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  • Pazza Inter, adesso tutti credono alla rimonta

    Pazza Inter, adesso tutti credono alla rimonta

    Mai inno fu più azzeccato! La squadra nerazzurra è di tutto, dopo il doppio ko contro Milan e Schalke 04 era prevalso almeno per un giorno una fase di scoramento, si parlava di rifondazione e il tanto acclamato Leonardo era diventato di colpo un brocco da cui disfarsi immediatamente.

    La vittoria contro il Chievo, ottenuta tralantro senza brillare, ha ridato fiducia e morale all’ambiente che adesso si dice pronta a dar battaglia fin all’ultimo secondo allo Schalke in Champions League e al Milan in campionato.

    Da Leonardo fino ad Eto’o, dal presidente ai tifosi tutti adesso fanno quadrato per l’operazione rimonta tanto difficile quanto entusiasmante che se dovesse riuscire avrebbe una rilevanza storica. L’obiettivo nerazzurro è uscire quantomeno dignitosamente e far ripartire dalla Germania il nuovo corso nerazzurro dimostrando di esser sempre i campioni in carica.

  • Dalla “Leomuntada” alla crisi: Leonardo si era dimesso

    Dalla “Leomuntada” alla crisi: Leonardo si era dimesso

    Dal paradiso all’inferno in soli 4 giorni. Il momento dell’Inter è sintetizzabile in queste poche parole, visto che nel momento più importante della stagione la squadra meneghina ha fallito due sfide cruciali in maniera clamorosa. Storicamente l’ambiente nerazzurro è facilmente esaltabile nei momenti di gloria e altrettanto facilmente isterico nei momenti più difficili, soprattutto sul fronte tifosi. Dopo la scorpacciata di trofei dell’era Mourinho i supporter interisti hanno individuato in Leonardo il colpevole degli scivoloni nerazzurri nel derby e in Champions e quello che doveva essere l’uomo della “Leomuntada” è diventato improvvisamente capro espiatorio di una stagione un pò storta, sempre in relazione a quelle degli anni passati.

    Il tecnico brasiliano è uscito visibilmente turbato da questa settimana infernale, tanto da pensare alle dimissioni dall’incarico assunto solo pochi mesi fa. L’implicita ammissione arriva dal presidente Moratti che nelle sue dichiarazioni ha lasciato trapelare il momento difficile dell’allenatore: ” Lui è incerto sul suo futuro? Lo dice perché è una persona onesta, ma spero che non faccia cose strane e che resti“. Leonardo ha avuto la possibilità di allenare due grandi squadre come Milan e Inter, ma si può dire che come allenatore sia alle prime armi e probabilmente non è in grado di affrontare le pressioni di un ambiente diventato ormai esigente, visto che gli interisti non sono più abituati a perdere.

    E se è vero che la squadra che allena solo pochi mesi fa dominava in Italia e in Europa, è anche vero che da giugno in poi qualcosa è cambiato dalle parti di Appiano Gentile, con uno spogliatoio in fermento dopo la partenza dello “Special One”, le tante voci di mercato intorno ai “big” della squadra e zero acquisti durante la sessione estiva. Se anche uno come Benitez (non certo un brocco) ha avuto i suoi problemi, forse la colpa non è tutta di Leonardo.

  • Inter, Moratti ma chi deve andare via?

    Inter, Moratti ma chi deve andare via?

    C’e’ aria di smobilitazione generale dopo la debacle fornita dal club del patron Massimo Moratti nelle ultime due partite, importantissime che hanno deciso sia il campionato che la Champions League.

    Molti giocatori risultano essere avanti con l’ età ma soprattutto vi è la sensazione che le tante vittorie abbiamo appagato i tanti campioni nerazzurri e quindi, con ogni probabilità, insieme alla rifondazione giallorossa guidata da Di Benedetto, ci sarà anche quella interista.

