Tag: massimo moratti

  • Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Dopo le parole piene di malizia di Adriano Galliani in riferimento all’annata passata nerazzurra, cercando in qualche modo di sminuire il valore dei titoli conquistati, “il vero triplete credo sia quello formato da Champions League, Mondiale per Club e Supercoppa d’Europa” arriva la risposta del presidente nerazzurro Massimo Moratti: “Galliani ha detto che nel triplete ci deve essere la Supercoppa Europea e non la Coppa Italia? – ha aggiunto il presidente nerazzurro- Non ho seguito, ma quando una squadra avversaria fa qualcosa di buono si cerca sempre di sminuirla, anche se in questo caso è difficile sminuire quello che ha fatto l’Inter”. Una risposta che accende il clima derby con 3 settimane di distanza. Certamente Galliani avrebbe potuto risparmiarsi una simile dichiarazione, che sa molto della volpe che non arriva all’uva dicendo perché sia marcia. Il Milan è in corsa su tutti i fronti e rimane la favorita numero uno per lo scudetto, ma nelle parole di Adriano Galliani, si legge ancora lo scotto e il fastidio del passaggio di Leonardo, alla corte dei nerazzurri. Lo sgarbo non è stato ancora metabolizzato, e le acredini si sono accentuate tra le due società.

    Più solidale il presidente nerazzurro che appena uscito dai suoi uffici della Sara risponde alla domanda dei giornalisti su chi tiferà questa sera: “È sempre bene avere diversi impegni, anche se sinceramente non mi sono messo nei panni del Milan”. Anche in questo caso c’è un secondo fine, nella speranza che il Milan rimanendo in corsa per la Champions molli qualche energia in campionato.

    Infastidito ancora una volta sulla vicenda Calciopoli e sulla convocazione ricevuta dal procuratore federale Stefano Palazzi per il 31 marzo Moratti risponde in maniera scocciata: “Con tutto il rispetto per Palazzi, che giustamente fa quello che deve fare, è però ridicolo il fatto che l’Inter, nella mia persona, debba presentarsi per questa cosa”.

    Chiuse le polemiche e le diatribe giudiziarie calcistiche il pensiero finale va alla data odierna, 9 marzo, giorno di nascita della società nerazzurra. Infatti oggi l’Inter festeggia i suoi 103 anni di storia. Moratti è raggiante in viso quando parla dei suoi giocatori e della sua squadra: “È già bellissimo pensare alla storia dell’Inter – aggiunge il presidente nerazzurro- il regalo me lo sta già facendo la squadra con il suo atteggiamento in questo periodo, mi sembra che questa sia una bella cosa, il fatto che la squadra continui a mantenere il carattere e la dignità necessari”.

    (Fonte:  Gazzetta dello Sport)

  • Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Riusciremo a metter la parola fine allo scandalo Calciopoli? Leonardo qualche settimana fa in conferenza stampa disse che i tifosi sono stanchi di Calciopoli, forse ha ragione, è per questo che chiediamo finalmente chiarezza e fermezza.

    Mi sono preso un pò di tempo per giudicare la notizia di ricusazione del giudice Casoria da parte dei colleghi del Tribunale di Napoli tra cui i pm Narducci e Capuano ma devo dire che ancora una volta stento a crederci. Se la persecuzione dei giudici nei confronti di Berlusconi è spesso sintomo di ilarità e viene addirittura usata dai comici, presto dovremo abituarci allo stesso atteggiamento nei confronti di Calciopoli. Non volendo entrare nel merito dei motivi della ricusazione è lapalissiano che il comportamento dei due pm è orientato “alla Berlusconi” a proteggere un castello di sabbia.

    Se a Napoli adesso si cerca di rallentare la Figc un pò a sorpresa inserisce la marcia e il procuratore federale Palazzi ha convocato per giovedì 31 marzo l’audizione di Massimo Moratti in merito all’esposto della Juventus, presentato nel maggio 2010, in merito all’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006.

