Tag: massimo moratti

  • Calciopoli, Della Valle chiama in causa Moratti

    Calciopoli, Della Valle chiama in causa Moratti

    Il patron della Fiorentina Diego Della Valle dopo la decisione del Consiglio Federale di non prender posizione sul secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli e valutare il coinvolgimento dell’Inter, torna ad invocare un tavolo chiarificatore.

    Dopo l’invito ad Auricchio l’invito questa volta è esteso direttamente a Massimo Moratti. Della Valle esorta il patron dell’Inter ad accettare l’invito e a spiegare la sua posizione sullo scandalo Calciopoli e sulla disparità di trattamento su società apparentemente allo stesso modo coinvolte.

    “Sarebbe per me, e non solo per me
    – spiega il patron della Fiorentina – sicuramente importante sapere cosa Moratti pensa di quello che abbiamo dovuto subire ingiustamente. Tutto questo servirebbe a riportare tranquillità ad alcune tifoserie e soprattutto a dare fiducia alla gente, dimostrando che i valori veri esistono ancora e che nessuna ambiguità o ipocrisia li può cambiare. Spero che Moratti non perda questa occasione perchè non è in discussione la reputazione di una società seria come l’Inter, che nulla c’entra con il comportamento degli individui, ma è in discussione la sua reputazione personale. Si parla spesso di voler rifondare il calcio riportandolo ai valori veri dello sport; questa potrebbe essere per noi due l’occasione di dare un ottimo contributo a questo obiettivo”.

    Nel pomeriggio intanto a prender la parole sull’ormai famigerato scudetto 2006 è stata Milly Moratti, moglie di Massimo, definendo un mostro giuridico il coinvolgimento di Giacinto Facchetti nell’inchiesta Calciopoli “un mostro giuridico trattare una questione che vede protagonista chi non può spiegare quello che è successo. E sottolineo spiegare, anziché difendersi, perché Giacinto Facchetti non ha fatto nulla per cui difendersi -e continua – ricordo ancora quello che è avvenuto in passato – ha proseguito – ricordo l’atterramento di Ronaldo e tanto altro. Quello è stato un periodo terribile per il calcio e terribilissimo per noi”

  • Inter, mistero Sneijder. Moratti “spero resti” da chi dipende?

    Inter, mistero Sneijder. Moratti “spero resti” da chi dipende?

    Il caso Sneijder si infittisce di giorno in giorno. Se la volontà del giocatore è quella di restare, se Branca lo ritiene incedibile, se Gasperini lo vuole provare a centrocampo, se il Manchester United dice di non volerlo perchè non dovrebbe restare?

    © Victor Decolongon/Getty Images
    Il calciomercato è strano, quasi imprevedibile ma quando un presidente dice spero Sneijder resti, vuol dire che alla fine sarà ceduto. Il patron dell’Inter Massimo Moratti dal ritiro di Pinzolo alimenta la querelle Sneijder “Sneijder resta o va? Mi faccio anch’io questa domanda. Spero che rimanga. Per il momento e non solo per quel che riguarda Sneijder mi sembra ci siano tante voci e pochi soldi: non mi risulta ci siano in società novità su un’offerta del Manchester United. Un grande colpo in entrata? Ma un grande colpo in uscita mai, eh? Mi pare che Gasperini sia soddisfatto del gruppo che ha ed è più voglioso di una buona organizzazione della squadra che di un grande acquisto”. Chi mente? E’ il giocatore a voler andare via? E’ l’allenatore che non lo ritiene adeguato per il proprio gioco? Serve per metter a posto il bilancio? Moratti nonstante l’empasse sul calciomercato e lo spinoso caso Sneijder si dice soddisfatto del lavoro di Gasperini e dell’inserimento del nuovo acquisto Alvarez. Non poteva mancare poi una domanda sullo Scudetto del 2006 “La decisione del consiglio federale sullo scudetto? Non so niente… Scherzi a parte, mi sembra una conseguenza normale, giuridicamente giusto, una risposta obbligatoria: il Consiglio non poteva fare che così. La tutela di Facchetti? E’ la famiglia che c’è rimasta male e sta considerando che cosa poter fare. Per me è libera di muoversi come meglio crede”.

  • Scudetto 2006, domani si decide. Stankovic si defila, il Brescia protesta

    Scudetto 2006, domani si decide. Stankovic si defila, il Brescia protesta

    Il fatidico 18 di Luglio sta per arrivare, domani il Consiglio Federale dovrà emettere il suo giudizio al lavoro svolto dal procuratore federale Stefano Palazzi decretando la revoca o la “non revoca” del titolo assegnato da Guido Rossi nel 2006.

