Tag: massimo moratti

  • Oriali: “Inter? Fatto fuori da Branca”

    Oriali: “Inter? Fatto fuori da Branca”

    Ad oltre un anno dal suo divorzio dall‘Inter, Lele Oriali in un’intervista rilasciata in esclusiva alla Gazzetta dello Sport si confessa e spiega, per la prima volta, le motivazioni che hanno portato ad un suo allontanamento dal club nerazzurro al quale era tanto legato da trascorsi ultradecennali sia da calciatore, prima, che da dirigente, poi.

    Lele Oriali, Maniche e Marco Branca | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La sua collaborazione con la società nerazzurra si concluse nel luglio 2010 quando a Milano approdò Rafa Benitez per sostituire in panchina l’eroe del Triplete Josè Mourinho che nel frattempo si era accasato al Real Madrid. Oriali, come lui stesso spiega, dà la colpa del suo allontanamento dall’Inter all’attuale direttore dell’area tecnica nerazzurra Marco Branca, un dualismo quello tra il “vecchio” ed il “nuovo” che si è accentuato con il passare del tempo e che ha gradualmente portato Oriali ad assumere un ruolo sempre più marginale all’interno della società:

    Nemmeno io conosco i veri motivi, dopo 30 anni all’Inter in cui pensavo di aver guadagnato più rispetto e credibilità. Invece sono fuori e non ne conosco il motivo. So soltanto che il presidente si è lasciato convincere da Branca e altri dirigenti che volevano un nuovo progetto senza di me“.

    La stima e l’affetto che Massimo Moratti e i tifosi hanno in colui che ha trascorso “una vita da mediano” in nerazzurro, come canta nella sua canzone Luciano Ligabue, è rimasta inalterata tant’è che il presidente, come Oriali racconta, si sarebbe ravveduto dell’errore commesso tempo fa dandogli un benservito inaspettato:

    Con il presidente ho parlato prima e dopo. Forse con il tempo ha capito tante cose, ma evidentemente non poteva più tornare indietro. Visti i risultati degli ultimi sedici mesi, sono felice di non aver fatto parte di questo progetto“.

    Progetto che, secondo l’ex dirigente, è stato causato dall’inesperienza dei dirigenti prendendo come esempi lampanti la breve era di Rafa Benitez e il flop di Gian Piero Gasperini:

    Errori di inesperienza e presunzione in fase di programmazione. Fare il dirigente all’Inter non è semplice. Benitez era un allenatore nuovo, andava supportato da qualcuno che conoscesse bene l’ambiente. Gasperini è stato un errore. Non ho nulla contro di lui ma tutti sapevano come giocano le sue squadre. E allora perché è stato perso tempo, invece di prendere subito Ranieri che era libero anche a giugno? Evidentemente in seno alla società c’è tanta confusione.

    Oriali, oggi opinionista Mediaset, conclude la sua intervista lasciando uno spiraglio aperto per un suo ritorno, secondo alcune indiscrezioni recenti molto vicino quando ci fu la gaffe sull’acquisto di Forlan non utilizzabile in Champions League, in nerazzurro un giorno ma ha anche affermato di aver ricevuto diverse offerte dalla Premier, probabilmente, ma senza ammetterlo, anche quella del Manchester City del suo grande amico Roberto Mancini:

    L’Inter è sempre nel mio cuore e un giorno chissà. Ma adesso non ci sono le condizioni e io non sono il tipo che pone ultimatum. Non sono più andato nemmeno allo stadio, anche se gentilmente Moratti mi ha lasciato le tessere, proprio per evitare di creare problemi con la mia presenza. Ho ricevuto tre-quattro offerte. Ma l’anno scorso, da gennaio a giugno, ho preferito andare a Manchester da Mancini, approfittandone per fare un corso di inglese. Roberto è stato bravissimo a cambiare mentalità e modo di allenarsi ai giocatori inglesi. E l’idea di tornare a lavorare con lui non mi dispiacerebbe“.

