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  • Inter con Stramaccioni torna Balotelli

    Inter con Stramaccioni torna Balotelli

    Un pò di emozione, la faccia pulita ma anche tanta determinazione. E’ così il primo giorno da tecnico dell’Inter di Andrea Stramaccioni, il giovane tecnico promosso dalla Primavera per dar una nuova sterzata alla stagione dell’Inter compromessa da molte scelte opinabili dalle società e dai tecnici che si sono succeduti. Promosso da stampa e tifosi Andrea Stramaccioni proverà a conquistarsi la conferma in questo ultimo scorcio di stagione cercando di conquistare più vittorie possibili e magari di intralciare la corsa verso lo scudetto del Milan alla penultima di campionato.

    “E’ un bel sogno – esordisce Andrea Stramaccioni in conferenza stampa – perché siamo passati dalla vittoria di Londra, che ora sembra lontana qualche mese, a quello che è successo nelle ultime ore. E’ stata una chiamata totalmente inaspettata, un sogno che mi ha regalato il presidente Moratti e che spero di onorare. E’ un altro mondo, la prima squadra è distante anni luce dalla Primavera. Per me è un orgoglio allenare questi grandi campioni, il termine paura è inesatto, io penso solo al lavoro”.

    Andrea Stramaccioni nuovo allenatore Inter | ©Getty Images
    Ieri il primo allenamento al cospetto di leggende nerazzurre quali capitan Zanetti, Stankovic e Cambiasso messi spesso sotto accusa durante la gestione Ranieri e potenzialmente i giocatori che dovrebbero lasciar spazio ai giovani allenati e portati alla vittoria della NextGeneration Series solo 4 giorni fa. Stramaccioni per il momento però non sembra voler stravolgere l’undici passato apportando le sue idee di modulo ma affidandosi sempre agli elementi della Vecchia Guardia con capitan Zanetti a dar l’esempio. Proprio su Zanetti il neo tecnico ha parole di elogio e stima “A me importa avere giocatori ‘giovani dentro’. Il capitano Zanetti, ad esempio, ha la stessa voglia e applicazione di un ragazzo della Primavera”.

    La conferenza stampa è stata poi interrotta dall’arrivo di Mario Balotelli adesso soltanto di passaggio alla Pinetina per un saluto agli amici di un tempo e al nuovo allenatore. La faccia di Andrea Stramaccioni è eloquente, chi sa se è un riavvicinamento per un clamoroso ritorno.

    Video Balotelli interrompe la prima conferenza stampa di Andrea Stramaccioni
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  • Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Se Massimo Moratti vola a Londra per seguire la Primavera piuttosto che vivere insieme alla prima squadra le ore prima del big match contro la Juve significa che qualcosa bolliva già in pentola. Andrea Stramaccioni completa il lavoro iniziato dal Fulvio Pea portando i giovani nerazzurri dell’Inter Primavera a trionfare tra le big d’Europa alzando al cielo la prima edizione del NextGeneration Series battendo in finale l’Ajax ai calci di rigore. Un risultato storico quanto importante che dimostra come la società nerazzurra abbia seminato bene le basi per un futuro prossimo basato sulla valorizzazione del proprio settore giovanile.

    Andrea Stramaccioni questo pomeriggio svolgerà la sua prima conferenza stampa da tecnico dell’Inter iniziando con qualche settimana d’anticipo a svolgere quella rivoluzione (mentale più che di uomini) auspicata da Moratti sin dal dopo Mourinho ma fallita per vie di gestioni occasionali e sempre in contrasto con la società.

    Andrea Stramaccioni nuovo allenatore Inter | ©Getty Images
    Oggi il nome di Andrea Stramaccioni è sulla bocca di tutti ma in realtà già questa estate per strapparlo alla Roma Massimo Moratti rischiò di far nascere una sorta di guerra fredda con la nuova proprietà giallorossa. Cerchiamo di scoprire però chi è Andrea Stramaccioni, quali sono le sue idee tattiche e di chi nel corso della sua breve carriera ne ha influenzato il suo credo tattico.