  • Moratti all’Ambrogino d’Oro:”Interisti veri milanesi”

    Moratti all’Ambrogino d’Oro:”Interisti veri milanesi”

    Altro premio e riconoscimento ufficiale per l’Inter di Moratti che ha praticamente vinto tutto in questa stagione. Ieri pomeriggio presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, sede dell’amministrazione civica di Milano, il Sindaco della città Letizia Moratti ha premiato i nerazzurri e il presidente Massimo Moratti con l’Ambrogino d’Oro (l’onorificenza conferita dal comune di Milano).

    Il premio va all’Inter per la stagione perfetta con la conquista dei 3 titoli, campionato, Coppa Italia e Champions, e per la vittoria nel mondiale per Club.

    Letizia Moratti durante la premiazione ha indossato una maglietta nerazzurra, volendo evidenziare fortemente la sua fede calcistica. Nel discorso di ringraziamento ha voluto ricordare a tutti le emozioni della stagione passata e spiegare come l’Inter sia fortemente legata alla storia della città di Milano:

    “Grazie davvero a Massimo Moratti, oggi è una giornata di festa per tutti i tifosi interisti, me compresa. È una giornata di festa per tutta Milano, perché l’Inter,- ha aggiunto la Moratti– al di là del tifo, rappresenta un’eccellenza, rappresenta il grande calcio e porta il nome di Milano nel mondo. Quello di oggi è un premio all’Inter, che ci ha regalato nel 2009-2010 cinque straordinari risultati e per questo meritava un Ambrogino tutto speciale. L’Inter è collegata alla storia di Milano in maniera davvero profonda e premiarla oggi è un onore”.

    Il sindaco di Milano (cognata del presidente nerazzurro) ha continuato con i ringraziamenti volendo elogiare due personaggi che oggi non ci sono più, ma che saranno per sempre nella storia nerazzurra:

    “Oggi, bisogna ringraziare non solo Massimo, ma anche suo padre Angelo, che gli ha trasmesso questa grande passione, questo grande amore. Impossibile, poi, non ricordare anche un altro grande campione, Giacinto Facchetti: simbolo di uno stile, dello stile dell’Inter”

    Premiata tutta la squadra nerazzurra, la parola per i ringraziamenti e per ritirare il premio è andata anche al capitano Javier Zanetti: “Grazie al sindaco Moratti, alla città di Milano, per questo riconoscimento. L’Inter è una grande famiglia e merita questo riconoscimento,- ha aggiunto l’argentino- i miei compagni ed io siamo orgogliosi di essere qui oggi insieme al presidente Moratti, a ricordare le tante vittorie ed emozioni”.

    Le parole più belle  e cariche di emozioni sono venute dal presidente nerazzurro Massimo Moratti:

    “Ci tengo a ringraziare il sindaco, il Comune di Milano e tutta la città, che è stata vicina all’Inter per vincere tutto e che credo sia vicina anche quest’anno, per rivincere tutto.– a dimostrazione che Moratti sia più che convinto nella possibilità di tornare a ripetere il triplete- Spero che Milano sia orgogliosa dell’Inter come lo sono io, sia individualmente che nel lavoro di gruppo, che ci ha riempito di emozioni, felicità, grandi attese.

    Il discorso si sposta in seguito sui giocatori, veri artefici di un’impresa sportiva senza precedenti in Italia: “ La simpatia di ognuno di questi giocatori,- ha dichiarato Moratti- la loro professionalità e umanità sono sempre più belle, e hanno fatto crescere il nostro amore nei loro confronti, e di questo ringrazio tanto la città”.

    Finita la premiazione, Moratti aggiunge altre dichiarazioni ai microfoni dei giornalisti presenti: “Credo che questo Ambrogino d’Oro sia un premio all’orgoglio, per quello che l’Inter ha portato a casa, non solo per se stessa ma anche per la città di Milano. È qualcosa di emozionalmente molto bello ciò che è stato fatto dalla città di Milan.”, lasciandosi andare alle emozioni e aggiungendo una dichiarazione che sicuramente infastidirà molto Galliani e il presidente rossonero Berlusconi: “ L’Inter è Milano, i tifosi dell’Inter sono sempre stati considerati i milanesi veri. L’Inter ha sempre rappresentato l’orgoglio dello sport milanese, ha più radici l’Inter per la città che il Milan, anche se poi, comunque, la squadra rossonera ha fatto bene.”

