ troppo di me, così come Moratti. Si vede che io sono ancora molto importante per loro. Io invece non parlo mai di loro, si vede che non sono importanti per me”

    Il campionato? “Non temo nessuno. Stiamo gia dimostrando di essere i più forti, dobbiamo solo continuare così e il Milan vincerà tutto. Balotelli? Meglio resti altri due anni al City per maturare e far esperienza”.

    Il Milan e Ibra “Ho capito dal primo giorno che sono arrivato qui, dall’atmosfera che c’è intorno a me, che il Milan è la mia squadra dove finire la carriera e dove poter vincere tanto. Non è vero che la squadra è Ibra-dipendente, ognuno di noi dipende dagli altri compagni“.

    Sul Pallone d’oro: “E’ triste che Sneijder non lo vinca, dopo quello che ha fatto nella scorsa stagione, Mondiale compreso, ma ormai quel trofeo è diventato una questione solo politica ed è per questo che a me non interessa più vincerlo: preferisco vincere con la squadra”.