Tag: massimo moratti

  • Eto’o ho lasciato l’Inter solo per i soldi

    Eto’o ho lasciato l’Inter solo per i soldi

    A due settimane dall’addio all’Inter Samuel Eto’o confessa i motivi dell’addio ad una lunga intervista concessa all’Equipe. La possibilità di guadagnare più di venti milioni di euro all’anno per tre stagioni obiettivamente era una cifra difficile da rinunciare e l’attaccante camerunese spiega di averlo fatto per esser un modello per la sua Africani, per dimostrare ai bambini del continente nero che i sogni a volte si realizzano

    “L’idea – spiega Eto’o – è dare visibilità all’Africa, provare che anche noi africani possiamo diventare gente importanteSe mi avessero proposto lo stesso stipendio che avevo all’Inter non sarei venuto. Poi è facile criticare. Non rimpiango nulla, le installazioni sono ottime e le persone formidabili. Con questo contratto dimostro ai ragazzini africani che tutto è possibile e che basta darsi i mezzi per riuscire. Se al posto mio fosse arrivato un europeo o un sudamericano se ne sarebbe parlato di meno. Per un africano invece la cosa appare meno ovvia. Il proprietario del club associando la sua volontà al mio talento ha permesso che il sogno di migliaia di africani diventasse realtà. D’altronde anche il presidente del Gabon mi ha detto che dovevo venire qui, perché è di questo che l’Africa ha bisogno”

    L’ex interista spiega poi le varie fasi del corteggiamento da parte dei russi nato a giugno. Eto’o incontrò Kerimov, proprietario dell’Anzhi a Parigi, e poi confessò tutto a Moratti.

    Eto’o spiega infine un gustoso retroscena sulla decisione di andare all’Inter “Mi convinsero le telefonate di Moratti prima e Mourinho poi, che mi hanno permesso di vincere tanto. Oggi voglio pensare che anche i ragazzini africani possano credere che se l’ho fatto io, possono farlo anche loro” .

  • Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Servono risultati e urgentemente! Questo dev’essere stato il Gasperini pensiero negli ultimi due giorni a seguito della sonora sconfitta contro il Palermo. Nessun altro sport come il calcio offre occasioni di rivincita con soli tre giorni di tempo. Stasera infatti direttamente da San Siro, la nuova Inter targata Gasp fa il suo debutto stagionale in casa propria a Milano e nella cornice europea della Champions League contro una modesta squadra turca, il Trabzonspor (eliminata al terzo turno dal Benfica e ripescata per l’esculsione del Fenerbhaçe).  

    Vietato sbagliare è il messaggio lanciato poco implicitamente dal presidente nerazzurro Massimo Moratti ai suoi giocatori e in primis al suo tecnico, perché la partita contro il Palermo, come definiscono fonti vicine al numero uno interista, non sia stato affatto gradita, a prescindere dal risultato, ma soprattutto per le solite falle difensive evidenziate.

    INTER– Stasera più che mai Gasperini dovrà fare un’inversione di rotta, abbandonando il suo tanto amato modulo con la difesa a tre uomini, adattando la sua filosofia calcistica ad una formazione che fornisca più garanzie. I risultati e i numeri ovviamente non sono dalla sua parte, considerando prima di tutto le amichevoli estive, con le sonore sconfitte contro il Manchester City e contro il Chievo, evidenziando in seguito  le due prime batoste stagionali in partite ufficiali come la finale di SuperCoppa Italiana persa proprio contro il Milan e la prima di campionato contro il Palermo. Ognuno di queste partite è finita con un passivo mai inferiore ai tre gol, quindi si potrà ancora parlare di tempo degli esperimenti in casa nerazzurra se dovesse arrivare anche stasera un altro risultato negativo? Gasperini sembra aver capito il messaggio e stasera sembra voglia scendere in campo con un 4-3-3 più adeguato ai suoi uomini. Nella nuova difesa a quattro dovrebbero figurare Lucio e Ranocchia al centro, concedendo un turno di riposo a Samuel, con a supporto sulle fasce Jonathan e Nagatomo. A centrocampo rimangono i dubbi maggiori, poiché se il Gasp dovesse puntare sul rombo ci sarebbe spazio per Sneijder dietro le due punte, mentre con un centrocampo a tre, l’olandese slitterebbe in avanti, e in mediana ci sarebbero Cambiasso, capitan Zanetti e il ballottaggio tra Obi, Alvarez e Stankovic in lotta per una maglia. Davanti con l’ipotesi tridente dovrebbero giocare Pazzini, non utilizzato a Palermo , con Zarate e Sneijder ai lati; con l’ipotesi due punte potremmo vedere insieme l’accoppiata Pazzini Milito a scapito dell’ex laziale apparso davvero spento contro il Palermo.