    In attacco probabile partenza per Diego Milito, forse l’ errore più eclatante di Branca che invece di lasciarlo partire alla corte del Real Madrid dopo le esternazione imbarazzanti nemmeno 5 minuti dopo aver vinto la Champions decise addirittura di proporgli un comunque meritato aumento. Stesso discorso per Maicon che dovrebbe partire per lasciare spazio definitivamente al baby prodigio, forse ritrovato a Cesena, Davide Santon ma anche con l’ opzione Criscito sempre d’ attualità. Partiranno sicuramente Cordoba e Materazzi, mentre per Chivu tutto sarà rimandato alla decisione del rumeno su dove vorrà giocare, visto che il suo desiderio di tornare al centro della difesa sarà spento dalla coppia Ranocchia – Samuel.

    Anche in porta si cambia, Julio Cesar partirà per lasciare spazio a Viviano che è di proprietà dell’ Inter e che ormai risulta essere pronto per una grande squadra dopo le ottime prestazioni a Bologna, forse anche Snejder potrebbe fare le valigie per lasciare spazio al sogno proibito di Moratti che risponde al nome di Cesc Fabregas.

    Le conferme saranno ovviamente per Eto’o, Pazzini, Ranocchia, Samuel più la vecchia guardia, ma tutto potrebbe essere stravolto dal possibile addio di Leonardo che si è dimostrato molto abile a curare la fase offensiva ma che ha distrutto tutto nella scriteriata serata di martedì contro lo Schalke 04, dimostratosi inadatto a preparare la fase difensiva.

  • Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Le dichiarazioni di Massimo Moratti nel giorno dopo la sonora e bruciante sconfitta europea contro lo Schalke 04 fanno intravedere dei segnali di rottura con il tecnico brasiliano Leonardo.

    “La mia considerazione su di lui non è cambiata, per lui forse sì, ma io so quanto il calcio sia crudele e lui si è trovato in una realtà diversa” Queste sono state le prime parole del numero uno nerazzurro che mostrano appunto come Leonardo si sia sentito frastornato da questi risultati, e fosse sul punto di abbandonare la nave.

    “L’ho beccato ieri sera tardi abbiamo chiacchierato, è una persona intelligente, sta facendo esperienza, un’esperienza non delle più facili. Fa dei ragionamenti intelligenti. Il calcio è legato anche alla fortuna e al tempismo. Questo è un momento da superare ma siamo tutti uniti”. Moratti ha aggiunto in seguito: “questo discorso su Leonardo è nato per parlare delle sue capacità, in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità. In ogni caso, adesso facciamo quello che si deve fare su quella panchina, Leonardo sa perfettamente che è quella la sua responsabilità e dobbiamo contare su questo.”

    È soprattutto in queste ultime dichiarazioni che si potrebbe leggere l’intento di rilegare Leonardo ad un ruolo dirigenziale ( in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità), sempre parlando della prossima stagione. Con un richiamo al presente molto forte (adesso facciamo quello che si deve fare sulla panchina) dando nuova fiducia al tecnico in un momento difficilissimo perché comunque c’è da scongiurare una stagione da zeru tituli, lottando prima di tutto sul campionato che teoricamente non è ancora deciso, e sulla Coppa Italia dove ci sarà da affrontare una Roma agguerrita.

    Cosa succederà nel futuro è ancora un’incognita, ma qualcosa si può intravedere, lanciando delle ipotesi o delle suggestioni di mercato.

    GUARDIOLA – Rileggendo le dichiarazioni di Pep Guardiola attuale tecnico del Barcellona, che aveva appunto rilasciato un’intervista affermando come il suo periodo nei blaugrana stesse per finire, e che fosse arrivato il tempo per provare una nuova esperienza. Moratti è sempre stato un suo estimatore, e forse in estate affonderà il colpo decisivo per portarlo alla sua corte. (TuttoSport sostiene che ci sia già stato un incontro tra i due a Milano per parlare di ingaggio). Bisogna in ogni modo battere la concorrenza di Abramovich che dopo la sconfitta di ieri sera del Chelsea sta seriamente pensando allo spagnolo per la guida dei suoi Blues.

