Il colpo Forlan era stato battezzato dagli addetti ai lavori come un capolavoro strategico dell’Inter brava a prender uno dei bomber più prolifici al mondo ad un costo decisamente contenuto. L’uruguaiano pur non potendo rimpiazzare Eto’o del punto di vista tecnico e tattico può esser un valore aggiunto in esperienza e per la sua grande capacità di mettersi a servizio della squadra.
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Forlan, il mistero si infittisce “volevo restare all’Atletico”
L’attaccante però non potrà giocare la prima parte della Champions League facendo storcere il naso non tanto per la bontà dell’acquisto bensì sul reale interesse del ragazzo a mettersi a disposizione dell’Inter piuttosto che trovare un prepensionamento dorato. Lo stesso Forlan in una intervista concessa alla radio spagnola Onda Porceno ha confessato quest’oggi che l’addio all’Atletico non è stata una sua scelta ma praticamente un invito da parte della società che intendeva affidar il suo ruolo a nuovi giocatori. L’errore nell’inserimento delle liste Champions è stato chiaramente dell’Inter ma allo stesso modo è stato omesso strategicamente dall’Atletico che non è sceso dalla richiesta iniziale di 5-6 milioni e l’entourage del giocatore che è riuscito a mantenere l’ingaggio attuale.Diego Forlan ©Antonio Scorza/Getty Images -
Inter, gaffe Forlan. Moratti furioso, torna Oriali?
Come può una squadra che solo due stagioni fa ha vinto la Champions ed è ancora Campione del Mondo in carica far un errore cosi marchiano? A farsi questa domanda, ci siamo noi, tutti i tifosi nerazzurri e a quanto pare il patron Moratti, passato in poche ore dalla gioia di un entusiasmo ritrovato alla ricerca dei responsabili. Stando alle indiscrezioni della Gazzetta dello Sport il presidente dell’Inter è furioso tanto da ipotizzare un clamoroso “taglio di teste”, non è escluso che a pagare possa anche Marco Branca, uomo mercato di punta in casa nerazzurra ma negli ultimi tempi spesso in contrasto con Moratti (anche per la scelta del tecnico). L’errore in casa nerazzurra, non solo costringerà Gasperini a giocare la fase a girone della Champions League con tre attaccanti di ruolo (Zarate, Pazzini e Milito) ma priverà la rosa di un elemento Forlan infatti non potrà esser sostituito e quindi non ci sarà spazio per un giovane come Castaignos o Poli che in queste condizioni avrebbe fatto comodo. Non è da escludere poi il ritorno di Lele Oriali accantonato troppo in fretta forse per lasciar spazio a Benitez e Carboni ma sicuramente uno dei principali artefici della straordinaria impresa del Triplete con Mourinho in panchina. In rete già da tempo circolano voci di un suo possibile reintegro con i tifosi che attraverso i social network hanno indetto una campagna a suo favore.
La figura di Oriali oltretutto è stata “rivalutata” negli ultimi mesi in merito allo scandalo passaporti falsi. Il prossimo dg della Roma Franco Baldini in una intervista ammise infatti che la maggior parte delle colpe per la condanna di Oriali per il passaporto di Recoba furono sue.© Giuseppe Aresu/Getty Images -
Moggi “Moratti sembra quello del 2000, quello che non vinceva mai”
Luciano Moggi dà i voti al calciomercato nel suo editoriale per Tuttomercatoweb e i suoi commenti, come spesso gli capita, genereranno sicuramente discussioni e dibatti. Big Luciano si discosta notevolmente dalle pagelle degli altri addetti ai lavori consacrando come perfetto per mantenere la leadership il mercato del Milan (voto 9) esaltanto oltretutto l’acquisto di Nocerino “Galliani e Braida con Nocerino in chiusura di mercato hanno fatto vedere come si agisce nella maniera corretta”.
Da bocciare il mercato dell’Inter (voto 6 di stima per Gasperini) con una stoccata a Moratti per le scelte attuate “Moratti che sembra sempre più quello del 2000, quello che non vinceva mai”. Addirittura da censurare l’acquisto di Zarate.
