Il day after il pareggio in trasferta contro l’Atalanta è meno amaro rispetto a quello che la classifica mostra con un’Inter ferma a 8 punti. Dopo le prime timide proteste da parte di Ranieri che l’ha messa sul ridere evitando una polemica forte sul quinto rigore in otto partite disputate, è arrivata una risposta più decisa da parte dell’amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo, che ha voluto far sentire la sua voce ai microfoni di Inter Channel senza alzare troppo i toni:
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Verso Inter Juventus: Moratti e Paolillo “rigori contro? Trend fastidioso”
“C’è però amarezza dal fatto che ormai quando c’è un rigore dubbio contro di noi viene sempre dato. Siamo al quinto in otto partite, di questi netti mi sembra non ce ne fosse neanche uno. Troppa superficialità su episodi che andrebbero valutati con più attenzione, oggi per esempio l’arbitro non lo aveva dato ma l’assistente gli ha fatto cambiare idea. Io rispetto la classe arbitrale e non credo ci sia un disegno contro di noi, niente di così grosso o macchinoso, ma credo che la classe arbitrale psicologicamente pensa di dover dare i rigori dubbi sempre contro l’Inter, perché magari non darlo gli fa credere di aver omesso qualcosa, mentre a darlo non succede niente” MORATTI PENSIERO-Lo stesso presidente nerazzurro intervistato questa mattina dai cronisti presenti sotto i suoi uffici della Sara ha voluto commentare in maniera pacata l’arbitraggio di ieri sera, senza lesinare l’evidenza di un trend particolare sui rigori assegnati a sfavore: “Valeri è un bravissimo arbitro, è stato certamente casuale: ma insomma, cinque rigori in nove gare contro di noi cominciano a diventare fastidiosi”. Analizzando il match di ieri non solo dal punto di vista arbitrale, ma sotto l’aspetto del gioco espresso, il numero uno nerazzurro non si dice insoddisfatto, ma punzecchia il principe Milito con una dichiarazione che sicuramente il bomber argentino non apprezzerà in particolar modo: “La squadra mi è piaciuta, non posso dire che i singoli calciatori abbiano giocato male, ci sono stati piccoli errori ma stiamo crescendo. Solo Milito non mi è sembrato in gran forma. La squadra ha pressato tanto, ha tenuto palla ma è mancata la finalizzazione”. L’imminente sfida di sabato contro i rivali storici della Juventus rappresenta un’occasione unica per rilanciarsi in classifica e per la voglia di rivalsa e riscatto. Moratti frena gli entusiasmi parlando di un match da giocare guardando solo ai 3 punti in palio: “Non è la partita del riscatto; sarà una bella partita, ma nessuno cercherà riscatti, né da una parte né dall’altra. Da parte nostra c’è solo voglia di giocare, malgrado ci siano in palio punti importanti per entrambe le squadre”. INTER JUVENTUS– Cosa rappresenta realmente questa sfida? Ci sono ben oltre i 3 punti in palio per il vincitore e questo lo sanno tutti. Ranieri vorrà “vendicarsi” con la sua ex dirigenza per averlo fatto fuori dopo un secondo posto e un campionato più che dignitoso. La Juventus invece vorrà dimostrare di non essere tornata la capolista per puro caso in classifica, battendo i nerazzurri e demolendo in questo modo ogni ambizione di scudetto interista, affossando ulteriormente la squadra di Ranieri in classifica. Ovviamente è l’Inter a partire da sfavorita dopo aver rosicchiato qualche punticino qua e là senza convincere mai nel gioco espresso, con una Juventus che all’opposto ha dimostrato grazie a Conte di riuscire a trovare i risultati esprimendo anche un bel calcio giocato. Le assenze di Julio Cesar e Buffon peseranno in maniera inevitabile su una sfida che dimostrerà quanto la voglia di rivalsa di entrambe le squadre possa essere determinante per superare le difficoltà e essere utile alla conquista della vittoria. Dichiarazioni tratte da Fc Inter News. itMassimo Moratti | ©Claudio Villa/Getty Images -
Processo Calciopoli, da Trofino e Morescanti le ultime picconate
L’udienza di ieri presso il Tribunale di Napoli era stata annunciata come vibrante per via delle arringhe conclusive degli avvocati Morescanti e Trofino componenti delle difese di Paolo Bergamo e Luciano Moggi. A sfaldare il castello accusatorio dell’accusa e demolire l’esistenza della famosa cupola disegnata da Auricchio e dai pm Narducci, Beatrice e Capuano in queste settimane ci avevano pensato le trascrizioni di nuove intercettazioni tra Bergamo e Rodomonti e lo stesso designatore e la Fazi dimostrando una strategia quantomeno contorta dei “mammasantissimi” del calcio.