    TRABZONSPOR- La squadra turca che di primo impatto può sembrare un avversario facile, potrebbe riservare non poche insidie ai nerazzurri. Il Trabzonspor guidato dallo squalificato Senol Gunes scenderà in campo con un  4-2-3-1, cercando di fare male all’Inter sfruttando le ripartenze dei suoi giocatori. Gunes tecnico molto abile (arrivò terzo con la Turchia nel Mondiale nippo-coreano del 2002) sta sciogliendo gli ultimi nodi sugli uomini da mandare in campo, soprattutto in vista degli indisponibili con il forfait del giocatore migliore, Burak Yilmaz.  Questi i possibili titolari: Tolga tra i pali,  Celustka, Giray, Glowacki, Cech a comporre il quartetto di difesa, con un centrocampo molto robusto per arginare le avanzate nerazzurre: Serkan, Colman, Zokora, Sapara . Attenzione nella zona avanzata del campo dove troviamo i nomi più altisonanti: Halil Altintop fratello gemello dell’Altintop in forza al Real Madrid e Paulo Henrique brasiliano prelevato dall’Atletico Mineiro in ballottaggio con Vittek, nome che riporta alla memoria la disfatta azzurra nei mondiali sudafricani, poiché proprio l’attaccante slovacco segnò la doppietta che condannò gli azzurri di Lippi.

    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Jonathan, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (Stankovic); Zarate, Pazzini, Sneijder.

    TRABZONSPOR (4-2-3-1): Tolga; Celutska, Glowacki, Giray, Cech; Serkan, Colman, Zokora, Sapara; Altintop, Henrique. All. Gunes.

  • Gianfelice Facchetti: “su mio padre, solo calunnie”

    Gianfelice Facchetti: “su mio padre, solo calunnie”

    E’ un periodo di ricordi e di riflessioni per Gianfelice Facchetti, figlio dello scomparso Giacinto, capitano dell’Inter e della Nazionale. Ricordi dolci, che lo hanno ispirato nella stesura del suo libro, “Se no che gente saremmo”, presentato allo spazio Oberdan di Milano, e dedicato proprio allo scomparso papà, dove racconta “le storie che valeva la pena raccontare, salvandone il sale e mettendolo alla luce perchè brillasse”, come lui stesso scrive.

    La storia di un lottatore, in campo e nella vita, ma sempre generoso ed altruista che, anche venti giorni prima di arrendersi al male, rispondeva di non voler mollare, “Sono un lottatore, mi dò da fare”.

    Tutto ciò, dunque, per restituire alla memoria del campione scomparso una dimensione diversa, la giusta considerazione ed il giusto rispetto, sottraendo la sua figura alla gogna mediatica scatenatasi nel post- calciopoli, proteggendolo sì, ma evitando di provare a controllare qualsiasi dettaglio che potesse scalfire il suo ricordo, con la consapevolezza che il mito di Facchetti è, comunque, già al sicuro.

    Nonostante ciò, però, il figlio di Giacinto non si sottrae ad un commento piccato nei confronti di coloro che, nei confronti del padre, hanno costruito solo “falsità e calunnie, provando a montargli addosso una bicicletta ma senza catene e con le ruote sgonfie“.