Non va leggero nemmeno nei confronti della “sua” Juve (voto 6.5) a cui pronostica un altro anno senza vittoria. Critica indiretta a Marotta per non aver acquistato nessun top player ma sopratutto per aver fallito nelle cessioni.
In termini di voti subito dopo il Milan si piazza il Napoli (voto 8.5) per aver respinto gli attacchi ai suoi gioielli e per il lavoro di Bigon “bravo rinforzare un’impalcatura già competitiva”
Voti alti per Lazio (voto 7,5) ottimo centrocampo e una coppia esperta in attacco con Klose e Cissè, Cesena (voto 7,5) investimenti incredibili per la piazza romagnola e cessioni opportune. Promosso anche il Parma (voto 7) di Leonardi e l’acqusito di Floccari in linea con i piani del club. Un bel 7 all’Udinese per la sapiente gestione e sopratutto per le cessioni. 6,5 per Catania, Atalanta, Siena e Cagliari bocciati la Fiorentina (voto 5,5) ovviamente il Palermo (voto 4,5).
Discorso a parte va fatto per la Roma (voto 6) descrettica come squadra tecnica e zeppa di qualità ma senza consistenza. Sulla sufficienza stirminzita però pesano la gestione Borriello trattato come l’ultimo arrivato ma alla fine tornerà utilissimo e il caso Totti a detta di big Luciano gestito malissimo.
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Zarate, Forlan e Poli: Inter torna tra le favorite?
Se lo scontento dei tifosi nerazzurri si era materializzato pochi giorni fa in diversi messaggi contro la dirigenza interista, con un particolare“Tutti comprano tranne te” (in stile Fabri Fibra) rivolto al presidente Massimo Moratti, quest’ultima finestra di mercato cancella la delusione portando in nerazzurro colpi importanti del calibro di Forlan, Poli e Zarate.
“Il Rubio” Forlan arriva direttamente dall’Atletico di Madrid, per una cifra vicina ai 6 milioni di euro a 32 anni per sostituire il vuoto lasciato da un bomber prolifico come Samuel Eto’o. L’addio o come si voglia definirlo, il sacrificio, di un top player come il camerunense ha permesso in un certo modo di sbloccare il mercato in entrate per il club nerazzurro, e solo dopo la sua partenza i vertici interisti sono riusciti a dare al nuovo tecnico i giocatori richiesti. PALACIO? NO ZARATE!- Secondo le ultime notizie l’Inter avrebbe provato a strappare Palacio a Preziosi fino all’ultimo momento, arrivando ad offrire cifre importanti vicine ai 10 milioni di euro, ma i continui rifiuti della società rossoblu avrebbero fatto balenare l’idea Zarate nella testa di Massimo Moratti. Dalle ultime indiscrezioni il presidente nerazzurro avrebbe ricevuto un sms dal giocatore che l’avrebbe colpito a tal punto da puntare in maniera forte su di lui. L’operazione si è conclusa facilmente sulla formula del prestito (a 2,7 milioni di euro) con diritto di riscatto (a 15 milioni). Ed è notizia dell’ultim’ora dalla redazione di Sky Sport 24, di una clausola speciale legata al contratto di Zarate che preveda bonus in base al numero di assist serviti ai compagni. Una specie di incentivo per un giocatore che è sempre stato indicato come troppo egoista e troppo spesso innamorato della pallone. Lo stesso Moratti parlando del colpo Zarate ha spiegato : “Quella di Zárate è stata una soluzione interessante, anche perché lui è stato felicissimo di venire all’Inter. L’ho trovato davvero