    Chiusura finale con il ritorno al presente, e con la consapevolezza di chi sa di avere in mano una squadra in grado di rivincere tutto e perché no, bissare un nuovo Ambrogino d’Oro:  “Comunque, pensando al presente, è un dovere per noi oggi provare a riportare a casa ciò che ci ha dato felicità, la vittoria: è un nostro dovere e sono felice di perseguirlo,… Arrivederci all’anno prossimo”.

  • Moratti non le manda a dire a Benitez

    Moratti non le manda a dire a Benitez

    Dopo le pesanti dichiarazioni di Benitez che al quotidiano  spagnolo Marca aveva dichiarato tutto il suo disappunto su chi l’avesse definito un perdente e puntualizzando come aveva già fatto sulla panchina nerazzurra sulla questione infortuni, il presidente dell’Inter Massimo Moratti raggiunto dai microfoni di SkySport 24 all’uscita degli uffici della Saras ha voluto controbattere al suo ex collaboratore.

    Sul tema degli infortuni il tecnico spagnolo è andato giù pesante con lo staff medico interista e con Franco Combi responsabile dell’area medica con un riferimento a Roberto Mancini che non aveva mai avuto un ottimo rapporto con Combi: “Sul tema degli infortuni e sulle ricadute dei calciatori dell’Inter, vorrei sottolineare alcuni dati per evitare di essere frainteso: l’80% dei giocatori con infortuni ne avevano avuti di simili nei due anni precedenti. Io e il mio staff non controllavamo il recupero e le terapie che lo staff medico faceva nei confronti dei giocatori. Le cure e il recupero erano cose loro. Dopo che siamo andati via dall’Inter, ci sono stati 8 infortuni praticamente in un mese, vacanze escluse. Sono certo che Roberto Mancini troverà il tutto”

    Poi le motivazioni del suo esonero dal suo punto di vista: “Alcuni giocatori si so­no impegnati di più, altri di meno, ma succede dopo un’annata con tan­te vittorie. Perché sono stato esonerato so­lo a fine dicembre dopo che se ne parlava già un mese e mezzo prima? Perché Morat­ti sapeva come lavoravamo e le difficoltà che incontravamo giorno dopo giorno. Spe­rava che le cose andassero bene, ma non c’erano le condizioni per andare avanti, co­sì siamo arrivati a un accordo per la rescis­sione. La mia avventura era iniziata discre­tamente e giocavamo bene, ma gli infortu­ni hanno cambiato un po’ tutto, comprese le dinamiche interne. E settimana dopo setti­mana si cambiava opinione su di noi a seconda del risul­tato della partita…”.

    Chiusura dell’intervista con le domande ancora non risolte sul mancato mercato realizzato quando lui sedeva sulla panchina nerazzurra: “Perché non ho avuto acquisti in esta­te? Non lo so e sono stato io il primo ad essere sorpreso. Non ci potevo credere: ad agosto mi avevano chiesto un progetto per migliorare la squadra, io l’ho messo per iscritto e ai dirigenti è piaciuto, ma non è stato attuato”. Poi gli acquisti sono arrivati per Leonardo: “Cinque elementi com­prati e sei ceduti: adesso la squadra è prati­camente nuova. Vedere parte del mio pro­getto attuato adesso mi fa riflettere. E’ un riconoscimento evidente del fatto che avevamo ragione, che la squadra aveva bisogno di aggiustamenti”.

    Era evidente a tutti come lo spagnolo non avesse avuto grandi simpatie nello spogliatoio interista, con la volontà di cancellare l’ombra di Mourinho, aveva imboccato la strada sbagliata. Gli infortuni, e il mercato non realizzato in estate dalla dirigenza hanno continuato a allargare la base del dissenso tra l’allenatore e la società.

    Moratti non ha fatto attendere la sua replica con una risposta molto simile al “andato via Benitez ne compriamo cinque di giocatori”, ironica ma molto realistica!