  • Tevez multato e depresso pensa all’Inter

    Tevez multato e depresso pensa all’Inter

    Il Presidente dell’Inter, Massimo Moratti, a Gennaio vuole regalare una stella assoluta alla sua tifoseria delusa ed amareggiata per una stagione fin qui all’insegna della forte discontinuità di risultati. Il nome che da tempo rimbalza tra i tabloid britannici e le testate italiane è quello di Carlos Tevez.

    Carlos Tevez | © Michael Regan/Getty Images

    Il fuoriclasse argentino è da tempo in rotta di collissione col Manchester City di Roberto Mancini. Il calciatore, infatti, viene da un periodo vissuto lontano dal campo fatto di autoesclusioni e scelte tecnico-societarie dell’allenatore ex nerazzurro. Da ricordare la multa inflitta dal City al talento quando in occasione della gara di Champions League contro il Bayern Monaco si rifiutò di entrare nella fase finale del match. E’ di oggi invece la notizia di un’altra multa di 500mila sterline per l’Apache. La punta sudamericana era volata, infatti, in Argentina senza aver avuto il permesso da parte della società. Successivamente Tevez ha dichiarato di essere depresso e di non voler tornare in Inghilterra. Si parla di un certificato medicato faxato al club inglese per dimostrare la malattia. Da parte sua il City ha sguanzagliato i suoi legali per risolvere la questione. Dunque è scontro totale.

    Tutto fa pensare che non ci siano in nessun modo spiragli per risolvere la questione con la squadra blu di Manchester. E già si parla di rescissione contrattuale. A questo punto l’Inter di Moratti si potrebbe inserire. Il Patron nerazzurro non dovrebbe accollarsi l’oneroso costo del cartellino, ma soltanto quello dell’ingaggio che è comunque molto alto. D’altra parte l’Inter ha calcolato di fare per Gennaio un investimento importante. Così tutte le strade portano ad un matrimonio tra Tevez e Inter. Da calcolare la concorrenza della Juventus che da tempo segue le tracce dell’argentino, ma non ha ancora formulato un’offerta e potrebbe esercitare soltanto un’azione di disturbo contro il club interista.

  • Calciopoli Juve, ricorso al Tar Lazio contro Inter e Figc

    Calciopoli Juve, ricorso al Tar Lazio contro Inter e Figc

    Dopo le sentenze di primo grado da parte del Tribunale di Napoli sul processo penale di Calciopoli. Juventus torna a farsi sentire ribadendo la propria estraneità.

    Infatti nella giornata di oggi, la società guidata da Andrea Agnelli, ha depositato  ricorso al TAR del Lazio contro la FIGC e nei confronti dell’Inter chiedendo un risarcimento dei danni subiti dal 2006 in poi, per “mancanza di parità di trattamento”

    In sostanza,  la retrocessione in serie B e lo smantellamento di mezza squadra ha prodotto una perdita economica rilevante, danno ritenuto ingiusto dalla società bianconera per disparità di trattamento nei confronti delle altre squadre coinvolte nel processo Calciopoli dal 2006 in poi.

    Andrea Agnelli | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    La richiesta è alla FIGC ritenuta responsabile dopo Calciopoli dinon aver applicato una parità di trattamento anche in considerazione delle nuove intercettazzioni emerse ai danni dell’Inter.

    Ecco il testo pubblicato stamane nel sito della Juventus inviato come ricorso al TAR  del Lazio:

    JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.p.A. ha depositato in data odierna presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ricorso ai sensi dell’art. 30 del codice del processo amministrativo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e nei confronti della F.C. INTERNAZIONALE s.p.a. chiedendo la condanna al risarcimento del danno ingiusto subito dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e del 2011. Con tale atto JUVENTUS intende far accertare la mancanza di parità di trattamento e le illecite condotte che l’hanno generata ottenendo il risarcimento agli ingenti danni che sono prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro per minori introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese. Il ricorso dà seguito alla pronuncia del Presidente Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport (TNAS) del 9 settembre 2011 che ha rimesso la Società innanzi al TAR limitatamente ai danni e rientra nella più ampia strategia di tutela della Juventus in ogni sede, già preannunciata nella conferenza stampa del 10 agosto 2011.