apprezzabile come gesto. Adesso abbiamo tanti giocatori in rosa e toccherà al tecnico utilizzarli al meglio: ci sono svariate possibilità, merito anche di un mercato ricco in entrata”. Sulla possibilità che Gasperini possa ritenersi soddisfatto, il presidente nerazzurro non ha dubbi: “Certamente, adesso avrà i giocatori che voleva. Era lui che ci chiedeva esterni adatti al suo gioco e mi pare che siano arrivati. Ora bisognerà vedere come il tutto sarà gestito. Un attacco brillante deve essere supportato anche da un centrocampo e una difesa che diano tranquillità e solidità”. BILANCIO– Ovviamente con questi ultimi colpi messi a segno si potrà parlare di un mercato discreto della dirigenza nerazzurra. L’arrivo di Poli servirà a dare respiro ad un centrocampo davvero troppo in avanti con gli anni, e l’operazione Forlan dovrebbe garantire il giusto peso in attacco, soprattutto nel caso il miglior Milito non riesca a ripetere le gesta eroiche della sua migliore stagione. Zarate invece rappresenta la necessità ribadita più volte da Gasperini di avere un esterno offensivo da schierare in attacco per cercare di far rendere al meglio il nuovo modulo. La nuova Inter adesso potrà iniziare a prendere forma, cercando di capire come ancora una volta ha precisato Moratti, se la difesa a tre uomini sia la scelta giusta. Senza dimenticare di trovare la giusta collocazione all’olandese Sneijder che sembrava essere il predestinato per lasciare l’Inter e invece adesso si trova in un nuovo progetto e soprattutto in un nuovo ruolo che non gli sembra calzare a pennello. La palla passa in mano a Gasperini, che almeno in fase offensiva non potrà lamentarsi disponendo di un reparto davvero capace di far male. I nomi?: Milito e Pazzini al centro, con Forlan, Zarate e Alvarez ad agire sugli esterni. Il buco lasciato da Eto’o ,almeno sul mercato è stato senza ombra di dubbio colmato, ,ora resta tutto nelle mani di Gasperini, che dovrà dimostrare sul campo di avere le idee chiare e di ottenere i risultati che ogni grande squadra richiede. Dichiarazioni tratte da Fc Inter News.it©Dino Panato/Getty Images -
Santon bye bye, l’Inter vende un altro gioiello nostrano
Si parla di progettualità futura, di inserire i giovani gradualmente nelle grandi squadre facendoli crescere, di vivai al centro di ogni progetto, di filosofia della cantera con in concreto l’immagine dei moltissimi giovani portati in prima squadra dal Barcellona, e poi alla fine che si fa? Si vendono i giovani gioielli nostrani per monetizzare e spendere il ricavo in investimenti sicuri ma anche datati. Guardando in Italia e in particolar modo in casa Inter, proprio i nerazzurri in queste ultime stagioni in vista del FPF (Fair Play Finanziario) hanno riveduto e corretto la vecchia rotta morattiana delle spese folli e senza freno, cercando di puntare su giovani talenti provenienti dal vivaio cercando di valorizzarli e inserirli a titolo definitivo in prima squadra. Bellissima idea, e grande progetto, ma solo nelle parole perché nel concreto l’ideale si trasforma e cambia radicalmente negli intenti. Vediamo nel dettaglio le sorti di due possibili campioni futuri del nostro calcio epurati dal progetto Inter per fare cassa e per il poco spazio trovato nel corso delle stagioni passate.