    Romano di Roma Andrea Stramaccioni ha soli 36 anni, una laurea in giurisprudenza e una breve carriera da giocatore interrotta per un brutto infortunio al ginocchio. Per sei stagioni alla guida della Roma allievi per molti ha subito in giallorosso l’influenza di Luciano Spalletti dal quale ha ereditato modulo, il 4-2-3-1, e la volontà di insegnare calcio, di vivere ogni momento di contatto con i giocatori per migliorarsi e per amalgamare gruppo e meccanismi mentali ancor prima che tattici. In estate oltre all’offerta dell’Inter pare ci sia stata quella Federazione che gli prospettò di allenare l’Under 17. La storia recente invece dice di un Inter Primavera al comando del proprio girone in campionato e fresca vincitrice della Champions League della Primavera e da domani l’allenatore dell’Inter.

    Inevitabile subito il confronto con Josè Mourinho con il quale è accomunato dai lineamenti fisici e dalla mancata carriera agonistica ad alti livelli. Dicono che sia un tipo carismatico capace di caricare i giocatori e spingerli a dare il massimo, la missione in questa Inter però sarà molto più di un semplice banco di prova.

    Andrea Stramaccioni all’Inter decide Moratti perdono Branca e Ausilio La scelta di sostituire Ranieri con l’attuale allenatore della Primavera sembra sia stata solo del presidente con Branca e Ausilio che nel summit pre-esonero pare abbiano cercato in ogni modo di farlo desistere dalla scelta. Se le cose dovessero davvero così è chiaro che i prossimi ad abbandonare l’Inter potrebbero esser proprio l’uomo mercato e il suo vice oramai tagliati fuori dal nuovo corso.

  • Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Si è conclusa allo Juventus Stadium l’avventura di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter. La sconfitta nel derby d’Italia contro la rivale storica nella partita in cui il presidente Moratti attendeva un segnale chiedendo una reazione d’orgoglio in una stagione nata male e che si è incanalata per finire peggio è costata cara al tecnico romano al quale in serata è stato comunicato l’esonero.

    La decisione di sollevare dall’incarico Ranieri è stata presa da Moratti in persona che più volte nell’ultimo periodo, a fronte di risultati a dir poco sconfortanti, aveva rinnovato la fiducia all’allenatore, arrivato sulla sponda nerazzurra del Naviglio lo scorso 22 settembre per sostituire Gian Piero Gasperini, nonostante questa mattina il numero uno del club di via Durini, intercettato come di consueto fuori dagli uffici della Saras, aveva espresso la volontà di confermare Ranieri fino al termine della stagione.

    E invece in serata è arrivato il comunicato ufficiale della società Inter attraverso il quale si ringrazia il tecnico per l’impegno e la professionalità dimostrata in questi mesi confermando inoltre la voce trapelata e circolata nel pomeriggio con il tecnico della Primavera fresco vincitore del NextGen Series (la Champions League delle squadre giovanili sebbene non sia ancora riconosciuta come competizione ufficiale, ndr) Andrea Stramaccioni, 36 anni, promosso alla guida tecnica della prima squadra.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che questo potesse essere l’annus horribilis di una squadra che solo 2 anni fa alzava al cielo di Madrid la Champions League riconquistata dopo oltre 60 anni (allora era ancora Coppa Campioni) conquistando uno storico Triplete, e invece l’avvio chock in campionato, l’attuale ottavo posto in classifica e l’eliminazione dalla Champions League perdendo il doppio scontro negli ottavi contro un avversario, il Marsiglia, decisamente alla portata dei nerazzurri hanno fatto sprofondare la situazione. Toccherà al giovane emergente Stramaccioni, il terzo allenatore stagionale dell’Inter dopo appunto Gasperini e Ranieri, evitare un fallimento completo cercando almeno di agguantare, perse anche le speranze di terzo posto che dà la possibilità di disputare i preliminari di Champions, un piazzamento valido per l’Europa League e non rimanere fuori dalle competizioni europee per la prossima stagione che creerebbe una perdita economica, per mancanza di introiti derivanti dalle coppe, notevole.