    Non tardano ad arrivare i commenti dei principali esponenti chiamati in causa Giancarlo Abete(Presidente FIGC) e Massimo Moratti (Presidente FC INTER)

    Al termine della cerimonia “il bello del calcio” istituita dalla “gazzetta dello sport” a cui hanno partecipato diverse società di calcio ma non quella della Juventus, Abete risponde in riguardo al ricorso fatto dalla società bianconera dicendo:

    Ovviamente è un diritto della Juventus portare avanti nei modi e nei tempi che ritiene opportuno la battaglia che tutti conosciamo,ma sarebbe stato opportuno che ciò avvenisse in un’altra giornata.

    Resta un diritto della società ma la Federazione è molto seria e ha lo stile di non commentare le sentenze di Calciopoli.

    Con poche parole invece il Presidente dell’Inter Massimo Moratti commenta:

    I  nostri legali capiranno di più questo desiderio della Juve di attaccare. Non credo che il cattivo gusto arrivi fino a questo punto.

    A spiegare l’iniziativa della Juve è stato in serata il presidente Andrea Agnelli giunto a Parma per ritirare un premio “Sport e Lavoro”

    “Non è altro che una delle sette azioni che avevamo annunciato nella conferenza stampa del 10 agosto. Evidentemente in questo Paese non tutti mantengono quello che dicono. “Noi ricerchiamo parità di trattamento nella Figc che ha giudicato nel 2006 e nel 2011: o si è sbagliato allora o si è sbagliato adesso. Sentiamo la necessità di fare chiarezza. L’Inter è un danno collaterale”.

  • Balotelli Inter, Moratti e Ranieri pronti a riabbracciarlo

    Balotelli Inter, Moratti e Ranieri pronti a riabbracciarlo

    Che Mario Balotelli avesse tanti estimatori in giro per l’Europa non è un mistero, ma adesso che chi lo ha ceduto la scorsa estate sia sul punto di “mangiarsi” le mani è una notizia che fa clamore. Massimo Moratti esce allo scoperto e ospite nella sede della Gazzetta dello Sport per il Premio Facchetti ha rilasciato una dichiarazione ai cronisti che gli hanno posto la domanda sullo straordinario momento di forma che sta vivendo Super Mario, Balotelli Inter, un ritorno?: “Sì, lo riprenderei anche domani mattina” ha affermato il patron dell’Inter, che si accoda alle dichiarazioni di Claudio Ranieri a cui non dispiacerebbe allenare il giocatore del Manchester City; entrambi lo trovano maturato grazie all’esperienza in Inghilterra e quindi pronto a rituffarsi in una nuova avventura italiana, magari con i colori che ha già indossato in passato, nonostante lo stesso Balotelli non abbia mai nascosto un particolare apprezzamento per quella rossonera (di cui è tifoso fin da bambino).

    Moratti ha aggiunto anche che la cessione al Manchester City era stata inevitabile dopo quanto successo con i tifosi e che trattenerlo era diventata un qualcosa di difficile. Ma le sue qualità non si sono mai discusse, era esclusivamente il rapporto ormai logoro tra lui e l’ambiente nerazzurro, che non sopportava più i suoi “colpi di testa”, in senso negativo ovviamente. Gli fa eco Ranieri, il quale ha affermato che se non avrà più sbandate a livello caratteriale può diventare uno dei più grandi calciatori al mondo, tutto dipenderà, secondo il tecnico romano, dal suo comportamento sia dentro che fuori dal campo.

    Mario Balotelli | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Recentemente il numero 45 aveva risposto molto schiettamente ai cronisti in una conferenza stampa nel ritiro di Coverciano sulla sua possibilità di ritonare all’Inter, ponendo 3 condizioni da rispettare per un suo eventuale passaggio nella sua ex squadra: che i tifosi siano più calmi nei suoi confronti, che non gli spacchino la macchina per le vie di Milano e che l’Inter sia sempre competitiva. A buon intenditor, poche parole…