    MOURINHO – Il ritorno dello Special One avrebbe del clamoroso. Ma a parte il disastro nella Liga, Mou sta facendo quello che gli riesce meglio in Europa, riportando il Real nell’olimpo del calcio. Battendo il Tottenahm 4 a 0 ha già ipotecato la semifinale con il Barcellona. Se dovesse vincere la doppia sfida contro gli arcinemici, sarà eletto eroe di Spagna, e difficilmente andrà via dal Real. In caso opposto potrebbe finire la stagione nel peggiore dei modi (perdendo anche la sfida con i blaugrana nella coppa di Lega spagnola) con Zeru Tituli; a questo punto un suo addio potrebbe essere più concreto di quanto sembri. Il ritorno del portoghese all’Inter è comunque cosa assai difficile, anche perché Mou ha più volte dichiarato amore incondizionato alla Premier.

    VILLAS BOAS – André Villas Boas, 34 anni è più di una semplice suggestione. L’attuale tecnico del Porto ( che ha vinto il titolo in Portogallo con 5 turni di anticipo e stasera affronta lo Spartak Mosca nei quarti di Europa League) ha già lavorato all’Inter nella stagione 2008-09, quando era il “tattico” del primo Mourinho nerazzurro. Chi meglio di lui potrebbe conoscere l’ambiente nerazzurro? Soprattutto l’ipotesi morattiana di avere un futuro Mourinho a guidare i suoi stuzzica non poco il presidente interista.

  • Leonardo sulla graticola. Torna in auge il nome di Guardiola

    Leonardo sulla graticola. Torna in auge il nome di Guardiola

    In soli quattro giorni l’Inter di Leonardo ha dilapidato che aveva costruito dal suo arrivo. Ripudiato dai tifosi milanisti, da ieri anche qualche tifoso nerazzurro ha iniziato a prender le distanze grindando nel silenzio assordante di San Siro un eloquente “tornatene in rossonero”.

    I numeri condannano Leo in maniera impietosa, 31 gol subiti in 20 partite disputate, 3 derby persi su tre giocati, mai una vittoria a San Siro in Champions League. Nonostante le dichiarazioni di facciata, pare che Moratti abbia avuto un aspro e acceso confronto con il tecnico ed è inevitabile che adesso la società inizi a guardarsi intorno.

    Pep Guardiola
    che nei giorni scorsi aveva palesato qualche sofferenza al Barcellona è il nome più gettonato. Ma adesso c’è una stagione da portare a termine e l’imperativo è rialzarsi.

  • Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Prima di entrare negli uffici della Saras Massimo Moratti, di ritorno dall’incontro con il procuratore federale Stefano Palazzi, ha risposto alle domande dei cronisti presenti sul posto. L’incontro con il procuratore è durato circa un paio d’ore, e come si legge nelle dichiarazioni prese dal sito ufficiale dell’Inter il presidente nerazzurro si è detto molto tranquillo e sereno in merito alla possibilità di perdere lo scudetto 2006.  L’audizione volendo ricordarlo a chi non fosse ben informato era legata alle intercettazioni telefoniche riguardanti il presidente nerazzurro e Facchetti in merito al filone di indagini denominato Calciopoli bis.

    Presidente, com’è andato l’incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

    “L’importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest’incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti”.

    Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro ‘ridicolo’?

    “Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d’animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L’incontro di oggi l’ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli”.

    Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l’Inter o la Juventus?

    “Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverranno. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro”.

    Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

    “No, non c’è stato ascolto. C’è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente”.

    Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l’incontro?

    “Siccome c’era anche da scrivere a macchina, un paio d’ore”.

    Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

    “Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio”.

    Crede che quest’incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all’Inter o a lei?

    “No, non credo proprio”.

    Lo definirebbe un incontro inopportuno?

    “No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull’Inter”.

    Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po’ un tormento, eppure lo meritava a prescindere…

    “Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente”.

    Si fa sentire anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, nella speranza che i tempi  previsti per arrivare a una decisione chiara vengano rispettati: “Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l’autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva. Tutte le attività che svolge la Procura Federale sono collegate all’autonoma valutazione che fa nell’apertura di un’indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati”.

    Abete continua precisando come i nuovi filoni del processo non partano da un input juventino ma provengano direttamente da un percorso naturale che segue il vecchio processo: “Va ricordato che l’approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L’attivazione dell’iter non parte per l’esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura”.