  • Inter, Ranieri verso l’esonero. Pronto Stramaccioni

    Inter, Ranieri verso l’esonero. Pronto Stramaccioni

    L’ Inter che non perdeva da addirittura quattro turni, torna ad assaggiare l’amaro boccone della sconfitta proprio contro gli eterni rivali bianconeri della Juventus. Ranieri ci ha provato, ha schierato una formazione che per 60 minuti ha retto contro una Juve più tonica più scattante e con molta più corsa sulle corsie esterne,  prima di ripetere lo stesso copione delle ultime partite nerazzurre: disattenzione mostruosa difensiva e tutto quando di buono fatto si squaglia come neve fresca al sole. Forse si è vista nel primo tempo, la miglior Inter della stagione. La luce nerazzurra splendeva prima del gol di Caceres, a cui poi è seguito il buio totale a testimoniare come quella scintilla di cui parlava Massimo Moratti si sia spenta da tempo, e per riaccenderla servirebbe qualcosa in più delle semplici motivazioni dovute all’importanza di un big match come quello di ieri. Bye bye terzo posto e sogno Champions League, ora si può e si deve riprogrammare nell’immediato il futuro di una squadra che dovrà ripartire da zero.

    OBI E POLI – Ranieri sempre indicato come non colpevole delle disfatte e delle cadute nerazzurre, non rimane esente da colpe nella sconfitta di ieri sera. Analizzando la partita, rimane inspiegabile la sostituzione di Obi, risultato essere il migliore in campo dei suoi e di Andrea Poli, che arginava e spegneva la luce del fulcro del gioco bianconero, ovvero Andrea Pirlo. Usciti loro due l’ Inter è praticamente rimasta vulnerabile e scoperta sotto ogni punto di vista. Puntare nuovamente su un Forlan apparso più che demotivato e assolutamente spento in attacco evidenzia il poco coraggio del tecnico romano, che preferisce affidarsi allo zoccolo duro della rosa, composta dai senatori, quasi per cercare di rimanere aggrappato alla sua panchina più che ‘rischiare’ di lanciare qualche giovane in grado di dare freschezza e mobilità a una squadra davvero a corto di ossigeno.

    Andrea Stramaccioni © Christopher Lee Getty Images Sport

    STRAMACCIONI- Serpeggia nell’aria il dubbio sulla permanenza di Claudio Ranieri alla guida dell’Inter. Un segnale chiaro è stato lanciato ieri dallo stesso presidente Massimo Moratti, che ha preferito volare a Londra per gustarsi di persona il trionfo della sua primavera nella Next Gen Series, ad opera di un brillantissimo tecnico come Andrea Stramaccioni, mentre a Torino in tribuna era presente Angelomario il figlio del presidente. A questo punto fuori dalla Champions, senza nemmeno la possibilità di raggiungere il terzo posto, e senza aver dimostrato in serata di possedere quella scintilla in grado di far ripartire i nerazzurri, il posto di Ranieri più che saldo sarebbe definibile come traballante. L’immagine del forte abbraccio tra il presidente nerazzurro e il tecnico dei golden boys Stramaccioni, parla in maniera eloquente da sola. Considerando come questo finale di stagione non avrà grandi emozioni da regalare ai tifosi e che dopo sette anni l’Inter chiuderà la stagione con il proprio slogan da ‘Zeru tituli’, forse è proprio ora il momento migliore per dare un’enorme opportunità a Stramaccioni, permettendogli perché no di far assaporare il calcio dei big a quei giovani talenti che stanno maturando nel migliore dei modi nella cantera nerazzurra.

  • NextGen Series: Inter primavera vince la Champions

    NextGen Series: Inter primavera vince la Champions

    “Complimenti all’Inter Primavera, in un paio d’anni diverrà una manifestazione organizzata dall’Uefa” e se queste parole sono proferite dal ‘nemico’ numero uno dell’Inter (Adriano Galliani), un pizzico di soddisfazione maggiore il presidente Massimo Moratti sicuramente la proverà nel vedere la sua cantera trionfare in Europa nel Next Gen Series. La NGS, la Champions League delle squadre primavera annovera tra i partecipanti settori giovanili importantissimi, come quello del Barcellona, dello Sporting Lisbona e dei finalisti dell’Ajax. Lo stesso presidente Massimo Moratti, nonostante nello stesso giorno vi fosse in programma il derby d’Italia tra Juventus e Inter, aveva preferito volare a Londra per assistere di persona con i vertici societari a una partita di fatto importantissima per l’Inter primavera, e perché no anche per quella che verrà.