  • Guardiola a Brescia, visita di cortesia? Spunta incontro con Moratti

    Guardiola a Brescia, visita di cortesia? Spunta incontro con Moratti

    Che sia uno degli allenatori più in gamba, oltre che più invidiati d’Europa è cosa risaputa, ma Pep Guardiola è soprattutto un uomo che rispetta le vecchie amicizie e non dimentica il proprio passato, per questo ogni qualvolta riesce a sfuggire al tran tran della movida catalana torna molto volentieri in Italia, nella tranquilla Brescia, dove ha vissuto un bel periodo da calciatore. Voci ufficiali parlano di un viaggio di piacere con tutta la famiglia al seguito, un week-end “normale” senza nessun secondo fine, del resto come potrebbe esserlo visto che il giovane Pep ha tutto ciò che potrebbe desiderare, “vinco perchè ho dei giocatori forti” ha dichiarato recentemente, e come dargli torto, ma forse e ne siamo certi è anche un po’ farina del suo sacco.

    Pep Guardiola | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Arrivato venerdì sera con un volo privato e presente allo stadio per assistere alla gara che ha visto impegnato il “suo” Brescia nel match contro l’Ascoli, che ha visto purtroppo uscire sconfitte le rondinelle. Chissà che la sua attenzione non si sia focalizzata su qualche giovane di prospettiva, come il ricercatissimo portiere Leali nel mirino anche della Juventus. A sentire le voci vicino all’allenatore si tratta solo di una visita di cortesia, ma i più maligni parlano di un previsto incontro molto riservato con il presidente dell’Inter, Moratti, per pianificare un futuro in nerazzurro. Certo le fantasie volano, specie quelle dei tifosi della beneamata che non stanno vivendo un bel periodo, quando un uomo di successo come Guardiola si sposta.

    Il tecnico blaugrana non ha mai negato di avere una passione per il Belpaese, ma da qui ad abbandonare una squadra di extraterrestri ce ne corre, chissà però che la voglia di confrontarsi in un campionato molto più complesso di quello spagnolo, dove le insidie si nascondono dietro ogni avversario, per dimostrare la propria competenza ed il proprio valore, non sia la chiave per veder tornare in Italia “el Pep”. Certo ancora è presto, ma un eventuale arrivo del giovane allenatore alla corte di una grande italiana ridarebbe quel lustro che la nostra serie A ha un po’ perso e non si sa mai che dalla catalogna arrivi anche qualche pezzo pregiato. Sognare si può.

  • Processo Telecom, chiesti 100 milioni di danni all’Inter

    Processo Telecom, chiesti 100 milioni di danni all’Inter

    La testimonianza della sig.ra Caterina Plateo presso la Corte di Assise di Milano per il processo Telecom è servita a dar conferme alle indiscrezioni che oramai da tanti mesi circolano sul dossieraggio e pedinamenti a discapito di tanti tesserati bianconeri, arbitri e alcuni giocatori. La Plateo ha confermato l’utilizzo di un sistema radar per rintracciare le conversazioni senza lasciare alcuna traccia e per questo non rintracciabili.

    Moratti e Trochetti Provera | ©Getty Images
    L’indagine altamente top secret veniva svolto attraverso il monitoraggio video delle utenze e poi le trascrizioni avvenivano a penna dei punti più salienti che adesso i più maliziosi ipotizzano possano esser gli stralci parziali e ripuliti utilizzati da Auricchio per metter insieme Calciopoli. Dopo le conferme tutti gli intercettati stanno iniziando l’iter per la richiesta danni, da quella oramai famosa di Vieri a quelle più recenti di De Santis e Bergamo tutte quantificate in 20 milioni di euro a testa. Sembra adesso che anche Alessandro Moggi, proprietario della Gea, abbia dato mandato ai legali di aprire un procedimento di richiesta danni mentre quella più cospicua e che sicuramente farà più rumore sarà quella di Luciano Moggi annunciata per la fine del processo a Napoli. Ieri durante il dibattito per la richiesta danni di Paolo Bergamo quantificata in 20 milioni si è visto in aula Ernesto Paolillo con gli avvocati nerazzurri i quali hanno declinato ogni responsabilità dell’Inter “Noi non c’entriamo, non siamo nemmeno citati nel processo Telecom”. Gli avvocati di Pirelli invece hanno chiesto la prescrizione del reato perchè risalente al 2003.