BALOTELLI- Il primo nome che viene in mente è proprio quello di Super Mario Balotelli, talento puro, genio e sregolatezza, che fa praticamente innamorare i tifosi nerazzurri sin dalle sue prime apparizioni, dapprima con una doppietta in Coppa Italia contro la Juventus e poi con i primi gol in campionato appena 17enne conquistando la piena fiducia di Mancini. Il rapporto stenta a decollare con Mourinho e nonostante non faccia mancare l’apporto con i suoi gol ai nerazzurri, il poco impegno e le sue gesta più eclatanti (una su tutte fu il lancio della maglia nerazzurra per terra davanti ai suoi tifosi) fecero davvero perdere la pazienza a tutto l’ambiente interista. Moratti in primis si stancò di difenderlo e decise che la sua cessione fosse quasi una necessità. Col senno di poi vendere Balotelli è stato quasi un’azione necessaria visto il pessimo rapporto anche con gran parte dello spogliatoio e dell’ambiente nerazzurro in generale, ma ai semplici fini sportivi è davvero un peccato enorme veder partire uno dei rarissimi talenti italiani che a soli 20 anni è capace di realizzare giocate impossibili per chiunque. SANTON- Oggi è arrivata l’ufficialità, ‘il bambino’ come amava chiamarlo Mourinho nella sua stagione migliore, saluta Milano e sbarca a Newcastle, diventando uno dei Magpies. Le cifre dell’operazione dovrebbero essere vicine ai 6 milioni di euro più eventuali bonus, ma aspetti economici a parte, per ogni singolo tifoso nerazzurro la partenza di un così giovane talento italiano lascia senza dubbio non poco amaro in bocca. Dopo il lancio nel grande calcio ad opera dello Special One che decise di scalzare dalle gerarchie della fascia addirittura Chivu e Maxwell , Davide Santon non deluse le aspettative del portoghese, collezionando prestazioni da sette in pagella, tanto da guadagnarsi il posto da titolare negli ottavi di Champions contro il Manchester United. L’uomo da fronteggiare? Cristiano Ronaldo, allora top player assoluto, e giocatore inarrestabile. Come molti tifosi ricordano quella sera ‘il bambino’ non deluse le aspettative e giocò una partita perfetta, tanto da prendersi gli appellativi di nuovo Facchetti. Ma i sogni a volte finiscono e il giovane Davide a seguito di un infortunio non è riuscito più a tornare ai suoi livelli, ricordando in particolar modo una brutta prova contro il Palermo che gli precluse il posto per diverse giornate, sino ad arrivare nella passata stagione a dover approdare al Cesena per trovare spazio. Il ritorno a Milano quest’anno non è dei migliori e l’Inter seguendo le orme di altri piccoli talenti cresciuti in casa decide di venderlo per ottenere soldi da reinvestire o per rimpinzare il bilancio in rosso. La notizia dell’ultima ora è che l’Inter ha acquistato il giovanissimo Lorenzo Tassi, classe 1995 definito il nuovo Baggio. Il problema è che molto probabilmente anche lui fra qualche anno diverrà una delle tante contropartite tecniche per acquistare un trentenne Kakà da sempre nei pensieri di Moratti.©Claudio Villa/Getty Images -
Forlan, scelta giusta per Gasp? Lo United torna su Snejder
Con un notevole ritardo, vista l’operazione Eto’o chiusa solo pochi giorni fa, inizia a decollare anche il mercato nerazzurro negli ultimi scampoli di mercato estivo. Ma in casa Inter iniziano a evidenziarsi i primi veri dubbi sul buon rapporto tra Massimo Moratti e il nuovo tecnico Gianpiero Gasperini.
