Tag: massimo moratti

  • Novità, sarà rossa la seconda maglia Inter 2013

    Novità, sarà rossa la seconda maglia Inter 2013

    In questi giorni di trepida attesa e discussione sulla maglia e connesse stelle che indosserà la Juventus nella prossima stagione c’è chi è già sicuro sul numero di stelle da indossare e si appresta a presentare una nuova maglia ricca di sorprese (non quelle annunciate dal presidente Andrea Agnelli). Stiamo parlando dell’Inter, che dalla prossima stagione cambierà look e si vestirà di rosso. Non è uno scherzo, ma l’idea nata in Via Durini per sorprendere i propri tifosi . Secondo indiscrezioni recenti le prime due maglie nerazzurre presenteranno tante differenze con il passato, differenze interpretabili come voglia di guardare al futuro curando ogni aspetto della realtà interista.

    PRIMA MAGLIA – La prima maglia dell’Inter 2012/2013 presenterà bande verticali nere e azzurre molto più larghe, ma le differenze con il passato non si limiteranno a ciò, perchè ci saranno due novità che balzeranno all’occhio del tifoso nerazzurro guardando la prima divisa dell’anno prossimo; infatti si ritornerà al passato con l’attuazione del girocollo con profilo completamente nero con conseguente abbandono del colletto, mentre le maniche della prima maglia classica saranno a tinta unica nera dal bordo fino alla spalla.

    maglia rossa Inter 2012/2013

    SECONDA MAGLIA – Gli accorgimenti stilistici attuati sulla prima maglia nerazzurra generano poco stupore in confronto all’inedita seconda divisa nerazzurra disegnata per la prossima stagione. Zanetti e compagni infatti, indosseranno molto probabilmente una seconda maglia Inter 2013 completamente rossa dove i colori rappresentativi del club saranno in minor evidenza e presenti solo con due bande sulle maniche, altrettante sui lati dei pantaloncini (rossi) e dei calzettoni. La scelta della seconda maglia è stata affidata come prassi, dalla Nike al presidente Massimo Moratti, che in questa occasione non si è limitato a scegliere tra le possibili opzioni proposte dalla casa americana ma bensì ha optato stesso lui per un modello di maglia che avesse come tinta il colore simbolo di Milano. La maglietta bianca che fino a questa stagione rappresentava la divisa da trasferta dei nerazzurri verrà mantenuta ma come terza opzione per l‘Inter 2012/2013.

  • Inter, Forlan verso il Brasile

    Inter, Forlan verso il Brasile

    L’Inter e Diego Forlan sono prossimi ai saluti. Il giocatore uruguaiano, arrivato a Milano durante la scorsa estate, si è reso autore di una stagione anonima e non consona alle aspettative di società e tifosi. 20 presenze e 2 goal all’attivo sono numeri agghiaccianti del suo primo (ed ultimo) anno in nerazzurro. La stagione del numero 9 interista è terminata addirittura anzitempo in quel di Firenze lo scorso 22 aprile, data della sua ultima presenza con la maglia dell’Inter. Nelle successive 4 partite giocate dai nerazzurri, Forlan ha collezionato ben 3 non convocazioni per scelta tecnica e l’unica volta che è stato convocato ha guardato la partita dalla panchina. Ecco allora che la  fine della sua avventura all’Inter a fine stagione appare alquanto scontata.

    CAPITOLO BRASILE – Sono sempre più insistenti le indiscrezioni che vedrebbero Forlan, soprannominato el “cacha”, molto vicino ad andare a giocare in Brasile, paese dove il capitano della Celeste gode di molti estimatori. Infatti l’ex giocatore di Manchester United e Atletico Madrid sarebbe finito nelle mire dell’Atletico Mineiro che attualmente risulta essere una delle società più ricche in Brasile.

    Diego Forlan © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    A rafforzare questa ipotesi ci ha pensato il suo agente, Edgar Goulart che ha espresso le sue impressioni alla stampa brasiliana: “Forlan può lasciare l’Inter anche a parametro zero, anche se ha due anni di contratto. Non è soddisfatto, vuole giocare di più, recuperare la carriera. Il colloquio è stato positivo e l’Inter potrebbe facilitare la sua partenza” , l’agente poi si mostra molto fiducioso sul possibile buon esito della trattativa: “Ho molta fiducia, siamo in fase avanzata e credo proprio che firmeremo con l’Atletico, al massimo entro una ventina di giorni. Parlerò con lui non appena tornerà in patria per disputare le partite di qualificazione ai Mondiali il prossimo mese”.