    IL CAMMINO – In questa competizione stile Champions i nerazzurri guidati da Andrea Stramaccioni, avevano iniziato il loro cammino nello stesso stadio della finale, con un pesantissimo 7 a 1 ricevuto dal Tottenham, che faceva preludere a una rosa non ancora pronta per questo tipo di palcoscenico. La ripresa nel girone invece ha portato due vittorie importantissime (contro il PSV e contro il Basilea) rilanciando l’Inter come seconda forza nella classifica del proprio gruppo. Poi il vero e proprio capolavoro firmato nei quarti di finale contro il quotatissimo Sporting Lisbona, vincendo di misura per 1 a 0, avanzando e battendo con superiorità evidente il Marsiglia in semifinale. L’approdo meritatissimo alla finale di fatto regala un avversario temibilissimo come i lancieri dell’Ajax, con un settore giovanile che fa gola a tutt’Europa.

    Inter primavera © Christopher Lee Getty Images Sport

    LA FINALE – La partita è molto aperta e lottata su entrambi i fronti, con i nerazzurri che sembrano aver quel qualcosa in più che si materializza sul finale del primo tempo con una splendida azione firmata Bessa-Longo, con quest’ultimo che anticipa il portiere olandese e segna un gol da vero attaccante d’area. Il vantaggio dura poco, perché nella ripresa il difensore Denswil dell’Ajax calcia una punizione perfetta che si insacca sotto l’angolino, lasciando di sasso Di Gennaro tra i pali. La partita si mette in salita per l’Inter al 71’ con l’espulsione diretta di M’baye per un’entrataccia su Klaassen. I nerazzurri reggono anche nei tempi supplementari nonostante l’inferiorità numerica, sfiorando il gol con due traverse colpite prima da Crisetig e poi da Longo con una giocata da grande campione. La partita verrà decisa dagli undici metri dove di Gennaro parerà  il tiro di Veltman, mentre i baby nerazzurri non sbaglieranno nulla, con l’ultimo tiro di Crisetig a regalare la prima edizione della NGS proprio all’Inter.

    FUTURO – Tantissima felicità in casa Inter, dal presidente Moratti, da Paolillo, e soprattutto dal nuovo Mourinho della primavera Andrea Stramaccioni, in grado in un solo anno di portare questo vivaio sul tetto d’Europa. Questa vittoria rappresenta una risposta secca a chi da lungo tempo critica e criticava il poco lavoro fatto dai nerazzurri a livello di settore giovanile. Con un segnale chiaro lanciato anche a livello nazionale, considerando come la tanto decantata cantera del Barcellona, non sia arrivata in fondo a questa competizione. Il rilancio dell’Inter dei big deve a questo punto ripartire da questa importantissima risorsa sotto gli occhi di tutti, e pronta in casa. Occhio perché molti ragazzi non sarebbero pronti per essere lanciati già nel calcio che conta, rischiando di essere in qualche modo bruciati, ma considerando come la prossima stagione dell’Inter sarà una stagione di transizione, e soprattutto dai proclami di rifondazione, a questo punto rischiare di ripartire dalla meglio gioventù non sarebbe un azzardo ne un rischio, ma semplicemente un dovere!

    Video rigori decisivi Inter Ajax

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  • Inter, Branca ammette l’interesse per Isla

    Inter, Branca ammette l’interesse per Isla

    E’ Mauricio Isla il primo obiettivo dichiarato dell’Inter in vista della prossima stagione. Al momento ai box causa un infortunio patito l’11 febbraio scorso durante la sfida del Friuli contro il Milan, Isla è uno dei gioielli dell’Udinese di Francesco Guidolin, anch’esso accostato all’Inter nel corso delle ultime ore. Su Isla però ci sarebbe anche la Roma, mentre altri affermano che sul centrocampista cileno la dirigenza nerazzurra si sia buttata subito dopo i contatti avviati con Bielsa, attuale allenatore dell’Athletic Bilbao ma nel mirino dei milanesi in vista della prossima stagione.