I punti della discordia? Uno su tutti il nuovo modulo con la difesa a tre uomini, che come si è visto nelle ultime amichevoli offre davvero poche coperture, lasciando l’Inter con un passivo di 10 gol in sole 3 partite. Ovviamente anche Gasperini inizia a soffrire la cosiddetta ‘Sindrome Benitez’, con i risultati che non arrivano in parallelo alle richieste fatte dal tecnico sul mercato. Lavezzi, Tevez e Palacio i nomi caldi sulla lista dei desideri dell’allenatore nerazzurro, che ha richiesto specificamente uno o due esterni per mettere in moto il suo amato 3-4-3. La risposta di Moratti? Vendere Eto’o, non più disposto a sacrificarsi sull’esterno, e sostituirlo con un’altra prima punta come Diego Forlan. Sicuramente Gasperini non potrà dirsi soddisfatto considerando come ‘il Toro’ Forlan, dia il meglio di sé se schierato con uno o due trequartisti alle sue spalle e in un attacco a due punte. La discordia tra il presidente e il Gasp continua con l’indicazione impertinente di Moratti che in una recente intervista ha dichiarato come un giocatore del calibro di Pazzini non si possa lasciare in panchina, vista la quantità di gol in grado di realizzare. Dal punto di vista tattico sorgono i primi dubbi, considerando come Forlan non sia la classica punta d’area, ma ami molto svariare nello spazio, e cercare il fraseggio stretto con i compagni di reparto. L’ipotesi migliore per far rendere al meglio il nuovo acquisto nerazzurro sarebbe quello di schierare una formazione con due punte e un trequartista puro a supporto, o altrimenti farlo partire da sinistra, con Sneijder a destra costretto a fare un logorante lavoro di copertura. Ovviamente rimane ancora una volta aperto il dualismo Milito Pazzini, con l’argentino favorito per quanto riguarda gli scambi nello stretto, e il pupillo di Moratti invece in grado di dare una marcia in più con i palloni alti serviti dalle fasce. Una bella gatta da pelare per Gasperini. UNITED ULTIMO ASSALTO -Sneijder è un ulteriore pomo della discordia, considerando come lo stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti abbia usato un sibillino “non fatemi parlare” sul dovuto utilizzo dell’olandese nel suo ruolo preferito dietro le punte. La colpa del tecnico? Troppe volte aver schierato uno dei migliori trequartisti al mondo, se non il migliore come regista di centrocampo, o esterno puro d’attacco, alimentando il suo scontento e la voglia di lasciare i nerazzurri. In una recente intervista a un emittente olandese Nos Tv Sneijder ha dichiarato: “Resto all’Inter, non penso che me e andrò a questo punto del mercato. Il Manchester United? Tutto è possibile, ma non credo che questa volta accadrà qualcosa”. Parole che lasciano ancora aperta una porta ai Red Devils per sferrare l’ultimo attacco prima della chiusura del mercato. La conferma di tutto ciò arriva direttamente dalle parole del vice si Sir Alex Ferguson “Alex crede ciecamente nella forza della nostra rosa – ha dichiarato il tecnico in seconda dei Red Devils, Meulensteen -, ma un giocatore del calibro di Wesley Sneijder può sempre servire a qualsiasi squadra”. Il discorso non finisce qui, e infatti se la speranza è l’ultima a morire i tifosi nerazzurri non saranno di certo tranquilli dopo queste ultime dichiarazioni di Meulensteen sul loro numero 10: “Tutto è possibile, se un club e un giocatore vogliono fortemente una cosa, tutto è possibile. Un giocatore come Wesley non può non adattarsi alla perfezione al gioco della nostra squadra”. Dichiarazioni tratte da EurosportNews.com©Inter.it -
Inter, autogol di Moratti. Gasperini come Benitez
Questa mattina quando ho sentito le dichiarazioni di Moratti stentavo a crederci. Possibile che un presidente esperto e finalmente vincente cada ancora una volta nei tranelli dei giornalisti destabilizzando il suo spogliatoio e sopratutto il tecnico? Scorrendo le varie testate le dichiarazione del patron nerazzurro era tutt’altro che una boutade e cosi mi è stato subito chiaro che per Gasperini il lavoro all’Inter sarà naturalmente duro ma contro i mulini a vento visto che la sua posizione è già messa in discussione.