    La sua corsa, infatti, riferendosi ai suoi anni da dirigente dell’Inter che coincidono con le stagioni immediatamente precedenti allo scoppio dello scandalo di Calciopoli, secondo Giuanfelice Facchetti, è stata sempre “leale e coragggiosa”.

    Alle dichiarazioni di Gianfelice, inoltre, nel corso della presentazione, si sono associati i presenti, quali il presidente Massimo Moratti, il giornalista di fede interista Beppe Severgnini, Marco Tronchetti Provera e Roberto Boninsegna, ex compagno di squadra e, soprattutto, amico che è rimasto vicino a Giacinto Facchetti anche nella sua ultima estate, come rivela il Gianfelice, portandogli spesso in dono, da Mantova, Lambrusco e salame.

  • Inter-Trabzonspor, per Gasperini è l’ora della verità

    Inter-Trabzonspor, per Gasperini è l’ora della verità

    Il match di Champions League tra Inter e Trabzonspor è alle porte e per Gasperini l’affaire modulo rischia di trasformarsi in esonero. Sono già noti i malumori del Presidente Moratti che ha mal digerito la sconfitta col Palermo e quel modulo che probabilmente limita le potenzialità della squadra.

    Massimo Moratti ©Valerio Pennicino/Getty Images
    IL PROBLEMA DEL MODULO. Il 3-4-3 del tecnico di Grugliasco sembra il maggior imputato dell’inizio di stagione zoppicante. Posto che serve tempo alla squadra per metabolizzare movimenti e schemi tattici del nuovo assetto, ciò che non convince è l’adattabilità degli interpreti in rosa a questo sistema di gioco. Un punto cruciale è l’utilizzo di Wesley Sneijder. Il talento olandese, infatti, è il numero 10 tipo. L’uomo che gioca dietro alle punte, il trequartista che sta scomparendo pian piano nel calcio moderno. E’ un calciatore che ama ricoprire la zona centrale del campo per ispirare i compagni con le sue intuizioni geniali, quei passaggi in profondità che eludono il fuorigioco e regalano uno contro uno col portiere agli attaccanti. Può vantare enormi qualità come palleggiatore ed ha superba visione di gioco e rapidità di decisione nel fare il passaggio giusto. Tutte caratteristiche che non si adattano al ruolo dell’ala dove Gasperini lo posiziona per rimanere fedele alla propria idea di squadra. Sneijder non ha nel Dna calcistico il cambio di passo e il cross dal fondo. Mal digerisce il lavoro di elastico tra attacco e centrocampo da fare sull’esterno anche perchè è dispendioso e ne limita lucidità e creatività. E infatti come visto contro il Palermo anche se schierato sulla fascia sinistra tende ad accentrarsi e a ricoprire la sua posizione naturale di trequartista. Questo movimento inevitabile rischia di ingolfare il centrocampo e di lasciare spazio sull’esterno agli avversari. Al momento Snejder dietro alle punte è  la cosa miglior che l’Inter riesce ad offrire in fase di attacco, ma non si concilia col 3-4-3. Altro aspetto importante potrebbe essere il ruolo di Maicon che l’allenatore dell’Inter farà giocare più avanzato come quarto di centrocampo. L’impressione è che il brasiliano riesca ad esprimere al meglio la propria esplosività partendo da terzino puro. Fa della progressione la propria forza, infatti, e per sprigionarla ha bisogno di grandi spazi che riesce a trovare solo dalla retroguardia. Altri interrogativi riguardano una difesa a 3 composta da giocatori di grande esperienza come Walter Samuel, ma non più capaci della reattività richiesta per bloccare da soli i guizzi degli attaccanti. In passato le diagonali difensive dei due terzini hanno risolto molte situazioni delicate all’Inter di Mourinho, ma anche di Leonardo. A condire il problema difensivo, poi, c’è stata la scelta di Gasperini di schierare Javier Zanetti nei tre dietro lasciando in panchina il giovane Ranocchia che sarebbe perfetto in una difesa di questo tipo. Restano, poi, da stabilire le situazioni di Zarate e di Pazzini. Per l’argentino, sostituito dopo solo mezz’ora nell’esordio in campionato, oltre al dubbio in merito al suo valore assoluto c’è un dilemma tattico. La domanda è si sia in grado di fare le due fasi difensiva e offensiva sulla fascia come vuole il 3-4-3 gasperiniano. Nell’esperienza laziale, infatti, era il calciatore più talentuoso del team e per questo poteva permettersi cali di intensità e fasi di anonimato durante i match alternati a sprazzi di vivacità. Ma proprio questa scarsa attitudine al sacrificio e alla partecipazione al gioco di squadra avevano indotto Edi Reja a relegarlo in panchina in diverse occasioni. Nel caso di Pazzini l’esclusione contro il Palermo potrebbe essere stata dettata soltanto da questioni di turn over in vista dell’Europa che conta. Certo è che l’ammirazione del Gasp per Diego Milito è nota a tutti. Inoltre l’argentino è l’attaccante che più di tutti conosce il calcio del tecnico e più di tutti ne sa interpretare filosofia e meccaniche. Ma in casa Inter un Pazzini panchinaro non è pensabile come lo stesso Moratti ha fatto trapelare.