    “Beh, visti i risultati della squadra – ha voluto puntualizzare il presidente nerazzurro – un’uscita di Benitez ce la aspettavamo, è una cosa che umanamente è comprensibile e andava attesa, lo giustifico dunque. Può darsi che il dottor Combi ci sia rimasto un po’ male, lui è qui all’Inter da anni ed è un nostro punto di forza indiscutibile ed intoccabile. Ci dispiace per Benitez, ma se voleva dire che fosse colpa del dottor Combi per gli infortuni, non è affatto così”.

    La battuta ironica sulla situazione infortuni di Milito arriva nel finale ma è più che un siluro lanciato contro il suo ex collaboratore: “Forse saranno state le preghiere di Benitez…” – aggiunge ridendo e facendo ridere tutti i presenti – “Purtroppo dovrà riposare per diverso tempo, è un peccato, ma servirà cautela perché è una cosa importante”.

  • Prandelli:”Complimenti a Moratti, Mou panchina d’oro? Giustissima”

    Prandelli:”Complimenti a Moratti, Mou panchina d’oro? Giustissima”

    In esclusiva da Coverciano, il neo Ct della nazionale italiana Cesare Prandelli ha voluto rivolgere i suoi più sinceri complimenti alla società interista per aver investito su due giocatori italiani nella appena terminata sessione di mercato invernale.  “Mi complimento con il Presidente dell’Inter Massimo Moratti per l’acquisto dei due calciatori Italiani,  l’attaccante Giampaolo Pazzini e il difensore Andrea  Ranocchia , giocano entrambi nella Nazionale Italiana e avranno quindi  la possibilità di confrontarsi con altri giocatori per moduli e tattiche”.  

    Dopo il Ct di Orzinuovi ha espresso anche la sua idea in merito alla panchina d’oro 2009/2010 assegnata all’ex nerazzurro Josè Mourinho, Prandelli spiega che “La panchina d’oro a Mourinho è giustissima e scontata, così scontata che io ho votato Spalletti”. Voto simbolico quello per l’allenatore dello Zenit visto che nello scorso campionato ha giocato solo due partite in serie a con la Roma. Significativo anche l’incrocio tra Prandelli e Marcello Lippi, a due giorni dall’amichevole Germania-Italia a Dortmund, partita carica di suggestioni. “Non abbiamo parlato in particolare di Nazionale – ha detto l’attuale ct – ho visto Marcello in gran forma fisica. Lui ha voglia di tornare ad allenare”.

  • La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    Il rapporto tra l’Inter e Tagliavento si incrinò lo scorso anno in quel famoso incontro con la Sampdoria che costò a Mourinho la squalifica per l’ormai famoso gesto delle manette. Da allora il cammino del miglior arbitro italiano e quello dei nerazzurri ha smesso di coincidere se non nel derby d’andata perso contro il Milan.

    Ieri sera nel big match contro la Roma vinto dai nerazzurri per 5-3 ha fatto reincontrare l’Inter e Tagliavento ma l’accoglienza non è stata delle migliori. L’arbitro, al primo giallo, eccessivo forse, per Kharja da un settore di San Siro è partita una improvvisa e quanto inopportuna panolada che ha lasciato in molti perplessi.

    Le telecamere hanno subito ripreso il sorriso compiaciuto e soddisfatto del presidente Moratti ma hanno fatto inbufalire il presidente dell’Aia Nicchi. Il patron nerazzurro forse memore di lanci motorini e di bombe carta era compiaciuto della maturità raggiunta dal suo tifo ma il gesto dei tifosi è apparso inadeguato e prematuro.

    L’Inter quest’anno per ben due volte ha usufruito delle sviste arbitrali per concludere la partita in undici nonostante la condotta violenta di due suoi tesserati poi squalificati con prova tv.