    L’Inter sta a guardare e attende segnali positivi dal Brasile. D’altronde in Via Durini nessuno si strapperebbe i capelli per l’addio del Cacha, soprattutto il presidente Moratti che risparmierebbe un bel paio di milioni. Niente male di questi tempi….

  • Inter, le “stramanovre” per ritornare grandi

    Inter, le “stramanovre” per ritornare grandi

    In attesa di conoscere il verdetto della volata Champions League, in casa Inter sono giorni frenetici quelli che precedono l’ultima partita stagionale in programma domenica contro la Lazio. Il presidente Massimo Moratti ha molta fiducia in Andrea Stramaccioni e lo ha confermato come tecnico per la prossima stagione, dove si punterà a lottare per il vertice. Ecco allora pronte a partire le “stramanovre” nerazzurre per rinforzare una squadra che con o senza Champions l’anno prossimo punta a recitare un ruolo da protagonista in Italia.

    PRONTO LAVEZZI? –  Il nome più altisonante che rimbalza ormai da giorni nelle trame nerazzurre è quello di Ezequiel Lavezzi, da sempre pallino di Massimo Moratti. Come ben noto, lunedì mattina Moratti e De Laurentiis si sono visti, e hanno parlato anche della questione Lavezzi. Il giocatore è reduce da 5 stagioni più che positive a Napoli e vorrebbe provare una nuova esperienza prima di chiudere la carriera in Argentina. Moratti vuole regalarsi il Pocho ma non pagando la clausola di 30,8 milioni di euro e a tal motivo sta cercando di abbasare la richiesta economica inserendo nella trattativa uno tra Giampaolo Pazzini e Andrea Ranocchia; il primo è molto gradito da Mazzarri e Napoli potrebbe essere la piazza giusta per l’attaccante che oramai non rientra più nei piani della società di Via Durini. Inoltre c’è sempre la questione Goran Pandev, tornato a buoni livelli in questa stagione a Napoli e desideroso di continuare la sua avventura all’ombra del Vesuvio. Unico ostacolo della questione è l’ingaggio (3,5 milioni) fuori portata al momento per la squadra napoletana. A Napoli non prenderebbero bene la cessione di Lavezzi che all’Inter ritroverebbe tanti argentini compagni di nazionale, per adesso il diretto interessato non ha smentito le voci che lo porterebbero all’Inter e questo suona come un campanello d’allarme per i tifosi napoletani. Ne vedremo delle belle. Lavezzi-Inter si appresta a diventare la telenovela del mercato estivo.

    Ezequiel Lavezzi © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    VARIE MANOVRE – Non solo Lavezzi, l’Inter vorrebbe rinforzare il reparto offensivo con un giocatore capace di dar fiato al 33enne Diego Milito, e molte strade portano a Mattia Destro, cresciuto nelle giovanili nerazzurre ed esploso definitivamente in questa stagione a Siena. L’Inter dovrà far presto visto che il giovane Destro è ambito da molte società italiane (Roma e Lazio su tutte). Per quanto riguarda il centrocampo sono molteplici i nomi accostati ai nerazzurri in questi giorni. Innanzitutto si affretterà a riscattare dal Porto il 25enne Fredy Guarin, il centrocampista colombiano sarà il perno del centrocampo nerazzurro a cui vanno aggiunti Poli, Obi e Coutinho, quest’ultimo tornerà dal prestito all’Espanyol dove ha realizzato 4 goal in 14 presenze. Ma la società nerazzurra vuole rimpinguare ulteriormente il centrocampo e sta tenendo sotto osservazione vari giocatori tra cui Nigel De Jong del Manchester City, Etienne Capouè del Tolosa e Gaby Mudingayi del Bologna, su quest’ultimo è in vantaggio però il Milan.