    Il parere legale richiesto da Abete agli avvocati delle Federazione blocca in qualche modo le mani ai rappresentanti del Consiglio non avendo, a loro dire, possibilità di intervenire in tal senso. In realtà altri molti esperti di diritto da Sandulli fino al prof. Lubrano hanno criticato aspramente la volontà di non decidere del consiglio in quanto fu proprio Guido Rossi, presidente straordinario, ad assegnarlo.

    Nel mondo del calcio intanto i personaggi si dividono, ad Abbiati che rivendica quello scudetto ha risposto nei giorni scorsi Zanetti, ieri invece è toccato a Dejan Stankovic anche se il veterano nerazzurro pur dicendosi felice delle indiscrezioni che vogliono lo scudetto resti all’Inter non ha dato un parere personale Non ci penso. “È una questione fuori dalla nostra portata. È qualcosa di cui si devono occupare presidenti e giudici. Neanche lo so, perché non me ne intendo… È uscita una notizia secondo la quale lo scudetto resta a noi, quello che c’è dietro non mi interessa”

    Chi critica fortemente l’operato di Palazzi, accodandosi alla protesta di Moratti, è il Brescia che attraverso il proprio legale ha fatto pervenire all’Alta Corte una memoria di 42 pagine nella quale accusa il procuratore federale di un sostanziale abuso di potere avendo continuato indagini “prescritte”. L’avvocato Catalanotti, chiede oltretutto che venga cambiata la dicitura del lavoro di Palazzi non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare non prescritte» sia cambiata in «perché i fatti segnalati (…) ove anche costituissero condotte disciplinarmente rilevanti, sono prescritti».(da corriere.it)

    In tal modo si eliminerebbe ogni macchia dall’operato di chi per causa ancora misteriose non è finito tra gli indagati della prima sentenza di Calciopoli. Il Brescia mira di fatto a togliere ogni coinvolgimento (Palazzi accusa il comportmento di Gorvenato) in modo da poter avere maggior credibilità nel processo a Napoli dove i lombardi sono di scena come parte civile ed hanno presentato richiesta danni.

  • Inter, Tevez il colpo di Moratti

    Inter, Tevez il colpo di Moratti

    Il mercato in Italia è praticamente fermo, tralasciando Napoli e Lazio che sono riuscite a metter a segno quasi tutti i colpi prefissati le altre big stentano a far decollare la propria campagna acquisti. L’Inter ha mosso i primi passi acquistando il promettente Ricky Alvarez ad un prezzo ragionevole ma i tifosi si aspettano un grande regalo sopratutto se a partire dovesse esser Wesley Sneijder.

    © Juan Mabromata/Getty Images
    Il caso dell’olandese è diventato praticamente un giallo, Branca lo dichiara incedibile, Ferguson dice di non esserne interessato eppure in molti sono pronti a scommettere in una sua partenza verso la Premier League. Molto probabilmente dietro la strategia di Moratti e dell’Inter c’è la voglia di far uscire allo scoperto le altre pretendenti a Sneijder (il Chelsea?) in modo tale da ricavare il massimo possibile dalla cessione, realizzando si una cospicua plusvalenza e avere nuova liquidità da investire sul mercato. La partenza di Sneijder sarebbe comunque rimpiazzata dall’arrivo dell’Apache Carlos Tevez, l’argentino vuol lasciare il City e alla fine verrà accontentato e l’Inter sta lavorando da tempo per convincere il ragazzo nel trasferirsi nella colonia “albiceleste” a Milano. Le pretese attuali dei Citizens sono fuori mercato ma l’unica offerta concreta recapitata al momento è quella del Corinthians, il calciomercato brasiliano però chiude solo tra 4 giorni e con la Coppa america nel mezzo sarà difficile portare avanti la trattativa.

  • Scippo Juric, è rottura tra Moratti e Preziosi?

    Scippo Juric, è rottura tra Moratti e Preziosi?

    Sull’asse Genova Milano negli ultimi anni si sono concentrate tantissime trattative di mercato che hanno fatto la fortuna dell’Inter prima con le scelte azzeccate di Milito e Thiago Motta e del Milan poi con il colpo Boateng. Preziosi pur avendo rapporti sostanzialmente diversi con Moratti e Galliani ha sempre dato preferenza alle milanesi in nome di una reciproca stima tanto da paventare a più riprese una sorta di alleanza di mercato.