  • “Agnelli ossessionato dall’Inter”? Noi da La Russa

    “Agnelli ossessionato dall’Inter”? Noi da La Russa

    La nuova versione di Controcampo va in scena a notte fonda con ambizioni minori rispetto al passato e con delle prospettive differenti cercando di muovere la discussione partendo ovviamente dagli spunti di giornata ma mossi poi dall’interazione con il pubblico che da casa può prender parte al dibattito colloquiando in studio con Abbantantuono, la zanzara Cruciani e Brandi.
    Ignazio La Russa ©Tiziana Fabi/Getty Images

    La notte fonda e una giornata devastante mi avevano portato a seguire la trasmissione in dormiveglia, anzi, credevo di esserlo quando per commentare il disastro nerazzurro è stato chiamato in causa l’interista doc e Ministro delle Difesa Ignazio La Russa.

    Il ministro incarnando in pieno il suo ruolo si è sfiancato prima nel difendere le scelte di Moratti e poi nel cercare di difendere Gasperini ma ottenuto il suo punto più alto quando è stato pungolato su Calciopoli e le ultime dichiarazioni di Andrea Agnelli. Questa volta non si è aspettato il consenso dell’Onu o l’intervento della Nato La Russa è partito subito scagliandosi, come un normale tifoso “Il comunicato della Juventus che vorrebbe l’esclusione dell’Inter dall’Europa? Il presidente Agnelli mi sembra veramente un bugiardo: mi pare che abbia l’ossessione dell’Inter, glielo si legge negli occhi”.

    “Agnelli ha passato tutta l’estate a parlare dell’Inter e credo che ieri abbia perso l’occasione per festeggiare la bella partita che ha fatto la Juventus nel nuovo stadio. Invece si attarda in queste cose. A chi ha fatto l’esposto? Alla Uefa di Platini? Un vecchio vizio di amicizie”

    Il ministro è un fiume in piena a dimostrazione che il caldo argomento gli faccia dimenticare la veste ufficiale che occupa del nostro paese e continua “Io credo che la Juventus, in questi cinque anni, abbia commesso una miriade di errori, soprattutto a livello di scelte tecniche. Come mai non è più riuscita a vincere uno scudetto? Evidentemente qualche anomalia prima ci doveva essere. E come mai l’Inter finché quell’anomalia c’era non riusciva a vincere e quando è stata scoperta l’anomalia ha cominciato a vincere?”