    POSSIBILI PARTENZE – Il futuro di Diego Forlan sembra essere segnato e non sarà certamente a Milano. Il giocatore uruguaiano, accontonato completamente da Stramaccioni, ha molti estimatori in Brasile e l’Inter non avrebbe remore nel disfarsi di un giocatore il cui peso sul bilancio è tanto. Dal Brasile potrebbe arrivare un’offerta anche per il 34enne Lucio e a quel punto possibile stop alla cessione di Andrea Ranocchia. Altro partente in vista è Mauro Zarate, che non verrà riscattato dall’Inter per via del prezzo del riscatto che si aggira sui 15 milioni ma il giocatore è molto apprezzato dal tecnico interista e quindi non è da escludere l’ipotesi di una trattativa in cui venga inserito Pazzini, richiesto da Claudio Lotito. Capitolo a parte merita Wesley Sneijder, rigenerato dalla cura Stramaccioni e ambito da molti anni dal Manchester United. Moratti sacrificherà l’olandese per fare cassa o punterà ancora sul numero 10 olandese? Lo scopriremo solo vivendo…

  • Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    L’Inter batte il Milan 4-2 grazie alla tripletta del solito Diego Milito, per lui 23esima segnatura stagionale in campionato (nell’anno del triplete furono 22), che precede nel tabellino della partita, un ritrovato Maicon autore di una rete strabiliante che suggella il risultato, scuce lo scudetto dalla maglia del Milan e lo consegna con una giornata d’anticipo agli eterni rivali della Juventus.

    Vincere un derby è sempre emozionante ma vincerlo da esordiente e al primo colpo è da predestinati. Il soggetto in questione è Andrea Stramaccioni, che in meno di 2 mesi sulla panchina nerazzurra è già entrato nel cuore dei tifosi ed è sempre più fiero comandante della ricostruzione interista.

    STRAMALA – A dire il vero, i tifosi l’hanno amato fin dal primo giorno modificando su twitter l’hashtag #amala in #stramala e la vittoria nel derby di ieri ha solo confermato le ottime impressioni che il 36enne tecnico romano ha mostrato sin dal primo giorno. Il presidente Massimo Moratti non aveva dubbi apparenti e  prima della partita aveva chiaramente affermato che il futuro di Stramaccioni non dipendeva dal risultato della stracittadina; ma il giovane tecnico nerazzurro non appagato dalle manifestazioni di stima del presidente ha voluto chiarire qualsiasi dubbio e ha stravinto il suo primo derby generando un’esaltazione straordinaria nel popolo interista.

    Non so se sono un uomo derby però abbiamo vinto, questo lo so…“, – esordisce così Andrea Stramaccioni davanti ai microfoni dei giornalisti prima di analizzare in sintesi il suo primo derby – Per noi era importante ed è stata una gara spettacolare. Il primo tempo è stato perfetto, poi ci sono stati degli episodi. C’era amarezza dopo il rigore dato al Milan, ma dovevo portare i giocatori sulla strada che avevamo imboccato: è stata grande la reazione della squadra dopo il gol di Ibra. Possiamo parlare delle cose che non sono andate bene, come i tre minuti di Parma, ma voglio vedere il lato positivo: nella mia gestione abbiamo fatto più punti del Milan.

    Andrea Stramaccioni © TIZIANA FABI/AFP/GettyImages

    SPERANZA CHAMPIONS – Con la vittoria nel derby l’Inter è ancora matematicamente in corsa per il terzo posto e per conquistarlo i nerazzurri dovranno vincere con la Lazio domenica prossima e sperare in una non vittoria del Napoli e in una sconfitta dell’Udinese. Stramaccioni la pensa così: “Vincere il derby ha un sapore importante. Ci rendiamo conto che il terzo posto è molto difficile, ma non facciamo calcoli, andiamo a Roma per vincere la partita poi vedremo dove saremo. Vedere festeggiare la Juve ci carica per costruire una grande Inter, Moratti ha le idee chiare in proposito”.

    RICONFERMA – In sole 8 partite Stramaccioni ha ridato vitalità al gruppo nerazzurro che con lui ha conseguito 17 punti su 24 disponibili. I risultati non mentono e nella mente del tifoso interista balena il rimpianto di non aver anticipato il suo arrivo di qualche giornata. A rafforzare questo pensiero vi è anche una certa identità di gioco espressa dall’Inter in questo finale di campionato ma c’ è ancora tanta strada da fare per ritornare grandi considerando il fatto che i blackout avuti nel secondo tempo di Parma e nella partita di Firenze non sono da grande squadra. Ma dopo la vittoria di ieri c’è una certezza in più in Via Durini: l’Inter l’anno prossimo ripartirà da colui che l’ha rialzata: Andrea Stramaccioni.