    Nicchi questa mattina ha difeso l’operato di Tagliavento “Ha condotto bene in porto la partita. La panolada è stata una cosa assurda, senza senso. Non è una cosa violenta ma non era necessaria”

    LA PANOLADA DI SAN SIRO
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  • Per Criscito è derby rossonerazzurro. Più Inter che Milan

    Per Criscito è derby rossonerazzurro. Più Inter che Milan

    Sono ore decisive queste per il futuro di Mimmo Criscito. Accostato nei giorni scorsi alla Fiorentina e poi al Milan, il laterale mancino è stretto nella morsa delle due milanesi. A quanto pare però l’Inter sarebbe in vantaggio sui cugini rossoneri, voci dall’Atahotel vogliono di un accordo già perfezionato tra Moratti e Preziosi per il trasferimento di Criscito in nerazzurro: 10 milioni più il cartellino di Santon che però pare restìo a lasciare Milano.

    E sarà propio la volontà di quest’ultimo a decidere il buon esito della trattativa: Santon, che ieri ha deluso nuovamente contro il Palermo, vorrebbe continuare a giocarsi le proprie chance in nerazzurro fiducioso della proprie capacità.

    Il Milan invece avrebbe offerto al Genoa il nuovo arrivato Didac Vilà, appena prelevato dall’Espanyol, più un forte conguaglio. Non sono esclusi ulteriori colpi di scena anche se il procuratore di Criscito, Andrea D’Amico, continua a ribadire che la percentuale maggiore è quella che il giocatore resti a Genova e terminare il campionato al Grifone.

  • Moratti a ruota libera: Moggi, Calciopoli e il fair play

    Moratti a ruota libera: Moggi, Calciopoli e il fair play

    La sconfitta con l’Udinese non ha intaccato le certezza di Massimo Moratti convinto di aver svoltato con l’avvento di Leonardo in panchina. Il patron nerazzurro interventuto ad un seminario a Coverciano non si è sottratto alle domande dei giornalisti parlando a ruota libera di mercato, Mourinho e sopratutto ribadendo la sua posizione su Calciopoli e Luciano Moggi.

    Per lo Special One sempre parole d’elogio e stima nominandolo come suo migliore allenatore di sempre. “Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo”
    – Moratti ha proseguito – “Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica. Se ho mai pensato di prendere Luciano Moggi? Non mi piace smentire, per carattere, cose che si pensano che siano vere, e comunque non ho mai pensato di prendere Moggi”

    Sull’avvento del fairplay finanziario si dice ottimista per regolamentare il calcio “Quando Platini mi accennò del fair-play, per qualcuno sembrava che fosse una cosa contro di me. Io dico invece, finalmente, perché quel giorno smetterò di mettere soldi tutti i giorni nel calcio”.

  • La Juve esita su Luis Fabiano, l’Inter progetta lo sgarbo ai bianconeri

    La Juve esita su Luis Fabiano, l’Inter progetta lo sgarbo ai bianconeri

    Ultimi giorni 7 di mercato di riparazione che si preannunciano infuocati e che potrebbero riservare diversi colpi di scena. Dopo la frenata nell’operazione Genoa – Marchetti per l’intromissione del Milan, in queste ore un altro intrigo di mercato sta per venire a galla: l’Inter sta preparando lo sgarbo alla Juventus piombando su Luis Fabiano, da tempo nel mirino della Vecchia Signora.
    Nerazzurri e bianconeri sono entrambe alla ricerca di un attaccante anche se per motivi diversi: i primi perchè vogliono un bomber esperto, oltre ad Eto’o e Milito, che garantisca un certo bottino di reti per competere sul fronte campionato e Champions, i secondi perchè decimati dagli infortuni nel reparto avanzato e che rischiano seriamente di perdere per il secondo anno consecutivo la qualificazione in Champions League.

    Moratti ha deciso di mettere mano al portafogli e di intervenire sul mercato convinto dalle continue ricadute di Milito, fermo per l’ennesimo problema muscolare ancora per qualche giorno, e dalla sconfitta di ieri subìta ad Udine, che ha evidenziato alcune lacune del reparto avanzato nerazzurro considerato anche che Pandev e Biabiany non sono attaccanti da area di rigore. L’Inter così si è intromessa nella corsa a Luis Fabiano sperando di convincere l’attaccante del Siviglia e della Selecao a trasferirsi a Milano sfruttando la “brasilianità” di Leonardo e l’esitazione della Juventus, in prima linea da diverso tempo, davanti ai 10 milioni richiesti dal club andaluso per il giocatore.