    Ricordiamo a La Russa che la crisi dell’Italia visto il velato invito ad Agnelli di occuparsi della Fiat dovrebbe riguardare in prima persona lui. Un ministro non può dire di voler metter una pietra sopra su una questione in cui vi è in corso ancora un processo. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Platini oltre di cattivo gusto sarebbe da equiparare alla posizione di Guido Rossi.

  • Inter, Moratti aut aut a Gasp. Cambio modulo o esonero

    Inter, Moratti aut aut a Gasp. Cambio modulo o esonero

    La sconfitta di Palermo, dopo quella in Supercoppa contro il Milan, ha aperto una crepa nell’ambiente nerazzurro. Moratti mai convinto totalmente della scelta Gasperini sembra adesso addirittura pronto a ricorrere all’esonero per non ripetere l’errore commesso con Benitez e buttare all’aria l’intera stagione sin dall’avvio.

    Gasperini ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Le indiscrezioni in casa Inter, tornate copiose come ai tempi di Vieri e Ronaldo raccontano di un Moratti fortemente adirato e categorico con Branca nelle ore successive alla debacle di Palermo. Il presidente pretende un cambio di modulo per dar ai giocatori maggiore tranquillità ed evitare inutili sfiancamenti nell’inseguimento di un modulo non consono alle qualità di organico nerazzurro. Questa mattina lo stesso Branca, uno dei sostenitori di Gasperini, avrà un faccia a faccia con il tecnico e non è escluso a questo punto un ritorno all’antico nel match di Champions League in programma domani sera contro il Trabzonspor a San Siro. Gasperini si piegherà ai voleri della società e dei giocatori? Solo il campo potrà dirlo la sensazione è però che l’Inter abbia perso una nuova occasione sprecando il terzo allenatore del dopo Mourinho.

  • Palermo-Inter, ultime e probabili formazioni. Sneijder in panchina

    Palermo-Inter, ultime e probabili formazioni. Sneijder in panchina

    Josè Mourinho amava parlare di ‘rumore’ dei nemici prima delle grandi sfide della sua Inter, mentre oggi nel giorno del debutto nerazzurro nella prima di campionato, l’unica notizia che fa molto rumore potrebbe essere l’esclusione sin dal 1’ minuto di Wesley Sneijder. Nonostante mister Gasperini abbia incassato a pieno la fiducia di Moratti, (fiducia con riserva) in merito al nuovo modulo di gioco e soprattutto sull’utilizzo della nuova difesa a tre, con un difficile collocamento del trequartista olandese, ancora rimangono moltissimi dubbi sul suo operato. Stasera nella prima stagionale, la sua Inter dovrà vedersela contro un Palermo, privo di un grande campione come Pastore, e rivoluzionato sotto la guida tecnica affidata all’allenatore della Primavera Devis Mangia.