Le dichiarazioni spontanee di Bergamo. L’udienza di quest’oggi è nata però con delle dichiarazioni spontanee dello stesso Bergamo nel corso delle quali il designatore ha ripercorso i suoi trascorsi agonistici prima e poi da dirigente, tirando in ballo tanti aneddoti del suo mandato dall’incontro nel 2002 con Moratti a Forte dei Marmi “Credetti di averlo convinto della nostra onestà e invece cominciarono le indagini della security della Telecom su di me e i miei familiari su richiesta dell’Inter” fino alle schede svizzere “Ho sempre avuto diversi telefoni e gli stessi investigatori hanno riconosciuto che la diedi dopo pochi giorni a mia moglie che la usò per le sue telefonate”. Morescanti vs Narducci. La parola passa poi a Silvia Morescanti che oltre a Bergamo difende anche la Fazi e Fabiani. L’avvocato senza giri di parole e con fare deciso si scaglia contro il pm Narducci “Noi ci siamo trovati davanti ad un pm che, dando le spalle alla corte, si permette di dire “Piaccia o non piaccia…”. Per Narducci la prova regina degli illeciti compiuti sono le intercettazioni, quindi, come si possono difendere gli imputati se non ci sono tutte le intercettazioni? . L’avvocato critica poi i metodi con cui sono state estorte le dichiarazioni ai protagonisti ad accuse confezionate e mai dimostrate “Non ci è mai stato detto dall’accusa: è stato truccato quel sorteggio e in quel modo”. Le ultime accuse sul modo non legale in cui sono state assegnate le utenze svizzere agli accusati. Le picconate di Trofino. L’avvocato cita alcune passi delle trascrizioni delle intercettazioni bis tra Bergamo e Rodomonti “Se hai un dubbio pensa prima a chi è più dietro e poi a chi è davanti.” e tra Bergamo e Fazi “Non gli farà mica male al Milan per quello che hanno fatto per il figlio”. Il Legale snocciola poi una serie di telefonate di Meani, addetto agli arbitri per il Milan a suo dire più compromettenti di tutte quelle presentate dall’accusa per dimostrare il sistema Moggi. Dalle schede svizzere ai sorteggi Trofino dice che è stato tutto montato ad arte partendo dalla fine e cioè crocefiggere Moggi. Il prossimo 8 novembre l’avvocato concluderà la sua arringa prima che la parola passi ai pm per alcune precisazioni e a meno di nuovi colpi di scena si dovrebbe arrivare ad un giudizio forse nello stesso giorno o al massimo per il prossimo 15 novembre..L'avv Paolo Trofino insieme ai suoi collaboratori | ©Mario Laporta/Getty Images -
Inter, Moratti rivede i fantasmi ma Gasp e tifosi lo mettono sotto accusa
La classifica parla chiaro, l’Inter nonostante il cambio di panchina annaspa in fondo alla classifica acutizzando i segnali della fine di un ciclo. Il capitombolo di Catania ha fatto ancora più male di quello contro il Napoli giustificato, erroneamente, con le nefandezze di Rocchi. Massimo Moratti dopo aver fatto stemperare la delusione questa mattina attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport ha cercato di spiegare il suo punto di vista ma chi pensava a un segnale di consapevolezza e l’annuncio di un nuovo ritorno sul mercato a dicembre è rimasto deluso.