  • Lavezzi, addio Napoli, Inter vicina

    Lavezzi, addio Napoli, Inter vicina

    Piove sul bagnato in casa Napoli. Dopo la sconfitta di Bologna che di fatto suona come una condanna per il terzo posto, i tifosi partenopei devono fare i conti con il caso Lavezzi. Da un paio di settimane la punta argentina viene regolarmente esclusa dal tecnico Mazzarri, che gli preferisce l’ex nerazzurro Pandev. Motivi puramente tattici secondo l’allenatore toscano, ma i maligni non riescono a non vederci qualcosa di più di una semplice teoria tecnico-tattica. E allora ecco che si scatenano le voci dell’addio del Pocho al termine di questa stagione. A gennaio l’attaccante era dato in partenza verso l’Inter. D’inverno la pista rimase fredda, ma ora, con il Napoli tagliato fuori dall’Europa che conta, potrebbe nuovamente accendersi.

    QUESTIONE DI FEELING – L’idillio tra Lavezzi e Napoli pare essersi esaurito. Con Napoli non intendiamo la città, il tifo, il calore della gente. Quello difficilmente si spegnerà. E’ innegabile però che tra Mazzarri e l’argentino non scorra più buon sangue. Da giocatore fondamentale per la squadra, a ruota di scarto. Il tridente è diventato indigesto all’ex tecnico di Reggina e Samp. Sono state sufficienti tre sconfitte consecutive per cancellare i tre tenori. Ora sono due più uno, il macedone appunto, e tanti saluti al Pocho.

    ezequiel lavezzi © AFP PHOTO / CARLO HERMANN

    CLAUSOLA – Lavezzi, come comprensibile che sia, non vuole diventare un giocate qualunque per il Napoli e si starebbe già iniziando a guardare intorno per una nuova avventura. Il calciatore partenopeo sa perfettamente che  il proprio destino dipenda esclusivamente da lui, considerata la clausola di 30 milioni di euro che lo “lega” contrattualmente alla società azzurra. Al giorno d’oggi tale cifra potrebbe rappresentare un muro insormontabile per molti club, ma non per i potenziali acquirenti del Pocho.

    INTER – I nerazzurri di Massimo Moratti è forse la squadra che ha mostrato maggiore interesse nei suoi confronti. E sopratutto negli uffici della Saras si è agito con grande astuzia. Goran Pandev infatti è indicato da più parti come una pedina fondamentale nella sempre più probabile trattativa tra i due club. Il macedone è a Napoli con la formula del prestito da ormai più di un anno. Adesso forse è arrivato il momento giusto di riscuotere vecchi e taciuti crediti. L’inserimento di Pandev nella trattativa farebbe scendere il costo di Lavezzi intorno ai 22-23 milioni di euro. Cifra che potrebbe essere ritoccata ulteriormente al ribasso qualora venga coinvolto anche qualche giovane di casa interista ben visto da Mazzarri, come ad esempio Faraoni (secondo quanto riporta stamani il sito Calciomercato.com).

    CITY – L’Inter è una piccola patria argentina, d’accordo. Però lo stesso fascino che riveste la Pinetina per chi, come Lavezzi, proviene dalla terra di Buenos Aires, può essere esercitato da un singolo calciatore: Aguero. Ovviamente il trasferimento al Manchester City non sarebbe etichettato come questione di feeling, piuttosto come un insieme di opportunità, che spaziano dal contratto ultra-milionario, giocare in un campionato diverso da quello italiano, e sopratutto competere ai più alti livelli: titolo nazionale e Champions League. Mancini non ha mai nascosto il proprio interesse nei confronti del Pocho. Interesse che il City, ad un passo dallo scudetto, vuole presto concretizzare in acquisto. Anche per questo ieri pomeriggio al Dall’Ara sono stati avvistati due osservatori Citizen (fonte Goal.com). La love story tra Lavezzi e il Napoli è ai titoli di coda.

  • Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    L’Inter sogna ancora, il Milan finisce all’inferno. Termina 4-2 per i nerazzurri la stracittadina milanese, valida per la 37 giornata di Serie A. Gli uomini di Stramaccioni trionfano grazie alla tripletta di uno scatenato Milito e al gioiello di Maicon. Inutile per i rossoneri la doppietta di Zlatan Ibrahimovic, che raggiunge i 28 centri stagionali, confermandosi il capocannoniere della Serie A. Oltre al sogno Champions, per la squadra di Moratti c’è anche la certezza di un posto in Europa League il prossimo anno. Il Diavolo invece dice addio alle ultime speranze scudetto, tornate in auge all’indomani del pareggio casalingo della Juve contro il Lecce mercoledì sera. Il tricolore ha preso definitivamente la strada di Torino, dove verrà gelosamente custodito per i prossimi 12 mesi.