    Milito e Pazzini ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Vediamo nel dettaglio le possibili scelte degli allenatori, prima di scendere in campo e darsi battaglia: PALERMO- Come già detto il cambio di guida nei rosanero ha ridisegnato anche il modulo di gioco, laddove con Delio Rossi c’era la classica figura del trequartista, adesso  con l’utilizzo di un 4-4-2 classico attraverso l’uso maggiore delle corsie laterali, e la corsa delle ali , dovrebbe rappresentare l’arma in più di questo Palermo. Ilicic dovrebbe dunque slittare a sinistra , tornando a giocare in un ruolo già ricoperto ai tempi del Maribor. Mangia privo di molti giocatori a causa degli infortuni, dovrà rinunciare a Rubinho tra i pali, schierando il greco Tzorvas. Difesa rivoluzionata dalla stagione passata, con l’unico intoccabile Balzaretti, supportato sull’altro fascia da E.Pisano, mentre al centro ci sarà il nuovo acquisto dal Catania Silvestre in coppia con l’esordiente Cetto, e Munoz che vedrà il campo dalla tribuna. Centrocampo di contenimento con Migliaccio e Barretto centrali, e sulle corsi laterali agiranno la velocità di Alvarez e le qualità tecniche di Ilicic. Per l’attacco i giochi sembrano fatti, con Miccoli in grande condizione e Abel Hernandez deciso a dimostrare al connazionale Forlan come si faccia gol in Italia. INTER- Il discorso per la formazione nerazzurra merita una riflessione particolare. La partita di mercoledì di Champions impone a Gasperini un utilizzo oculato dei suoi campioni, considerando in particolar modo anche la settimana delle nazionali, che ha visto moltissimi giocatori tornare dai ritiri in condizioni non perfette. L’infortunio di Thiago Motta ha in parte complicato i disegni tattici del nuovo tecnico nerazzurro, e nell’ultima rifinitura prima della partita i segnali lanciati da Gasperini vedevano un’Inter scendere in campo con il suo tanto amato 3-4-3. La novità maggiore sta nella lista degli esclusi. Uno su tutti è Wesley Sneijder, ma bisogna considerare anche Andrea Ranocchia, che lascerà il posto a Zanetti nella nuova difesa interista. Vista l’indisponibilità di Chivu il reparto arretrato sarà così composto: Samuel a dirigere i giochi al centro, con Lucio e capitan Zanetti a supporto sugli esterni. Come sopperire a centrocampo all’assenza di uno come Sneijder? Schierando Cambiasso e Stankovic al centro per garantire la giusta copertura, e allargare il gioco sulle fasce utilizzando due esterni puri come Nagatomo e Jonathan, al suo debutto in serie A. In attacco rimangono i maggiori dubbi, dove Forlan e Zarate sembrano avere il posto assicurato, mentre il ballottaggio che si risolverà solo all’ultimo secondo vede protagonisti Pazzini e Milito. L’argentino sembra leggermente favorito nelle gerarchie personali di mister Gasperini, ma le ultime prove di Pazzini non sono da ignorare. Moratti parlò chiaro poco tempo fa: Pazzini deve giocare! La palla passa in mano a Gasperini. PALERMO (4-4-2) Tzorvas; Pisano, Silvestre, Cetto, Balzaretti; Alvarez, Migliaccio, Barreto, Ilicic; Miccoli, Hernandez. A disposizione: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Bacinovic, Della Rocca, Zahavi, Pinilla.All. Mangia INTER (3-4-3) J. Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel; Jonathan, Cambiasso, Stankovic, Nagatomo; Zarate, Milito, Forlan. A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Faraoni, Obi, Sneijder, Alvarez, Pazzini.All. Gasperini

  • Scudetto 2006, Tnas competente. L’Inter rischia la Champions

    Scudetto 2006, Tnas competente. L’Inter rischia la Champions

    Revoca o non revoca? Leggittimità o non leggitimità? Sono questi i due più grandi interrogativi che girano intorno allo scudetto del 2006. La Juventus dopo che la decisione di “non competenza” da parte del Consiglio Federale ha deciso di ricorrere al Tribunale nazionale arbitrale per lo sport trovando questa volta però una porta aperta e la possibilità di tenere ancora il processo dentro confini sportivi.

    Massimo Moratti©Christophe Simon/Getty Images
    Il Tnas ha deciso infatti di rigettare le istanze di Inter e Figc dichiarandosi competente di tre punti su quattro dell’istanza presentata dalla Juventus. Di seguito vi riportiamo il comunicato ufficiale:

    “Il Presidente del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, Alberto De Roberto, in merito alla controversia Juventus F.C. SpA / Federazione Italiana Giuoco Calcio e F.C. Internazionale Milano SpA, avente a oggetto l’atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell’istanza di revoca dell’assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, respinge le istanze di incompetenza del Tribunale in merito ai seguenti punti, legati ad altrettante domande arbitrali presentate della Juventus Fc Spa: Il Collegio Arbitrale: I. revochi, con effetto ex tunc, per i vizi di legittimità dedotti nella presente istanza: a. il provvedimento del Consiglio Federale della F.I.G.C. in data 18 luglio 2011 di reiezione dell’istanza di revoca, presentata dalla Juventus Football Club s.p.a. in data 18 luglio 2011; b. l’atto del Commissario Straordinario della F.I.G.C., Avv. Guido Rossi, adottato in data 26 luglio 2006; c. il titolo di Campione d’Italia per gli anni 2005-2006 assegnato al Football Club Internazionale Milano s.p.a.; II. dichiari “non assegnato” il titolo di Campione d’Italia per gli anni 2005-2006. Dichiara la manifesta incompetenza del Tribunale in relazione al seguente punto delle domande arbitrali della Juventus F.C. Spa. III. dichiari e quantifichi, secondo un equo apprezzamento, il diritto soggettivo della Juventus Football Club s.p.a. al risarcimento dei danni patiti e patiendi, patrimoniali e non patrimoniali, causati dai provvedimenti indicati supra sub a. e b.”

    LO scontro tra JUventus e Inter ha però superato i confini nazionali per via di una denuncia presentata dai legali bianconeri lo scorso due settembre atta al chiedere la valutazione del comportamente dell’Inter. Da Nyon nelle ultime ora sono arrivati i primi segnali con l’apertura di una indagine che qualora verificasse il coinvolgimento dell’Inter in Calciopoli provocherebbe l’estromissione immediata dalla Champions League.

  • Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Polemiche, Articolo 7, contributo di solidarietà, sciopero, etc, e il calcio giocato dov’è? Dopo quasi due settimane di attesa, per l’ancora incomprensibile sciopero dettato dalla Lega Calcio con l’Aic calciatori, sembra essere davvero tutto pronto per l’inizio del nuovo campionato di Serie A. Si parte stasera con i rossoneri freschi vincitori dell’ultimo titolo di campione d’Italia, contro la nuova Lazio di Reja, rivoluzionata nell’attacco e non solo. Chiuderà la prima giornata il posticipo serale Palermo Inter al Barbera, dove la squadra guidata da Gasperini, dovrà in qualche modo lanciare un segnale chiaro ai rossoneri e alle altre squadre per far capire se la sua candidatura ad Anti Milan sia ancora valida. Vediamo nel dettaglio com’è l’aria che tira nello spogliatoio nerazzurro.