    © Massimo Cebrelli/Getty Images
    Tra il Grifone e i Campioni del Mondo dopo la trattativa per Ranocchia in inverno è sempre più difficile fare affari tanto che i presunti colpi Palacio (in nerazzurro) e Viviano (in rossoblu) sono praticamente congelati. Al patron del Genoa non è andato giù lo scippo compiuto da Gasperini e Moratti portando a Milano e inserendo nello staff del tecnico il croato Ivan Juric, simbolo del Genoa e attuale tecnico della Primavera. In casa nerazzurra rimbalzano le accuse parlando di trattativa tra i club e alla luce del sole e smentite arrivano, seppur con qualche affatto, da parte di Capozucca che parla di rapporti di rispetto e stima reciproca. In realtà, Preziosi, come da lui stesso confermato a Telenord, con l’Inter c’è qualcosa da chiarire e al momento non abbiamo rapporti. Riuscirà Moratti a convincere Preziosi della sua buona fede? In ballo tra i due club oltre a Palacio e Viviano ci sarebbe Casemiro e per la prossima stagione anche Kucka per il quale è in atto una vera guerra di allenze con il Milan.,

  • Scudetto 2006, anche Galliani sollecita Auricchio

    Scudetto 2006, anche Galliani sollecita Auricchio

    Nel giorno della presentazione della nuova stagione del Milan Adriano Galliani proibì categoricamente ad Ambrosini su una domanda sullo scudetto 2006 e sulla relazione di Palazzi. L’ad rossonero voleva evitare di entrare in aperta polemica con l’Inter cercando di preservare un rapporto che vive oramai da tempo sul filo del rasoio.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Le indiscrezioni della pre riunione di ieri tenuta ieri in Lega dal presidente Abete e dai membri del Consiglio Federale ha però stravolto un pò i piani di Galliani che oggi attraverso la Gazzetta dello Sport si accoda alla protesta di Fiorentina e Juventus esortando il colonnello Auricchio a spiegare il perchè furono omessi dall’indagine la parte di intercettazioni riguardanti l’Inter, Moratti e Facchetti. “Credo che sia giunto il momento di svelenire il calcio italiano. Per riuscirci però occorre che il colonnello Auricchio spieghi perché in occasione della sua indagine sono comparse soltanto determinate intercettazioni e ne sono rimaste fuori altre. Senza questo chiarimento tutto potrebbe rimanere così com’è”. “Appoggio dunque l’idea dei Della Valle di un tavolo di riappacificazione e il Milan è pronto a parteciparvi. Prima, però, è necessario fare chiarezza sulla questione delle trascrizioni. Quell’inchiesta ha riguardato solo alcuni club, si tratta di buon senso. Le osservazioni dei Della Valle sull’operato di Auricchio riguardano tutti e i veleni non scompariranno se non giungerà una risposta su questo punto, che considero molto delicato“.

  • Agnelli avvisa Abete “vi porto in tribunale”

    Agnelli avvisa Abete “vi porto in tribunale”

    La Juve non ci sta e dopo l’esposto di un anno fa, ribadisce attraverso le parole del suo stesso presidente la presa di posizione contro la Lega Calcio chiedendo ancora una volta risposte sulle disparità di trattamento subite 5 anni fa nella sentenza a Calciopoli. Come abbiamo avuto più volte modo di scrivere i legali interpellati da Abete hanno praticamente bloccato le mani al presidente e al Consiglio lanciando l’ennesimo paracadute ad un sistema che difficilmente decide di prender posizione.

    Andrea Agnelli | © Claudio Villa/Getty Images
    La sensazione che dal Consiglio Federale di lunedì uscirà l’ennesimo papocchio che scontenterà tutti ha fatto prender ancora una volta la parola al presidente Agnelli che dagli USA ha preannunciato nuove azione per tutelare l’immagine della Juve e ridare credibilità ad un sistema piuttosto che alle persone, riferendosi anche senza nominarlo a Giacinto Facchetti. Vi riportiamo le parole di ANdrea Agnelli tratte dal sito ufficiale. “La Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18. Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo. Ribadisco che ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l’ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità ed eguale trattamento. Questo non è il tempo della burocrazia, questo è il momento della sostanza. Il dialogo potrà stabilirsi solamente quando queste condizioni saranno garantite. Qui non è in gioco l’onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare, qui è in gioco la credibilità del sistema”

  • Scudetto 2006, Consiglio “non competente” o “incompetente”

    Scudetto 2006, Consiglio “non competente” o “incompetente”

    Le indiscrezioni dei giorni scorsi trovano conferme dal pre consiglio convocato dal presidente Abete quest’oggi, i legali della Figc impediscono di fatto al Consiglio Federale di intervenire in merito allo scudetto del 2006 in quanto Guido Rossi non assegnò il titolo all’Inter con un atto formale ma solo attraverso la pubblicazione di un comunicato stampa.