  • Inter-Lille probabili formazioni. Milito spedisce Pazzini in panchina

    Inter-Lille probabili formazioni. Milito spedisce Pazzini in panchina

    La sconfitta rimediata nella madre di tutte le partite sabato sera a San Siro contro la Juventus ha lasciato stascichi importanti in casa Inter generando molti malumori all’interno della tifoseria nerazzurra che per la prima volta, a distanza di anni, è tornata a contestare l’operato della società ed, in primis, quello del presidente Massimo Moratti imputandogli una campagna trasferimenti estiva giudicata, da molti, disastrosa.

    Diego Milito | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Lo stato in cui versa l’Inter in questo momento in campionato è serio e preoccupante, il quart’ultimo posto in classifica e le 5 sconfitte subìte in appena 9 gare disputate sono dati allarmanti che dovrebbero far riflettere i dirigenti sugli errori commessi in estate ma, nonostante se ne sia quasi andato il primo quarto di campionato e il -11 dalla vetta, nulla è ancora compromesso ma urge un cambio di rotta immediato che porti ad una continuità di risultati. Se l‘Inter in campionato zoppica vistosamente, in Champions League la situazione è diversa solo per quanto riguarda i risultati ma, almeno per il momento, non abbastanza rassicurante sotto il profilo del gioco: è vero infatti che i nerazzurri si trovano al comando del proprio girone, il Gruppo B, ma le prestazioni fornite sono state tutt’altro che confortanti come la sconfitta in casa con il Trabzonspor, la vittoria acciuffata per i capelli a Mosca dopo aver subìto la rimonta di due reti e il successo in terra francese senza però convincere troppo nel raggruppamento forse più facile dell’intera edizione della Champions League. Stasera contro il Lille gli uomini di Ranieri hanno la possibilità di riscattare, in Europa, l’ultima bruciante sconfitta contro l’eterna rivale a strisce bianco e nere e mettere una serie ipoteca per il passaggio del turno agli ottavi di Champions. Molto dipenderà anche dal risultato dell’altra sfida tra Trabzonspor e Cska Mosca, ma una vittoria davanti al proprio pubblico consentirebbe ai nerazzurri di raggiungere quota 9 punti e di mettere in cassaforte, a meno di clamorosi colpi di scena, la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Ranieri dovrà rinunciare ancora una volta a Julio Cesar e affidare i pali a Castellazzi, assenti per infortunio il giapponese Nagatomo, vittima di una contrattura al polpaccio, e Maicon che ne avrà almeno per un mese e costretto a fermarsi per uno stiramento proprio nel suo momento migliore della stagione quando sembrava aver ritrovato lo smalto di un tempo. Le buone notizie dall’infermeria riguardano però Ranocchia e Samuel, pienamente recuperati, e Sneijder che sarà in campo dal primo minuto nonostante i guai fisici che lo tormentano da diverso tempo. Uno dei due difensori farà coppia con Lucio con il primo in vantaggio sul secondo mentre sulle fasce giocheranno capitan Zanetti, a sostituire Maicon, e Chivu che tornerà a presidiare la fascia di sinistra. Mediana composta dal solito Cambiasso e Obi e Thiago Motta favorito su Stankovic, Sneijder giocherà sulla trequarti a sostegno dei due attaccanti. Ed è proprio in questo settore del campo la novità di Ranieri: Milito dovrebbe essere preferito al match winner dell’andata nonchè attaccante nerazzurro più in forma del momento Pazzini che giocherà in coppia con Zarate. Per quanto riguarda il Lille, il tecnico Garcia punta tutto sull’estro del talento belga Eden Hazard, seguito da vicino e da diverso tempo proprio dagli uomini mercato nerazzurri. Il fantasista insieme a Joe Cole avrà il compito di innescare la punta Sow. A centrocampo il tecnico dei campioni di Francia ha scelto Pedretti, Mavuba e Gueye mentre in difesa, davanti al portiere Landreau, giocheranno Debuchy e Berìa sulla fasce e Basa e Chedjou in mezzo, quest’ultimo altro obiettivo di mercato delle big d’Europa. Probabili formazioni Inter – Lille (ore 20:45) INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Zanetti, Lucio, Ranocchia, Chivu; Cambiasso, Thiago Motta, Obi; Sneijder; Zarate, Milito. Panchina: Orlandoni, Samuel, Faraoni, Stankovic, Alvarez, Castaignos, Pazzini. Allenatore: Ranieri. LILLE (4-3-3): Landreau; Debuchy, Chedjou, Basa, Berìa; Gueye, Mavuba, Pedretti; Hazard, Cole, Sow. Panchina: Enyeama, Rozhenal, Bonnart, Payet, De Melo, Obraniak, Jelen. Allenatore: Garcia.