Il patron nerazzurro infatti si scaglia, come nel periodo precalciopoli, contro gli arbitri accusati a suo dire di aver condizionato il cammino in campionato della sua squadra “Se devo pensare solo male mi viene in mente che abbiamo avuto contro quattro rigori e tre erano inventati. Due su tre tra l’altro sono stati decisivi. Speriamo che si abbia la coscienza di capire che finora è stato fatto qualcosa che non stento a definire esagerato”. I rigori contro Bologna, Napoli e Catania sotto accusa episodi che secondo Moratti hanno condizionato l’atteggiamento dei suoi facendo affiorare una insolita paura di perdere. Ma se in passato i tifosi sono sempre stati dalla parte del presidente adesso sui forum e social network i tifosi nerazzurri prendono consapevolezza degli errori di programmazione societaria mettendo all’indice proprio le scelte di Moratti. Sotto accusa l’organico troppo vecchio, (a Catania in campo solo due under 30), e gli innesti di questa stagione rivelatasi ancora una volta seconde scelte. La doppia sconfitta poi ha rivalutato la gestione Gasperini e proprio l’ex tecnico le usa per toglersi qualche sassolino dalle scarpe accusando la società di non aver avuto voglia di innovarsi. La classifica è obiettivamente corta e i nerazzurri hanno la possibilità di rientrare ma anche il tempo è poco e il ritmo forsennato non aiuta Ranieri.Massimo Moratti | ©Valerio Pennicino/Getty Images -
Eto’o all’Inter? Moratti frena ma lascia uno spiraglio
Dalla Russia le indiscrezioni di un possibile ritorno di Samuel Eto’o, seppur a tempo, non l’hanno presa benissimo e ancor prima che la notizia si dilagasse ulteriormente hanno deciso di smentire tutto utilizzando l’insolito canale del forum dei tifosi. La scelta del dg dell’Anzhi è chiara e mira a rassicurare l’ambiente sul reale valore dell’ambizioso progetto studiato da Suleiman Kerimov.
Eto’o è la bandiera dell’Anzhi e la sua immagine è fondamentale per trovare accordi e sponsorizzarioni sfruttando il periodo di sosta per recepire nuovi capitali attraverso le tourneè. In casa Inter però dopo aver taciuto è toccato al patron Moratti smentire qualsiasi accordo con il giocatore non lesinando però qualche stoccatina alla società russa e lasciando una porticina aperta che può solo far sognare e sperare i tifosi.Massimo Moratti | ©Getty Images “Ho visto una reazione aggressiva da parte della società russa, sappiano che non so niente e non ho mai avuto un dialogo con Eto’o. E’ un’idea strana. Eto’o è ben visto nello spogliatoio, però al 90% è difficile che venga, comunque non ho le basi per poterne parlare, tendo comunque a rispettare gli accordi con le altre società. Con Eto’o non abbiamo mai parlato della possibilità che possa giocare con noi nei tempi morti. Mi fa piacere che abbia espresso questo desiderio”
Le parole di Moratti lasciano una porta aperta ma anche impongono il pallino della trattativa a Samuel Eto’o che dovrà uscire allo scoperto e convincere l’Anzhi a concedergli questa possibilità. In molti però hanno criticato questo tipo di trattativa considerandola senza logica per la competitività dell’Inter e sopratutto deleteria per le casse del club.
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Moggi “chiederò a Moratti 30 milioni per danni”. Video
Quando Moggi ha la parola il titolone da prima pagina è assicurato. L’ex dg bianconero nel solito angolo settimanale “Il calcio dal suo punto di vista” su Libero Tv con Fabrizio Biasin risponde alle domande dei tifosi con il suo solito stile e senza troppi peli sulla lingua. Gli interlocutori lo incalzano con domande ad ampio raggio, dal mal di pancia di Ibrahimovic alla valutazione di Torino e Sampdoria.
Moggi si esalta però quando le domande vertono su Calciopoli, quest’oggi l’Alta Corte si riunisce per decidere sul ricorso presentato contro la radiazione del quale sono protagonisti anche Giraudo e Mazzini. Big Luciano per nulla preoccupato annuncia che andrà avanti anche in caso di rigetto preannunciando una nuova puntata a Strasburgo. Inevitabile la domanda sulla richiesta danni presentata da Massimo De Santis nei confronti di Moratti per lo spionaggio e il “dossieraggio”. Big Luciano si accoda all’ex arbitro e a Vieri annunciando la sua presentazione di richiesta danni nei confronti del patron dell’Inter “Come De Santis gli chiederò i danni. Solo che 21 milioni di euro non mi bastano. Credo che gliene chiederò una trentina” ovviamente dopo che la sentenza di Napoli gli avrà dato ragione. Per ascoltare le risposte di Moggi basta cliccare qui Sugli aspetti tecnici del campionato Moggi vede la Juventus ancora dietro qualitativamente a Inter e Milan che ritiene favorite per lo scudetto nonostante il gap in classifica.Luciano Moggi |© Giulio Piscitelli/Getty Images -
Inter, torna Eto’o. Pazza idea, un contratto a tempo
E’ stato sicuramente il trasferimento più clamoroso dell’estate sia per la portata del trasferimento in termini economici che in termini di qualità del campionato di riferimento, se ci avessero detto ad inizio 2011 di una ipotesi di trasferimento di Eto’o all’Anzhi Makhachkala quasi tutti avremmo sorriso definendo il nostro interlocutore come un pazzo visionario.