Moratti prima di Mou conquistò l’appellativo di mangia allenatori e dopo il ben servito dello Special One è andato alla ricerca del sostituto senza però mai aver chiara l’idea di come dovesse giocare la sua Inter. Benitez era troppo buono per uno spogliatoio duro da gestire, Leonardo dopo le prime fatiche ha mollato e il bravo Gasperini si è trovato in sella dopo una estenuante ricerca ad altri allenatori completamente diversi per caratteristiche tecniche e comportamentali. Il vero mistero è il modulo. Moratti ingaggiando Gasperini sapeva della sua predisposizione al 3-4-3? Sapeva dell’utilizzo del 4-3-3 in sole determinate occasioni? Sa che nei tre attaccanti uno solo ricopre il ruolo di punta mentre i due sugli esterni sono per caratteristiche orientati al sacrificio. A tal proposito è chiaro che giocheranno sempre uno tra Milito e Pazzini ma solo in determinate occasioni tutte e due insieme e Forlan? Se il curriculum dell’uruguaiano è di tutto rispetto e il costo dell’operazione è più che vantaggiosa dal punto di vista tecnico qualche dubbio lo lascia. Nell’Uruguay Forlan fa la punta centrale, atipica per la sua predisposizione al sacrificio, ma parte da centrale con Cavani e Suarez ai lati e con compiti di copertura. All’Inter partirà da esterno sinistro, al fianco di uno tra Milito e Pazzini, e il dubbio è se riuscirà a garantire la copertura e la dinamicità che Gasp chiede ad un suo esterno tipico. Se comunque per classe e predispozione Forlan ci proverà in quel ruolo e Gasperini modificherà in parte il suo credo tattico il secondo dubbio amletico è intorno alla posizione di Sneijder. L’olandese durante il precampionato è stato sempre provato tra i tre di centrocampo, poi in Supercoppa italiana ha giocato addirittura da seconda punta e da allora è diventato un mistero non prendendo parte alle altre amichevoli. Dove giocherà Sneijder? Inter oggi Poli e Forlan©Valerio Pennicino/Getty Images -
Della Valle “Calciopoli non è finita, vado avanti”
Era attesa da più di una settimana ma i suoi contenuti seppur forti e sempre orientati in una direzione scontenteranno chi, forse alimentando il mistero, professava l’annuncio di nuove prove che avrebbero ancora una volta rimescolato le “colpe” dei protagonisti dello scandalo di Calciopoli. Diego Della Valle ha scelto la sala stampa della Tod’s per ricevere i giornalisti e parlare a ruota libera dei “mali” del calcio non risparmiando qualche stoccata al nuovo nemico Moratti e ad una parte dei presidenti rei a suo dire di voler amministrare in un regoime oligarchico. “Quando ho chiesto di sederci attorno ad un tavol – ha spiegato l’ex-patron viola – mi auspicavo si potesse andare oltre le polemiche per chiarire la questione Calciopoli e fare un gradino in avanti, ma tutto ha preso la piega da polemica strumentale. La reazione di Moratti si commenta da sola e non ne voglio parlare più”. Calciopoli e la Fiorentina “Chi ha istruito il processo contro la Fiorentina o aveva poca professionalità oppure aveva un chiaro obiettivo di fare un processo a metà. Non ho capito, rileggendo le carte, per cosa siamo coinvolti e i responsabili di questo non pensino che tutto finisca sotto silenzio, non mi fermerò qui”. Della Valle e gli altri presidenti “Ci sono varie categorie di presidente: quelli per bene, che magari non hanno grande esperienza e poi ci sono quelli per cui il calcio è il loro pane quotidiano, con i quali si fa fatica a parlare. Conosco i protagonisti con i quali mi sono relazionato quando si discuteva di diritti televisivi: con alcuni si ragiona in modo serio, con altri non è possibile eppure sono sempre a parlare di calcio. Quando li vedo mi viene la pelle d’oca”. Lo sciopero “E’ una vergogna che in un momento come questo non si trovi neanche l’accordo sul contratto collettivo e si tengano in bilico gli italiani che hanno ben altri problemi. Considero tutto questo contendere una piccola banalità, senza entrare nel merito della ragione”. La Fiorentina, Firenze e i Della Valle< em> “A Firenze ci siamo trovati bene, siamo stati trattati bene anche se poi l’enfatizzazione di alcuni giornalisti ha fatto sembrare le cose diverse da quelle che erano. Siamo in un mondo in cui un calciatore non fa in tempo a dichiarare amore alla nuova squadra, poi magari dopo 4 mesi è spinto dal procuratore ad andarsene. E’ un mondo franco in cui si può dire e fare tutto, non c’è una reputazione ma nella vita la reputazione è importante”.ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images -
Eto’o non dimentica la “sua” Inter. Lettera ai tifosi e a Materazzi
Dopo aver disertato l’ultima possibilità di salutare dal vivo i suoi tifosi accorsi alla Pinetina una settimana fa per l’ultimo allenamento dell’Inter a porte aperte, Samuel Eto’o nel giorno della sua ufficializzazione all’Anzhi decide di scrivere una lettera di addio e di ringraziamenti verso tutte le persone che l’hanno accompagnato in questo bienno nerazzurro. L’attaccante ha così scelto nella giornata del 24 agosto di pubblicare una lunga lettera sul suo sito personale (www.samueletoo-officiel.com) e sul sito ufficiale dell’Inter.