  • Inter Kucka e Juan. Tevez per far pace con i tifosi

    Inter Kucka e Juan. Tevez per far pace con i tifosi

    I risultati negativi, la sensazione di aver sbagliato l’ennesima campagna acquisti mettono l’Inter e Moratti sotto la lente di ingrandimento e ad esser vivisezionato è il bilancio vero strumento per capire la solidità economica di un club. Proprio dai quei fogli si percepisce una grande incertezza nel futuro nerazzurro costretta infatti a costruire il futuro cercando di ripianare le perdite. Nonostante degli utili costanti derivanti dalla vittoria del Triplete e da qualche cessione eccellente il club di via Durini si trova a lottare contro un enorme buco di bilancio, pari a 87 milioni di euro. Buco che impone un taglio drastico sul monte ingaggi e di conseguenza sui top player.

    Carlos Tevez | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Ragionar con i conti e voler diventare virtuosi è una scelta saggia ma per farlo bisogna esser coerenti e dal bilancio si intravede anche in questo caso qualche inefficienza, risultano eccessivi infatti i quasi 11 milioni di euro spesi per Nagatomo o i 4,5 spesi per il promettentissimo Simone Benedetti ma eccessivi per un ragazzo che gioca in Primavera. Piangere sul latte versato però non ha alcun senso oltretutto in casa nerazzurra bisognerà far di tutto per evitare di perdere la Champions League e i 30 milioni di euro derivanti dalla sola partecipazione. Nel mercato invernale allora Branca e Moratti dovranno ingegnarsi per trovare giocatori giovani e motivati che diano nuova linfa al gruppo storico. Come abbiamo più volte detto il primo tassello sarà in mediana e risponderà al nome di Juaray Kucka, l’intesa con Preziosi è praticamente totale e l’esborso potrebbe esser comunque ridimensionato grazie alla solita girandola di giocatori tra i due club. C’è da sistemare poi la difesa che sempre per bilancio ma anche per ricambio generazionale dovrebbe perder in estate Samuel, Cordoba e Chivu tutti in scadenza di contratto insieme a Castellazzi. Il nome più gettonato è quello di Juan Jesus giovane e duttile difensore brasiliano capace di disimpegnarsi con buoni risultati sia al centro che come esterno di difesa. I tifosi però pur intuendo i problemi di bilancio vorrebbero vedere la loro squadra sul gradino piùalto del podio e non accontentarsi di un piazzamento e per questo sperano in un colpo che possa generare entusiasmo regalando alla squadra un top player capace di ricolvere la partita anche da solo. L’occasione potrebbe arrivare dall’Inghilterra dove l’Inter sta cercando di sfruttare i dissidi tra Tevez e il City per averlo a prezzo di sconto e quindi a condizioni favorevoli.

  • Moggi “Moratti senza un’altra Calciopoli è finito”

    Moggi “Moratti senza un’altra Calciopoli è finito”