Invece sappiamo tutti come è andata a finire ma i colpi di scena potrebbero non esser finiti, nelle ultime ore infatti si divulgata la notizia di un clamoroso ritorno del camerunese all’Inter non a titolo definitivo bensì con un contratto a tempo, da gennaio a marzo, sfruttando il periodo di sosta del campionato russo. L’idea sarebbe nata proprio ad Eto’o che già avrebbe trovato la porta aperta del presidente Moratti e seppur ancora tutta da valutare con l’Anzhi ad avere l’ultima parola tecnicamente il ritorno è fattibile. L’Inter sfrutterebbe infatti la stessa tipologia di contratto utilizzata dal Milan per tesserare David Beckham e oltretutto avrebbe il posto libero da extracomunitario non avendolo utilizzato nel mercato estivo.Samuel Eto'o| © Claudio Villa/Getty Images -
Inter, Gasperini risparmia i giocatori, colpe mie e di Moratti
Si è preso qualche settimana per raccogliere le idee e far sbollire rabbia e delusione adesso Gasperini con la solita tranquillità ed eleganza è pronto a girare pagina in attesa di una nuova opportunità di riscatto. L’ex tecnico nerazzurro ha concesso ieri un intervista ai microfoni di Rai Uno durante la trasmissione “5 minuti di recupero” analizzando i motivi del flop e non risparmiando qualche stoccatina alla società.
Gasp però smentisce chi credeva ad un tentativo di sabotaggio interno come avvenne con Benitez elogiando tutti i giocatori nerazzurri per impegno e disponibilità “Forse Benitez ha avuto problemi con lo spogliatoio, difficoltà nei rapporti, io no, le nostre vicende sono differenti. Però dovevo far fronte alla situazione e trovare rimedi diversi. Sulla squadra si son dette tante cose, ma escluderei i giocatori per onestà nei loro confronti, anche perchè mi hanno sempre dato grande disponibilità. Il problema è che non eravamo pronti, tanti giocatori erano rimasti fermi l’anno scorso e abbiamo avuto un agosto molto difficoltoso. Ma per impegno e serietà i giocatori sono sempre stati da ringraziare.” Se i giocatori sono da salvare i colpevoli vanno ricercati altrove “Io e la società, invece, abbiamo fatto una brutta figura”. E alla fine una piccola stoccatina a Moratti reo di non averlo difeso alle prime critiche e destabilizzato l’ambiente con le sue sortite su problemi prettamente tecnici “In quel momento nessuno ha preso posizione nei miei confronti a dimostrazione che forse non c’era convinzione e c’era un pò di scetticismo, ma con il presidente non ci sono mai stati problemi. Lui ama moltissimo la sua squadra, le sue dichiarazioni non hanno mai secondi fini. Però se dice che preferisce che la difesa giochi in un certo modo o che deve giocare Pazzini per Milito, beh non è che parli uno qualunque, quindi qualche problema crea”. Gli aspetti tecnici e la difesa a tre “Ho allenato tanti anni e per me l’aspetto tattico non è mai stato un problema, forse il mio sistema di gioco non era condiviso dalla società e non dimentichiamo che a Palermo siamo stati anche sfortunati. Ci sono stati alcuni episodi che potevano andare diversamente e che potevano portare a risultati diversi. La stessa cosa vale per la partita contro la Roma, ma le critiche sono sempre state eccessive”.Gian Piero Gasperini |©Oliver Morin/Getty Images -
Moratti sulla Juve “Esposto Uefa? Non hanno fatto una bella cosa”
Il Presidente nerazzurro Massimo Moratti nonostante l’inizio di stagione non affatto facile con soli 4 punti in classifica al quart’ultimo posto non si dice affatto abbattuto, ma fiducioso per il futuro, e in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport analizza il momento particolare che sta vivendo la sua squadra: “Ci sono tanti fattori in una stagione: da quello fisico, all’amore che il gruppo mette nel lavoro quotidiano per confermarsi ad alto livello. Ho fiducia nel fatto che la squadra possa dare altre soddisfazioni. Il gruppo può fare ancora bene“.