    A svelare l’interesse per il giocatore attualmente infortunato al ginocchio è stato il direttore dell’area tecnica nerazzurra Marco Branca, il quale in un’intervista rilasciata al quotidiano cileno “La tarcera” ha affermato che “Isla è un giocatore molto interessante, molto bravo, che da alcuni anni gioca ad alti livelli in serie A. E’ uno dei nostri obiettivi per la prossima stagione, ma al momento non c’è alcuna trattativa con l’Udinese“.

    Mauricio Isla © Anteprima/AFP/Getty Images

    Parole di elogio dunque per uno dei gioielli di Pozzo, che ancora una volta, come fatto ad esempio con Alexis Sanchez ceduto l’estate scorsa al Barcellona, potrebbe ricavare un buon bottino dall’affare. In molti tuttavia hanno interpretato le dichiarazioni di Branca sotto un altro punto di vista. Si perché l’esperienza dello stesso all’Inter era stata data da più parti come agli sgoccioli nei giorni scorsi. La svolta si è avuta dopo il batti e ribatti avvenuto recentemente con Lele Oriali e nel quale era intervenuto anche il presidente dei nerazzurri Massimo Moratti che si era schierato apertamente con lo stesso Branca confermandolo per la prossima stagione.

    Il fatto che poi Branca abbia svelato un’operazione relativa alla prossima stagione fa pensare che non ci sono più dubbi per ciò che concerne la sua permanenza all’interno dello staff societario dell’Inter dove gode ancora della fiducia del presidente. E il lavoro, sicuramente, non mancherà: si preannuncia infatti un’estate calda con una rivoluzione sia in seno allo staff tecnico che al parco giocatori.

  • Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Inter, Bielsa nella mente di Moratti

    Continua il toto allenatore in casa Inter, dove la conferma di Ranieri anche dopo giugno ormai è da considerarsi una pura utopia. Sfogliando la margherita dei tecnici, i nomi rimangono sempre gli stessi, con ‘Il Loco’ Marcelo Bielsa che sembra essere leggermente favorito su Andrè Villas Boas, e su Blanc. Idee e impostazioni tattiche differenti per tutti i tecnici, ed è per questo motivo che Massimo Moratti aspetterà il termine di questa stagione, scegliendo l’allenatore che gli darà più garanzie per partire con un progetto a lungo termine.

    GASPERINI E RANIERI – La storia recente infatti insegna che prendere le decisioni senza programmare il futuro non dai mai i risultati sperati. Proprio l’ex tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini, fu scelto in estate in un momento inaspettato, poiché l’addio di Leonardo fu di fatto come un fulmine a ciel sereno, facendo saltare ogni piano nei vertici interisti. La lista dei rifiuti eccellenti è lunghissima, con Fabio Capello in primis, poi il tentativo di strappare al Porto Andrè Villas Boas, trattativa frenata solo dall’onerosa clausola rescissoria e infine il no di Bielsa, poiché già promesso sposo dell’Athletic Bilbao. Solo allora, quasi per accontentarsi, e quasi perché fosse l’unico disponibile su piazza, si scelse l’ex tecnico del Genoa Gasperini, con i risultati che tutti conosciamo: campagna acquisti che non ha mai assecondato le richieste del tecnico, e dettami tattici che non sono mai entrati nelle menti dei calciatori nerazzurri. Via il Gasp l’arrivo di Ranieri il normalizzatore aveva riportato la squadra a correre, a giocare e a vincere, illudendo tifosi e dirigenza di aver risolto tutti i problemi con la bacchetta magica. Ora che l’Inter è ripiombata nella crisi di risultati, e che probabilmente nella prossima stagione sarà fuori dalle competizioni europee (con mancati introiti), la programmazione e la scelta del tecnico adatto diventano una necessità imprescindibile.