    CHE DERBYL’è i’stess? Mica tanto. Erano anni che non si viveva un derby così avvincente. L’uomo della Madonnina è ancora lui, Diego Milito. Rinato nel girone d’andata proprio in occasione della stracittadina, esagera a modo suo, con una tripletta da incorniciare. Segna subito, al 14′ minuto, sotto la curva rossonera, che già aveva annotato l’1-0 di Vucinic in quel di Trieste. L’Inter domina, realizza anche il 2-0 con Cambiasso ma Rizzoli non se la sente di convalidare l’ennesima rete fantasma di questa stagione. Nell’occasione Abbiati si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. E’ il secondo cambio della serata per Allegri, che ad inizio match aveva perso Bonera (al suo posto il giovane De Sciglio). Segnali di una partita nata male e destinata a finire peggio.

    ORGOGLIO IBRAHIMOVIC – L’ultimo dei moicani. Certo, un paragone un po’ azzardato, ma ormai qualsiasi attributo che si voglia dare al bomber di Malmoe ha il sapore del superfluo. Rizzoli conferma di attraversare una giornataccia e assegna poco prima dell’intervallo un penalty a favore dei rossoneri, giudicando fallosa l’entrata di Julio Cesar ai danni di Boateng. La moviola mostra come il portiere brasiliano tocchi in realtà soltanto il pallone. Le vibranti proteste del verdeoro non fanno cambiare idea al direttore di gara. E nemmeno la linguaccia sventolata in faccia a Ibrahimovic aiuta Julio Cesar. Parità, 1-1. Pronti, via, Ibra. La ripresa si apre nel segno dell’attaccante rossonero che si beve letteralmente i difensori interisti e con un cucchiaio firma il sorpasso rossonero. Il Milan è di nuovo avanti, 2-1, lo scudetto è ancora in bilico.

    diego milito | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    STRA-RIMONTA – E’ un derby che non finisce mai. Muntari, sì proprio lui, sfiora la terza rete per il Diavolo pochi minuti più tardi. Nonostante non sia esattamente uno dei massimi esteti del calcio, opta per una soluzione fin troppa fantasiosa, invece che usare la “legna”. Peccato capitale della serata rossonera. Trascorrono 5′ minuti e Milito dal dischetto realizza il 2-2 (fallo di Abate). Il tricolore torna prepotentemente sotto il diluvio di Trieste. Allegri rimane imbambolato. Cassano viene fatto entrare soltanto quando mancano 15′ minuti al termine. Ragione e sentimento non trovano un significato a tale scelta, l’ennesima discutibile della gestione Max. In casa Inter sanno bene cosa siano le stra-rimonte, e Moratti ne assaggia i frutti più dolci. Milito (80′) fa tris, ancora su calcio di rigore (mano di Nesta). Maicon chiude il sipario all’87, un gioiello di rara bellezza. Milan, adesso è davvero finita.

    Pagelle Inter Milan 4-2
    Julio Cesar 6: premettendo che la linguaccia del primo tempo resterà forse come una delle immagini più belle del campionato, il portiere interista non da sfoggio della sua bravura dimostrata tante altre volte. La prestazione è comunque sufficiente.
    Maicon 7: da Oscar la conclusione con la quale ha sorpreso Amelia e fatto scattare in piede tutto il popolo nerazzurro. Saluta San Siro come ai tempi del triplete.
    Zanetti 7,5: domandate a lui se era l’i stess. Chiedete ad Allegri cosa abbia provato nei minuti finali nel vederselo sfrecciare per 80 metri senza che i suoi giocatori potessero avere arbitrio. Capitano dentro.
    Sneijder 7: altra bella prova dell’olandese, apparso rigenerato dalla cura Stramaccioni. Non è ancora in versione triplete, però è tornato ad essere determinante per i colori nerazzurri. Ed è già tanto.
    Milito 9: da ieri sera nel web è scattata la petizione per intitolare la stracittadina milanese a lui. Qualcosa che suoni come “derby Milito”. Quest’anno l’argentino, quando ha incontrato il Milan, ha giocato a poker.