Inevitabilmente l’occhio cade alla classifica e il numero uno nerazzurro ammette le sue perplessità: “Mi fa un’impressione strana. Il cambio di modulo, l’allenatore, la sconfitta contro il Napoli: è successo un po’ di tutto. Non guardiamoci indietro e non guardiamoci troppo avanti. Pensiamo partita dopo partita. Juve e Napoli hanno un grande passo“. VINCERE CON IL CARATTERE – Ovviamente a parte questo inizio di stagione buio se si guarda al recentissimo passato i nerazzurri in sei anni hanno conquistato moltissimi titoli, dopo un lungo periodo di digiuno e Moratti spiega a parole sue come tutto ciò sia stato realizzabile: “Non c’è un segreto dietro alle nostre vittorie. Il merito e della professionalità dei giocatori ma anche della bravura dei tecnici, da Mancini a Mourinho che hanno valorizzato alla grande il materiale umano a disposizione. Possiamo ancora vincere a patto che la squadra mantenga il carattere che le ha permesso di vincere in questi anni“. NAPOLI E JUVENTUS – Parole contrapposte per le due squadre al vertice della classifica, con un occhio di riguardo per i partenopei visto l’ottimo rapporto con De Laurentiis e l’ennesima provocazione verso i bianconeri sempre nell’ambito post Calciopoli. Per il Napoli parole al miele: “Hanno un gioco di ottima qualità. Il merito è di Mazzarri, un tecnico capace che stimo molto. Si parla tanto degli attaccanti, ma sabato Cannavaro ha fatto una grande partita“. Aggiungendo ulteriori particolare sulla sua speciale ammirazione per Lavezzi, accostato più volte ai colori nerazzurri: “E’ vero che la scorsa estate ho parlato di lui con De Laurentiis, un mio carissimo amico. Ha un grande talento e un ottimo cambio di passo, ma è legato la Napoli“. Sui rivali storici della Juventus, il discorso è indirizzato verso il nuovo impianto sportivo bianconero: “Lo stadio di proprietà da loro una grande spinta. Noi non l’abbiamo mai sottovalutata. Le capacità della squadra e la loro storia possono garantire loro di stare in alto. Ovviamente noi cercheremo di insidiarli“. Senza lesinare nel finale, l’ultima delle provocazioni sulla recente richiesta di esclusione dalla Champions dei nerazzurri presentata dalla Juventus all’Uefa: “Non mi sembra una bella cosa denunciare la propria federazione e un’altra squadra alla Uefa“. PASTICCIO ROCCHI – In merito alla bruttissima direzione di gara di sabato in Inter – Napoli, Moratti abbassa i toni, ma non cambia il succo del discorso rincarando la dose sull’arbitro Rocchi, reo di aver fin troppe volte penalizzato i nerazzurri: “Arrabbiarsi a caldo è umano, anche perché pensi che i sacrifici che hai fatto vengano rovinati. Perdere così da ancora più fastidio. Rispetto gli arbitri e li ritengo una classe di prestigio e proprio per questo non possono andare in campo pensando che possono sbagliare come i calciatori. Ciò che è successo sabato non è accidentale. Non è la prima volta che capita. Da questo punto di vista Rocchi ha avuto continuità. Spero che in futuro si usi buon senso“. BASTA SPESE FOLLI – L’era del Moratti compra tutti è finita da un bel po’ di anni, e lo stesso presidente nerazzurro cerca di tranquillizzare i suoi tifosi spiegando come in epoca di Fair Play Finanziario le regole del mercato impongano nuovi dogmi: “Faremo qualcosa anche in futuro. I tifosi devono stare tranquilli, magari cederemo qualche giocatore, ma arriveranno dei nuovi. Sono fiero che l’Inter abbia ancora vinto con la famiglia Moratti. Non penso a vendere il club. Voglio vincere“. Anche se gli ultimi acquisti non hanno ancora reso come nelle aspettative Moratti spiega la nuova filosofia di mercato nerazzurra: “Quando acquisti un giovane vuoi che sia la fotocopia del campione che ti ha fatto vincere, ma non è così. Noi abbiamo fiducia nei nostri ragazzi. Faremo acquisti mirati che integreremo con i nostri campioni“. Un ultimo appunto sulla gestione economica del club: “Bisogna aumentare i ricavi. Stiamo facendo delle manovre in maniera tale da valorizzare l’aspetto commerciale e le sponsorizzazioni. Solo così possiamo competere con le altre leghe europee“. Fonte: Corriere dello Sport – Fc Inter News.itMassimo Moratti | © Valerio Pennicino/Getty Images -
Inter, Milan analisi di un avvio shock
L’avvio di campionato delle milanesi è senza ombra di dubbio sconfortante e lo specchio evidente di un ormai vetusto metodo di gestione societario. Milan e Inter seppur per motivi diversi guardano la classifica di serie A dall’alto verso il basso e pur avendo ancora tempo e mezzi per ritornare nelle posizioni di classifica che per budget e blasone più gli competono dimostrano di aver scarsa capacità di programmazione.