    Marcelo Bielsa © SAMUEL KUBANI/AFP/Getty Images

    BIELSA – L’attuale tecnico dell’Athletic Bilbao, già in estate sembrava essere ad un passo dalla panchina dell’Inter, con Massimo Moratti da sempre suo grande estimatore. Un allenatore con modi davvero particolari, e con un carattere assolutamente eccentrico a ricordare Josè Mourinho. Con la squadra spagnola sta ottenendo in terra basca ottimi risultati, con l’ultima impresa in Europa League, dove ha eliminato il Manchester United di Alex Ferguson. Ha un contratto di un anno, e la scadenza è fissata a giugno, momento in cui sia l’Inter, sia il Chelsea partiranno alla carica per cercare di strapparlo agli spagnoli. Un suo arrivo in nerazzurro comporterebbe una rifondazione molto ampia, poiché il suo modulo preferito sarebbe un 4-3-3 condito dalla continua corsa degli esterni, e con un centrocampo a triangolo. I nomi che si associano al loco, sono quelli di Isla e Asamoah in forza all’Udinese, il sogno Lavezzi da sempre pupillo di Moratti, e la forte candidatura ultima in ordine di tempo di Giuseppe Rossi, con il suo agente a rimarcare il fascino e l’appeal dei nerazzurri. Ovviamente senza Champions, sarebbe più difficile strappare Lucas del San Paolo ai forti interessi del Chelsea. Occhio anche a Iker Muniain dell’Athletic Bilbao, giocatore prediletto da Bielsa.

  • Inter si riparte da Viviano e Giuseppe Rossi

    Inter si riparte da Viviano e Giuseppe Rossi

    Chi sarà il prossimo allenatore dell’Inter? Sarà davvero rivoluzione? Moratti allontanerà Branca dalla carica di direttore sportivo? I magri risultati conseguiti dall’Inter in questa stagione e la consapevolezza di aver fallito tutti gli obiettivi di inizio stagione impongono alla società un repentino esame di coscienza e sopratutto una nuova programmazione che faccia ritornare il club nerazzurro a lottare per posizioni e traguardi che più le competono. E’ indubbio che su un’annata sfortunata si ripercuotano maggiormente le scelte infelici di mercato dall’acquisto di Forlan non utilizzabile in Champions League a quello dell’infortunato Guarin.

    La missione di Ranieri si concluderà al termine della stagione anche se l’Inter dovesse riuscire nell’impresa di conquistare il terzo posto, ultimo valido per la Champions League ma chi sarà il nuovo tecnico dell’Inter al momento non è dato saperlo. Moratti ha iniziato le sue valutazioni e la scelta cadrà su un tecnico dalla forte personalità e con l’esperienza giusta per tener testa ad uno spogliatoio ambizioso ma spesso troppo anarchico al cambiamento.

    Emiliano Viviano torna all'Inter | ©Getty Images
    Quello però che ci sentiamo di affermare è che la tanto decantata rivoluzione non ci sarà, l’Inter ripartirà da gran parte della rosa attuale intervenendo poi su reparti e uomini in cerca di un sostanziale ringiovanimento dell’organico. Proprio ieri Inter e Palermo hanno concordato il ritorno alla Pinetina di Emiliano Viviano chiamato a raccogliere l’eredità di Julio Cesar apparentemente pronto a lasciare la casacca nerazzurra. L’attuale portiere rosanero dopo il caos buste in estate e il brutto infortunio sta dimostrando di aver mantenuto intatte le sue grandi qualità e di meritare una chance in una big. Insieme a Viviano il restyling dell’Inter tra i pali dovrebbe prevedere anche il ritorno del promettente Francesco Bardi chiamato a sostituire come secondo Castellazzi.

    La notizie è però il ritrovato interesse da parte dell’Inter per Giuseppe Rossi. Pepito sta facendo la corsa contro il tempo per recuperare dal terribile infortunio e prendersi una delle 23 maglie azzurre per l’Europeo di Polonia e Ucraina. Moratti che ha sempre avuto parole d’elogio per il giovane attaccante pare si pronto a sferrare un nuovo attacco approfittando del momento decisamente no del Villareal per averlo ad un prezzo notevolmente vantaggioso rispetto alla passata stagione.