    Abbiati 6,5: la stagione 2011/2012 non vedrà una parata scudetto di San Abbiati. Peccato, perché il portiere rossonero c’ha provato in tutti i modi a scrivere una nuova Perugia. Tutto inutile.
    Abate 5: quando vede Milito il terzino del Milan va in tilt. Il derby dell’andata venne deciso da un suo errore, e anche ieri non è stato da meno.
    Nesta 6: il difensore romano sente terribilmente la mancanza di Thiago Silva. Da solo, a 36 anni, tappa le falle come può. In maniera egregia il più delle volte, con la mano in altre circostanze. Se è stato il suo ultimo derby lo sapremo fra sette giorni. Sappiamo già però che quello di ieri non se lo ricorderà molto volentieri.
    Muntari 5: lo si era intuito da tempo, adesso è arrivata la conferma. E’ lui l’uomo scudetto, nel bene e nel male. Ha la palla del 3-1, la fallisce clamorosamente. L’ultima speranza tricolore svanisce con il suo errore.
    Ibrahimovic 8: il re abdica. Per la prima volta da 8 anni a questa parte, Zlatan non vincerà lo scudetto. Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan. Però Zlatan lascia il trono a modo suo, con una doppietta. Il titolo di capocannoniere non glielo sfila più nessuno ormai.

    INTER MILAN 4-2, HIGHLIGHTS 
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  • Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Il derby e questo finale di campionato come crocevia della stagione di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter. Il futuro del tecnico nerazzurro si deciderà in questi ultimi giorni di calcio giocato, con il presidente Massimo Moratti che dovrà decidere se riconfermare anche per il prossimo anno il tecnico ex primavera, facendo in questo modo decollare il tanto declamato progetto di rifondazione nerazzurro con un allenatore che di fatto ha dimostrato di meritarsi la panchina interista, o puntare sui soliti nomi noti dei big del calcio europeo, con in pole position il cileno El Loco Bielsa, il sogno proibito Guardiola, ormai lontano dai colori blaugrana e l’ultima tentazione che vedrebbe vicino ai colori nerazzurri l’attuale commissario tecnico della Nazionale azzurra Cesare Prandelli.

    GAZZETTA- Invitato come spesso accade ai tecnici interisti e rossoneri nella sede della Gazzetta dello Sport per una lunga intervista alla vigilia del derby, il tecnico romano, si è detto insicuro sul suo futuro, lasciando tutto nelle mani del presidente nerazzurro Massimo Moratti, che verosimilmente avrebbe le idee molto chiare, e in cuor suo avrebbe già preso una decisione in merito al futuro della panchina nerazzurra. I dubbi rimangono, e forse proprio il risultato del derby potrebbe dipanare il bandolo della matassa, con Stramaccioni che ci tiene a precisare come comunque andrà a finire, sicuramente non tornerà ad allenare la Primavera, sentendosi a questo punto pronto per il calcio di alto livello.

    Andrea Stramaccioni © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MERITI- Assolutamente a favore del tecnico romano parlano i risultati, poiché nel mese e mezzo di gestione Stramaccioni l’Inter è tornata ad agganciare il terzo posto, e ad assaporare un sogno remuntada sfumato solo per i tre minuti di ordinaria follia accusati contro il Parma. Aver dato nuova linfa a giocatori che nella gestione Ranieri erano come scarichi è un merito che Moratti e tutto lo staff nerazzurro gli riconoscono in maniera evidente. Lo stesso mix di senatori e giovani mandati in campo ha fatto tornare ad innamorare i tifosi di una squadra che aveva annoiato e fatto sbuffare anche i fans più sfegatati. Il rilancio di un ‘problema’ (cit. Ranieri) come Sneijder e di un corpo estraneo come Zarate, il nuovo fiorire di Cambiasso, e le prove convincenti di Alvarez con il nuovo ottimo inserimento di Guarin, sono tutti segnali di un tecnico che sta lavorando bene e sia in grado di raccogliere moltissimi consensi all’interno dello stesso spogliatoio.