“Mi sembrano giusti e doverosi alcuni ringraziamenti a persone che mi hanno dato molto in questi due anni fantastici che ho trascorso nell’Inter. Vorrei, innanzitutto, rivolgere un sentito ringraziamento ed il mio saluto più cordiale al Presidente, Dott. Massimo Moratti, ed alla sua famiglia per tutto quanto ha fatto e per la disponibilità dimostrata nei miei confronti e dei miei cari. Rimarrò sempre legato al Dott. Moratti per la stima e l’affetto che mi ha dimostrato in questi splendidi anni. Per poi passare a tutti i compagni di squadra, consapevole che – senza il loro incoraggiamento ed aiuto in campo – l’Inter non sarebbe riuscita ad ottenere numerose ed importanti vittorie sia a livello nazionale che internazionale. Un particolarissimo saluto – anche – a tutti i calciatori italiani e stranieri che mi hanno permesso di essere migliore di partita in partita. Un sentito ringraziamento anche agli allenatori dell’Inter di questi anni e, soprattutto, a Mister José Mourinho che mi ha voluto fortemente, per l’opportunità che mi ha dato portandomi a Milano. Un caro saluto anche a Marco Branca, Direttore dell’Area Tecnica, al Direttore Sportivo, Piero Ausilio, al Team Manager, Andrea Butti, e a tutto il personale di F.C. Internazionale e del centro sportivo “Angelo Moratti” di Appiano Gentile: medici e fisioterapisti, accompagnatori, cuochi e camerieri, magazzinieri e giardinieri e a tutte le persone di Inter Channel. Non dimenticherò mai l’affetto dei tifosi interisti (Mauro il più grande di tutti) che mi hanno fatto sentire uno di loro e che mi hanno sempre sostenuto ed aiutato. Così come a tutti i giornalisti che ho avuto il piacere di conoscere. Sento, altresì, il dovere di ringraziare la mia ‘mama italiana’ – Ciacia Guzzetti – per il suo aiuto ed il mio Super Manager – Claudio Vigorelli – per l’impegno e la professionalità che ha dimostrato. Grazie ad un interista doc mi sono sentito ‘italiano’: Marco Materazzi. Grazie fratellone mio. Sperando di non aver dimenticato nessuno, ancora grazie a Voi tutti!” Samuel Eto’o Non bastasse l’ormai ex numero 9 nerazzurro ha rilasciato in esclusiva a Sky più precisamente ad Alessandro Alciato una mini intervista in cui ringrazia due persone in particolare spiegando il bellissimo rapporto instaurato con il suo presidente Massimo Moratti e con il suo ex allenatore Josè Mourinho. “Vorrei ringraziare tantissima gente, in primo luogo il signor Moratti. Sarò molto breve, anche se si possono dire le cose migliori al mondo su di lui. Io dico solo, se c’è un Dio in terra, Moratti è Dio. Grazie mille presidente, per tutto il tuo appoggio e per l’opportunità che mi hai dato di avermi fatto giocare nel miglior club d’Italia. Cosa mi ha detto prima che partissi per l’Anzhi? E’ un qualcosa che resta tra me e il presidente, non mi va di parlarne in pubblico. Mourinho? José è stato uno dei più grandi allenatori, quando una persona lo conosce e non si fa influenzare da quello che si scrive di lui è davvero speciale, però io parlo solo della persona che ho conosciuto. Quello che dico a lui è grazie mille, perché mi ha dato la possibilità di discutere con lui delle questioni tecniche, è la cosa più bella che mi ha regalato”. Chiusura di intervista nel finale:”Spero che l’Inter vinca anche senza di me, il mondo del calcio è così: oggi si vince tutti insieme, domani ci sono tre che vanno e tre che arrivano, però questa è la famiglia interista. Se sono felice? Sempre sono felice nella mia vita, però oltre al calcio anche i miei figli, la mia famiglia mi consentono di essere felice”. Dichiarazioni tratte da : Fc Inter News.it e www.inter.it©Marcello Paternostro/Getty Images -