    Con il sogno Sanchez destinato a rimanere tale (il patron friulano Pozzo ne ha ribadito l’incedibilità fino a giugno) e il giovane Castaignos che dovrebbe concludere la stagione al Feyenoord, Luis Fabiano passa in cima alla lista degli obiettivi dell’Inter che ha chiesto informazioni anche sulla punta del Brescia Caracciolo per il quale le Rondinelle hanno chiesto 7 milioni di euro, considerati però troppi dalla dirigenza nerazzurra.

  • Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    • Sono un romantico. Non cercavo un lavoro, cercavo un sogno. E questa è la sfida più grande che ci sia“.

    Queste le prime parole di Leonardo da allenatore dell’Inter. A dimostrazione di quanto sia stato importante l’ingaggio del tecnico brasiliano la presenza alla conferenza stampa dello stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti che mai si era “scomodato” prima d’ora nella sua lunga gestione di presentare in prima persona un allenatore. Il patron, mostratosi sorridente davanti alle telecamere e ai giornalisti giunti alla Pinetina per raccontare una nuova pagina della storia del club di via Durini, ha aperto così la presentazione prima di cedere la parola a Leo:

    • Felicissimo di questa scelta, l’ho sempre stimato. Ora lasciamolo lavorare senza pressione, ma con tutte le ambizioni che deve avere il club campione del mondo. Lui sente addosso il peso di una grande responsabilità, ma io pure, per la decisione che la società ha preso“.

    Inevitabile chiedere a Leonardo del suo passato al Milan dopo aver trascorso 13 lunghi anni ricchi di successi e aver ricoperto i ruoli di calciatore, dirigente e, infine, di allenatore con chiare stoccate al suo ex presidente Berlusconi, il motivo del suo divorzio alla fine della scorsa stagione dai rossoneri:

    • Io traditore? Non voglio fare il bravo ragazzo. Rispetto ogni parere. Io cerco la mia identità. Poi se creo un rapporto con una società, cerco di essere me stesso. Ho tante cose in comune col Milan, non dimenticherò mai quello che ho vissuto. Lì ho fatto il giocatore, il dirigente e l’allenatore. Capello mi ha portato qui. Galliani lo stimo tantissimo. Io col Milan ho tante cose in comune. Con l’Inter ne ho altre. Io non mi sento colpevole, non ho rimpianti, sono sempre stato libero. Ho sempre detto alle persone come volevo stare. Questa sfida è troppo affascinante, inaspettata“.

    Poi il nuovo tecnico si concetra solo sulla sua nuova esperienza professionale sull’altra sponda del Naviglio dedicando un pensiero a colui che portò al Milan, Kakà, (voci di mercato vogliono che il brasiliano possa seguirlo nella sua nuova avventura ndr) e il grande “amico” Mourinho, suo precedessore dopo la breve parentesi Benitez:

    • Per me era impossibile dire di no. E’ un’opportunità meravigiliosa, e anche per il rapporto col presidente, di stima e di amicizia. Scherzavamo anche dieci anni fa ma non abbiamo mai realizzato questa possibilità. E ora sono allenatore, un ruolo molto delicato. C’è un rispetto assoluto delle gerarchie. Oggi è un giorno speciale.
    • Kakà? Lo conosco non andrà mai via dal Real Madrid finchè non avrà fatto bene. Tra poco rientrerà e ha davanti un’annata che il Real sta vivendo in modo entusiasmante.
    • Mourinho? Con me è stato straordinario. Arrivare all’Inter senza passare da lui è impossible. Lui è ovunque. Lo conoscevo ma è stato straordinario. E’ una persona intelligiente, che conosce bene questo ambiente e qui ha lasciato qualsiasi cosa. E sono molto felice di quello che mi ha detto. E considero lui un brillante fuoriclasse“.

    Chiusura dedicata al campionato:

    • Scudetto? Ci credo eccome, il campionato è lungo. Il periodo iniziale sarà molto importante. Il Milan è primo e favorito ma noi dobbiamo pensare alle nostre partite“.