    (Fonte: Inter.it – Calciomercato.com)

  • Il derby Milan – Inter è anche sul mercato

    Il derby Milan – Inter è anche sul mercato

    Mancano soli 2 giorni al “D- Day”, ovvero al giorno decisivo del derby. Ma lo scontro totale tra le due società è già iniziato fuori dai campi di gioco. Infatti anche se i mesi del mercato estivo saranno quelli più caldi, è già partita una guerra fredda tra le due società milanesi per dimostrare di poter agguantare i migliori gioielli del mercato prima dell’altra. Gli sgarbi tra le milanesi sono cominciati quando il Milan prese Ronaldo da sempre l’idolo di tutti i tifosi interisti. La risposta dell’Inter non si fa attendere e nell’estate di Calciopoli arriva l’acquisto di Ibra destinato a finire a Milanello, viene strappato ai rossoneri e diventa protagonista delle vittorie interiste. Poi come se non bastasse si continua con un clima di rapporti tesi quando Vieri accetta il trasferimento al Milan ripudiando i colori nerazzurri. Il colpo più grande arriva però in estate quando Ibra abbandona il Barcellona e torna in Italia sulla sponda rossonera, un colpo che ancora oggi Massimo Moratti fa fatica a digerire. La vendetta è un piatto che va servito freddo: esonerato Benitez, la dirigenza nerazzurra ingaggia come nuovo tecnico Leonardo, ex giocatore e dirigente del Milan per 14 anni, dando così a Galliani un dispiacere difficile da mandar giù. Ma vediamo come si sta evolvendo questa guerra fredda utile a dimostrare chi abbia gli ‘armamenti migliori’.

    Ecco i gioielli sui quali le due società hanno forti interessi in comuni:

    Paul Henrique Ganso (21 anni Trequartista del Santos)

    Il suo destino è ogni giorno più difficile da valutare. Se infatti si parlava di un’Inter leggermente favorita per ingaggiare il ragazzo, viste le continue telefonate di Leonardo, il colpo di scena è arrivato ieri quando la presenza dei procuratori del ragazzo sotto la sede milanista ha fatto pensare che l’ago della bilancia adesso penda a favore del Milan. Il giovane talento brasiliano ha così risposto raggiunto dai microfoni di Sky: “Sento spesso Leonardo ma non l’ho incontrato in Brasile, lui mi dà tanti buoni consigli, si è dimostrato comunque un grande tecnico all’Inter. Ha tante qualità, spero che riuscirà ad imporsi e a vincere tanto, ma parlo anche con Thiago Silva”. Parole che mostrano una diplomazia maggiore del solito, in un momento in cui il famoso sorpasso nel derby c’è già stato, però sul mercato e a favore del Milan più che dell’Inter.

    Domenico Criscito (24 anni Difensore Genoa)

    Il problema maggiore in casa rossonera rimane sempre coprire in maniera adeguata la fascia del terzino sinistro con un giocatore che sia all’altezza della rosa stellare che Berlusconi sogna. Allegri in questi giorni si  sta accontentando di provare Emanuelson e Antonini in quella posizione, ma sicuramente Criscito è il giocatore ideale per ricoprire quel ruolo al Milan. Le due società sono in buoni rapporti (anche per via del prestito di Boateng che verrà riscattato a fine stagione) ma l’Inter nonostante le buone prestazioni di Nagatomo a sinistra, proprio in queste ultime ore, a sentire le parole di Preziosi, sembra aver dato una decisa accelerata alla trattativa. “Se c’e’ un po’ di Genoa in questa Inter? Si, magari in futuro potrebbe essercene di piu” ha precisato il presidente genoano lasciando qualche dubbio su un nuovo arrivo in casa nerazzurra. Kucka o Criscito? È ancora presto per dirlo, ma anche in questo caso il sorpasso nel derby di calciomercato c’è stato!