    La vittoria della Juventus a San Siro contro l’odiata Inter ha sicuramente fatto gioire Luciano Moggi che nel consueto appuntamento della domenica sera in “Ieri, Moggi e domani” la trasmissione in co-produzione di Gold Tv, Telecolor, Rete 7, Telespaziotv e Italia mia e condotta da Pippo Franco ne ha commentato la resa. L’ex dg bianconero è impietoso nei confronti di Moratti e dell’Inter profetizzandogli un futuro tutt’altro che roseo “L’anticipo del sabato tra Inter e Juventus è stato fortemente condizionato dalle lamentele interiste durante tutta la settimana che hanno cercato di metter sotto tensione la classa arbitrale generando confusione e raccontando cose che non esistono proprio come quelle che hanno portato al finto scandalo di Calciopoli. Rizzoli ha negato un rigore clamoroso alla Juventus graziando Castellazzi proprio come quando Rodomonti salvò Toldo subendo i pianti e le pressioni interiste, come evidenziato dalle nuove intercettazioni scovate dai miei assistenti. L’unica verità è che l’Inter non sa proprio perdere. La Juventus è stata brava a non replicare a livello mediatico, evitando di alzare ancora i toni di una rivalità sempre più a rischio di disordini allo stadio. Una squadra bianconera che brillantemente guidata da Conte ha affrontato la gara a 100 km all’ora, meritando la vittoria che senza i gravi errori di Rizzoli sarebbe stata sicuramente più netta. La Juve però in futuro dovrà esser più cinica sotto porta ma se gioca sempre con questo agonismo può sognare addirittura di arrivare dietro il Milan. Moratti arrabbiato e contestato? Ci si abitui, senza un’altra Calciopoli la sua squadra è ormai a fine ciclo.

    Luciano Moggi | ©© PACO SERINELLI/AFP/Getty Images
    Strali anche verso Ranieri tacciato di incoerenza da quando siede sulla panchina nerazzurra “Ranieri soddisfatto della prestazione della sua squadra? Contento lui. La verità è che il mister romano da quando è andato all’Inter è irriconoscibile sia in campo che fuori dimostrando una grandissima mancanza di coerenza, visto che sia quando allenava la Juve prima che la Roma poi non perdeva occasione per attaccare l’Inter e la sua mancanza di stile”. Lucky Luciano passa poi ad analizzare gli altri temi caldi del nostro campionato, dalla posizione di Luis Enrique tenuto in sella solo perchè non italiano alle scelte di Mazzarri che hanno agevolato il compito di un pur ottimo Catania. Parole d’elogio anche per la Lazio “l’undici di Reja è squadra esperta e cinica ha dimostrato ancora una volta di più di esser un vero gruppo contro il quale dovranno fare i conti tutti coloro che ambiscono ad una posizione sul podio del campionato”

  • Inter in crisi e senza alibi “rigore”. Moratti sotto accusa

    Inter in crisi e senza alibi “rigore”. Moratti sotto accusa

    Dopo il ko a San Siro contro la Juventus di Antonio Conte la crisi dell’Inter è ancor di più senza gli occhi di tutti. Se nelle precedenti giornate Ranieri e sopratutto Paolillo e Moratti hanno cercato di coprire i problemi di organico adducendo responsabilità nelle decisioni arbitrali. Dopo la partita contro la Vecchia Signora oltretutto viziata da una evidente topica di Rizzoli a esser messo all’indice è per la seconda volta in questa stagione Moratti, reo di aver sbagliato insieme a Branca la campagna acquisti non dando i giusti ricambi a chi da oramai tanti anni tira la carretta.

    Massimo Moratti | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il problema dell’Inter sta proprio in questo. In molti nella campagna acquisti attuali costata ben 35 milioni nonostante il decantato fair play finanziario intravedono gli errori in sede di mercato compiuti al momenti degli acquisti dei vari Vampeta e Rambert. L’Inter soffre a centrocampo e in difesa dove Chivu alterna giocate in grande stile a spaventose amnesie, Lucio è sempre troppo indisciplinato e Samuel Maicon fanno ricorso sempre più spesso all’infermeria. La mediana vive ancora una volta sulle prestazioni dei logori Cambiasso e Zanetti e sulle giornate più o meno positive di Stankovic e Thiago Motta. I vari innesti da Obi a Muntari fino al mistero Poli non sono all’altezza per reggere l’impatto con San Siro e dar riposo ai titolari. Moratti, dispiaciuto nella sconfitta spera ancora nella rabbia della Vecchia Guardia respingendo però le accuse e annunciando seppur a denti stretti nuovi innesti a gennaio. A Ranieri toccherà la missione di salvare il salvabile, di dar convinzioni al gruppo e se possibile risalire la classifica in attesa di tempi migliori. A gennaio dovrebbero arrivare un difensore e almeno un centrocampista mentre per l’attacco si torna ancora una volta a parlare di Tevez in prestito secco dal City.