    © Giulio Napolitano/Getty Images
    Il parere di Abete e del Consiglio lunedi sarà solo politico e stando sempre alle indiscrezioni sarà solo un ammonimento etico per il patron Moratti e l’Inter che di fatto però non cambierà le carte in tavola scontentando sia i nerazzurri offesi moralmente che la Juventus e Fiorentina, ma anche altri tifosi, che si aspettavano finalmente un decisione sostanziale e definitiva piuttosto che un mero ricorso a cavilli e leggi che non fanno altro che alimentare nuove e adesso condivisibili polemiche. Il nostro blog è una voce piccola ma lanciamo un sasso. Proponiamo 5 perchè sperando che i diretti interessati prima o poi ci diano una risposta. Perchè Moratti non rinuncia alla prescrizione? Perchè Auricchio omise questa parte consistente di intercettazioni? Narducci e Beatrice conoscevano queste intercettazioni? Perchè Guido Rossi assegnò lo scudetto anche se non formalmente? Perchè la Figc ha aspettato la prescrizione?

  • Lo scudo resta all’Inter

    Lo scudo resta all’Inter

    Il timore di Andrea Agnelli (“si decida di non decidere”) con il passare delle ore sembra trovare conferme dalla indiscrezioni che circolano intorno alla decisione che prenderà alla Lega Calcio. Il consiglio convocato da Abete per una pre riunione pare non possa intervenire se non ammonendo il comportamento dell’Inter e criticando (forse) il lavoro di Guido Rossi per mero cavillo burocratico.

    Materazzi e Moratti festeggiano lo scudetto | © Giuseppe Cacace/Getty Images
    Lo scudetto del 2006, quello della discordia, non potrà esser tolto ai nerazzurri perchè non assegnato formalmente, Guido Rossi infatti prima di tornare a scaldare la poltrona in Telecom si limitò ad emettere un comunicato stampa con la nuova classifica di serie A dopo le penalizzazioni di Inter, Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina. A questo punto l’esposto della Juventus, il reclamo della Fiorentina troveranno risposta solo un richiamo “etico” ai nerazzurri da parte di Abete e del Consiglio Federale. Al pari però sale la convinzione che di Calciopoli, qualunque sia la decisione, si continuerà a parlare a lungo. Una soluzione ci sarebbe, ma Moratti sembra non volerne sentire….

  • Tutta la verità di Leonardo: “Addio inevitabile”

    Tutta la verità di Leonardo: “Addio inevitabile”

    E’ un Leonardo voglioso di raccontare tutta la verità quello che si presenta in conferenza stampa a Milano, stadio San Siro, svelando tutti i retroscena che hanno portato al suo addio all’Inter. L’ormai ex tecnico nerazzurro ha spiegato ai microfoni dei giornalisti tutto quello che è successo nell’ultimo mese:

    Leonardo | Claudio Villa/Getty Images

    • Mi sembrava giusto raccontare, dopo questo mese, come sono andate le cose. E’ stato un mese, anzi, 2 anni agitati. La verità è che finita la Coppa Italia, ero molto felice per me per questa vittoria, la prima da allenatore. 6 mesi di Inter, molto intensi, visto anche il mio passato. Avevo deciso di fare le mie vacanze, dopo il periodo in Brasile avevo appuntamento col presidente per organizzare la stagione e stavo lavorando proprio per questo“.
    • Poi è arrivata la chiamata del Paris Saint Germain, con loro ancora non ho firmato nulla, mi hanno cercato molto in questi anni, sia nel 2004, sia nel 2006, che nel 2008. Stavolta è arrivata un’altra chiamata che mi ha fatto tanto piacere, ho un legame forte con questo club, con il quale ho giocato. Loro mi hanno invitato a conoscere un possibile progetto, non era ancora stato acquistato dai nuovi proprietari. Io sono stato più volte cercato e l’ho comunicato al presidente, dicendogli che non sapevo cosa fare, anche rispetto alla mia vita. Con Moratti c’è un rapporto straordinario, non credo che voi lo possiate capire. Abbiamo parlato di tutto, della situazione, dei nuovi investitori, del progetto. Sono andato a Doha, l’11 giugno, prima di andare in Brasile: mi raccontano tutto, li conoscevo già. Sono le stesse persone che si stanno occupando anche del Mondiale del 2022, sono già nel calcio“.
    • A questo punto la mia prima risposta è stata di dire loro la mia impossibilità al trasferimento al PSG. Ho fatto presente che ormai la nuova stagione era già in corso. Poi ho incontrato Moratti e lì è scattato qualcosa che non mi aspettavo veramente. Lui mi ha detto che era una cosa bella, io ho detto che preferivo andare in Brasile e pensarci bene. Mi ha trattato come se fosse un padre, ho parlato con i suoi figli e mi hanno confermato che si comporta così, se lui crede che una cosa sia positiva per noi lascia che si decida per il nostro meglio. Le cose non erano ancora state decise quando, per la logica del mercato, dei contatti, è venuta fuori la cosa di Bielsa, del contatto con l’agente ed è esploso tutto, si è innescato un meccanismo incontrollabile, che ha creato un casino della madonna. Io rispetto i giudizi di tutti, ma sono venute fuori troppe cose, si è creata una situazione insostenibile“.
    • Sono sempre stato a disposizione dell’Inter per rimanere, io non ho trattato con il Paris S.Germain fino a tre giorni fa. Ricordate la dichiarazione di Moratti prima dell’ingaggio di Gasperini, quando diceva che ero ancora l’allenatore dell’Inter e potevo restare. Moratti è una persona che per come mi ha trattato è eccezionale. Mi dispiace molto non essere più l’allenatore dell’Inter, parlo soprattutto di quello che ho creato con tutto l’ambiente, la dirigenza, la gente della Pinetina. Per me tutto questo gioco è stato un privilegio, mi sono capitate delle cose difficili, ma straordinarie. Non ho ipotizzato mai questa situazione. Quando è arrivata la proposta del PSG, ho pensato che era una cosa bella, magari per il futuro. Andare via dall’Inter oggi mi sembrava impossibile. Si ‘è creata una situazione insostenibile e si è arrivati a questo“.
    • Io non indirizzo cose, o pensieri. Ho deciso di fare una conferenza stampa per chiarire le cose, giuro che è la verità. Non ho firmato niente, non ho mai parlato di soldi, non c’è niente di sicuro e ho iniziato a parlare per il nuovo ruolo al PSG da pochi giorni, da quando è finito il mio rapporto con l’Inter. Per me non è quello, fortunatamente non sto cercando niente, se non una sfida. Il PSG ha la nuova proprietà dal 30 giugno, da una settimana, anche loro non potevano fare niente. A prescindere dalle notizie, su di me uscivano giudizi. Dovevo fare un comunicato contro dei giudizi? Dovevo smentire una cosa che non c’è, vale a dire io al Psg?“.
    • La tensione a Milano nei miei confronti? Non è il motivo di una mia partenza, è la mia vita, sarò sempre legato a Milano. Non pensavo che si potesse arrivare a dei livelli così alti, ma mi dispiace non tanto per me, quanto per il calcio italiano, perché queste cose lo fanno meno bello. Forse era una situazione non molto bella anche per l’Inter”. Galliani? Mi ha chiamato. Ci siamo allontanati negli ultimi tempi, però ci siamo sentiti. Nessun consiglio, lui ha solo cercato di capire se stavo bene. Non gli ho fatto delle confidenze sulla mia situazione. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto. Mourinho? Ci siamo messaggiati, scherzavamo sulla situazione”. Non sono venuto qua a chiedere giustificazioni e comprensione, ho 42 anni! La situazione è stata creata per una possibilità che non era sicura, per il modo di essere presidente di Moratti che mi ha consentito di lasciarmi libero di scegliere. E’ nata un’incomprensione ed è diventata una situazione senza ritorno!“.

    • “Credo che nessuno nella mia carriera mi possa dire: ti ho fatto un favore. Preferisco non averne. Io le scorciatoie non le prendo. Gasperini? Non ha bisogno di consigli, è molto più esperto di me come allenatore. Troverà una squadra con tanta voglia. Faccio tantissimi auguri a lui e all’Inter. Calciopoli? Giudicare oggi è difficile, è la conseguenza di ieri. Questa base deve essere curata, altrimenti tra 3 mesi verrà fuori un altro problema. E’ alle origini che la cosa è molto debole!“.
    • Pensare di tornare indietro è veramente inutile, la vita infatti va avanti, c’è sempre stata la chiusura di qualcosa e di conseguenza l’apertura di qualcos’altro. Mi dispiace perché tutto è successo in un modo che non è stato bello per nessuno. Ma questo è un giorno che per me è importante, perché è la chiusura del mio rapporto con l’Inter“.

      Fonte: Sportmediaset