    Gli sgarbi diplomatici sembrano continuare anche su altri fronti, ma resta da valutare se le trattative siano davvero iniziate o se si tratti di notizie di fantamercato. L’ipotesi di un Pirlo in nerazzurro, potrebbe essere davvero fantascienza, ma bisogna fare attenzione a un ipotetico ritorno di Kakà in Italia. Se il brasiliano decidesse di lasciare il Real, sarebbe una vera e propria guerra di mercato fra le due società milanesi pronte a tutto per tesserarlo. Il derby è già iniziato!

  • Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Il giorno tanto atteso dalla tifoseria bianconera, sia quelli che, dal loro punto di vista, desiderano giustizia che vendetta, è arrivato: il numero uno dell’Inter Massimo Moratti si recherà in mattinata dal procuratore federale Stefano Palazzi per rispondere alle domande che questi gli rivolgerà in merito alle ultime intercettazioni portate alla luce dal processo, attualmente in corso, di Napoli nei confronti di Luciano Moggi e che riguardano l’allora presidente nerazzurro Giacinto Facchetti.
    Moratti, che aveva definito la convocazione del procuratore “doverosa e alquanto ridicola“, dovrà far luce su alcuni aspetti della vicenda e chiarire una volta per tutte i rapporti esistenti la società nerazzurra e i vertici arbitrali di quel periodo.

    L’esposto alla Figc presentato dalla Juventus ha come obiettivo scucire dal petto quel 14esimo scudetto che venne assegnato all’Inter in fretta e in furia dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi, dopo averlo tolto ai bianconeri, e chiederne la restituzione. Se dovesse essere accertato, come sta emergendo dal processo di Napoli, che anche l’Inter, all’epoca dei fatti, amasse intrattenere rapporti “amichevoli” con la classe arbitrale violando ripetutamente quello stesso articolo di lealtà sportiva che ha già condannato la Vecchia Signora, la Figc, dopo la relazione che consegnerà nelle prossime settimane Palazzi, dovrà prendere la decisione importante se togliere lo scudetto assegnato all’Inter e, qualora ne sussistessero i presupposti, restituirlo alla Juventus.

  • Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Ormai mancano solo 3 giorni alla sfida scudetto, e sul web e sulla tv satellitare Sky, impazza il video della sfida eterna tra la due milanesi: “Milan Inter 15 anni di  rapporti incestuosi in 5 minuti”.

    Il video in questione rappresenta la quarta puntata di “Beautiful Lab” un esperimento giornalistico ideato da Sky.it per ricostruire e raccontare l’attualità con linguaggio ironico e innovativo. Le spassose sintesi di Beautiful Lab vanno infatti in onda anche su Sky Uno e su Cielo.
    Ideato da Sky.it, è realizzato assieme a Effecinque, un’agenzia giornalistica specializzata in nuovi formati per l’informazione, e Tiwi, una start-up di Reggio Emilia, che produce video innovativi con la tecnica della motion graphics.

    In questi 5 minuti in maniera ironica e veloce viene mostrato il rapporto che c’è stato dal 1995 ad oggi, in vista del prossimo derby, tra i due presidenti Massimo Moratti e Silvio Berlusconi.

    La sigla inconfondibile parte, e il video ci spiega a tappe come “nel 1995 tutto ha inizio quando Massimo Moratti acquista l’Inter. Vuole superare il Milan che, con la coppia Silvio Berlusconi-Adriano Galliani, ha vinto tutto”. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti allora spendeva moltissimo e non raccoglieva niente, tanto che l’Inter era la squadra perfetta per le barzellette più divertenti. La regina del mercato estivo, capace di vincere solo trofei Tim e Birra Moretti, per poi rimanere a mani vuote in Italia e in Europa.

    Nella stagione 1997/98 indimenticabili l’acquisto del Fenomeno Ronaldo arrivato all’Inter, e i primi scambi tra le due società rivali con il trasferimento di Gans dall’Inter in maglia rossonera. Poi arriverà a parti invertite l’approdo del divin codino ex rossonero Roberto Baggio alla corte di Massimo Moratti.

    Il Milan continuerà a vincere in Italia con l’arrivo di Zaccheroni, mentre i nerazzurri con l’arrivo di Bobo Vieri daranno vita alla nuova ‘moda’ accoppiata vincente tra calciatore e velina.