    Gasperini ©AFP/Getty Images
    MOLTI DUBBI- Nonostante le parole di Massimo Moratti che ha voluto dare piena fiducia a Gasperini, soprattutto per quanto riguarda la scelta del tanto discusso modulo 3-4-3, adesso il giudice sovrano come spesso accade, sarà il campo. Così il presidente nerazzurro sulle prossime scelte del tecnico ex Genoa: “Io sono convinto che siamo ancora fortissimi, possiamo avere il dubbio del nuovo schema, che però io trovo sia giusto come evoluzione della squadra. Per questo, sono vicino all’allenatore: avrà successo con l’evoluzione tattica che sta imponendo e, se non dovesse avere successo, il nostro allenatore è intelligente e, se lo riterrà opportuno, lo cambierà”. In realtà rimangono ancora molti dubbi sul possibile undici titolare da schierare in campo domenica sera, poiché le indicazioni delle ultime partite hanno dato un segnale univoco e chiaro: la difesa a 3 ancora non è ben rodata, e l’elevato numero di gol presi non è certamente un fattore da trascurare. PROBLEMI NAZIONALI- Un ulteriore problema potrebbe essere rappresentato dai giocatori rientranti dalle Nazionali arrivati alla Pinetina solo in questi ultimi giorni, poiché non si sono potuti allenare a dovere come avrebbe voluto il tecnico, arrivando così alla prima di campionato magari affaticati e non nella giusta condizione. Le cattive notizie arrivano direttamente dal ritiro azzurro dove Thiago Motta infortunatosi contro la Slovenia, ha accusato uno stiramento al bicipite femorale della coscia della gamba sinistra. Ovviamente indisponibile contro il Palermo, sarà arruolabile non prima di 3 settimane di stop. Tanta paura anche per Dejan Stankovic, che festeggiando la sua 100esima partita con la Serbia, nel match contro le Far Oer (vinto 3 a 1) ha subito un brutto colpo alla testa ed è uscito al 46’ per correre in ospedale e fare i dovuti accertamenti. Dovrebbe comunque essere recuperabile in extremis e scendere in campo nella prima stagionale. ALLARME CENTROCAMPO E DIFESA- Le prime defezioni stagionali arrivano dunque dal centrocampo con l’assenza di Motta, con Obi tornato da poco dalla nazionale, Poli che non è ancora in condizione perfetta e Stankovic che nonostante potrebbe essere schierato dal primo minuto non è sicuramente al 100%. Nell’ultimo allenamento c’è stato un fitto dialogo tra Sneijder e Gasperini, quasi a voler ridare all’olandese quel posto da protagonista, da padrone del centrocampo che gli spetta. Se il tecnico nerazzurro dovesse scendere in campo con il suo classico 3-4-3, Sneijder dovrebbe di nuovo adattarsi a giocare al centro del campo, abbassare il suo raggio d’azione e dettare i tempi alla squadra, prendendo in mano le chiavi del gioco nerazzurro. Diversamente con la scelta delle due punte, potrebbe tornare ad agire dietro gli attaccanti, facendo il suo lavoro preferito: mettere in condizione di segnare i suoi compagni! Le defezioni non mancano nemmeno in difesa con gli indisponibili Caldirola e Chivu, e quindi Lucio che probabilmente agirà sulla fascia del romeno. Le uniche certezze arrivano dall’attacco, dove Forlan e Zarate saranno sicuramente in campo dal primo minuto, con il ballottaggio Milito Pazzini che verrà risolto sul filo di lana, nonostante Pazzini visto il gol segnato in Nazionale e le buonissime prestazioni fornite nelle ultimissime uscite, sembri leggermente favorito sull’argentino. Dichiarazioni tratte: da Fc Inter News.It

  • Moratti “venderemo altri campioni”

    Moratti “venderemo altri campioni”

    La Juventus lo aveva invitato all’inaugurazione del Juventus Stadium ma Massimo Moratti ha preferito disertare ufficialmente per un impegno a Sondrio per un convegno per i 40 anni della Banca Popolare “Lo stadio di proprietà risolve molti problemi. La Juventus mi aveva invitato all’inaugurazione del suo nuovo impianto, ma avevo questo impegno a Sondrio e non ci sono potuto andare”.

    Verosibilmente la decisione del patron nerazzurro è per evitare la contestazione dei tifosi bianconeri e per tener fede ad una certa linerità di comportamento visto che già oggi la decisione del Tnas potrebbe dar vita ad una nuova puntata della guerra a distanza tra Juventus e Inter.

    L’impegno in Valtellina è servito però a Moratti per tornare a parlare ai suoi tifosi dopo aver sbollito la rabbia per il caso Forlna. Moratti ha definito l’accaduto grave ma dopo indiscrezioni di possibili allontanamenti pare sia tornato il sereno ovviamente in attesa degli eventi.

    Moratti torna poi a parlare dell’esigenza di vendere i campioni per metter a posto il bilancio e rientrare nei ferrei parametri del fair play finanziario “Non si sa quando effettivamente saranno applicate le direttive dell’Uefa. Noi saremmo ancora fuori e non possiamo farci cogliere impreparati. Se ci fossero soluzioni diverse alle cessioni eccellenti sarebbe meglio. In molti mi dicono di risparmiare. Tutte cose di buon senso. Ma questo discorso finisce sempre con il banchiere che mi chiede: “Beh presidente, ma prendere Messi è così impossibile?”

    L’ultima parte del suo intervento è su Gasperini “Può esserci il dubbio del nuovo schema, ma sono convinto che se andrà male lui lo cambierà. Sono vicino all’allenatore”