    DERBY- La riconferma passa dunque soprattutto nel match contro i cugini rossoneri, considerando come una vittoria possa valere in maniera doppia, e viceversa una sconfitta maturata in malo modo potrebbe in qualche modo portare il presidente e la dirigenza nerazzurra a riconsiderare la candidatura di Stramaccioni anche per il prossimo anno. Quindi prima di pensare a favorire la Juventus, o nella peggiore delle ipotesi rilanciare la corsa del Milan verso il tricolore, i calciatori nerazzurri dovranno pensare ad onorare la maglia, scendere in campo per ottenere i tre punti fondamentali per non perdere anche il treno Europa League e dare una mano al loro nuovo tecnico per ottenere una conferma che poi tanto scontata non è.

  • Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Sfumato definitivamente il sogno Champions League, con i tre minuti d’incubo contro il Parma che hanno frenato bruscamente la rincorsa al terzo posto in classifica, l’ Inter di Stramaccioni in questo finale di stagione passa dal ruolo di comparsa a quello di attore protagonista, decidendo proprio domenica nel derby le sorti dello scudetto 2012. La sfida con gli eterni rivali del Milan, avrebbe avuto un sapore diverso se i nerazzurri non avessero trovato un ottimo Parma sulla loro strada (capace di inanellare cinque vittorie di fila) considerando inoltre come gli evidenti errori difensivi, sia di Lucio sia di Samuel siano ormai un deja vu della stagione horribilis nerazzurra.

    Stramaccioni non si arrende, anche se in cuor suo sa che l’obiettivo stagionale fissato nel terzo posto è di fatto sfumato, e l’Inter dovrà virare e centrare ‘almeno’ un posto in Europa League, sprona i suoi a onorare la maglia cercando di scendere in campo per dare il massimo e chiudere la stagione con onore.

    Mauro Zarate © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    NIENTE COLPE – Moratti in merito alla sconfitta di ieri contro il Parma, non addossa particolari colpe al tecnico Stramaccioni, spiegando come ci sia in effetti stato un po’ di autolesionismo, rivedendo le immagini del match. L’obiettivo del terzo posto era alla portata, e soprattutto ad esclusione del Napoli, il discorso Champions era nelle mani dell’  Inter , che avrebbe dovuto affrontare la sfida contro il Parma con maggiore attenzione e concentrazione, soprattutto a livello di retroguardia. Oltre agli errori macroscopici difensivi, tra cui l’eccessiva superficialità di Lucio su Giovinco, e il pessimo posizionamento di entrambi i centrali sul lancio lungo per la Formica Atomica, rimane anche la sfortuna di una porta (quella del Parma) come stregata. Prima Pazzini da due passi che spara alto dimostrando il pessimo momento personale, poi Lucio murato da una splendida parata del portiere degli emiliani, e poi nel finale anche il salvataggio sulla linea da parte di Lucarelli a confermare come la dea bendata abbia dimenticato i colori nerazzurri.

    Stramaccioni dovrà ripartire da zero e alla svelta perché il derby contro il Milan, classifica a parte mostrerà comunque un’occasione importante per i nerazzurri di dimostrare l’attaccamento alla maglia e la voglia di ben figurare davanti ai loro tifosi nella stracittadina milanese.

    JUVE O MILAN? –  Il derby è sempre una partita particolare, e lo dimostra il fatto che all’andata nonostante l’ Inter fosse nettamente inferiore in termini di classifica, le motivazioni di una stracittadina sono sempre avulse da punti o obiettivi stagionali. Ed è proprio su questo fattore che il giovane Andrea Stramaccioni cercherà di motivare la sua squadra, bastonata e ferita dopo la sconfitta di Parma. Ovviamente rimane il dubbio, soprattutto quello che serpeggia nei tifosi, sul fatto di regalare uno scudetto agli acerrimi nemici juventini, nel caso di vittoria contro i cugini rossoneri. Lo stesso presidente Massimo Moratti si è detto indeciso su chi favorire, spiegando come quest’anno in ogni caso nel post derby una tra Juve e Milan gioirà del risultato, potendosi magari fregiare del titolo di campione d’Italia, o magari nel caso dei rossoneri continuare la rincorsa fino all’ultimo match di campionato. Per la serie tra i due litiganti c’è sempre il terzo a godere.