    Con gli anni a seguire saranno celebri gli scambi tra le due società, con Pirlo che diventerà un punto fermo in maglia rossonera dopo non esser stato utile alla causa interista e lo stesso Seedorf che sarà entusiasta di giocare per il Milan dopo la non felice esperienza nerazzurra.

    Senza dimenticare nel 2001 il tragico-comico (dipende da che parte si tifa) evento calcistico del 5 maggio, quando l’Inter perse uno scudetto impossibile all’ultima giornata contro la Lazio (anche allora società gemellata) dove l’immagine più celebre agli occhi di tutti rimarrà quella con le lacrime di Ronaldo in panchina.

    Le vittorie in casa rossonera continuano con la Champions League contro la Juventus (battendo proprio i nerazzurri in semifinale con un doppio pareggio) e con altri trofei da aggiungere in bacheca. Ma nel 2005/2006 Calciopoli ribalterà la classifica assegnando uno scudetto contestatissimo ancora oggi ai nerazzurri, invertendo la tendenza delle vittorie. Tra scudetto dell’onesta e scudetto di cartone la sfida infinita continua, con l’Inter che bissa il campionato e il Milan che torna regina d’Europa per la settima volta. Gli sfottò continuano. Senza dimenticare il ritorno del Fenomeno Ronaldo ma stavolta in maglia rossonera.

    Gran parte del merito degli scudetti interisti di quelli anni va dato a Zlatan Ibrahimovic che abbandona la Juve dichiarando “da bambino ero interista” diventando così l’idolo dei tifosi nerazzurri. Purtroppo per lui con il chiodo fisso di vincere la Champions, l’Inter non è la società adatta per soddisfare la sua richiesta e così abbandona i suoi compagni e bacia la maglia del Barcellona appena arrivato in Spagna. Moratti compra Eto Sneijder e Milito e con Josè Mourinho in panchina vince tutto, nella stagione perfetta del triplete con il Milan a zeru tituli.

    Si arriva all’addio di Josè con l’approdo in panchina dell’Inter di Rafa Benitez, e al rapporto burrascoso tra Leonardo tecnico rossonero e Berlusconi il ‘narciso’.  Strade opposte con lo spagnolo che non entra nel cuore dei tifosi e a metà stagione con un mondiale per Club e una supercoppa italiana lascia la Pinetina proprio per Leonardo. Dall’altra parte Allegri guida i suoi (con Ibrahimovic passato in rossonero dopo le incomprensioni tra lui e Guardiola nel Barcellona)  al primato in classifica, rilanciando il Milan verso un possibile 18esimo scudetto che manca da troppo in casa rossonera.

    Tutti si preparano al derby, tranne Ibra squalificato, la storia continua..

    Milan Inter Sky Beautiful lab

  • Preziosi scalda l’asse Genoa-Inter. Criscito?… Kucka

    Preziosi scalda l’asse Genoa-Inter. Criscito?… Kucka

    Da Milito fino a Kharja e Ranocchia, negli anni Genoa e Inter grazie all’armonia dei rispettivi presidenti hanno dato vita ad una sorte di asse di mercato con un fitto scambio di giocatori, il presidente Preziosi oggi, in Lega Calcio, ha annunciato la possibilità di nuovi colpi nel prossimo mercato e in queste ore sul impazza il toto calciatore.

    Se da Milano potrebbe tornare a Genova il Principe Milito dove Preziosi e tutti i tifosi del Grifone lo accoglierebbero a braccia aperte, a far il tragitto opposto potrebbe uno dei pezzi da novanta dell’organico di Ballardini.

    Nel mercato invernale Mimmo Criscito è stato in più occasioni accostato alle milanesi, ma l’acquisto di Nagatomo dovrebbe aver fatto scemare l’interesse dei nerazzurri. Il nome che mi vien in mente è allora quello di Juraj Kucka.

    Una intuizione azzeccatissima del Genoa che lo ha pagato poco meno di quattro milioni di euro e adesso potrebbe ricavarne l’ennesima enorme plusvalenza. Preziosi al momento lo ha blindato consapevole di non poter ancora deludere la piazza con cessioni eccellenti, ma se andasse in porto lo scambio con Milito….?