  • Inter, parla Moratti: “Ranieri rimane, Oriali uscita antipatica”

    Inter, parla Moratti: “Ranieri rimane, Oriali uscita antipatica”

    Il presidente dell’Inter Massimo Moratti ha rotto il silenzio durato un intero giorno dopo il pareggio striminzito contro l’Atalanta. Intercettato dai microfoni dei giornalisti, ha rilasciato il suo punto di vista, come si legge oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport.  Periodo assolutamente negativo per la sua squadra, che dopo l’illusoria vittoria contro il Chievo e l’inutile vittoria contro il Marsiglia, che di fatto è costata i nerazzurri l’eliminazione della Champions, cerca in quest’ultimo scorcio di campionato nel tentativo di rendere possibile l’impossibile: in poche parole, conquistare il terzo posto.

    RANIERI RESTA– Sulla fuga nel primo tempo del match contro l’Atalanta, i più maligni hanno intravisto, la fine di una pazienza nei confronti del tecnico romano Claudio Ranieri. Moratti ha voluto subito smentire qualsiasi illazione, confermando a pieno la fiducia fino alla fine di questa stagione all’attuale allenatore nerazzurro:

    Massimo Moratti © Paolo Bruno Getty Images Sport

    Ranieri resta: è serio e responsabile. E non fa danni. Non si possono prendere in tre giorni decisioni che riguardano il futuro. C’è il rischio, con la fretta, di rovinare i piani, tutto. Ranieri è una persona seria, elegante, responsabile e mettendo mano alla situazione in fretta si potrebbero fare danni, e fra l’altro mi pare che Ranieri non sia uno che fa danni. Insomma: Ranieri rimane, è sicuro del proprio posto”.

    Risolto anche il mistero, sulla sparizione dalla tribuna d’onore, dove Moratti, avrebbe abbandonato la sua poltrona, per dirigersi in una saletta degli spogliatoi da cui avrebbe visto il match, provando un qualcosa di scaramantico, che ovviamente a partita finita non avrebbe avuto i suoi effetti.

    CASO FORLAN- Ovviamente immancabili le domande sul rifiuto di Forlan di scendere in campo gli ultimi dieci minuti del match, per una posizione tattica da lui non gradita. Moratti come lo stesso Ranieri cerca di evitare di alimentare sterili polemiche spiegando il suo pensiero sulla questione:

    “Sì, ho parlato con entrambi, prima con l’uno e poi con Ranieri: innanzitutto non è una cosa grave, ma soprattutto quel che è accaduto mi pare una conseguenza del rapporto che c’è fra di loro, un rapporto franco”.

    Spiegando come lo stesso uruguaiano parli di una necessità forte di tornare a ritrovare una vittoria importante in grado di trasformarsi in una specie di scossa che faccia ripartire l’Inter sui giusti binari per il finale di stagione. La sfida contro la Juventus, potrebbe realmente riportare i nerazzurri a risorgere o ad affossarli ulteriormente, costringendoli a dire addio al sogno Champions una volta per tutte. Lo Stesso Moratti ricalca le parole dell’attaccante interista:

    “Forlan dice che dobbiamo tornare alla vittoria? Ha ragione, vincendo un match come quello di Torino può anche cambiare la situazione. Devono risvegliarsi tutti, e allora spero che possa davvero scattare la scintilla: a volte basta un successo per invertire veramente la rotta”.

    Chiusura netta e decisa anche sul fronte duello mediatico tra Oriali e Branca, dove il presidente nerazzurro, trova ‘antipatiche’ le esternazioni di Oriali considerando come adesso sia fuori dall’ambiente Inter. Sull’operato di Branca non ci sono ripensamenti, affermando come la sua permanenza in nerazzurro è dovuta al fatto che lui lo consideri un bravo direttore sportivo. Nel finale a chi gli chiedesse se il prossimo allenatore sula panchina dell’Inter sarà italiano o straniero, Moratti si svincola in maniera scaltra: “Buonasera eh…”.

  • Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    L’Inter non trova pace. Dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera del Marsiglia, il gran rifiuto di Forlan nella sfida contro l’Atalanta, tiene banco la lite verbale tra l’attuale dt nerazzurro Branca e Oriali.

    L’ex dirigente di corso Vittorio Emanuele ha risposto piccato alle dichiarazioni rilasciate da Branca poco prima dell’inizio del match di ieri pomeriggio. I tifosi della Beneamata si sono già schierati da tempo in merito alla querelle che vede protagonista l’ex bandiera interista con la sua vecchia società.

    A giugno spetterà al presidente Moratti il compito non semplice di attuare l’ennesima rivoluzione tecnica.

    INIZIA BRANCA – Ai microfoni di Sky Branca è un fiume in piena. Mancano poche ore all’inizio di Inter Atalanta, e il direttore dell’area tecnica nerazzurra approfitta per lanciare vibranti frecciate ad Oriali, che in precedenza l’aveva criticato per alcune scelte di mercato discutibili. Branca ha affermato come Oriali non fosse a conoscenza delle dinamiche societarie come lui e il presidente, arrivando a sostenere che non fosse nemmeno un dirigente. Inoltre ha precisato come nelle scelte del mercato avesse partecipato solamente nei primi due anni da quando lui (Branca ndr) era stato nominato direttore tecnico, ovvero nel 2003.

    ORIALI RISPONDE – La risposta di Oriali non si è fatta attendere. L’ex dirigente nerazzurro, ora opinionista di Mediaset Premium, incalzato dalla conduttrice Micaela Calcagno, non ha avuto parole al miele. Di seguito le dichiarazioni più significative.

    Con tutti i problemi che purtroppo l’Inter ha in questo momento, credo che per Branca sia meglio che pensi a risolvere i problemi attuali, che lui ha contribuito a creare, e non rispondere al sottoscritto. Essendo tifoso è normale, dal momento che la squadra non va bene, che qualche critica la deve accettare. Credo che abbia la memoria un po’ corta anche perché lui sa che comunque molte trattative le abbiamo condotte insieme, fino all’ultimo anno della cessione di Ibrahimovic al Barcellona (2009-2010 ndr). Poi anche gli acquisti di Lucio, Milito, Thiago Motta e di Sneijder, fra le altre cose anche quando sono venuti ai nostri microfoni (Mediaset Premium ndr) i ragazzi lo hanno anche confermato, ringraziando sopratutto me per il fatto che sono approdati all’Inter.

    Oriali ha poi proseguito dicendo:

    gabriele oriali | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quello che più mi preoccupa è l’aver dichiarato che sta già pensando al prossimo anno, e questo sinceramente mi preoccupa, spero non sia così. Speriamo sia per un’altra squadra e non per l’Inter. La realtà del momento è che lui lavora da due anni da solo, e questi sono i risultati. Dal mio punto di vista il presidente non ha colpe, perché comunque ha messo a disposizione di chi fa il mercato anche una cifra importante (quasi 100 milioni di euro negli ultimi due anni ndr).

    E mentre nello studio venivano riproposte le immagini di Oriali insieme a Mourinho nei momenti chiave della cavalcata trionfale nell’anno del triplete, l’ex dirigente nerazzurro ha voluto concludere così:

    Si vede che son stato all’Inter per undici anni da dirigente, secondo me, ma probabilmente sono stato preso in giro (e sorride ndr). Ero nel censimento, ero in panchina con Mourinho, firmavo i documenti, rappresentavo l’Inter sia in campo nazionale che internazionale, quindi non capisco il perché dell’uscita di Branca. Probabilmente è anche è un po’ l’invidia o la gelosia, per il fatto che fossi riconosciuto come la figura che rappresentava l’Inter.

    IL VIDEO DELLA RISPOSTA DI ORIALI A BRANCA

     

    Lite Branca-Oriali. Voi da che parte state?

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    • Branca (4%, 7 Voti)

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