  • Pandev per Lavezzi Inter offerta ufficiale al Napoli

    Pandev per Lavezzi Inter offerta ufficiale al Napoli

    Il campionato è ancora nel vivo e l’Inter grazie alla vittoria di Udine e a qualche passo falso di troppo della Lazio è tornata in corsa per il terzo posto, ultimo valido per la Champions League. La squadra sembra aver ritrovato carica e linfa dall’avvicendamento in panchina tra Ranieri e Stramaccioni e grazie anche ai rientri di Maicon, Alvarez e Sneijder e adesso la possibilità di salvare una stagione partita male e gestita ancora peggio non è più una chimera. Se Stramaccioni dovesse centrare l’obiettivo la sua conferma in panchina sarebbe automatica e il suo primo rinforzo potrebbe arrivare da Napoli: Lavezzi Inter un amore di lunga data che in estate potrebbe concretizzarsi finalmente.

    Ezequiel Lavezzi Inter | ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images
    Lavezzi Inter la situazione. L’argentino è l’unico della truppa di De Laurentiis ad avere una clausola rescissoria e quindi potenzialmente acquistabile da chi è disposto a metter sul tavolo 32 milioni di euro. Sia il patron dei partenopei che mister Mazzarri hanno a più riprese messo in dubbio il futuro del Pocho alle pendici del Vesuvio ma ribadendo di non esser disposti a trattare per la sua cessione pretendendo il denaro cash e senza contropartite tecniche. In Italia Lavezzi è stato accostato prima alla Juventus, poi al Milan ma è sempre stata l’Inter ad esser la squadra più interessata. Per Lavezzi Inter Moratti sembra adesso disposto ad investire e proprio quest’oggi pare ci sia stata la prima offerta ufficiale che prevede l’esborso in denaro del 50% della clausola rescissoria e l’inserimento di Pandev e di un paio di giovani della Primavera per pareggiarne il valore.

    La trattativa è ovviamente difficile e con le due squadre impegnate per lo stesso traguardo può incrinare i rapporti tra le due società. Moratti ha comunque fatto il primo passo ufficiale passando adesso il testimone a De Laurentiis notoriamente un osso duro quando si tratta di vendere un suo pezzo pregiato.

  • Juve terza stella, Moratti e Zanetti al veleno

    Juve terza stella, Moratti e Zanetti al veleno

    Il primo posto quando mancano appena quattro giornate alla fine sta facendo sognare i tifosi della Juventus. Supporters che da tempo ormai si chiedono cosa accadrà, in caso di successo finale, alle famose stellette sulla maglia, visto che ogni dieci scudetti conquistati le società possono fregiarsi di uno di questi simboli. La Juventus, sul campo, di tricolori ne ha conquistati 29, ma dopo Calciopoli due gli sono stati tolti e dunque sarebbero 27.

    Cosa che ai tifosi bianconeri, come risaputo, non è mai andata giù e più volte, come nel caso del match casalingo di quest’anno contro l’Inter, hanno esposto striscioni ed intonato cori per ribadire che per loro gli scudetti conquistati sono 29. E di conseguenza un altro titolo farebbe scattare la terza stella. Una cosa non vista di buon occhio da chi uno di quegli scudetti se lo è visto assegnare a tavolino, ovvero l’Inter.

    E non sono mancate le considerazioni sul fatto da parte del capitano dei neroazzurri Javier Zanetti e del presidente Massimo Moratti. Il primo, a chi gli chiedeva della questione riguardante la Juve terza stella ha risposto così: “Se la mettono, contenti loro, che lo facciano pure, è inutile commentare”. A stretto giro di ore poi è arrivata anche la dichiarazione di Massimo Moratti: “Quelle che ha detto Zanetti sono parole sagge. Vediamo se la Figc accetta la provocazione, a quel punto liberi tutti, è questione di buon senso. E’ una cosa che ha poca logica, per il momento mi sembra solo una provocazione”.

    Massimo Moratti © Julian Finney/Getty Images

    Parole più velenose dunque quelle di Moratti, al quale evidentemente la scelta della Juve di fregiarsi di questo simbolo non va giù. Nelle scorse ore tuttavia è arrivata anche la dichiarazione in merito alla questione del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. “La terza stella? La Figc è attenta al sistema delle regole e le fará rispettare. Il campionato è ancora aperto e non mi sembra opportuno e corretto che questo problema sia oggetto di riflessione ora. Inoltre – ha poi proseguito – nessuno ha posto questo problema. Se sarà fatta una domanda ovviamente sarà data una risposta. La federazione fará rispettare le regole, ma per ora questo non è un problema: se qualcuno lo porrà, risponderemo“.