Calciopoli, Moratti replica e Della Valle annuncia una nuova puntata
Come era lecito aspettarsi Massimo Moratti replica all’ennesimo provocatorio invito lanciato da Diego Della Valle ma
questa volta alle battute ironiche sostituisce un scambio di battute più ampio ma dall’uguale contenuto. L’Inter non solo eviterà ancora il dibattito chiesto dal patron della Fiorentina ma continuerà ad attenersi ad una sentenza, quella dal 2006, che la incoronò onesta assegnandogli lo scudetto. “E’ difficile comprendere il senso delle ripetute richieste di incontro che il signor Diego Della Valle, azionista di riferimento di Acf Fiorentina, avanza – si legge sul sito della società nerazzurra – la questione non è un fatto privato da decidere facendo quattro chiacchiere intorno ad un tavolo. La questione – continua Moratti – è stata già decisa dagli organi istituzionalmente competenti, e proprio il doveroso rispetto degli ambiti istituzionali consiglia a tutti di attenersi a quelle decisioni, come si conviene in un Paese civile, che non sostituisce chiacchiere tra privati ai giudizi delle autorità preposte” “Né l’Inter né il sottoscritto hanno intenzione di modificare questo atteggiamento, che non è dettato dal timore di alcunché, ma dalla sempre ribadita serena fiducia nel sistema delle istituzioni, tanto di quelle sportive, quanto delle autorità giudiziarie. Ogni diverso luogo di confronto non soltanto sarebbe del tutto non appropriato, ma addirittura irriguardoso rispetto ai giudizi già pronunciati e a quelli che dovranno esserlo. Tali continue richieste altro non fanno che cercare di tenere aperta, esasperandola inutilmente, una questione che ha già trovato conclusiva risposta proprio nelle sentenze che sembrano non piacere al signor Della Valle, ovviamente sensibile a quelle future. A tali decisioni, proprie degli organi istituzionali – conclude Moratti – l’Inter e il sottoscritto intendono attendersi confidando che ciò valga a porre fine a richieste che appaiono strumentali e alle quali non verrà dato ulteriore seguito”. Della Valle questa volta replica subito ma annuncia una nuova conferenza stampa per la prossima settimana “Si sta tentando strumentalmente di trasformare una questione molto seria in una sterile polemica estiva. A Moratti risponderò con una conferenza stampa la prossima settimana, prima dell’inizio del campionato. Sarebbe bello e utile allo spirito chiarificatore e di pacificazione, che ho auspicato fin dall’inizio, che Moratti fosse anche lui presente, in modo da poter chiarire entrambi, con civiltà, qual è stata la nostra posizione e quali sono stati i nostri comportamenti prima, durante e dopo lo scandalo del calcio. Nascondersi dietro una prescrizione ambigua non può certo bastare a tutti quelli che amano il calcio e la giustizia. Io credo, e lo ripeto, che abbiamo l’obbligo di fare chiarezza nei confronti dei nostri tifosi e del mondo del calcio, onde poter ricominciare la nuova stagione possibilmente con più serenità e meno violenza. Sarebbe un gesto apprezzato e un passo importante verso la rifondazione del calcio del futuro che tutti auspichiamo. Spero sinceramente che Moratti provi a trovare il coraggio necessario e accetti questa proposta, invece di alimentare polemiche a distanza che non risolvono nulla”. In molti intanto sul web iniziano a chiedersi il perchè di tanto livore da parte dei Della Valle nei confronti di Moratti vista l’amicizia di un tempo e si fa sempre più dilagante la convizione che l’imprenditore delle scarpe abbia in mano un jolly da giocare scombinando ulteriormente le carte in tavola.©Christophe Simon/Getty Images