Provando ad analizzare la crisi della Milano calcistica in casa rossonera pesano senza dubbio due pesanti macigni: il primo è la lunga lista di indisponibili, la seconda la sentenza sul lodo Mondadori che ha privato la società dei capitali necessari per far il calciomercato. Di tutt’altra natura, invece, i problemi di casa nerazzurra dove tifosi e società vivono ancora di ricordi e il conseguente paragone con Mourinho è un macigno per qualsiasi allenatore. Moratti dopo aver vinto tutto ha deciso di tirare un pò la cinghia mettendo come obiettivo gestionale il pareggio del bilancio in modo da rispettare i sempre più stringenti paletti imposti dal fair play finanziario. Scelta condivisibile ma solo abbozzata dall’Inter che invece di seguire un filo logico ed un progetto concreto, di squadra, ha fallito per due stagioni consecutive la campagna acquisti estiva per poi esser costretta a svenarsi nel mercato invernale. Ranieri salverà la stagione ma il “normalizzatore” non è il tecnico adatto per iniziare un nuovo corso proprio per la mancanza di uno stile di gioco. Il Milan, nonostante la debacle di Torino, resta la squadra da battere per la presenza in organico di Ibrahimovic, per la solidità difensiva di Nesta e Thiago Silva e per la tanta esperienza dei veterani ma molto dipenderà dal cammino in Champions League e dal recupero di Pato e Robinho che con Ibra, Boateng ed Abate sono gli uomini capaci di dar corsa e dinamicità ad un gruppo fin troppo avanti con l’età I cinque principali problemi di Inter e MilanGalliani Allegri ©Claudio Villa/Getty Images - Un monte ingaggi troppo elevato rispetto al reale valore della rosa.
- Una campagna acquisti che non tiene conto del fisiologico calo delle Vecchie Guardie.
- L’incapacità di far entrare in pianta stabile in prima squadra i tanti prospetti interessanti nati e cresciuti nel settore giovanile.
- L’incapacità di coinvolgere i tifosi in un progetto di cambiamento e condividere insieme i giusti tempi di cambiamento.
- L’abbandono della qualità per far posto alla fisicità.
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Il disastro di Rocchi un alibi per una piccola Inter
La certezza non l’avremo mai ma ho la convizione che l’Inter la partita di ieri sera contro un Napoli superlativo non l’avrebbe vinta ugualmente. La disastrosa conduzione di gara del fiorentino Gianluca Rocchi è infatti servita a mascherare una realtà imbarazzante, una società, quella nerazzurra, in forte crisi di idee e di gestione.
E’ vero il rigore per il Napoli non c’era e l’espulsione di Obi è viziata da un primo giallo inesistente, chi condanna Rocchi però dovrebbe accennare al mancato giallo al nigeriano per una evidente trattenuta sullo scatenato Maggio in avvio di gara. Il nervosismo nerazzurro poi è indice di scarso carattere e di poca convinzione di una squadra che si fregia ancora del titolo di campione del Mondo. Pensavate davvero che il passaggio dall’inadatto Gasperini al “normalizzatore” Ranieri potesse nascondere tutte le lacune di un organico logoro, stanco e con molti elementi fuori dalla condizione ideale. Il Napoli in confronto a questa Inter sembra una squadra inglese, i ritmi alti mettono in crisi la staticità di un centrocampo poco avvezzo a subire e senza idee in fase costruttiva. Assurde poi le polemiche di un insolito Ranieri a fine primo tempo e da censura quelle di Moratti e Cambiasso nel post partita. Il presidente tuona contro l’arbitro definendolo scarso e minacciando Braschi per eventuali nuove designazioni di Rocchi a dirigere l’Inter. Inappropriate e senza senso quelle dell’argentino che addirittura ipotizza una punizione predemeditata da parte dei fischietti per far pagare lo scudetto del 2006. L’Inter è una buona squadra ma come nella passata stagione paga una campagna acquisti senza logica e con i nuovi Forlan e Alvarez ancora a disagio nel campionato italiano. Inter-Napoli 0-3 le pagelleRocchi assediato dai giocatori dell'Inter ©Alberto Pizzoli/Getty Images